Il piccolo di due anni potrà essere operato al cuore e ricevere regolarmente le trasfusioni. Ma nelle chat è caccia alle liste di donatori non vaccinati. I medici: "Follia senza alcuna logica""Sangue No Vax in sala operatoria". Il giudice si rifiuta e salva il bambino
Maria Sorbi
9 Febbraio 2022
https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1644390528Il bambino verrà operato al cuore e, nel caso sia necessario, riceverà sacche di sangue come tutti gli altri pazienti. Che siano donate da persone vaccinate o meno non è rilevante. Con questa decisione il giudice tutelare di Modena ha accolto il ricorso dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna, dove il piccolo è ricoverato. E ha chiuso la vicenda del bimbo di due anni, cardiopatico e bisognoso di un intervento urgente, ma figlio di due genitori no vax che hanno vietato ai medici trasfusioni temendo che il piccolo ricevesse sangue di persone vaccinate. Un timore infondato (poichè in ogni caso il vaccino non viene trasmesso assieme al sangue donato) ma che ha rischiato di mettere in pericolo la vita del piccolo in nome di una convinzione del tutto personale.
La coppia modenese, pensando di fare il bene del figlio, ha anche avviato un tam tam sulle chat no vax per reclutare donatori senza vaccino in corpo. Ora, assieme al suo avvocato, sta valutando se impugnare o meno la decisione del giudice. «La salute viene al primo posto e ci sono le garanzie di assoluta sicurezza nel sangue» recita la sentenza.
La vicenda del bimbo è l'occasione per fare chiarezza sulle regole per le donazioni di sangue e per stoppare sul nascere un fenomeno preoccupante. L'ultima frontiera no vax è la creazione di liste spontanee di volontari non vaccinati per donare il sangue ad altri non vaccinati. Fenomeno che manderebbe all'aria anni di lavoro per creare un sistema di donazione del sangue gratuito, sicuro e solidale, che va al di là delle differenze tra le persone e che investe mille euro a sacca per rendere totalmente pulito il percorso del sangue dal braccio del donatore a quello del ricevente. Partendo da un presupposto: la banca del sangue è di tutti, un giorno ognuno di noi ne potrebbe avere bisogno. «È preoccupante - commenta in una lettera aperta il presidente Avis Toscana Claudia Firenze - È il sistema stesso che viene a essere compromesso con questa sbagliata visione. Oggi potrebbe essere il vaccino, domani chissà. L'universalità del dono è il valore più grande». E ripete il mantra dei donatori: «Io dono, non so per chi, ma perchè, io dono perchè posso farlo e dono per tutti. Non comprendere tutto questo significa tentare di spazzare via anni di lotte e di progressi. E far passare queste idee rappresenterebbe una delle peggiori sconfitte che ci potrebbe portare il Covid». Va considerato anche che durante la pandemia le donazioni sono calate e, in base ai dati del Centro nazionale sangue, sono state raccolte 140mila unità in meno. Tam tam basati su false ideologie non farebbero certo bene alla raccolta.
Anche i pediatri restano molto colpiti da questa vicenda, soprattutto perché a bloccare la situazione sono stati i giudici e non la coscienza dei genitori. «Non consentire una trasfusione al proprio figlio che ne ha bisogno è assurdo, è davvero impossibile pensare che possa accadere una cosa del genere. Anteporre i propri ideali alla salute del proprio figlio è davvero improponibile» commenta il presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps), Giuseppe Di Mauro. «Se il piccolo fosse morto per il mancato intervento - continua - sarebbe stato un dramma nel dramma e si sarebbe creato un pericolosissimo precedente, anche per altre patologie. In questo caso, però, si è superato il limite e la scelta di questi genitori è al di fuori di ogni logica: fare questa trasfusione non equivale a far stare bene il loro bambino, significa salvargli la vita».
Famiglia chiede sangue No vax per il figlio operato: sospesa la potestà genitorialeRedazione Web
3-4 minuti
Famiglia chiede sangue No vax per il figlio operato: sospesa la potestà genitoriale
Giovedì 10 Febbraio 2022, 11:34 - Ultimo aggiornamento: 15:40
Il tribunale per i minorenni di Bologna ha sospeso provvisoriamente la potestà genitoriale ai genitori del bimbo del Modenese che per motivi religiosi vogliono che il sangue delle trasfusioni necessarie a un intervento chirurgico, per curarlo da una cardiopatia, non venga prelevato da vaccinati contro Covid-19.
Pazienti no vax, intimidazioni ai medici di famiglia: esposto in Procura
Il 2 febbraio la Procura per i minorenni aveva presentato ricorso. A quanto si apprende, è stato nominato tutore il servizio sociale competente per territorio. Nei giorni scorsi il giudice tutelare di Modena aveva accolto le ragioni del policlinico Sant'Orsola sulla necessità dell'intervento e sulla sicurezza del sangue.
Intubati già nella culla, il Covid morde i neonati. Viaggio nei reparti del Bambino Gesù di Roma
Il giudice tutelare di Modena ha accolto il ricorso dell'ufficio legale del Policlinico Sant'Orsola di Bologna, nominando il direttore generale dell'azienda ospedaliera, Chiara Gibertoni, curatore speciale del bambino relativamente a questa vicenda: nel momento in cui ci sarà da firmare il consenso informato per l'operazione, potrà farlo lei. Secondo il giudice: Il sangue fornito dal centro trasfusionale regionale dell'Emilia-Romagna dà garanzie di assoluta sicurezza. È quindi superabile e non si pone il problema di obiezione di coscienza dei genitori del bimbo del Modenese che per motivi religiosi vogliono che il sangue delle trasfusioni necessarie a un intervento chirurgico, per curarlo da una cardiopatia, non venga prelevato da vaccinati contro il Covid-19. L'interesse del minore, inoltre, è che venga operato al più presto, a tutela della sua salute.
La famiglia, assistita dall'avvocato Ugo Bertaglia, valuta se fare ricorso. L'avvocato ha spiegato che i suoi assistiti non hanno «mai negato il consenso all'intervento e lo hanno ribadito al giudice» che li ha sentiti ieri in udienza. Ma hanno chiesto «per motivi di carattere religioso» che il sangue della trasfusione venisse da soggetti non vaccinati. Sulla vicenda intanto pende anche il ricorso della Procura per i minorenni che si è attivata con il tribunale minorile, con un provvedimento che chiede di valutare anche un'eventuale limitazione della responsabilità genitoriale. «Non esistono evidenze scientifiche secondo cui il sangue dei donatori vaccinati contro il Covid non sia sicuro e affidabile», ha detto in un video sui social il presidente di Avis Gianpietro Briola stigmatizzando le fake news che circolano sull'argomento e annunciando che Avis depositerà denunce alle autorità giudiziarie poiché «minano non solo la reputazione dell'Associazione ma quella di tutto il sistema sanitario e della comunità scientifica italiana e internazionale». «Le notizie arrivate da Bologna - ha detto ancora - rappresentano il triste epilogo della disinformazione e del pregiudizio».
L'esperto smonta la bufala dei genitori No vaxRoberta Damiata
12 febbraio 2022
https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 1644616777 Ha suscitato molto sconcerto la vicenda del bambino di due anni affetto da una grave cardiopatia i cui genitori, per motivi religiosi, hanno chiesto che venisse usato per l’intervento chirurgico, sangue di donatori no vax. La vicenda è finita in tribunale, dopo che i medici dell’ospedale Sant'Orsola di Bologna, hanno denunciato la cosa. Il giudice tutelare di Modena nei giorni scorsi, aveva accolto le ragioni dell’ospedale, sulla necessità dell’intervento e sulla sicurezza del sangue, e dopo pochi giorni, tribunale per i minori di Bologna ha tolto in via provvisoria la potestà genitoriale alla coppia, nominando come tutore il servizio sociale competente per territorio. Una storia assurda che vede al centro la vita di un bambino, e intorno molta poca conoscenza di come la medicina agisca per salvare vite, basandosi su certezze scientifiche. Per fare chiarezza su come funzionano le trafusioni di sangue e quanto in casi specifici siano importanti, abbiamo intervistato il professor Angelo M. Carella Direttore U.O.C. Ematologia e Centro Trapianti di Midollo del Policlinico San Martino Genova.
Professore, prima di addentrarci nel discorso da ematologo che le appartiene, vorrei un suo parere sulla sentenza giudice che ha autorizzato l’operazione salvavita del bambino, nonostante il rifiuto dei genitori.
“In casi del genere, l'assegnazione della patria potestà nella decisione dell' erogazione delle cure mediche a vantaggio di un soggetto di minore età, spetta proprio all’ambito giuridico. A supporto di queste valutazioni è però scontato che vi siano considerazioni scientifiche basate sul principio medico di garantire le migliori cure a favore di qualsiasi soggetto, in un contesto nel quale l'urgenza condiziona strettamente la vita stessa del paziente”.
La richiesta dei genitori era fondata?
“Non c’è nessuna differenza di qualità e sicurezza del sangue ottenuto da soggetti vaccinati e non vaccinati per Covid. Nelle ultime settimane si sono diffuse fake news, che riferivano di una tendenza alla ipercoagulazione del sangue di soggetti sottoposti a vaccinazione. Queste informazioni sono totalmente false. La valutazione dell'assetto coagulativo dei soggetti vaccinati, non si discosta nella maniera più assoluta rispetto ai soggetti non vaccinati. L'unica significativa differenza è rappresentata dal fatto che i soggetti vaccinati, al pari di quelli che hanno sviluppato l'infezione da Covid, presentano nel loro sangue anticorpi specifici per il virus”.
Quando viene fatta una trasfusione, le sacche di sangue del donatore come vengono lavorate?
“La preparazione dei prodotti derivati dalla lavorazione del sangue, emocomponenti, avviene in ambienti dedicati, presso strutture ospedaliere specificamente autorizzate e accreditate dalle regioni italiane. Il processo richiede un complesso iter di controlli di laboratorio. Questo per garantire che il donatore non sia portatore di malattie infettive trasmissibili con la trasfusione, e portano, nel caso della donazione di sangue intero, all'ottenimento finale di tre prodotti (globuli rossi, plasma e piastrine) disponibili, una volta superati tutti i test, ad essere destinati alla trasfusione di pazienti. Nel caso del plasma, ci sono poi ulteriori lavorazioni per ottenerne farmaci derivati come fattori della coagulazioni. Tra gli esami, vengono svolte caratterizzazioni di gruppo sanguigno, in alcuni casi anche particolarmente complesse, per definire la compatibilità ideale tra il donatore ed i pazienti, che riceveranno il sangue. Per semplificare, il sangue di un donatore subisce delle modifiche e dei controlli sostanziali prima di essere trasfuso ad un paziente. Non avviene in automatico”.
È possibile che in queste sangue di sacche ci sia ancora presenza della proteina spike?
“L’infezione non viene trasmessa con il sangue, né in esso può essere reperita la presenza di componenti virali in corso di infezione. Inoltre, nel caso della donazione di sangue, un'accurata valutazione clinica e di laboratorio, come spiegavo sopra, impedisce di arruolare donatori con infezioni acute in corso. Su questo e altri argomenti tra pochi giorno a Genova ci sarà il Post-Ash Meeting coordinato da me e da PierLuigi Zinzani, dove verranno discussi proprio i più recenti risultati ottenuti nella biologia e terapia delle malattie del sangue dove parteciperanno i più importanti esperti italiani e stranieri. Questo per dire che la medicina è in continua evoluzione per raggiungere il massimo della sicurezza e salvare più vite possibili”.
Nella sua lunga esperienza clinica, quante volte il sangue trasfuso ha salvato vite?
“La trasfusione di sangue è una procedura salvavita per definizione. Va ricordato poi che negli ultimi anni, in ambito medico, si è sviluppata la progressiva capacità di sopperire alla trasfusione degli emocomponenti con tutta una serie di presidi tecnici, procedurali e farmacologici. Questo approccio prende il nome di Patient Blood Management e permette oggi, di effettuare procedure sanitarie complesse con un uso estremamente limitato di emocomponenti, a volte escludendolo del tutto. Proprio in virtù di questo, bisogna capire che esistono patologie o urgenze di particolare complessità per la vita umana, per cui la trasfusione di sangue è un atto fondamentale e capace di condizionare fortemente la probabilità del paziente di superare la fase critica e quindi di sopravvivere”.
Le è capitato di incontrare persone che per motivi religiosi non hanno voluto fare trasfusioni?
“Mi è successo più volte. Come ho detto, abbiamo la conoscenza di strategie che riducono al minimo la possibilità di dover trasfondere sangue, ma in tutti i contesti nei quali questo sia un'evenienza necessaria, è fondamentale che il medico spieghi al paziente quali sono i potenziali rischi del mancato supporto trasfusionale. Perché al contrario la trasfusione può salvare la vita”.
Per far comprendere meglio e sfatare fake news, ci spiega come funziona la rigenerazione del nostro sangue? Ha come si dice in nella medicina omeopatica, la memoria dell'acqua?
“Il midollo osseo, il tessuto deputato alla quotidiana rigenerazione del nostro sangue, ha potenzialità di rigenerazione assolutamente straordinarie, come dimostrato dal fatto che una persona sana può tranquillamente donarne anche una parte significativa, per effettuare un trapianto di midollo osseo in un paziente affetto da leucemia, senza avere alcuna limitazione nella sua capacità di rigenerazione del sangue”.
"Reazioni avverse nei bimbi". Ma i dati smentiscono i no vaxValentina Dardari
9 Febbraio 2022
https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 1644432545 Locatelli, coordinatore del Cts, ha spiegato quali possono essere eventuali effetti collaterali nella fascia di età pediatrica. Ecco i numero che fanno riflettere
I no vax vanno avanti imperterriti: questo vaccino non lo vogliono. E se non lo vogliono per loro, figuriamoci per i loro figli. "Provocano reazioni avverse", "Non sappiamo cosa c'è dentro", "Lasciate in pace i nostri figli" e via dicendo. Sono giorni di fuoco, dove gli animi si accendono per mezza parola detta di troppo. E se nelle piazze si respira questa aria, anche in politica il tema "vaccini per i più piccoli" divide. Nel giro di 24 ore anche Giorgia Meloni e Matteo Salvini - ovviamente con tutto altro tono e giustificazioni - hanno spiegato perché non vaccineranno i loro figli. "Mia figlia non è vaccinata. Sono scelte che riguardano mamme, papà e pediatri. Non sono oggetto di dibattito politico", ha spiegato il leader della Lega.
Ma come scritto nella edizione odierna de IlGiornale da Maria Sorbi, è vero che sono i genitori a dover scegliere e sono liberissimi di fare ciò che ritengono giusto. Ma con le sue parole la Meloni formula un'opinione personale basata su logiche nient'affatto scientifiche. I ricoveri tra i bimbi con meno di sei mesi, infatti, sono aumentati del 34% a gennaio in una sola settimana e i pediatri continuano a mettere in guardia dalle conseguenze del Covid che, nei piccoli, causa spesso sindromi infiammatorie multisistemiche. Ecco che quindi si innesca il solito dibattito pro e contro vaccini sui più piccoli.
Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico e presidente del Consiglio Superiore di Sanità, intervenuto alla presentazione del rapporto annuale sulla sicurezza dei vaccini anti-Covid, ha voluto rassicurare i genitori riguardo l'inoculazione del vaccino anti-Covid ai bambini. L'esperto ha spiegato che la vaccinazione è consigliata da tutte le associazioni pediatriche e che i benefici sono la tutela della salute dei più piccoli. In questo modo Locatelli ha voluto sollecitare i padri e le madri ancora titubanti sul sottoporre o meno i propri figli alla vaccinazione. Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico ha spiegato che in larghissima parte gli effetti collaterali registrati in età pediatrica consistono in reazioni locali o reazioni sistemiche che si risolvono in pochi giorni di malessere.
Possibili reazioni avverse
Locatelli ha quindi portato l'esempio degli Stati Uniti dove con 9 milioni di dosi somministrate in età pediatrica, sono stati riportati solo 12 casi di miocarditi certamente riconducibili alla inoculazione del vaccino. Il presidente ha ammesso che indubbiamente i bambini in età pediatrica soffrono di meno patologie con frequenza minore, ma anche che ci sono stati bimbi morti per Covid, anche apparentemente sani. Locatelli ha parlato dei possibili effetti collaterali e dei numeri delle dosi inoculate a seconda delle fasce di età:"Sono 173mila le dosi somministrate nella fascia 5-11 anni, e 4 milioni tra 12-16 anni. Nella fascia 5-11 anni ci sono state 1170 segnalazioni di eventi avversi, pari all'1% di tutte le segnalazioni dell'età pediatrica. Per altro più dei tre quarti di queste segnalazioni sono riferibili a eventi non gravi. Nella fascia 5-16 anni ci sono state 28 segnalazioni di eventi avversi su 100mila dosi somministrate a fronte di 109 nella popolazione generale. Ciò dimostra il profilo di sicurezza dei vaccini in età pediatrica".
La sicurezza nei vaccini anti-Covid
Locatelli ha poi anche aggiunto che nella fascia di età compresa tra i 5 e gli 11 anni il tasso di segnalazione degli eventi avversi gravi è di 1.74 a fronte del 6.52 per il vaccino Comirnaty nella fascia 12-16 anni e 9.16 per Spikevax nella stessa fascia di età. “Tutto questo indica dunque in maniera molto chiara quello che è il profilo di sicurezza dei vaccini che abbiamo oggi a disposizione e personalmente vorrei ancora rassicurare i genitori", ha concluso l’esperto. Ricordiamo che la campagna vaccinale nella fascia 5-11 anni è iniziata lo scorso 16 dicembre.
Renzo Zanusso, l'imprenditore stroncato dal Covid a Treviso: non si era vaccinato per paurahttps://www.ilmessaggero.it/salute/stor ... 88638.html FONTANELLE (TREVISO) -Cordoglio in tutto l'opitergino per la morte dell'imprenditore Renzo Zanusso, 61 anni, titolare della nota attività di vendita di macchinari per l'agricoltura e il giardinaggio. L'imprenditore si era ammalato di Covid circa un mese fa ed era rimasto a lungo in terapia intensiva all'ospedale di Vittorio Veneto. Era uscito ormai da alcuni giorni e aveva intrapreso il percorso della riabilitazione. Tutto stava procedendo bene; il decorso sia pur lentamente stava andando avanti in modo positivo.
All'improvviso, domenica, il crollo e la morte sopraggiunta all'ospedale di Vittorio Veneto. Una notizia che ha creato viva emozione in tutto il comprensorio. «Mio marito - spiega la moglie Elsa - non era un No vax. Semplicemente aveva paura. Non si era vaccinato per timore. Era sempre stato molto attento. Mi diceva: vediamo come evolve questa cosa, aspetto un altro po'. Da una parte si era anche quasi convinto a vaccinarsi, da un'altra sperava che con il passare del tempo le cose migliorassero». Purtroppo il Covid lo ha colpito in modo molto aggressivo. Quando pareva che tutto fosse superato, è avvenuto il tracollo.
Morto l'imprenditore Zanusso
L'azienda Zanusso, che si trova a Fontanelle Chiesa, proprio di fronte alla provinciale Cadore-Mare, è stata fondata nel 1956 da Angelo Zanusso con la moglie Eleonora, appena rientrati dalla decennale esperienza di lavoro alla General Motor in Zambia, nell'Africa del Sud. L'attività comincia con la costruzione di attrezzature agricole, nel corso degli anni si sviluppa nell'ambito commerciale, con il successivo ingresso dei figli Renzo e Ferdinando.
Qualche anno fa Renzo Zanusso si era impegnato affinchè le tariffe dei rifiuti non venissero calcolate anche sulle superfici di esposizione dei prodotti. Il suo grande orgoglio era poi l'appartenenza agli Alpini, andava fierissimo del suo cappello con la penna nera e non mancava mai alle adunate. «Siamo molto vicini alla famiglia in questo triste momento» è il commento del sindaco Ezio Dan. Il funerale avrà luogo mercoledì alle 10.30 nella chiesa arcipretale di Fontanelle; rosario martedì alle 20.