Benny Ziffer sulla persecuzione giudiziaria di Netanyahu10 marzo 2018
https://www.facebook.com/groups/5780011 ... 2803397388 Vi siete un po' confusi, poveri sinistri, voi e i media che vi servono: se siete così sicuri che l'era di Netanyahu e il suo destino sia determinato, perché continuate ad attaccarlo e a spargere il veleno del vostro odio? Confidate tanto nell'integrità della polizia e ammirate il suo sovrintendente e le centinaia di investigatori che presto arriveranno da voi (così vi immaginate) la testa di Benjamin Netanyahu su una mosca d'oro. Quindi ha senso che ti riposi un po' dalla mente e aspetti che facciano il loro lavoro. No, sì?
Permettetemi di segnalare: continuate a urlare e a spargere il vostro veleno d'odio contro il Presidente del Consiglio perché semplicemente non credete veramente alle bugie e al bigottismo che avete di cuore. E vuoi rimandare il più possibile il momento del crollo del falso mondo che hai costruito.
E un secondo motivo è che sei già diventato dipendente dall'odio. Riempie già così tanto il tuo mondo che non puoi fare a meno di lei. L'odio ti dà senso alla vita. Il tuo mondo che era vuoto delle tue precedenti ideologie di sinistra in materia di fratellanza delle nazioni e dei lavoratori di tutti i paesi uniti, pieno della nuova ideologia dell'odio verso Benjamin Netanyahu.
Guai: quando vi sveglierete, miserabili sinistri, dalla vostra intossicazione d'odio, e vi guarderete intorno, scoprirete di essere soli. Con Israele tra l'olio il luogo avvelenato dove ti trovi non sboccerà mai fiori in primavera. Ed è stato lontano da te. Piano piano anche alcuni media stanno prendendo le distanze da te. Perché dopo tutto, i consumatori dei media sono la stessa nazione che ama Netanyahu e NetanyahU ama lui. Identificatelo con forse non sa lamentarsi nel linguaggio giuridico della necessità di tutelare i diritti umani dei nostri nemici palestinesi, ma sa nel suo sano istinto che ha anche un diritto umano fondamentale di onorare le sue scelte politiche e non sottovalutarlo per questo.
Questa nazione di rabbini guarda la TV, ascolta la radio e legge i giornali, ma il diavolo lusinghiero da loro gli fa solo il solletico. Il popolo si diverte a guardare le esperienze politiche presentate ai suoi occhi nei pannelli televisivi, ed è felice che abbia un giornalismo vivo e vivo, ma non c'è alcun legame tra ciò che guarda nei media e l'alleanza d'amore tra noi lui e Netanyahu. Il contrario. Più molti perseguitano il premier, più il popolo si identifica con lui. Perché vede che Netanyahu non è più un premier cresciuto dalla nazione, ma una vittima del sistema, proprio come loro. La vittima delle élite residenti è anni sull'interruttore della legge e le fa come proprie. Oh militanti di sinistra: più dichiarate il vostro odio per Netanyahu e le fate la predica di perseguire la giustizia, più il popolo capisce che la giustizia che parlate a suo nome non è davvero giustizia, ed è così che si è concluso il patto amorevole tra Benja min Netanyahu e il popolo si rafforza.
Il vostro tempo è scaduto, miei cari sinistri. Sappiate anche che la polizia non è proprio al vostro fianco. Questa è solo un'illusione ottica. La polizia sta cercando di ripristinare il prestigio ferito negli anni, e quello in testa vuole riuscirci a tutti i costi. E non sai se il suo egoismo non sarà lì per lui ad urlare. Anche il grande Napoleone, che ha iniziato la sua occupazione con la voce di alto livello, si è complicato alla fine, e anche altri compatrioti.
Il tuo tempo è finito, la sinistra è triste e triste. E sai perché soprattutto? Poiché tu getti il tuo Signore sulla legge, e dimentichi che la legge non è preclusione di tutto, e che c'è una giustizia suprema che sta al di sopra di essa. E la stessa giustizia suprema che è al di sopra della legge include in essa lo spirito della nazione, lo stesso sentimento di appartenenza e compartecipazione-destino del popolo, finché esiste, diffonde la vita nelle leggi e dà loro validità. Rispettare le leggi senza credere nello spirito del popolo e nella volontà del popolo che è in esse, è un'opera straniera, è adorare l'idolo della legge e le sculture della giustizia.
È esattamente quello di cui parlavi, Benjamin Netanyahu, nelle tue critiche agli Stati Uniti, quando il popolo indiano ti ha sostenuto e ti ha amato e ha chiesto giustizia vera, e ha attaccato i falsi cercatori di giustizia che usano i mezzi che la w gli dà per inseguirti. Non c'è da stupirsi che la sinistra e i suoi media accumulati stiano ribollendo di rabbia per le tue parole: di nuovo avete criticato il loro piano di tagliare l'alleanza d'amore tra voi e il popolo E questo è un patto che non è scritto in nessuna legge, e non c'è polizia che lo vigila. Questo è lo stesso amore che a causa del quale il terreno del nostro paese sboccia i fiori in primavera.
Israele, Netanyahu sarà incriminato per corruzioneVINCENZO NIGRO
28 febbraio 2019
https://www.repubblica.it/esteri/2019/0 ... 220378488/Benjamin Netanyahu sarà incriminato per tre casi di corruzione e frode. Lo ha anticipato la tv israeliana confermando che questa sarà la decisione del procuratore generale Avichai Mandelblit. Ma l'udienza in cui l'incriminazione sarà formalizzata dovrebbe tenersi dopo il voto, permettendo quindi al primo ministro di superare il periodo elettorale senza essere costretto a presentari in tribunale da incriminato.
Mandelblit ha deciso quindi di chiedere l'incriminazione per 3 inchieste su casi di corruzione, una richiesta che avrà sicuramente un impatto diretto sulla campagna elettorale.
In Israele si vota il 9 aprile, e per la prima volta da mesi un nuovo leader politico (l'ex capo di Stato maggiore Benny Gantz) e la sua coalizione di partiti potrebbero mettere in difficoltà il "regno" incontrastato di Bibi.
Il premier si difende, da mesi dice di essere innocente anche negli altri casi per i quali viene indagato, e ha lanciato una campagna di delegittimazione prima della polizia, poi della procura e parallelamente della stampa che si sta occupando delle sue vicende giudiziarie. Il premier è stato accusato nei mesi scorsi di aver fatto pressioni su Mandelblit perché l'incriminazione fosse rimandata a dopo il voto. "Una persecuzione politica, una campagna di caccia alle streghe per abbattere il governo della destra", ha detto Netanyahu dopo la notizia dell'incriminazione. L' "obiettivo è quello di influenzare le elezioni. Ogni cittadino deve capire che l'intento è di abbattere la destra e portare su la sinistra con la distribuzione al pubblico di accuse ridicole. State tranquilli, supererò tutto".
Il caso più serio è il "caso 4000", quello in cui Netanyahu è accusato di aver varato regolamenti favorevoli alla compagnia di telecomunicazioni "Bezeq" anche nel suo ruolo di ministro delle Telecomunicazioni ad interim. In cambio, il premier avrebbe chiesto una copertura favorevole da parte del sito internet Walla, di proprietà del milionario Shaul Elovitch che è anche il maggiore azionista della Bezeq.
Altra inchiesta è il "caso 1000": Netanyahu è accusato di aver ricevuto regali (sigari, champagne, vini) per un valore di circa 280 mila dollari da parte di amici milionari in cambio di favori politici.
Ancora accuse di corruzione nel "caso 2000", quello in cui il premier avrebbe chiesto una copertura giornalistica favorevole dal quotidiano Yedioth Ahronoth in cambio di un vero e proprio sabotaggio di un giornale rivale. Il quotidiano danneggiato è Israel Hayom, una free press che è il quotidiano più diffuso di Israele e che era un convinto sostenitore dello stesso primo ministro: Netanyahu in questo caso è anche accusato di aver "tradito" una compagnia editoriale che liberamente lo aveva sostenuto, tramando in segreto per favorire i rivali.
Quando gli avvocati di Netanyahu nelle scorse settimane hanno chiesto a Mandelblit di rinviare le incriminazioni a dopo il voto, il procuratore ha risposto che "bisogna rispettare il principio di uguaglianza di fronte alla legge e anche il diritto dell'opinione pubblica di essere a conoscenza di fatti così importanti".
Israele, Benjamin Netanyahu sarà rinviato a giudizio per frode e corruzione. L'opposizione: "Vergogna, si dimetta"Huffington Post 123
28 febbraio 2019
https://www.huffingtonpost.it/2019/02/2 ... _23680760/Corruzione, frode e violazione di obblighi fiduciari. Queste le pesanti accuse con le quali il procuratore generale israeliano ha intenzione rinviare a giudizio il premier Benjamin Netanyahu. La notizia era stata anticipata dai media locali ed è stata confermata dal procuratore.
Le accuse fanno riferimento a tre inchieste. La prima, Caso 1000, riguarda il sospetto di aver accettato regali da imprenditori in cambio di favori. La seconda è il Caso 2000 su contatti con l'editore del quotidiano 'Yediot Ahronot' per una copertura informativa di favore in cambio di una riduzione della tiratura di un giornale rivale. La terza è il Caso 4000 su rapporti tra la compagnia di telecomunicazioni Bezeq proprietaria del sito di informazione Walla per una copertura giornalistica favorevole. Nei primi due casi il premier è sospettato di frode e abuso di ufficio, mentre nell'ultimo anche di corruzione. Netanyahu ha sempre respinto le accuse. La decisione di Mandelblit - che ha stabilito anche l'audizione per permettere al premier di difendersi - è arrivata dopo mesi di indagini da parte della polizia che, al termine, aveva chiesto all'Avvocatura l'incriminazione di Netanyahu. In un ultimo tentativo il Likud aveva chiesto oggi alla Corte suprema di far posporre a Mandelblit l'annuncio della decisione a dopo il voto del 9 aprile.
Al premier sarà data la facoltà di difendersi in un'audizione prima della decisione definitiva. L'opposizione invoca le sue dimissioni: "Gli israeliani non vogliono una leadership corrotta.Allora dimettiti, metti fine a questa vergogna", ha affermato un suo rappresentante, Avi Gabbai. Da parte sua il Likud, il partito di Netanyahu replica che il premier è vittima di una "persecuzione" e che va reputato innocente fino a quando un tribunale non abbia emesso una sentenza nei suoi confronti. Sul web Netanyahu ha intanto postato oggi un breve filmato in cui preannuncia che le accuse nei suoi confronti "cadranno come un castello di carte".
Dall'estrema sinistra il deputato Ayman Odeh sostiene che "il porto di Netanyahu è il carcere". All'estrema destra si replica invece che egli ha il diritto di essere ritenuto innocente fino a prova contraria. "In ogni caso resta il leader più adatto a condurre il Paese".
Israele, Netanyahu incriminato per corruzione: "Contro di me un golpe"
di VINCENZO NIGRO
21 novembre 2019
https://www.repubblica.it/esteri/2019/1 ... 241591876/TEL AVIV – Per la prima volta nella storia di Israele un primo ministro in carica, Benjamin Netanyahu, è stato formalmente incriminato per tre atti d’accusa: corruzione, frode e abuso d’ufficio. "Un tentato colpo di Stato contro il primo ministro", ha replicato il premier, respingendo le accuse. "Ho dedicato la mia vita allo Stato. Ho combattuto per questo, sono stato ferito". Ed ha puntato poi il dito verso il sistema giudiziario: "E' il momento di investigare sugli investigatori. Contro di me ci sono state indagini inquinate".
Il procuratore generale israeliano Avichai Mandelblit, che era stato nominato in quell’incarico proprio dal premier Benjamin Netanyahu, ha indagato per mesi Bibi in 3 inchieste separate. Le accuse su cui il pool dei procuratori ha lavorato sono per corruzione, frode e abuso d’ufficio. Nell’inchiesta cosiddetta “1000” Bibi è stato indagato per frode e abuso di ufficio per i doni ricevuti da importanti uomini d'affari. Nel caso “2000” Netanyahu era sotto indagine assieme all’uomo d’affari Arnon Mozes. I due avevano stretto un patto: Mozes è il proprietario del giornale free press “Israel Hayom”, il più diffuso di Israele e Netanyahu in cambio di una copertura favorevole gli aveva offerto modifiche legislative che favorivano la sua azienda.
Il caso 4000 è il più complesso: Netanyahu per anni ha mantenuto il Ministero delle Comunicazioni. In quel modo ha favorito l’azienda telefonica Bezeq, che è anche proprietaria del sito di notizie Walla. I procuratori accusano il premier di essersi fatto corrompere per modificare la legislazione a favore di Bezeq. In questo modo Bezeq ha guadagnato milioni di shekel. Gli avvocati difensori dicono: “una copertura mediatica favorevole non è corruzione”.
Il procuratore stasera inoltrerà la documentazione al presidente della Knesset (il parlamento) Yoel Edelstein. Da quel momento il premier avrà 30 giorni per chiedere di avvalersi della immunità parlamentare, ha concluso la emittente.
L’incriminazione arriva in un momento delicatissimo per la politica israeliana. Nelle ultime ore il Likud aveva deciso di avviare una campagna di mobilitazione popolare a sostegno di Netanyahu. Fra l'altro radunando manifestazioni di protesta non sotto casa (perché è proibito) ma nelle strade attorno all’abitazione del procuratore Mandelblit.
Già all’inizio del 2019, quindi prima delle elezioni di aprile e poi di quelle di settembre, Mandelblit aveva reso noto che il premier era sotto inchiesta per frode, corruzione ed abuso di ufficio. In ottobre una decina di avvocati in rappresentanza di Netanyahu avevano presentato in dettaglio a Mandelblit le argomentazioni della difesa, chiedendo la chiusura delle inchieste. Ma evidentemente il procuratore è di un altro parere.
Israele, procura presenta in Tribunale atto di accusa contro Netanyahu28 gennaio 2020
https://www.rainews.it/dl/rainews/artic ... cc2b4.htmlIl Procuratore generale di Israele Avichai Mandelblit ha inviato al Tribunale di Gerusalemme il formale atto di accusa contro il premier Benyamin Netanyahu. L'avvio del procedimento è avvenuto poche ore dopo la decisione del primo ministro di ritirare la sua richiesta di immunità parlamentare.
Non è chiaro quando comincerà il processo a carico del leader del partito conservatore Likud, ma molti commentatori dubitano che ciò possa accadere prima delle elezioni israeliane del 2 marzo. Netanyahu deve rispondere di tre accuse di corruzione, ma la legge non lo costringe a dimettersi.
Ritirata la richiesta di immunità alla Knesset
Il premier ha deciso di ritirare la sua richiesta alla Knesset di immunità parlamentare dopo l'incriminazione a suo carico in tre inchieste giudiziarie. Lo ha reso noto lui stesso su Facebook. "Prenderemo tempo più avanti - ha detto - per mandare in frantumi tutte queste accuse sproporzionate fatte dai miei detrattori. Ma adesso, non permetterò ai miei rivali politici di usare questa faccenda per ostacolare l'opportunità storica che sto conducendo", ha aggiunto riferendosi al Piano di Pace di Trump che sarà presentato oggi.
Nel messaggio, indirizzato ai cittadini israeliani, Netanyahu lamenta di essere vittima di una "persecuzione personale ed ossessiva" da parte dei suoi rivali i quali "continuano ad occuparsi di bassa politica, arrecando così danno in un momento decisivo nella storia del Paese". Denuncia inoltre di non aver potuto beneficiare di "procedure oneste" in Parlamento e di aver dunque deciso - rinunciando alla richiesta di immunità - di"mettere fine al gioco sporco". "Così come ho fatto tutta la mia vita - conclude Netanyahu - continuerò a dedicare tutto me stesso al futuro del nostro Stato a voi, cittadini di Israele".
Gantz: "I cittadini Israele devono fare scelta netta"
"Di fronte ai cittadini israeliani si profila una scelta netta: un premier che lavori per loro, oppure un primo ministro che si deve occupare dei suoi casi". Lo ha detto il leader centrista Benny Gantz - maggiore avversario nelle prossime elezioni politiche del 2 marzo del premier - dopo aver appreso la rinuncia da parte di Netanyahu alla richiesta di immunità parlamentare che la Knesset avrebbe dovuto discutere da oggi. "Nessuna persona - ha spiegato Gantz - può gestire uno stato e al tempo stesso misurarsi con tre gravi incriminazioni penali".
Israele, Netanyahu sarà incriminato per corruzione e frode. Lui: persecuzioneDavide Frattini, corrispondente da Gerusalemme
28 febbraio 2019
https://www.corriere.it/esteri/19_febbr ... 03e9.shtmlPer due anni le urla e gli slogan sotto le finestre di casa si sono sovrapposti alle parole sussurrate nel giorno più sacro, quando Avichai Mandelblit è riunito in preghiera con la famiglia durante il fine settimana. I manifestanti sbraitavano perché il procuratore generale dello Stato prendesse la decisione che è arrivata oggi: stabilire se le prove raccolte dalla polizia in tre casi (denominati 1000, 2000, 4000 come una ascensione piena di insidie verso i vertici del potere) fossero sufficienti a incriminare il premier Benjamin Netanyahu.
Fino alle ultime ore i fedelissimi del primo ministro israeliano hanno cercato di rinviare l’annuncio pubblico a dopo le elezioni del 9 aprile: il Likud ha presentato una petizione alla Corte Suprema – respinta – accusando la sinistra «di complotto e bullismo» e bollando il comunicato di Mandelblit come «interfenza nel voto». Non è bastato: il procuratore ha spiegato di voler incriminare Netanyahu per abuso di fiducia (nei casi 1000 e 2000) e corruzione più frode per il 4000. Le carte possono essere formalizzate solo dopo il 9 aprile perché prima deve essere ascoltato (di nuovo) il premier, un faccia a faccia con il magistrato considerato impossibile da organizzare durante la campagna elettorale. «Queste inchieste sono un castello di carte destinato a crollare», reagisce il capo del governo, il primo nella Storia di Israele a rischiare di essere incriminato mentre è ancora in carica.
Il caso 4000 ruota attorno alla presunta intesa tra Netanyahu (anche ministro delle Telecomunicazioni tra il 2014 e il 2017) e Shaul Elovitch, allora proprietario del gigante Bezeq. Elovitch avrebbe ottenuto il passaggio di leggi che gli hanno garantito oltre 200 milioni di dollari in cambio di articoli favorevoli pubblicati dal sito Walla, sotto il suo controllo. Il portale avrebbe impacchettato (dalle parole alle foto) servizi compiacenti dedicati al premier e alla famiglia: nelle carte dell’inchiesta ci sono le telefonate tra la moglie Sarah e l’amministratore delegato del gruppo.
L’abuso di fiducia e la frode (quella che gli hanno accordato gli elettori con il mandato a servire il pubblico interesse) sono legati nel caso 1000 a regali da uomini di affari (tra loro il produttore hollywoodiano Arnon Milchan), comprese consegne frequenti di costosi sigari accompagnati da bottiglie di champagne rosé, per un totale — calcolano gli investigatori — di un milione di shekel in nove anni (oltre 220 mila euro), doni che gli avvocati della difesa hanno continuato a ripetere erano volontari, senza scambi di favori, offerte di amici e ammiratori del leader.
Il caso 2000 è costruito su una registrazione del 2014 in cui Netanyahu e Arnon Mozes (proprietario del colosso editoriale che pubblica Yedioth Ahronoth, il giornale più letto) provano a mettersi d’accordo: il premier offre al magnate di ridimensionare il principale concorrente — quell’Israel Hayom lanciato sul mercato proprio per sostenerlo politicamente — in cambio di articoli ed editoriali superbenevoli da pubblicare su Yedioth.
Gli analisti stanno cercando di capire quanto la decisione di incriminare il premier influirà sul voto che potrebbe dare a Netanyahu il quarto mandato consecutivo, è al potere dal dieci anni ed è in corsa per batter e il record di David Ben-Gurion, il padre fondatore della patria. Un sondaggio effettuato prima dell’annuncio indica che la maggioranza degli elettori di destra è sicura del complotto: la polizia, Mandelblit e le istituzioni giudiziarie – sobillate dai media e dalla sinistra – opererebbero per rimuovere Bibi, com’è soprannominato il premier.
Il partito Kahol Lavan (Blu Bianco come i colori della bandiera nazionale) fondato dall’ex capo di Stato Maggiore Benny Gantz e da Yair Lapid, celebre giornalista, spera di attrarre i conservatori moderati, come gli predice una ricerca del giornale online Times of Israel: il Likud perderebbe quattro seggi e soprattutto a cedere sarebbero le piccole formazioni di destra, togliendo a Netanyahu i numeri necessari a formare una coalizione.
Israele: la difesa di Netanyahu insinua dubbi sulla magistraturaMassimo Caviglia
25 maggio 2020
https://www.sanmarinortv.sm/news/mondo- ... ra-a188939 Nessuno sa quale sia stata l’espressione del premier israeliano Netanyahu quando ieri, dal banco degli imputati, con la mascherina sul viso e la telecamera alle spalle, ha dichiarato alla giuria di aver letto e compreso le tre accuse contro di lui. Nel caso 1000 Netanyahu è sospettato di aver ottenuto sigari, champagne e regali per duecentomila dollari in cambio di favori. Nel caso 2000 è accusato di aver chiesto ad un quotidiano una copertura mediatica positiva in cambio di una legge che avrebbe svantaggiato un giornale concorrente. Nel caso 4000, l'accusa di corruzione riguarda la richiesta di una copertura mediatica favorevole su un sito web in cambio di favori all'azienda proprietaria.
Netanyahu ha dichiarato che non accetterà alcun patteggiamento: “Siamo qui per arrivare alla verità” ha detto. Il Presidente del Consiglio ha sempre sostenuto che il processo sia una congiura della sinistra e dei magistrati per annientarlo giuridicamente, non riuscendovi tramite elezioni politiche. “L'obiettivo – ha affermato – è estromettere un Primo ministro forte e bandire la destra dalla guida del Paese per molti anni”. Il premier aveva chiesto alla Corte di far trasmettere in diretta tv l'intero dibattimento per dare a chiunque la possibilità di conoscere la verità: “Il pubblico deve poter ascoltare tutto – ha dichiarato – e non attraverso il filtro distorto dei giornalisti”. Ma l’istanza non è stata accolta.
Il Capo del governo aveva chiesto anche la pubblicazione del protocollo degli interrogatori, ritenendo che il Procuratore generale avesse utilizzato pressioni e ricatti per ottenere deposizioni atte a incriminarlo con false testimonianze. Il co-premier Gantz ha invece espresso piena fiducia nei giudici, affermando che Netanyahu avrà un processo equo e sarà ritenuto innocente fino a prova contraria. Intanto fuori dal tribunale si fronteggiavano gli schieramenti pro e contro: i detrattori aprivano bottiglie di champagne, mentre i sostenitori gridavano “Bibi siamo con te”. Una dicotomia che ha spaccato il Paese in due, con la metà degli israeliani che ritiene il premier innocente o pensa che la sua forza di leader superi qualsiasi accusa.
Netanyahu alla sbarra si proclama innocente e chiede rinvio udienze Michele Giorgio
09.02.2021
https://ilmanifesto.it/netanyahu-alla-s ... o-udienze/Israele/Territori occupati. Ieri seconda udienza del procedimento per corruzione, frode e abuso di potere che vede al banco degli imputati il premier israeliano. Processo, presso una corte militare, anche per il difensore dei diritti umani Issa Amro: «I palestinesi non si sottometteranno all'occupazione»
Il divieto di assembramento non li ha scoraggiati, così ieri mattina 150 militanti del partito Likud, si sono radunati davanti alla corte distrettuale di Gerusalemme, nella zona palestinese della città, a urlare slogan contro i giudici e di incoraggiamento per il loro leader Benyamin Netanyahu. Non li ha delusi il premier di destra entrando in aula per la seconda udienza del processo in cui è chiamato a difendersi dalle accuse di corruzione, frode e abuso di potere in tre diverse indagini conosciute come i casi 1000, 2000 e 4000. L’ultimo è il più grave. Netanyahu è accusato di aver negoziato con Shaul Elovitch, principale azionista del gigante delle telecomunicazioni Bezeq, per assicurarsi una copertura mediatica amica da parte dell’importante sito di informazione Walla in cambio di decisioni favorevoli agli interessi dell’azienda.
Al suo arrivo, tra imponenti misure di sicurezza, con cecchini appostati sui tetti, Netanyahu si è mostrato scuro in volto per rimarcare l’irritazione per un procedimento penale che ha sempre definito «una persecuzione», «un complotto». Il premier è stato attento a non farsi inquadrare il volto. Si è dichiarato innocente, estraneo alle accuse presentate dalla procura, quindi ha chiesto il permesso di lasciare il tribunale e, circondato dalla scorta, è andato via mentre i suoi sostenitori issavano lo striscione: «Lo Stato contro Netanyahu». A contrastarli con slogan di segno contrario decine di attivisti contro il premier, rappresentanti le migliaia di persone che ogni settimana da mesi manifestano per chiedere le sue dimissioni. Sabato scorso, per la prima volta, agli israeliani si sono uniti nel raduno a Gerusalemme ovest (la zona ebraica) decine di palestinesi, giunti dal quartiere di Silwan dove poco prima avevano tenuto una protesta congiunta contro i piani di demolizione di case arabe.
Non è successo molto di più ieri. L’attenzione verso Netanyahu alla sbarra sta scemando. Era inevitabile con la pandemia che, con il suo bilancio quotidiano di contagiati e decessi, e la crisi economica sempre più profonda tengono occupata l’opinione pubblica e anche gli innumerevoli avversari di ogni colore politico del primo ministro. Chi a novembre 2019, all’annuncio del rinvio a giudizio di Netanyahu, aveva previsto in tempi brevi la fine del suo lungo potere, oggi fa i conti con una situazione ben diversa. Il leader del Likud ha vinto il voto di 11 mesi fa, ha annientato il suo più temibile avversario per tre elezioni consecutive, Benny Gantz, e si prepara ad arrivare primo il prossimo 23 marzo quando gli israeliani andranno alle urne per la quarta volta in due anni. Dai sondaggi appare chiaro che la vicenda giudiziaria del premier non ha avuto un impatto sul consenso di cui gode il Likud destinato a confermarsi il partito di maggioranza relativa. I legali di Netanyahu ieri hanno chiesto ai giudici un rinvio, di tre-quattro mesi, della prossima fase del processo, quando il premier si confronterà con alcuni dei testimoni. Se la richiesta sarà accolta, ma è improbabile, la prossima udienza avrà inizio ben dopo il voto di marzo.
Nelle stesse ore, a una dozzina di chilometri di distanza da Gerusalemme, al tribunale militare israeliano di Ofer, sotto processo c’era un difensore palestinese dei diritti umani, Issa Amro, di Hebron dove, a capo della ong «Giovani contro gli insediamenti» conduce da anni una battaglia pacifica contro la colonizzazione israeliana della città. Non violento, conosciuto e sostenuto da organizzazioni della società civile di molti paesi, Amro era accusato tra le varie cose di aver tenuto «manifestazioni non autorizzate» e di aver ostacolato militari israeliani. Rivolgendosi ai giudici, l’attivista palestinese ha ribadito il suo impegno non violento e spiegato che i palestinesi non intendono «sottomettersi al regime di occupazione» e che continueranno «a denunciare l’occupazione pur sapendo di dover pagare dure conseguenze». I giudici militari lo hanno assolto da 12 capi d’accusa e condannato «solo» per tre. Hanno testimoniato a suo favore quattro israeliani: Ebrum Borg, il professore Hillel Cohen, Hagit Ofran e Yehuda Shaul. Presto si conoscerà la pena.
Netanyahu, contro me bugie, persecuzione'Israeliani, continuerò a guidare il Paese con responsabilità'
20 febbraio 2018
https://www.lanuovasardegna.it/italia-m ... 1.16502656(ANSA) - TEL AVIV, 20 FEB - "Quanto è avvenuto negli ultimi due giorni è semplicemente una follia generale, uno scandalo.
Nei miei confronti sono state lanciate accuse assurde e menzognere nel contesto di una campagna di persecuzione contro di me e la mia famiglia che continua da anni". Con queste parole Benyamin Netanyahu si è rivolto direttamente agli israeliani, da Facebook, commentando le informazioni giunte dalla polizia secondo cui potrebbe adesso essere coinvolto in due scandali: una vicenda che collega benefici alla società telefonica Bezeq a una copertura a lui favorevole del sito web 'Walla' ed un tentativo di corruzione di una giudice, non materializzato.
"L'obiettivo è di creare a forza sulla mia testa una nuvola di sospetto. Incredibile!", ha detto il premier. Netanyahu ha concluso rassicurando gli israeliani: "Continuerò a guidare il Paese con responsabilità e ponderatezza".
Israele: Netanyahu, persecuzione politica contro me e la destra
Benyamin Netanyahu si dice convinto che "il castello di carte crollerà".
28 febbraio 2019
https://www.swissinfo.ch/ita/israele--n ... a/44792430"Una persecuzione politica, una campagna di caccia alle streghe per abbattere il governo della destra". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu rispondendo all'annuncio dell'Avvocato generale Avichai Mandelblit che ha dato parere favorevole alla sua incriminazione.
"Obiettivo - ha spiegato il premier - è quello di influenzare le elezioni. Ogni cittadino deve capire che l'intento è di abbattere la destra e portare su la sinistra con la distribuzione al pubblico di accuse ridicole. State tranquilli, supererò tutto".
"Si distribuiscono al pubblico - ha continuato il leader del Likud in un discorso trasmesso dalla tv - ricostruzioni ridicole. Anche se sanno che questo castello di carte crollerà. Ci sono state pressioni interminabili su Mandelblit perché dicesse che sta considerando di incriminarmi". "Oggi - ha continuato - è successa una cosa grave: per la prima volta nella storia di Israele si avvia un'audizione prima delle elezioni".
Il premier ha poi denunciato - mentre la voce si incrinava - che "in questa campagna di caccia non hanno avuto remore di nessun tipo: hanno versato il sangue di mia moglie, perseguitato mio figlio. Abbiamo trascorso tre anni infernali".
"State tranquilli - ha proseguito - ho intenzione di restare al vostro servizio ancora a lungo come primo ministro". Infine ha detto che quando si misurerà con "i collaboratori di giustizia, il castello di carte crollerà. Non ci sarà nulla, perché non c'è nulla".
Israele, Netanyahu incriminato per corruzionemenotti
21 novembre 2019
https://www.adnkronos.com/israele-netan ... uzs1gNwD7kIl procuratore generale israeliano, Avichai Mandelblit, ha annunciato l'incriminazione del primo ministro Benjamin Netanyahu per corruzione. Il procuratore ha deciso di procedere per tutti i tre casi che vengono contestati al leader del Likud, per accuse che comprendono tangenti, frodi ed abuso di fiducia.
L'incriminazione è un duro colpo alle speranze di rimanere in carica di Netanyahu che ha sempre definito le accuse come parte di una caccia alle streghe contro di lui, attaccando media, polizia, procuratori e sistema giudiziario.
Netanyahu ha definito le incriminazioni "un tentativo di golpe". "Stiamo assistendo ad un tentativo di portare avanti una rivoluzione giudiziaria", ha detto nella dichiarazione fatta dopo l'annuncio del procuratore generale, denunciando un "processo corrotto da interessi stranieri teso a rovesciare un primo ministro di destra". Nel discorso trasmesso in televisione, Netanyahu, che è il primo premier in carica ad essere incriminato per corruzione in Israele, si è detto vittima di un vero complotto di cui sarebbero partecipi magistratura e polizia. "Bisogna essere ciechi per non vedere che qualcosa di cattivo sta avvenendo con la polizia e i procuratori - ha detto - perché questa sera stiamo assistendo ad un tentativo di golpe contro il primo ministro attraverso menzogne e indagini di parte". "Io non permetterò che le bugie vincano, io continuerò a guidare il Paese, secondo la lettera della legge", ha poi affermato riferendosi al fatto che la legge non gli impone di dimettersi perché incriminato. E poi ha lanciato accuse alla sinistra: "Io, a differenza dei miei avversari di sinistra, voglio il libero mercato ed ampiezza di opinioni sui media - ha affermato Netanyahu - io sono un primo ministro che crede in un Israele forte e non in un Paese piccolo e debole che si inchina davanti agli altri".
La decisione di Mandelblit arriva dopo due settimane di audizioni dei legali dei primo ministro per discutere le accuse di corruzione per tre distinte vicende. Nel cosiddetto caso 1000, Netanyahu è accusato di avere ricevuto regali sotto forma di casse di sigari e champagne da amici miliardari in cambio di favori politici. Nel caso 4000, l'accusa è di aver varato regolamenti favorevoli alla compagnia di telecomunicazioni Bezeq, in cambio di una copertura a lui favorevole da parte del sito Walla, il cui editore Shaul Elovitch è anche maggiore azionista della Bezeq. Infine, nel caso 2000, Netanyahu avrebbe chiesto una copertura giornalistica a lui favorevole sul quotidiano Yedioth Ahronot, in cambio di misure economicamente dannose per un giornale rivale.
La legge israeliana non richiede che il premier incriminato si dimetta fino all'eventuale condanna. Il fatto è che la decisione del procuratore arriva dopo che sia Netanyahu che il suo rivale Benny Gantz hanno fallito nel tentativo di formare una coalizione di governo dopo le elezioni di settembre.
E dopo la rinuncia di ieri del leader del partito Blu e Bianco, il ora tempo fino all'11 dicembre per qualunque dei 120 parlamentari della Knesset per ottenere l'appoggio di almeno 61 colleghi ad una nomina all'incarico di premier. Ora Netanyahu ha ora 30 giorni per chiedere l'immunità alla Knesset. In passato i suoi alleati hanno assicurato che si sarebbero battuti per questa, ma in questa situazione di grande incertezza politica non è chiaro se questo sarà possibile.