Migranti: sfondata recinzione della frontiera fra Polonia e BielorussiaRedazione Alma News
10 Novembre 2021
https://almanews24.it/esteri/2021/11/10 ... elorussia/ Migranti – Lo sfondamento è avvenuto nei due villaggi di Krynki e Bialowieza, arrestati oltre 50 migranti. Ue, sanzioni a chi traffica migranti. La Polonia: “Dalla Bielorussia terrorismo di stato”. Il presidente del Consiglio europeo Michel incontra a Varsavia il primo ministro polacco: “Ue può finanziare protezione confini”. Minsk accusa Occidente: “Crisi per imporre sanzioni”. Merkel chiede a Putin di intervenire .
Due gruppi di migranti sono riusciti a sfondare il recinto della frontiera fra Polonia e Bielorussia attraversando il confine: è quello che scrive l’agenzia polacca PAP, secondo diversi media tedeschi. Lo sfondamento è avvenuto nei due villaggi di Krynki e Bialowieza.
Alla frontiera da giorni ci sono migliaia di migranti ammassati che cercano di entrare in Europa; ieri Varsavia ha accusato esplicitamente il presidente russo Vladimir Putin di aver orchestrato la crisi. La Polonia ha annunciato di aver arrestato oltre 50 migranti al confine.
“Nel corso delle ultime 24 ore, la polizia ha arrestato più di 50 persone vicino a Bialowieza dopo che avevano attraversato illegalmente la frontiera”, ha dichiarato all’Afp Tomasz Krupa, portavoce della polizia regionale. In mattinata il ministro della Difesa polacco, Mariusz Baszczak, aveva reso noto che erano stati fatti molti tentativi di violare il confine con la Bielorussia nella notte. “Non è stata una notte tranquilla. Ci sono stati molti tentativi di rompere la linea, ma tutti coloro che l’hanno attraversata sono stati arrestati”, ha detto il ministro. “Voglio comunque rassicurarvi – ha aggiunto- che ci sono già 15mila uomini alla frontiera, soldati dell’esercito polacco. Il numero è stato aumentato e naturalmente, può essere aumentato ancora di piu’ se necessario”. Morawiecki: “Bloccare voli e sanzionare Bielorussia” E’ necessario intervenire con azioni concrete: dobbiamo bloccare i voli dal Medioriente per la Bielorussia e concordare nuove sanzioni contro il regime di Alexander Lukashenko”. Lo ha dichiarato il premier polacco, Mateusz Morawiecki, in conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. “Cio’ che stiamo affrontando in questo momento, e lo dobbiamo dire chiaramente, è una manifestazione del terrorismo di Stato” ha detto Morawiecki. “Gli eventi degli ultimi giorni sono un test per la Polonia e per l’Ue. Ci rendiamo conto che il rischio può aumentare e la situazione può deteriorarsi. Dobbiamo dover affrontare nuovi metodi di provocazione da parte di Lukashenko e dei suoi collaboratori”, ha spiegato il premier. Michel: “Ue può finanziare protezione confini” “E’ legalmente possibile, nell’ambito del quadro legale attuale, finanziare infrastrutture per la protezione dei confini dell’Ue”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, rispondendo a una domanda sulla possibilità di costruire muri e recinzioni con fondi europei. “La decisione dev’essere presa dalla Commissione. Vedremo quale sarà il dibattito che già c’è stato durante l’ultimo Consiglio europeo”, ha spiegato. “La mia impressione è che dobbiamo chiarire cosa sia possibile e cosa no. Anche in Lituania hanno 600-700 km con Bielorussia e proteggere quei confini nazionali vuol dire proteggere confini dell’Ue”, ha insistito Michel. Intesa Ue, sanzioni a chi traffica migranti Gli Stati membri dell’Ue hanno trovato un accordo di massima per allargare la cornice legale delle sanzioni contro la Bielorussia a chi favorisce il traffico illegale dei migranti verso l’Unione europea. da fonti diplomatiche europee. Il quadro dovrà ora essereriempito con una nuova lista di nomi ed entità. Se ne discute oggi alla riunione degli ambasciatori dei 27.
Il lavoro da domani passerà in carico al Coest (il gruppo di lavoro che si occupa di Europa orientale e Asia centrale). La base di partenza per la discussione prevede l’iscrizione sulla black list di 29 individui e della compagnia aerea Belavia. Minsk accusa Occidente: “Crisi per imporre sanzioni” La Bielorussia accusa l’Occidente di “provocare” la crisi migratoria al confine con la Polonia per imporre nuove sanzioni. Inoltre Minsk ha accusato le forze polacche di aver picchiato alcuni migranti, nello specifico quattro persone di etnia curda, che tentavano di entrare nell’Ue, mentre aumentano le critiche nei confronti di Minsk per la “strumentalizzazione” dei migranti bloccati al confine.
I quattro “sono stati arrestati in Polonia dove avevano cercato di chiedere protezione e status di rifugiato”, ha dichiarato in una nota il servizio delle guardie di frontiera bielorusse, diffondendo immagini che mostrano quattro uomini, alcuni con vestiti insanguinati e uno con tagli sulle mani, che si coprivano il viso. “A giudicare dalle numerose ferite sui corpi dei migranti, le forze di sicurezza polacche hanno maltrattato le persone e, usando la forza, le hanno spinte oltre una recinzione di filo spinato al confine con la Bielorussia”, si afferma nella nota. Cremlino respinge le accuse della Polonia, inaccettabili Il Cremlino respinge le accuse del primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, che ritiene ci sia Mosca dietro la crisi migratoria al confine con la Bielorussia. “Consideriamo del tutto irresponsabili e inaccettabili le dichiarazioni del primo ministro polacco secondo cui la Russia è responsabile di questa situazione”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, in una conferenza stampa. Merkel chiede a Putin di intervenire su Minsk Angela Merkel ha avuto una telefonata con il presidente russo Vladimir Putin sulla situazione ai confini fra Polonia e Bielorussia. Nel colloquio la cancelliera ha chiesto a Putin di intervenire ed esercitare la sua influenza su Aleksandr Lukashenko, definendo “disumana e del tutto inaccettabile” la “strumentalizzazione” dei migranti in atto. Lo riferisce in una nota il portavoce Steffen Seibert. Germania chiede nuove sanzioni contro Bielorussia Intanto la Germania è tornata a sollecitare nuove sanzioni dell’Unione Europea contro la Bielorussia, il cui presidente Alexander Lukashenko sfrutta “senza scrupoli” i migranti mandandoli al confine con la Polonia. Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas. “Sanzioneremo tutti coloro che sono coinvolti nel traffico mirato di migranti”, ha annunciato Maas secondo il quale l’UE lavorerà per “estendere e rafforzare le sanzioni contro il regime di Lukashenko”.
“L’Unione Europea non può essere ricattata”, ha aggiunto Maas. Cei: “Migranti usati per interessi politici” “La situazione dei migranti assembrati al confine tra Bielorussia e Polonia ha del paradossale. Dall’una e dall’altra parte si usano i migranti per interessi politici”. Lo denuncia senza mezzi termini mons. Giancarlo Perego, presidente della Commissione per le Migrazioni della Conferenza Episcopale Italiana e della Fondazione Migrantes. “Nessuno parla di chi siano queste persone migranti, il loro volto, la loro storia. E certo – osserva il presule – che da entrambi le parti c’è solo un rifiuto o uno sfruttamento. Ancora una volta i migranti sono le sole vittime”.
Tensione sui migranti, scontro Polonia-Bielorussia Europa
Agenzia ANSA
9 novembre 2021
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/ ... 1a628.html Le forze di sicurezza bielorusse hanno "sparato colpi in aria, simulando situazioni pericolose" per destabilizzare ancora di più la situazione al confine con la Polonia.
Lo ha detto il portavoce dei servizi speciali di Varsavia, Stanislaw Zaryn.
"Sappiamo anche - ha aggiunto - che le autorità della Bielorussia stanno aiutando i migranti a distruggere le barriere al confine. Li vediamo portare loro gli strumenti per tagliare i cavi, per distruggere la recinzione". Media vicini al governo di Minsk, citati dalla tedesca Welt, riferiscono invece a loro volta di spari da parte polacca, ma non ci sono conferme.
La guerra ibrida dei migranti della Bielorussia verso l'Europa rischia di provocare un'escalation. Situazione peggiorata dopo le immagini di centinaia di profughi in marcia verso frontiera polacca. Varsavia ne respinge l'ingresso e si dice pronta a difendere i propri confini. La commissione chiede ai 27 di colpire il regime di Lukashenko con un nuovo giro di sanzioni. La Polonia quest'anno ha registrato oltre 23mila ingressi illegali da est, quasi la metà a ottobre. Berlino esorta Bruxelles ad agire e ad aiutare a fermare il flusso di migranti che attraversano illegalmente la Polonia dalla Bielorussia. Minsk avverte Polonia, eviti provocazioni. La Nato: 'La situazione è grave'.
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha parlato col presidente polacco Andrzej Duda della "grave situazione" alla frontiera della Polonia. Lo rende noto lo stesso Stoltenberg su Twitter. "L'uso dei migranti da parte della Bielorussia come tattica ibrida è inaccettabile. La Nato è solidale con la Polonia e tutti gli alleati nella regione", aggiunge il segretario generale.
Il Consiglio dell'Ue ha sospeso lo schema di facilitazione dei visti per gli esponenti del regime di Minsk. La decisione è una risposta all'attacco ibrido in corso lanciato dal regime Bielorusso. Lo rende noto il portavoce della presidenza di turno del Consiglio Ue, Damijan Fiser, su Twitter.
Il ministero della Difesa bielorusso ha respinto oggi le accuse di Varsavia secondo cui Minsk sta coordinando l'ondata di migranti che tentano di attraversare la vicina Polonia. "Il ministero della Difesa bielorusso ritiene infondate e non comprovate le accuse da parte polacca", si legge in un comunicato che accusa la Polonia di aumentare la tensione "deliberatamente".
La Bielorussia mette in guarda la Polonia contro ogni "provocazione" al confine tra i due Paesi, dove si ammassano migliaia di migranti nella speranza di entrare in Ue. "Vogliamo anticipatamente mettere in guardia la parte polacca contro l'utilizzo di qualsiasi provocazione" contro la Bielorussia "per giustificare eventuali azioni bellicose illegali" contro i migranti. Lo comunica una nota del ministero degli Esteri di Minsk.
La Germania esorta l'Unione europea ad "agire" e ad aiutare a fermare il flusso di migranti che attraversano illegalmente la Polonia dalla Bielorussia. "La Polonia o la Germania non possono farcela da sole", ha detto al quotidiano Bild il ministro degli Interni ad interim Horst Seehofer. "Dobbiamo aiutare il governo polacco a proteggere il loro confine esterno. Questo sarebbe effettivamente il compito della Commissione europea. Ora li invito ad agire", ha detto.
Nell'intervista alla Bild Seehofer ha detto di sostenere la decisione della Polonia di costruire un muro di confine. "Non possiamo criticarli per aver protetto i confini esterni dell'Ue". "Non attraverso l'uso di armi da fuoco ovviamente, ma con altri mezzi che sono disponibili", ha aggiunto. La situazione, già molto tesa tra Minsk e Bruxelles è peggiorata dopo che sono circolate le immagini di centinaia di profughi in marcia verso la frontiera polacca. Varsavia ha respinto il loro ingresso e si è detta pronta a difendere i propri confini, mentre la Commissione Ue ha chiesto ai 27 di colpire il regime di Lukashenko con un nuovo giro di sanzioni. La Polonia quest'anno ha registrato oltre 23mila ingressi illegali di migranti da est, di cui quasi la metà a ottobre. Un segnale che la Bielorussia sta aumentato la pressione sull'Europa, come rappresaglia alle sanzioni.
Aleksandr Lukashenko e Vladimir Putin hanno discusso della situazione al confine tra Bielorussia e Polonia nel corso di una conversazione telefonica: lo comunica il servizio stampa del Cremlino. Il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko ha dichiarato che "non si piegherà davanti all'Europa" mentre migliaia di migranti sono ammassati al confine con la Polonia.
L'addetto militare presso l'ambasciata della Polonia a Minsk è stato convocato al ministero della Difesa bielorusso: lo riferisce lo stesso dicastero bielorusso dichiarando che al rappresentante polacco "è stato comunicato che le accuse della parte polacca su un coinvolgimento di militari bielorussi" nella situazione al confine tra Polonia e Bielorussia "sono infondate e ingiustificate".
Il premier polacco, Mateusz Morawiecki: "Dietro la crisi dei migranti dalla Bielorussia c'è la regia del presidente russo Vladimir Putin."
Criminali invasori della Polonia e dell'Europahttps://www.facebook.com/10001151632700 ... 6273233139 Se occorre si spara e si uccide, l'invasione violenta ci toglie la libertà, la sovranità e la vita!
Confine fra Bielorussia e Polonia, Lukashenko minaccia lo stop al transito di gas verso la Ue
di Irene Soave
11 novembre 2021
https://www.corriere.it/esteri/21_novem ... 4419.shtml Se l’Europa procedesse a nuove sanzioni come minacciato, il dittatore bielorusso minaccia di chiudere il gasdotto Yamal-Europa. «Cosa succederebbe se chiudessimo il gas? Consiglio ai senza cervello di pensare prima di parlare»
Il dittatore bielorusso Aleksandr Lukashenko, in questi giorni al centro di una crisi internazionale scatenata dall’affollarsi di centinaia di migranti alla frontiera tra Bielorussia e Polonia, ha minacciato di interrompere il transito del gas verso l’Europa attraverso il gasdotto Yamal-Europe se l’Ue espande le sanzioni come promette di fare, e se la Polonia proseguirà con la chiusura del confine. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass, citando a sua volta la bielorussa Belta. «Forniamo calore all’Europa, e per di più minacciano di chiudere la frontiera. E se interrompiamo l’erogazione di gas naturale lì?» ha detto Lukashenko.
Il dittatore di Minsk è accusato da Bruxelles — con prove video evidenti di militari bielorussi che accompagnano file di persone al confine — di aver orchestrato il flusso di migranti che si sono ammassati sulla frontiera per mettere sotto pressione e destabilizzare l’Unione Europea. Questo mentre gli Stati membri dell’Ue hanno trovato un accordo di massima per allargare la cornice legale delle sanzioni contro la Bielorussia a chi favorisce il traffico illegale dei migranti verso l’Unione europea; e per la prima volta — emerge dall’incontro tra il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il premier polacco Mateusz Morawiecki — la richiesta polacca di un muro lungo il confine orientale non è più considerata irricevibile.
«La Polonia ci sta minacciando con la chiusura del confine», ha dichiarato Lukashenko. «Io dico: sentitevi liberi di farlo, ci saranno meno immigrati che verranno da qui. Non è questo il problema», ha affermato. Per poi avvertire: «Cosa succede se noi chiudiamo il transito (del gas) attraverso la Bielorussia? Non può passare dall’Ucraina dal momento che il confine russo è chiuso lì. Non ci sono rotte attraverso i Paesi baltici. Se lo chiudiamo per i polacchi e i tedeschi, allora cosa succederà? Non dovremmo fermarci davanti a nulla per proteggere la nostra sovranità e indipendenza», ha sottolineato Lukashenko. «Mentre teniamo l’Europa al caldo, loro ci minacciano di chiudere il nostro confine. E cosa succede se blocchiamo le forniture di gas a loro? Quindi consiglio ai leader di Polonia, Lituania e altri senza cervello di pensare prima di parlare», ha concluso.
Alberto PentoSi muova la NATO.
Sulla difesa dei confini l'Ue guarda (ancora) dall'altra parteI muri non possono essere pagati coi fondi Ue. Bruxelles scarica sugli Stati membri la responsabilità di controllare i confini, anche con l'uso di barriere. Salvo poi attaccare chi lo fa
Andrea Indini
11 Novembre 2021
https://www.ilgiornale.it/news/mondo/su ... 1636644654"Non è una previsione giuridica", ma "è una posizione di lunga data che la Commissione europea non finanzia con i fondi europei i muri o il filo spinato" per difendere i confini nazionali. Questa mattina, durante il briefing che tiene quotidianamente con la stampa, il portavoce della Commissione europea ha ribadito per l'ennesima volta che Bruxelles non intende in alcun modo sganciare un solo euro per erigere costruzioni che blocchino l'ondata degli immigrati clandestini che in questi giorni stanno cercando di entrare in Polonia passando dalla Bielorussia. "Tuttavia - ci ha, però, tenuto a sottolineare - è responsabilità dl singolo Stato membro controllare i confini e il diritto europeo non esclude l'uso delle barriere per proteggerli". Muri sì, insomma, basta che non sia l'Unione europea a pagarli.
Vi ricordate quando il cattivo era Viktor Orban, il sovranista ungherese? Quante volte Bruxelles gli si è scagliata contro per le misure prese per fermare gli immigrati in fuga dalla Siria. E che dire dell'ingerenza, anni fa, nei confronti di un Donald Trump appena arrivato alla Casa Bianca? Non appena aveva messo mano all'implementazione del muro al confine con il Messico, iniziato dal democraticissimo Bill Clinton, si era trovato addosso gli strali della maggior parte dei leader del Vecchio Continente. Peccato che ormai da anni l'Unione europea proceda in ordine sparso e con evidenti contraddizioni ogni qual volta si trova a dover affrontare lo spinoso dossier immigrazione. Perché, per esempio, non ha battuto ciglio quando è stata la Grecia ad alzare quaranta chilometri di pannelli in metallo, costantemente presidiati dai militari, per fermare i clandestini che il premier turco Recep Tayyip Erdoğan spinge verso l'Ue ogni qual volta deve battere cassa?
In Europa quello greco non è certo l'unico muro anti migranti. La scorsa estate anche il parlamento lituano aveva approvato (pressoché all'unanimità) la fortificazione dei propri confini per fermare i clandestini mandati dal presidente bielorusso Alexandr Lukashenko. Da mesi, infatti, la Lituania si trova a combattere la stessa "guerra" della Polonia. Una guerra ibrida iniziata nel 2020 con le sanzioni europee a Minsk e salita di livello quest'anno con la crisi dei migranti. "Lukashenko sta cercando di destabilizzare l'Europa usando gli esseri umani in un atto di aggressione", aveva spiegato in una intervista al Financial Times il commissaria Ue per gli Interni, Ylva Johansson. Quando la Lituania aveva optato per la costruzione di oltre 500 chilometri di muro, a Bruxelles non si erano scomposti più di tanto. E pure in questi giorni, quando il governo polacco aveva militarizzato il confine schierando oltre 15mila soldati, non aveva battuto ciglio. I distinguo sono iniziati quando ieri il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha iniziato a ventilare la possibilità di "finanziare infrastrutture alle frontiere". Eventualità subito stroncata da Ursula von der Leyen e dalla Commissione Ue.
Da sempre l'Unione lascia gli Stati membri soli a gestire i problemi legati all'immigrazione clandestina. L'esempio principe è ovviamente l'Italia, da sempre trattata alla stregua del più grande campo profughi d'Europa. Quando Matteo Salvini ha provato a mettere un freno alle ong straniere, Bruxelles gli è subito saltata al collo accusandolo dei peggiori crimini. Eppure, in più di un'occasione, le stesse organizzazioni non governative erano state beccate a prendere accordi sottobanco con i trafficanti di uomini. Viene da chiedere, a questo punto, per quale strano motivo all'Unione europea vadano bene i muri costruiti in Grecia, Lituania e Polonia (a patto che siano loro a pagarseli), mentre non ammette che l'Italia difenda i propri confini. Ancora oggi la Ocean Viking ha attraccato ad Augusta con oltre 300 clandestini a bordo. La scorsa settimana al porto di Trapani era, invece, arrivata la Sea Watch 4 con 850 irregolari. Per non parlare, poi, dei mini sbarchi che quotidianamente interessano le nostre coste. Ogni volta Bruxelles non guarda. Ogni volta l'Unione europea volge il proprio sguardo altrove.
Confine Polonia/Bielorussia si arma. L'Ue frena sui muri, la Lettonia lo approvaAngela Mauro
12 novembre 2021
https://www.huffingtonpost.it/entry/con ... 5987c6ca81 “In questo momento, l’Europa sta contando i suoi ‘amici’ e siamo soddisfatti di averne tanti”. Margaritis Schinas parla dal Libano, seconda tappa del tour del commissario europeo dopo quella ad Abu Dhabi ieri. Obiettivo: convincere i paesi arabi e le loro compagnie aeree a non collaborare con Lukashenko per il trasporto dei migranti da oriente verso la Bielorussia, da dove i soldati bielorussi li scortano poi verso il confine polacco. Iraqi Airways assicura che non riprenderà a volare su Minsk. Schinas sarà ad Ankara la prossima settimana, lunedì a Baghdad, ma intanto la compagnia aerea bielorussa Belavia e la Turkish Airlines accolgono l’invito a non vendere biglietti di sola andata verso la capitale bielorussa. Ma questo è l’unico risultato ottenuto dalla Commissione Europea alle prese con il caso migranti più esplosivo degli ultimi tempi, che minaccia un’escalation militare tra est e ovest, Europa e Usa contro la Russia di Vladimir Putin, con la Gran Bretagna che si inserisce inviando soldati per aiutare i polacchi a costruire muri per respingere i migranti. Anche la Lettonia avvia la costruzione del muro al confine: via libera del Parlamento.
Se la ‘conta degli amici’ nel mondo arabo dà i suoi frutti, ciò non significa che la situazione al confine tra Polonia e Bielorussia stia migliorando. Secondo i calcoli della Commissione Ue, sono circa 2mila i migranti intrappolati al freddo e gelo lungo la frontiera polacca. “Ma non abbiamo informazioni di prima mano” su quali siano le loro nazionalità, dice un portavoce di Palazzo Berlaymont. E questo è uno dei maggiori problemi: alla frontiera, il governo sovranista di Varsavia non lascia avvicinare gli osservatori europei, i media vengono tenuti a distanza e così anche le ong. Tutto al buio, mentre monta la tensione.
Alla frontiera ormai la presenza militare è una realtà. Ci sono i bielorussi che hanno scortato i migranti da Minsk. Ci sono 15mila soldati polacchi. Ci sono i britannici, in soccorso ai polacchi. Ci sono forze speciali e paracadutisti russi impegnati in esercitazioni militari a Gozha, cittadina bielorussa a metà tra il confine con la Polonia e quello con la Lituania. Mentre negli Usa e anche a Bruxelles si teme per la presenza di truppe russe anche al confine ucraino, sebbene ambienti diplomatici europei tendano a non legare il caso bielorusso con la questione ucraina. “Non abbiamo informazioni su un possibile collegamento tra le due situazioni”, ci dicono nel tentativo di stemperare le tensioni. La Nato è in allerta. L’Alleanza Atlantica “rimane vigile contro il rischio di ulteriori escalation e provocazioni da parte della Bielorussia ai confini con Polonia, Lettonia e Lituania” e continuerà “a monitorare le implicazioni” della situazione ai confini orientali dell’Ue “per la sicurezza dell’Alleanza”, fa sapere il Consiglio del Nord Atlantico, organo di governo della Nato.
A Bruxelles intanto si prepara il Consiglio dei ministri degli Esteri e della Difesa di lunedì. Amara la notizia dell’invio da parte del governo di Londra di un contingente per aiutare i polacchi a costruire il loro agognato muro alla frontiera. La scelta suona come interferenza bella e buona da parte di un ex membro dell’Ue su un tema delicatissimo del dibattito europeo di questi giorni. Sono 12 gli Stati che chiedono a Bruxelles di finanziare la costruzione di barriere al confine est. All’ultimo summit di ottobre, sono stati capaci di tenere gli altri leader a discutere sul tema per ore. Ursula von der Leyen prova a resistere, promettendo alla Polonia altri 25 milioni di euro per affrontare la crisi ma non per costruire i muri. Ma il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel invece sostiene la richiesta dei 12.
Se ne parlerà di certo al summit di lunedì, senza decisioni. “Non siamo a questo punto”, frena una fonte diplomatica nord-europea. Ma è chiaro che il tema per ora non tramonta, soprattutto dopo la nuova ingerenza britannica, fastidiosa eppure non condannabile da parte europea perché il Regno Unito è pur sempre un alleato della Nato, sponda di Biden nel vecchio continente.
Non è per niente chiaro il gioco di Putin, come al solito. Da una parte lascia che i suoi soldati continuano le esercitazioni militari nella zona calda. Dall’altro lato, il capo del Cremlino assicura che Lukashenko non si è confrontato con lui sulla crisi al confine con l’Ue. In ogni caso, lo smentisce sulla minaccia di tagliare il gas all’Unione. “L’affidabilità della Russia come fornitrice sotto gli attuali e i futuri contratti è fuori discussione”, dice il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, aggiungendo che Lukashenko non ha concordato la sua dichiarazione con Mosca.
Dopo la mediazione di Angela Merkel con la Russia, ci provano anche i francesi, a margine della conferenza sulla Libia a Parigi. Il comportamento di Lukashenko è “irresponsabile” e “inaccettabile” rispetto alla “strumentalizzazione” dei flussi migratori, è il messaggio che arriva dall’incontro quadrilaterale tra i ministri francesi degli Esteri e della Difesa, Jean-Yves Le Drian e Florence Parly, con gli omologhi della Russia, Sergej Lavrov e Sergej Cho’gou. Parigi chiede a Mosca di “mobilitare i suoi stretti legami con la Bielorussia per ottenere che si ponga un termine” a questa situazione.