Lo schiaffo del Tar al Viminale: riaperta l'accoglienza a Riace
Andrea Indini - Mar, 21/05/2019
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 98855.html
Dopo l'ondata di inchieste e di arresti, il Viminale blocca i finanziamenti per l'accoglienza. Ma il Comune di Mimmo Lucano fa ricorso e il Tar li riattiva
Nonostante sul modello Riace penda un processo pesantissimo, che nei mesi scorsi ha travolto il sindaco Mimmo Lucano con una sfilza di accuse infinite, il Tar ha deciso di riattivare il business degli immigrati nella città in provincia di Reggio Calabria.
È stato, infatti, accolto il ricorso presentato dal vice sindaco Giuseppe Gervasi contro la decisione del Viminale di escludere il piccolo Comune della Locride dal Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). Una mossa che riapre i rubinetti e fa tornare a scorrere nelle casse del municipio i finanziamenti pubblici destinati all'accoglienza.
Solo pochi giorni fa il gup di Locri aveva rinviato a giudizio Lucano e le altre 29 persone coinvolte nell'inchiesta "Xenia" che aveva scoperchiato un vero e proprio sistema che per anni ha aiutato gli immigrati ad entrare illegalmente nel nostro Paese. Fra i tanti reati contestati, oltre appunto al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, ci sono l'associazione per delinquere, la truffa con corrispondente danno patrimoniale per lo Stato, l'abuso d'ufficio, il peculato, la concussione, la frode in pubbliche forniture e il falso. L'11 giugno ci sarà la prima udienza di un processo che la sinistra ha già definito "politico" ma che, in realtà, scoperchia tutto il buonismo progressista e svela i traffici per agevolare gli ingressi irregolari in Italia, contravvenendo qualsiasi tipo di legge. Nonostante queste premesse, il Tar ha deciso di dare ragione al vice sindaco Gervasi che il primo gennaio scorso aveva presentato un ricorso contro la decisione del ministero dell'Interno di escludere il Comune dal sistema di accoglienza.
"Il ministero (dell'Interno, ndr) - è l'accusa mossa dall'associazione 'Italia stato di diritto' - avrebbe dovuto mettere il Comune in condizioni di rimediare alle criticità del suo operato e così cercare di conservare i finanziamenti ottenuti". Il tribunale amministrativo della Calabria gli ha dato ragione e ha rinfacciato al Viminale di non aver contestato al Comune di Riace le irregolarità rilevate nè di avergli mai assegnato, così come avrebbe dovuto, un termine per ottemperare. Non solo. I giudici del Tar hanno anche contestato al dicastero guidato da Matteo Salvini di aver "improvvisamente attribuito a comportamenti del Comune che ben conosceva da tempo, una portata impeditiva della prosecuzione del progetto, con una contraddittoria e destabilizzante inversione di rotta rispetto al passato".
Lucano, che mesi sta portando avanti una battaglia personale contro Salvini, ha esultato non appena è venuto a conoscenza del dispositivo del Tar. "Le persone sono state trasferite e i danni sono stati fatti", ha commentato. "Ma almeno si ristabilisce dal punto di vista amministrativo un po' di giustizia". In realtà la giustizia si ristabilirà solo alla fine del processo che vedrà proprio il sindaco (sospeso) sul banco degli imputati.
I falsi miti della stampa main stream, la realtà del voto popolare: i casi di Riace e Lampedusa
27 maggio 2019
https://www.ilsovranista.info/2019/05/i ... UkfgXt-zEk
A Riace, comune di poco più di 2300 abitanti della città metropolitana di Reggio Calabria, comune passato agli onori della cronaca per il ritrovamento, nel 1972, di due statue di bronzo di epoca greca, noti come "Bronzi di Riace",il comune di Mimmo Lucano, la Lega è clamorosamente il primo partito con oltre il 30% dei consensi, seguito dal Movimento Cinque Stelle al 27,4%, medaglia di bronzo, per usare un termine caro agli appassionati delle Olimpiadi, il Partito Democratico con il 17%.
La lista denominata La Sinistra, sostenuta esplicitamente dallo stesso Mimo Lucano conquistano poco più del 2% dei consensi.
A Lampedusa, una delle isole Pelagie, comune di poco più di 5 mila abitanti della provincia di Agrigento, la Lega è il primo partito con oltre il 45% dei voti grazie al consenso di 624 isolani.
Secondo posto per il Partito Democratico con il 21% dei consensi, terzo si classica il Movimento Cinque Stelle con il 16,83%
Osservando questi dati forse occorrerebbe riflettere, con serenità, sui "falsi miti" costruiti dalla stampa main stream, e sulla realtà del voto popolare in virtù del quale nei due comuni che la sinistra ha scelto come simbolo, dell'anti-salvinismo, Riace e Lampedusa, vedono la Lega primo partito.
Accoglienza migranti, il Viminale chiede 3 milioni di euro a Lucano
Silvio Messinetti
Riace. Il nuovo capo dipartimento dell’Immigrazione, Michele Di Bari, ha inoltrato al comune della Locride formale diffida a saldare il conto pregresso, entro 30 giorni
30.05.2019
https://ilmanifesto.it/accoglienza-migr ... dbPqH1w11o
«Non c’è niente di eroico nel vile infierire su chi è più debole» scriveva Dacia Maraini. Ma al Viminale più che eroi ci sono caterpillar, uomini in ruspa con cui abbattere il nemico. L’attacco concentrico di politica e magistratura lo ha già esiliato, umiliato, e il 26 maggio, anche, sconfitto elettoralmente (dopo un’operazione politica tanto efficace quanto spregiudicata, pronta a tutto, anche ad aumentare i residenti del 40% in un anno nel borgo, pur di strappargli Riace). Ora, non sazi, i solerti funzionari del ministero di Salvini battono pure cassa contro Mimmo Lucano. Il nuovo capo dipartimento dell’Immigrazione, Michele Di Bari, già prefetto a Reggio Calabria e responsabile numero uno della disastrosa gestione della baraccopoli di San Ferdinando ma promosso, guarda caso, da Salvini all’importante incarico, ha inoltrato al comune della Locride formale diffida a saldare il conto pregresso. Un conto salato di 3 milioni da versare entro 30 giorni. Se così non fosse «si procederà mediante trattenuta sui versamenti erariali». Si tratta di somme già incassate per i servizi resi dal 2011 al 2018. Ma che il Viminale rivuole indietro perché nel corso degli anni Riace non avrebbe sanato alcuni vizi di rendicontazione.
Secondo la procedura, in caso in caso di anomalie nei conti, l’amministrazione deve presentare controdeduzioni, pena tagli al budget successivo. Secondo il ministero ciò non sarebbe avvenuto, dunque l’ente deve versare il quantum. Questa diffida, tuttavia, stride con la recente sentenza del Tar di Reggio che aveva annullato la circolare del ministero che escluse Riace dallo Sprar. Ebbene, quel provvedimento era stato annullato proprio perché non era stato preceduto da una chiara segnalazione delle asserite anomalie e, inoltre, in quanto implicitamente smentito dai rinnovi triennali dei progetti.
La decisione del Tar, infatti, si fonda essenzialmente sulla circostanza che a Riace a dicembre sia stato autorizzato il finanziamento per il triennio 2017-2019, «in prosecuzione del triennio precedente senza avere comminato penalità». Peraltro, secondo il Tar, se sussiste il danno erariale questo l’avrebbe prodotto proprio il Viminale in quanto «il progetto avrebbe dovuto essere chiuso alla scadenza naturale. Averne autorizzato la prosecuzione, lasciando la gestione di ingenti risorse pubbliche in mano ad un’amministrazione, per quanto ricca di buoni propositi e di idee innovative, ma ritenuta priva delle risorse tecniche per gestirle in modo efficiente, appare fonte di danno erariale che dovrà essere segnalato alla Procura presso la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della regione Calabria». La magistratura amministrativa aveva, dunque, già sottolineato in sentenza la non correttezza della procedura seguita dal Viminale. Che, tuttavia, ci riprova infierendo su Lucano e sugli assessori delle sue vecchie giunte. Che potrebbero esser chiamati a rispondere dinanzi alla Corte dei Conti di un danno erariale milionario.