Desirée, è svolta nelle indagini: sei stranieri portati in questuraClaudio Cartaldo
https://www.msn.com/it-it/notizie/itali ... z3?ocid=sf Mentre i centri sociali contestano Salvini a San Lorenzo, questura e prefettura continuano le loro indagini. Che potrebbero già essere approdate a una svolta. Secondo quanto riporta il Corriere, infatti, gli investigatori sarebbero arrivati ad una svolta: ben sei stranieri, probabilmente africani, sono stati portati in Questura e posti ad interrogatorio da parte della Squadra mobile. Sono loro i sospettati per lo stupro e la morte di Desirée Mariottini, trovata esanime in uno stabile abbandonato in San Lorenzo a Roma.
Il decesso della 16enne di Cisterna di Latina è ancora avvolto dal mistero ma un testimone chiave, un senegalese, ha raccontato che a portare alla morte della giovane non sarebbe stata una banale overdose (come si pensava all'inizio), ma la conseguenza di un brutale stupro di gruppo. Secondo quanto emerso in queste ore, a fianco del corpo della ragazza ci sarebbero state anche due ragazze. Una, secondo la testimonianza del senagalese, "gridava e diceva che era morta" mentre l'altra se ne stava in silenzio vicino all'amica senza vita. "Era italiana - ha detto il senegalese (testimone oculare) - penso pure fosse romana, parlava romano. Urlava che l'hanno violentata, poi lei ha anche preso qualche droga perché lì si vende la droga. È stata drogata perché aveva sedici anni. Da quello che diceva lei sono stati tre sicuramente o quattro".
La procura e la polizia stanno cercando di mantenere il massimo riserbo anche per le evidenti conseguenze politiche che sta avendo il caso. Salvini si è recato a San Lorenzo ma è stato bloccato dai centri sociali mentre i cittadini lo invitavano a proseguire nel suo lavoro. Avrebbe portato una rosa per Desirée ma chi "preferisce gli spacciatori alla polizia" lo ha bloccato.
La svolta alle indagini sarebbe arrivata dunque con l'interrogatorio dei sei africani. "Negli uffici in via di San Vitale - scrive il Corriere - si sono precipitati anche il procuratore aggiunto Maria Monteleone, capo del pool anti violenza di piazzale Clodio, e il pm Stefano Pizza. Fatto questo che potrebbe far pensare a una rapida conclusione del caso".
I centri sociali difendono gli immigrati stupratoriRiccardo Pelliccetti - Gio, 25/10/2018
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 92391.htmlContestazioni ma anche applausi. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ieri è andato nel capannone occupato abusivamente nel centralissimo quartiere romano di San Lorenzo, dove era stato trovato il cadavere di Desirée Mariottini, la sedicenne di Cisterna di Latina morta per overdose dopo essere stata vittima di uno stupro di gruppo.
La zona degradata è nota per essere il feudo degli spacciatori africani, i quali sarebbero anche i responsabili dell'omicidio di Desirée.
Salvini è stato contestato al suo arrivo da un gruppo di ragazzi dei centri sociali che lo hanno accolto con striscioni e insulti. Sicuramente sarà stata una buona occasione per prendersela con il leader leghista ma, di fatto, quella che appare è una scelta di campo, un affermare che è meglio stare con stupratori e pusher piuttosto che con le istituzioni. «Fenomeni che difendono i delinquenti», li ha definiti il ministro dell'Interno. E alle urla di «sciacallo», Salvini non si è scomposto e si è rivolto ai giornalisti dicendo: «Provo tristezza per i ragazzotti dei centri sociali che preferiscono gli spacciatori ai cittadini. Loro e chi la pensa come loro avranno la nostra attenzione». Alle contestazioni hanno risposto anche diversi cittadini, che hanno applaudito Salvini invitandolo a infischiarsene di chi lo insultava. Essendo l'immobile sotto sequestro, il ministro non ha potuto farvi ingresso ma ha fatto una promessa: «Tornerò qui a incontrare i residenti, ma da ministro mi impegno a fare pulizia e a tornare con la ruspa. Ci sono cento palazzine a Roma in queste condizioni con delinquenti che difendono le occupazioni abusive e lo spaccio».
Salvini è anche intervenuto sull'inchiesta e ha ribadito che «non si può morire stuprata a 16 anni nel cuore di Roma. Ho chiesto al Procuratore della Repubblica di usare il pugno di ferro. Si sta lavorando per mettere in galera questi vermi, queste bestie. Procura e Questura hanno le idee chiare. Stanno facendo i riscontri del caso. Temo che anche questa volta siano tutti cittadini stranieri. Va resa giustizia a questa ragazza, punto». C'è infatti un testimone, un ragazzo senegalese, che conferma lo stupro di gruppo e sarebbero sei le persone sotto interrogatorio della Squadra mobile.
La zona di San Lorenzo, al pari di molti altri quartieri degradati delle città italiane, è diventata luogo di ritrovo e base per gli spacciatori di droga. Non è un quartiere off limits come accade in altre zone d'Italia, dove l'alto tasso di criminalità impedisce addirittura alle forze dell'ordine di operare. La cronaca italiana, purtroppo, racconta troppo spesso episodi in cui lo Stato non ha la forza di controllare il territorio. E non parliamo solo di mafia, camorra e ndrangheta, ma anche di palazzi occupati abusivamente da centri sociali o da migranti clandestini che sono diventati terra di nessuno. Oppure di episodi, come quello accaduto a Roma nei giorni scorsi, in cui i militanti di Casa Pound hanno impedito un'ispezione della Guardia di finanza in un edificio occupato.
Il ministro dell'Interno, però, ha intenzione di premere sull'acceleratore e di riconquistare i territori perduti dallo Stato. «Recupereremo legalità via per via, quartiere per quartiere ha promesso Salvini -. Vengo qua da ministro e mi impegno a riportare legalità e tranquillità, non solo qui, dopo anni di nulla se non di complicità, vedremo di intervenire con la mano pesante».
L'Anpi in piazza per Desirée? No, contro la "deriva fascista"Angelo Scarano - Sab, 27/10/2018
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... TionrMWvQcLa Meloni attacca i partigiani: "Sono allibita"
Iniziata la manifestazione organizzata dall'Anpi provinciale di Roma, insieme alle associazioni e ai movimenti territoriali di San Lorenzo.
L'evento si sta svolgendo in Piazza dell'Immacolata e, come riportato dai partecipanti, mira ad essere una risposta concreta al clima di odio e violenza che si sta generando nel Paese. "Abbiamo preso questa piazza, assieme al movimento femminista e alle associazioni del quartiere di San Lorenzo, perché non tolleriamo più strumentalizzazioni di chi reagisce ai delitti, come quello della giovane Desirée, solo quando l'aggressore è straniero", dichiara il Presidente Anpi di Roma, Fabrizio De Sanctis. "Esprimiamo solidarietà alla famiglia della giovane ma non accettiamo le strumentalizzazioni dei movimenti di destra, di cui auspichiamo lo scioglimento, e neanche della politica".
La discesa in campo dei partigiani non è piaciuta per nulla al presidente dei Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. Che su Twitter ha scritto: "L'Anpi oggi in piazza a San Lorenzo. Per chiedere giustizia per Desirée, ammazzata e stuprata da un gruppo di immigrati? Ma no, contro la "deriva fascista". Sono allibita".
Intanto, un gruppo di alcune decine di militanti di Forza Nuova, guidato dal leader nazionale Roberto Fiore, è partito dalla sede della formazione di estrema destra per una camminata in direzione San Lorenzo, per manifestare in memoria di Desirée Mariottini. Al termine della passeggiata si svolgerà un presidio a piazza di Porta Maggiore. Prima di partire ai militanti è stato rivolto un appello dai dirigenti del partito di "attenersi alle indicazioni ed evitare cori ed iniziative personali".
Con la morte di Desirée la madre di Pamela torna a soffrire: "I razzisti sono gli immigrati"Giovanna Stella - Ven, 26/10/2018
http://www.ilgiornale.it/news/roma/mort ... 92983.html Con l'omicidio di Desirée, la mamma di Pamela Mastromarino rivive quei giorni di incubo quando il 31 gennaio scorso sua figlia è stata drogata, violentata e fatta a pezzi
Quello che ha subito e ha portato alla morte Desirée Mariottini - purtroppo - ricorda un film già visto: quello di Pamela Mastropietro.
Pamela il 31 gennaio scorso era scappata dalla comunità di recupero Pars di Corridonia a Macerata. Alle 11.05 incontra Innocent Oshegale che in cambio di sesso, le dà qualche soldo (50 euro). Pamela Mastropietro con quegli spicci si compra la droga. Va a casa di Innocent e lì trova Desmond Lucky e Lucki Awelima. Sesso, droghe e poi la morte. Qui la decisione di farla a pezzi, metterla in una valigia e lasciarla sul ciglio della strada.
Un omicidio vergognoso, un omicidio che ricorda quello di Desirée. Lo ricorda all'opinione pubblica, ma soprattutto alla sua mamma, Alessandra Verni. "Voglio parlare con la mamma di Desirée, perché so molto bene quello che sta provando in questo momento, perché so che posso aiutarla - dice a IlMessaggero -. Un'altra ragazzina, speravo non succedesse più, spero che adesso qualcosa si muova davvero".
"Io e Pamela non eravamo razziste, ma quando mai - continua la donna in lacrime -. I razzisti sono loro, gli extracomunitari, che non si integrano. Noi li accogliamo, sono loro che non ci accolgono. In una intercettazione come dicevano? Abbiamo una bianca da stuprare. Una bianca capito. Sì fanno tante manifestazioni antirazziste, ma piuttosto difendessero i nostri figli".
La mamma di Pamela sta soffrendo. La morte di un figlio è difficile da superare, figuriamoci se avviene in questo modo orribile. E ora quello che è successo a lla povera Desirée le ricorda tanto la tragica fine di sua figlia. "In un contesto di degrado sociale che andava evitato, si poteva evitare. - sottolinea -. Anche stavolta non mancano gli imbecilli che dicono che se l'è andata a cercare, quasi che la colpa è della vittima e non del carnefice. Basta. Ora basta con lo giustificare questi atti, basta chiudere gli occhi di fronte a dati che sono oggettivi: sono tutti immigrati i protagonisti dei più orribili fatti di cronaca degli ultimi tempi".
Alla mamma di Pamela non va giù che queste morti avvengano in pieno centro. Servono regole, punizioni, leggi. "Due quartieri centrali dove esistono sacche di degrado paurose - rincara -. È vergognoso. Questa non è integrazione. Stavolta è toccato a Desirée".
Tra un mese esatto è fissata l'udienza preliminare a carico di Innocent Oseghale, il pusher nigeriano accusato di aver ucciso sua figlia Pamela Mastropietro. La donna chiede giustizia. Lo chiede per la sua bimba, per Desirée e per tutte queste vittime finite in mano a "immigrati spacciatori".
Il gip inchioda i tre assassini: "Desirée uccisa con disinvoltura e crudeltà"Sergio Rame - Sab, 27/10/2018
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 93604.htmlI tre immigrati devono restare in carcere. L'ordinanza del giudice: "C'è un concreto pericolo di recidiva e di fuga". E rivela: "Non hanno avuto alcuna remora a uccidere Desirée"
I senegalesi Mamadou Gara e Brian Minteh e il nigeriano Chima Alinno devono restare in carcere.
"È l'unica misura idonea". Perché, come scrive il gip Maria Paola Tomaselli, i tre immigrati hanno agito "con pervicacia, crudeltà e disinvoltura", dimostrando "una elevatissima pericolosità non avendo avuto alcuna remora a porre in essere condotte estremamente lesive in danno di un soggetto minore giungendo al sacrificio del bene primario della vita". Le quindici pagine di ordinanza di custodia cautelare in carcere fanno luce sulla morte della 16enne Desirée Mariottini svelando la brutalità dei tre africani arrestati.
Restano in carcere i tre extracomunitari fermati dalla polizia nei giorni scorsi e accusati di aver drograto, stuprato e, infine, ammazzato Desirée. Durante l'interrogatorio di oggi Minteh, detto Ibrahim, ha negato ogni responsabilità e spiegato che altre persone, e non lui, hanno a che fare con la morte della 16enne di Cisterna di Latina. Queste sue dichiarazioni saranno ora oggetto di verifica e riscontro da parte degli inquirenti. Gli altri due hanno invece preferito fare scena muta. Incontrando il difensore Chima, conosciuto anche come Sisko, ha affermato di essere estraneo ai fatti contestati: "Si vedeva che Desiree era una bambina... non mi sarei neanche permesso di toccarla". Per il giudice Tomaselli la verità è un'altra. Tutti e tre sono di omicidio volontario, violenza sessuale e cessione di stupefacenti. Non solo. A detta del gip sussiste anche "un concreto pericolo di recidiva e di fuga a carico degli indagati, soggetti tutti irregolari sul territorio nazionale rispetto al quale non presentano alcun tipo di legame familiare e lavorativo in quanto dediti all'attività di illecito commercio di sostanze stupefacenti". Per questo ha deciso di rinchiuderli in carcere fino al processo.
Nel ricostruire l'intera vicenda, il gip Tomaselli ha scritto nell'ordinanza di custodia cautelare che le belve "hanno dapprima somministrato alla ragazza" un mix di droghe, "perfettamente consapevoli del fatto che fossero potenzialmente letali per abusarne". "Poi - si legge ancora - ne hanno abusato lungamente e ripetutamente, infine l'hanno lasciata abbandonata a se stessa senza adeguati soccorsi, nonostante l'evidente e progressivo peggiorare del suo stato". Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, gli immigrati avrebbero addirittura impedito "ad alcuni dei presenti" di "chiamare i soccorsi esterni o la polizia per aiutarla".
Quei segni su gambe e braccia Desirée si è ribellata contro belveLuca Romano - Gio, 01/11/2018
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 95638.htmlDesirée ha provato a difendersi. Fin quando ha avuto le forze la 16enne stordita, stuprata e uccisa da un branco di immigrati ha cercato di liberarsi dai suoi aguzzini
Desirée ha provato a difendersi. Fin quando ha avuto le forze la 16enne stordita, stuprata e uccisa da un branco di immigrati ha cercato di liberarsi dai suoi aguzzini.
E di fatto secondo la ricostruzione della procura riportata dal Tempo, la ragazzina avrebbe provato più volte a liberarsi dalla presa dei suoi aguzzini. E di fatto a testimoniare questa circostanza ci sono i segni rilevati sul suo corpo dal medico legale. "La minorenne mediante costrizione delle braccia e della gambe veniva costretta a subire ripetuti rapporti sessuali", si legge nelle carte della perizia.
Il tentativo di una fuga o di una resistenza a quelle violenze inaudite viene riportato anche dalla testimonianza di Giovanna, una delle ragazze che si trovavano lì, nel cantiere della morte a San Lorenzo: "Il mio amico Koffy mi ha riferito che Paco, Sisco, Ibrahim e Youseef avevano abusato della ragazza. In particolare mi diceva che per primo Youssef era entrato nella stanza con la ragazza. L'ha visto bene perché era andato a stendere i panni. Poi, dopo di lui, nel container è entrato Paco e poi iniziava il via vai degli africani". Un racconto quello della testimone che lascia intendere quanto sia stato duro il calvario per la sedicenne nella stanza dell'orrore.Desirée dunque fin quando ha potuto si è opposta alle belve che hanno fatto scempio del suo corpo. La morte per lei è arrivata tra quelle mura fredde e tra le risate dei suoi aguzzini.