Governo, l'attacco del Guardian: "Italia fra cure miracolose ed eurofobia"27 maggio 2018
http://www.tgcom24.mediaset.it/politica ... 802a.shtmlPer la Frankfurter Allgemeine am Sonntag in caso di un governo filo-russo di Lega-M5s potrebbero essere a rischio i rapporti tra servizi segreti italiani e tedeschi
"Cure miracolose ed eurofobia: le strane origini dei nuovi governanti d'Italia": così, in un editoriale, The Guardian punta il dito contro il premier incaricato Giuseppe Conte e il ministro all'Economia in pectore Paolo Savona, ricordando l'esperienza di Conte a favore del Metodo Stamina e le posizioni anti euro di Savona. Per il quotidiano tedesco Fas a rischio i rapporti tra servizi segreti di Roma e Berlino.
La critica del The Guardian segue quella scagliata dal giornale tedesco Spiegel, autore del tanto discusso titolo "Gli scrocconi di Roma".
"Di fatto è stato provato che Stamina era un imbroglio - ha scritto il quotidiano britannico - ma è tornato sotto i riflettori la scorsa settimana quando Conte è stato pescato dall'anonimato e nominato nuovo capo del governo. E' stato scelto malgrado la mancanza di qualsiasi esperienza politica dai due leader Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che non riuscivano ad accordarsi su nessun altro".
La testata ha poi ricordato come Savona consideri l'ingresso dell'Italia nell'euro come un "errore storico". Il Movimento 5 Stelle e la Lega "hanno entrambi una lunga storia di appoggio a teorie dietrologiche e non ortodosse, considerate tradizionalmente come dei fondamenti della società italiana".
Il The Guardian, con il domenicale Observer, ha inoltre interpellato l'ex ministro degli Esteri e Commissario europeo Emma Bonino, che confessa di essere "spaventata" da molti degli elementi della "agenda congiunta" di Lega e M5s, compresa la loro "resistenza alle norme della politica". "Considerano le istituzioni una loro proprietà e questo credo che sia il problema di base", ha affermato. La Bonino ha dichiarato anche che il metodo Stamina e l'opposizione alle vaccinazioni obbligatorie sono espressioni del "fortissimo sentimento antiscientifico" raccolto dai due partiti.
Fas: "A rischio collaborazione tra servizi segreti italiani e tedeschi" - Ma l'allarme per la situazione politica italiana non si limita a provenire dal Guardian e dallo Spiegel. Un altro "alert" arriva infatti dalla Frankfurter Allgemeine am Sonntag che parla di rischio per i rapporti tra servizi segreti italiani e tedeschi, riprendendo l'allarme dei responsabili della Commissione del Bundestag addetta ai servizi segreti. Nel caso della formazione di un governo filorusso, formato da Lega e Movimento 5 Stelle, anche lo scambio delle informazioni andrebbe infatti ripensato: non potrebbe andare avanti senza riserve, si spiega. In caso, per esempio, di attacchi hacker da parte della Russia, o di fronte a situazioni come quella che si è verificata con l'avvelenamento dell'agente Serghei Skripal in Gran Bretagna, la collaborazione procederebbe in modo diverso.
I 5 Stelle "rispondono" pubblicando il Contratto in inglese- Alle critiche della stampa estera il M5s ha risposto pubblicando sul blog delle Stelle un riassunto in inglese dell'accordo stretto con la Lega. "Questo è un riassunto del Contratto per il governo del Cambiamento, firmato dal MoVimento 5 Stelle e dalla Lega, le due forze politiche che hanno vinto le ultime elezioni in Italia e che rappresentano 17 milioni di cittadini. Non fidatevi dei media generalisti".
I punti sono in tutto 29. Alla voce Unione Europea si trova: "Revisione degli accordi europei (politica monetaria, patto di stabilit' e crescita, Fiscal Compact, Fondo salvastati etc.); lotta alla contraffazione e alla falsificazione dei prodotti del Made in Italy; revisione del contributo dell'Italia all'UE; opposizione a CETA, MES Cina, TTIP e trattati simili". Quanto al "debito pubblico e deficit" viene indicato come programma la sua "riduzione attraverso la crescita del PIL, piuttosto che attraverso misure fiscali e di austerità; rivitalizzazione della domanda interna sia attraverso investimenti ad alto moltiplicatore che attraverso politiche di sostegno del potere d'acquisto delle famiglie e della domanda estera, creando migliori condizioni per le esportazioni".
PAOLO SAVONA CON LE SUE REMINISCENZE STORICHE DELL’ATAVICO AMORE-ODIO TRA IL BELPAESE E I TEUTONICI EUROPALADINI EPIGONI DI BISMARCK E RADETZKYMassimiliano Sciava Verona
26/05/2018
https://www.facebook.com/observeritalia ... 6201943689In queste ore Sergio Mattarella sta seguendo da vicino la formazione del futuro governo gialloverde. E i nome che stanno girando tra i corridoi della politica non lo convincono affatto. A partire da Paolo Savona che, stando ai desiderata di Matteo Salvini, dovrebbe andare al ministero dell’Economia.
Una scelta che darebbe al nuovo esecutivo una marcata impronta anti europea. La filosofia dell’economista, già ministro dell’Industria con Carlo Azeglio Ciampi, è racchiusa in un libro che sarà nelle librerie nei prossimi giorni. “L’euro è una gabbia tedesca, adesso serve un piano B”, si legge in uno degli stralci pubblicati oggi dalla Stampa a sostegno dei dubbi avanzati da Mattarella.
Fine economista e naturalmente politico di rara onestà intellettuale, si capisce perfettamente perché il suo nome non sia gradito ai tutori dell’establishment euro tedesco che vede nel presidente Sergio Mattarella il loro garante nel nostro paese.
Il richiamo alla memoria storica denunciato a suo tempo da Paolo Savona, ovvero gli infelici sposalizi col gigante Teutonico nel passato, dalla Triplice Alleanza passando per il Patto d’Acciaio per finire con la sigla del Trattato di Maastricht culminante nella nascita dell’Euro, moneta unica concepita su misura e a beneficio della Germania nuovamente riunita, non sono evidentemente bastati a metterci in guardia da una Germania che ha intrinsecamente nel proprio DNA la concezione di superiorità e di dominio sull’Europa, militarmente nel passato, economicamente oggi.
Un insperato scenario si staglia all’orizzonte qualora l’inedito connubio giallo-verde la spuntasse sulle resistenze del Colle: quello di veder nascere un governo con singoli esponenti di gran lunga più autorevoli dei loro promotori, e di ciò, da italiani non possiamo che rallegrarcene.
Tuttavia in questi giorni le brutali sferzate sul nostro paese della stampa tedesca e britannica (Der Spiegel, Frankfurter Allgemeine, The Economist) sulla cronica tendenza del nostro paese a volere tirare a campare con la nota allergia al rispetto delle scadenze e all’onoramento del proprio debito riaccende i fari in realtà ad un annoso problema antropologico che affligge in effetti la cultura del nostro paese;
dell’odioso trinomio pizza-spaghetti-mafia dobbiamo purtroppo farne ammenda in proprio, non sono sfuggite infatti agli attenti osservatori internazionali le ragioni profonde del grande successo elettorale (specie al sud) del Movimento 5 Stelle: l’idea (tale infatti è il messaggio subliminale passato) di poter starsene comodamente sul divano percependo un “reddito di cittadinanza” ha letteralmente drogato il mercato elettorale italiano rivelandone, anzi confermando, la sua profonda immaturità civica specie se paragonata ai modelli civili e sociali anglosassoni e mitteleuropei.
Le sirene e gli strilloni dei soliti ignoranti che pretendono di non avere bisogno di lezioni da nessuno sono talmente ciechi da non vedere una disarmante realtà chiara come il sole: se Germania, Francia e Gran Bretagna, tra le nostre principali accusatrici, vantano un’economia assai più dinamica e, non secondario, uno status civile e sociale di gran lunga più evoluto, motivi ci devono pur essere, e tra questi sicuramente la voglia di dominare attraverso l’ingegnosità e il lavoro, esattamente l’opposto della sfigatissima cultura assistenzialista che purtroppo affligge il nostro povero paese e che gli incoscienti sciagurati grilletti elevano addirittura a propria bandiera ...
I migliori auguri a Paolo Savona, e che Dio continui pazientemente a preservare il nostro paese dai suoi peggiori figli.
De Benedetti attacca Savona: "Lui ministro? No, è anti-tedesco"Sergio Rame - Sab, 26/05/2018
http://www.ilgiornale.it/news/de-benede ... 32557.htmlL'Ingegnere dopo il taglio del rating: "Le agenzie come Moody's fanno solo il loro mestiere". E su Savona: "È un ideologo antitedesco: non può fare il ministro dell'Economia"
Ieri sera la scure di Moody's si è abbattuta sull'Italia al termine di una giornata difficile per il governo gialloverde che fatica a formarsi.
Alcuni analisti leggono la messa sotto osservazione dell'Italia come una spada di damocle sulle teste di Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Non per Carlo De Benedetti che oggi, all'agenzia Ansa, è corso a difendere l'operato della società di New York. "Le agenzie di rating fanno il loro mestiere - ha detto - non c'è nessun complotto giudaico massonico, fanno semplicemente le loro considerazioni quando vedono l'ipotesi di un governo sovranista e populista".
Ieri Moody's ha messo sotto osservazione il rating "Baa2" dell'Italia per un possibile downgrade. Due le ragioni addotte in un comunicato pubblicato nella serata italiana. Il rischio significativo di un indebolimento materiale della "forza fiscale dell'Italia dati i piani fiscali del nuovo governo" e "il rischio che lo sforzo per le riforme strutturali si fermi e che le riforme del passato come quella delle pensioni siano ribaltate". Da quanto alle ultime elezioni politiche hanno fatto il pieno di voti due forze anti sistema come la Lega e il Movimento 5 Stelle, il differenziale tra Btp e Bund tedeschi è tornato a salire e la finanza mondiale a scommettere contro il sistema Italia. E puntuale è arrivato i primi avvertimenti delle agenzie di rating. Tutto da copione, insomma. De Benedetti, però, non vede niente di male in tutto questo. "Le agenzie di rating - spiega - si limitano a fare il loro mestiere".
"Mi sembra che bastino Moody's e Fitch per dare un quadro della situazione...", ha argomentato l'Ingegnere a margine del convegno Il welfare state nel XXI secolo organizzato all'Università di Pavia dalla Fondazione Rodolfo Debenedetti. "Non c'è nessun complotto giudaico massonico - ha, poi, continuato - fanno semplicemente le loro considerazioni quando vedono l'ipotesi di un governo sovranista e populista". Poi ha sparato a zero contro Paolo Savona, l'economista che Salvini vorrebbe al ministero dell'Economia. "Lo conosco benissimo perché quando sono stato vicepresidente di Confindustria lui era direttore generale - ha spiegato - è una persona assolutamente perbene ed è una persona competente...". C'è però un "ma". "È un ideologo antitedesco, tutti dicono che è anti euro, no lui è antitedesco - ha, quindi, sentenziato De Benedetti - e con una simile posizione non può fare il ministro dell'Economia". Nel suo intervento l'Ingegnere se l'è presa con i libri di Savona: "Uno che parte della triplice alleanza dell'Ottocento per arrivare alla moneta unica e dice che i tedeschi ci hanno sempre messo sotto e quindi bisogna ribellarsi ai tedeschi, è chiaro che "non può fare il ministro dell'Economia".
LETTERA APERTA DI PAOLO SAVONA A SERGIO MATTARELLA: NO A CESSIONI SOVRANITA’Paolo Savona, MF 21 agosto 2015
https://scenarieconomici.it/lettera-ape ... -sovranitaCaro Presidente,
per il rispetto che porto all’istituzione che presiede e a Lei personalmente, è con molta ansia che Le indirizzo questa lettera aperta riguardante una scelta che considero fondamentale per il futuro dell’Italia: la cessione della sovranità fiscale per far funzionare la sovranità monetaria europea, dato che questa è stata ceduta dagli Stati-membri senza stabilire quando e come si dovesse pervenire all’indispensabile unione politica necessaria per rendere irreversibile l’euro, né attribuire alla Banca Centrale Europea il potere di svolgere la funzione di lender of last resort in caso di attacchi speculativi come quelli che abbiamo vissuto dopo la crisi finanziaria americana del 2008.
Invece di affrontare questi due problemi vitali per il futuro dell’Europa si chiede di sottoscrivere un accordo per cedere la sovranità fiscale residua che, per pudore, viene chiamata “gestione in comune”. Il Presidente della Bundesbank ha riproposto e precisato i contenuti in un recente discorso.
Leggo sui giornali che Lei avrebbe concordato con il Presidente della BCE e il Ministro dell’economia e finanza italiano una strategia in attuazione del previsto accordo. Non credo di dovere spiegare a Lei perché nomino istituzioni e non persone. Penso che queste notizie siano suggerimenti di persone scriteriate (l’aggettivo è di un Suo illustre predecessore, Luigi Einaudi) che, non fidandosi più del Paese, ammesso che mai se ne siano fidate, lo vogliono colonizzare; una sorta di fastidio per i disturbi che provengono per i loro interessi. Spero che la notizia sia infondata, perché se non lo fosse, sarebbe Suo dovere smentirle, secondo un insegnamento che mi ha dato Ugo La Malfa: se un notizia è falsa, non si smentisce, se è vera, si deve farlo; e, aggiungeva che, se i contenuti della notizia erano particolarmente importanti – come sarebbe la cessione della sovranità fiscale che marcherebbe la fine della democrazia italiana senza che ne nasca un’altra – non si doveva solo smentire, ma farlo in modo energico.
A ogni buon conto, se una tale scelta maturasse, Lei non potrebbe ratificarla, perché l’art. 11 della Costituzione dice chiaramente che l’Italia … consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Naturalmente diranno che la decisione risponde a queste condizioni (pace, giustizia e parità con altri Stati) ma, sulla base dell’esperienza fatta con la cessione all’Unione Europea della sovranità di regolare i mercati e di battere moneta, queste sono pure ipotesi, una vera truffa per taluni e un’ingenuità per altri, che né la scienza economica (mi passi il termine), né la politica, che pretese di scienza non ha mai avuto, possono asseverare.
I trattati internazionali sono contratti giuridici tra nazioni e l’oggetto del Patto stipulato a Maastricht in attuazione dell’Atto unico e ribadito a Lisbona nel 2000 parla chiaro: all’art. 2, punto 3, afferma che L’Unione …. Si adopera per lo sviluppo sostenibile dell’Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un’economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell’ambiente. Essa promuove il progresso scientifico e tecnologico. L’Unione combatte l’esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali, la parità tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti del minore. Essa promuove la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra gli Stati membri.
Le chiedo, caro Presidente, se Lei ritiene che questo impegno sia stato adempiuto e quali siano, anche dopo l’esperienza della crisi greca, le probabilità che lo possa essere anche ipotizzando di cedere la parte residua della sovranità nazionale in cambio (il termine è già un eufemismo) di un’assistenza finanziaria accompagnata da vincoli che violano il dettato della nostra Costituzione che Lei è deputato da tutelare. Invece di uscire dal paradosso di un non-Stato europeo formato da non-Stati nazionali si intende approfondire questa strana configurazione istituzionale, perché appare vantaggiosa a pochi paesi capeggiati dalla Germania.
Poiché la tesi del vantaggio che potremmo ricavarne è priva di fondamento, da tempo si insiste nello spargere terrore su quello che avverrebbe se l’euro crollasse, trascinando il mercato unico, aggiungendo la ciliegina della speranza che in futuro le cose andranno meglio e che si va facendo di tutto affinché ciò avvenga.
Vivere nel terrore del dopo e nelle speranze che le cose cambino, senza attivare gli strumenti adatti affinché ciò avvenga, non è posizione politica dignitosa. L’Italia non si è tirata indietro quando è stato chiesto di pagare un costo elevato in termini di vite umane per giungere all’unità e per uscire dalla dittatura nazifascista perché sapeva valutare il costo di rimanere nelle condizioni in cui si trovava, spero che la nuova classe dirigente non si tiri indietro e sappia chiedere e far accettare un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni.
Per l’Italia non esiste alternativa al chiedere il rispetto congiunto del dettato costituzionale e dell’oggetto del Trattato europeo vigente e Lei ne è garante.
Governo, l'ultimatum di Lega e M5S: "O si chiude o si torna al voto"Claudio Cartaldo - Sab, 26/05/2018
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 32608.htmlIl comizio di Salvini da Martinengo: "Savona? La sua unica colpa è difendere gli italiani". E stasera manda a Conte la lista di ministri
O Savona o si muore. Sembra questo il messaggio che Matteo Salvini invia al Colle (e a chi intende porre veti) sulla partita del ministero dell'Economia: "Io ho detto 'O si parte o per noi basta'.
Mi rifiuto di andare avanti ancora a trattare per settimane. I mutui non aspettano, la benzina non aspetta, gli sbarchi nemmeno". E lo stesso fa, a ruota Luigi Di Maio da Terni: "Abbiamo già perso troppo tempo, o si chiude entro 24 ore e siamo messi nelle condizioni di poter cominciare a lavorare o lasciamo perdere". Il Colle è avvisato.
I due leader parlano da due luoghi molto distanti eppure sembrano ancora allineati nel non cedere aiveti di Mattarella sul professore anti euro. Il segretario è alla festa della Lega a Martinengo, in provincia di Bergamo. A chi gli chiede come procede la trattativa sul voto, non si lascia pregare e risponde: "Sicuramente non sono nato per tirare a campare - dice - Non faccio nomi nè cognomi anche perchè non è una indicazione della Lega non ha la tessera della Lega in tasca".
Su Savona la sua è una posizione granitica. Lo aveva già detto poche ore prima dopo una riunione con i vertici del partito:nessun passo indietro. E ora dal palco ribadisce che l'idea del Carroccio è quella di "avere all'economia uno che garantisca l'interesse nazionale, se serve andando a ridiscutere tutti i vincoli europei". Mattarella vorrebbe un altro candidato. Ma per ora la lega, che stasera invierà la sua lista di nomi a Conte, non vuole assolutamente trattare. "Ci stupirebbe - è il Salvini pensiero - se ci fosse un 'no' a qualcuno la cui colpa sarebbe quella di difendere troppo l'interesse nazionale". Inaccettabili i veti: "Ci dicono che uno non può fare il ministro perché ha detto che l'Unione Europea deve cambiare. Quello non può farlo perché vuole cambiare i regolamenti, vuole cambiare i trattati. Perché una volta disse che l'Euro era una moneta che avrebbe aiutato solo i tedeschi....se uno la pensa così: è il mio ministro". Il riferimento, è ovvio, è proprio al professor Savona.
Ecco perché ora non c'è più tempo per discutere. Dopo oltre 80 giorni dal voto, per Salvini è il momento di dare una guida al Paese. "Il governo - dice - Io lo avrei fatto anche ieri. I nomi ci sono, il programma c'è. Speriamo che nessuno abbia dubbi o problemi o si parte o basta. Mi rifiuto di andare avanti ancora per giorni a trattare, disfare, discutere. O siamo in condizioni di lavorare o qualcuno se ne prenderà la responsabilità". La responsabilità di far naufragare il governo giallo-verde. E andare a elezioni anticipate.