Papa-Trump, già finita la tregua dopo la visita in VaticanoAlessandra Tarantino
2017/06/03
https://voce.com.ve/2017/06/03/244565/p ... n-vaticanoCITTA’ DEL VATICANO. – L’incontro era stato preparato tra mille cautele: metteva l’una davanti all’altra due personalità le cui posizioni su molti temi erano tra le più distanti, ma entrambe intenzionate a mostrare una possibilità di incontro, se non un inizio di dialogo. Ma quella che alcuni osservatori hanno definito la “distensione” tra il Papa e il presidente Usa Donald Trump, sancita con l’udienza del 24 maggio scorso in Vaticano, ha resistito non più dello spazio di una settimana.
E se nei mesi precedenti, anzi fin dalla campagna elettorale dello scorso anno, a mettere in contrapposizione il Pontefice argentino con il tycoon a stelle e strisce, era soprattutto il tema dei migranti e della possibile costruzione del “muro” al confine col Messico, a far saltare il banco dopo la fragile tregua inaugurata col colloquio al Palazzo Apostolico, è stato quello del clima: una questione cui il Papa ha dedicato nientemeno che un’enciclica, alla quale però l’attuale inquilino della Casa Bianca si è mostrato a dir poco insensibile.
Dopo solo una settimana da quell’incontro, appunto, l’annuncio-shock di “The Donald” di sfilare gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima, al cui raggiungimento e attuazione papa Francesco aveva dedicato proprio la sua Laudato Si’ e numerosi appelli successivi, ha provocato la nuova, drastica rottura degli argini della polemica, che mettono nuovamente la Santa Sede in aperto contrasto con l’attuale amministrazione Usa.
“Un disastro per l’umanità e per il pianeta”, l’ha definita uno stretto collaboratore di Bergoglio come il vescovo argentino Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze sociali, cui il Papa ha affidato diverse sessioni di studi proprio sul mutamento climatico, con scienziati di tutto il mondo e ospiti come Ban Ki-moon e il consulente Onu Jeffrey Sachs.
Una “decisione terribile”, “non razionale e “non scientifica”, ha rincarato, dettata a Trump dai “gruppi petrolieri che lo hanno appoggiato nella campagna elettorale e che hanno influenza su di lui”. Parole che più chiare non potrebbero essere. E anche i vescovi Usa – nonostante l’appoggio dato dai cattolici americani all’elezione di Trump – non hanno esitato a esprimere la loro “profonda preoccupazione” e a denunciare come la scelta presidenziale, diametralmente contraria a quella del predecessore Obama, “danneggerà la gente degli Stati Uniti e del mondo, in particolare le comunità più povere e vulnerabili”.
Il Vaticano tra l’altro, non casualmente, proprio ieri ha pubblicato il Messaggio ai musulmani per il Ramadan, in cui si sottolinea con chiarezza che “il mondo è una ‘casa comune’, una dimora per tutti i membri della famiglia umana. Pertanto, nessuna persona, nazione o popolo può imporre in modo esclusivo la propria comprensione del pianeta”.
E un altro stretto collaboratore del Papa, il cardinale di Monaco Reinhard Marx, membro del ‘C9’ e presidente della Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità europea, ha accusato Trump di aver “inflitto un duro colpo al clima di fiducia globale che aveva generato l’accordo alla Conferenza sul clima a Parigi”.
Infine, un altro ‘C9′ come il cardinale di Boston Sean O’Malley dice apertamente basta al “terrore delle deportazioni” imposto ai migranti negli Stati Uniti. Le mezze misure, insomma, non si usano più. E risuona molto strano e poco credibile quel “non dimenticherò mai quello che mi ha detto”, pronunciato da Trump congedandosi dal Papa, così come quel “la leggerò sicuramente” quando Francesco gli ha donato la Laudato Si’.
Le scelte del presidente Usa – cui evidentemente in Vaticano interessava più la semplice “photo opportunity” col Pontefice, in compagnia della moglie Melania e della figlia Ivanka – vanno in tutt’altra direzione. E a questo punto, ricomporre un rapporto reale appare quanto meno arduo.
(di Fausto Gasparroni/ANSA)
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Il Vaticano ai musulmani: insieme per la salvaguardia del creatoGIACOMO GALEAZZI
2017/06/02
http://www.lastampa.it/2017/06/02/vatic ... agina.html L’impegno comune per la salvaguardia del creato è il tema del cinquantesimo messaggio annuale inviato dal Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso ai musulmani di tutto il mondo in occasione del Ramadan, il mese del digiuno iniziato il 27 maggio e che si conclude con la festa di ‘Id al-Fitr che cadrà, in base ai movimenti della luna, attorno al 24 giugno.
Nel messaggio, firmato il 19 maggio e pubblicato oggi, il giorno dopo l’annuncio degli Stati Uniti di ritirarsi dall’accordo sul clima di Parigi, si ricorda che nella sua enciclica Laudato si’ «Papa Francesco attira l’attenzione sui danni causati all’ambiente, a noi stessi ed ai nostri simili, dai nostri stili di vita e dalle nostre decisioni». Il testo sottolinea che ci sono «alcune prospettive filosofiche, religiose e culturali che rappresentano una minaccia per il rapporto dell'umanità con la natura» e rimarca che «la nostra vocazione di essere custodi dell'opera di Dio non è né facoltativa, né marginale in relazione al nostro impegno religioso come cristiani e musulmani: è parte essenziale di esso».
Nel messaggio, intitolato “Cristiani e musulmani: insieme per la cura della casa comune”, il prefetto del Dicastero vaticano titolare del dialogo con il mondo musulmano, il cardinale Jean Louis Tauran, e il segretario monsignor Miguel Angel Ayuso Guixot, si ispirano, quest’anno, «alla Lettera enciclica di Papa Francesco Laudato si' - Sulla cura della casa comune, indirizzata non solo ai cattolici e ai cristiani, ma a tutta l'umanità. Papa Francesco – sottolinea il Pontificio consiglio – attira l'attenzione sui danni causati all’ambiente, a noi stessi ed ai nostri simili, dai nostri stili di vita e dalle nostre decisioni. Ci sono, ad esempio, alcune prospettive filosofiche, religiose e culturali che rappresentano una minaccia per il rapporto dell'umanità con la natura. Accogliere questa sfida coinvolge tutti noi, a prescindere dal fatto che professiamo o meno una credenza religiosa».
«Lo stesso titolo dell'Enciclica – sottolinea il messaggio vaticano – è espressivo: il mondo è una “casa comune”, una dimora per tutti i membri della famiglia umana. Pertanto, nessuna persona, nazione o popolo può imporre in modo esclusivo la propria comprensione del pianeta. È per questo che Papa Francesco invita a “rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del nostro pianeta. ... perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti”. Papa Francesco afferma che “la crisi ecologica è un appello a una profonda conversione interiore”. Ciò che serve è l'educazione, un'apertura spirituale e una “conversione ecologica globale” per affrontare adeguatamente questa sfida. Come credenti, il nostro rapporto con Dio deve essere sempre più evidente attraverso il modo di rapportarci al mondo che ci circonda. La nostra vocazione di essere custodi dell'opera di Dio – sottolinea la Santa Sede – non è né facoltativa, né marginale in relazione al nostro impegno religioso come cristiani e musulmani: è parte essenziale di esso».
Il Dicastero sottolinea, a inizio del testo, che il messaggio di quest'anno è particolarmente significativo: «Cinquant'anni fa, nel 1967, solo tre anni dopo l'istituzione di questo Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso da Papa Paolo VI, il 19 maggio del 1964, per la prima volta fu inviato un Messaggio per questa occasione». Il cardinale Tauran e monsignor Guixot ricordano come «particolarmente importanti» due messaggi pubblicati in questo mezzo secolo: quello, pubblicato durante il pontificato di Giovanni Paolo II nel 1991, intitolato “La via dei credenti è la via della pace”, e quello del 2013, primo anno del pontificato di Jorge Mario Bergoglio, intitolato “La promozione del mutuo rispetto attraverso l'educazione”, entrambi firmati dai Pontefici stessi.
Il messaggio per il Ramadan, è «la più importante e di lunga data» tra le numerose attività per promuovere il dialogo con i musulmani, scrive ancora il Pontificio Consiglio, che sottolinea di essere assistito in questo dalle comunità cattoliche locali e dai nunzio apostolici. «L’esperienza di entrambe le nostre comunità afferma il valore di questo messaggio per promuovere cordiali relazioni tra vicini e amici cristiani e musulmani, offrendo riflessioni su sfide attuali e urgenti».
Il documento si conclude con il seguente augurio rivolto ai musulmani di tutto il mondo: «Possano i pensieri religiosi e le benedizioni che derivano dal digiuno, dalla preghiera e dalle buone opere, sostenervi, con l'aiuto di Dio, sulla via della pace e della bontà, nel prendervi cura di tutti i membri della famiglia umana e di tutto il Creato! È con questi sentimenti, che vi auguriamo, ancora una volta, serenità, gioia e prosperità».
Ramadam un falso e ridicolo digiunoviewtopic.php?f=188&t=2638