Il governo italiano, ogni anno, malversa, destina miliardi di euro di risorse pubbliche, estorte con la fiscalità, per accogliere malamente centinaia di migliaia di "clandestini migranti, profughi", quando in Italia vi sono milioni di poveri e di disoccupanti e milioni di famiglie che non arrivano a fine mese e che non possono mettere al mondo figli perché non hanno lavoro, non hanno casa e alcuna certezza economica, tutti cittadini italiani a cui queste risorse dovrebbero o restare in tasca o essere loro destinate.
Povertà, poartà/povartà e mexeria venete, tałiane e ouropee
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Un laureato disoccupato
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Le bugie dei radicali, del Papa e di altri sui migranti regolari e sugli immigrati clandestini
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Accoglienza, ecco quanto ci costa davvero al di là delle propagande
Il "Rapporto sull'economia dell'accoglienza", firmato da un gruppo di studio presso il Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del ministero dell'Interno. I costi della gestione ordinaria si attestano su 30-35 euro per gli adulti e di 45 euro per i minori accolti dai Comuni. Costi drasticamente ridotti rispetto all'emergenza del 2011
di VLADIMIRO POLCHI
08 novembre 2015
http://www.repubblica.it/solidarieta/im ... -126912993
ROMA - Quanto spende l'Italia ogni giorno per un rifugiato? E quanto costa davvero il nostro sistema d'accoglienza? Da anni ballano vari numeri. Ora a rispondere ufficialmente è il primo "Rapporto sull'economia dell'accoglienza", firmato da un gruppo di studio costituito a gennaio 2015 presso il Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del ministero dell'Interno.
L'emergenza 2014. "Il 2014 - si legge nel Rapporto - si chiude con la cifra record di 170mila immigrati arrivati via mare in Italia: quasi il triplo rispetto a quelli del 2011, anno della famosa "Emergenza Nord Africa". La gestione dei centri governativi (Cara, Cda, Cpsa e Cie) nel 2014 è costata circa 139 milioni di euro (compresi i costi delle strutture non di proprietà demaniale). Le strutture temporanee invece, che al 31 dicembre 2014 accoglievano 35.562 persone, hanno comportato una spesa di circa 277 milioni. A tali spese sono da aggiungere quelle di trasporto dei migranti versi i centri, i contributi erogati ai Comuni per l'accoglienza dei minori, le spese per utenze e per gli interventi straordinari al di fuori dei centri per un ammontare complessivo di circa 20 milioni".
Spesi 436 milioni di euro. "Pertanto la spesa complessiva per i migranti accolti nelle strutture di accoglienza diverse dallo Sprar si è attestata nel 2014 su 436 milioni complessivi, con un costo medio giornaliero a migrante pari a euro 26,51. In realtà considerato che l'accoglienza è stata garantita in relazione agli sbarchi registratisi tutto l'anno, il costo medio giornaliero per migrante a cui far riferimento è pari a 30 euro oltre Iva. Pertanto i costi della gestione ordinaria dell'accoglienza si attestano nel range di 30-35 euro per gli adulti e di 45 euro per i minori accolti dai Comuni, costi nettamente inferiori ai quelli sostenuti durante l'emergenza Nord Africa pari a 46 euro per gli adulti e ai 75 euro per i minori. Quindi in una situazione "ordinaria" come quella attuale, che ha avuto punte di emergenza assoluta quanto a persone sbarcate e accolte, i costi sono stati drasticamente ridotti rispetto all'emergenza del 2011".
I costi dello Sprar. "La gestione dello Sprar ha avuto nel 2014 un costo di euro 197.499.225,63, per un totale di 22.961 persone accolte. I costi giornalieri nei progetti Sprar sono diversificati in relazione al grado di vulnerabilità delle persone. Si passa da una spesa media di euro 32,40 per i posti ordinari, di euro 61,30 per i posti riservati ai minori, di euro 73,04 per i posti riservati a persone con disagio mentale. Il valore medio ponderato dei costi giornalieri di accoglienza nello Sprar è pari a 35 euro".
Quanto si spenderà nel 2015. "Per fronteggiare i costi complessivi dell'accoglienza del 2015 il ministero dell'Interno ha stimato in 918,5 milioni le spese relative alle strutture governative e temporanee, e in 242,5 milioni le spese relative ai centri Sprar, per un totale quindi di 1.162 milioni".
Le ricadute positive sul territorio. "Il costo per la gestione dell'accoglienza viene in gran parte riversato sul territorio sotto forma di stipendi a operatori, affitti e consumi e, in ogni caso, rappresenta una piccolissima percentuale, quantificabile nello 0,14%, della spesa pubblica nazionale complessiva".
Presenze, costi, strutture. I numeri dell’accoglienza dei migranti in Italia
INFOGRAFICA. Sono 99 mila le persone ospitate in oltre tremila strutture. Le spese per l’accoglienza nel 2015 ammontano a 1 miliardo e 162 milioni. In media 35 euro pro capite per ogni migrante, di cui la maggior parte servono a coprire i costi per il personale e l’assistenza sanitaria
27 novembre 2015
http://www.redattoresociale.it/Notiziar ... -in-Italia
ROMA – Quanti sono i profughi presenti nei centri di accoglienza italiani? Da dove vengono? Quanto spende l’Italia per la loro gestione? Dove vanno a finire, nel dettaglio, i 35 euro al giorno? Tutti i numeri principali del sistema di protezione per richiedenti asilo e profughi in Italia sono racchiusi nell’infografica realizzata da Jacopo Ottaviani, “L’accoglienza dei migranti: cosa dicono i dati”, presentata in occasione del seminario per i giornalisti “Frontiere”, che si apre oggi alla Comunità di Capodarco di Fermo.
99mila presenze in oltre 3000 strutture. Secondo gli ultimi dati del ministero dell’Interno (aggiornati a ottobre 2015) sono 99mila i migranti presenti in più di tremila strutture, distribuite su tutto il territorio nazionale. Oltre il 70 per cento delle persone sono ospitate nei Cas (centri per l’accoglienza straordinaria), mentre solo il 21,7 per cento negli Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e il 7, 25 per cento in Cara (centri di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati) e altri centri governativi.
Oltre un miliardo, ecco come vengono ripartiti i fondi per l’accoglienza. Il ministero dell’Interno ha stimato in 1 miliardo e 162 milioni la spesa complessiva dell’accoglienza in Italia nel 2015. In particolare, per la gestione dei centri vengono erogati, in media, 35 euro al giorno pro capite pro die per ogni richiedente asilo presente. Nel caso dei centri Sprar per ogni quota di 35 euro:13 euro servono a coprire il costo del personale, 8,24 vanno per le spese di assistenza, 4 euro per gli oneri di adeguamento. Mentre 2,5 euro sono i soldi dedicati all’integrazione che rappresentano il cosiddetto pocket money.
14.109 minori sbarcati, il 73 per cento è non accompagnato. Delle oltre 136mila persone arrivate in Italia fino al 10 ottobre 2015, 14.109 sono minori. Di questi il 73 per cento non è accompagnato (10.322). Una percentuale in aumento di molto rispetto al 2014, quando i minori non accompagnati erano il 50 per cento (13.026 su un totale di 26.122). Inoltre, al 31 agosto 2015 più di 5mila minori sono stati segnalati dal Ministero dell'Interno come "irreperibili".
L'emergenza immigrati per l'Italia è un salasso: spesi 5 miliardi in due anni
Renzi continua a negare gli sbarchi: "Solo allarmi elettorali". Ma in mare da gennaio sono morti 2.500 disperati
Patricia Tagliaferri - Mer, 01/06/2016
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 66105.html
Roma - Gli ultimi dati dicono che solo la scorsa settimana il Mediterraneo ha inghiottito più di mille migranti, che dall'inizio del 2016 sono stati 204mila i disperati che hanno affrontato i viaggi della speranza per raggiungere l'Europa e che la gestione degli immigrati giunti via mare è costata all'Italia quasi 5 miliardi in due anni.
Ma Matteo Renzi nega l'evidenza. Per il premier «è chiaro che sul tema dell'immigrazione si gioca la sfida della paura, ma i numeri sono profondamente diversi da quelli raccontanti: non c'è un aumento dei migranti rispetto allo scorso anno, ma solo un aumento di allarmi a fini elettorali». Esagerazioni del centrodestra, insomma. Eppure i numeri parlano di un sorpasso rispetto al 2015, realizzato con i massicci sbarchi del weekend: da gennaio ad oggi sono sbarcati in Italia 47.740 migranti, il 4 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Soltanto a maggio sono arrivate via mare 19.819 persone. Dati preoccupanti, soprattutto perché gli arrivi si sono concentrati in pochi giorni e non lasciano presagire nulla di buono per il futuro. Preoccupanti soprattutto quelli forniti dall'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati sulle vittime dei continui naufragi: 2.510 dall'inizio dell'anno (2.119 delle quali seguendo la rotta più pericolosa, dalle coste africane verso l'Italia), contro le 1.855 dello stesso periodo del 2015.
Ma anche quelli emersi dalla relazione annuale di Banca Italia, che aggiorna i costi dell'immigrazione per il biennio 2014-2015 aggiungendo ai 3,3 miliardi di euro per la gestione degli arrivi, l'accoglienza e l'ospitalità, altri 1,6 miliardi per il funzionamento dell'apparato amministrativo, per le prestazioni sanitarie e l'inserimento scolastico dei minori.
Anche se Renzi minimizza, parlando di «allarmi elettorali», i numeri dell'Agenzia Onu dicono che 1 migrante su 23 muore cercando di raggiungere l'Europa su uno dei tanti barconi sovraccarichi salpati dal Nord Africa o dalla Turchia. «Un anno particolarmente letale» per le rotte migratorie, quello in corso, secondo il portavoce dell'Unhcr, Ginevra William Splinder, che denuncia anche la presenza di scafisti sempre più senza scrupoli sulle coste della Libia, in particolare nell'area di Sabratha, a ovest di Tripoli, i quali non esitano a caricare i barconi fino all'inverosimile, facendo salire a bordo fino a 600 o più persone. Negli ultimi giorni, inoltre, le partenze sarebbero aumentate per la volontà degli scafisti di massimizzare gli introiti prima dell'inizio del Ramadan.
Dopo le critiche arrivate dall'Agenzia Onu per i rifugiati ai paesi dell'Unione sul numero dei ricollocamenti effettuati, ieri la Commissione europea ha ribadito che se i governi nazionali non soddisferanno le quote di ricollocamento di 160mila migranti che si sono impegnati ad accogliere in due anni da Grecia e Italia, è possibile che vengano avviate contro di loro procedure di infrazione. «Per la prima volta vediamo ricollocamenti su base giornaliera - ha detto la viceportavoce capo dell'esecutivo Ue, Mina Andreeva - ma il ritmo deve aumentare. Stiamo parlando di una legge Ue, di una decisione legalmente vincolante». La Commissione europea, invece, ha fatto sapere di essere in attesa di chiarimenti da parte delle autorità italiane sugli hotspot galleggianti.