Dieselgate: anche Fiat coinvolta negli Usa. Da noi prosegue l'azione contro Volkswagen12 gennaio 2017
http://www.altroconsumo.it/auto-e-moto/ ... volkswagen Negli Usa, Fiat Chrysler è entrata nel mirino dell'agenzia per la protezione ambientale americana (EPA), a causa del presunto utilizzo su alcuni suoi modelli di un software per alterare i dati delle emissioni inquinanti. Insomma sembra proprio che anche l'azienda di Marchionne sia coinvolta nello scandalo diselgate che ha già investito anche in Europa il gruppo Volkswagen (sanzionato con 5 milioni di euro dall'Antitrust). Noi chiediamo che si faccia chiarezza su Fiat al più presto anche per lo scenario italiano.
Da noi intanto Volkswagen prosegue coi richiami delle auto coinvolte. È probabile, infatti, che tu abbia ricevuto dal gruppo tedesco una lettera che ti invita a portare la tua vettura presso un centro autorizzato con lo scopo di rimuovere il software incriminato ed effettuare una serie di piccole modifiche che, nei loro intenti, dovrebbero risolvere il problema. Intervento però che, come dimostrano le nostre prove su una Audi Q5 (vedi video qui sotto), potrebbe non risolvere affatto il problema.
Proprio per questo vogliamo offrirti uno strumento prezioso per tutelare i tuoi diritti di consumatore: aderisci alla class action chiamando il numero verde 800.129052, e riceverai una email dalla quale potrai scarcare una lettera di contestazione che ti consentirà di diffidare Volkswagen al risarcimento di tutti i danni derivanti dalla loro illecita condotta.
È importante non accontentarsi della soluzione tecnica proposta dalla casa tedesca perché potrebbe non essere risolutiva. Aderisci ora alla class action, per chiedere il rimborso del 15% del prezzo d’acquisto delle auto coinvolte. Poi scarica la lettera, compilala e inviala a Volkswagen, sia che tu abbia già portato la vettura in officina, sia che tu sia ancora in attesa di farlo. È il primo passo formale per ottenere il risarcimento dovuto.
Le nostre richieste al Governo
Come abbiamo specificato anche nel nostro comunicato stampa, chiediamo al Ministero dei Trasporti e la KBA tedesca (l’Autorità federale dei Trasporti) di effettuare una immediata e più approfondita verifica della soluzione tecnica proposta dalla casa automobilistica tedesca. Necessaria, ma non sufficiente, la sanzione da parte dell’Antitrust (5 milioni di euro) per questa grave e reiterata pratica commerciale scorretta messa in atto da Volkswagen. Occorre anche un adeguato risarcimento per i consumatori europei coinvolti come già riconosciuto (da 5 a 10.000 dollari per auto) negli Stati Uniti.
Da dove è cominciato tutto
Negli Stati Uniti, come rilevato dalla Environmental Protection Agency (EPA), la stessa agenzia che ora sta accusando anche Fiat Chrysler, Volkswagen ha abusivamente utilizzato nelle sue auto un software installato appositamente nella centralina del motore per di ottenere, nei test di omologazione, dati sulle emissioni in linea con i parametri richiesti per i veicoli diesel: il risultato è che nella normale guida su strada invece le emissioni reali possono superare fino a 40 volte quelli dichiarati. Ora Volkswagen ha ammesso che questo trucco è stato usato anche per i modelli venduti in Europa e in Italia.
Quali conseguenze per la tua auto?
Quali auto sono interessate? Ho una Volkswagen, come posso capire se la mia rientra tra queste? Abbiamo risposto alle sette domande ricorrenti sullo scandalo Volkswagen. Il gruppo Volkswagen, intanto, ha messo a disposizione un sistema per verificare, semplicemente attraverso il numero di telaio, se la tua auto rientra tra quelle richiamate. È possibile trovare questo dato sul libretto di circolazione, oppure nella parte bassa del parabrezza.
Fca, authority Usa accusa: "Falsati i dati sulle emissioni". L'azienda: "Non siamo come Volkswagen"L'Epa notifica al gruppo possibili violazioni per 104mila veicoli, in particolare Grand Cherokee e i Dodge Ram. "Ha schivato le regole ed è stata scoperta. Possibili sanzioni civili". Rischia multa da 4,6 miliardi. Marchionne: "La decisione mi disturba molto"
http://www.repubblica.it/economia/finan ... 155902128/MILANO - Le Authority statunitensi accusano la casa automobilistica Fiat Chrysler di aver falsato i dati sulle emissioni. E minacciano una multa da 4,6 miliardi di dollari. Dopo il Dieselgate che aveva travolto Volkswagen ma di fatto risparmiato l'ex casa torinese, ora gli strali dei controllori Usa si abbattono sul gruppo guidato da Sergio Marchionne. A farne le spese sono i titoli in Borsa che alla notizia crollano dell'11,8% a Wall Street e vengono congelati a Milano (segui in diretta), dove poi precipitano.
La notizia è stata lanciata dall'agenzia di stampa Associated Press citando alcune fonti ed è stata poi confermata dalla Agenzia per la Protezione ambientale americana. Quest'ultima ha ufficializzato di aver notificato a Fca violazioni del Clear Air Act, ovvero delle norme sulle emissioni, su circa 104.000 veicoli. Nella sua nota l'Epa ha sottolineato che Fca potrebbe incorrere in sanzioni civili. I veicoli sui quali sarebbe stato montato (senza esser dichiarato) il software che consente emissioni diesel più alte degli standard sono i Jeep Grand Cherokee e i Dodge Ram, con i motori diesel 3.0 degli anni 2014, 2015 e 2016. Ora la sanzione potrebbe essere salata. "La multa potrebbe essere pari fino a 44.539 dollari per veicolo", ha detto l'Epa. E siccome la notifica di presunta violazione della Clean air act riguarda circa 104.000 veicoli, si ottiene un totale di 4,63 miliardi di dollari circa.
Fca "ha schivato le regole ed è stata scoperta", ha specificato l'Agenzia. Non comunicare l'esistenza di un software che influisce sulle emissioni di un'auto "è una seria violazione delle legge. Tutte le case automobilistiche devono giocare secondo le stesse regole", ha messo in evidenza l'Epa. "Ancora una volta una casa automobilistica ha assunto una decisione per schivare le regole ed è stata scoperta": l'Epa e le autorità della California "si sono impegnate a rafforzare i test con il caso Volkswagen, e questo è il risultato della collaborazione".
Dal canto suo, la casa guidata da Marchionne ha fatto sapere che intende contestare le accuse: stando a quanto riferito da Cnbc, sosterrà che le emissioni non sono state violate e che intende collaborare con le autorità e l'amministrazione Trump. Non si è fatta attendere comunque la replica del gruppo e di Marchionne, che si è detto "molto disturbato" per il modo in cui è stata resa pubblica la notizia. "Dialoghiamo con l'Epa da più di un anno" mette in evidenza Marchionne. " Non c'è nulla in comune fra il caso Volkswagen e quello Fca". E' curioso e "spiacevole" che l'Agenzia per la Protezione ambientale americana abbia deciso di affrontare il caso Fca così pubblicamente". Fca è stata avvertita ieri dalle autorità che qualcosa in arrivo, e ha saputo questa mattina alle 8.00 locali di cosa si trattava. Fca Us auspica "fortemente di poter avere quanto prima la possibilità di incontrare l'enforcement division dell'Epa e rappresentanti della nuova amministrazione, per dimostrare che le strategie di controllo di Fca sono giustificate e pertanto non costituiscono 'defeat devices' in base alla normativa applicabile e risolvere prontamente la questione". "Per quanto conosco questa società, posso dire che nessuno è così stupido da cercare di montare un software illegale", ha aggiunto Marchionne.
Fiat Chrysler ed Exor affondati in Borsa dallo scandalo emissioni
Soltanto pochi giorni fa, sempre negli Usa e in particolare dal Salone dell'Auto di Detroit, il gruppo italo-americano sembrava avviato verso una luna di miele con la nuova presidenza in via di insediamento il 20 gennaio: dopo aver annunciato investimenti e la creazione di migliaia di posti di lavoro negli States, Fca si era guadagnata il ringraziamento pubblico del tycoon che ha recentemente sferzato tutte le cause automobilistiche intimandole a non delocalizzare la produzione in Paesi dalla manodopera più conveniente. E' sempre recente l'accordo tra le Autorità Usa e Volkswagen, che pagherà altri 4 miliardi per il suo scandalo emissioni.
Secondo Fca, "I motori diesel di Fca Us - si legge nella nota - sono equipaggiati con hardware di controllo delle emissioni all'avanguardia, ivi incluso la tecnologia Selective catalytic reduction (Scr). Ogni costruttore automobilistico deve utilizzare varie strategie per controllare le emissioni al fine di realizzare un equilibrio tra le prescrizioni di Epa relative al controllo delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) e le prescrizioni relative alla durata, prestazioni, sicurezza e contenimento dei consumi. Fca Us ritiene che i propri sistemi di controllo delle emissioni rispettino le normative applicabili".
"Fca Us ha speso mesi - prosegue il comunicato della società - nel fornire una mole di informazioni all'Epa e ad altre autorità governative e in diverse occasioni ha cercato di spiegare le proprie tecnologie di controllo delle emissioni ai rappresentanti dell'Epa. Fca Us ha proposto diverse iniziative per risolvere le preoccupazioni dell'Epa, incluso lo sviluppo di estese modifiche del software delle proprie strategie di controllo, che potrebbero essere immediatamente applicate nei veicoli in questione, per ulteriormente migliorarne le prestazioni in termini di emissioni".