Aquarius, due metri cubi di rifiuti infettivi: pure garze intrise di sangueClaudio Cartaldo - Mar, 20/11/2018
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... VcGXmElfDw L'inchiesta sull'Ong Medici Senza Frontiere e la Aquarius: dopo lo sbarco dei migranti sequestrati 80 kg di rifiuti pericolosi a rischio infettivo
Continuano ad emergere particolari sull'inchiesta che sta coinvolgendo l'Ong Medici Senza Frontiere e alcuni suoi operatori.
L'accusa avanzata dalla procura di Catania è il presunto smaltimento illegale di rifiuti speciali. A finire nell'occhio del ciclone sono sia la Aquarius che la Vos Prudence: è dai loro scafi che, secondo i pm, sarebbero stati scaricati scarti "speciali" nei porti italiani poi trattati come rifiuti urbani.
L'inchiesta, definitita "Borderless", ha portato all'ordine di sequestro della Aquarius e di 460mila euro a Medici Senza Frontiere. Inoltre ci sono 24 persone indagate, alcune delle quali per "attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti" commesso a loro vantaggio.
Negli atti dell'inchiesta ci sono anche le risultanze dei controlli eseguiti dalla Guardia di Finanza. In particolare quelli che riguardano uno sbarco del 27 novembre del 2017, quando la Aquarius con a bordo 416 migranti arriva al porto di Catania. Secondo gli investigatori nel buono di servizio giornaliero dei rifiuti conferiti non ci sarebbe "nessuna traccia di quelli solidi composti dagli scarti alimentari e di quelli costituiti dagli indumenti dei migranti a rischio contaminazione, nonché di quelli sanitari veri e propri derivanti dall'attività medico-sanitaria prestata a bordo".
Nel periodo compreso tra gennaio 2017 e maggio 2018 dalle navi 'Vos Prudencè e 'Aquarius', scrivono i pm, "non è stata mai dichiarata la presenza di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo" anche in presenza di "numerosi e documentati casi di malattie registrate dai vari Uffici di Sanità Marittima siciliani e del Sud-Italia intervenuti al momento dell'arrivo dei migranti nei porti italiani" duranti i quali sono stati "rilevati 5.088 casi sanitari a rischio infettivo (scabbia, meningite, tubercolosi, Aids e sifilide) su 21.326 migranti sbarcati"
A Trapani, il 15 e il 30 aprile del 2017, altri sospetti. In questo caso la Procura contesta "dichiarazioni mendaci di Medici senza Frontiere Olanda attestanti la non presenza tra i rifiuti scaricati di sostanze infettive o contagiose, nonostante i sette casi sospetti di tubercolosi, infezioni urinarie ed ematurie, varicella e scabbia, segnalati dall'ufficio di sanità marittima di Pozzallo (Ragusa)".
Il 10 maggio del 2018, compione simile. Questa volta a Catania, dopo lo sbarco di 105 migranti dall'Aquarius. Qui le Fiamme gialle sequestrano il carico di rifiuti appena conferito a un autocarro autocompattatore diretto al deposito della società cooperativa 'La Portuale II'. Si parla di 15 metri cubi di rifiuti dichiarati che il comandante della nave (anche lui tra gli indagati) avrebbe dichiarato come rifiuti alimentari e speciali indifferenziati (carta e plastica). Peccato che all'interno, secondo quanto emerge dagli atti, sarebbero stati presenti 2 metri cubi (80 kg) di rifiuti pericolosi a rischio infettivo. Di cosa si tratta? Indumenti dismessi dai migranti potenzialmente contaminati da virus ed altri agenti patogeni, ma anche rifiuti sanitari a rischio infettivo e frutto dall'attività di assistenza medico-sanitaria prestata. Ovvero garze intrise di sangue, guanti e mascherine con tracce ematiche.
Sui rifiuti smaltiti dall'Aquarius infezioni di meningite, Hiv e tbcAndrea Indini - Mar, 20/11/2018
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 04477.html Indagati i membri di Medici senza frontiere. Scaricavano in Italia i vestiti e i rifiuti sanitari dei migranti malati senza segnalarne mai la pericolosità. Le carte dell'inchiesta
Scabbia, Hiv, meningite, sifilide e infezioni del tratto respiratorio come la tubercolosi. A bordo delle navi "Aquarius" e "Vos Prudence" l'allerta era massima. Tanto che i S.A.R. Report Rescues sulle condizioni sanitarie degli immigrati assistiti dai volontari della Ong avevano messo nero su bianco i rischi di "trasmissione di virus o agenti patogeni contratti durante il viaggio".
Eppure, ben sapendo della pericolosità degli indumenti indossati dagli stranieri e dei rifiuti sanitari, gli indagati (ben ventiquattro) se ne infischiavano e li riversavano in Italia, buttandoli dove capitava nei porti di primo approdo (guarda il video).
"Ho fatto bene a bloccare le navi delle Ong, ho fermato non solo il traffico di immigrati ma da quanto emerge anche quello di rifiuti". A distanza di mesi dall'estate di fuoco, durante la quale ha imposto la chiusara di tutti i porti italiani alle navi delle Ong che, dopo aver recuperato i clandestini davanti alle coste libiche, li portavano fin sulle coste italiane, Matteo Salvini incassa l'evidenza (a questo punto anche giuridica) della politica attuata per fermare gli sbarchi. Dalle indagini della procura di Catania sui rifiuti pericolosi scaricati nei porti italiani dalle navi di Medici senza frontiere, sono infatti emersi particolari a dir poco inquietanti. Pur essendo a conoscenza della pericolosità dei vestiti indossati dagli immigrati durante la traversata del Mediterraneo per arrivare nel Vecchio Continente, i volontari della Ong li scaricavano in Italia senza curarsi delle benché minime misure igieniche di sicurezza per evitare il contagio. Secondo quanto emerso dalle indagini, gli indagati smaltivano, "in modo indifferenziato", gli "indumenti contaminati indossati dagli extracomunitari, gli scarti degli alimenti somministrati" a bordo e "i rifiuti sanitari infettivi utilizzati per l'assistenza medica", eludendo le rigide regole che imponeva loro di classificarli come "pericolosi" e "ad alto rischio infettivo".
"Sono stati rilevati 5.088 casi sanitari a rischio infettivo su 21.326 migranti sbarcati", scrive nel provvedimento la procura di Catania. Le accuse sono state acquisite dagli inquirenti in una maxi operazione, denominata "Borderless", fatta di intercettazioni telefoniche, telematiche, ambientali e video costanti. Non solo. Sono passate al setaccio anche tutte le documentazione marittima, sanitaria e commerciale ralasciate dopo gli sbarchi e gli scali tecnici delle navi delle Ong. La pericolosità dei vestiti indossati dai clandestini veniva addirittura indicata anche nei rapporti sui salvataggi dove si parla delle condizioni sanitarie drammatiche delle persone assistite in mare della nave Aquarius. Durante gli innumerevoli salvataggi i volontari della Ong hanno, infatti, segnalato frequenti casi di scabbia, Hiv, tubercolosi e meningite. Per l'illecita attività di smaltimento dei rifiuti pericolosi sono finiti sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti ben trentasette sbarchi operati dall'Aquarius, nave gestita dal Medici senza frontiere e da Sos Méditerranée, e altre sette effettuati dell'altra imbarcazione di Msf, la Vos Prudence. In totale, secondo la procura di Catania, ci avrebbero esposti a circa 24 tonnellate di rifiuti pericolosi. Il tutto per far risparmiare alla Ong circa 460mila euro.
Ventiquattr'ore prima dell'approdo a un porto, per effettuare uno sbarco o uno scalo tecnico, il comandante della nave trasmetteva alle autorità marittime e all'agenzia marittima raccomandataria il modulo di notifica che indicava la categoria e i quantitativi di rifiuti da smaltire. In ragione della tipologia dei rifiuti da sbarcare, il gestore dell'impianto portuale organizzava il servizio di raccolta e, al termine delle operazioni, l'operatore ecologico consegnava al comandante il "buono di servizio giornaliero" che è valido come ricevuta di effettiva consegna dei rifiuti dichiarati. Mai, durante tutta questa trafila pensata proprio per mettere in sicurezza i cittadini, Medici senza frontiere e la nave Aquarius hanno segnalato che stavano scaricando in Italia indumenti, scarti di alimenti e rifiuti sanitari infettivi che, come ipotizza la procura di Catania, avrebbero potuto trasmettere "scabbia, Hiv, meningite e infezioni del tratto respiratorio come la tubercolosi" a chiunque ne fosse venuto in contatto.
Sequestrata Nave Aquarius di Msf: "Smaltivano scarti e vestiti infetti dei migranti come rifiuti normali". Dodici indagatiALESSANDRA ZINITI
https://www.repubblica.it/cronaca/2018/ ... -212106685ROMA - Dopo due anni di indagini sulle presunte complicità tra le Ong e i trafficanti di uomini che non hanno portato ad alcun risutato, l'inchiesta della Procura di Catania ripiega sullo smaltimento illecito dei rifiuti da parte delle navi umanitarie nei porti siciliani. E con questa accusa che il gip di Catania Carlo Cannella, su richiesta del procuratore Carmelo Zuccaro, ha disposto il sequestro della nave Aquarius di Msf e Sos Mediterranee ferma da settimane nel porto di Marsiglia dopo il ritiro della bandiera da parte delle autorità panamensi. Sequestrati anche alcuni conti bancari di Msf.
Le accuse alle Ong
"Scabbia, tubercolosi, meningite, Hiv, questo il variegato elenco di malattie infettive portate dai migranti soccorsi dalla Aquarius che non avrebbe smaltito come rifiuti pericolosi gli indumenti dismessi e i materiali utilizzati a bordo per il primo soccorso delle persone", queste le accuse secondo l'inchiesta della procura di Catania. In 44 sbarchi, negli ultimi due anni e mezzo, secondo il procuratore Zuccaro, sarebbero state smaltite illecitamente 24 tonnellate di rifiuti pericolosi, con un risparmio di costi di 460.000 euro, cifra per la quale è stata sequestrata la Aquarius. Ventiquattro le persone indagate che "avrebbero avuto la consapevolezza della pericolosità degli indumenti indossati dai migranti in quanto fonte di trasmissione di virus o agenti patogeni contratti durante il viaggio". E tra questi tutti i capimissione di Msf che si sono avvicendati alla guida degli equipaggi.
Salvini twitta, Msf replica
"Ho fatto bene a bloccare le navi delle Ong, ho fermato non solo il traffico di immigrati ma da quanto emerge anche quello di rifiuti. #Portichiusi", il commento del ministro dell'Interno Matteo Salvini. Msf risponde gridando alla criminalizzazione dell'azione medico-umanitaria in mare. "Dopo due anni di indagini giudiziarie, ostacoli burocratici, infamanti e mai confermate accuse di collusione con i trafficanti diuomini - è la dura replica - ora veniamo accusati di far parte di un'organizzazione criminale finalizzata al traffico di rifiuti. È l'estremo inquietante e strumentale tentativo di fermare a qualunque costo la nostra attività di ricerca e soccorso in mare", dice Karline Klejer, responsabile delle emergenze per Msf.
Le accuse: capitani non comunicavano categoria rifiuti
Il compendio indiziario a carico dei 24 indagati è stato acquisito dalla guardia di finanza, dallo Sco della polizia e dalla mobile di Catania attraverso l'effettuazione di intercettazioni telefoniche, telematiche, ambientali e video, nonché l'analisi di documentazione marittima, sanitaria e commerciale relativa ai citati sbarchi e gli scali tecnici delle navi Ong produttrici di rifiuti da cui sarebbe emerso che, in occasione degli sbarchi, il comandante della Aquarius e quello della Vos Prudence, altra nave utilizzata e poi dismessa da Msf, non avrebbero trasmesso all'autorità marittima l'indicazione della categoria e dei quantitativi di rifiuti speciali da smaltire.
Gli indagati
Ecco chi sono i 12 indagati dalla procura di Catania con l'accusa di aver scaricato dalle navi di Msf rifiuti pericolosi: Francesco Gianino, agente marittimo intermediario tra l'altro, dei rapporti commerciali tra Msf e le imprese incaricate del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti di bordo operanti in vari porti d'Italia. Giovanni Ivan Romeo, rappresentante sub-agente della società di Gianino. L'Ong Msf, quale produttrice dei rifiuti oggetto del traffico illecito. In particolare, per il delitto di "attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti" commesso a loro vantaggio, sono indagati Michele Trainiti, vice capo missione Italia di Msf Belgio; Cristina Lomi, vice coordinatrice nazionale addetta all'approvvigionamento della Missione Italia.; Marco Ottaviano, Logbase e Liaison Officer Msf; Evgenii Talanin, russo, comandante della nave Aquarius; Oleksandr Yurchenko, ucraino, primo Ufficiale di coperta dell'Aquarius; Aloys Vimard, francese, e Marcella Kraaij, olandese, entrambi coordinatori del progetto Sar Aquarius di Msf Olanda; Joachim Tih, tedesco, coordinatore logistico del progetto Sar dell'Aquarius; Martinus Taminiau, olandese, delegato alla logistica a bordo dell'Aquarius; Nicholas Romaniuk, britannico, coordinatore di progetto Sar a bordo della nave Aquarius.
Le intercettazioni dell'inchiesta
Da alcune mail e da intercettazioni telefoniche tra esponenti di Msf e due degli agenti marittimi indagati scrivono e pronunciano frasi da cui si evincerebbe come non sia mai stata predisposta alcuna procedura speciale. "Ogni altro rifiuto della clinica è stato presentato insieme a tutti i rifiuti normali al momento dello sbarco, si legge in una email interna di Medici senza frontiere mentre, al telefono, parlando dello smaltimento dei vestiti dei migranti sbarcati, un agente marittimo intermediario indagato sottolinea: "Noi li classifichiamo come rifiuto speciale, come se fossero stracci della sala macchina". Lo smaltimento dei rifiuti era realizzato dalla M.S.A. di Francesco Gianino che, secondo gli inquirenti, offriva un servizio di smaltimento a prezzi concorrenziali grazie al quale avrebbe triplicato il suo giro d'affari passato dai 45 mila euro del 2014 ai 140 mila euro del 2016. Altrettanto determinante sarebbe stato il contributo di Giovanni Ivan Romeo il quale, attraverso la sua società (Romeo Shipping s.r.l.), si è occupato a Catania della intermediazione al ritiro dei rifiuti di bordo tra i comandanti delle navi Vos Pudence e Aquarius, e la società cooperativa "La Portuale II" - amministrata dal padre Mario Romeo - aggiudicataria del servizio di raccolta rifiuti all'interno del porto di Catania. In uno degli ultimi sbarchi della Aquarius a Catania, il 10 maggio scorso, la Guardia di finanza sequestrò il carico di rifiuti appena trasbordato dalla nave e trasportato da un autocarro compattatore al deposito della società cooperativa "La Portuale II". Lì, tra i 15 metri cubi di rifiuti dichiarati dal comandante dell'Aquarius quali rifiuti alimentari e speciali indifferenziati (carta e plastica), erano presenti 2 metri cubi (80 kg) di rifiuti pericolosi a rischio infettivo tra cui indumenti dismessi dai migranti potenzialmente contaminati da virus ed altri agenti patogeni, nonché rifiuti sanitari a rischio infettivo derivanti dall'attività di ssistenza medico-sanitaria prestata a bordo ai migranti.
Msf impugna il provvedimento di sequestro
Gli avvocati di Msf hanno già avuto mandato di impugnare il provvedimento di sequestro davanti al tribunale del Riesame. "Abbiamo sempre seguito le procedure standard previste nei porti e le autorità competenti non hanno contestato queste procedure nè individuato alcun rischio per la salute pubblica da quando Msf ha avviato le attività in mare nel 2015. Siamo pronti a chiarire i fatti e a rispondere delle procedure che abbiamo seguito ma riaffermiamo con forza la legittimità e la legalità della nostra azione umanitaria. L'unico crimine che vediamo oggi nel Mediterraneo è lo smantellamento totale del sistema di ricerca e soccorso", dice Gabriele Eminente, direttore generale di Msf Italia.