La sinistra renziana sfonda in Padania. Andiamo a vivere a Spirano…
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di GIANFRANCESCO RUGGERI
Nel 50 avanti Cristo tutta la Gallia è occupata dai Romani…Tutta? No! Un villaggio dell’Armorica, abitato da irriducibili Galli, resiste ancora e sempre all’invasore. È l’incipit di Asterix che oggi potremmo così riformulare: nel 2014 dopo Cristo tutta la Padania è occupata dai Renziani…Tutta? No! Un villaggio della bergamasca, abitato da irriducibili Padani, resiste ancora e sempre all’invasore. Per la precisione mi riferisco al comune di Spirano, poco più di 5.000 abitanti nella pianura bergamasca, dove il sindaco Giovanni Francesco Malanchini è stato riconfermato con un risultato bulgaro, un’affermazione travolgente, un vero e proprio trionfo che ha portato la Lega addirittura al 74%, dicesi settantaquattropercento! Erano anni che non vedevo un risultato del genere per la Lega, a memoria devo risalire al 1996 quando in quei bei tempi a Valgoglio una Lega allora veramente secessionista era arrivata al 72%.
Torniamo a Spirano e cerchiamo di capire perché Malanchini e i suoi siano arrivati a prendere così tanti voti nello stesso momento in cui la sinistra riesce a sfondare in Padania diventando largamente il primo partito persino in Lombardia e in Veneto. Di certo non si può parlare di astensionismo, infatti a Spirano ha votato l’81,4 % degli aventi diritto, pertanto l’alto numero di votanti non fa che aumentare l’importanza del risultato.
La spiegazione principale ovviamente sta nel fatto che l’amministrazione uscente ha ben governato, Malanchini e i suoi si sono fatti in 4 per la loro gente, hanno dato tutto, ma credo ci sia di più.
A Spirano non soltanto hanno riparato le buche, sistemato le scuole, tagliato l’erba delle aiuole e più in generale affrontato tutti i problemi del vivere quotidiano, l’hanno fatto con l’amore di chi ha a cuore la propria terra, il proprio paese o meglio la propria piccola patria. Con lo stesso amore e senza alcuna paura hanno parlato di identità, non si vergognano infatti ad usare il nome Padania, fanno del bilinguismo bergamasco/italiano una bandiera e quando è nata l’iniziativa di Color 44 sono stati i primi nella Bergamasca ed i secondi in regione a votare una mozione di sostegno al referendum per l’indipendenza della Lombardia e l’hanno fatto di testa loro, senza aspettare i cervellotici ragionamenti politici che giungevano dalle alte sfere, perchè sanno che un leghista serio, se si parla di indipendenza, non può che dire di si, subito! Volete poi sapere cosa ha fatto il sindaco Malanchini quando Napolitano è venuto a farsi un giro a Bergamo? È stato tra i pochi che non si sono presentati ad omaggiarlo: grazie Giovanni!
Per di più stiamo parlando di una lista monocolore, niente alleanze, niente pastrocchi, a Spirano hanno chiaro in testa che o si vince o si perde, ma lo si fa con coerenza e con onore, senza imbarcare fratelli d’Italia, cugini di Alfano e suocere di Casini, questo è fondamentale perché poi si può governare come si vuole. La prova provata di quanto detto la si è avuta anche il 24 maggio, proprio il giorno prima delle elezioni, quando a Spirano si è tenuto il convegno di studi linguistici per i dieci anni dell’Alp, l’Associazione Linguistica Padaneisa, originariamente in programma altrove e poi dirottato a Spirano, perché nel comune inizialmente prescelto a guida Lega-Pdl, gli “alleati” hanno posto il veto ed impedito un simile evento troppo padanista. Malanchini e i suoi non si sono invece fatti alcun problema, tiè!
Possiamo dire che a Spirano non hanno solo amministrato bene, hanno fatto ciò che dovrebbe fare un’amministrazione leghista, amministrare bene e al contempo risvegliare le coscienze, fare identità e questo messaggio è giunto alla popolazione. Posso raccontare a riguardo un simpatico aneddoto, infatti dopo il convegno Alp di sabato siamo andati a cena con i relatori, tra cui il simpaticissimo e formidabile Sergio Salvi, autore tra l’altro de “L’Italia non esiste” e de la “Lingua padana e i suoi dialetti”, il quale al momento di ordinare ha dato in escandescenza quando gli hanno proposto “i gnocchi”. Se l’è presa con la padrona “vietandole di ripetere quello scempio linguistico”, perché in italiano corretto si dice “gli gnocchi” e poi nervosamente ha sbottatto “ma dove siamo qui, in Padania?” A questo punto la padrona del locale gli ha risposto a muso duro “certo che siamo in Padania qui!” e il buon Salvi sorridendo ha replicato, “questa risposta così convinta mi fa piacere”, dato che in fin dei conti lui stesso è decisamente a favore della Padania, pur non essendo padano: gli basta solo che non gli si dica “i gnocchi”, figuratevi che a mezzogiorno aveva strigliato anche me per lo stesso motivo! In ogni caso questo episodio testimonia l’aria che si respira a Spirano, aria di identità, aria di libertà, così non è difficile trovare chi ti dice “certo che siamo in Padania qui!”, prova ne sia che anche alle europea la Lega a Spriano ha preso il 40%, mentre il dato provinciale è della metà senza contare che alle amministrative nel circondario la Lega ha perso molti comuni.
La morale è che quando la Lega fa la Lega i risultati arrivano, i padani rispondono, la colpa quindi non è dei padani come si dice sempre, che saranno anche tonti e mollaccioni, ma che pure ti votano in massa se gli sottoponi una proposta politica seria e coerente e non una sparata propagandistica. La colpa non è dei padani, ma di chi sotto le insegne della Lega va in giro zuzzurellando come la vispa Teresa, per non dire di peggio.
In ogni caso dobbiamo renderci conto che esiste il “caso Spirano”, si tratta di una goccia di libertà che ha resistito all’ondata rossa che ha travolto tutta la Padania. Vogliamo studiare il caso Spirano e replicarlo a tappeto altrove? Sarebbe ora che anche le alte sfere se ne accorgessero, sarebbe ora che i geni al comando invece di inventarsi strane alleanze con i sindaci uscenti del Pd, si è visto anche questo in bergamasca, si rendesse conto che la coerenza paga, che si deve preferir una sconfitta con onore piuttosto che governare ad ogni costo, che la buona amministrazione è fondamentale, ma è il minimo per un sindaco leghista che deve dare anche un’impronta identitaria, perché un sindaco veramente leghista non deve essere un amministratore di condominio, ma la guida di un popolo in cerca di libertà e indipendenza.
In attesa che i pozzi di scienza al comando, tra un viaggio al sud e un’alleanza con il Pd, capiscano quanto detto, ai signor nessuno come me non resta che trasferire la residenza a Spirano. Padania Libera!