Alsaje e restare
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4ZnlPeW9yaHFTWlE/edit
A maca (on modo de dir anca veneto) – etimoloja
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4WEhfaHprMnktdU0/edit
Arengo – Arena 1 (rena, jara, giara, sabia) e Arena 2 (hara, arengo ?)
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4X0p2VnBtWUFtUGs/edit
Atimarse e enatimarse (etimoloja)
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4Y0pQSGN6S0hrbW8/edit
Baxelega (basilica), palaso de la raxon o de l’arengo e sala
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4cEZadDl3TUxibkE/edit
Bastieme, sacramenti, raxie, ostie, ostreghe, sarake, porki, ….
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4cG5ERFhMTTM2Z1U/edit
Braga (etimoloja)
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4TFBMU0prU0VwU28/edit
Brenta (la çesta) – Brenta, Brent, Brentino, Brentonico, Brendola, Brondolo, Medoacos, Meduna (etimoloja)
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4aXpqSHU2R3N1VW8/edit
Burlina – La vaca burlina e łi Morlaki
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4YVZ3V0J3VVlocnM/edit
Caso (casso) (etimoloja)
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4eGRrUHg1RHY4azA/edit
Copar, couper, secar, segar, secia
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4b2hoVGpSaXdXck0/edit
Femena e fameja
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4NG1qTnBKTEU4ZGc/edit
Gheto, Grantorto, Garda, Grado, Orto e Corte …
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4OGNmQ09mMW9WWDA/edit
Fiło, fiłò, fiłar, filanda
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4b3hIVW44OFZINzg/edit
Marco (etimoloja) – on santo cristian de łi veneti de mar ma anca de coełi de tera
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4V2xJWFpwenZQVUU/edit
Mola, molinaro, munaro
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4a0FTWmJ3LTRWMEE/edit
Marangon – Mar-, mal-, mer-, mel- Mar, Mare, Mara, Maran, Mareno, Marola, Marexane, Marta, Marsia, Marsi, Marsan, Marso (marcio), Mala, Mer, Merano, Morena, Moira, Mira, Mel, Melo, Melma, molo, mojo …
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4ZDIzSjVBc2Q5eFU/edit
Xmarso/marso (marcio) Mar-, mal-, mer-, mel- Mar, Mare, Mara, Maran, Mareno, Marola, Marexane, Marta, Marsia, Marsi, Marsan, Marso (marcio), Mala, Mer, Merano, Morena, Moira, Mira, Mel, Melo, Melma, molo, mojo ...
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4ZDIzSjVBc2Q5eFU/edit
Marexane/Maresane, Marezzane, Marchesane/Markexane (?), Marchesante (Fara V.no), Maredane, Maranzana, Resana (?), Marçexine,….Marzio/Marso (canpo/campo), …
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4SWNzZVdNaWZPVlk/edit
Opus labor orbus rabot
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4SmpIcUFzYVRiQjQ/edit
S-cianta – (na s-cianta)
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4d2c4SF9yakwwNXc/edit
Sandali, scarpe, stivali, shoes, calighe, socoli, sopeli, xgalmare, …
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4c2czMUZXUnFkaW8/edit
Skei (etimołoja)
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4c2QtNmV3T21UTWs/edit
Stocafiso e Bacalà
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4NmZPWmZDajFmYW8/edit
Vago, vado, guado, viajo, via, weg, cal, aller, andar, yamda
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4WjhmcEx5WTdIbG8/edit
Xerman e Xerman do moti ke li par conpagni ma ke li ga orexene, storia e senso difarenti o sconpagni -xerman, zerman, jerman, german, dherman-
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnRLQEo4SjNHOThDbnBwRlU/edit
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Biblotega, Livrotega, livrografia
Alfredo Trombetti: L’unità d’origine del linguaggio
http://picasaweb.google.it/pilpotis/AlfredoTrombettiLUnitaDOrigineDelLinguaggio
Dixonaro asiro (mexopotamego) de 21 volumi. pena finio e a gratis:
The Assyrian Dictionary of the Oriental Institute of the University of Chicago (CAD)
Editor-in-Charge:
Martha T. Roth
Editorial Board:
Robert D. Biggs, John A. Brinkman, Miguel Civil, Walter Farber, Erica Reiner, Martha T. Roth, Matthew W. Stolper.
http://oi.uchicago.edu/research/pubs/catalog/cad
08 giugno 2011 – 17:03
Ci sono voluti 90 anni di lavoro, ma finalmente la lingua di Hammurabi e di Sargon il Grande, che si ritiene essere il primo capo di un impero nella storia, ha un suo dizionario. Lo hanno annunciato i ricercatori dell’università di Chicago, che hanno completato la raccolta dei linguaggi e dialetti dell’antica Mesopotamia.
L’opera di 21 volumi, i cui lavori sono iniziati nel 1921 nell’università americana, raccoglie quello che si crede sia il primo sistema di scrittura mai inventato, nato tra il Tigri e l’Eufrate, e conta 28 mila vocaboli che coprono un periodo tra il 2500 avanti Cristo e il 100 d.C.. Di ogni parola sono presentati i vari significati e anche il luogo dove è riportata, dalle antiche tavolette trovate dagli archeologi alle citazioni nei documenti scritti successivamente.
Diciassette pagine, sottolineano gli autori, sono dedicate soltanto alla parola ‘umu’, che vuol dire ‘giorno’. “Il dizionario è uno strumento indispensabile per chi studia queste antiche civiltà – ha spiegato Gil Stein, direttore dell’istituto che ha realizzato l’opera – scorrendolo si capisce che questo non era un linguaggio limitato a re e nobili, ma che era parlato dalla gente, che lo utilizzava per le necessità di tutti i giorni che non erano molto diverse dalle nostre”.
L’edizione cartacea del dizionario costa quasi 2mila dollari, fanno sapere gli autori, ma si può scaricare gratuitamente da Internet alla pagina:
http://oi.uchicago.edu/research/pubs/catalog/cad .
sda-ats
http://www.swissinfo.ch/ita/rubriche/notiz…ml?cid=30419746
Diciassette pagine, sottolineano gli autori, sono dedicate soltanto alla parola ‘umu‘, che vuol dire ‘giorno’.
Pensè valtri a la nostra parola lume (lumin, luminaria, lumignolo, luminoxo) ca ghè anca ente altre lenghe cofà el tajan, el latin ma ke se cata anca entel sumero lum (splendor, splendare).
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Completato dopo 90 anni il primo dizionario dell’antica lingua mesopotamica: ha 28 mila voci
VITTORIO SABADIN
Nei primi anni del Novecento, all’Università di Chicago veniva ripetuta in continuazione a professori e studenti una raccomandazione: «Non impegnatevi in attività che siano troppo semplici». Non c’è dunque da stupirsi se per completare la più imponente ricerca mai realizzata da quell’ateneo ci siano voluti 90 anni: cominciato nel 1921, il progetto di redigere il primo Dizionario della lingua assira è stato terminato solo pochi giorni fa.
In nessun caso come questo i tempi biblici sono giustificati. La lingua in questione era in uso già prima dell’era di Abramo, ed è arrivata fino a noi in migliaia di tavolette d’argilla incise con caratteri cuneiformi, ritrovate tra le rovine delle città-Stato sorte tra il Tigri e l’Eufrate a partire dal 4500 avanti Cristo.
Le 28.000 parole delle quali ora tutti potranno conoscere il significato erano quelle usate da Nabucodonosor II per guarire la nostalgia di casa della moglie Amitis, annunciandole la costruzione dei giardini pensili di Babilonia, da Sargon il Grande per la sua frase più orgogliosa («Ogni re che vuole chiamarsi mio eguale, dovunque io andai, che ci vada»), da Hammurabi per scrivere le prime leggi della storia umana e dall’autore dell’Epopea di Gilgamesh, il primo capolavoro della letteratura.
Per avviare un’impresa così titanica ci voleva un sognatore testardo, e l’Università di Chicago aveva quello giusto. James Henry Breasted era nato nel 1865, pochi mesi dopo l’assassinio di Abraham Lincoln, in una famiglia agiata nella quale si credeva davvero che niente è impossibile, se si possiedono determinazione, coraggio e onestà d’animo.
L’incontro all’Università di Yale con William Rainey Harper, il più eminente accademico americano dell’epoca, fece il resto. Fu Harper a incoraggiare la passione per la storia antica del suo allievo e a consigliargli di andare a Berlino, uno dei pochi posti al mondo dove allora questo genere di studi era preso sul serio.
Quando Breasted tornò, sapeva decifrare i geroglifici, parlava greco, ebraico e arabo ed era pronto per la sua prima spedizione, in Egitto.
Di fronte alle meravigliose iscrizioni sulle pareti del tempio di Amada, in Nubia, Breasted elaborò la teoria che avrebbe caratterizzato tutta la sua ricerca:
«Studiando la storia antica – scrisse – vediamo chiaramente come il percorso dell’uomo abbia sempre seguito fin dall’inizio una linea crescente, innalzata da una misteriosa forza interiore».
I reperti che portò a Chicago erano i primi che si fossero mai visti in America, dove si riteneva che la storia antica riguardasse al massimo i pellerossa e l’arrivo del Mayflower.
A ispirare il lavoro per il Chicago Assyrian Dictionary furono altre due colossali opere in corso all’epoca: l’Oxford English Dictionary, iniziato nel 1879 e terminato nel 1928, e l’Egyptian Dictionary, cominciato a Berlino nel 1897 e pubblicato nel 1931. Breasted era convinto che il suo dizionario avrebbe richiesto molto meno tempo, non più di una quindicina d’anni, ma si sbagliava.
Nell’Istituto Orientale appena fondato con i soldi di John Rockefeller jr. si ricavò una stanzetta sotterranea, dotata di luce e ventilatore, nella quale catalogare le prime voci.
La traduzione dei caratteri cuneiformi non era un problema, ci aveva pensato un secolo prima Georg Friedrich Grotefend. Quello che bisognava fare era mettere in ordine le parole e il loro significato.
Ogni termine assiro (ma per gli studiosi ora è più corretto dire accadico) veniva catalogato in una scheda da studenti e docenti disponibili a farlo, insieme con la traduzione di testi nei quali lo stesso termine veniva usato.
La parola «Umu» (giorno) è corredata da 17 pagine di esempi;
«Kalu» che significa possedere, ma anche rinviare, riavere, custodire, ne ha richieste molte di più.
Negli allegati si ritrovano quasi tutti gli scritti recuperati scavando l’antica Mesopotamia: trattati di medicina, lettere, documenti ufficiali, persino testi erotici e l’invocazione di uno studente che – niente cambia davvero, nonostante i millenni – chiede più soldi ai genitori.
Dal 1921, la compilazione del dizionario è passata di generazione in generazione e di tecnologia in tecnologia. Dalle prime schede scritte a mano a quelle battute sulle Remington, fino ai computer del nostro secolo e alle ultime voci inviate per e-mail a Chicago da qualche volontario europeo.
L’opera in 21 volumi costa 1995 dollari, ma online è disponibile gratis in pdf «perché possa costituire – ha detto una delle curatrici, Martha Roth – le fondamenta di un edificio di conoscenza che altri costruiranno in futuro».
James Henry Breasted viaggiò a lungo in Egitto e in Mesopotamia e non ebbe tempo per molto altro, compresi i sentimenti: quando sua moglie Frances morì, ne sposò sbrigativamente la sorella.
Fu amico dei principali archeologi della sua epoca e aiutò Howard Carter a decifrare i sigilli della tomba di Tutankhamon. Conobbe persino Faisal, il principe arabo che aveva combattuto con Lawrence lungo la ferrovia dell’Higiaz.
Nel dicembre del 1935, mentre prendeva forma il primo volume del suo dizionario, fu ucciso da uno streptococco emolitico che lo contagiò in Medio Oriente. Sulla sua tomba, al cimitero di Greenwood in Illinois, c’è un semplice blocco di granito di Assuan con incisi il suo nome e quelli delle sue passioni: storico e archeologo.
Le orexeni de la Coultura ouropea del filologo Xane Semeran
Le orexeni de le lengoe de l’Ouropa del glotologo Mario Alinei
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Co łe nostre çerke ‘ndemo vanti kì:
Etimoloje dal filò:
https://www.filarveneto.eu/forum/viewforum.php?f=44
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Arengo rengo
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sake, sache, sagio, sagum, see, say
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