Pittammnikos

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Messaggioda Berto » lun mar 16, 2015 9:02 am

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Pittammnikos

Messaggioda Berto » lun mar 16, 2015 9:04 am

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Re: Pittammnikos

Messaggioda Berto » lun mar 16, 2015 9:13 am

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Re: Pittammnikos

Messaggioda Berto » lun mar 16, 2015 9:37 am

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Re: Pittammnikos

Messaggioda Berto » lun mar 16, 2015 9:43 am

???

http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 12x300.jpg


http://books.google.it/books?id=hprLhm1 ... CEAQ6AEwAg

IX,14 WILHELM F. H. NICOLAISEN
Questo autore ha pubblicato nel 1957 ad Heidelberg, come tesi di laurea: Die alteuropäischen Gewässernamen der britischen Hauptinsel (I nomi di acque antico-europei dell’Isola britannica principale). In questo saggio, che mi è stato molto utile, Nicolaisen segue il metodo di Krahe. Docente della Università di Aberdeen, in Scozia, ha aggiornato tale saggio con diverse monografie ed ha pubblicato ultimamente (1996) un altro saggio the Picts and their Piace Names (i Pict e i loro toponimi).

In questo ultimo lavoro Nicolaisen analizza accuratamente ciò che potrebbe servire a definire i Pict, una popolazione che da reperti archeologici occupava una certa area in Iscozia. L'autore riporta molti esempi di nomi Pict: Pittentagart (Priest’s portion); Pitcastle (Castle portion); Pittenfarrow (Bull portion); Pitpointie (Bridge portion); Pittencrieff (Tree portion).
Non intendo qui entrare nella discussione che l’autore fa circa l’origine del nome: questa origine, secondo l'autore stesso, potrebbe essere collegata al gallese od alla lingua della Cornovaglia pet "cosa", bretone pez, tutti derivati da un anteriore petia adottato dal latino della Gallia romana e anche, come parola presa in prestito dal francese, dall’inglese piece. Anche nelle etimologie dei dizionari italiani pezza, pezzo è derivato dal gallico *pettia.

Però vorrei citare qualche sua conclusione: i nomi Pit- si trovano sempre combinati e questo è un indizio della loro posteriorità, come nome composto (p. 9); l’estensione temporale della formazione e dell’uso di questi nomi potrebbe andare dal tardo I sec. fino al IX sec. d.C., quindi sono nomi di epoca storica, ma la loro combinazione è sempre: determinato-determinante (generic-specific) (p. 6), come appare dagli esempi qui citati. I nomi stessi sembrano indicare sempre “una porzione” e questo si rifà a quanto già detto sulla loro etimologia.

Altrettanto dicasi delle serie riportate da Nicolaisen circa i nomi che iniziano con Aber-:
Aberdeen, Aberbothrie, Abergeldie, Aberargie, Aberfeldy, Abertarff. Anche qui notiamo una prima parte sempre uguale, determinata, "generica" ed una seconda parte che la determina (specifica); normalmente questi toponimi sono posti alla confluenza di due fiumi e questo sembra chiarire un carattere sacro sul quale ritorneremo nel capitolo X. Comunque Aber- contiene il radicale antico √ab tipico dell’acqua.
Tutte queste strutture sembrano avere sentita l’influenza della latinità o di un ceppo linguistico che si comportava come il latino: infatti i corsi di acqua che non portano invece questa prima parte Aber- (p. 19) mostrano radicali presenti in tutto il Continente Antico e in particolare una struttura inversa (determinante-determinato) come: Bremava (Braan), Brivara (Broar), Iektona (Ythan), Lemona (Leven). Così come struttura inversa (quindi di tipo germanico) le traduzioni in inglese dei primi: Priest’s-portion, Catle-, Bull-, Bridge-, Tree-portion.
E compaiono anche nomi di fiumi maggiori, che dovrebbero essere secondo Nicolaisen anteriori ai Picti, ma che furono usati da quelli e che ricorrono pure in tutto il Mondo Antico: (Dev)eron, Nairn, Earn, Spey, Tay. Nomi quindi che rispecchiano i radicali constatati anche in Liguria.
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Re: Pittammnikos

Messaggioda Berto » lun mar 16, 2015 9:44 am

???

http://www.cognomiitaliani.org/cognomi/ ... 0014is.htm


PITARI PITARO PITERA PITTERA
Sia Pitari che Pitaro, molto rari, sono tipici della zona di Catanzaro, probabilmente di Borgia (CZ), Pitera è quasi unico, Pittera, abbastanza raro, è specifico di Acireale, Catania e Trecastagni nel catanese, dovrebbero derivare, direttamente o tramite alterazioni dialettali, da un soprannome originato dal termine greco πίτυρα, pityra (crusca), forse perchè il capostipite ne era produttore o venditore. Personaggio famoso di queste famiglie fu Antonio Pitaro, illustre letterato e accademico, docente in medicina all'università di Salerno e di Napoli, nonchè alla Sorbona di Parigi fu medico dei Buonaparte.

PITASI
Pitasi è specifico del reggino, di Roccaforte del Greco, Bagnara Calabra e Cardeto, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine greco πετασος petasos (una sorta di cappello da viaggio a larghe falde).


PITILLI PITILLO
Pitilli è quasi unico, Pitillo, molto molto raro, è specifico del potentino, di Castelluccio Inferiore e Superiore, dovrebbero derivare dal nome di una località, la Sorgente Pitillo di Castelluccio Superiore nel potentino.


PITITO PITITTO
Pitito, praticamente unico, è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione di Pititto, che ha un ceppo calabrese nel valentiano a Mileto e San Calogero ed a Laureana del Borrello nel reggino, ed uno a Pietraperzia nell'ennese.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata nel soprannome o nome medievale Pititto (forma dialettale di Petitto), termine che, in italiano antico, significa letteralmente piccolo, piccolino (vedi Petit e Pettiti): in questo contesto, per la precisione, va ricordato che l'aggettivo petito o petitto (da cui il dialettale pititto) è un antico prestito del francese petit (piccolo), caduto in disuso nell'italiano moderno - anche se, nel sud Italia, l'aggettivo tito conserva ancora il significato di piccolo, trattandosi forse di un aferesi dell'originale petito. In conclusione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei soprannomi o dei nomi personali dei capostipiti.


PITOCCHI PITOCCO
Pitocchi ha un ceppo a Concordia sulla Secchia nel modenese, uno nel perugino ad Umbertide, Citerna e Città di Castello, uno a Roma ed uno a Calvi Risorta nel casertano, Pitocco è tipico del centro Italia, con un ceppo a Pescara, uno a Roma e Genazzano nel romano e nel frusinate ad Alatri, Trivigliano e Vico nel Lazio, uno molto piccolo nell'iserniese ed uno a Letino nel vicino casertano, questi cognomi dovrebbero derivare da un soprannome originato dal termine medioevale pitochus, a sua volta derivato dal greco πτωχός ptocos (mendicante, accattone), probabilmente attribuito anticamente per alcune caratteristiche comportamentali dei capostipiti.


PITTA'
Pittà, tipicamente siciliano, dell'ennese, di Enna ed Aidone e di Catania, potrebbe derivare da una forma dialettale contratta del termine greco petalàs (maniscalco) probabile mestiere del capostipite. (vedi PITTALA)
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Pittà è un cognome siciliano derivato dal cognome greco Pittás che significa all'incirca 'pizzaiolo', poiché in greco 'pítta' = pizza, sorta di focaccia. Rohlfs, Cognomi nella Sicilia orientale, p. 150.

PITTALA PITTALA'
Pittala è sicuramente siciliano, dovrebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione di Pittalà, che ha un ceppo a San Teodoro nel messinese, a Catania, a Paternò ed Adrano nel catanese ed uno nell'ennese a Leonforte e Nicosia, dovrebbero derivare dal termine greco petalàs (maniscalco) probabile mestiere del capostipite.

PITTALIS PITZALIS
Tipico della Sardegna centrosettentrionale Pittalis, della Sardegna centromeridionale Pitzalis, derivano dal vocabolo dialettale campidanese pitzali che significa cima. Tracce di queste cognominizzazioni si hanno a Sanluri (CA) fin dal 1500, vi troviamo un certo Antioco Pitzalis vassallo degli Aymerich, nobile famiglia di origini catalane.

PITTALUGA
Tipico genovese, deriva da un soprannome dialettale originato da pità l'uga (beccare l'uva).

PITTAMIGLIO
Molto molto raro è sicuramente ligure, parrebbe del savonese, potrebbe derivare da un soprannome dialettale originato da pità miglio (beccare il miglio) nel senso di rubare il miglio.

PITTARI PITTARO PITTARINI
Pittari sembrerebbe originario della Sicilia sudorientale, Pittaro parrebbe avere 3 ceppi, uno nell'alto potentino, uno tra Venezia e Padova ed uno nell'udinese, dovrebbero avere origini da diversi soprannomi dialettali, legati all'allevamento o custodia dei tacchini quelli veneti e da soprannomi legati al mestiere di imbianchino quelli meridionali.

PITTARELLA PITTARELLO
Molto rari specifici veneziano, potrebbe derivare da un soprannome legato al mestiere di imbianchino.

PITTAU
Cognome tipico del sud della Sardegna.
integrazioni fornite da Stanislao Piu
molto probabilmente si tratta del diminutivo di Sebastiano che in sardo si dice Pittanu e in campidanese stretto si pronuncia appunto Pittau con l'ultima sillaba -au molto nasale. E' tipico del campidanese non pronunciare le -n- leggere e trasformarle in suoni tipicamente nasali, ad esempio: tegame, in cagliaritano si dice Tiànu, in campidanese Tiàu con l'-au nasale.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
PITTAU: deriva da Pittanu > Pittâu: in lingua sarda è frequente la caduta intervocalica della “enne”, come angiôi, sirbôi, marjâi, etc. che mantengono comunque la nasale nella pronuncia. In alcune parti della Sardegna centrale Pittànu è ipocoristico di Sebastiano, che qui da noi in Medio Campidano diventa comunemente Bastiànu. Il fatto che a Villacidro sia particolarmente diffuso il cognome Pittâu, ci porta a due ipotesi, o che il vezzeggiativo di Sebastiano fosse un tempo Pittanu anche a Villacidro, nel Medio Campidano, o che il capostipite dei Pittâu, avesse origini barbaricine, come tantissimi altri, generalmente allevatori di pecore e di capre, dei centri abitati del territorio del monte Linas, provenienti dalla Sardegna centrale: spesso si trattava di transumanti che sceglievano la residenza definitiva nei nuovi pascoli della montagna del Linas. C’è pure un’altra considerazione da fare: San Sebastiano a Villacidro, insieme a Sant’Efisio e Sant’Antonio Abate era uno dei Santi protettori del centro e tra i più festeggiati. Non sappiamo neppure se a Villacidro il cognome Pittâu fosse presente in periodo medioevale. Pur disponendo del documento “preziosissimo”, che noi abbiamo siglato LPDE, La Pace di Eleonora, del 1388, contenente gli elenchi di tutti i firmatari - rappresentanti, “villa” per “villa”, della pace richiesta dal re aragonese alla regina di Arborea, in cambio della restituzione del marito Brancaleone e del figlio Mariano, tenuti prigionieri a Cagliari, i firmatari di Villacidro non ci sono. Tale centro era però incluso, dal 1324, nei possedimenti del Regno catalano aragonese di Sardegna. Dal 1326, al 1409, allorquando “Villaxidro” rientra definitivamente nel Regno catalano aragonese di Sardegna, la documentazione storica non è ben chiara. Villacidro nel 1326 fu assegnato al Comune di Pisa. Ma sappiamo che dal 1365 al 1409, gli Arborensi ripresero di fatto, ma non di diritto, tutta la ex Curadorìa di Gippi, di cui il centro faceva parte. Sta di fatto che i firmatari della LPDE, di quella “villa”, non figurano. Tra i quali firmatari figura invece, Pittau Petro, ville Selluri, ** Selluri – Sedduri – Seddori: odierno Sanluri. Et ego Capula Marcus …sindicus, actor et procurator ville Selluri…seu a Petro De Castay, locuntenente capitanei et Margiano Costa, locuntenente potestatis terre Selluri et omnibus habitatoribus dicte terre, congregatis. X die januarii 1388. Ricordiamo con il nome Pittanu (non cognome), il poeta sardo Sebastiano Moretti, conosciuto come “Pittanu”, di Tresnuraghes (1868 – 1932), che io ho soprannominato il Pindaro della Letteratura Sarda, per la eccezionale varietà stilistica e formale dei suoi canti in lingua sarda (vedi nel Web – Sebastiano Moretti Pittanu –). Nella storia contemporanea citiamo Monsignor Giuseppe Pittâu di Villacidro, scelto da papa G. Paolo II, in data 26 settembre 1998, quale segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica. (vedi nel Web – maioba: un gesuita di Villacidro alla conquista del Giappone). Attualmente il cognome Pittau è presente in 109 Comuni d’Italia, di cui 47 in Sardegna: Villacidro 282, Cagliari 89, Sanluri 68, Samassi 57, etc.

PITTELLA PITTELLI PITTELLO
Pittella ha un ceppo a Lauria nel potentino, uno ad Isola di Capo Rizzuto nel crotonese ed uno molto piccolo a Messina ed a Catania, Pittelli è decisamente calabrese, con un ceppo nel catanzarese a Davoli, Soverato, Catanzaro e Satriano, ed uno nel cosentino a Castrovillari, San Lorenzo Bellizzi e Civita, Pittello, sempre calabrese, è quasi unico, dovrebbero derivare da soprannomi basati sul termine greco arcaico petalàs (maniscalco) probabile mestiere del capostipite.

PITTER PITTERI
Pitter, estremamente raro è veneto, Pitteri è specifico veneziano, troviamo tracce di questa cognominizzazione a Venezia nella prima metà del 1700 con il libraio stampatore Francesco Pitteri.
integrazioni fornite da Luigino Mondini
potrebbe derivare da un soprannome, in dialetto veneziano i piteri sono i vasi da fiori.

PITTO
Cognome tipico del genovese, dovrebbe derivare da un soprannome probabilmente originato da una caratteristica fisica il vocabolo genovese pitto (becco o naso) si potrebbe riferire ad una persona con un naso particolarmente imponente.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Pitto è cognome diffuso nel Levante ma concentrato soprattutto a Genova. Riprende verosimilmente un soprannome basato sull'agg. pictus o un deverbale da pittâ (cfr. Pittaluga).

PITTON
Pitton ha un ceppo veneto a Portogruaro (VE) ed a Meduna di Livenza e Motta di Livenza nel trevigiano, ma il ceppo principale è friulano tra Cordenons e Pordenone e tra Teor e Palazzolo dello Stella nell'udinese, dovrebbe derivare da soprannomi originati dal vocabolo dialettale friulano pitton (tacchino) forse per l'atteggiamento o per un comportamento particolarmente altezzoso del capostipite.

PITTORA PITTORRA PITTORRU PITTURRO PITTURRU
Tipici del Gallurese, Pittorra e tipico di San Teodoro (OT), Pittorru è tipico di Sant`Antonio Di Gallura (OT), Pitturru è tipico di Arzachena e Luogosanto (OT), Pittora e Pitturro sono chiaramente dovuti ad errori di trascrizione, dovrebbero tutti derivare da soprannomi originati dal vocabolo sardo pittorra (petto) forse motivati dall'essere il capostipite un tipo pettoruto e aitante.

PITTORINO
Assolutamente rarissimo parrebbe dell'isola di Salina nelle Eolie.

PITZIANTI PIZZIANTI
Pitzianti è specifico del cagliaritano, di Cagliari, Dolianova e Sestu, Pizzianti, praticamente unico, sempre sardo, è una forma italianizzata del precedente, che dovrebbe derivare da un soprannome sardo originato dal termine pitzianti (ortica, la pianta urticante), forse ad indicare un carattere particolarmente scorbutico del capostipite.

PITZOLO PITZOLU PIZZOLU
Tutti decisamente sardi, Pitzolo, praticamente unico, è del sassarese, Pitzolu ha un ceppo a Macomer nel nuorese ed a Nuoro, ed uno a Santu Lussurgiu nell'oristanese ed a Cagliari, Pizzolu, quasi unico ha qualche presenza nel cagliaritano e nel sassarese.
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PITZOLU; PIZZOLU; PITZOLO:
c'è una distinzione da fare: pìtzolu ha un significato ben preciso, pitzòlu ne ha un altro, del tutto diverso. Pìtzolu infatti ha il significato di picciolo, piccolo: denaro spicciolo e deriva dal toscano antico picciolo = moneta fiorentina, che era la quarta parte del denaro; o può derivare anche dall'italiano spicciolo, col significato di moneta di poco valore. Pitzòlu invece è il diminutivo di pitzu = strato, falda etc. ed ha il significato di strato sottile, come ad esempio la pelle del corpo o il guscio dell'uovo, che in Campidano chiamiamo inoltre, pilloncu o cròxu. Quindi il significato dipende dall'accento tonico e dalla pronuncia. Intanto il cognome, indipendentemente dalla pronuncia e dal significato e nelle sue varianti, è presente nelle carte medioevali e moderne della lingua e della storia della Sardegna. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE, del 1388, abbiamo: Piciolu Molenteddu, ville de Sardara, ** SARDARA MONTIS REGALIS...11 GENNAIO 1388, et ego...Gadulesu Margiano habitator velle Sardara, sindicus actor et procurator universitatis Contrate Montis Regalis et villarum et etc. In posse Virde Andrea, Virde Joanne, de Civitate Sasseri, notarii publici, die XI Januarii 1388; Piçòlu Joanne, ville Ecclesiarum. ** Villa Ecclesiarum.odierno Iglesias. Et ego De Nelli Pelipaparius Ludovicus, civis et habitator terre et Ville Ecclesiarum.sindicus, procurator universitatis Ville Ecclesiarum.seu a Formenyino Joanne, capitano, camerlengo Ville Ecclesiarum di Sigerro. Omnibus habitatoribus dicte terre Ville Ecclesiarum, congregatis in Curia Magna.in posse Virde Andree, quondam Virde Joannis de Civitate Sasseri.nona die januarii 1388. Sempre nella storia medioevale, ricordiamo Pitzolu Giovanni, cittadino di Villa di Chiesa (Iglesias), che, durante la ripresa della guerra tra il Giudicato d'Arborea e il ragno catalano aragonese di Sardegna, al momento dell'assalto delle truppe giudicali alla città, il 3 ottobre 1391, salvò il vessillo regio (aragonese), nascondendolo in casa sua. Nei documenti medioevali è più volte citato inoltre Pizzolo Guantino, che fu vescovo della diocesi di Dolia, oggi scomparsa, del regno giudicale di Càlari, dal 1206 al 1226. Della Età Moderna ricordiamo Pitzolo Girolamo, avvocato, intendente generale delle finanze del regno di Sardegna, in periodo sabaudo(Cagliari 1747 - 1795). Fu a capo delle truppe che nel 1793 resistettero all'assalto della flotta francese alla città di Cagliari. Durante la rivolta di Cagliari - Castello del 1795, il Pitzolo, coinvolto in una macchinazione ordita dai suoi avversari politici, fu ucciso a colpi di pistola. Attualmente il cognome Pitzolu è presente in 33 Comuni italiani, di cui 18 in Sardegna: Macomer 33, Santu Lussurgiu 13, Nuoro 11, etc. Il cognome Pizzolu è presente in3 Comuni sardi: Sestu, Cagliari e Tresnuraghes, tutti con un solo nucleo familiare. Il cognome Pitzolo è presente in due soli Comuni: Sassari 6, Alghero 2.
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Re: Pittammnikos

Messaggioda Berto » lun mar 16, 2015 9:44 am

a(aisum )? cfr. co aisus

atto donasto aisus
viewtopic.php?f=88&t=164
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