I siè gròpi de Durer, kelaltri siè de Leonardo, el filo, el gròpo e l labirinto :
el primo gròpo de Duerer - cueo col scudo a forma de cuore
e l sesto
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Labirinti e NodiKern, in "Labirinti”, e Guenon, in "Simboli della Scienza sacra", accostano il “nodo” al “labirinto”; Guenon mette anche in relazione la “croce ansata” egiziana al monogramma di Cristo.
Entrambi gli autori nominano delle raffigurazioni di Leonardo da Vinci e di Durer, formate dal complicato-aggrovigliato tracciato di una linea bianca continua disposto all’ interno di una figura circolare di fondo nero. Tali raffigurazioni sono denominate “nodi” e spesso la firma dell’autore è apposta centralmente, come anche nel caso di una figura attribuita a Leonardo nel cui centro si leggono le parole “Accademia Leonardo Vinci”.
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http://www.mariateresalupo.it/simbolimitialchimiafiabe/labirintodue.htmlGròpi Vinciani
e i labirinti ...
da i pì vèci
a cuei manco
Dòmo de Lucca
o la Catedrale de Chartres
interesanti : i è di mandàla n pratica :
sutratma El dixe Guénon ke l " significato essenziale ... del simbolismo del filo ... è sempre la rappresentazione del
sutratma, il quale, tanto dal punto di vista macrocosmico, quanto dal microcosmico, collega tutti gli stati d'esistenza fra di loro e al Principio comune."
Senpre cuea la storia : a pòe èsare on filo, na corda, na cadena ma anca on labirinto... on
percorso , na linea, da l scumi'zio fin la fine. L inportante lè ke nol s interonpa mai : " senza soluzione di continuità".
La linea la pòe èsare pì o manco conplicà, te i so jri ke la fà, e pòe anca èsarghe de i lighi -
gròpi, come pa i punti indoe ca s incroxa el filo de la trama co cueo de l ordìo.
Ke sinbolixmo xelo cueo de l gròpo-lìgo? Poxitivo o negativo?
On lìgo el pòe èsare calcòsa ca te lìga - unisce - ma anca calcòsa ca te incadena, ca te - inpedìse - : " il nodo ( da questo punto di vista) rappresenta propriamente ciò che fissa l'essere in un determinato stato : e la porzione di legame dalla quale esso è formato è, ... tutto quello che può vederne ... finché permane incapace di uscire dai limiti dello stato in cui si trova, sfuggendogli la connessione che il legame stesso stabilisce con gli altri stati."
Da naltro punto de vista - al contrario - el lìgo-gròpo no lè on impedimento ma lè cueo ca te lìga a kei altri gròpi, e ca te porta a l Principio de tuto :
" In questo caso il filo o la corda hanno un valore propriamente
assiale, e l'ascensione su una corda tesa verticalmente, può rappresentare, al pari dell'ascensione su un albero o su un palo, il processo di ritorno al Principio."
A lo sò, dura lè de
destacarse da cueo ca te tien lìgà - tel ben e tel male - a sto filo ke lè la to vita, a tuti sti gròpi ke a la fine te te afe'zioni anca, se pòe dire, però bixogna farlo :
" L'attaccamento di un essere al suo stato, mentre gli impedisce di liberarsi dagli impedimenti che vi ineriscono, gli fa nel contempo considerare come una sventura l'abbandonarlo o, in altri termini, gli fa attribuire un carattere
malefico alla morte a questo stato, morte risultante dalla rottura del
nodo vitale e dalla dissoluzione dell'aggregato che costituisce la sua individualità."
( no semo drìo parlare de morte fixica ma de morte spirituale)
" Solo l'essere al quale un certo grado di sviluppo spirituale permette invece di aspirare a superare le condizioni del suo stato può
sentirle come pastoie, quali in realtà esse sono, e il
distacco che da questo momento esso prova nei loro confronti, è già almeno virtualmente, una rottura di tali pastoie o se si preferisce ... poiché non c'è mai rottura nel senso proprio della parola, una
trasformazione di ciò che
incatena in ciò che
unisce, che in fondo non è altro che il riconoscimento o la presa di coscienza della vera natura del
sutratma."