Lomè asonansa ???Mallo pubblico" (
mallum)
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... tello1.jpgPlacitohttp://it.wikipedia.org/wiki/Placito In antichità per placito, si intendeva il parere del giudice su di una lite o disputa.
Il vocabolo, deriva dal latino plàcitum, da plàcere, piacere, da cui il significato secondario di ordinare e decidere.
Nel periodo franco, i conti o i visconti, rappresentanti del potere temporale in vece dell'imperatore, erano chiamati ad intervenire sulle dispute perlopiù di genere immobiliare tra le parti.
Famosi sono i Placiti cassinesi, ossia le quattro testimonianze giurate del X secolo sulla disputa dell'appartenenza di alcuni terreni benedettini a Capua, Sessa Aurunca e Teano.
Solitamente il luogo in cui avveniva la disputa era il "mallo pubblico" (mallum), cioè il tribunale o la pubblica assemblea giudiziaria dell'epoca.Placiti cassinesihttp://it.wikipedia.org/wiki/Placiti_cassinesi (ki li conta la solita menà dal latin de la teoria romansa)
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... nese-k.jpg malleator, oris, m., martellatore, MART. [malleus + -tor].
malleatus, a, um, agg., battuto col martello, COL. [malleus + -atus2].
malleolaris, e, agg., dei magliuoli, COL. [malleolus + -aris].
malleolus, i, m., 1 martelletto, CELS.; fig.
2 magliuolo, ramoscello o tralcio di vite potato a forma di martello per trapiantarlo, COL. e a.;
3 malleolo, proiettile incendiario, CIC. e a.
[malleus + -olus].
malleus, i, m.,
1 martello, maglio, PL. e a.: vituli tempora discussit malleus, la mazza spaccò la tempia del vitello, OV.;
2 cimurro, malattia dei cavalli, VEG.
mallo, onis, m.,
1 gambo secco di cipolla, VEG.;
2 tumore alle ginocchia dei cavalli, VEG.
mallus, i, m.,
fiocco di lana, CAT. 157, 15 (lez. inc.)
[gr.].
malo, mavis, malui, malle, anom. tr.,
1 voler piuttosto, preferire: senatum malle, star dalla parte del Senato, CAEL. in CIC. Fam. 8, 4, 2; multo o haud paulo malle, preferire di molto, CIC.; il secondo term. introdotto da quam, talv. rinforz. da potius o magis: nihil malle quam pacem, non preferir nulla alla pace, CIC.; servire quam pugnare malle, preferire la schiavitù al combattimento, CIC.; raram. con l'abl., nullos his mallem ludos spectasse, non avrei preferito nessun altro spettacolo a questo, HOR. Sat. 2, 8, 79; o con pro e l'abl., pro certis ambigua malebat, al certo preferiva l'incerto, TAC. Hist. 2, 86, 3; col nom. e l'inf., CIC. e a.: esse quam videri bonus malebat, preferiva esser buono che sembrarlo, SALL. Cat. 54, 6; con l'acc. e l'inf., principem se esse mavult quam videri, preferisce essere il primo che sembrarlo, CIC.; raram. col cong., malo non roges, preferirei che tu non mi chiedessi, CIC.; mallem cognoscerem, avrei preferito sapere, CIC.;
2 augurare piuttosto, CIC.;
3 esser più favorevole: malo universae Asiae, son più favorevole a tutta l'Asia, CIC. Att. 2, 16, 4.
• Pres. ind. malo (mavolo, PL.), mavis, mavult, malumus, mavultis, malunt; pres. cong., malim ecc. (mavelim ecc., PL.); imperf. cong., mallem ecc. (mavellem ecc., PL.); in PETR. mavoluit = maluit; part. pres. malens, TERT. e a.
[1. magis + 2. volo].
malogranatum, i, n.,
1 melograno, albero, Vulg.;
2 melagrana, frutto, PLIN.
[3. malum + 1. granatus].
3.
malum, i, n.,
mela, pomo, frutto con polpa e nocciolo: ab ovo usque ad mala, dall'uovo alle mele, cioè dall'antipasto alla frutta, dal principio alla fine, HOR. Sat. 1, 3, 7; fig. malum Discordiae, il pomo della discordia, IUST.
[gr.].
2.
malus, i, f.,
melo, albero da frutto, VERG. e a.
[cf. 3. malum].
3.
malus, i, m.,
1 albero di nave: malos scandere, salir sugli alberi, CIC.; funes antemnas ad malos destinabant, funi tenevano fissi agli alberi le antenne, CAES. B. G. 3, 14, 6;
2 antenna per sostenere i teloni del teatro o del circo, palo, LUCR. e a.; committere turrium malos, collegare orizzontalmente le travature verticali delle torri, CAES. B. G. 7, 22, 5;
3 asse del frantoio, PLIN.
2.
malum, i, n.,
1 male: corporis mala, malanni del corpo, CIC.; malum nullum esse nisi culpam, che non c'è alcun male all'infuori della colpa, CIC.; malum militibus meis, guai ai miei soldati, LIV.; maximum pervigiliae malum (il peggior guaio della), IUST. 24, 8, 14;
2 colpa, delitto: irritamenta malorum, stimolo ai delitti, OV. Met. 1, 140;
3 disgrazia, danno, svantaggio: nihil mali accidit ei, non gli è accaduto nulla di male, CIC.; servitus malorum omnium postremum, la schiavitù, il peggiore di tutti i mali, CIC.; malo suo, per sua disgrazia, PL.; at malo cum tuo, ma peggio per te, PL. As. 129; aliquid alicui malo est, qualcosa è una disgrazia per qualcuno, CIC.;
4 maltrattamento, pena, castigo: malum habere, esser punito, CIC.;
5 disagio, fatica: malo assuetus, abituato ai travagli, VERG. Georg. 2, 168;
6 male parole, TIB. e a.;
7 malattia, CELS.
[cf. 1. malus].
1.
malus, a, um, agg., comp. peior, sup. pessimus,
1 cattivo, di cattiva qualità, inetto, incapace: malus poeta, cattivo poeta, CIC.; malo genere natus, di bassi natali, CIC.; peioribus ortus, nato da più umile famiglia, HOR. Epist. 1, 6, 22; acc. avverb.: malum responsare palato, offendere il palato, HOR. Sat. 2, 4, 18;
2 brutto, deforme: haud mala est mulier, quella donna non è brutta, PL.; crure malo esse, aver brutte gambe, HOR. Sat. 1, 2, 102;
3 malvagio, disonesto: mala fides, malafede, slealtà, NEP.; philosophi minime mali, filosofi non disonesti, CIC.; mala mens, animo malvagio, QUINT. (ma: pazzia, CATULL. 40, 1);
4 disgraziato, sfavorevole, funesto: mala pugna, battaglia perduta, CIC. Div. 2, 54; abi in malam rem, va' alla malora, TER.; in malas oras ire, andare a quel paese, CATULL.; in peius ruere (VERG.), o mutari (QUINT.), peggiorare; malum arbitrium, orgoglio funesto, LIV.; mala lingua, lingua malefica, VERG. e a.; mala avis, o ales, infausto presagio, HOR.; mala res, spes multo asperior, condizioni tristi, previsioni molto più fosche, SALL. Cat. 20, 13;
5 dannoso, pericoloso: mala gramina, erbacce dannose, VERG. Aen. 2, 471; sibi malam rem quaerere, cercare il proprio danno, PL.;
6 malato, CELS.; vd. peior, pessimus; vd. anche 1. e 2. malum.