Canpisanti o çimiteri longobardi e xermani entel Veneto

Re: Canpisanti o çimiteri longobardi e xermani entel Veneto

Messaggioda Berto » ven lug 04, 2014 7:54 pm

Çimiter longobardo de Iłaxi

http://it.wikipedia.org/wiki/Illasi
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Re: Canpisanti o çimiteri longobardi e xermani entel Veneto

Messaggioda Berto » ven lug 04, 2014 7:55 pm

Çimiter longobardo de Çividal furlan

https://www.youtube.com/watch?v=YG9ve8d9Ies

Rinvenute a Cividale trenta tombe longobarde
Rinvenute trenta tombe longobarde a nord di Cividale del Friuli
La scoperta è stata fatta all'interno della necropoli conosciuta come "della ferrovia". Presenti tombe maschili, femminili e infantili, alcune delle quali già violate in passato

http://www.udinetoday.it/cronaca/trenta ... idale.html
Una trentina di tombe con tutti gli elementi tipici dei corredi longobardi sono emerse, in questi giorni, a Cividale del Friuli.
Lo ha reso noto la Soprintendenza ai Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, dopo che gli scavi archeologici preventivi hanno portato alla luce le tombe maschili, femminili e infantili, alcune delle quali gia' violate in passato. Le trenta tombe costituiscono un settore della necropoli detta ''della Ferrovia'', una delle piu' grandi all'esterno delle mura romane di Cividale, a nord del Natisone.

Topografia e struttura dei cimiteri longobardi in Forum Iulii (Cividale del Friuli)
http://www.scienzeelettere.it/book/22431.html
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Re: Canpisanti o çimiteri longobardi e xermani entel Veneto

Messaggioda Berto » sab lug 05, 2014 5:50 am

La necropoli longobarda di Ponte del Rio a Spilamberto (MO)
Un tesoro celato dalle argille del fiume Panaro per quasi millecinquecento anni

http://www.archeobologna.beniculturali. ... o_2003.htm
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Re: Canpisanti o çimiteri longobardi e xermani entel Veneto

Messaggioda Berto » sab lug 05, 2014 5:55 am

Il sepolcreto longobardo e l’oratorio di san Martino.
Le chiese di Santo Stefano e San Michele in Sallianense


http://www.sguardosulmedioevo.org/2012/ ... ladda.html

Dopo l’eccezionale scoperta delle tombe di nobili armati longobardi, possessori di anelli-sigillo aurei, avvenuta negli anni ’70 in via delle Rocche a Trezzo sull’Adda, tra il 1989 e il 1991 in località Cascina San Martino è stato riportato alla luce un nucleo funerario forse riconducibile al gruppo famigliare dei ‘Signori degli anelli’. Le tombe più prestigiose furono presto monumentalizzate in senso cristiano con la costruzione di un oratorio, che ebbe una lunga vita, con interventi di restauro medievali e moderni. Altri saggi stratigrafici effettuati nel borgo all’interno della chiesa di Santo Stefano hanno permesso di accertare l’antichità del luogo di culto. Le scoperte hanno stimolato una ventennale attività di ricerca, anche in relazione alla migliore conoscenza del territorio e delle dinamiche insediative tra tarda antichità e medioevo. E stato così localizzato, al di fuori dell’odierno abitato, il vicus Salianensis e indagata la relativa chiesa di San Michele, con ogni probabilità edificata in età longobarda e utilizzata fino alla fine del medioevo, quando il villaggio fu abbandonato e la popolazione si concentrò nel borgo in prossimità del castello. Questo volume presenta i risultati degli scavi e lo studio dei reperti rinvenuti, inquadrandoli in uno scenario territoriale ricostruito sulla base delle fonti scritte e cartografiche.
Titolo: Archeologia medievale a Trezzo sull’Adda. Il sepolcreto longobardo e l’oratorio di san Martino. Le chiese di Santo Stefano e San Michele in Sallianense
Curato da: Lusuardi Siena S., Giostra C.
Editore: Vita e Pensiero
Collana: Università. Contributi di Archeologia
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Re: Canpisanti o çimiteri longobardi e xermani entel Veneto

Messaggioda Berto » mar lug 08, 2014 8:04 pm

Çimiter longobardo de Saca de Goito:

http://80.88.161.243/Goito/images/cultu ... 0Goito.pdf

https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... lWUVE/edit

http://80.88.161.243/Goito/index.php?op ... Itemid=127

"Nel qual tempo (anno 410) Mantova si trovava, quanto allo spirituale, stabile e ferma nella Cattolica Sede, governata sempre dai Vescovi di Milano et in sanie operazioni cercava sempre più d'avanzarsi; ma quanto al temporale s'andava ricoverando or sotto questo, or sotto quest'altro signore secondo che or l'Imperio, or i Goti nell'infelice Italia prevalevano, i quali nel 412, miseramente travagliando Mantova, la posero a sacco.
E fu allora appunto che, in rammemoranza loro, fabbricarono il CASTELLO DI GOITO perchè ivi intorno si trattenner con gli eserciti, venendo anc'eglino sì dai mantovani, come da altri cenomani non poco travagliati; laonde Mantova in particolare per molti anni avvenire non ebbe mai interamente pace".
Altrettanto afferma il Gionta :
"Stette Mantova tranquilla sotto l'ombra dei romani, e senza travaglio di guerra, sotto diversi Presidenti inviati dai romani e dagli Imperatori, fino alla venuta dei Goti in Italia, i quali, venendo per l'Ungheria, passarono per la Schiavonia l'anno 407 ed occuparono la maggior parte dell'Italia, massimamente Mantova. I predetti Goti edificarono sulle sponde del Mincio un forte castello, che dal loro nome prese poi la denominazione di Goito".
La nostra borgata, perciò trae il suo nome dai Goti i quali, fosse per ragioni strategiche, fosse per commemorare la loro vittoria, innalzarono la fortezza di cui parlano gli storici. Sussistono ancora le rovine di quell'antico castello di forma rettangolare, chiamato, come risulta dai documenti parrocchiali CASTRUM GODÌI (Castello - fortezza - rocca) nel cui ambito rimasero per 15 secoli le abitazioni civili del centro. Tuttavia, pur ereditando un nome di origine barbarica è probabile, come si è già detto, che Goito esistesse anche prima del secolo quinto. I Goti lo avrebbero solo fortificato, rinnovato e battezzato, inserendo nel vecchio tronco elementi giovani di fresca vitalità. Di fatto furono i meno funesti barbari che l'Italia ebbe a padroni. Più tardi, particolarmente sotto Teodorico, riuscirono a stabilire un regno che fu il più potente tra quelli sorti dalle rovine dell'Impero d'Occidente; in esso prosperarono le arti, la religione, gli studi, l'agricoltura; sorsero monumenti ed edifici grandiosi, per cui anche la nostra borgata ne dovette risentire un benefico influsso".
Già A. Bertolotti, direttore dell'archivio di Stato di Mantova aveva scritto in un suo volume intitolato : I Comuni e le Parrocchie della Provincia di Mantova (1893), "nel costrurre la strada Levata, che si ritiene il luogo ove passava una strada romana (La Postumia) furono trovate più monete d'oro, d'argento e di rame imperiali romane. Nel promontorio di Castelvetro furono scavati residui di forte rocca, statue marmoree, idoli, monete, oggetti in massima parte passati al Museo di Mantova".

Goti a Goito ?
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... VPUkE/edit
Immagine
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... er=6&w=800



Godego, Godega, Goito, Goido, Godo e Gottolengo
viewtopic.php?f=45&t=976

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... alpina.jpg
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Re: Canpisanti o çimiteri longobardi e xermani entel Veneto

Messaggioda Berto » mer lug 09, 2014 10:47 pm

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Re: Canpisanti o çimiteri longobardi e xermani entel Veneto

Messaggioda Berto » ven lug 11, 2014 8:18 pm

La necropoli longobarda di Asti-Cuneo, la pì granda catà ente la Talia

Immagine
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Re: Canpisanti o çimiteri longobardi e xermani entel Veneto

Messaggioda Berto » lun dic 21, 2015 10:35 pm

A Romans un tuffo fra i longobardi
Invito del Comune soprattutto alle scuole a visitare il ricco parco archeologico di Edo Calligaris
Il parco si trova in via Molino, nel cuore della necropoli longobarda, che nel Comune isontino ha dato finora alla luce circa 350 tombe longobarde con tutti i loro preziosi arredi.
17 dicembre 2015
http://messaggeroveneto.gelocal.it/udin ... 1.12638979
ROMANS. Visitate il parco archeologico longobardo: un tuffo nel passato grazie anche alle rievocazioni storiche e ai pacchetti didattici. È l’invito che l’amministrazione comunale di Romans d’Isonzo rinnova al mondo scolastico e a quanti desiderano approfondire la tematica “dal vivo” con rievocazioni ed esibizioni. Il parco si trova in via Molino, nel cuore della necropoli longobarda, che nel Comune isontino ha dato finora alla luce circa 350 tombe longobarde con tutti i loro preziosi arredi.

Realizzato dal Comune, con il sostegno della Provincia, il Parco viene valorizzato grazie alla collaborazione didattica del gruppo “Invicti Lupi” e del gruppo di ricerca “I Scussòns”. La scoperta della necropoli longobarda ha portato in dote, a Romans d’Isonzo, un patrimonio storico e archeologico di grande consistenza, unitamente a un preciso impegno di valorizzazione. La risposta a questa esigenza è giunta attraverso la creazione di un parco in stretta connessione con il luogo della sepoltura e del ritrovamento collocando sul territorio, seppure in maniera simbolica e ricostruttiva, un punto di interesse turistico. Un parco a misura di visitatore dove ricordare le popolazioni che vissero in questi luoghi e recuperare segni e simboli della tradizione e della ritualità longobarde.
Un luogo dove sviluppare la didattica archeologica, quale segnale concreto della presenza di genti antiche e luogo di ulteriore e migliore conoscenza della nostra storia. La gestione di questa preziosa risorsa comunale, di quest’importante area di collegamento tra passato e presente è affidata a due associazioni del paese: all’associazione di rievocazione storica longobarda “Invicti Lupi” e al gruppo di ricerca “I Scussòns”. Grazie a questa sinergia si vuole portare il visitatore a un coinvolgimento totale, dando così modo di passare dalla pura didattica al toccare con mano abiti, accessori e attrezzature fedelmente ricostruiti; di scivolare mentalmente dai racconti e dalle gesta di questo popolo alla visualizzazione pratica del loro stile di vita e dei loro combattimenti. Il tutto passando attraverso visione, ascolto e prova. Le iniziative sono rivolte a comitive scolastiche di ogni grado e tipo e a comitive turistiche. I pacchetti previsti sono riassunti nel depliant illustrativo pubblicato dal Comune di Romans. In questa maniera chi vuole scoprire questa risorsa ha tutti i mezzi per poterlo fare.
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