Rovołon (PD)http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... olon-c.jpgRovolonhttp://it.wikipedia.org/wiki/Rovolonhttp://www.comune.rovolon.pd.it/storia-del-comune... La vegetazione è varia e rigogliosa: viti, ciliegi, boschi di conifere, castagni, noccioli e un po’ dovunque l’invadente robinia coprono di verde i dolci pendii.
Godendo questa zona di un clima particolarmente umido, si possono trovare in autunno, tra le radici dei castagni, funghi commestibili come i porcini, le russole, i chiodini, le vesce e le cosiddette "mazze di tamburo" (Lepiota procera), mescolati alle fragole ed alle more che popolano il sottobosco. E’ infatti dalla presenza del
rovo fruttifero (rubus fruticosus) che si può ritenere derivi il toponimo di ”Robolone” prima e “Rovolone” poi, in età moderna, anche se c’è chi ritiene che potrebbe essere un accrescitivo di Robur, rovere, quercia. (???) ...
Monte Tondo Vilaga-Barbaran -VIhttps://picasaweb.google.com/pilpotis/M ... BarbaranVI Rovolo (Frasinoro)
http://it.wikipedia.org/wiki/FrassinoroFrassinoro (Frasnôr, in modenese) è un comune di 2.050 abitanti della provincia di Modena.
Fa parte dell'Unione di Comuni Montani Valli Dolo, Dragone e Secchia, che ha il proprio capoluogo a Montefiorino.
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... oro-c-.jpgEtimoloje dà UTET: Rovolonhttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ET-658.jpghttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... iba-14.jpgRovinahttp://www.treccani.it/vocabolario/rovina rovina (ant. o letter.
rüina) s. f. [lat.
rŭīna, der. di
ruĕre «precipitare»]. –
1.
a. Grave distruzione e crollo, totale o parziale, di edifici e strutture edilizie: la bomba provocò la r. del palazzo; alla r. del ponte hanno contribuito le recenti piogge; la r. di quel costone ha travolto metà del villaggio; edificio, quartiere, città in r., in gran parte o del tutto rovinati; la strada, il muro in questo punto minaccia rovina, di rovinare, di franare. In usi ant. e letter., far r. di una cosa, rovinarla: [di Troia] vid’io far ruina e scempio (Caro).
b. Con valore concr., quasi esclusivam. al plur., il materiale che è rovinato: la città, dopo il bombardamento, era ridotta a un ammasso di rovine; frugavano fra le r. delle case distrutte dal terremoto; è rimasto sepolto sotto le r.; la città risorge dalle sue r., anche fig., ritorna a essere florida economicamente e politicamente. Sempre al plur., i resti, le strutture superstiti di edifici e di complessi urbani rovinati, parzialmente distrutti: le r. di una città terremotata; in partic., gli avanzi, i ruderi di antichi edifici che costituiscono un complesso d’interesse culturale: su quel colle si vedono le r. del castello; della chiesa medievale non rimangono che poche r.; visitare le r. del Foro romano, di Pompei, di Agrigento; poesia delle r., che si ispira alla suggestione, alle memorie, alle considerazioni morali suscitate dalla vista delle rovine. Nel sing., rovina, genere di composizione e opera di pittura o grafica che ritrae rovine di antichi edifici e complessi secondo un gusto che fu caratteristico dei sec. 16°, 17° e 18°.
c. Con uso locale, ancora al plur., rovine, lo stesso che masiera, come frane postglaciali del Bellunese: le r. di Vedana. 2. fig.
a. Di istituzioni o di organismi politici, sociali, economici, ecc., irreparabile o gravissimo disfacimento o degradamento: provocare la r. dello Stato, dell’Impero, del governo, della Chiesa, dell’esercito; mandare (meno com., tirare o trarre o mettere) in r., portare alla r. la propria famiglia, la ditta, un’industria, una banca. Più genericam., danno irreparabile o gravissimo alla salute, o economico, o morale: l’eccessivo lavoro manderà in r. i suoi nervi; r. del patrimonio, della reputazione, dell’onore; non andrai in r. per questa spesa; se non ottengo questo prestito, per me sarà la r.; ha travolto nella sua r. tutti i suoi soci; quella donna lo porterà alla rovina.
b. Con valore più concr., la cosa o la persona stessa che è causa del disfacimento o del danno: i funzionarî disonesti sono la r. dei governi; il fumo è la r. dei polmoni; il gioco è stato la sua r.; le cattive compagnie sono la r. dei ragazzi.
3. letter. Furia; moto violento, travolgente: il torrente scendeva con gran rovina.
rovinarovina (ant. e lett. ruina) s. f. [lat. rŭīna, der. di ruĕre "precipitare"]. - 1. [grave danneggiamento di edifici e strutture edilizie] ≈ caduta, cedimento, collasso, crollo, distruzione, sconquasso. ▲ Locuz. prep.: in rovina [che ha subìto cedimenti strutturali] ≈ [→ ROVINATO (1)]. 2. a. [spec. al plur., ciò che rimane di edifici crollati: è rimasto sepolto sotto le r.] ≈ calcinacci, macerie. b. [spec. al plur., ciò che rimane di costruzioni antiche: le r. di Pompei] ≈ resto, rudere, vestigia. 3. (fig.) a. [gravissimo degrado, danno irreparabile: provocare la r...
ruo, is, rui, rutum, part. fut. ruiturus, ere, 3 intr. e tr.
1 intr.:
a precipitarsi, correre, anche fig. (ad interitum, alla rovina);
b fig. essere precipitoso, agire sconsideratamente;
c cadere, stramazzare, anche fig. (ruit res publica);
2 tr.:
a spingere;
b far crollare.
1 intr.,
a precipitarsi, slanciarsi, correre: Pompeium ruere nuntiant, riferiscono che Pompeo accorre, CIC. Att. 7, 20, 1; in aquam caeci ruebant, si precipitavano alla cieca nell'acqua, LIV.; ruere ad urbem, correre all'assalto della città, LIV.; ruunt fugientes in castra, fuggono a precipizio nell'accampamento, LIV.; ruunt de montibus amnes, l'acqua scende a torrenti dai monti, VERG. Aen. 4, 164; unde ruunt totidem voces, responsa Sibyllae, da cui erompono con altrettanti voci i responsi della Sibilla, VERG. Aen. 6, 44; ruit Oceano nox, la notte si precipita fuori dell'Oceano, VERG. Aen. 2, 250; revoluta ruebat dies, il giorno si affrettava a tornare, VERG.; anche fig. ad interitum ruere voluntarium, correre volontariamente alla rovina, CIC.; crudelitatis odio in crudelitatem ruere, per odio verso la crudeltà ricadere nella crudeltà, LIV. 3, 53, 7; ad seditiones et discordias et ad extremum bella civilia ruere, gettarsi a provocare risse, discordie e infine guerre civili, TAC. Hist. 1, 46, 3; in bellum ruere, IUST.; ruere in servitium, precipitarsi a servire, TAC.; omnia fatis in peius ruere, per volere del fato tutto peggiora, VERG. Georg. 1, 200; con l'inf.: quo ruis dicere fata?, come ti arrischi a predire il destino?, PROP. 4, 1, 71; pass. impers.: fugiendo in media fata ruitur, fuggendo ci si precipita proprio incontro alla morte, LIV. 8, 24, 4;
b fig. essere precipitoso, operare alla cieca, agire sconsideratamente: emptorem pati ruere, lasciare che il compratore si rovini, CIC. Off. 3, 54; compescere ruentes, domare l'impeto dei faziosi, TAC.;
c cadere, stramazzare, crollare: caedebant pariter pariterque ruebant victores victique, vincitori e vinti egualmente colpivano, egualmente cadevano, VERG. Aen. 10, 756; altae turres ruunt, le alte torri crollano, LUCR.; motibus terrae ruere nuntiabantur tecta, si raccontava che le case crollavano per i terremoti, LIV. 4, 21, 5; ruit alto a culmine Troia, Troia precipita dalla sua eccelsa altezza, VERG.; ruit arduus aether, vien giù tutto l'alto cielo, VERG. Georg. 1, 324; quid si nunc caelum ruat?, e se ora viene il finimondo?, TER.; anche fig. in agendo ruere ac saepe peccare, agire precipitosamente e con frequenti errori, CIC. Dom. 141; ruit res publica, lo Stato va in rovina, CIC.; quem vocet divum populus ruentis imperi rebus?, quale dio potrà il popolo invocare perché soccorra il rovinante impero?, HOR. Carm. 1, 2, 25; Vitellium ne prosperis quidem parem, adeo ruentibus debilitatum, che Vitellio neppure nella buona fortuna sapeva comportarsi convenientemente, e per di più era abbattuto ora che tutto crollava, TAC. Hist. 3, 64;
2 tr.,
a spingere, rimuovere, sollevare: mare permotum ventis ruit intus harenam, il mare sconvolto dai venti sospinge la sabbia nell'entroterra, LUCR. 6, 726; ignis ruit atram ad caelum nubem, il fuoco solleva verso il cielo una fosca nube di fumo, VERG. Georg. 2, 308; altum cinerem et confusa ruebant ossa focis, traevano dai roghi molte ceneri e le ossa frammiste, VERG. Aen. 11, 211; spumas salis aere ruebant, con le bronzee prore solcavano il mare spumeggiante, VERG. Aen. 1, 35; unde divitias ruam dic, dimmi in che modo potrei arricchire, HOR. Sat. 2, 5, 22; se ruere, precipitarsi, GELL.;
b far crollare, rovesciare, abbattere: venti vis ruit naves, la violenza del vento fa affondare le navi, LUCR. 1, 272; cumulus ruere male pinguis harenae, spianare le zolle di sterile terra polverosa, VERG. Georg. 1, 105; immanem molem volvuntque ruuntque, rotolano e buttano giù un macigno, VERG.
[cf. gr. órnymi, erysíchton].
rupes, is, f.,
rupe, dirupo, roccia, scoglio, CAES. e a.: rupes cavae, caverne, VERG.; in rupes protrudere asellum, scaraventare l'asino in un precipizio, HOR. Epist. 1, 20, 15
[cf. rumpo].
rupina, ae, f., luogo roccioso, APUL. [rupes + -ina].
ruptura, ae, f., rottura, frattura, GELL. [rumpo + -ura].
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