Kisà se le voxi
tabàro (tabarro) e
tebena (tebenna) = manteli, łe xe ligàe a sta fameja:
Tepore http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 8tepeo.jpgTapetos, tabas, tapsuhttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -tapes.jpgTapeo (tapedo, tappeto)
http://it.wikipedia.org/wiki/TappetoIn Oriente, il tappeto ha origini particolarmente antiche, datate V secolo o VI secolo, più tardi il tappeto annodato sarebbe stato introdotto in Persia dai turchi Selgiuchidi a partire dal XI secolo. Il più antico tappeto a noi pervenuto è noto come Tappeto di Pazyryk (circa 500 a.C.).
http://it.wikipedia.org/wiki/Tappeto_di_Pazyrykhttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -tapeo.jpghttp://it.wikipedia.org/wiki/PazyrykA Pazirik nella regione dei monti Altai è presente un gruppo di circa 40 tombe kurgan. Le sei tombe che sono state scavate consistono di fosse di 6 m2 coperte da un basso cumulo di sassi. Il tipo di costruzione e le condizioni ambientali hanno consentito un'ottima conservazione del contenuto delle tombe a partire dalla deposizione avvenuta dal V fino al III secolo a.C.
Una ricca raccolta di vestiario di stoffa e di feltro era liberamente decorata con animali tipici dell'arte delle steppe, mostrando influenze sia persiane Achemenidi sia cinesi. Inoltre erano presenti carri a quattro ruote smontati, uno di costruzione molto più leggera di tipo cinese.
http://it.wikipedia.org/wiki/FeltroIl feltro è una stoffa realizzata in pelo animale.
Non è un tessuto ma viene prodotto con l'infeltrimento delle fibre.
Il materiale che lo compone comunemente è la lana cardata di pecora, ma si può utilizzare qualsiasi altro tipo di pelo di: lepre, coniglio, castoro, lontra, capra e cammello.
Si caratterizza anche per essere caldo, leggero, ed impermeabile.
Le fibre vengono bagnate con acqua calda, intrise di sapone e manipolate (battute, sfregate, pressate) fino ad ottenerne, con processi meccanici e chimici, l'infeltrimento. La loro legatura è data dalla compenetrazione delle microscopiche squame corticali che rivestono la superficie dei peli. Il processo è progressivo e irreversibile.
Le più antiche tracce di feltro risalgono al terzo millennio a.C., era usato dai Greci e dai Romani (ma anca dai Veneti e dai Celti, da li Xlavi, da li Jermagni e dai Balti, da li uraleghi e da li turco-altaeghi, ...) e per la confezione di abiti, copricapo, mantelli.
I ritrovamenti più antichi si hanno in Siberia, ugualmente si hanno importanti tracce di presenza di feltri preistorici in Turchia, ma non reperti.
Spesso si ritiene che sia il primo tessuto prodotto dall'uomo, senza tener conto del fatto che l'intreccio di fibre vegetali (reperibili in natura in forma filamentosa) sia probabilmente molto più antico della lavorazione della lana. Infatti la pecora, animale addomesticato già in epoca preistorica, presenta un vello composto sia da lana che da giarre, ovvero peli robusti ed ispidi che servono all'animale per proteggersi. La lana (peluria a vicino contatto con la pelle) in molti animali è una delle componenti del vello, non la principale. Nel cammello o nella capra del Cachemire ad esempio la lana è presente in percentuale molto ridotta. Lo stesso avveniva nelle pecore. Animali che producevano grandi quantità di lana e scarse giarre esistevano già al tempo delle civiltà mesopotamiche, che classificavano le greggi in relazione alle diverse utilizzazioni. In epoca più antica è ritenuto che le pecore avessero un vello marroncino e molti peli ispidi a proteggerle dalla pioggia e dalle sterpaglie, al modo delle capre. La produzione laniera è un carattere indotto e stimolato dal lavoro di selezione ed allevamento. Per questo è improbabile che il feltro preceda gli intrecci di fibre vegetali.
Ogni popolo lo adattò alle sue esigenze, i Russi per confezionare i Valenki, i tipici stivali; i popoli nomadi dell'Asia centrale, che ne furono abili produttori, oltre che per il vestiario lo utilizzarono per ripararsi dalle intemperie.
Le tende dei Mongoli, le yurte, sono costruite con un'intelaiatura di pali coperta da teli di feltro.
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... aop4wp.jpgIl panno lenci è un tipo di feltro molto morbido, sottile e allegramente colorato brevettato dalla ditta Lenci (acronimo di "Ludes Est Nobis Costanter Industria") di Torino nel 1922 per confezionare le omonime bambole, è ancora in commercio per piccoli lavori di hobbystica. Negli anni venti-trenta del Novecento, comunque, la più importante fabbrica italiana, e forse europea, di feltro è la Società Anonima Bonavita di Forlì. Per quello che riguarda il feltro di pelo di coniglio per la produzione di cappelli da uomo di pregio si distinse la Borsalino di Alessandria. L'Italia conquistò una indubbia posizione di prestigio, ora appannata mentre nel resto del mondo il feltro è materiale d'elezione per la creazione di cappelli.
Non va confuso con il panno (panno casentino, orbace, loden) che è un tessuto realizzato a telaio che viene follato per chiudere gli interstizi tra i fili, il feltro è un tessuto non tessuto.
Oggi vengono realizzati a mano oggetti in feltro, non solo cappelli ma anche borse, gioielli, rifiniture per abiti su seta, calzature, che con l'uso di colori e disegni di gusto moderno diventano capi di moda.
Il nome " Feltro" con il quale viene chiamato tale tipo di panno, deriva dalla città di "Feltre" municipio romano (en epoca romana, ma prima durante e dopo senpre reto-celto-veneto). Qui le lane delle pecore e delle capre delle quali la pastorizia locale era ricca venivano follate e commerciate specialmente nelle regioni del Nord dell'Impero Romano lungo la via Claudia Augusta Altinate. Negli scavi compiuti attorno agli anni ' 60 del '900 davanti al Duomo di Feltre si sono trovate innumerevoli targhette in piombo che costituivano i contrassegni per il follo del quale i mercanti si servivano . Nel 1544, in seguito al crollo della facciata del Duomo, fu trovata una lapide romana (de epoca reto-veneto-romana) dedicata a Caio Firmio Rufino procuratore dei "fabri"( carpentieri) " dendrofori"( che trasportavano il legno lungo i corsi d'acqua, oggi "zater") e "Centonari" cioè artigiani che si occupavano della produzioni dei "centoni" i panni feltrini appunto.