Veneto Sì e Plebiscito.ue: adesso referendum per la Lombardiahttp://www.lindipendenzanuova.com/venet ... a-lombardaCONGRESSO “VENETO SI”: IL MONDO LIBERO IERI SI DIFENDEVA A BERLINO, OGGI A VENEZIA
Si è celebrato a Padova all’hotel Crowne Plaza il primo congresso federale di VENETO SI, il nuovo movimento politico nato a sostegno di Plebiscito.eu, l’organizzazione che ha indetto il referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014.
Il Congresso, che è iniziato con i saluti di Rinaximento Veneto, di Alex Storti, direttore di Diritto di Voto e di Paolo Bernardini della vsi-3Delegazione dei Dieci ha quindi sancito l’esordio della nuova formazione che si presenterà alle elezioni della Repubblica Veneta e anche (se ci saranno) alle elezioni regionali del 2015, con una coalizione a supporto di un candidato presidente indipendentista.
Dopo i saluti iniziali degli ospiti, Gianluca Busato, segretario e fondatore di VENETO SI, ha chiesto e ottenuto con voto unanime dell’assemblea la nomina del Consiglio Nazionale, composto dai coordinatori territoriali e responsabili di funzione di Plebiscito.eu che avranno tempo fino al 31 agosto per accettare la nuova carica.Sono quindi seguite alcune relazioni tematiche, tra cui quella dell’avvocato Franco Correzzola, sul diritto di autodeterminazione dei Popoli, in particolare a partire dal discorso dei 14 punti del presidente degli Stati Uniti d’America Woodrow Wilson del 1917 e affrontando le esperienze del referendum di autodeterminazione della Carinzia del sud del 1920, l’esperienza coreana e l’esempio più recente del Kosovo.
È stata quindi la volta di Gianfranco Favaro, esponente della Delegazione dei Dieci, che ha indicato l’esempio della Svizzera, come modello di riferimento anche per la Repubblica Veneta, in particolare per l’utilizzo degli strumenti di democrazia diretta, così come è emerso anche dall’intervento di Luca Schenato, autore de “Il Veneto è chi il Veneto fa”, che ha portato la propria testimonianza diretta del funzionamento della Confederazione Elvetica, dove vive da ormai tre anni.
È seguito l’intervento di Alberto Marsotto, che ha presentato la campagna di obiezione fiscale, che per la prima volta Plebiscito.eu ha condotto su grande scala, portando ad oggi oltre 8.000 aziende ad aderire all’esenzione fiscale totale decretata il 25 marzo 2014 dalla Delegazione dei Dieci.
Gianluca Busato ha ribadito quindi: “Dopo il Veneto organizzeremo il referendum di indipendenza anche in Lombardia.
L’indipendenza non è a singhiozzo, solo chi ha portato la questione veneta nel mondo la può ottenere”. Nella sua relazione introduttiva al Congresso, Gianluca Busato ha quindi ricordato le parole di Matteo Renzi nell’intervista al CorSera del 13 luglio in cui il premier italiano affermava: “L`Italia è molto più forte di come si racconta in sede internazionale: ha un alto debito pubblico, è vero. Ma ha ricchezza privata e se rimette finalmente a posto il fisco, la burocrazia e la giustizia ce la può fare.”
“Cioè – ha commentato Busato – tutto quel che fa di uno stato uno stato va rimesso a posto! In pratica dopo 150 anni (148 per noi veneti) il “progetto Italia” è fallito. Anche il popolo veneto (per quanto all’inizio forzosamente annesso) ha orgogliosamente partecipato per tanti anni a questo progetto, portando le sue peculiarità e le sue capacità, ma è ora di prendere atto che è un progetto fallimentare che sta trascinando nella rovina anche e soprattutto i veneti. E’ tempo pertanto di un nuovo progetto: la Repubblica Veneta”.
“Il progetto Repubblica Veneta, pienamente indipendente e sovrana – ha quindi continuato Busato – può essere portato avanti rapidamente in modo concreto e degno di fiducia solo ed esclusivamente da chi ha già portato all’attenzione del mondo intero la questione veneta, come mai prima era avvenuto secondo un disegno pacifico e democratico e strappandola al ghetto del folklorismo etnico. Chi invece opera a singhiozzo per l’indipendenza non merita di certo la fiducia di chi vuole la Repubblica Veneta: non puoi essere al lunedì a Bruxelles nazionalista oscurantista, al martedì da oltre vent’anni andare inutilmente a Roma a dormire e a rubare i nostri soldi e la nostra speranza, al mercoledì a Venezia fingerti mezzo autonomista (con i tangentari del Mose in giunta) e al giovedì scoprirti campione del centro-destra tricolore italiano,”.
VENETO SI mira a divenire in pochi mesi la prima forza civica organizzata del Veneto, grazie al coinvolgimento diretto e all’attivazione degli oltre due milioni di veneti che hanno votato il referendum di indipendenza del Veneto.“L’obiettivo – afferma Busato – è di attivare nel territorio 50.000 veneti in soli tre mesi, grazie a tecniche di telemarketing e altri metodi di contatto. Abbiamo il patrimonio di conoscenza della nostra base elettorale più grande che mai nessun movimento abbia mai avuto. La nostra nascita come piattaforma digitale ci consentirà una crescita straordinaria. Noi siamo l’unica forza che conosce i propri elettori. E li contatteremo, uno a uno con un’azione coordinata e destinata a cambiare radicalmente i rapporti di forza”.
“Porteremo inoltre la lotta nel campo del nemico, al momento solo simbolicamente, ma con l’intento di renderlo in breve tempo parte di una strategia operativa ben definita. La Repubblica Veneta sarà pienamente indipendente prima e con più facilità se sapremo aiutare gli amici lombardi a liberarsi a loro volta dal giogo di uno stato fallito. Non mancano loro le ragioni di certo. E grazie a noi veneti neanche l’esempio da seguire. Per questo li aiuteremo ad organizzare nel più breve tempo possibile il referendum digitale per l’indipendenza della Lombardia”.
Non è mancato anche l’accenno a questioni internazionali, alla vigilia dei referendum di indipendenza di Scozia e Catalogna. In merito ad alcune affermazioni attribuite ad Angela Merkel, secondo cui pur rispettando il diritto interno alla discussione, la questione principale sia l’integrità territoriale degli stati, Gianluca Busato ha ricordato come proprio il cancelliere tedesco abbia vissuto 35 dei suoi 60 anni in uno stato tedesco che aveva confini diversi rispetto alla Germania attuale: “i veneti sono stati vicini e solidali ai tedeschi dell’est quando con un esercizio di autodeterminazione hanno travolto il muro di Berlino, oggi gli europei tutti siano solidali con noi veneti mentre abbattiamo il muro dell’oppressione fiscale, in difesa dei nostri diritti umani ampiamente calpestati dallo stato italiano. La rappresentazione del sogno di un mondo libero ieri si teneva a Berlino, oggi si disegna a Venezia”.
(Ufficio stampa)