3)
I convertiti, i seguaci e gli apprezzatori/sostenitori di Dugin e di Putin in Italia e nel Mondo
I demenziali adoratori, sostenitori e giustificatori del criminale nazifascista russo Putin
viewtopic.php?f=143&t=3009
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 0789336381
L'avvocato che vibra al cospetto di Dugin
AVV. GIUSEPPE SOTTILE.
Ho avuto l’onore di incontrare Alexander Dugin due volte.
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 3991127607
Quando gli strinsi la mano, la prima volta, a Gioia Tauro, avvertii subito l’energia di un uomo fuori dal comune.
E quando, dopo, lo sentii parlare della sua quarta teoria politica, rimasi affascinato, come tutti gli astanti, catturati dal suo straordinario carisma.
Insieme ad un folto gruppo di persone, lo ascoltavamo seduti all’aperto, su un prato di una villa di campagna.
Forse anche per la nutrita (e ingiustificata) presenza di agenti della Digos e dei carabinieri, nell’aria si avvertiva il profumo della rivoluzione.
Ma in realtà ciò che più mi colpì fu la considerazione che, a vederlo da vicino, era semplicemente un signore anziano che si sforzava dannatamente a tradurre le sue teorie in italiano, con il suo accento marcatamente russo.
Un uomo semplice ma con idee pericolosamente rivoluzionarie.
La morte della figlia, in un attentato chiaramente diretto alla sua persona, mi sconvolge, mi rattrista e mi fa rabbia.
Da padre mi immedesimo nel suo atroce e insopportabile dolore e nella sua rabbia disumana.
Questa tragedia é un prezzo troppo alto da pagare, anche per lui, anche per un uomo così grande.
Ma ognuno di noi potesse sentire quella rabbia, comprenderla, elaborarla e farla propria….
Forse potremmo cambiare veramente il mondo…
Gino Quarelo
Certo il carisma demenziale degli invasati e dei criminali che causano morte e distruzione e che fanno strage di popoli.
Il profumo della rivoluzione di Dugin è il profumo di morte del nazi fascismo suprematista russo.
L'intellettuale che apprezza l'uomo forte (prepotente e violento) e non disdegna il progetto russo del duo Dugin-Putin
Dostoevskij contro l’Occidente
Marcello Veneziani
(Panorama, n.34)
Dedicato ad Aleksandr Dugin che ieri ha perso la figlia in un attentato contro di lui, compiuto dai “buoni” contro i russi cattivi
https://www.marcelloveneziani.com/in-ev ... occidente/
Fu becero, meschino e intollerante censurare Fedor Dostoevskij dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Ma diciamo la verità: la censura contro di lui non sarebbe dispiaciuta all’interessato, perché rispecchia i suoi pensieri. In effetti nella furia dettata dallo zelo ignorante di cancellare un grande, ci avevano preso. Dostoevskij è il più acuto critico dell’Occidente e il vero precursore dello spirito russo panslavista, ortodosso, anti-occidentale; i suoi scritti sono la giustificazione più alta della linea di Putin, zar di tutte le russie, compreso quella sovietica. Di Dostoevskij di solito conosciamo versioni addolcite, tra saggi, biografie e sceneggiati; poco prima che scoppiasse il conflitto in Ucraina ricordo una lezione scialba su Dostoevskij, in verità assai modesta, di Gianrico Carofiglio all’Ambasciata russa a Roma, in cui il magistrato-narratore trattava lo scrittore russo come un suo precursore…
Ma Dostoevskij, quello vero, non spacciava brodini e tisane, non amava rassicurare i suoi lettori, soprattutto occidentali. Scriveva ad esempio nel suo Diario, nel 1877: “Da due secoli ci perseguita questa vergogna di essere considerati asiatici d’Europa” e invece l’Asia, vaticinava, sarà “la nostra principale via d’uscita”. “Il sole si è mostrato ad Oriente e per l’umanità è ad Oriente che inizia un nuovo giorno”. “Se sapeste che innato ribrezzo, divenuto odio, ha suscitato in me l’Europa…” E poi: “L’avvenire dell’Europa appartiene alla Russia”; più chiaro di così? Il suo nemico interno era l’occidentalismo, liberale e progressista, fiorito in Russia con Pietro il Grande, lo zar “nichilista” e illuminista che voleva sradicare i russi dalla loro cultura.
Per far felici coloro che parlano di Putin come di un fascista russo, ecco una citazione ad hoc di Dostoevskij: la nostra società russa “fa pensare più di tutto a quell’antico fascio di verghe, forte soltanto se sono legate insieme”. Anche il populismo, nato non a caso in Russia, viene santificato dallo scrittore nelle sue lettere: “Chi perde il proprio popolo e l’anima popolare perde anche la fede patria e Dio”. Il Cristo Russo, precisava, è al principio della nostra Ortodossia.
Criticando “il sudiciume d’importazione europea”, esaltando il panslavismo e definendosi mistico e sognatore, Fedor si riteneva rivoluzionario per conservatorismo e reputava necessaria la Russia alla sua scrittura (lo scriveva soggiornando a Firenze, giudicando folli gli emigranti russi che si trasferivano da noi). Il suo sogno mistico era l’unione di tutti i popoli guidati dagli slavi, una volta superata l’antica separazione tra intellettuali e popolo. “Tutto il destino della Russia- scriveva – consiste nell’Ortodossia, nella luce dall’Oriente, che scorrerà a Occidente verso l’umanità accecata, che ha perduto Cristo”. E non faceva mistero della traduzione bellicosa dei suoi sermoni: “Meglio sguainare una volta la spada che soffrire all’infinito”. “L’eroismo dell’auto-sacrificio con il proprio sangue per tutto quanto riteniamo sacro, è certo più morale di tutta la catechesi borghese”. Se contrapponeva l’ortodossia al cattolicesimo, riteneva il protestantesimo ai confini con “il vero e proprio ateismo”.
Dostoevskij criticava pure il nascente socialismo e difendeva “il diritto alla proprietà, alla famiglia e alla libertà” contro cui insorgevano i rivoluzionari, sacrificando gli uomini al futuro, sottomettendoli con violenza, spionaggi e “ininterrotti controlli del potere più dispotico”. Preveggente… Il comunismo per lui era una perversione del cristianesimo.
Per Dostoevskij l’amore per l’umanità è impossibile senza la fede comune nell’immortalità dell’anima. Ma chi troppo ama l’umanità in generale, avvertiva, di solito è poco capace di amare l’uomo in particolare; come chi ha tanta compassione verso il malvagio (ladro o assassino) molto spesso non si cura della sua vittima.
Pur amando Roma antica e le città italiane, Dostoevskij disprezzava il regno d’Italia “un piccolo regno unito di second’ordine, che ha perduto qualsiasi pretesa di valore universali, cedendola al più logoro principio borghese” “la sua unità non significa letteralmente nulla, un’unità meccanica e non spirituale e per di più piena di debiti non pagati…” E aggiungeva: “Per duemila anni l’Italia ha portato in sé un’idea universale capace di riunire il mondo, non una qualunque idea astratta… l’idea dell’unione di tutto il mondo, da principio quella romana antica, poi la papale(…) La scienza, l’arte, tutto si rivestiva e penetrava di questo significato mondiale”. Stessa sorte ha avuto l’Europa, di cui deplorava la subordinazione alla borsa e al credito internazionale. Una critica ante litteram all’Italia di Draghi e all’Europa finanziaria. E poi la sua visione geopolitica dei tedeschi fatalmente legati alla sorte dei russi. E non c’era ancora il problema del gas…
I pensieri che ho citato sono tratti dal Diario e dalle Lettere; è uscita ora una succinta spremuta di quelle pagine col titolo accattivante “La bellezza salverà il mondo” (ed. De Piante, a cura di Claudia Sugliano con introduzione di Luca Doninelli). La visione di Dostoevskij spiega la divergenza tra Russia e Occidente con una profondità sconosciuta agli attuali osservatori. Ma lui non si considerava un grande e arrivava a dire che se fosse stato benestante come Ivan Turgenev “che possiede 2000 anime” (ossia servi della gleba a sua disposizione), non scriverebbe in fretta e per denaro ma si dedicherebbe a un’opera della quale “fra cento anni si parlerebbe ancora”. I cent’anni sono passati da un pezzo, e delle sue opere, non di una sola, se ne parla ancora…
Un giornalista direttore di un quotidiano di primaria diffusione, un uomo assai ignorante e filo russo per non dire altro!
https://www.meetingrimini.org/eventi-to ... ella-pace/
Il "povero" Maurizio Molinari, direttore di Repubblica al meeting di Comunione e Liberazione in in dibattito sull'Ucraina ha detto tre demenzialità che lo squalificano al suolo per la grande ignoranza e per la mistificazione della realtà:
1) la responsabilità dell'aggressione all'Ucraina è esclusivamente di Putin o al massimo del suo ristretto gruppo dirigente e non certo del Popolo russo (anche se il 70% dei russi sostiene e approva il suprematismo nazifascista russo, il suo imperialismo violento e l'aggressione all'Ucraina);
2) anche l'Occidente euro americano ha le sue responsabilità per non aver aiutato la Russia a migliorarsi magari integrandola, dopo la fine dell'URSS, (assomiglia a Bergoglio Francesco quando disse la demenzialità che la guerra in Ucraina è responsabilità della NATO perché espandendosi in Ucraina avrebbe minacciato la Russia, il poveretto non sapeva nemmeno che la NATO non si era mai espansa in Ucraina);
3) la Russia deve entrare nella UE e questa deve estendersi dall'Atlantico agli Urali (il poveretto ha dimenticato che la Russia è parte della Federazione russa come entità egemone imperiale e che questa Federazione va dal Baltico e dal Mar Nero fino all'Oceano Pacifico estendendosi tra due continenti; come farebbe la Russia come Federazione russa ad entare nella UE?).
Questo poveretto (MM) pare abbia fatto propria l'ideologia suprematista russa del nazifascista Dugin e compagni, che vorrebbe una unione statuale euroasiatica a egemonia imperiale russa
Il doge demenziale del venetismo venezianista invasato del progetto di Dugin, Albert Gardin che auspica un'Europa dal Portogallo all'Alaska.
MARCIA SILENZIOSA E SIT-IN
contro le sanzioni antirusse e la politica guerrafondaia della NATO, dell’Unione Europea e degli USA.
Sabato 4 giugno 2016 – ore 18 venezia – piazzale stazione ferroviaria
https://www.planet360.info/i-veneti-pro ... valutarli/
La manifestazione si concluderà con un sit-in e con lettura di documenti e interventi contro l’espansione bellicosa della NATO in Europa.
Si accettano adesioni di organizzazioni politiche democratiche.
Un amico mi scrive questa mattina:
“Ieri l’Italia ha firmato le sanzioni contro la Russia……… la situazione si farà sempre più tesa, anche militarmente!”
Ecco la mia risposta:
“Infatti! Il G7 in Giappone è servito anche a questo e le decisioni vengono imposte dall’alto come fossero nell’interesse degli Europei. Per quel che conta, faremo entro una decina di giorni a Venezia una marcia silenziosa (dalla Stazione di Venezia a Campo San Geremia e da Campo San Gereia alla Stazione) per condannare la politica guerrafondaia dell’Europa. La manifestazione si concluderà con un sit e letture di lettere contro la politica guerrafondaia del fronte NATO.
La manifestazione, aperta a tutti, sarà promossa dal Governo Veneto:
perché la pace e la concordia in Europa è un punto qualificante della nostra politica internazionale;
perché dobbiamo denunciare la politica irresponsabile, guerrafondaia e fascista dell’Unione Europea;
perché siamo contro le sanzioni antirusse imposte alle popolazioni europee senza il loro consenso;
perché condanniamo il sostegno al governo golpista messo in piedi a Kiev dalla NATO allo scopo di rinforzare l’assedio della Russia;
perché la nostra politica non è quella del Governo italiano e dell’Unione Europea!
Noi vogliamo un’Europa libera e sovrana, rispettosa dei suoi popoli e delle culture e religioni, un’Europa unita dal Portogallo fino all’Alaska!
Venezia, 28.5.2016
Alberto Gardin – Presidente del Governo Veneto / Repubblica Veneta -governoveneto@gmail.com – info 338 8167955
Dall'Atlantico al Pacifico - Serenissima Europa, unita dalle coste atlantiche allo Stetto di Bering!
REPUBBLICA VENETA – UFFICIO DOGALE
«LA REPUBBLICA VENETA CONTRO L'ASSE "NAPOLEONE-CAVOUR-HITLER"
16.11.2018
Albert Gardin
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 8833913528
È certamente interessante lo scontro in atto tra Unione Europea (Francia e Germania) e il Governo "sovranista" italiano (Salvini Di Maio), rappresentato da Antonio Conte. Francia e Germania affermano di voler imporre una regola di sottomissione da parte di tutti i Paesi membri, come risultante della "vittoria" dell'asse Napoleone-Hitler!
Ci auguriamo che il Governo Conte sia in forza di resistere alle minacce dirette (sanzioni) e indirette (esposizione dell'Italia alla tempesta soeculativa dei mercati), ma per noi Veneti i problema resta un altro.
L'Ufficio Dogale sta applicando una strategia per la liberazione della Repubblica Veneta dallo Stato di occupazione che stiamo subendo dal 1797 da un asse espresso dal trio, transtemporale e transnazionale: "Napoleone-Cavour-Hitler"!
Ragioni strategiche ci consigliano di affrontare il trio operando prima una divisione tra di loro; e il momento sembra opportuno per farlo!
Allora ci sta benissimo lo scontro in atto tra Italia e Commissione Europea, controllata da Francia e Germania!
La Commissione Europea, esprimendo i disegni egemonici, furono di Napoleone e di Hitler, è contro la lbertà e l'indipendenza dei Popoli europei, come ha dimostrato recentemente ed eloquentemente nei confronti della Catalogna.
Lo scoppio dell'organizzazione asfissiante, opprimente e sfruttatrice dell' "Europa di Bruxelles" non può che essere auspicata eapprezzata da noi Veneti!
Ciò va a favorire la nostra resa dei conti rivolta alla Francia che con la sua "guerre d'Italie", una pugnalata alle spalle, ha messo noi Veneti in ginocchio e lasciati alla mercè di altri occupanti: austriaci e italiani!
La Francia è chiamata dunque a riconoscere le sue responsabilità liberticide e ladresche, riconoscendo l'attentato antiveneto del Trattato di Campoformio e restituendo alla Repubblica Veneta il bottino dei suoi ingenti furti compiuti nella Venezia che simbolicamente rappresentiamo nel quadro del Veronese al Louvre, "Le Nozze di Cana"!
Noi Veneti non vogliamo continuare a pagare le politiche antiumanitarie e folli dei sedicenti paladini delle libertà "mondiali". La libertà per noi parte dalla nostra vita, dalla nostra indipendenza, dalla nostra sovranità, dal rispetto del nostro lavoro, della nostra creatività. Vogliamo finirla con i ricatti moralistici altrui che nascondo l'oppressione economica!
Per cui, salti pure la Commissione Europea, l'Italia si svincoli dalla sottomissione all'asse Napoleone-Hitler e Francia e Austria rispondano delle loro rapine di libertà e patrimoniali. Dalle macerie della dittatura franco-tedesca nascerà un'Europa migliore, legata agli interessi veri dei suoi Popoli, delle loro culture, della loro religione cristiana e della loro civiltà.
Anche lo spirito cristiano, oggi oppresso, ne trarrà vantaggio mettendo in fuga il clero traditore e corrotto!
La Repubblica Veneta, come in passato, giocherà attivamente la sua parte secondo la filosofia della Serenissima: un'Europa coesa, cosciente della sua storia migliore e rispettosa sincera dei valori della libertà e giustizia. Una nuova Europa a cui convintamente proponiamo come capitale la grande Venezia, crocevia del mondo! Venezia, capitale non degli intrighi internazionali, ma di una Serenissima Europa, unita dalle coste atlantiche allo Stetto di Bering!
Venezia 16.11.2018
Albert Gardin – CXXI doge –
^^^ ^^^ ^^^
Ufficio Dogale – San Polo 2398 – 30125 Venezia
governoveneto@gmail.com – info 338 8167955
Albert Gardin – CXXI Doge
Giancarlo Orini – Presidente del Maggior Consiglio –
Altri venetisti filo russi: l'ex comunista Serraglia e i suoi due poveri serenissimi
VENETO SERENISSIMO GOVERNO - 2018
Ufficio di Presidenza
Al Presidente Wladimir Putin, al Governo della Federazione Russa e al suo popolo.
Auguro a nome del Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, e mio personale, buone feste; e che nel nuovo anno possiate raggiungere gli obiettivi che vi siete prefissi.
Il Veneto Serenissimo Governo, come ha ampiamente dimostrato, lotta ed è a fianco di tutti i popoli che si battono per la pace, l'autodeterminazione e la propria dignità; considera la Federazione Russa e il suo Presidente Wladimir Putin un baluardo imprescindibile di questo vasto fronte. Ricordiamo al mondo il destino di Napoleone, Hitler, Mussolini.
Fraterni saluti
Venezia-Longarone, 30 dicembre 2018
Per il Veneto Serenissimo Governo
Il Presidente Luca Peroni
Veneto Serenissimo Governo
segreteriadistato@serenissimogoverno.org, – kancelliere@katamail.com,
Tel. +39 349 1847544 - +39 340 6613027
http://www.serenissimogoverno.eu
http://www.radionazionaleveneta.org
Il filosofo dell'oscurantismo (MV).
Alessandro Perrone
23 agosto 2022
https://www.facebook.com/alessandro.per ... 5420765248
Di chi sto parlando? Di Aleksandr Dugin, penserete, il filosofo prediletto da Putin e ispiratore delle sue imprese neo-zariste. No. Sto parlando di Marcello Veneziani che, su Panorama ci offre un articolo con tanto di dedica al teorizzatore del nazional-bolscevismo russo.
Cosa dire, con questo panegirico sulla grandezza del pensiero di Dovstoievsky e sulla degenerazione dell'occidente (a mio avviso l'unico luogo del mondo in cui è accettabile la vita) Veneziani getta giù la maschera e si professa non solo per un pensatore conservatore ma per un teorico dell'oscurantismo.
Nell'evocare l'avversione dello scrittore russo contro l'occidente, nei suoi scritti della seconda metà dell'ottocento (1877) e cioè nel contesto in cui, mentre in occidente la seconda rivoluzione industriale e il pensiero positivista stavano cambiando il volto dell'Europa, ponendo le basi alla modernità, in Russia imperversava un sistema medievale, l'analfabetismo, la visione castale del mondo, la servitù della gleba, la miseria del popolo e la strafottente ricchezza di un'aristocrazia parassitaria, MV dimostra di condividere con lui l'apprezzamento di quella società involuta e arcaica rilevando come questa fosse la "custode dell'ortodossia del cristianesimo" contro il degradante mercantilismo occidentale.
I Russi concittadini e contemporanei del maestro russo erano in generale poveri, affamati, condannati ad una vita di stenti e di soprusi, sudditi di un'autocrazia assolutista e parassitaria, vittime di premorienza a causa di denutrizione e carestie che costringevano all'indigenza e ad un altissimo tasso di mortalità infantile, ma, ci dice MV, avevano un Dio dalla loro parte ed erano fedeli alla loro "cultura" e ai loro "valori". Quale fosse quella "cultura" e quei "valori" sarebbe opportuno che MV ce lo spiegasse perché alla maggior parte di noi occidentali non è dato conoscere. Quale fosse il modello ideale di società, per Dovstoievsky non è chiaro. Sappiamo che non apprezzava la visione di Karl Marx atea e materialista e su questo ormai possiamo essere d'accordo con lui e con Veneziani. Meno chiaro è quale fosse l'alternativa al vituperato occidente. Non tanto per un uomo dell'ottocento come Dovstoievsky quanto per un nostro contemporaneo come MV che della modernità vive non la fase iniziale ma quella matura. Quella in cui oltre al mercantilismo, al dio denaro, al sistema capitalista si sono affermati anche la libertà dell'individuo, la democrazia, lo stato di diritto, il diritto all'istruzione, lo stato sociale. Cosa ne facciamo di tutte questi orpelli inutili? Chiediamolo a Veneziani. Anche questi sono frutto del bieco occidente! Li gettiamo via per recuperare la civiltà contadina, la sottomissione all'aristocrazia feudale, in nome di Dio, la fede nella trascendenza, l'ortodossia del Cristianesimo, magari nella versione nazionalbolscevica di Dugin? Rendiamo obbligatorio il ritorno alla messa in latino, il misticismo, l'ascesi, la spiritualità che "ci unisce" al cospetto del divino mentre sotterriamo gli effetti devastanti dell'emancipazione?
Sono stato tra quanti hanno nutrito una particolare ammirazione Marcello Veneziani, per la sua originalità e la sua capacità di esprimere idee al di fuori del pensiero dominante. Ma non avrei mai pensato che una critica seria e dialettica al progressismo e al materialismo moderni conducesse ad una via oscurantista di rifiuto tout-court della nostra civiltà. Mi sembra che il pensiero di MV si stia evolvendo verso una sua forma di cancel culture parallela a quella dei farneticanti giustizialisti della storia.
No. Non è questa la mia visione del conservatorismo. Non è il recupero fittizio degli dei, non è calpestare l'occidente che non è certo il migliore dei mondi possibili ma sicuramente migliore di quello che trapela dalla visione del grande Dovstoievsky. Ma lo scrittore russo si può capire. Per il suo pensiero è necessaria la contestualizzazione. Per Marcello Veneziani no. Lui vive nel contesto di cui parla. Avere come modello un grande scrittore dell'ottocento è plausibile e stimolante. Avere come modello Dugin, l' ideologo della restaurazione della "grande Russia" il fautore delle aggressioni e delle conquiste di Putin e incredibile, anche se il fine è quello di contrastare il "pensiero unico" e la "cappa" opprimente.
PS: trovo letteralmente indegna la dedica dello scritto a Dugin, teorico del nazional-bolscevismo, sostenitore dell'idea di riannessione dei territori dell'impero russo, fautore della criminale aggressione ad una nazione sovrana e responsabile delle decine di migliaia di vittime, della distruzione di decine di città centinaia di villaggi, della fuga di milioni di civili innocenti. Ironizzare sui "buoni" Ucraini che avrebbero causato con una bomba la morte della figlia di Dugin è deplorevole. Rispetto e pietà per la vittima, colpita certamente per errore. Ma la morte dell'incolpevole ragazza, non compensa le decine di migliaia di vittime ucraine che Dugin stesso ha ritenuto sacrificabili alla sua ignobile causa. A quelle morti MV non ha dedicato alcun pensiero di umana pietà. Biasimare un popolo aggredito che si difende e condannarlo per aver usato un'infinitesimo della violenza subita, una singola bomba contro le decine di migliaia di bombe volute dai seguaci da Putin e il suo ideologo, è un incomprensibile segno del percorso involutivo e oscuro intrapreso da uno scrittore che stimavo. Forse sbagliando.
Anche Darya Dugina aveva un indirizzo mail di Tsaargrad, l’organizzazione dell'oligarca Konstantin Malofeev di cui Alexander Dugin, suo padre, era direttore editoriale.
La Stampa.
Iacopo Iacoboni
23 agosto 2022
https://www.facebook.com/alessandra.cas ... v9Ybh2byql
Una delle mail leakate dal Dossier Center di Mikhail Khodorkovsky viene spedita da Gianluca Savoini, il consigliere di Salvini poi messo da parte dopo lo scandalo Metropol, e a chi scrive Savoini? Proprio a Darya Dugina. I due stanno organizzando un evento in pompa magna a Milano, dove si pensa di far venire anche esponenti ufficiali dello stato russo: «Il 28 gennaio ci sarà un grande incontro con Marine Le Pen, Strache e altri partiti del gruppo europeo a Milano. Come abbiamo detto a dicembre, inviteremo anche Russia Unita e Aleksandr Dugin». Un happening notevole, viene informata Dugina, con anche un pranzo privato «con Matteo, alcuni membri importanti e i nostri amici russi». Si scelse un profilo più basso, poi, con figure non ufficiali. Queste mail sono ormai in giro, una delle prove più dettagliate del network antieuropeo e euroscettico al quale i Dugin e Malofeev hanno lavorato per anni in Europa. Qualcosa di profondamente legato ai servizi russi, ancora più inquietante oggi dopo l'assassinio di Dugina.
«Vedo che il grande pubblico scrive con condiscendenza che Dugin ha zero influenza, e così via. No, Dugin è uno strumento importante attraverso il quale i servizi segreti russi hanno stabilito contatti con vari politici dagli antisemiti iraniani alla Lega in Italia», spiega Roman Dobrokhotov, fondatore di The Insider e uno dei tre “Roman” terribili del giornalismo indipendente russo (con Badanin e Amin) illuminando l'importanza di Dugin.
Oltre all'Italia e all’Iran, spiega Dobrokhotov, Dugin ha lavorato con Turchia, Grecia, Balcani e un'altra dozzina di paesi «in cui il reclutamento attivo è in corso con il pretesto della cooperazione tra partiti conservatori». È un'altra questione, osserva, che anche un’attività del genere può scatenare un tentativo di assassinio. Nel suo libro Putin’s People, Catherine Belton racconta di come Dugin fosse figlio di un colonnello del Kgb.
Politicamente la figura più importante assieme a lui è stata Konstantin Malofeev, oligarca plurisanzionato dal 2014 come finanziatore dell’aggressione russa alla Crimea, e mediatore tra l'altro di un “prestito"” russo di 11 milioni a Marine Le Pen, attraverso una banca di Praga. Malofeev mette su fin dal 2013 una serie di società (Tsaargrad group) con diversi compiti, tra cui media e propaganda, e ne affida la direzione editoriale a Dugin.
Il quale in quella veste intervista anche Matteo Salvini. Nel novembre 2017, subito prima del voto italiano del 2018. Dugin dice a Salvini che «è essenziale definire un nuovo soggetto politico. Credo che la gente può essere questo soggetto. Non un individuo, né la nazionalità, ma la gente». Salvini annuisce entusiasta. E cita appunto Le Pen:«In effetti, la campagna effettuata da Marine Le Pen in Francia, come il motto ha: “In nome del popolo!”». Non è chiaro se è in quell'occasione a Mosca che Salvini conosce Darya Dugina. Esistono foto di loro due come vecchi amici, una pubblicata ieri da La Stampa.
Nelle mail rivelate dal Dossier Center di Mikhail Khodorkovsky e Michael Weiss, si legge che Tsargrad fungeva anche da intermediario tra i partiti e i politici di alto rango della Russia. E stava organizzando per l’autunno del 2019 un mega evento del network Dugin in Europa. Sappiamo che si sarebbe dovuto tenere al Konstantinovsky Palace, a San Pietroburgo. La cosa poi saltò, anche per una serie di scandali tra cui i contatti Lega-Russia dell'hotel Metropol. Certo è che nei documenti leakati, il braccio destro di Malofeev e Dugin, Mikhail Yakushev, scrive:«Senza il nostro impegno attivo e il nostro sostegno tangibile ai partiti conservatori europei, la loro popolarità e influenza in Europa continueranno a diminuire». Yakushev parla anche dell'epidemia di Covid, che è all'inizio, e può essere sfruttata: «Riteniamo che al momento ci sia ancora la possibilità di ripristinare i contatti per un lavoro sistematico con gli euroscettici per contrastare la politica sanzionatoria di Bruxelles». Di lì a poco, Vladimir Putin concorda con Giuseppe Conte la missione di aiuti russi in Italia, ormai da molti osservatori ritenuta una spy ops su suolo Nato.
L'adoratore della figlia di Dugin, che demenziale e insulso scritto
LA DIFFERENZA TRA NOI E DARYA DUGINA
Franco Marino
23 agosto 2022
https://www.facebook.com/FrancoMarinoLG ... Xyuo3C1Jfl
L'empatia con una figura che arriva ai vertici della cosa pubblica e dell'intelligentia mi è, di norma, del tutto estranea. E pur tuttavia, la morte di Darya Dugina mi ha scosso molto. In lei, sin dal primo momento, ho visto delle cose che molte altre figure intellettuali non hanno.
I suoi scritti profumano di cultura, di spiritualità. La sua figura, attraente nella sua sobria modernità, narra una femminilità fuori moda, seducente ma non volgare, una classicità in forte contrasto con la convinzione - che poi sforna la mediocrità politica dilagante - che essere vicini al popolo significhi ruttare, mostrarsi mentre si balla seminudi in un villaggio vacanze o si pippa droga. La forza delle sue argomentazioni, anche estreme e che probabilmente le sono costate la vita, espresse all'aria aperta, a volto scoperto, mostrano quanta differenza vi sia con i leoni da tastiera, che poi dal vivo diventano mansueti agnellini. Tutto questo mi è entrato dentro.
Mi ha anche impressionato sapere che una ragazza russa amasse talmente Platone da farlo diventare un suo pseudonimo, Platonova. Vi immaginate oggi un ragazzo firmarsi Platone? Verrebbe immediatamente burlato come in effetti avvenne a me quando, studente liceale, chiamai così il mio cagnolino. Non sarebbe avvenuto però se lo avessi chiamato Beatle, Rolling, Stones, Diego, Maradona.
Questo è il punto. L'Occidente ormai è senz'anima e senza cognizione della propria cultura e della propria identità, ed era rimasta una ragazza dell'est a difendere le nostre origini.
Lei amava Platone e parlava di Dio, qui al massimo si ama la Ferragni e l'unico dio è il denaro, la fama e il successo.
Capite la differenza tra noi e loro?
Il demenziale Francesco B., una vergogna umana e cristiana, questo è un vecchio che non capisce più niente, uno scriteriato che ha perso il senso del bene e del male.
PAPA FRANCESCO
ALTRA DOPPIA GRANDE E PESANTISSIMA GAFFE CONTRO L’UCRAINA
24 agosto 2022
https://www.facebook.com/ExtraVince/pos ... yixnctZjil
"Auspico che si intraprendano passi concreti per mettere fine alla guerra e scongiurare il disastro nucleare a Zaporizhzhia", ha aggiunto il Papa.
Poi ha parlato dell'omicidio di Darya Dugina: "Penso ad una povera ragazza volata in aria per una bomba che era sotto il sedile della macchina a Mosca. Gli innocenti pagano la guerra".
Il Papa alla fine dell'udienza generale ha pregato per l'Ucraina, per "tanti innocenti che stanno pagando la pazzia, la pazzia di tutte le parti, perché la guerra è una pazzia" e "nessuno in guerra può dire: 'no, io non sono pazzo'".
SANTITÀ.
Da cattolico so che dalla preghiera nessuno è escluso.
Ma mi dica, per caso sa chi era questa "povera ragazza", chi è suo padre e il suo padrino?
Ricorda quante ""povere ragazze" in Ucraina sono state uccise, violentate, diventate vedove, orfane, alcune costrette a lasciare il figlio e il marito in guerra, e fuggire e altee a dover imbracciare un'arma per difendersi e difendere la Patria?
SANTITÀ.
Per la cronaca, sa Lei chi sono le persone che hanno causato il destino di quello che Lei stesso quotidianamente definisce "IL POVERO E MARTORIATO POPOLO UCRAINO "?
Si da il caso che anche quella "ragazza" - che sottoponiamo al giudizio e al perdono di Dio come tutti i comuni mortali - fosse coartefice dell'odio verso il "l'inferiore popolo da estinguere" dell'Ucraina.
Ci dica: ma Lei, è forse da qualche Eminenza e/o Eccellenza e/o alta figura religiosa, laica, politica, diplomatica viene consigliato e informato?
O - ma sicuramente non crediamo - è solo frutto della Sua formazione e preparazione storica e politica non propriamente eccelsa.
Dare consigli a SUA SANTITÀ NON non spetta al sottoscritto.
Ma La invito a ricordare la figura di Alcide De Gasperi - futuro Beato - nella sua storica sofferta opposizione a Papa Pio XII.
DICHIARAZIONI INCREDIBILI (quelle di Bergoglio Francesco, un uomo che mi fa orrore, Alberto Pento)
Giovanni Bernardini
25 agosto 2022
https://www.facebook.com/giovanni.berna ... 7528802775
"Tanti feriti, tanti bambini ucraini e bambini russi sono diventati orfani. La orfanità non ha nazionalità, hanno perso il papà o la mamma. Siano russi, siano ucraini. Penso a tanta crudeltà a tanti innocenti che stanno pagando la pazzia, la pazzia, la pazzia di tutte le parti, perché la guerra una pazzia".
"Penso alla povera ragazza volata in aria per una bomba sotto il sedile in una macchina a Mosca. Gli innocenti pagano la guerra, gli innocenti".
“Coloro che guadagnano con il commercio delle armi sono delinquenti che ammazzano l’umanità"
Incredibili queste dichiarazioni di papa Francesco.
La guerra, ogni guerra, provoca lutti e tragedie che non possono non muovere sentimenti di umana pietà. Da questo però NON deriva che di fronte ad una brutale aggressione ci si debba limitare a generiche condanne della guerra, mettendo di fatto sullo stesso piano aggredito ed aggressore, chi la guerra la ha provocata e chi invece la subisce. Anche il mio cagnolino capisce che un simile atteggiamento giova solo all’aggressore, gli permette di ottenere ciò che vuole senza incontrare resistenza alcuna.
Che poi le guerre scoppino perché c’è chi produce e vende armi è semplicemente ridicolo. Un po’ come dire che la fame esiste perché esiste l’industria agro alimentare. Come mai non ci sono guerre fra Svezia e Norvegia, o fra Svizzera ed Austria? Eppure il commercio e la produzione di armi toccano anche questi paesi, anche questi paesi hanno un esercito…
Infine, la cosa più incredibile di tutte. Equiparare l’attentato a Dugin ad un crimine. Si può essere emotivamente colpiti dalla morte della giovane figlia del filosofo russo, senza però dimenticare che questa condivideva col padre le esternazioni di odio nei confronti del popolo ucraino, ma parlare di “sangue innocente” dovuto alla “follia della guerra” supera davvero i limiti della sopportazione. Bergoglio considera forse un criminale il colonnello Claus Schenk von Stauffenberg , l’uomo che nell’estate del 1944 mise una bomba nella stanza in cui Hitler presiedeva una riunione dei suoi generali? Espliciti il suo pensiero, per favore.
Alberto Pento
Le armi fornite all'Ucraina per difendersi dalla criminale aggressione russa, sono armi benedette e sante,
Quest'uomo mi fa orrore, è uno scriteriato che mette sullo stesso piano il male con il bene, la vittima con il carnefice, l'aggressore con l'aggredito; quest'uomo è una vergogna umana!
Un uomo scriteriato che non sa più dove stia il bene e dove il male
Tutte le demenzialità e le incoerenze di un uomo che non merita il mio rispetto e che ci fa tanto del male
viewtopic.php?f=199&t=2933
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 6636654604
La demenza irresponsabile di Bergoglio e dei bergogliani
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 132&t=2591
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 7047032338