Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » mar apr 28, 2020 8:18 pm

Lanciano, rom non vuole indossare mascherina e pesta il vigilante
Federico Garau - Mar, 28/04/2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 58890.html

L'uomo, fin da subito nervoso per esser stato ripreso in quanto sprovvisto di mascherina, ha pestato l'addetto alla sicurezza interna, facendolo cadere a terra con un pugno e quindi infierendo su di lui

Invitato dall'addetto alla sicurezza di un supermercato di Lanciano (Chieti) ad indossare, come previsto del regolamento, la mascherina, lo ha aggredito con violenza, colpendolo con un pugno in pieno volto e continuando ad infierire su di lui anche dopo averlo fatto finire a terra.

Protagonista in negativo della vicenda F.D.R., individuo di etnia rom che, in compagnia del fratello, aveva raggiunto l'ipermercato Oasi di Lanciano durante il pomeriggio di ieri, lunedì 27 aprile. Sono all'incirca le ore 16, e fuori dal punto vendita ci sono numerosi clienti in fila, in paziente attesa del proprio turno per entrare e poter fare la spesa.

È a questo punto che il vigilante preposto ai controlli si avvicina ai fratelli, notando il fatto che uno dei due non indossa il dispositivo di protezione individuale richiesto all'ingresso. "Dovete mettervi la mascherina", puntualizza l'addetto alla sorveglianza interna del supermercato, provocando l'immediata reazione da parte dell'uomo, particolarmente nervoso per il rimprovero subito.

Dopo essersi rifiutato di eseguire quanto gli era stato richiesto, il rom ha iniziato a scaldarsi: ne è nato un acceso alterco che, purtroppo, non si è concluso con qualche parola di troppo o delle grida. Improvvisamente, infatti, F.D.R., è scattato contro l'addetto alla sicurezza e lo ha colpito con un pugno al volto, talmente forte e ben assestato da procurare la frattura del setto nasale.

Quando il ragazzo è finito a terra, tuttavia, il facinoroso non ha esitato ad avventarsi su di lui e ad infierire, tempestandolo di colpi e riducendolo ad una maschera di sangue. A causa delle botte subite, la vittima, il 26enne D.M., è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso. Sul posto, infatti, è giunta un'ambulanza del 118 grazie alle segnalazioni inoltrate dai numerosi presenti al momento dell'aggressione: i sanitari, dopo aver assistito sul posto il ferito, lo hanno trasferito all'ospedale "Renzetti" di Lanciano.

Al centro commerciale "Oasi – La Fontana" si sono precipitati anche gli uomini del commissariato di via R. Perretti, unitamente ai carabinieri ed agli agenti della polizia locale. Fatti salire a bordo di una pantera, i due sono finiti negli uffici della centrale e, stando a quanto riportato da "Abruzzo Live", dovrebbero finire indagati con l'accusa di lesioni personali. A condurre le indagini, sotto la direzione della dirigente dott.ssa Lucia D'Agostino, sono gli uomini della polizia di Stato i quali, oltre ad interrogare i testimoni, stanno provvedendo ad acquisire le immagini estratte da alcune videocamere di sorveglianza installate nei pressi del luogo dell'aggressione.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » ven mag 15, 2020 5:55 pm

Ladra sinti, oltre 100 furti impuniti/ Oggi riceve reddito di cittadinanza e una casa
Claudio Franceschini
15.05.2020

https://www.ilsussidiario.net/news/ladr ... a/2022826/

Bruna Hodorovich è un nome noto in Veneto: si parla di una donna di etnia sinti che oggi ha 44 anni, e secondo la Procura di Venezia è accusata di aver messo a segno oltre 100 furti in varie zone del Paese. Principalmente nella regione del Nord-Est (Venezia, Padova, Rovigo, Verona) ma anche Lombardia (Mantova) ed Emilia Romagna (Ferrara): il bottino complessivo ammonterebbe a circa mezzo milione di euro, la notizia che oggi si legge su Il Gazzettino però riguarda il fatto che la Hodorovich, che si dice sia a capo di una gang che comprende anche qualche familiare, è riuscita a farsi concedere una casa popolare a Cavarzere, in provincia di Venezia. Così avrebbe segnalato il Comune, e i giornali hanno immediatamente rilanciato: l’Ater (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale) le avrebbe infatti assegnato un’intera palazzina che sarà utilizzata dalla famiglia.

Bruna Hodorovich infatti è in galera: con lei ci sono anche il marito Diego Fulle, che ha 45 anni, e altri quattro componenti della famiglia mentre due sono agli arresti domiciliari. La denuncia sarebbe arrivata dalla nuora: la quale ventenne, sposata a Patrick Hodorovich (27 anni), avrebbe deciso di parlare non sopportando più (lo riporta sempre Il Gazzettino) le botte subite “dalla mattina alla sera”, essendo contraria ai furti della suocera. La notizia che Bruna abbia ottenuto una casa popolare è ancora più sorprendente se pensiamo che la donna era riuscita in passato a ottenere il reddito di cittadinanza, per la cifra di oltre 900 euro al mese; insieme a lei anche una delle figlie riceveva l’aiuto statale. Adesso però Bruna e la famiglia dovranno rispondere dei furti di cui sono accusati, vedremo allora come si concluderà questa vicenda che ha sicuramente del paradossale.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » ven mag 22, 2020 4:02 am

Contagiano tutto il palazzo dopo il funerale: ora i rom chiedono scusa alla città
Luca Sablone - Mer, 20/05/2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 64416.html

La giustificazione: "È stato un disguido, eravamo in pieno panico e disorientati". Ma i residenti sono furiosi: "I rom sono presuntuosi e fanno ciò che vogliono"

Un intero quartiere ha seriamente rischiato di tornare nuovamente in lockdown per un gesto di inciviltà e mancanza di coscienza messo in atto da una famiglia rom, che ha partecipato all'ormai noto funerale di Campobasso.

Gli spostamenti tra le Regioni anche allora erano vietati, ma i rischi del Coronavirus non sono riusciti a fermare coloro che si sono messi in viaggio per raggiungere il Molise. Come se non bastasse, al termine delle esequie, si è formata una fila di macchine che ha seguito il feretro fino al cimitero. I trasgressori sono poi tornati a Vasto, in provincia di Chieti, e avrebbero continuato a girare tranquillamente nei supermercati e nei luoghi pubblici. Risultato? Un intero palazzo infettato.

Si tratta di un edificio in cui vive un gruppo di famiglie di etnia rom. Nella mattinata di domenica 17 maggio si è verificata un'impennata di ben 14 nuovi positivi nel medesimo condominio, situato al quartiere San Paolo. L'annuncio era arrivato dal sindaco Francesco Menna, che aveva chiesto di istituire la zona rossa per evitare di vanificare gli sforzi fatti, ma la Regione Abruzzo e il prefetto "hanno risposto che per il momento basta monitorare il tutto con le sole forze dell'ordine". Infatti via De Gasperi sarà circoscritta e controllata h24; del possibile insediamento della zona rossa si discuterà solamente dopo aver visionato i dati dei prossimi giorni. Comprensibile la durissima reazione dei residenti, che non hanno trattenuto la loro rabbia: "Perché questa gente può fare quel che caspita gli pare e piace? Noi siamo stati due mesi chiusi dentro casa. Perché questi rom usciti fuori Regione non sono stati controllati da nessuno?".


"È stato un disguido"

A distanza di qualche ora sono arrivate le scuse da parte della comunità rom di Vasto: "Chiediamo scusa al nostro quartiere di questo disguido e di quanto accaduto". Il tutto accompagnato da un invito a placare l'odio razziale che a loro giudizio si sarebbe venuto a creare sui social nei confronti della famiglia: "Ci dispiace per le offese ricevute e per chi istiga all'odio razziale". Il loro auspicio è che possano terminare il prima possibile "i commenti offensivi che aumentano la tensione". A queste parole hanno fatto eco le dichiarazioni di Carmine Bevilacqua, in arte Mino Vastano: "Capisco la vostra rabbia e le vostre paure, ma come potevo fermare mia moglie per non farla andare al funerale del padre, lei che ha già perso la madre?". Il genero del rom morto a Campobasso, contattato da Il Centro, ha provato a fornire una giustificazione: "Eravamo in pieno panico e disorientati. Siamo addolorati, non potevamo aspettarci una cosa simile".

Ma le scuse non sono bastate a tranquillizzare gli abitanti del quartiere, che su Facebook hanno denunciato a più riprese quella che definiscono una vera e propria ingiustizia. In molti non credono alla scusa del disguido: "Lacrime di coccodrillo"; "Ah, ecco. È stato un disguido, allora va bene". La situazione preoccupa e non poco il primo cittadino, che ora ha chiesto ai propri cittadini la massima collaborazione "affinché il virus sia circoscritto, aiutando le famiglie coinvolte". E ha ribadito che sicuramente in seguito arriverà il momento delle responsabilità e delle sanzioni del caso, ma per il momento bisogna vivere la situazione con serenità: "Una minima sobillazione popolare potrebbe creare difficoltà ingestibili". Tuttavia nel frattempo non mancano le forte accuse: "I rom spesso si mostrano troppo presuntuosi con gli altri". C'è anche chi guida le polemiche precisando che la questione del razzismo è fuori luogo: chiunque si fosse comportato irresponsabilmente, tanto da aprire un focolaio pericoloso di Coronavirus, avrebbe ricevuto lo stesso trattamento. "Questi le regole non sanno neanche cosa sono, hanno fatto sempre il comodo loro e non solo in questa quarantena", scrive un utente.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » ven mag 29, 2020 9:01 am

Rifiuta di pagare il clan: raid punitivo Quattro arresti
28 maggio 2020

https://www.ilgiornaledivicenza.it/terr ... -1.8100491

Un nuovo scontro tra bande romene rivali sventato dai carabinieri di Bassano, che sono riusciti a fermare un gruppo arrivato a Rosà direttamente da Ravenna, per una resa dei conti che avrebbe avuto come obiettivo la nota famiglia di rivenditori di auto Popescu-Caldaras, clan che aveva preso parte al sanguinoso agguato avvenuto davanti al centro commerciale il Grifone nel giugno del 2018, quando due fratelli vennero linciati e accoltellati a bordo della loro auto.

La vicenda scaturisce da una richiesta d’aiuto presentata da una donna appartenente a una famiglia rom residente a Rosà, che aveva chiamato il 112 verso le due del mattino di mercoledì dicendo ai militari di aver subito minacce di morte da parte di alcuni connazionali, i quali avevano annunciato via Facebook di essere in viaggio dal comune di Ravenna. Visti i precedenti, i carabinieri si sono subito diretti verso l'abitazione della donna.

Qui hanno visto arrivare a forte velocità una Bmw 550 Xdrive con quattro uomini a bordo, che però non si sono accorti della presenza dei carabinieri. L'auto si è fermata bruscamente di fronte alla casa dei Popescu e tutti gli occupanti sono scesi gridando frasi in romeno. I militari sono così intervenuti e hanno sottoposto a perquisizione la vettura, trovando tre spranghe in metallo e pietre di grosse dimensioni. I quattro, tutti pluri-pregiudicati - Stefan Bot (25 anni) e Brainar Sain (25), cittadini italiani, Ionel Ciurariu (30) e Tiberius Rostas (28), romeni -, sono stati identificati e portati al comando.

La donna ha raccontato di essere da mesi vittima di un tentativo di estorsione da parte di alcuni connazionali che, per permettergli di vivere in Italia pretendevano gli fossero versati 50.000 euro. Ricostruita la vicenda ed acquisiti gli elementi, il sostituto procuratore della Repubblica di Vicenza Cristina Carunchio ha disposto il trasferimento dei quattro arrestati in carcere.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » ven mag 29, 2020 10:22 pm

Un filmato demenziale che racconta un mucchio di menzogne e che fa passare gli zingari come delle povere vittime della discriminazione etnica razzista che li costrigerebbe a fare una brutta vita, a soffrire la fame e la miseria, la migrazione, la dissoluzione per droga dei giovanissimi e a dover delinquere per sopravvivere.


Essere Rom in Romania
28 apr 2015
https://www.youtube.com/watch?v=I_LOcpC ... ture=share
Il reportage di Francesca Nava da Bucarest ci racconta la complessità dell'etnia Rom, dalle ville lussuose alle fogne della citta'


La menzogna dello zingaro rom che si sarebbe fatto una villa da favola con una fuoriserie americana chiedendo l'elemosina in Italia;
la menzogna del paese delle meraviglie pieno di palazzi da sogno dei trafficanti di metalli dal cognome Calderai:




Famiglia rom va a rubare e abbandona il bimbo di 8 anni
Claudio Cartaldo - Mar, 23/08/2016

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 98458.html

Una famiglia di rom a Padova viene scoperta durante un furto. Pur di fuggire abbandona in auto il nipote di appena 8 anni

Prima sono andati fino in città a commettere i "soliti" furti di cui sembravano essere esperti, poii - scoperti - hanno abbandonato il nipote di 8 anni in auto.

Senza pietà. Una famiglia rom residente a Piove di Sacco è stata arrestata ieri dai Carabinieri. Le accuse che pendono sui componenti della banda, tre donne e un uomo già noti alle forze dell'ordine, sono di furto e abbandono di minore.

I furti della famiglia di rom

A guidare i criminali una "nonna-boss" di 51 anni, Giuseppina Calderas. Al seguito, scrive il Corriere del Veneto, "nipoti Samuel Caldaras 23 anni sua cugina coetanea Marilena Steppic e da sua sorella Veronica, di 26 anni". Tutto in "regola", se così si può dire: una normale serata passata a scassinare furgoni in centro città.

Peccato due particolari non insignificanti. Una delle figlie della "nonna-boss", infatti, le aveva affidato le cure del nipotino di 8 anni. E come renderlo meglio partecipe della vita famigliare se non portandolo anche lui alla spedizione per le rapine? E così lo hanno caricato in una delle due auto "di servizio" e intorno "alle una di notte - scrive ancora il quotidiano di Via Solferino - sono arrivati in centro per commettere i furti".

Mentre scassinavano alcuni furgoni, però, il proprietario svegliato dai rumori ha allertato le forze dell'ordine. Che sono sopraggiunte sul posto. A quel punto, la banda di rom, vistasi braccata, è saltata su una delle due auto ed ha tentato la fuga. Abbandonando il nipotino di 8 anni da solo sull'altro veicolo.

I carabinieri lo hanno trovato in lacrime e se ne sono fatti carico mentre altre voltanti inseguivano i furfanti in fuga. Arrestati e riconosciuti grazie ai documenti abbandonati nella seconda auto, sono risultati tutti conosciuti alle forze dell'ordine. Intanto il piccolo di 8 anni è stato recuperato dall'altra nonna che è andata a prenderlo in caserma.

Per il resto della banda, invece, gli arresti sono già finiti: liberati, se la sono cavata con l'obbligo di dimora notturna in casa.


Blitz con cinque arresti del clan romeno Caldaras
7 dicembre 2020

https://mattinopadova.gelocal.it/region ... 1.17539227

Cinque componenti del clan romeno Caldaras sono stati arrestati in Romania dopo un’indagine dei carabinieri sulla loro attività illecita. L’inchiesta, riguardante una tentata estorsione a danni di connazionali messa in atto a Rosà (Vicenza), condotta dai carabinieri della compagnia di Bassano del Grappa (Vicenza) e della compagnia di Cervia Milano Marittima (Ravenna), aveva evidenziato la responsabilità, di diversi soggetti, tra cui cinque risultati però irreperibili in Italia. Ora per il quintetto è stata avanzata la richiesta di un mandato di arresto europeo da inviare ai colleghi rumeni, allo scopo di fermare sul nascere le pericolose intemperanze del gruppo criminale. E proprio la polizia romena ha tratto in arresto tre componenti della famiglia Caldaras: Costa di 42 anni, Costa Junior, 26enne e Gumi, 18 anni, diventato maggiorenne lo scorso 11 agosto. Oltre al terzetto sono stati arrestati anche Daniel Cornel Milos, 23 anni e David Conono Milos, 24enne. I soggetti dovranno comparire dinanzi alla Corte d'Appello di Timisoara che valuterà il trasferimento in Italia per essere giudicati in Italia. —


Rapinavano e picchiavano i commercianti: sgominata la banda della famiglia di pugili
06 febbraio 2020

http://www.padovaoggi.it/cronaca/rapina ... -2020.html

Uno dei frame raccolti dagli inquirenti nel corso delle indagini in cui sono immortalati i banditi in azione

Derubavano e rapinavano commercianti nella zona industriale di Padova e nell'hinterland piovese, puntando in specie a quelli di origine cinese. Per mettere a segno i colpi non esitavano a usare la forza bruta di due pugili e a utilizzare potenti veicoli importati illecitamente dall'estero. Sono finiti in carcere cinque uomini, per lo più italiani di etnia Sinti, quattro dei quali erano già detenuti. Due complici hanno invece l'obbligo di dimora, mentre gli indagati nell'ambito dell'operazione condotta dai carabinieri della compagnia di Piove di Sacco sono in totale undici.


Gli arresti

Dopo un anno di indagini partite da una cruenta rapina dello scorso marzo, la notte tra mercoledì e giovedì gli inquirenti hanno messo in scacco la pericolosa banda notificando agli indagati le misure cautelari emesse dal Gip del tribunale di Padova sulla scorta delle prove raccolte dal pubblico ministero. In carcere sono finiti due membri della famiglia Millas, il 39enne Manolito e il figlio 21enne Joscioal, già noto insieme a un fratello nell'ambito pugilistico piovese in cui si è distinto negli anni. Con loro il 30enne Giorgio Caldaras, il 32enne Cristian Gottardo e il 25enne tunisino Morouen Latrech. I primi quattro sono tutti pregiudicati di origine Sinti residenti tra Legnaro e Padova. Tutti eccetto Gottardo erano già detenuti, in particolare Joscioal Millas, Latrech e Caldaras proprio in seguito a una rapina ai danni di un professionista cinese risalente al gennaio 2019. Uno di loro sarebbe dovuto essere rilasciato domani. Hanno invece l'obbligo di dimora due complici, la 36enne H.F. e il 39enne M.A. Sono 26 capi di imputazione contestati agli undici indagati per reati contro il patrimonio e la persona.


Le rapine

I carabinieri hanno dimostrato come il gruppo avesse costituito una banda specializzata nelle rapine ai danni di commercianti cinesi, ma anche nei furti nelle auto. Puntavano in particolare quelli con attività all'interno del Centro Ingrosso Cina di corso Stati Uniti, colpendoli anche nelle vicinanze delle loro abitazioni molte delle quali si trovano nella zona di Saonara. L'inchiesta è partita da uno di questi episodi, quando il gruppo criminale aggredì il titolare cinese di un bar, forandogli le gomme dell'auto a fine turno e aggredendolo nell'abitacolo insieme ad altri passeggeri. Utilizzarono lo spray urticante non riuscendo però a impossessarsi del borsello con l'incasso. Un modus operandi violento, ricondotto nei mesi a diversi altri episodi analoghi. Oltre allo spray i banditi usavano anche la forza fisica poiché due di loro sono sono abili pugili e in almeno quattro occasioni hanno brutalmente picchiato le vittime.



Nuova tentata estorsione con blitz punitivo: arrestati altri quattro dei clan Popescu-Caldaras
Mariagrazia Bonollo
28 Maggio 2020

https://www.ecovicentino.it/bassano/ros ... -caldaras/

Il blitz per regolare i conti in sospeso fra famiglie di romeni, già note alle forze dell’ordine per essere state già protagoniste di gravi fatti di cronaca nera, doveva scattare nella notte fra martedì e mercoledì a Rosà, ma è stato sventato grazie all’intervento dei carabinieri, che hanno assicurato alla giustizia quattro persone.

L’operazione è scattata intorno alle due del mattino, quando è giunta al numero di emergenza 112 una richiesta di aiuto da parte di una donna che si è presentata come un appartenente alla nota famiglia romena dei Popescu. “Aiutatemi! Dei connazionali mi minacciano di morte – ha raccontato al militare di turno – e dicono di essere già in viaggio da Ravenna per venirmi a cercare qui a casa a Rosà”. L’operatore radio ha quindi informato immediatamente il vice comandante della stazione Carabinieri di Rosà che, conoscendo la donna, il suo nucleo familiare e i recenti fatti violenti che da un paio di anni vedono la sua famiglia coinvolta in una faida con altre famiglie romene di origine rom (sfociati in agguati di sangue e intimidazioni di tipo mafioso), insieme a due collaboratori si è recato immediatamente presso la residenza della donna, dove nel frattempo erano già giunte anche due pattuglie del nucleo operativo radiomobile di Bassano.

Qui la donna ha spiegato per sommi capi l’accaduto e ha mostrato ai militari dell’Arma anche alcuni video di minaccia pubblicati su Facebook. Al termine del racconto, mentre i militari stavano decidevano come muoversi, è arrivata sul posto a folle velocità, una Bmw 550 XDrive, con a bordo quattro persone. La banda non si è accorta della presenza dei carabinieri e si è fermata bruscamente proprio di fronte alla casa dei Popescu: tutte e quattro le persone a bordo son scese velocemente iniziando ad urlare frasi incomprensibili in romeno.

I carabinieri sono quindi subito intervenuti e hanno sottoposto i quattro a perquisizione, trovando, nell’auto, tre spranghe in metallo e pietre di grosse dimensioni. Le persone fermate sono state quindi identificate: Stefan Bot, italiano 25enne; Ionel Ciurariu, romeno 30enne; Brainar Sain, 25enne italiano; e Tiberius Rostas, romeno 28enne. Sono tutti pluripregiudicati. Una volta condotti in caserma a Bassano, si sono chiariti i contorni del raid punitivo he la pericolosa banda stava aveva deciso di mettere a segno. La vittima ha sporto infatti denuncia, raccontando che da mesi la sua famiglia era vittime del tentativo di estorsione (che non è il primo) da parte dei connazionali: “Se vuoi startene tranquilla in Italia devi versarci 50 mila euro”. Di fronte al rifiuto della vittima, i quattro hanno organizzato il blitz notturno, preannunciando addirittura il loro arrivo con dei video pubblicati su Facebook.

Ricostruita la vicenda e viste le risultanze delle indagini, il pubblico ministero di turno, Cristina Carunchio, ha accolte senza riserve la tesi dei militari dell’Arma, disponendo il trasferimento dei quattro arrestati alla casa circondariale di Vicenza.

I due clan si sfidano per il controllo del territorio bassanese da un paio di anni. Le bande, in un articolato intreccio di parentele ed interessi, sanno mettere in atto ricatti spietati, con minacce terribili che non esitano a mettere in pratica se la vittima designata non si piega alla loro estorsione. La vicenda più grave era avvenuta nel giugno del 2018 lungo la statale 47 a Bassano, di fronte al centro commerciale Il Grifone, con tanto di speronamento e pestaggio. Dopo i primi arresti (ai domiciliari, in quella occasione) nel novembre dello stesso anno i carabinieri di Cervia-Milano Marittima insieme con quelli di Bassano avevano assicurato alla giustizia alcuni componenti della banda: nonostante fossero ai domiciliari, avevano infatti proseguito l’attività estortiva. Un mese dopo, a dicembre, un mandato di arresto europeo aveva consentito l’arresto in Romania di altri cinque componenti dei clan implicati nelle estorsioni. L’ultima operazione dei carabinieri, che aveva stretto le manette attorno ai polsi di 8 persone legate ai clan, era relativo a un episodio di estorsione per 50 mila euro ed era avvenuta a maggio dell’anno scorso.



Operazione Derrick tra Puegnago e Soiano: arresti e beni sequestrati
05 giugno 2012

http://www.bresciatoday.it/cronaca/soia ... aidic.html

Sono in tutto otto le persone che sono state arrestate all'alba di oggi dalla squadra mobile di Brescia in collaborazione con la questura di Trento. Due arresti, è stato spiegato in una conferenza stampa in Procura, sono stati eseguiti a Soiano del lago: in manette sono finiti Antonio Braidic, 53 anni, detto "Derrick" (da qui il nome dell'operazione) ed il figlio Giovanni, classe 1989.

Nella villa sequestrata a Puegnago sono state arrestate Roberta e Loredana Braidic. A Padenghe è invece stato individuato ed arrestato il 41enne Marco Braidic, detto "Dimitri"; insieme ad Antonio Braidic era a capo della banda.

- Un sequestro anche a Soiano: la gente applaude
- Tra le vittime delle truffe Sinti anche Dario Bonetti, ex Milan

A Casalmoro, in provincia di Mantova, la polizia ha fermato Carlo Caldaras. I sette sono accusati di associazione a delinquere finalizzata a truffe, furti e rapine. Infine a Castiglione delle Stiviere è stato arrestato in flagranza uno dei fiancheggiatori della banda, il siciliano Salvatore Ferreri, trovato in possesso di una pistola con matricola abrasa.

L'ottavo è stato arrestati a Venezia, Romeo Dorovic In tutto sono otto le misure cautelari in carcere emesse. All'appello manca quindi un altro membro della banda di sinti. Venti, invece, le persone indagate in stato di libertà. Nella conferenza stampa è stato confermato che tra le vittime della truffa c'é stato anche Dario Bonettire.

Le indagini continuano per capire perché alcune vittime si siano presentate con del denaro agli appuntamenti con i sinti, sedicenti mediatori immobiliari o magnati russi, cui avrebbero soltanto dovuto vendere beni di lusso. Gli inquirenti stanno verificando se si sia trattato di un giro di denaro 'sporco' da riciclare.

"La versione dei fatti fornita alla polizia da alcune vittime delle truffe manca di alcuni passaggi" ha spiegato il procuratore capo di Brescia, il dottor Fabio Salamone.



Furti di rame, restano in carcere i cinque romeni arrestati dalla polizia a Pila
20 ottobre 2014

https://www.lastampa.it/aosta/2014/10/2 ... 1.35604166


I cinque romeni arrestati dalla polizia dopo un rocambolesco inseguimento sabato notte a Gressan restano in carcere. Hanno rubato cavi di rame dal cantiere del trenino di Cogne, a Pila, ma hanno trovato venti agenti ad aspettarli. Il gip del Tribunale ha convalidato gli arresti. I cinque hanno dato tutti la stessa versione dei fatti: “Ci hanno portati qui, abbiamo agito su commissione”, senza però fare i nomi di altre persone.

I cinque sono Ioan Calderas, di 33 anni, Ion Bordean (51), Dumitru Varga (42), Nicolaes Apostol (41) e Christen Costantin (26). Un sesto componente della banda era fuggito tra i boschi dopo il blitz della Squadra mobile, e di lui si sono perse le tracce.

Il fenomeno dei furti di rame non si placa. I carabinieri hanno denunciato un trentatreenne residente in Bassa Valle per furto. Secondo i militari della caserma di Gressoney-St-Jean l’uomo qualche giorno fa ha rubato in un alpeggio di Fontainemore, in località Pré, grondaie e tubi di rame per un valore di diecimila euro. Le indagini dei carabinieri hanno consentito di ritrovare, in una strada vicino ai pascoli dell’alpeggio, il furgone Fiat Doblò bianco con a bordo tutta la refurtiva, restituita poi al legittimo proprietario.


Professionista dell'elemosina arrestato per estorsione: 60 mila euro da un pensionato
16 gennaio 2017

https://www.lastampa.it/torino/2017/01/ ... 1.34669415

I carabinieri lo hanno bloccato mentre si faceva consegnare 1700 euro in contanti da un pensionato di 65 anni di Borgaro. E così è finito in manette per estorsione Gabriele Ion Caldaras, romeno di 35 anni che, secondo gli investigatori, sarebbe un «professionista dell'elemosina». Perché i militari di Caselle, attraverso le indagini, sono riusciti ad appurare che Caldaras, tra contanti e bonifici bancari, si era già fatto consegnare circa 60 mila euro, a partire dal 2011, dal pensionato che minacciava di continuo.

«Ho sempre avuto paura di denunciare, non sapevo che fare», ha ammesso il 65enne ai carabinieri. Ma, per gli inquirenti, Caldaras potrebbe aver estorto denaro ad altre vittime che agganciava davanti ai sagrati delle chiese del Torinese. Così era successo per il pensionato al quale il romeno, all'inizio, aveva chiesto un piccolo aiuto economico. Poi le sue richieste si sono fatte sempre più pressanti e consistenti, seguite da minacce e intimidazioni. Per questo le indagini sono tutt'altro che concluse.



Presi i ladri da “trasferta”
26 Ott 2014

https://www.corriereromagna.it/news-for ... erta-html/
FORLÌ. Con un blitz nel Lazio, gli uomini della Squadra Mobile di Forlì, in collaborazione con i colleghi di Roma e del commissariato di Cisterna, hanno arrestato i presunti responsabili di diversi furti compiuti tra la fine di luglio e l’inizio di agosto a Forlì e nel Forlivese. Ricettazione e furti aggravato le ipotesi di accusa formulate dal procuratore Sergio Sottani e dal sostituto procuratore Michela Guidi a carico di Mario Pattusi, 35 anni, Paolo Bastante, 36 anni e Gianni Caldaras, 42 anni. A loro gli investigatori sono arrivati grazie a un controllo eseguito dalla Polizia municipale di Forlì proprio in quelle giornate di fine luglio. La Fiat Punto sulla quale si trovavano, in zona via Mattei, aveva commesso un’infrazione stradale e così la pattuglia li aveva fermati. Nell’auto i poliziotti avevano trovato diverso materiale di provenienza “sospetta”: affettatrice, macchina da caffè, computer portatile, alcune penne d’oro, una macchina fotografica e altro ancora. Tutti oggetti dei quali il trio non ha saputo indicare provenienza. Per questo erano stati denunciati per ricettazione. Ma l’intervento della Polizia municipale si era intrecciato con quello della Squadra Mobile che indagando su alcuni furti di quei giorni aveva notato quella stessa Fiat Punto e quei tre personaggi localizzati nell’area di alcuni colpi tra Predappio, Magliano, Villafranca e Castrocaro. Furti nei quali i ladri non solo rubavano, ma danneggiavano suppellettili, imbrattavano muri. In un’occasione lasciando anche un’impronta che ha permesso di collegare i tre al furto.

Ieri mattina con gli ordini di custodia cautelare firmati dal Gip Camillo Poillucci, i poliziotti della Mobile di Forlì, di Roma, di Latina e quelli del Commissariato di Cisterna, sono entrati in azione isolando alcuni campi nomadi ad Aprilia e a sud di Roma, dove sono stati trovati i tre. Uomini che viaggiavano tutta la Penisola per mettere a segno colpi e poi tornare nelle loro residenze nel Lazio. Ora si trovano tra Regina Coeli e il carcere di Latina.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » dom giu 14, 2020 11:06 am

Giovane pestata e molestata nel parco con minacce di stupro: arrestati
11 giugno 2020

https://www.firenzetoday.it/cronaca/don ... enzio.html

La notte scorsa, poco dopo le ore 1, una 20enne è stata aggredita da due soggetti mentre si trovava con alcuni amici all’interno del giardino comunale di via Petrarca. I due, senza alcun motivo, dapprima hanno offeso la vittima con frasi a tipico sfondo sessuale e poi l'hanno palpeggiata. Quando la donna ha tentato di allontanarsi, è stata aggredita fisicamente con un pugno al viso che le procurato l'asportazione di due denti ed una profonda lesione al labbro inferiore.

La vittima, per le ferite riportate, è stata soccorsa da personale del 118 e medicata presso l’ospedale di Careggi dal quale è stata dimessa con una prognosi di 15 giorni.

Il tempestivo intervento dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Signa ha evitato che la situazione potesse degenerare ulteriormente vista anche la presenza di persone, testimoni dei fatti, pronti ad intervenuti in difesa della giovane.

I militari dell'Arma, dopo aver calmato gli animi, hanno ricostruito l’episodio che ha portato al rintraccio e successivo arresto dei due. Si tratta di due cittadini di etnia rom, un 30enne e un 21enne, entrambi residenti a Prato e già noti alle forze dell’ordine, arrestati con l'accusa dei reati di lesioni aggravate e violenza sessuale. Gli arrestati sono stati tradotti presso il carcere di Sollicciano.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » mar giu 16, 2020 9:07 pm

Colpo al clan Casamonica: arresti e sequestri per 20 milioni di euro
16 giugno 2020

https://www.ilgiornaledivicenza.it/home ... -1.8126581

Duro colpo al clan Casamonica. La polizia, su richiesta della Dda, sta eseguendo misure cautelari per associazione di stampo mafioso, estorsione, usura e intestazione fittizia di beni. Maxi sequestro antimafia di beni ai fini della confisca per 20 milioni di euro, su proposta del procuratore e del questore di Roma. L’operazione è denominata «Noi proteggiamo Roma».
Impegnati più di 150 uomini del Servizio centrale operativo, della Squadra mobile di Roma e del commissariato Romanina, che hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal Gip capitolino su richiesta della locale Dda, nei confronti di appartenenti al clan.


Dodici gravidanze per evitare il carcere: condannata a 30 anni ora finisce in cella
16 giugno 2020

https://www.ilgiornaledivicenza.it/terr ... -1.8126722

Questa volta la bosniaca 33enne, specializzata in borseggi, non è riuscita ad evitare il carcere. Nata nel Casertano ma di origine bosniache, ha iniziato a delinquere sin da bambina, è stata arrestata più di venti volte ed è sempre stata rilasciata grazie alle sue molteplici gravidanze. La donna sapeva che se sorpresa in stato interessante avrebbe evitato il carcere e così è andata avanti per diversi anni, basti pensare che, nonostante la giovane età, ha già portato a termine ben 12 gravidanze.
Questa volta, però, il suo stratagemma non è servito per sottrarsi alla cattura: a seguito dell’ultimo provvedimento emesso lo scorso 29 maggio dal Tribunale di Milano, la donna s’era rifugiata con i suoi figli in un appartamento a Torvaianica, dove già in passato aveva stabilito la sua «base operativa».
Dopo accurate indagini i carabinieri l’hanno rintracciata mentre passeggiava sul lungomare con l’ultimo figlioletto, un bimbo di appena un anno. Alla vista dei militari, la donna ha riferito che stava per costituirsi e non ha opposto alcuna resistenza.
Questa volta la 33enne è stata arrestata e rinchiusa nel carcere di Rebibbia dove sconterà un cumulo di 12 sentenze per una somma complessiva di 30 anni di reclusione.
La donna, in un servizio della trasmissione «Le Iene» del 24 ottobre 2018, circa la presenza delle borseggiatrici a Venezia, si era resa protagonista di un’aggressione nei confronti dell’inviato.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » mer giu 17, 2020 7:47 pm

Detenuti evasi da Rebibbia, presi dopo due settimane di fuga
Lorenzo Nicolini
17 giugno 2020

http://www.romatoday.it/cronaca/evasi-r ... -dove.html

È durata due settimane la fuga di Lil Ahmetovic, croato di 46 anni, e Davad Zukanovic 40enne nato ad Olbia, i due detenuti evasi dal carcere di Rebibbia ad inizio giugno.

A rintracciarli, a Pisa, sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati e della polizia penitenziaria. I due fuggitivi, secondo quanto si è appreso, sono parenti di un componente della banda del lockdown, il gruppo che faceva razzie nei supermercati incurante dell'emergenza coronavirus.

L'arresto è avvenuto intorno alle 13:30 di oggi. I fuggitivi, ricercati dal 3 giugno, sono stati portati nella stazione del comando della compagnia di Pontedera, nella cittadina della Toscana. I due, secondo quanto è stato ricostruito, sono riusciti a travalicare il confine regionale a bordo di un'auto rubata in una concessionaria a Roma.

Al momento dell'arresto uno dei due nomadi ha anche aggredito fisicamente un militare dell'Arma che ha riportato lesioni guaribili in pochi giorni.

Saranno ora le indagini dell'Arma e della polizia penitenziaria a determinare come siano riusciti a risultare irrintracciabili per quindici giorni e se, eventualmente, siano stati aiutati da qualcuno nella fuga.
Portati nel carcere di Pisa

Lil Ahmetovic e Davad Zukanovic erano rinchiusi a Rebibbia perché destinatari di diversi provvedimenti giudiziari per aver, nel corso degli anni, "commesso diversi reati contro il patrimonio" e dovevano scontare ancora nove anni di reclusione. Dopo le formalità di rito, sono stati associati dal Nucleo Regionale del NIC di Firenze presso la casa circondariale di Pisa.

Secondo quanto ricostruito, Ahmetovic e Zukanovic erano riusciti a fuggire da Rebibbia utilizzando una corda messa insieme con le manichette antincendio annodate, dopo aver segato le sbarre della cella con una lima. Per uscire dal carcere romano hanno poi fatto a pezzi con una tronchese il filo spinato.

Il commento del Ministro Bonafede

Ampia soddisfazione è stata espressa dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: "Ancora una volta la Polizia Penitenziaria e le sue eccellenze, come il NIC, hanno dimostrato il loro valore. Mi piace sottolineare la buona collaborazione avuta con l'Arma dei Carabinieri".

Il Capo del Dap Bernardo Petralia ha telefonato al Comandante del NIC Augusto Zaccariello rappresentando le congratulazioni e il ringraziamento suo personale e del Guardasigilli per il successo odierno.

L'indagine sui due evasi, coordinata dalla Procura di Roma, è "frutto di una attenta e intensa attività investigativa condotta dalla sede centrale del NIC ininterrottamente sin dal giorno dell'evasione, mediante appostamenti, pedinamenti, perquisizioni e altre attività di natura tecnica che hanno permesso il risultato odierno", si legge in una nota.

"Dalla condivisione degli indizi e degli altri elementi investigativi raccolti dal NIC e dai Carabinieri si è arrivata alla svolta investigativa che ha consentito di individuare e circoscrivere il territorio dove i due evasi erano giunti poco prima. Pianificata con la massima cura l'intervento e coinvolto il Nucleo Regionale del NIC di Firenze, si è provveduto ad organizzare i servizi. Alle operazioni sul territorio hanno partecipato gli uomini del Nucleo Regionale del NIC di Firenze che hanno proceduto all'arresto degli evasi insieme ai militari dell'Arma dei Carabinieri. Espletate le formalità di rito, i due detenuti sono stati condotti al carcere di Pisa a disposizione dell'Autorità Giudiziaria", conclude il Ministero.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » mer giu 17, 2020 9:03 pm

Rom: “Salvini razzista, Di Maio grande: ci ha dato reddito cittadinanza”
https://www.secoloditalia.it/2020/06/ro ... alo-video/

Un rom insulta Matteo Salvini. La senatrice della Lega Roberta Ferrero ha postato sulla sua pagina Facebook un video girato a Milano. E scrive: «Pensavo di averle viste tutte e invece… Secondo voi è normale?». Nel video si vede un rom che dice: «Salvini tu sei una persona molto maleducata. Sai perché? Io sono di Sarajevo, sono uno zingaro bosniaco. Io sono nato in mezzo alla strada. Tu sei una m***a, sei un razzista faccia di m***a. Salvini sei bla, bla, bla. Di Maio ha fatto una bella cosa. Ci ha dato il reddito di cittadinanza. Io te ne sono grato. Di Maio aiutami che ho bisogno di soldi. Di Maio è stato bravo. 5 Stelle forza».

Rom insulta Salvini: «Sei un pezzo m***a razzista» . Ed esalta Di Maio: «Grazie per il regalo...» (video) - Secolo d'Italia
martedì 16 giugno 2020

Rom insulta Salvini: la reazione del web

Il video ha provocato l’ira del web. Scrive un utente: «Il reddito di cittadinanza a questi va tolto perché non ne hanno bisogno con tutti i furti che fanno stanno alla grande…». E un altro aggiunge: «Ecco a chi hanno dato il reddito di cittadinanza. Ci credo che non li mandano a lavorare, ma a zappare nei campi lo possono fare». E poi ancora: «In un Paese civile avrebbe avuto alle spalle le forze dell’ordine prima ancora di poter finirà di dire tutte quelle str….te». E c’è chi punta il dito: «Voi venite aiutati. Noi italiani paghiamo anche per voi… E se abbiamo bisogno noi… Campa cavallo». E un altro ancora: «La cosa tragica è che loro prendono il reddito di cittadinanza e italiani magari veramente bisognosi no. Che poi si permetta di offendere sapendo di passarla liscia questo può succedere solo in Italia». E un altro ancora scrive: «Ecco chi abbiamo aiutato… Bravissimi 5 Stelle siete l’orgoglio del popolo Italiano, per non parlare del Pd… Però attenzione che tutto questo finirà presto». E infine: «Questo elemento rappresenta molto bene l’idea del reddito di cittadinanza soprattutto come è stato speso bene. Forza Matteo liberaci da questa dittatura».
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » mar giu 23, 2020 6:50 pm

Manipolazione dei diritti umani a danno delle vittime e a favore dei carnefici, crimini contro l'umanità.

Ritrova il camper rubato dai rom ma per la legge diventa casa loro
Fabrizio Boschi - Sab, 15/11/2014

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 67997.html



Salvini, i campi rom, il lunotto rotto, le proteste, i centri sociali, i fumogeni, le bombe carta.

Ma è stato lui a provocare? O sono stati quei bravi ragazzi del collettivo Hobo di Bologna ad aizzare per primi? Ma sono saliti loro sul cofano o è stato il segretario della Lega ad accelerare per investirli? Tutte questioni di vitale importanza per il futuro dell'Italia.

Poi in mezzo a tutte queste chiacchiere ricordiamo una storia da stropicciarsi gli occhi per due ore, che fa ben capire in che folle Paese viviamo. Siamo a Porto Recanati. Gli zingari rubano il camper a Giorgio Capitanelli, molto conosciuto in città, operaio del Comune, ex calciatore e allenatore delle giovanili del Portorecanati. Dopo la denuncia e varie ricerche, affidandosi ai suoi amici su Facebook , Capitanelli ritrova il mezzo, un Iveco modello Icaro, in un campo rom di Bologna, ai margini della A14, grazie alla segnalazione di un camperista. «Mi sono fiondato là - racconta - da uno svincolo dell'autostrada ho notato il campo nomadi e non ci ho messo molto ad individuare il mio camper. Ho chiamato la polizia che dopo un po' è arrivata sul posto. Ci saremmo aspettati di poter tornare a casa con il nostro camper. E, invece, ci hanno detto di lasciarlo lì». Da qui inizia la puntata di Scherzi a parte . Dopo i dovuti accertamenti la polizia conferma che si tratta effettivamente del suo mezzo. Il camper viene messo sotto sequestro giudiziario ma le autorità ordinano a Capitanelli di lasciare il veicolo nella disponibilità dei ladri perché «si trattava di zingari senza casa e abbiamo il dovere di garantire una dimora alla famiglia con prole». Questa follia ha anche un nome: «diritti acquisiti». Anche una merce rubata può trasformarsi in «diritto acquisito» se il ladro è povero. «Cose dell'altro mondo. Mi stanno bene le tutele. Ma dovrebbero valere per tutti. Mi sembra un paradosso che queste tutele vengano garantite con il camper nostro, acquistato con il lavoro e i sacrifici. Non è pensabile che in un paese civile possa accadere una cosa simile». Il camper è ancora a disposizione della Procura fino a non si sa quando. «Il camper è mio ma è a disposizione della Procura da un anno e nella disponibilità, chissà di che genere, di una famiglia di zingari. Riuscirò più a riaverlo?», racconta Capitanelli sul Corriere Adriatico . Magari potrebbe farselo rivendere dagli zingari. Tanto a 'sto punto... Follia per follia.
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