La mia Patria è il Veneto vivo e non la morta Serenissima

La mia Patria è il Veneto vivo e non la morta Serenissima

Messaggioda Berto » ven mag 22, 2020 7:34 am

???


Patria è un argomento serio, andiamoci piano con la manipolazione politica che si verifica nei dibattiti.

https://www.life.it/1/litalia-non-e-pat ... eVzQq5w-Qw

Patria (dal latino terra patria) è il termine corrispondente a “ terra dei Padri”.

L’etimologia del nome indica il luogo che gli antichi Padri, di generazione in generazione, hanno legato indissolubilmente alla storia della loro comunità divenuta, nel tempo, Popolo e Nazione.

Quindi la Patria è un mix composto da territorio, identità, origini, tradizioni, lingua e sentimento, sviluppatisi, in maniera del tutto naturale, all’interno di una omogenea comunità, nel corso dei secoli.

Lo Stato Italia è anche Patria?

No, essendo costituito da una miriade di comunità eterogenee in quanto ad usi, costumi, lingue, tradizioni e origini, non lo è;

No, essendo il frutto di violenza ed inganno (guerre di indipendenza, i mille, i plebisciti truffa), non lo è;

No, considerando la sua breve esistenza prima col Regno d’Italia dal 1861 al 1946 poi con la Repubblica dal 1947 ad oggi, non è per definizione terra dei Padri, quindi non lo è.

L’Italia non può essere Patria perché è priva dei requisiti basilari; mancano tutte le caratteristiche essenziali per cui i cittadini possano sentire scorrere nelle loro vene un comune sentimento patrio.

L’Italia rappresenta un surrogato di Patria, una Patria patacca, che per accreditarsi una parvenza di legittimità ha escogitato la figura dei Padri Costituenti, quelli che hanno stilato la Costituzione repubblicana in rappresentanza di un’unica generazione, figura che non ha alcuna attinenza logica con Patria, terra dei Padri ma utile solo a giustificare l’uso linguistico del termine Patria, l’ennesimo imbroglio a cui questi falsari ci hanno abituati.

Neppure il sangue fatto scorrere a fiumi nelle 2 guerre mondiali, guerre di conquista, ha potuto creare i presupposti di Patria perché milioni di giovani, mandati contro voglia al massacro, non hanno costituito un sacrificio coagulante ma un crimine contro l’umanità nei confronti del quale può nascere solo ribrezzo e tendenza all’oblio.

Ecco perché l’Italia non è mai stata percepita come Patria, e come tale non è mai esistita nonostante la propaganda politica e gli artefizi giuridici; continueranno, invece, ad esistere distinte Patrie, Terre degli antichi Padri, come il Veneto, la Sicilia, la Sardegna, Napoli …… ecc, ecc. e molti politici “patrioti per convenienza” dovranno farsene una ragione.

Daniele Quaglia






La Serenissima aveva una Costituzione: trovato l’originale!
Pubblicato 20 Luglio 2018 | Da daniele


https://www.life.it/1/la-serenissima-av ... PWKG4RaK1A


Sostenere che la Serenissima non avesse una Costituzione è falso!

Spesso, nel mondo indipendentista Veneto, non si da alcuna importanza all’esigenza di dotarsi di una Costituzione, requisito minimo richiesto per essere riconosciuti dalla comunità internazionale degli Stati, sostenendo che la Repubblica Serenissima non avesse una Costituzione scritta così come , secondo questi, a non averla mai avuta sarebbe anche l’Inghilterra.

La Costituzione di uno Stato, secondo una definizione moderna ricavata dall’enciclopedia Treccani, è: “ per costituzione si intende un documento scritto solenne, contenente la disciplina dell’organizzazione dei supremi organi statali e la proclamazione di una serie di diritti e di doveri dei consociati”.

Se è questo che si intende per Costituzione, è vera l’affermazione che la Serenissima non ne avesse una in questa forma, ma è altrettanto vero che la Serenissima, una volta costituitasi in Stato, fosse fin dagli albori dotata di norme Costituzionali scritte, via via integrate, che ne regolavano l’organizzazione dello Stato ed i rapporti tra questo e i suoi cittadini; gli organi legiferanti queste leggi ( chiamate parti) furono, in egual misura, il Maggior Consiglio, il Senato ed il Consiglio dei Dieci. (da Le Leggi Veneziane sul Territorio, 1471-1789, Ivone Cacciavillani, Signum edizioni ).

L’unica cosa che non soddisfa i requisiti moderni è il fatto che queste norme costituzionali venete non siano mai state raggruppate in una specifica raccolta : di fatto quindi, si tratta di una Costituzione sostanziale e non di una Costituzione formale.

È falso quindi sostenere che la Repubblica di Venezia non avesse una Costituzione scritta; perché ciò induce a credere che l’organizzazione dello Stato Veneto fosse dettata da usi e consuetudini anziché da norme costituzionali scritte, come avvenne in realtà; simile tesi è altresì oltraggiosa nei confronti della Storia, quella onesta e non quella bugiarda scritta dai vincitori, che tramanda nella Repubblica di Venezia forse il primo e più longevo esempio di democrazia moderna.

Dopo 221 anni di lesa maestà della Repubblica Serenissima di Venezia, ad opera di Francia, Austria e Italia, chi si propone come continuazione della Repubblica Veneta, ipotesi realisticamente praticabile dopo i casi delle Repubbliche Baltiche, dovrebbe quanto meno predisporre una Costituzione moderna, ispirata ai principi della Serenissima, proiettati nel moderno Stato Veneto o, quantomeno, ripristinare la Costituzione sostanziale ”sospesa” nel 1797, impresa ardua che, con la pretesa di apportare i dovuti aggiornamenti, diventerebbe impossibile.

Ma una Repubblica Veneta, priva di una minima Costituzione, viola la Storia e tiene chiuse le porte alle speranze di un riconoscimento internazionale.

Scusate per il titolo provocatorio, ma è come se avessimo trovato il testo originale della Costituzione della Serenissima Repubblica di San Marco grazie anche all’Avvocato Ivone Cacciavillani.

Daniele Quaglia
Pubblicato in INDIPENDENZA, ITALIA, LIFE, REPUBBLICA VENETA | Contrassegnato autodeterminazione, battaglie LIFE, da sapere, oppressione, popolo veneto, storia LIFE
3 risposte a La Serenissima aveva una Costituzione: trovato l’originale!



Serenissima Nasion Veneta Sovrana dela Venesia scrive:
20 Luglio 2018 alle 15:00
I NOSTRI PROCLAMI E LA NOSTRA COSTITUZIONE SONO STATI INNOLTRATI A TUTTI GLI STATI DEL MONDO
Stato Veneto dele Venesie
Indirizzo
Via Saline 126
Noventa Vicentina 36025 Vicensa

Serenisima Nasion Veneta Sovrana dela Venesia
ndirizzo
Via Ronchiel 50/D1
Cerea 37053 Verona
Telefono
04441497664

daniele scrive:
20 Luglio 2018 alle 15:24
La Costituzione Veneta deve anche essere approvata, liberamente da tutti i Veneti


Enrico d.d Vella scrive:
26 Luglio 2018 alle 16:51
Certo Daniele quando i Veneti con documenti italiani rinunciano all’Italia e acquisiscono i documenti veneti e si dichiarano parte della Serenisima come popolo allora si ti do ragione, ma finché adoperate documenti Italiani potreste compromettere la Costituente e Costituzione della Serenisima e dello Stato Veneto dele Venesie Governo Veneto… Saremmo orgogliosi che ne faceste parte non come cittadini ma come parte Istituzionale..Ciao Enrico della dinastia Vella.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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La mia Patria è il Veneto vivo e non la morta Serenissima

Messaggioda Berto » ven mag 22, 2020 7:35 am

Repubblica Veneta Serenissima, specificità e durata, realtà e mito; la mia Patria, no!
viewtopic.php?f=183&t=2879
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 8312942245
La mia Patria è il Veneto e non la Serenissima.




Le premesse sbagliate dell'indipendentismo veneto e venezianista
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 0851182827
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 6680472408



La via interiore per la nuova Repubblica Veneta Indipendente
Davide Lovat
10 maggio 2019

https://www.paginevenete.org/magazine/l ... dipendente

A volte capita di riflettere sul sentimento indipendentista dei veneti e sulla difficoltà che esso sta avendo a diventare un sentimento maturo e uniforme.

Finora esso presenta molte sfaccettature che però possono finalmente essere ricondotte a tre correnti principali: la nostalgia per l’epoca passata dei secoli in cui la Repubblica Serenissima aveva riunificato la nazione veneta nello “Stato da Tera”, un periodo di 4 secoli di ininterrotta indipendenza e relativa prosperità cessata con l’arrivo dei francesi con il Bonaparte; lo spirito d’emulazione per la lotta indipendentista in corso altrove, particolarmente in Catalogna contro il centralismo statalista spagnolo; la protesta per l’esoso Fisco italiano che soffoca con le sue imposte il dinamismo economico veneto e grava sulle famiglie limitando pesantemente il tenore di vita.

Pur legittimi, questi motivi non possono costituire la base per un successo dell’indipendentismo perché non rappresentano solide fondamenta ideali. La nostalgia per il "misero orgoglio di un tempo che fu", cioè quello della Serenissima, è buono per la cultura e per le note di colore, sicuramente serve a costruire identità e appartenenza, ma alla fine è acqua passata che non macina più e diventa sterile nella proposta politica concreta, essendo il tempo presente completamente diverso e i bisogni attuali necessitano di risposte adeguate alla contemporaneità.

Anche il sentimento di vicinanza a catalani o scozzesi è utile, fin tanto che lo si colloca nel bisogno di superare le forme statali concepite nei secoli passati e ormai obsolete, ma diventa un patetico vivere di luce riflessa e un inutile gioco a fare da cassa di risonanza di battaglie altrui se non si impara a coniugare in maniera assolutamente specifica per la realtà veneta tale sentimento; vale a dire che l’indipendentismo veneto deve assumere caratteristiche venete e non scimmiottare o emulare quello di altri popoli che vivono realtà diverse scaturite da una storia diversa.Infine c’è il costante mugugno per le tasse che aumenta o cala secondo l’andamento economico generale; questo più di tutti è un argomento fuorviante in relazione all’indipendentismo perché si basa sui soldi e con i soldi può venire soddisfatto e tacitato. Si tratta solo di prezzo e le proposte politiche che si concentrano sulla lamentela per il peso del Fisco sono più affini alle battaglie per autonomia e federalismo che a quelle per l’indipendenza.

Ciò che farebbe compiere il salto definitivo di qualità all’indipendentismo veneto è la vocazione interiore, come membri di un popolo, a lasciare ancora le proprie impronte nella Storia dell'umanità,contribuendo a migliorarla. Se si riuscirà a far maturare questa consapevolezza le sorti del nostro popolo cambieranno repentinamente e il desiderio di riscatto diventerà prioritario per uomini e donne di tutte le età. Solo così la battaglia politica per l’autodeterminazione e l’indipendenza può spogliarsi del carattere velleitario ed effimero, può conquistare il consenso di larghe fette dell’opinione pubblica, guadagnando una speranza vera di successo.

Non la nostalgia, non l’emulazione di altri, non la lamentela per i soldi; ma una presa di coscienza nel profondo del cuore dei veneti di essere un popolo che merita di essere padrone del proprio destino sulla terra che ha preso il nome da loro.


Alberto Pento

Se i veneti oggi sentissero di essere un popolo, una unita etico-culturale e politica, lo avrebbero dovuto sentire anche a fine settecento quando si sarebbero dovute fare le riforme delle Serenissima per trasformarla da Repubblica a sovranità della sola aristocrazia veneziana a Repubblica a sovranità di tutti i veneti e ciò non è stato fatto proprio perché mancava questa coscienza di appartenenza e la relativa o conseguente fraternità.
E si sarebbe dovuta sentire anche difronte alla minaccia napoleonica e avrebbe dovuto portare i veneti a reagire unitariamente a difesa della loro terra dallpaggressione francese, cosa che invece non è stata fatta in primis dall'Aristocrazia veneziana che scelse vilmente di lasciare entrare Napoleone con il suo esercito per aggredire l'Austria, inimicandosi così anche questa e perdendo in dignità e in diritto agli occhi dei veneti tutti e dell'intera Europa che nel 1815 quando l'Europa dopo aver sconfitto Napoleone procedette alla restaurazione degli antichi regimi e non riconobbe alcuna restaurazione della Repubblica Serenissima e alcun diritto delle popolazioni venete.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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