GLI ANTIAMERIKANI E IL LORO TRUCE CABARETNiram Ferretti
4 gennaio 2020
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063Fa sempre piacere trovarsi, dopo che gli USA mostrano di avere le palle e tolgono dalla faccia della terra assassini e terroristi, il solito copione dell'antiamericanismo duro e puro. Brilla (si fa per dire) il cabarettista previano Diego Fusaro, il quale, sulla sua bacheca, scrive in onore del mastermind del terrore Soleimani un vibrante post in cui lo ricorda come combattente "contro gli imperialisti di Washington".
Commovente.
Fusaro è solo l'ultimo arrivato della congreguccia. Mancano all'appello, tra gli altri, purtroppo, Sandro Curzi, Lucio Manisco, Valentino Parlato e, ovviamente, Costanzo Preve. Però ci sono sempre new entries fresche fresche e stagionati professionisti come Franco Cardini o lo psichedelico Blondet con contorno di gregari tipo il Generale filo hezbollaro (secondo Oriana Fallaci) Angioni.
Angioni ci delizia del suo parere su un sito rossobruno dichiarando,
“L’azione che ha portato all’uccisione del generale Soleimani, soprattutto se ordinata direttamente - come è ormai chiaro - dal presidente degli Stati Uniti, ha purtroppo il sapore di un atto che nella nostra cultura deteriore definirei ‘mafioso’".
Dunque, per Angioni, avere tolto di mezzo il principale stratega dell'espansionismo iraniano in Medioriente nonchè il pianificatore della maggioranza degli attacchi contro le forze americane durante la guerra in Iraq, con le mani lorde di sangue americano, sarebbe un'azione mafiosa come avere fatto saltare per aria Falcone e Borsellino.
Trump avrebbe dovuto avvisare Soleimani in anticipo che gli Usa avevano intenzione di toglierlo di mezzo, in questo modo l'azione non sarebbe stata mafiosa. I terroristi si uccidono sempre avvisandoli prima. Peccato che non sia stato fatto con Bin Laden e con Al Baghdadi, altri resistenti fusariani all'imperialismo americano.
Comunque, in questo canovaccio onirico, in cui gli USA, ovviamente al soldo degli arconti ebrei, rendono il mondo insicuro e uccidono eroi in odore di santità, vediamo, come era prevedibile, il saldarsi degli embrici di estrema sinistra con quelli di estrema destra. I fan di Assad e Putin, gli estimatori di Hezbollah e i nostalgici del Dux spada dell'Islam, sono tutti lì che piangono calde lacrime per la morte del maschio alpha sciita e lamentano il "terrorismo" yankee appoggiato dai sionisti.
Bene ha fatto Matteo Salvini a elogiare Trump e Israele per questa azione di purificazione dell'etere da un fanatico convinto di agire sotto dettura di Allah, ma faccia presto a purgare il suo partito dai putiniani savoisti che ci dicono che la Seconda guerra mondiale è scoppiata a causa dell'aggressività della Polonia, perchè tra poco ci diranno che gli ebrei si sono autogassati tutti durante la Shoah. E anche lui, che sembra avere fatto una bella virata filo americana e filo israeliana (da un certo tempo va detto), riponga definitivamente nell'armadio le effigi di Assad e Putin. Le scelte vanno fatte nette e chiare se no siamo sempre i soliti italiani, con un piede qua e uno là.
Iran, ebrei en Iran, persecusion, goera a Ixraelhttp://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 197&t=2237 Ixlam scita, Iran e ebreihttp://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 188&t=2221Ucciso a Baghdad il generale iraniano regista degli attacchi contro gli Usa03 gennaio 2020
https://www.agi.it/estero/iraq_ucciso_g ... 020-01-03/ Due giorni dopo l'assalto all'ambasciata statunitense in Iraq, gli americani hanno risposto; e hanno risposto con un raid vicino l'aeroporto di Baghdad che rischia di scatenare un terremoto nella geopolitica mediorientale.
Le Forze di Mobilitazione popolare (Hashed al-Shaabi), la coalizione paramilitare filo-iraniana, ormai affiliata al governo di Baghdad, ha annunciato che nel raid gli Usa hanno ucciso Qassem Soleimani, il potente generale iraniano capo delle milizie al-Quds dei Guardiani della Rivoluzione, la forza d'elite dell'esercito della Repubblica islamica, incaricata di compiere le operazioni all'estero.
"Il 'numero 2' di Hashed, Abu Mahdi al-Muhandis, e il capo delle Forze al-Quds, Qassem Soleimani, sono stati uccisi in un bombardamento americano che ha colpito la loro auto sulla strada dell'aeroporto di Baghdad", ha riferito un portavoce.
Il raid, si legge in una nota del Pentagono, è stato ordinato direttamente da Donald Trump che ha poi twittato un'immagine della bandiera americana. "Per ordine del presidente, l'esercito americano ha adottato misure difensive decisive per proteggere il personale americano all'estero uccidendo Qassem Soleimani", si legge nella nota, "Il generale Soleimani stava attivamente sviluppando piani per attaccare diplomatici e militari americani in Iraq e in tutta la regione. Il generale Soleimani e la sua Forza Quds erano responsabili della morte di centinaia di soldati americani e della coalizione e del ferimento di altre migliaia".
L'attacco è avvenuto poco dopo la mezzanotte, una pioggia di missili ha colpito due veicoli che si trovavano vicino l'aeroporto. Fonti della sicurezza irachena hanno subito chiarito che i missili avevano colpito un convoglio Hashed e ucciso otto persone, tra cui "figure importanti".
L'Hashed è una rete di milizie armate prevalentemente sciite, molte delle quali hanno legami molto stretti con Teheran e che sono stati ufficialmente incorporati alle forze di sicurezza dello Stato iracheno.
Muhandis era nella 'lista nera' degli Stati Uniti, ma sarebbe Qassem Soleimani la vittima eccellente. Soleimani è una figura quasi leggendaria, uno degli uomini più potenti in Medio Oriente: generale, stratega con ambizioni politiche, è spesso apparso al fianco della Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, ma si è sempre mosso nell'ombra, arcinemico di Usa e Israele.
È considerato l'architetto di gran parte delle attività iraniane in Medio Oriente, compresa la guerra in Siria e gli attacchi su Israele. L'Iran, Paese a stragrande maggioranza sciita, esercita un'enorme influenza sull'Iraq da quando è stato ucciso il 'rais', Saddam Hussein, che era sunnita. Da ottobre è scosso dalle proteste anti-governative e contro l'Iran, considerato la 'longa manus' che agisce dietro il governo; e Suleimani, proprio per aiutare il governo a riportare la situazione sotto controllo sarebbe stato più volte nelle ultime settimane in Iraq.
Teheran ha confermato la morte di Soleimani. "Le Guardie Rivoluzionarie annunciano che il glorioso comandante dell'Islam, Haj Qassem Soleimani, dopo una vita di schiavitù, è morto martire in un attacco americano contro l'aeroporto di Baghdad questa mattina", hanno detto in una dichiarazione letta dalla televisione di Stato iraniana.
La morte di Soleimani è destinnata con ogni probabilità a innescare una grave escalation nel conflitto rimasto a lungo sottotraccia tra Stati Uniti e Iran, e recentemente esploso con l'assalto all'ambasciata americana da parte di miliziani filo-iraniani dopo il raid statunitense proprio contro un'altra milizia appoggiata da Teheran, Kataeb Hezbollah.
l prezzo del petrolio è subito salito di oltre il 4% sui mercati asiatici. Un barile di "light sweet crude" (WTI), il punto di riferimento americano per il greggio, in consegna a febbraio, è salito del 4,3% a 63,84 dollari, negli scambi elettronici. Il greggio Brent, benchmark europeo, per marzo ha guadagnato il 4,4% a 69,16 dollari.
Raid Usa a Bagdad, ucciso il generale iraniano Soleimani. Il Pentagono: "L'ordine partito da Trump"Missili contro le auto del gruppo sciita che ha assediato l’ambasciata. Otto morti, tra cui 5 membri del movimento iracheno e due emissari di Teheran. Washington conferma: "Proteggeremo sempre i nostri interessi". E ora si rischia la guerra
di GIANLUCA DI FEO
03 gennaio 2020
https://www.repubblica.it/esteri/2020/0 ... 244853151/ Un attacco notturno rischia di portare Stati Uniti e Iran sull'orlo della guerra. Un raid statunitense sull'aeroporto di Bagdad ha ucciso il generale Qassem Soleimani, responsabile delle operazioni coperte di Teheran e uomo chiave del regime degli ayatollah. L'ordine di colpire è stato impartito direttamente dal presidente Trump: mai il confronto tra i due Paesi era arrivato a un punto di tensione così alta.
Intorno alla mezzanotte alcuni missili hanno distrutto un convoglio delle Pmu, le Forze di mobilitazione popolare irachene, che stavano accompagnando all’aeroporto una delegazione dei Guardiani della Rivoluzione di Teheran. Due auto sono state incenerite, ammazzando cinque esponenti del movimento iracheno e due iraniani. Tra le vittime, il leader delle Pmu Abu Mahdi Al-Muhandis, l’uomo che il 30 dicembre ha spronato la folla ad assaltare l’ambasciata americana. E soprattuto il generale Soleimani, un personaggio fondamentale nella storia recente del Medio Oriente: la sua morte è stata confermata dal Pentagono e da Teheran.
Soleimani era al comando delle brigate Qods, un'unità leggendaria che ha avuto un ruolo decisivo nei conflitti della regione. Ha animato la seconda fase dell'insurrezione anti-americana in Iraq, ha armato hezbollah libanese contro Israele, ha pilotato la repressione del regime di Damasco contro la rivolta. Poi ha indirettamente collaborato con i suoi storici nemici americani per riuscire a sconfiggere lo Stato islamico. Più volte chiamato in causa come mente di attentati contro bersagli israeliani e statunitensi, era sempre sfuggito ai tentativi di eliminarlo o catturarlo: l'ultimo poche settimane fa.
Il raid letale è scattato meno di 24 ore dopo la fine dell'assedio all'ambasciata americana di Bagdad. All’inizio sembrava che fosse stata lanciata una salva di razzi Kathyusha, tipici delle milizie, contro una caserma irachena nei dintorni dell’aeroporto. Le prime notizie parlavano di undici soldati feriti. Pareva quindi un episodio secondario. Poi però lo scenario è cambiato radicalmente, assumendo la dinamica di un attacco condotto da droni o bombardieri.colonna delle Pmu che scortava all’aeroporto gli emissari iraniani. I rapporti iniziali indicavano un'unica vittima eccellente: Muhammed Reda, numero tre della formazione irachena.
Più tardi sono state fonti dello stesso movimento a parlare di un’azione mirata, che ha ucciso cinque dei suoi uomini e due “ospiti importanti”, tutti a bordo delle vetture distrutte mentre si trovavano già all’interno dello scalo internazionale. La tv di stato irachena ha infine fatto i nomi di Soleimani e Al-Muhandis, i veri bersagli dell'operazione killer.
Alcune ricostruzioni sostengono che ad aprire il fuoco sia stato un elicottero americano. E collegano l’attacco alle parole del capo del Pentagono, Mark Esper, che mercoledì aveva minacciato “azioni preventive” qualora gli Usa avessero rilevato “altri comportamenti offensivi da parte di questi gruppi, che sono tutti sostenuti, diretti e finanziati dall’Iran”. In pratica, l’Iraq si sta trasformando nel fronte più incandescente del confronto tra Washington e Teheran. La comunità sciita irachena è da sempre legata al paese vicino, la cui influenza è continuata a crescere dopo la fine del regime di Saddam Hussein. Le milizie filo-iraniane negli ultimi mesi hanno assunto un atteggiamento sempre più aggressivo contro la presenza americana, protestando contro le basi create per combattere contro l’Isis. Una settimana fa una raffica di razzi è piovuta contro un’installazione alle porte di Kirkuk, ammazzando un contractor statunitense.
La rappresaglia non si è fatta attendere. Droni hanno bombardato una struttura di Kataeb Hezbollah, la branca militare delle Forze di Mobilitazione Popolare, uccidendo venticinque uomini. Come risposta, il 30 dicembre Al-Muhandis ha lanciato un appello e radunato la folla contro l’ambasciata americana della capitale. Le recinzioni esterne sono state divelte e per due giorni la sede diplomatica è stata stretta d’assedio, riportando sugli schermi degli States l’incubo di una replica di quanto accadde a Teheran nel 1979. Solo le imponenti difese del complesso, la più grande ambasciata statunitense del mondo, hanno impedito che accadesse il peggio.
Mercoledì primo gennaio, i leader delle Pmu hanno ordinato di interrompere la protesta. E per poche ore è tornata la calma. Iran e Stati Uniti si sono scambiati accuse di fuoco. Mentre il Pentagono ha deciso di rinforzare lo schieramento in Medio Oriente: è stata disposta la partenza di 750 paracadutisti verso la capitale irachena e di 3000 marines verso il Kuwait.
Giovedì per tutto il giorno è stato segnalato un intenso traffico di velivoli militari americani diretti verso la regione, con decine di grandi cargo C-17 che hanno attraversato il Mediterraneo, atterrando nelle basi in Turchia e Arabia Saudita. Un ponte aereo senza precedenti in tempo di pace, tale da far pensare alla premessa per un conflitto. E il raid contro l'aeroporto di Bagdad rischia di scatenarlo realmente, perché è facile prevedere una risposta durissima di Teheran. La morte di Soleimani è una perdita troppo grave, che mina la credibilità degli ayatollah in un momento di pesanti proteste interne. Inevitabile che la reazione sia altrettanto forte: "Il martire sarà vendicato con tutta la forza", ha promesso il fondatore dei Guardiani della Rivoluzione Mohsen Rezai.
Trump "smaschera" Soleimani: "Progettava attacchi contro diplomatici Usa"Angelo Scarano - Ven, 03/01/2020
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/tru ... J-cluGrIwkIl presidente degli Stati Uniti, Trump, svela: "Voleva uccidere i nostri diplomatici. Lo abbiamo trovato e lo abbiamo fermato"
Dopo il raid che ha ucciso il leader delle Guardie della Rivoluzione iraniane, Soleimani, Donald Trump in una conferenza stampa davanti alla Nazione spiega perché gli Stati Uniti hanno deciso di sferrare questo attacco.
Secondo quanto affermato dal presidente degli Stati Uniti, il generale iraniano stava pianificando alcuni attacchi a Baghdad contro il personale diplomatico statunitense: "Stava organizzando imminenti e sinistri attacchi contro diplomatici e militari americani. Lo abbiamo preso e lo abbiamo eliminato". Sui venti di guerra che da oggi soffiano sul Medio Oriente e su un possibile scontro tra Usa e Iran, Trump afferma: "Abbiamo agito per fermare una guerra, non per iniziarla". Poi concludendo il suo discorso da Mar-a-Lago, in Florida, il presidente degli Stati Uniti ha tuonato: "Il regno del terrore di Soleimani è finito". Intanto gli Stati Uniti dispiegheranno migliaia di truppe aggiuntive in Medioriente in seguito alle tensioni con l'Iran. Lo ha detto alla CNN un funzionario della Difesa degli Stati Uniti. Le truppe aggiuntive arriveranno dalla Forza di risposta immediata dell'82esima divisione aviotrasportata. In seguito ai disordini all'ambasciata americana a Baghdad, gli Stati Uniti avevano già dispiegato 750 truppe della stessa unità. Il nuovo schieramento comprenderà il resto della brigata, circa 3.000 soldati. Insomma le mosse di Washington dopo il raid contro Soleimani parlano di un rafforzamento della forza militare sul territorio che si appresta a diventare lo scenario di scontro principale tra gli Stati Uniti e Teheran.
La morte di Soleimani cambia le prospettive di stabilizzazione dell'area e tutti i segnali degli ultimi giorni portano venti di guerra. Solo due giorni fa, le milizie ribelli irachene hanno assaltato l'ambasciata americana. E qualche giorno fa alcuni razzi su Kirkuk hanno ucciso uno contractor americano. La scorsa notte poi il raid contro il convoglio di auto su cui viaggiava Soleimani. L'esplosione delle auto colpite dal missile ha definitivamente fatto saltare i rapporti diplomatici tra Teheran e Washington. Nell'area mediorientale, solo Israele ha sottolineato in modo positivo la mossa portata a termine dagli Stati Uniti. Il premier Netanyahu ha di fatto rivendicato il diritto per Israele e per gli stessi Stati Uniti all'autodifesa. Ora gli scenari sono imprevedibili. Di certo Teheran sta già pianificando una risposta dura contro Washington e ha invitato la Casa Bianca ad "acquistare bare per i soldati americani". Il mondo resta col fiato sospeso.
Maria Giovanna Maglie3 gennaaio 2019
https://www.facebook.com/ema.bolo.10/po ... 5673378644 Morte dell'iraniano Soleimani. Vi dico come la penso, ovvero la penso esattamente come Matteo Salvini nel suo post sacrosanto e dovuto di oggi
"Donne e uomini liberi devono ringraziare il presidente Trump e la democrazia americana per aver eliminato uno degli uomini più pericolosi e spietati al mondo, un terrorista islamico, un nemico dell’Occidente, di Israele, dei diritti e delle libertà".
È così. L'uccisione di Soleimani è un gran colpo di inizio anno di Trump. Il regime iraniano degli spietati Ayatollah finanziatori del terrorismo è stato decapitato del suo stratega capo, quello dell'allargamento a Siria, Iraq, Libano e Yemen, delle guerre per procura,dei missili balistici nascosti nelle aree urbane in mezzo a civili inermi. Un mostro.
Com'era naturale, molti commentatori italiani ed anche cittadini che affollano i social, equamente divisi fra destra e sinistra, 'ché l'antiamericanismo non conosce ostacoli, hanno cominciato a difendere il generale che aveva sconfitto l'ISIS, agito bene in Siria, era amico di Putin, e a seguire con gli americani che sono imperialisti,e noi c'abbiamo gli affari di business con l'Iran, e chissà ora che succede, eccetera eccetera. Vorrei solo ricordare, senza pretendere di sconfiggere tutto insieme un veleno anti americanista coltivato e sedimentato per decenni, che l'escalation l'hanno iniziata molto aggressivamente gli iraniani, che gli americani hanno tardato a rispondere, o lo hanno fatto in modo parziale,che questo atteggiamento e un troppo presunto isolazionismo di Trump hanno portato Teheran ad accelerare con l'assalto all'ambasciata americana a Baghdad da parte di centinaia di miliziani sciiti.
Ma Donald Trump glielo aveva detto che c'era una linea rossa da non superare, E così è stato. Gli americani hanno agito con precisione chirurgica e hanno eliminato Soleimani e il suo vice. Ora gli ayatollah sanno che c'è una conseguenza alle azioni aggressive e terrostiche iraniane.
Le cose bisogna saperle prima di parlare. Per esempio che l’Iraq è diventato il terreno vero di scontro, che, ufficialmente in segno di ritorsione per l’inserimento dei Pasdaran nella lista delle organizzazioni terroristiche, Teheran ha a sua volta inserito le forze armate schierate in Medio Oriente nella lista delle organizzazioni terroristiche. Tutte, ma il vero obiettivo sono i soldati americani i in Iraq.
Trump non vuole una guerra. Attua una strategia di pressione economica per costringere l' Iran a trattare. È la sua politica, finora rivelatasi di grande successo.Se l'export di petrolio scende sotto i 700 mila barili al giorno è fatta.
I terroristi al comando a Teheran reagiscono a modo loro, alzando una nuova crisi tra Gaza e Israele, attaccando e facendo attaccare petroliere e oleodotti. Sono le cosiddette aree di provocazione: colpisco o faccio colpire lontano dal territorio dello scontro per mandare segnali, messaggi e minacce.
L'Iraq però se lo vogliono proprio prendere gli ayatollah, è una vecchia storia di guerre e contese che data dall'epoca di Saddam. Quando quel coglione di Barack Obama si è ritirato, gli è parso che fosse giunto il momento di tornare all'attacco.
Le cose bisogna saperle prima di parlare
In Iraq, c'è non solo quello che gli iraniani ritengono una prosecuzione del territorio naturale, c'è, a Naijaf, anche il centro principale della religione sciita. Ed è un centro scomodo per gli Ayatollah, perché un altro Ayatollah, il nemico di khomeini, al-Sistani, ha sempre spiegato e predicato che quella di Teheran è pura visione e appropriazione del potere mantenuta con metodi violenti e terroristici, che nulla c'entra con lo spirito dello sciismo.
Quindi l'Iraq è il terreno di scontro non solo locale ma anche tra Iran e occidente.Quest'ultimo deve conquistare i sunniti, deve profittare delle divisioni tra gli sciti, deve trovare il modo di fermare l'Iran e i suoi progetti micidiali di corridoio verso il Mediterraneo, a tutti i costi. Capito ora perché è stato così importante far fuori uno stratega centrale in questo progetto come Soleimani?
Iran, Luttwak su Soleimani: "La sua morte sia un avvertimento anche per Erdogan in Libia"Giovanna Pavesi - Ven, 03/01/2020
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ira ... 4Cjk4eXdaYIl politologo americano, a poche ore dalla morte di una delle figure chiave in Medio Oriente, ha commentato così l'operazione fatta partire dalla Casa Bianca: "Non ha calcolato il fattore Trump, che a differenza di Obama lo ha ucciso"
"La morte di Qasem Soleimani? Sia un avvertimento anche per Erdogan per la Libia". A dirlo, in queste ore di tensione, dopo l'uccisione di uno degli uomini più potenti del Medio Oriente, è l'economista e politologo statunitense, Edward Luttwak, il quale, a poche ore dalla notizia del decesso del generale iraniano e capo dei Pasdaran, ha commentato così la sua morte, avvenuta a Baghdad a causa di un raid americano.
Il fattore Trump
Secondo quanto riportato da Luttwak, ascoltato da Adnkronos, in Iraq sarebbe in corso, in queste ore, "una grande festa popolare" per la morte di Soleimani: "Gli iracheni che soffrono della presenza degli iraniani e delle loro milizie festeggiano, mentre altri, come Emmanuel Macron, protestano". E non ha intenzione di rinunciare alla polemica, per commentare la morte del generale iraniano, la cui morte è stata subito confermata anche da Teheran: "In questi anni non è stato uno che ha distribuito caramelle hai bambini, non ha calcolato il fattore Trump che, a differenza di Barack Obama, ha risposto e lo ha ucciso".
L'uccisione di Soleimani
A uccidere uno dei leader più importanti dei Pasdaran e guida delle brigate Al Quds sarebbe stato un attacco missilistico, il cui piano sarebbe partito direttamente da un ordine arrivato dalla Casa Bianca: prima, infatti, un convoglio composto da due auto è stato individuato nella tarda serata di Baghdad, in avvicinamento al principale aeroporto della capitale irachena; poi è entrato in azione un drone, che ha scagliato contro i due mezzi alcuni missili che non hanno lasciato scampo a chi si trovava al suo interno.
"È responsabile di massacri di civili"
Il politologo americano, poi, ha attribuito diverse responsabilità politiche al generale Soleimani e ha detto: "Ha organizzato, nelle zone urbane siriane, i massacri di civili che erano contro il regime di Bashar Assad, protetto dall'Iran". E ha continuato: "Ha tentato, per anni, di attaccare Israele, ma ha fallito. Era dietro agli attacchi contro gli Stati Uniti e il governo iracheno nella Zona Verde di Baghdad".
L'avvertimento di Luttwak
Per il saggista statunitense, l'azione di queste ore avrà sicuramente delle ripercussioni, anche se non teme conseguenze così importanti: "Ci sarà sicuramente una risposta, ma non credo sarà devastante. Se lo sarà, ci sarà un'altra azione per punirla". La morte del generale iraniano, per Luttwak dovrebbe rappresentare una sorta di monito anche per il presidente turco Erdogan, il quale, secondo Luttwak "vuole mandare i suoi soldati in Libia, che è invece una zona di interesse italiana". E ha aggiunto: "Spero che ai turchi non sia permesso il fatto di andare in Libia. Il governo italiano devo capire che se Erdogan va in Libia, vengono danneggiati gli interessi italiani, non quelli della Finlandia".
Così gli americani hanno eliminato Soleimani Michael Sfaradi
3 gennaio 2019
https://www.nicolaporro.it/cosi-gli-ame ... IMpdKtedgYQassem Soleimani è stato assassinato in Iraq. Quella di questa notte, portata a termine dalle Forze Armate Usa, è sicuramente l’eliminazione più drammatica degli ultimi anni registrata in Medioriente. Yossi Cohen, il capo del Mossad israeliano, aveva dichiarato che Qassem Soleimani non era sulla sua lista nera, ma ciò non escludeva che il capo della Guardia rivoluzionaria della Forza Al Quds, a causa delle sue attività antiamericane, fosse nel mirino della C.I.A. Passare alla prima occasione dal mirino della C.I.A. a quello di elicotteri e droni era solo una questione di tempo, serviva il momento e il luogo adatto, cosa che è successa nella notte di ieri.
Ecco il filmato dell’attacco
Soleimani è stato ucciso in un attacco mirato all’aeroporto di Baghdad insieme al vice comandante della milizia filo-iraniana. Era il responsabile di tutte le attività terroristiche iraniane nella regione ed era l’uomo che ha condotto tutte le operazioni militari iraniane transfrontaliere contro Israele in tutto il Medio Oriente. Di recente, dopo i vari salti di qualità che aveva avuto il suo operato, era stato etichettato come la “testa del serpente”. La sua uccisione è stata confermata e il Pentagono ha dichiarato che l’eliminazione del generale iraniano è stata eseguita su ordine diretto del presidente Donald Trump, azione che aveva il duplice obbiettivo di fermare una minaccia che nel tempo stava aumentando di pericolosità e anche di dissuadere l’Iran dai suoi futuri piani offensivi.
Come già detto insieme a Soleimani è stato eliminato anche il vice comandante dell’organizzazione ombrello delle milizie filo-iraniane “Al-Hashad al-Sha’abi”, Abu Mahdi al-Mohandas. Probabilmente le forze Usa avevano aspettato proprio che i due fossero nello stesso sito prima di agire e questo conferma l’enorme opera di intelligence che ha portato al successo dell’operazione. Subito dopo le milizie filo-iraniane in Iraq avevano annunciato che cinque dei loro uomini erano stati uccisi, insieme ad altri due “ospiti importanti”, in un attacco aereo statunitense contro i loro veicoli dell’aeroporto di Baghdad. Solo in un secondo momento, e probabilmente dopo aver ricevuto l’ok da Teheran, sono state pubblicate le fotografie del sito e in particolare, quella con la mano che porta l’anello di famiglia dei Soleimani, che confermavano le identità dei due “ospiti importanti”.
Alcuni funzionari iraniani avrebbero fatto sapere in forma anonima che dietro al duplice omicidio ci sarebbero sia gli Usa, che hanno rivendicato l’attacco, che Israele. Dichiarazione che potrebbe essere il preludio a qualche nuovo scenario. Questo potrebbe essere il motivo per cui il Ministro della difesa israeliano Bennet ha convocato con urgenza il Capo di Stato Maggiore dell’IDF Generale Kokavi, sia per una valutazione della situazione sia per attuare tutti quei piani di emergenza necessari a garantire la sicurezza della popolazione israeliana da eventuali attacchi missilistici che potrebbero arrivare dal Libano, dalla Striscia di Gaza e anche dalla stessa Siria.
Per il momento soltanto la stazione sciistica sul monte Hermon è stata chiusa ai visitatori, mentre il Ministero degli Esteri e funzionari della sicurezza hanno dichiarato lo stato di allerta nel timore che le Ambasciate israeliane possano finire nel mirino della vendetta iraniana. Il generale Soleimani è stato per anni l’artefice dei programmi atti ad attaccare i diplomatici e il personale di servizio americani in Iraq e in tutta la regione, la forza Al Quds, infatti, è responsabile della morte di centinaia di americani e funzionari della coalizione, nonché del ferimento di migliaia di persone. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato probabilmente l’attacco missilistico sulla base Usa di Kirkuk del 27 dicembre scorso, ne avevamo dato notizia, quando un contractor americano è stato ucciso e altri militari sono rimasti feriti.
Oltre ad essere a capo del gruppo di ingegneri che da mesi sta rendendo “intelligenti” i missili che l’Iran aveva fornito ad Hetzbollah in Libano, Soleimani era anche a capo della vasta operazione di mimetizzazione all’interno delle aree urbane dei missili balistici in Iraq, cosa che era stata denunciata a metà dicembre da vari organi di stampa israeliani. In pratica la stessa dottrina usata da Hamas nella Striscia di Gaza. Questa mossa, considerando la presenza di civili iracheni, avrebbe reso difficile una reazione israeliana in caso di attacco dall’Iraq con missili a lunga gittata.
SALVINI: GRAZIE A TRUMP ELIMINATO SOLIMANI, TERRORISTA ISLAMICO PERICOLOSISSIMO3 gennaio 2020
https://www.shalom.it/blog/news-in-ital ... z9VdWGbQ0g"Donne e uomini liberi, alla faccia dei silenzi dei pavidi dell'Italia e dell'Unione Europea, devono ringraziare Trump e la democrazia americana per aver eliminato uno degli uomini più pericolosi e spietati al mondo, un terrorista islamico, un nemico dell'Occidente, di Israele, dei diritti e delle libertà" così il segretario della Lega Matteo Salvini.
Dalla parte del male ci sta solo il male e non il beneviewtopic.php?f=188&t=2893 https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 8930464054