Le demenzialità irresponsabili e criminali degli accoglienti, a partire da Bergoglio, dai suoi vescovi, ai sinistri che favoriscono l'invasione, violano i nostri diritti e demonizzano coloro che difendono il loro paese e i loro diritti umani, civili e politici."No a chiusure, creano egoismi". E Salvini replica alla Cei: "Follia"Lavinia Greci - Lun, 23/09/2019
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... I0Kqxu31eQ Il vescovo di Fiesole: "Bisogna costruire del Mediterraneo una diversa narrazione". Ma Salvini attacca: "Con milioni di italiani (e tanti immigrati regolari e perbene) senza casa, senza lavoro e senza speranza, è dovere di un buon politico italiano occuparsi prima di queste sorelle e fratelli in difficoltà"
Il messaggio è chiaro: mai arrendersi alla cultura del "prima noi e poi gli altri".
E arriva direttamente dal vice presidente della Conferenza episcopale italiana, monsignor Mario Meini, nella sua introduzione ai lavori del Consiglio episcopale permanente, per il quale "la dignità che rende intangibile ogni vita umana" ha anche questo significato. E ha aggiunto: "Quando l'altro è persona bisognosa, prima di ogni opportunità, le nostre chiusure consolidano ingiustizie ed egoismi".
Secondo quanto riportato da Huffington Post, il vescovo di Fiesole (Firenze), in riferimento alla Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, celebrata dalla Chiesa domenica prossima, ha voluto puntualizzare: "Questa giornata costituisce un invito a recuperare alcune dimensioni essenziali della nostra esistenza umana e, più in generale, dell'umanità di tutti (dal Messaggio del Papa); pertanto, ci mette in guardia dalla scorciatoria ce vorrebbe ricondurre al fenomeno migratorio le paure e le insicurezze di un malessere civile che, in realtà, muove da cause ben più profonde". E ha aggiunto: "Lo stesso evento che abbiamo promosso a Bari per il prossimo febbraio, punta a costruire del Mediterraneo una diversa narrazione; lo faremo a partire dalla disponibilità a metterci in ascolto delle diverse esperienze, sensibilità e prospettive che animano le Chiese, che si affacciano sul bacino del Mare Nostrum".
Non si è fatta attendere la replica dell'ex ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che in risposta a Meini e, più in generale alla Cei, ha detto: "Con tutto il dovuto rispetto per la Cei, con milioni di italiani (e tanti immigrati regolari e perbene) senza casa, senza lavoro e senza speranza, è dovere di un buon politico italiano occuparsi prima di queste sorelle e fratelli in difficoltà, poi anche del resto del mondo". Il segretario della Lega ha poi concluso: "Aiutare i pochi che scappano davvero dalla guerra è un dovere, aprire i porti italiani a tutto il mondo è una follia".
Il vescovo Lorefice a Lampedusa: "Non alzate muri. Sono i prediletti di Dio"Vincenzo Ganci - Mar, 24/09/2019
http://www.ilgiornale.it/news/palermo/v ... PjXr1FDVL8Monsignor Lorefice ieri a Lampedusa per la concelebrazione eucaristica per i festeggiamenti in onore della patrona dell’isola delle Pelagie
"Il Figlio di Maria e di Giuseppe, la prima famiglia di profughi dell'era cristiana, dice oggi alla comunità civile e cristiana di Lampedusa: "Sii porto di approdo; sii porto salvo".
"Perché attorno a Maria, con questo titolo, Porto Salvo, ti sei da sempre ritrovata e continui a ritrovarti". Sono le parole dell'Arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, nel corso dell'omelia pronunciata a Lampedusa, durante la concelebrazione Eucaristica, presieduta nella Parrocchia di San Gerlando per i festeggiamenti in onore della patrona dell'isola delle Pelagie. Monsignor Lorefice, per l'occasione, ha utilizzato il pastorale realizzato con il legno dei barconi, che ha usato Papa Francesco, nel suo primo viaggio l'8 luglio 2013. A sovrastare l'abside della chiesa parrocchiale, la Croce "Milagro" donata all'isola dallo stesso Pontefice, realizzata con i remi dei barconi dei migranti.
Nella sua riflessione l'Arcivescovo ha poi aggiunto: "Il Figlio di Dio che oggi dice a questa nostra santa assemblea, a questa nostra comunità cristiana che porta il nome di Gesù, Cristo: "Alzati. Rivestiti di luce" (Is 60,1). La luce di Cristo dilata il tuo cuore. Il nostro cuore. La luce di Dio, accolta, dilata il cuore. "L'abbondanza del mare si riversa su di te" (Is 60, 5), come ha annunziato il profeta Isaia. Il Figlio di Maria che dice a questa nostra umanità: "Non fuggire. Non chiuderti. Non voltare le spalle. Non alzare i muri. Chi viene dal mare è "la ricchezza delle genti" (Is 60, 5). È ricchezza perché - ha continuato - arrivano figli d'uomo e dunque figli di Dio. Figli amati da Dio. Destinati alla luce e alla vita da Dio. Le genti che arrivano dal mare sono portatori di ricchezza. Sul loro volto è la ricchezza del volto di persona, sono corpi umani, storie, sentimenti, portano attese, hanno sentimenti, desideri, ricercano felicità, libertà, pienezza di vita".
Il vescovo Lorefice si è recato anche presso il cimitero, accompagnato dai parroci don Carmelo La Magra e don Fabio Maiorana insieme a Paola La Rosa del Forum Lampedusa Solidale, dove si è fermato "in religioso silenzio davanti alle tombe delle persone morte nel Canale di Sicilia durante le traversate per sfuggire alle guerre, alla fame e alle torture subite nei centri di detenzione libici". "La visita a Lampedusa, da parte del nostro Arcivescovo, ci fa fare memoria dell'indimenticabile gesto profetico compiuto da Papa Francesco recatosi sull'Isola da pellegrino all'inizio del Suo ministero petrino", spiega la curia.
Intanto questa mattina è arrivata al porto di Messina la nave Ocean Viking con 182 migranti a bordo, tra cui donne e bambini. Il più piccolo ha meno di due settimane. L'imabrcazione di Sos Mediterranè e Medici senza frontiere attraccherà tra poco sulla banchina del Molo Norimberga. Ad attendere la nave la macchina dell'accoglienza coordinata dalla Prefettura.
Alberto PentoQuesto vescovo demenziale è un bugiardo bestemmiatore, Dio non ha predilizioni per chichessia e lascia agli uomini piena libertà e responsabilità.
Questi preti ci fanno del male, ci derubano di beni e diritti fondamentali, del territorio e del futuro, e ci portano la morte in casa, sono il peggio del peggio.Che imbecille questo Bergoglio, ignorante e presuntuoso.Bergoglio contro i sovranisti “Vogliono bloccare il meticciato” - Imola Oggi
mercoledì, 25, settembre, 2019
https://www.imolaoggi.it/2019/09/25/ber ... meticciato “Si vuole bloccare quel processo così importante che dà vita ai popoli e che è il meticciato. Mescolare ti fa crescere, ti dà nuova vita. Sviluppa incroci, mutazioni e conferisce originalità“. Papa Francesco, in una intervista a La Repubblica, insiste sull’importanza dell’immigrazione che porta al meticciato appunto: “Il meticciato è quello che abbiamo sperimentato, ad esempio, in America Latina. Da noi c’è tutto: lo spagnolo e l’indio, il missionario e il conquistatore, la stirpe spagnola e il meticciato”. Invece, continua il Pontefice, “costruire muri significa condannarsi a morte. Non possiamo vivere asfissiati da una cultura da sala operatoria, asettica e non microbica“.
Poi l’attacco al sovranismo: “La xenofobia e l’aporofobia (la paura per la povertà, ndr) oggi sono parte di una mentalità populista che non lascia sovranità ai popoli. La xenofobia distrugge l’unità di un popolo, anche quella del popolo di Dio. E il popolo siamo tutti noi: quelli che sono nati in un medesimo Paese, non importa che abbiano radici in un altro luogo o siano di etnie differenti”.
Oggi, sottolinea Bergoglio, “siamo tentati da una forma di sociologia sterilizzata. Sembra che si consideri un Paese come se fosse una sala operatoria, dove tutto è sterilizzato: la mia razza, la mia famiglia, la mia cultura, come se ci fosse la paura di sporcarla, macchiarla, infettarla”. liberoquotidiano.it
Alberto PentoQuesta casta presuntuosa e idolatra di eunuchi parassiti tra cui molti pedofili non ha nulla da insegnare. Migranti, Bassetti invita alla solidarietà: "No a ingiustizie ed empietà"Giorgia Baroncini - Dom, 29/09/2019
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... sJwBU62N7YIl presidente della Cei al termine della messa per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato: "La Chiesa che è in Italia si sente interpellata dal mondo delle migrazioni"
"Con il cuore ricolmo di gioia, la ringraziamo per questa celebrazione che ha unito intorno all'altare uomini e donne di ogni luogo e di ogni razza.
Questa piazza vivace e colorata ha raccolto gente di ogni dove, unita nello spirito di lode al Signore, padre di tutta l'umanità. La Chiesa che è in Italia si sente interpellata dal mondo delle migrazioni". Sono le parole del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, al termine della messa per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, presieduta da Papa Francesco in Piazza San Pietro.
"Milioni di uomini e donne, bambini, giovani e anziani ogni anno lasciano la propria terra in cerca di una vita migliore, di un luogo di pace o di progresso dove poter trovare rifugio e dignità - ha continuato il cardinale che spesso, negli ultimi mesi, si è scontrato con l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini sul tema dell'accoglienza -. Si tratta di un vasto movimento di popoli tormentati dalla violenza, dalla fame, dalla disperazione, dalla guerra che cerca aiuto presso i paesi più ricchi e capaci".
"Il Signore, con la sua Parola e il suo esempio di amore, ci invita ad essere solidali, a non assecondare le ingiustizie e l'empietà - ha concluso Bassetti che pochi giorni fa si era detto soddisfatto di come il governo sta affrontando la nuova ondata migratoria -. I poveri che bussano alla nostra porta, i migranti che cercano una vita migliore sono il nostro prossimo nel bisogno".
Papa Francesco inaugura statua per i migranti in San PietroSergio Rame - Dom, 29/09/2019
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... b-5OGGGPK4 Il monumento sarà collocato in Vaticano: raffigura una zattera in bronzo e argilla. Il Papa: "Nessuno venga escluso"
La "preoccupazione amorosa" verso i "meno privilegiati" è "richiesta" al popolo di Dio e non bisogna "escludere nessuno" né "lasciare fuori nessuno". In occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che quest'anno è giunta alla 105esima edizione, papa Francesco è tornato a ricordare alle potenze occidentali che l'accoglienza degli immigrati è stata scritta nella Bibbia.
"Non possiamo rimanere insensibili, con il cuore anestetizzato, di fronte alla miseria di tanti innocenti" - ha tuonato il Santo Padre - non possiamo non piangere".
"La preoccupazione amorosa verso i meno privilegiati è presentata come un tratto distintivo del Dio di Israele, ed è anche richiesta, come un dovere morale, a tutti coloro che vogliono appartenere al suo popolo", ha sottolineato papa Francesco spiegando, durante l'omelia della Santa Messa celebrata in piazza San Pietro (guarda il video), per quale motivo sia importante "avere un'attenzione particolare verso i forestieri, come pure per le vedove, gli orfani e tutti gli scartati dei nostri giorni". Tuttavia, riprendendo proprio il messaggio della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, Bergoglio ha sottolineato che "non si tratta solo" degli stranieri, ma di "tutti gli abitanti delle periferie esistenziali che, assieme ai migranti e ai rifugiati, sono vittime della cultura dello scarto". Quindi, ha ricordato che Dio chiede ai propri fedeli di "mettere in pratica la carità nei loro confronti" e di "restaurare la loro umanità, assieme alla nostra, senza escludere nessuno" e "senza lasciare fuori nessuno".
Durante l'omelia della Santa Messa, Bergoglio ha ricordato come, nel libro dell'Esodo, Dio inviti il proprio popolo a "non maltrattare in alcun modo le vedove e gli orfani, perché Egli ascolta il loro grido". Lo stesso avvertimento viene ripreso due volte nel Deuteronomio, con l'aggiunta degli stranieri tra le categorie protette. "La ragione di tale monito - ha, quindi, spiegato il Pontefice - è spiegata chiaramente nello stesso libro: il Dio di Israele è Colui 'che fa giustizia all'orfano e alla vedova, che ama lo straniero e gli dà pane e vestito'". Per questo ha detto ai presenti in piazza San Pietro che non si può non reagire "di fronte alla miseria di tanti innocenti" e, pertanto, ha chiesto al Signore "la grazia di piangere, il pianto che converte il cuore davanti a questi peccati". Per sottolineare questo impegno, papa Francesco ha inaugurato una scultura in bronzo e argilla dell'artista canadese Timothy Schmalz che raffigura un barcone di migranti e, ripetendo le parole della Lettera agli Ebrei, ha scandito: "Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli".
La scultura di Shamalz, che rimarrà collocata in Vaticano, raffigura una zattera con a bordo 140 migranti di varie epoche e luoghi, dagli indigeni sudamericani agli ebrei perseguitati dal nazismo fino agli africani che fuggono la fame. "È un gruppo di migranti di varie culture e diversi periodi storici", ha spiegato papa Francesco durante l'Angelus ha voluto quest'opera artistica in Piazza San Pietro per ricordare "a tutti la sfida evangelica dell'accoglienza".
Migranti, il padre del piccolo Alan contro chi vota Salvini: "Vergognatevi"Gabriele Laganà - Dom, 29/09/2019
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... TK_u_Mbe9oAbdullah Kurdi attacca chi vota Salvini, elogia Carola Rackete che considera “una eroina” e smentisce di essere stato lo scafista del viaggio in cui morì il piccolo Alan
Contro Salvini e in sostegno delle politiche dei porti aperti, almeno in Italia, questa volta scende in campo anche Abdullah Kurdi.
L’uomo è il padre di Alan, il bimbo di due anni con la maglietta rossa morto nel 2015 sulle spiagge di Bodrum durante un naufragio.
In una intervista rilasciata a Repubblica, Abdullah non solo attacca il leader della Lega per aver messo una stretta sull’immigrazione clandestina ma sputa veleno anche sugli italiani che lo sostengono.
"Ho letto cosa ha fatto il vostro politico, Matteo Salvini, e resto stupito che un Paese accogliente come l'Italia gli dia i voti. Che vergogna".
L’uomo sostiene che la foto di suo figlio senza vita fece il giro del mondo e fece aprire i cuori delle persone "nei primi due mesi" ma subito dopo “tutto è tornato come prima. In Europa si sono alzati muri e non si permette alle navi coi migranti di attraccare. Chi scappa dalle guerre è ancora abbandonato al proprio destino".
Per questo, constatata la situazione, a chi tenta di entrare via mare in Europa Abdullah dice di non farlo. “Però nessuno mi ascolta, neanche mia sorella: tre giorni dopo il naufragio del 2 settembre 2015, è salita su un gommone per fare lo stesso tragitto dove erano appena morti i suoi nipoti. Ora è in Germania".
Parole di elogio il signor Kurdi le spende per Carola Rackete che considera “una donna forte, un'eroina”. Una sorta di esempio da seguire. “So che è stata anche messa in prigione. Beh, se dovesse servire, sono pronto a farmi arrestare anch'io". Abdullah si definisce "contento" che la nave della ong tedesca Sea-Eye si chiama Alan Kurdi come il suo bambino. Poi, però, annuncia che è pronto a tutto pur di aiutare chi tenta di raggiungere illegalmente l’Europa: "Mi imbarcherò sulla nave per salvare i migranti. Voglio tendere loro la mano che a me non fu tesa".
Abdullah ritorna sul suo drammatico viaggio, smentendo che sia stato lui a guidare il gommone d'accordo con gli scafisti. "Mi sono messo al timone solo dopo che il turco si è buttato, per tentare di tornare a terra".
Ricorda che a far capovolgere l’imbarcazione fu un’onda. “Mia moglie Rehanna non sapeva nuotare, stringeva le mani di Alan e Ghalib, non li mollava neanche mentre affondava. Le ho gridato di lasciare i bambini a me, ma non l'ha fatto”.
L’uomo afferma di aver fatto il possibile pur di salvare la vita ai suoi familiari. Abdullah ha provato con tutte le forze a tenerli a galla ma “ero esausto, non respiravo, Rehanna era pesante e rigida come una statua di pietra. Mi sono scivolati dalle mani uno dopo l'altro”.
Il dolore per la tragedia appena vissuta lo avrebbe spinto a desiderare la morte. “Per quattro ore sono rimasto in acqua, nel buio, sperando di affogare anch'io". Il destino con lui è stato più benevolo. Il dramma, però, lo ha segnato nel profondo. E così oggi, Abdullah aferma di avere solo uno scopo nella sua vita: proteggere i bambini. “Ovunque, anche in strada. Quando li vedo sporgersi dai finestrini delle auto, vado a rimproverare i genitori".