Favorire la migrazione clandestina è un crimine universale

Favorire la migrazione clandestina è un crimine universale

Messaggioda Berto » mar mag 21, 2019 7:35 pm

Lo schiaffo del Tar al Viminale: riaperta l'accoglienza a Riace
Andrea Indini - Mar, 21/05/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 98855.html

Dopo l'ondata di inchieste e di arresti, il Viminale blocca i finanziamenti per l'accoglienza. Ma il Comune di Mimmo Lucano fa ricorso e il Tar li riattiva

Nonostante sul modello Riace penda un processo pesantissimo, che nei mesi scorsi ha travolto il sindaco Mimmo Lucano con una sfilza di accuse infinite, il Tar ha deciso di riattivare il business degli immigrati nella città in provincia di Reggio Calabria.

È stato, infatti, accolto il ricorso presentato dal vice sindaco Giuseppe Gervasi contro la decisione del Viminale di escludere il piccolo Comune della Locride dal Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). Una mossa che riapre i rubinetti e fa tornare a scorrere nelle casse del municipio i finanziamenti pubblici destinati all'accoglienza.

Solo pochi giorni fa il gup di Locri aveva rinviato a giudizio Lucano e le altre 29 persone coinvolte nell'inchiesta "Xenia" che aveva scoperchiato un vero e proprio sistema che per anni ha aiutato gli immigrati ad entrare illegalmente nel nostro Paese. Fra i tanti reati contestati, oltre appunto al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, ci sono l'associazione per delinquere, la truffa con corrispondente danno patrimoniale per lo Stato, l'abuso d'ufficio, il peculato, la concussione, la frode in pubbliche forniture e il falso. L'11 giugno ci sarà la prima udienza di un processo che la sinistra ha già definito "politico" ma che, in realtà, scoperchia tutto il buonismo progressista e svela i traffici per agevolare gli ingressi irregolari in Italia, contravvenendo qualsiasi tipo di legge. Nonostante queste premesse, il Tar ha deciso di dare ragione al vice sindaco Gervasi che il primo gennaio scorso aveva presentato un ricorso contro la decisione del ministero dell'Interno di escludere il Comune dal sistema di accoglienza.

"Il ministero (dell'Interno, ndr) - è l'accusa mossa dall'associazione 'Italia stato di diritto' - avrebbe dovuto mettere il Comune in condizioni di rimediare alle criticità del suo operato e così cercare di conservare i finanziamenti ottenuti". Il tribunale amministrativo della Calabria gli ha dato ragione e ha rinfacciato al Viminale di non aver contestato al Comune di Riace le irregolarità rilevate nè di avergli mai assegnato, così come avrebbe dovuto, un termine per ottemperare. Non solo. I giudici del Tar hanno anche contestato al dicastero guidato da Matteo Salvini di aver "improvvisamente attribuito a comportamenti del Comune che ben conosceva da tempo, una portata impeditiva della prosecuzione del progetto, con una contraddittoria e destabilizzante inversione di rotta rispetto al passato".

Lucano, che mesi sta portando avanti una battaglia personale contro Salvini, ha esultato non appena è venuto a conoscenza del dispositivo del Tar. "Le persone sono state trasferite e i danni sono stati fatti", ha commentato. "Ma almeno si ristabilisce dal punto di vista amministrativo un po' di giustizia". In realtà la giustizia si ristabilirà solo alla fine del processo che vedrà proprio il sindaco (sospeso) sul banco degli imputati.



I falsi miti della stampa main stream, la realtà del voto popolare: i casi di Riace e Lampedusa

27 maggio 2019

https://www.ilsovranista.info/2019/05/i ... UkfgXt-zEk

A Riace, comune di poco più di 2300 abitanti della città metropolitana di Reggio Calabria, comune passato agli onori della cronaca per il ritrovamento, nel 1972, di due statue di bronzo di epoca greca, noti come "Bronzi di Riace",il comune di Mimmo Lucano, la Lega è clamorosamente il primo partito con oltre il 30% dei consensi, seguito dal Movimento Cinque Stelle al 27,4%, medaglia di bronzo, per usare un termine caro agli appassionati delle Olimpiadi, il Partito Democratico con il 17%.

La lista denominata La Sinistra, sostenuta esplicitamente dallo stesso Mimo Lucano conquistano poco più del 2% dei consensi.

A Lampedusa, una delle isole Pelagie, comune di poco più di 5 mila abitanti della provincia di Agrigento, la Lega è il primo partito con oltre il 45% dei voti grazie al consenso di 624 isolani.

Secondo posto per il Partito Democratico con il 21% dei consensi, terzo si classica il Movimento Cinque Stelle con il 16,83%

Osservando questi dati forse occorrerebbe riflettere, con serenità, sui "falsi miti" costruiti dalla stampa main stream, e sulla realtà del voto popolare in virtù del quale nei due comuni che la sinistra ha scelto come simbolo, dell'anti-salvinismo, Riace e Lampedusa, vedono la Lega primo partito.



Accoglienza migranti, il Viminale chiede 3 milioni di euro a Lucano
Silvio Messinetti
Riace. Il nuovo capo dipartimento dell’Immigrazione, Michele Di Bari, ha inoltrato al comune della Locride formale diffida a saldare il conto pregresso, entro 30 giorni
30.05.2019

https://ilmanifesto.it/accoglienza-migr ... dbPqH1w11o

«Non c’è niente di eroico nel vile infierire su chi è più debole» scriveva Dacia Maraini. Ma al Viminale più che eroi ci sono caterpillar, uomini in ruspa con cui abbattere il nemico. L’attacco concentrico di politica e magistratura lo ha già esiliato, umiliato, e il 26 maggio, anche, sconfitto elettoralmente (dopo un’operazione politica tanto efficace quanto spregiudicata, pronta a tutto, anche ad aumentare i residenti del 40% in un anno nel borgo, pur di strappargli Riace). Ora, non sazi, i solerti funzionari del ministero di Salvini battono pure cassa contro Mimmo Lucano. Il nuovo capo dipartimento dell’Immigrazione, Michele Di Bari, già prefetto a Reggio Calabria e responsabile numero uno della disastrosa gestione della baraccopoli di San Ferdinando ma promosso, guarda caso, da Salvini all’importante incarico, ha inoltrato al comune della Locride formale diffida a saldare il conto pregresso. Un conto salato di 3 milioni da versare entro 30 giorni. Se così non fosse «si procederà mediante trattenuta sui versamenti erariali». Si tratta di somme già incassate per i servizi resi dal 2011 al 2018. Ma che il Viminale rivuole indietro perché nel corso degli anni Riace non avrebbe sanato alcuni vizi di rendicontazione.

Secondo la procedura, in caso in caso di anomalie nei conti, l’amministrazione deve presentare controdeduzioni, pena tagli al budget successivo. Secondo il ministero ciò non sarebbe avvenuto, dunque l’ente deve versare il quantum. Questa diffida, tuttavia, stride con la recente sentenza del Tar di Reggio che aveva annullato la circolare del ministero che escluse Riace dallo Sprar. Ebbene, quel provvedimento era stato annullato proprio perché non era stato preceduto da una chiara segnalazione delle asserite anomalie e, inoltre, in quanto implicitamente smentito dai rinnovi triennali dei progetti.

La decisione del Tar, infatti, si fonda essenzialmente sulla circostanza che a Riace a dicembre sia stato autorizzato il finanziamento per il triennio 2017-2019, «in prosecuzione del triennio precedente senza avere comminato penalità». Peraltro, secondo il Tar, se sussiste il danno erariale questo l’avrebbe prodotto proprio il Viminale in quanto «il progetto avrebbe dovuto essere chiuso alla scadenza naturale. Averne autorizzato la prosecuzione, lasciando la gestione di ingenti risorse pubbliche in mano ad un’amministrazione, per quanto ricca di buoni propositi e di idee innovative, ma ritenuta priva delle risorse tecniche per gestirle in modo efficiente, appare fonte di danno erariale che dovrà essere segnalato alla Procura presso la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della regione Calabria». La magistratura amministrativa aveva, dunque, già sottolineato in sentenza la non correttezza della procedura seguita dal Viminale. Che, tuttavia, ci riprova infierendo su Lucano e sugli assessori delle sue vecchie giunte. Che potrebbero esser chiamati a rispondere dinanzi alla Corte dei Conti di un danno erariale milionario.
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Messaggioda Berto » gio mag 23, 2019 7:16 pm

Salvini corregge il Sicurezza bis "Adesso non ci sono più alibi..."
Chiara Sarra - Mar, 21/05/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 98857.html

Il Viminale lima il decreto Sicurezza bis: spariscono le multe legate al numero di migranti, ma restano sanzioni e confisca per le navi che violano i divieti

Via "qualsiasi perplessità" e ogni "alibi". Dopo il Consiglio dei ministri di fuoco che ha rimandato ogni decisione sul decreto Sicurezza bis voluto da Matteo Salvini per contrastare le ong che caricano migranti nel Mediterraneo e li scaricano in Italia e per tutelare le forze dell'ordine che fronteggiano i centri sociali violenti nelle piazze.

I tecnici del Viminale hanno infatti limato il testo del provvedimento alla luce dei rilievi fatti dal Quirinale e delle "criticità" sollevati ieri anche dal premier Giuseppe Conte.
Testo (http://www.ilgiornale.it/sites/default/ ... urezza.pdf )
che è stato già inviato a Palazzo Chigi, che a questo punto dovrebbe convocare per domani la prossima riunione. Luigi "E' in corso una interlocuzione tra palazzo Chigi e il Quirinale per eliminare alcuni dubbi di incostituzionalità. Finchè non saranno tolti questi dubbi è inutile parlarne in Cdm ma io credo potranno essere superati a breve"

Confrontando le due bozze fatte circolare nelle scorse ore, si può notare come la confisca della nave sia ora prevista anche senza la reiterazione del reato o il trasporto di un numero di migranti superiore a 100. Inoltre al Ministero dell'Interno viene data la possibilità di limitare o vietare "l'ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale". La bozza precedente parlava solo del divieto di "transito e sosta", ma non specificava - come la nuova - "salvo che si tratti di naviglio militare o di navi in servizio governativo non commerciale, per motivi di ordine e sicurezza pubblica". Scompare inoltre il riferimento esplicito alle "azioni di soccorso di mezzi adibiti alla navigazione ed utilizzati per il trasporto di migranti".




Sea Watch, il sospetto sul sequestro dei magistrati. Becchi smaschera i pm: come rischiano di schiantarsi
21 Maggio 2019
Paolo Becchi

https://www.liberoquotidiano.it/news/po ... I.facebook

Chi decide la politica dell' immigrazione in Italia? Il governo o la magistratura? La domanda, viste le vicende degli ultimi giorni, non è retorica, né peregrina. La procura di Agrigento ha, anche per la Sea Watch, agito di nuovo forzando la mano, disponendo il sequestro della nave allo scopo di farne scendere i migranti e rendere così vane le disposizioni del Ministro dell' interno che voleva impedire l' ennesimo sbarco. Il tutto palesemente per dimostrare ai cittadini l' impotenza di un Ministro. Che questo ministro sia Salvini, che le sue politiche possano piacere o non piacere, che alcune delle leggi approvate o in via di approvazione da parte del suo governo possano presentare rischi di incostituzionalità, non dovrebbe, a rigore, contare politicamente proprio nulla. Il punto è un altro.

È che dovremmo chiederci - indipendentemente dalle diverse opinioni politiche su Salvini - se la Magistratura in questo Paese possa continuare a fare ciò che fa da almeno venticinque anni: vale a dire, servirsi dei propri poteri - di natura giudiziaria - per scopi chiaramente politici.

Anche qui, occorre fare chiarezza. I provvedimenti adottati dalla procura di Agrigento possono essere anche conformi alle leggi. Così come le inchieste "a orologeria" che stanno coinvolgendo esponenti politici della Lega certamente sono condotte dai magistrati nel rispetto dei presupposti di legge e della procedura. Ma la "separazione dei poteri" non significa questo. Significa, diversamente, che un potere come la Magistratura non può essere utilizzato allo scopo di impedire al governo il legittimo esercizio dei suoi compiti o, peggio ancora, di portare avanti una propria determinata linea politica.

«FATEVI ELEGGERE»
Quando Salvini si lamenta dicendo ai giudici di «farsi eleggere» se vogliono fare politica, non ha torto: la procura di Agrigento sembra infatti agire come se spettasse a lei di decidere la questione politica dei migranti. Ma così non è, perlomeno in un sistema democratico. È al governo che spetta questa decisione, e non ad una casta di funzionari dello Stato. Ma questa casta, nel nostro Paese, ha sempre avuto la tentazione di "guarire" la politica dai suoi mali, servendosi delle manette e degli arresti, degli scandali e delle inchieste, molto delle quali finite nel nulla.

La "missione moralizzatrice" della magistratura - missione che la Costituzione, sia chiaro, certo non le conferisce - non e una virtù, ma un vizio che va avanti da troppo tempo. Da Berlusconi a Salvini. Non bastava allora l' attacco diretto su Siri per bloccare Salvini con il tema della corruzione che tanto piace ai 5 Stelle. No, dopo aver cercato - senza successo - di mettere sotto processo un ministro per sua politica bisognava mostrare che comunque ad averla vita sono sempre loro: i magistrati. Con il tema della corruzione forniscono un assist perfetto al M5s, con gli interventi sui migranti cercano di ostacolare Salvini. In entrambi i casi i magistrati cercano di influire in modo illegittimo sull' attività del governo. E questo il vero vulnus della democrazia in Italia!

TEMA CALDISSIMO
Ma non tutto il male viene per nuocere. I giudici non hanno capito che l' immigrazione è un tema "caldo", un tema su cui gli italiani difficilmente possono tollerare una ingerenza da parte di poteri che non li rappresentano, che non esprimono la loro volontà.

Gli scettici sulla politica dell' accoglienza sono tuttora in maggioranza nel Paese. Salvini ha quindi delle carte da giocare. Evitando il rischio dell'odio e della intolleranza che gli avversari sono sempre pronti a rimproverargli, Salvini può far capire le ragioni profonde della sua politica contro l' immigrazione clandestina. Non è odio contro gli stranieri, ma difesa delle identità dei popoli europei. Non è paura del diverso, ma critica del globalismo che vede dappertutto solo meticci e scambia i cittadini per consumatori di merci.

Forse, allora, la mossa della procura finirà per rivelarsi un azzardo, e ritorcersi contro di essa. La carta vincente è utilizzare questa settimana preelettorale per mostrare che la politica della Lega non vuole affogare l' Europa nei nazionalismi, ma mira a restituire la voce ai popoli europei, per ricostruire insieme un grande spazio europeo.
"Prima gli italiani" non è in contrasto con "prima i popoli europei"! Sono i popoli che devono tornare protagonisti in Europa. Per questa ragione è urgente che Salvini presenti quanto prima quella "Carta dei diritti dei popoli europei" che ha annunciato al comizio in Piazza Duomo a Milano.



Ora i vescovi africani invitano i migranti a restare in Africa
Giuseppe Aloisi - Mar, 21/05/2019

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ora ... 98550.html

Un documento ufficiale dei vescovi africani consiglia a coloro che vorrebbero migrare di restare nelle loro nazioni di provenienza

Da una parte c'è buona parte della Chiesa cattolica occidentale, specie quella italiana, che rilancia con cadenza quotidiana il tema dell'accoglienza dei migranti, dall'altra ci sono i vescovi africani, che sul fenomeno e sulle sue conseguenze hanno una visione molto differente sin dai tempi dell'esplosione della crisi migratoria.

I presuli di quelle nazioni, quelle abbandonate da tanti giovani che cercano fortuna e futuro in Europa, nutrono preoccupazioni lampanti per quello che sta accadendo. L'ennesima conferma è arrivata in queste ore, con le numerose firme poste sotto a un documento ufficiale, stilato al termine di un'assemblea plenaria, che sollecita le persone che manifestano una volontà di andarsene a non intraprendere un'Odissea rischiosa. Quella che non di rado termina con un naufragio fisico ed esistenziale.

Pochi giorni fa, era stato un cardinale a tuonare contro quei presidenti che non garantiscono prospettive concrete alle giovani generazioni africane: il porporato nigeriano John Onaiyekan li ha invitati alle dimissioni. Adesso, il coro sembra essere diventato unanime, pure perché il testo presenta le sottoscrizioni di ecclesiastici appartenenti a sedici Stati. Non è una novità di poco conto: significa tra i vescovi che sta crescendo la convinzione di dover intervenire affinché l'Africa non divenga una terra compleatamente svuotata dalle sue forze. La "Chiesa senza confini" contrasta con quello che questi consacrati desidererebbero per le loro zone di provenienza. L'ecclesiastico più alto in gerarchia a esprimersi in termini simili è stato il prefetto della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti, Robert Sarah. Si è spinto a parlare di "strane organizzazioni umanitarie". Le stesse che, promettendo il "nirvana di Instagram" - come lo chiamava Stephen Hawking - metterebbero a repentaglio le sorti africane.

Il documento dei vescovi è solo l'ultimo degli appelli che gli stessi hanno lanciato nel corso di questi anni. L'immigrazione di massa, che le Conferenze episcopali europee definiscono spesso un'occasione buona per alimentare il multiculturalismo e l'integrazione tra popoli, è percepita come un avversario da chi, in Africa, opera in nome e per conto della Chiesa cattolica.
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Messaggioda Berto » gio mag 23, 2019 7:16 pm

Napoli, immigrazione clandestina, poliziotti arrestati: «Ne abbiamo fatti entrare a migliaia»
Giovedì 23 Maggio 2019

https://www.ilmessaggero.it/italia/immi ... 10273.html

«Ne abbiamo fatto entrare a migliaia», così parlava la banda di cui facevano parte anche alcuni poliziotti che favoriva l'ingresso di immigrati in Italia dietro corruzione. Durante le perquisizioni è stata anche trovata una agendina nella quale era stato annotato un tariffario, con le cifre che i poliziotti percepivano da alcuni immigrati facenti parte dell'organizzazione che, suddivisi per nazionalità (tunisina, algerina, etc. etc.), raccoglievano le richieste e poi corrompevano gli agenti per ottenere autorizzazioni. L'intermediario era l'ex poliziotto in pensione che si metteva di volta in volta in contatto con alcuni colleghi in servizio.

Sette persone, tra cui un poliziotto ancora in servizio nell'ufficio immigrazione della Questura di Napoli e un altro in pensione, sono state arrestate nell'operazione coordinata dalla Procura di Napoli. Ad alcuni indagati si contesta il reato di corruzione. Dell'organizzazione facevano parte poliziotti ed extracomunitari. L'indagine nasce da una segnalazione per finanziamento al terrorismo. In corso numerose perquisizioni.

Parte da un attività del Gico di contrasto al terrorismo l'operazione che ha portato alle sette misure cautelari. I finanzieri hanno individuato un trasferimento di denaro da un algerino residente a Napoli a favore di un connazionale in Belgio che, secondo i primi riscontri, avrebbe avuto stretti contatti con un terrorista sospettato di essere uno degli organizzatori degli attentati di Parigi del 13 novembre 2015.
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Messaggioda Berto » gio mag 23, 2019 7:17 pm

Eboli, capogruppo Pd arrestato per favoreggiamento immigrazione clandestina
Francesco Curridori - Mar, 19/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/napoli/pd ... 65567.html

Pasquale Infante, capogruppo Pd al Comune di Eboli, è stato arrestato associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù e favoreggiamento dell’immigrazione clandestin nell'ambito di un'inchiesta sul caporalato

Pasquale Infante, capogruppo Pd al Comune di Eboli, è stato arrestato associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nell'ambito di un'inchiesta sul caporalato.

Infante, secondo la Procura Antimafia di Salerno che conduce le indagini, guidava insieme al marocchino Hassan Amezgha, un'organizzazione “specializzata” nel traffico umano di braccianti agricoli dall’Africa alla Piana del Sele. L'esponente del Pd campano, si legge su Salernotoday, in quanto commercialista avrebbe avuto il compito di mettere in ordine le carte riguardanti lo sfruttamento dei migranti, opera nella quale sarebbe stata anche la sorella Maria Infante che lavora con lui nel suo studio di consulenza. Il gip ha concesso gli arresti domiciliari al piddino campano perché riteneva non vi fossero i presupposti per trattenerlo in carcere. Ora, spetterà a Infante difendersi al meglio da queste accuse onde evitare di 'infangare' il nuovo corso del Pd iniziato con la vittoria di Nicola Zingaretti a segretario del partito.
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Messaggioda Berto » gio mag 23, 2019 7:22 pm

Un barcone in mare in avaria. E Sea Watch accusa la Marina
Angelo Scarano - Gio, 23/05/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 00271.html

Sea Watch segnala la presenza di un barcone in avaria tra Italia e Libia. Poi l'accusa alla Marina militare italiana: "Non intervengono"

Ancora un barcone alla deriva davanti alle coste della Libia. A segnalare la presenza dell'imbarcazione è stata l'ong Alarm Phone che raccoglie tutte le segnalazioni delle barche di migranti in difficoltà: "Dalle 12.40 siamo in contatto con una barca in difficoltà nel Mediterraneo centrale.

Ci sono circa 90 persone a bordo e c’è acqua che entra nella barca. Abbiamo inoltrato la loro posizione al Centro di coordinamento dei soccorsi di Roma. Chiediamo una rapida operazione di salvataggio".

E subito dopo l'allarme lanciato da Alarm Phone è arrivata su Twitter la comunicazione da parte di Sea Watch che però punta il dito contro la nostra Marina: "La nave P492 Bettica della Marina militare italiana si trova vicino a un gommone in pericolo con circa 80 persone a bordo, ma non interviene. Il nostro aereo ha inviato un messaggio di Mayday Relay e ha confermato l'avvistamento di persone aggrappate a un tubolare sgonfio". Insomma ancora una volta un barcone in difficoltà con migranti a bordo potrebbe riaprire il fronte di scontro tra il governo e le ong. Salvini ha ribadito che "i porti restano chiusi". La Cei spinge invece per la riapertura: "Se arriva una nave e il mare è in tempesta, non posso chiudere il porto. Ma questo è ovvio, perché salvare le vite viene prima di ogni altra cosa. Ma non è detto che sia la forma migliore di farlo", ha affermato il cardinale Gualtiero Bassetti. Bisognerà però attendere le prossime ore per capire in che modo verrà fornita assistenza a questo barcone in avaria. E la Marina interviene con un tweet per spiegare quanto accaduto risponendo alla ong: "Avvistato natante in difficoltà da ONG Colibrì. Nave Bettica MarinaMilitare a 80km invia proprio elicottero in zona per supporto. Con elicottero in zona ha constatato avvenuto recupero migranti da motovedetta libica in zona Sar libica".


Alberto Pento
La Marina italiana non è al servizio degli scafisti, dell'invasione clandestina e di chi abusa della convenzione internazionale sul soccorso in mare che è un'aggravante criminale dell'immigrazione clandestina.
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Messaggioda Berto » mer giu 12, 2019 10:33 pm

Docenti universitari, avvocati e magistrati: ecco i fan rossi dell'immigrazione
Andrea Indini - Mer, 05/06/2019

http://www.ilgiornale.it/news/milano/do ... UUco1IH0_w

Dai tribunali di Firenze e Bologna al Tar della Toscana, ecco chi sono gli ultrà dell'accoglienza che combattono Salvini a suon di sentenze

"Quei magistrati avrebbero dovuto astenersi". Al ministero dell'Interno non nascondono l'insofferenza nei confronti delle recenti incursioni da parte di certe toghe rosse contro le direttive firmate Matteo Salvini.

Ma fanno anche sapere che non sono disposti a rimanere inermi dinnanzi a una simile ingerenza. Nei prossimi giorni, infatti, il Viminale impugnerà la sentenza del Tar di Firenze contro le cosiddette "zone rosse" e riformulerà l'ordinanza per allontanare balordi e sbandati da alcune aree cittadine. Non solo. Verrà anche presentato il ricorso contro le sentenze dei tribunali di Bologna e Firenze che, facendo carta straccia del decreto Sicurezza, hanno permesso l'iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo.

"Intendiamo rivolgerci all'Avvocatura dello Stato per valutare se i magistrati che hanno emesso le sentenze avrebbero dovuto astenersi, lasciando il fascicolo ad altri", fanno sapere dal Viminale ricordando che questi stessi giudici avevano assunto in passato posizioni in contrasto con le politiche del governo in materia di sicurezza, accoglienza e difesa dei confini. Idee che sono state espresse pubblicamente o attraverso rapporti di collaborazione o vicinanza con riviste sensibili al tema degli stranieri come Diritto, immigrazione e cittadinanza o con avvocati dell'Associazione studi giuridici per l'immigrazione (Asgi) che hanno difeso i migranti contro il Viminale. Tra le toghe rosse contro cui Salvini punta il dito c'è Luciana Breggia, la presidente della sezione specializzata in materia di immigrazione e protezione internazionale del Tribunale di Firenze. Come avevamo già scritto nei giorni scorsi, è lei la relatrice della sentenza che ha escluso il ministero dal giudizio sull'iscrizione anagrafica di un immigrato.

Da certi magistrati la propria militanza politica viene manifestata alla luce del sole. La Breggia, per esempio, durante un dibattito pubblico organizzato a Firenze l'8 aprile, ha censurato l'uso della parola "clandestini". In un'altra occasione, invece, ha partecipato alla presentazione del libro L'attualità del male, la Libia del male è verità processuale, scrotto dell'avvocato dell'Asgi Maurizio Veglio, lo stesso legale che ha assistito l'immigrato che ha fatto ricorso contro il Viminale sull'iscrizione anagrafica e a cui la Breggia ha dato ragione. Durante l'incontro il magistrato, che è anche coordinatrice della onlus "Rete per l'ospitalità nel mondo", era seduta accanto a Alessandra Sciurba, la portavoce dell'ong di Luca Casarini & Co. "Mediterranea Saving Humans", e al professore Emilio Santoro che, in una recente intervista, ha definito l'attuale esecutivo "il governo della paura".

Santoro è docente ordinario di Filosofia del diritto e Diritto degli stranieri proprio nel polo delle Scienze sociali dell'università di Firenze dove ha sede la redazione della rivista online Diritto, immigrazione e cittadinanza con cui collaborano sia il presidente della seconda sezione del Tar della Toscana, Rosaria Trizzino, che ieri ha bocciato le zone rosse anti balordi, e il presidente della prima sezione del tribunale civile di Bologna, Matilde Betti, che il 27 marzo 2019 non ha accolto il ricorso del Viminale contro la decisione del giudice monocratico del capoluogo emiliano che disponeva l'iscrizione nel registro anagrafico di due immigrati. Uno di questi era difeso da un altro avvocato dell'Asgi, Nazzarena Zorzella, che per anni ha co-diretto Diritto, immigrazione e cittadinanza e che ora è nel comitato editoriale dove siede anche la Betti. Un impegno pubblico che sfocia nella militanza politica. Tanto che in più di un'occasione Salvini li ha invitati a smettere la toga e ad affrontare le urne: "Se qualche giudice vuole fare politica e cambiare le leggi per aiutare gli immigrati lasci il tribunale e si candidi con la sinistra".



Toga rossa scrive a Salvini: «Caccia quei 4 immigrati prima del processo. Sono pericolosi»
mercoledì 5 giugno 2019
Fortunata Cerri

https://www.secoloditalia.it/2019/06/to ... CHxWJT_yN0

«Quei quattro stranieri vanno espulsi». A chiederlo è il giudice Paola Di Nicola, gip al tribunale di Roma: toga di area progressista e già candidata nel 2014 alle primarie per il Csm nella corrente di sinistra Magistratura Democratica. Il magistrato, come si legge sul Corriere della Sera che ha pubblicato in esclusiva la notizia, il 20 maggio ha scritto “per conoscenza” al capo di gabinetto del ministero dell’Interno, al Questore e al Prefetto. Nella missiva chiede che prendano in considerazione la possibilità di cacciare dall’Italia – quattro immigrati accusati di abusi sessuali e maltrattamenti sulle donne – «al momento della scadenza» dell’arresto e, quindi prima del processo. L’espulsione, per il gip, si legge ancora sul Corriere, sarebbe lo «strumento per evitare, da parte delle istituzioni italiane, la vittimizzazione secondaria delle persone offese» (cioè delle donne vittime di violenza) «attraverso il rischio di reiterazione dei reati subìti». E ciò alla luce della «Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne», che «impone agli Stati di garantire alle donne il diritto a un’esistenza libera dalla violenza».

Di Nicola fa riferimento agli arresti di un egiziano accusato di frustare da anni la moglie che non voleva lavorasse; di un giovane del Bangladesh accusato di tentata violenza sessuale dopo già due condanne per analogo reato; di un polacco indiziato di stalking dopo una condanna in primo grado per maltrattamenti; e di un romeno accusato di violenza sulla compagna e già gravato da diverse condanne. E riassume che «si tratta di soggetti pericolosi, che hanno già commesso reati nel nostro Paese e per i quali — si spinge — è certa la reiterazione di delitti di violenza di genere alla luce della motivazione delle misure cautelari». Perché certa? Perché, si legge ancora sul Corriere, «la modalità con la quale hanno esercitato violenza esprime un atteggiamento proprietario e predatorio rispetto al genere femminile che disprezzano, dileggiano, limitano nelle sue minimali forme di libertà, assoggettano, maltrattano, violano perché non ne riconoscono la dignità».
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Messaggioda Berto » mer giu 12, 2019 10:34 pm

Passa il dl Sicurezza bis: stop alle Ong e aiuti alla polizia
Andrea Indini - Mar, 11/06/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... YqmXmTB4og

Via libera del Cdm al decreto voluto da Salvini. Confische e multe alle navi che violano i blocchi. Inasprite le pene per chi aggredisce le forze dell'ordine

Confische e multe (salate) per tutte quelle imbarcazioni che violano i divieti imposti dallo Stato italiano, ma nessuna sanzione sul numero degli immigrati soccorsi.

E poi la parte più operativa che dispone l'impiego di agenti sotto copertura e intercettazioni per contrastare i trafficanti di esseri umani. Dopo settimane di estenuanti scontri nella maggioranza, il Consiglio dei ministri dà finalmente il via libera al decreto Sicurezza bis. "Avevo chiesto io di rinviarlo - ammette il premier Giuseppe Conte - perché fissare il cdm a due giorni della giornata elettorale non mi pareva opportuno...". Ora che il decreto è passato, Matteo Salvini non nasconde la propria soddisfazione. "È un passo verso la sicurezza del Paese", promette garantendo l'assoluta costituzionalità del testo.

"Habemus decretum". Esordisce così Salvini, in conferenza stampa con Conte e il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, al termine del Consiglio dei ministri. Nei 18 articoli del decreto licenziato oggi (qui il testo integrale), c'è un'ampia parte che riguarda il contrasto dell'immigrazione clandestina. Norme che servono a fermare, una volta per tutte, le imbarcazioni delle Ong che scorrazzano per il Mar Mediterraneo e che, dopo aver recuperato gli immigrati al largo della Libia sfidando apertamente la Marina di Tripoli, puntano dritto ai porti italiani, e al tempo stesso dotare i nostri uomini di strumenti più efficaci per contrastare i trafficanti di esseri umani. Tra questi, appunto, le intercettazioni e le missioni sotto copertura finanziate con 500mila euro per il 2019, un milione di euro per il 2020 e un milione e mezzo per il 2021. Sebbene dal testo sia stato tolto il riferimento diretto alle attività di soccorso degli immigrati, l'articolo 1 prevede che il Viminale può "limitare o vietare l'ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale, salvo che si tratti di naviglio militare o di navi in servizio governativo non commerciale, per motivi di ordine e sicurezza pubblica". In caso di violazione di questo divieto, il comandante e l'armatore saranno sanzionati con multe che vanno dai 10mila ai 50mila euro. In caso di reiterazione, scatta la confisca della nave "procedendo immediatamente a sequestro cautelare".

Una seconda parte del provvedimento mette sul tavolo aiuti concreti per sostenere le forze dell'ordine quotidianamente impegnate a garantire la sicurezza nelle strade del Paese. Oltre alla cosiddetta norma "spazza-clan", che prevede l'assunzione di 800 unità di personale amministrativo per la notifica delle sentenze a carico di condannati ancora liberi (solo a Napoli sono 12mila), sono state inasprite le pene per chi aggredisce gli operatori di polizia nel corso di manifestazioni. "Gli episodi di violenze devono prevedere un concreto pericolo per le persone - assicura Salvini - la libertà di pensiero degli italiani non verrà mai messa in discussione... ma non penso che la libertà di pensiero passi per strumenti come petardi, mazze e bastoni".

La stretta sulle manifestazioni violente riguarda, ovviamente, anche quelle sportive. Il decreto Sicurezza bis è un vero e proprio giro di vite sugli ultrà del calcio. Il Daspo viene esteso agli episodi di violenza che avvengono all'estero e tutti quegli eventi sportivi che non per forza sono disputati negli stadi. Come spiegato da Giorgetti in conferenza stampa, tutte queste misure, che ovviamente riguardano anche gli attacchi agli arbitri, sono state pensate per "evitare rapporti opachi di natura commerciale tra le società e soggetti violenti".



I Verdi contro il decreto sicurezza bis: "esposto alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo".
11 giugno 2019

https://globalist.it/news/2019/06/11/i- ... mP-gIwAqjo

Rischi per il rispetto dei diritti umani, arbitrarietà nelle decisioni, stretta per chi aiuta i migranti e salva vite umane.
La Turchia di Erdogan? No. L’Italia reazionaria in mano alla destra estrema e ai suoi camerieri populisti.
"Alla fine il Parlamento ha approvato il Decreto sicurezza Bis, mettendo fine alla pantomima di Di Maio che, anche questa volta, ha ubbidito agli ordini del vero Premier della maggioranza giallo-nera: Matteo Salvini".
Lo scrivono in una nota Elena Grandi, co-portavoce dei Verdi e Angelo Bonelli, coordinatore dell'esecutivo, che spiegano: "Oggi il Governo si è preso la responsabilità di approvare un decreto che è già stato bocciato dall'Onu, che va contro i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione e la normativa internazionale sui rifugiati e sui diritti umani, un decreto, a tutti gli effetti incostituzionale. Noi ci opporremo con tutte le nostre forze a questa norma, che riduce il diritto di manifestare e il diritto sacrosanto di salvare vite umane in mare, e lo faremo anche con un esposto alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo".



L'Ue mette nel mirino Salvini: "Valutiamo dl Sicurezza bis"
Angelo Scarano - Ven, 14/06/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... -t_ozS7o50

La Commissione pronta a verificare la compatibilità del provvedimento con la normativa Ue. Braccio di ferro con Bruxelles

Il dl Sicurezza Bis potrebbe finire nel mirino dell'Unione Europea. Il piano con le nuove direttive varate dal Ministero degli Interni sono molto stringenti sul fronte deelle ong.

Infatti le norme adesso prevedono la confisca della nave che forza i divieti imposti sulle acque territoriali e multe per le ong che portano i migranti salvati in mare nei nostri porti. Disposizioni che potrebbero già entrare in campo a breve con la diffida da parte del Ministero degli Interni contro Sea Watch. Il Viminale ha infatti proibito l'ingresso nelle acque territoriali alla nave dell'ong che sta facendo rotta sull'Italia. Le disposizioni di Salvini in questo caso sono molto chiare ed è intenzionato ad usare il pugno di ferro sfruttando proprio le norme del dl Sicurezza bis. Ma a quanto pare Bruxelles potrebbe mettere nel mirino proprio il provvedimento appena varato.

Ad affermarlo è stata la portavoce dell'esecutivo Ue, Natasha Bertaud: "La Commissione europea ha annunciato la sua intenzione di verificare la compatibilità del decreto di sicurezza bis con la legislazione dell’Ue. Si tratta di una bozza e non commenteremo un decreto quando è ancora un progetto". Insomma tra le righe Bruxelles lascia intedere che metterà sotto la lente proprio le norme che intervengono in modo diretto sulla gestione dei flussi migratori. Poi sempre la Bertaud aggiunge: "Tuttavia la Commissione mantiene la sua prerogativa di verificare la compatibilità di questa legislazione una volta adottata". Insomma all'orizzonte potrebbe esserci un braccio di ferro durissimo tra Bruxelles e Roma proprio su un altro provvediemnto chiave del governo gialloverde.



La Consulta respinge i ricorsi delle regioni sui migranti
20 giugnp 2019

http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 1df33.html

La Corte Costituzionale ha esaminato alcune disposizioni del Titolo II del "Decreto sicurezza" e ha ritenuto che sia stata violata l'autonomia costituzionalmente garantita a Comuni e Province. Pertanto, ha accolto le censure sull'articolo 28 che prevede un potere sostitutivo del prefetto nell'attività di tali enti. Lo comunica l'Ufficio Stampa della Consulta, in attesa delle motivazioni.

Inammissibili i ricorsi delle Regioni sui migranti
La Corte Costituzionale ha dichiarato invece inammissibili i ricorsi contro il decreto sicurezza presentati dalle Regioni Calabria, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Umbria, che ne hanno impugnato numerose disposizioni lamentando la violazione diretta o indiretta delle loro competenze. La Corte ha ritenuto che le nuove regole su permessi di soggiorno, iscrizione all'anagrafe dei richiedenti asilo e Sprar sono state adottate nell'ambito delle competenze riservate in via esclusiva allo Stato. Lo comunica sempre l'ufficio stampa della Consulta.

In particolare, la Corte Costituzionale, nel dichiarare inammissibili i ricorsi delle Regioni sulle politiche migratorie, ha ritenuto che il decreto sicurezza voluto dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, e diventato legge a dicembre 2018, non ha avuto incidenza diretta o indiretta sulle competenze regionali. Ma la Corte non ha compiuto alcuna valutazione sulla legittimità costituzionale dei contenuti delle norme impugnate.
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Messaggioda Berto » gio lug 04, 2019 1:56 pm

La "Carola italiana" condannata in Francia tra l'indifferenza dei buonisti
Chiara Sarra - Mar, 02/07/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 20332.html

Nel 2013 Francesca Peirotti fu condannata a 6 mesi di carcere in Francia per aver aiutato 8 migranti a passare il confine. Ma di lei non parla più nessuno

C'è una "Carola italiana". Si chiama Francesca Peirotti e anche lei è finita nella bufera per aver aiutato i migranti a entrare clandestinamente in un Paese.

Non con una nave come la capitana Rackete, ma attraverso le Alpi, al confine tra Ventimiglia e Mentone. A differenza della tedesca - rilasciata proprio oggi dal gip, però, la 31enne di Cuneo è stata arrestata, processata e condannata per favoreggiamento dell'immigrazione dalla stessa Francia che ora ci fa la predica per il caso Sea Watch.

La vicenda risale al novembre 2016, quando la Peirotti (già allora residente a Marsiglia) trasportò 8 persone - tutti richiedenti asilo arrivati in Italia e rimasti bloccati a Ventimilglia - nascoste su un furgone con il logo della Croce Rossa oltre il confine francese. La vettura venne però bloccata sulla A8 all'altezza di Mentone dalla gendarmeria e per Francesca iniziò la trafila giudiziaria. Nel 2017 la condanna di primo grado: una multa da mille euro. Ma in Appello la pena pecuniaria venne trasformata in 6 mesi di carcere, sospesi con la condizionale, e l'interdizione dal suolo francese per 5 anni. Ora la 31enne è in attesa della Cassazione.

Ma se per la Rackete si è sollevato un polverone internazionale, con Francia e Germania pronte ad andare allo scontro col governo italiano e sit in persino in Austria durante la visita di Sergio Mattarella, per la Peirotti nessuno striscione. "In realtà si tratta di due vicende molto diverse sebbene entrambe legate al fenomeno dell'immigrazione: la Sea Watch fa salvataggi in mare, io aiutavo delle persone ad andare dove volevano, senza un'organizzazione alle spalle", dice lei stessa all'Adnkronos. Eppure quel silenzio fa rumore. E fa emergere quella doppia morale di cui Parigi ha già più volte dato prova.


La "Carola italiana": "Non paragonatemi alla capitana della Sea-Watch, sono due vicende diverse"
La cuneese condannata in Francia per aver aiutato un gruppo di migranti: per me si scatenò la macchina del fango
CARLOTTA ROCCI
02 luglio 2019

https://torino.repubblica.it/cronaca/20 ... -230189203

"Non paragonatemi alla capitana della Sea-Watch.Le nostre vicende sono diverse anche se entrambe, alla fine, siamo diventate le pedine di un gioco politico sulle vite umane". Eppure Carola Rackete e Francesca Peirotti, 32 anni, cuneese, hanno tanto in comune. Entrambe poco più che 30enni, convinte sostenitrici dei diritti umani, finite nei guai per aver dimostrato la loro solidarietà verso i migranti. Peirotti vive a Marsiglia e l'8 novembre 2016 è stata arrestata dalla polizia francese, a Mentone, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina per aver trasportato su un furgone un gruppo di migranti, tra cui un neonato, provenienti dal Ciad e dall'Eritrea, respinti a Ventimiglia. Il tribunale di Aix-en-Provence l'ha condannata a 8 mesi di carcere e 5 anni di interdizione dalla regione delle Alpi Marittime. Oggi è libera, per la sospensione della pena in attesa che il processo arrivi in Cassazione.

Perché dice che la sua vicenda e quella della capitana della Sea Watch non sono paragonabili?
"Perché quella è la Sea-Watch, una ong conosciuta che lavora nel Mediterraneo, l'attenzione mediatica su questa storia è incredibile. Mi chiedo come si possa mettere in croce un'organizzazione che salva le vite. Accusano le ong di fare accordi con i trafficanti ma chi dice queste cose non sa di che parla".

Un anno fa definì anche la sua una sentenza politica, forse è questo il punto di contatto.
"Forse, ma è inevitabile. E' la reazione di fronte a un'organizzazione o un singolo che decidono di non stare a regole disumane. Ma sono tantissimi quelli che si spendono per fare cose del genere e non diventano eroi semplicemente perché riescono a non farsi prendere".

Dopo la condanna la sua vita è cambiata?
"Se sarà confermata l'interdizione sarò tagliata fuori dalla strada più breve per tornare a Cuneo. Ma adesso non è cambiato niente. Vivo a Marsiglia con la mia famiglia e continuo a lavorare con i migranti. Mi spiace di essere stata arrestata, ma rifarei tutto".

E se ci fosse stata lei alla guida della Sea watch?
"Non so immaginarlo. Io non sono una ong che salva vite in mare, non mi sono trovata nella situazione di non avere altro porto sicuro dove attraccare. Io ho scelto di caricare a bordo quelle persone per aiutarle. Mi spiace molto che Carola sia stata arrestata e spero che abbia accanto delle persone in grado di sostenerla in questo momento. Allo stesso modo, però, penso che trasformare questa vicenda in una telenovela svii dal vero problema, che sono le vite umane che si rischiano su confini che non esistono. Carola è stata attaccata per aver detto di aver scelto questa vita perché è bianca, ricca e privilegiata. Ma riconoscere di avere dei privilegi non può essere una colpa".

Il suo arresto suscitò meno clamore. Nessuno dall'Italia interpellò la Francia. Perché?
"Meno male. Non so che farmene delle dichiarazioni dei politici che cercano sempre i riflettori accesi per prendere posizione. Si scatenò però la macchina del fango sui social. Ma d'altronde per qualche ignorante non c'è niente di peggio che essere una donna che aiuta i neri".



Il male peggiore è da sempre quello travestito da bene.
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Ecco un caso esemplare di cattiveria, disumanità, irresponsabilità, criminalità e inciviltà travestito da bontà, umanità, responsabilità, buon senso, giustizia e civiltà.
Carola Rackete
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Messaggioda Berto » gio lug 04, 2019 1:56 pm

Trump trascina in tribunale le ong che favoriscono l'immigrazione clandestina
Gerry Freda - Gio, 04/07/2019

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/tru ... FFi1_xGfac

Gli attivisti anti-Trump hanno subito bollato come “politicizzate” le cause legali promosse dal governo contro le ong che aiutano i clandestini

L’amministrazione Trump ha recentemente disposto un’offensiva giudiziaria contro le ong responsabili di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.

Il tycoon, in applicazione della linea dura sul fronte della salvaguardia dei confini del Paese, ha dato mandato agli avvocati della Casa Bianca di promuovere cause penali verso le associazioni sospettate di aiutare gli stranieri irregolari a varcare di nascosto la frontiera tra Usa e Messico. L’iniziativa anti-ong di Trump ha già determinato l’incriminazione della sigla No More Deaths, impegnata formalmente a prestare aiuti alimentari e sanitari alle carovane di migranti centroamericani dirette verso il territorio statunitense.

Un esponente di tale organizzazione, Scott Warren, è stato infatti, su sollecitazione degli avvocati del governo nazionale, indagato dalla Corte federale del distretto di Tucson, in Arizona, per avere aiutato numerosi clandestini a oltrepassare i confini meridionali Usa. Egli, secondo i giuristi interpellati dall’emittente Cnn, rischierebbe, per il reato contestatogli, fino a 10 anni di carcere. L’imputato ha reagito al suo rinvio a giudizio rivendicando l’“alta valenza umanitaria” dell’assistenza da lui finora offerta agli stranieri “assiepati nei pressi delle nostre frontiere dopo essere fuggiti dalla miseria e dalla guerra” e disconoscendo il diritto dell’amministrazione Trump di trascinare in tribunale chi “apporta ristoro a gente che soffre nel deserto tra Arizona e Messico”.

A detta di Glenn McCormick, portavoce dell’avvocatura generale della Casa Bianca, nuove cause legali sarebbero pronte per essere avviate, in molteplici distretti giudiziari del Paese, contro numerose altre ong. Il processo in cui è indagato Warren ha però già suscitato feroci polemiche negli Stati Uniti, con molti attivisti pro-migranti che hanno etichettato i capi d’accusa a carico dell’esponente di No More Deaths come “montati ad arte in base a pregiudizi politici”.

Ad esempio, Mary Katherine Morn, portavoce dell’ente no-profit Unitarian Universalist Service Committee, ha definito la recente battaglia legale di Trump ai danni delle ong “rappresentativa della volontà del presidente di annientare chiunque si opponga alle sue politiche razziste”.

Anche Amnesty International ha denunciato come “politicizzato” il processo nei riguardi di Warren e ha poi presentato l’offensiva giudiziaria di The Donald verso le associazioni umanitarie quale premessa dell’instaurazione in America di una “vera e propria dittatura”. Erika Guevara-Rosas, dirigente della rappresentanza di Amnesty negli Usa, ha appunto tuonato: “Il fatto che l’amministrazione Trump utilizzi il proprio esercito di avvocati contro i difensori dei diritti umani e ricorra a ogni genere di cavillo per fare finire in galera chi ha soltanto provveduto a salvare da morte certa dei disperati desiderosi di raggiungere gli Stati Uniti è assolutamente spaventoso. La strategia di Trump diretta a intimidire le ong mediante la minaccia del carcere sta conducendo l’America verso il consolidamento di un regime autoritario terroristico”.

Alle dure parole pronunciate dagli attivisti pro-migranti ha immediatamente replicato lo stesso Glenn McCormick, che ha ribadito la “sacralità delle leggi nazionali, comprese quelle che vietano l’ingresso di clandestini nel nostro territorio”. Il portavoce dell’avvocatura federale ha quindi precisato: “Donald Trump non è affatto il primo presidente ad avviare un’offensiva giudiziaria contro le organizzazioni indiziate di favoreggiamento dell’immigrazione illegale. Nel 2010, infatti, Barack Obama aveva promosso una causa penale per tale reato sempre ai danni di No More Deaths. Tuttavia, allora né Amnesty né altre sigle paragonarono l’esponente democratico a un dittatore o montarono una campagna di opposizione all’esecutivo nazionale di durezza analoga a quella in corso in questi giorni”.
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Messaggioda Berto » mar lug 09, 2019 4:03 am

De Magistris prepara la flotta per recuperare i migranti in mare
Sergio Rame - Lun, 08/07/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 22978.html

Il sindaco di Napoli: "Il porto è aperto". E si prepara a mettere in mare velieri, gommoni e barche per "salvare" i migranti

Trai i sindaci pro migranti, che si curano più della politica nazionale che del Comune che amministrano, Luigi De Magistris è stato sempre, insieme al primo cittadino di Palermo Leoluca Orlando, uno dei più agguerriti avversari di Matteo Salvini.

Ogni volta che il ministro dell'Interno respingeva una nave carica di clandestini, il sindaco di Napoli si sgolava a ripetere che il porto della propria città era aperto. Non se ne è mai fatto nulla: le sue crociate contro il leader leghista sono sempre cadute nel vuoto. Ora, però, vuole passare dalle parole ai fatti. Starebbe, infatti, per mettere in mare una vera e propria "flotta", fatta da "velieri, gommoni e barche", per andare a recuperare i migranti direttamente in mare.

"Il porto di Napoli è aperto". De Magistris continua a dirlo. Lo ha detto anche alla capitana della Sea Watch 3, Carola Rackete, quando zigzagava sul limitare delle acque territoriali italiane perché era stata colpita da un divieto di ingresso. "Lo ripeto anche adesso", tuona il sindaco di Napoli che oggi si trova proprio a Lampedusa. Oggi, però, oltre alla solita propaganda da ultrà dell'immigrazione, ha aggiunto un folle proprositi. Starebbe costruendo "una piccola flotta", fatta di "velieri, gommoni e barche" per "andare a soccorrere" i migranti irregolari direttamente in mare e portarli nel porto di Napoli. Una vera e propria provocazione contro Salvini che ha chiuso tutti i porti del Paese e che da un anno a questa parte sta spendendo tutte le sue forze per combattere gli ingressi illegali e i trafficanti di uomini.

Che sia una provocazione, lo dice lo stesso De Magistris. "Voglio vedere se si fa un maxiprocesso, abbiamo anche l'aula bunker... un de Magistris+700", dice. "Da magistrato a sindaco - continua, poi - sono 120 i procedimenti a mio carico. Perché sono un mariolo? No perché facevo la caccia ai marioli...". Il primo cittadino di Napoli non fa nemmeno mistero di sostenere le ong fuorilegge che in questi giorni hanno preso d'assalto il porto di Lampedusa per scaricarci decine di clandestini. "In questo Paese si ribaltano la verità e la realtà - lamenta - chi salva vite viene arrestato, come Carola; chi tiene in ostaggio persone in barca non ha conseguenze". Ovviamente la narrazione del sindaco combacia con quella dei fan dei porti aperti. "Ci sarà un processo contro i responsabili dei crimini contro l'umanità - conclude - le ong sono i testimoni, hanno le registrazioni".


L'invasione clandestina è un crimine contro l'umanità, la nostra umanità!
Migrare e invadere la casa e il paese altrui non è un diritto ma un crimine, ed è un dovere impedirlo
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