Ecco cos'è veramente l'Islam o nazismo maomettano, così è stato Maometto il promotore di questa mostruosità disumana.
La guerra criminale dell'invasato idolatra assassino e razziatore Maometto e dei suoi seguaci nazi maomettani,
non vi è nulla di santo in tutto ciò ma solo crimine disumano, demenziale, idolatra, razzista e nazista, nulla più.Strage di cristiani in Sri Lanka, il rischio di attentati kamikaze era stato segnalato21 aprile 2019
https://formiche.net/2019/04/attentati- ... g.facebookUn coprifuoco di 12 ore in tutto il Paese. È la decisione presa dal governo dello Sri Lanka dopo la serie di attacchi contro alberghi e chiese, attacchi che finora hanno provocato la morte di oltre 200 persone. È quanto si legge in una nota della presidenza, secondo cui il cessate il fuoco sarà in vigore dalle 18 ora locale di oggi (le 14.30 in Italia) alle 6 di domani. Il governo ha inoltre annunciato anche un “blackout” dei social e dei servizi di messaggeria con effetto immediato. Gli attentati non sono ancora stati rivendicati. Al momento sono stati arrestati 8 uomini ritenuti responsabili degli attacchi multipli, ma le indagini proseguono.
GLI ATTACCHI MULTIPLI
Una nuova esplosione, l’ottava, è stata segnalata a Orugodawatta, un sobborgo settentrionale di Colombo, capitale dello Sri Lanka, ha riferito la polizia. Le altre esplosioni simultanee si sono verificate in tre hotel di lusso e tre chiese durante le celebrazioni di Pasqua. Secondo quanto riferito dalle autorità locali, almeno due esplosioni sarebbero state opera di attentatori suicidi. Una delle chiese colpite dall’esplosione è Sant’Antonio a Colombo. Le altre due sono San Sebastiano a Negombo, a circa 30 chilometri dalla capitale e una chiesa a Batticaloa, a 250 chilometri a est della capitale. Sono stati sicuramente colpiti anche lo Shangri-La Hotel, il Kingsbury Hotel e il Cinnamon Grand a Colombo.
ARRESTATI OTTO UOMINI
Al momento sono 8 le persone arrestate ritenute responsabili per attentati che hanno ucciso oltre 200 persone. A renderlo noto il premier Ranil Wickremesinghe, specificando che “finora i nomi emersi sono tutti locali” ma che gli inquirenti stanno cercando di verificare se i terroristi avessero eventuali “contatti all’estero”. Il premier ha aggiunto che si sta cercando di capire “perché non siano state prese precauzioni adeguate”, ma che la priorità del governo è “catturare i terroristi”: “Dobbiamo cercare per prima cosa e prima di tutto che il terrorismo non rialzi la testa in Sri Lanka”.
GLI ALLARMI DEI GIORNI PRECEDENTI
A poche ore dai sanguinosi attentati, in Sri Lanka si apre la polemica sulle mancate misure di prevenzione prese dal governo visto che l’allerta su possibili attentati alle Chiese era arrivato in anticipo. Lo ha detto lo stesso premier, Ranil Wickremesinghe: “Dobbiamo capire perché non siano state prese precauzioni adeguate. Né io né i ministri eravamo stati tenuti informati”. Il capo della polizia era stato allertato da un servizio straniero di intelligence e aveva emanato un’allerta a livello nazionale l’11 aprile, segnalando il rischio di attentati kamikaze contro “chiese importanti” e contro la rappresentanza diplomatica indiana a Colombo, pianificati dal gruppo radicale islamico National Thowheeth Jama’ath.
Il capo della polizia dello Sri Lanka, infatti, aveva emanato una allerta a livello nazionale 10 giorni fa segnalando il rischio di attentati kamikaze contro “chiese importanti”. L’ufficiale, Pujuth Jayasundara, aveva segnalato la minaccia l’11 aprile, allertato da un servizio di intelligence straniero, secondo il quale il gruppo radicale islamico National Thowheeth Jama’ath (Ntj) sta pianificando di compiere attacchi suicidi contro chiese importanti come pure l’alta commissione indiana a Colombo”. Il gruppo radicale islamico Ntj è noto dall’anno scorso, quando era stato collegato ad una serie di atti vandalici contro simboli buddisti.
LA NOTA DELLA FARNESINA
La Farnesina ha confermato in un tweet che l’unità di crisi è al lavoro, insieme all’Ambasciata d’Italia a Colombo “per effettuare verifiche sugli attacchi in #SriLanka”. Nel tweet è indicato anche un numero di telefono a cui rivolgersi per eventuali segnalazioni: 00390636225.
IL MESSAGGIO DI SANT’EGIDIO
“Auspicando che le operazioni di soccorso riescano a salvare la vita dei numerosi feriti, la Comunità esprime la più ferma condanna nei confronti di chi ordisce trame omicide contro persone innocenti, inermi e in preghiera”. Sono le parole diffuse con una nota dalla Comunità di Sant’Egidio sulla strage nello Sri Lanka. “È una violenza cieca che ha come unico obiettivo seminare terrore e minare ogni tessuto di coabitazione. Sgomenta la scelta di colpire i cristiani proprio nel giorno di Pasqua, la festa più importante dell’anno, in chiese tra l’altro frequentate anche da musulmani e buddisti e dove si vive uno spirito di coabitazione pacifica tra credenti di diverse religioni. La vita pacifica dei cristiani – prosegue la nota – resta la più grande risposta a chi cerca di seminare odio e divisione. Non lasciamo solo lo Sri Lanka, i cristiani, e manifestiamo la più forte solidarietà di tutte le Chiese e dei credenti di tutte le religioni, percorrendo ogni strada possibile di riconciliazione e pace”.
LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO
Della tragedia che ha colpito il Paese situato al sud dell’India, ha parlato anche il pontefice, al termine della benedizione Urbi et Orbi dalla Loggia centrale della Basilica vaticana: “Ho appreso con tristezza e dolore la notizia dei gravi attentati che, proprio oggi, giorno di Pasqua, hanno portato lutto e dolore in alcune chiese e altri luoghi di ritrovo dello Sri Lanka. Desidero manifestare la mia affettuosa vicinanza alla comunità cristiana, colpita mentre era raccolta in preghiera, e a tutte le vittime di così crudele violenza. Affido al Signore quanti sono tragicamente scomparsi e prego per i feriti e tutti coloro che soffrono a causa di questo drammatico evento”.
Sri Lanka, la condanna del "ministro" del Papa: "Barbara violenza islamista"Matteo Orlando - Dom, 21/04/2019
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/sri ... 82922.html Il cardinale Robert Sarah sui terribili attacchi: "Mostrano ancora una volta come i seguaci di Cristo sono in tutto il mondo vittime di azioni folli e selvagge"
Il "ministro" del culto Vaticano, cioè il prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina di sacramenti, il cardinale Robert Sarah, ha commentato su Twitter il terribile molteplice attentato terroristico che ha colpito lo Sri Lanka nel giorno di Pasqua.
Il cardinale guineiano ha scritto: "mentre celebriamo la risurrezione del figlio di Dio, i terribili attacchi nello Sri Lanka mostrano ancora una volta come i seguaci di Cristo sono in tutto il mondo le vittime di azioni folli e selvagge. Condanno questa barbara violenza islamista. Preghiamo".
Parole dirette, chiare, che identificano chiaramente le vittime, "i seguaci di Cristo", e i carnefici, i fanatici islamici. Il cardinale Sarah, ammirato dai non progressisti e dai fedeli alla tradizione bimillenaria della Chiesa Cattolica, che mai ha criticato il pontefice regnante, Papa Francesco, è considerato unanimemente un grande uomo di preghiera ed è uno degli alti prelati che parlano e intervengono pochissimo sui media. Tuttavia quando interviene, come in questo caso sullo Sri Lanka, si fa sentire e le sue parole colpiscono nel segno.
Recentemente, a proposito di un pericolo islamista aveva detto che "i musulmani disprezzano l'Occidente ateo. Si rifugiano nell'islamismo rifiutando una società dei consumi che viene loro spacciata per religione. L'Occidente sarà in grado di offrire loro chiaramente la fede?". Ed aveva sostenuto la sua affermazione dicendo: "Il mio paese è in maggioranza musulmano (la Guinea). Credo di sapere di cosa parlo".
Sulla malsana tentazione di una parte della Chiesa di adottare le ideologie del mondo moderno, sotto il falso pretesto di aprirsi ad esso, il cardinale africano aveva spiegato che "la chiesa è Mater et magistra, madre e insegnante. La madre, naturalmente, ascolta il suo bambino, ma sta con lui soprattutto per insegnare, per impostare la direzione, perché conosce meglio dei suoi figli qual è la strada da percorrere. Piuttosto si dovrebbe guidare il mondo ad aprirsi a Dio che è la fonte della nostra esistenza".
Alberto PentoI nazi maomettani non disprezzano solo l'Occidente ateo e laico (ma che non è solo ateo e laico) e la società dei consumi (che non è solo materialismo ma per lo più sviluppo tecno-scientifico che migliora la vita all'umanità intera), i nazi maomettani disprezzano tutto ciò che non è maomettano, chiunque e in qualsiasi parte del mondo sia diversamente religioso e pensante.
I nazi maomettani come tutti gli idolatri disprezzano Dio e apprezzano solo il loro idolo, quello inventato dal loro demoniaco profeta ladro, razziatore, assassino, terrorista.
Comunque sia meglio ateo dotato di buon senso che idolatra insensato.
È più spirituale un ateo che un regligioso idolatra.
È più vicino a Dio un ateo che un religioso idolatra, che un credente fedele adoratore di idoli di una qualsiasi religione.
Dio non ha bisogno di religioni, di profeti, di rivelazioni, di chiese, di preti, di riti magici, di schiere di adoratori e di schiavi tutte cose che invece si attengono agli idoli e alle loro idolatrie religiose e politiche.Tiziana Marogna Alberto Pento dimentichi che odiano gli occidentali al punto che non si integrano mai, ci odiano perché non siamo islamici ma migrano in occidente per portarci via le nostre ricchezze perché non sanno fare altro e una volta installati pretendono di avere. Girare la Francia per credere. La Francia a causa di questa invasione è diventata una polveriera e lo diventeremo anche noi per colpa degli stolti che non capiscono queste poche cose
TERRORISMO ISLAMICO E DEMOCRAZIALoredana Biffo
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 9481402083 Sri Lanka, solo pochi giorni fa, l'11 aprile, il capo della polizia, Pujuth Jayasundara, aveva fatto diramare un allarme dell'intelligence ai più alti ufficiali, dichiarando che alcuni kamikaze islamici pianificavano di colpire delle "chiese importanti".
Proprio la domenica di pasqua sei esplosioni simultanee sono avvenute in almeno tre chiese dello Sri Lanka, una delle quali nella capitale Colombo, e in altrettanti hotel del Paese, frequentati da turisti, causando molte vittime tra i fedeli. Fonti ospedaliere locali parlano di almeno 138 morti accertati. Secondo i media locali e internazionali i feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni, sarebbero oltre 400.
Gli islamisti sono coerenti nel loro processo di arrivare a dominare il mondo, lo fanno attraverso la persecuzione in primis di ebrei, si veda la situazione in Francia, poi di cristiani, ma non illudiamoci, nel loro mirino ci sono tutti, laici e credenti.
Lo scopo è il raggiungimento della "dimmitudine", attraverso la quale il predominio sarà solo islamico. Eppure c'è ancora chi pensa non sia così grave la situazione. Allora a costoro imputeremo la responsabilità di rendere conto alle future generazioni, ai nostri figli e nipoti degli orrori che ci saranno attraverso l'islamizzazione dell'occidente, il fatto che numerosi musulmani sui social abbiano festeggiato il rogo di Notre-Dame è un segno evidente del degrado che questa ideologia volta al dominio attraverso la religione (che non prevede, anzi, aborrisce la separazione tra Stato e religione) sta inoculando nella modernità.
Nel dibattito contemporaneo si sente spesso asserire, con posizioni opposte, che l’islam è in antitesi con la democrazia, altresì c’è chi sostiene che questa sia una visone draconiana non corrispondente a verità.
È diventato quindi urgente analizzare questo importante aspetto della religione e della sua interdipendenza con la politica, poiché oggi la questione è entrata prepotentemente nelle società occidentali, che sembrano non avere gli strumenti per affrontarla.
Poiché le parole sono importanti, in quanto definiscono le categorie, il confronto tra la società come la intende la visione islamica e come invece la intende quella democratica, appare piuttosto aspro, certamente la definizione “democrazia” non può essere usata nei due ambiti in modo neutro.
È evidente che dopo il crollo del muro di Berlino, con l’ingresso dell’era cristiana nel terzo millennio la democrazia comunicativa ed espansiva si trovano ad affrontare difficoltà assai diverse da quelle che precedentemente si conoscevano in un mondo bipolare. La sfida islamica alla democrazia si pone come “la sfida” per eccellenza.
L’antropologo indiano Arjun Appadurai ha ben evidenziato questa contraddizione nel suo saggio “Modernità in polvere” mettendo in risalto le criticità delle migrazioni di massa, volontarie o forzose che siano, ponendoli come fattori che determinano dimensioni sconosciute dell’immaginazione collettiva potenziandone l’impatto sulle strutture democratiche e sui poteri del sistema mondiale.
Queste trasformazioni se non opportunamente fermate in tempo, corroderanno le basi di quella democrazia che ha importanti contenuti sociali formatisi in particolare, con lacrime e sangue, dopo la seconda guerra mondiale.
È importante non sottovalutare il fatto che l’integralismo si serve dell’egocentrismo dei ricchi per rilegittimare l’egocentrismo dei poveri (in perfetta chiave post-comunista che vede l’immigrato come il fulcro di una nuova dimensione sociale) e proclamare così - il tanto desiderato dal socialismo e dall’islam - ritorno alla dimensione comunitaria, essendo disposti per raggiungere tale scopo a sacrificare vite, libertà individuali, parità di genere, libertà di pensiero e soprattutto l’odiata democrazia.
Sri Lanka, la strage dei cristiani: «Sono stati i jihadisti»Martedì 23 Aprile 2019
Franca Giansoldati
https://www.ilmessaggero.it/mondo/sri_l ... 45799.html Sri Lanka, la strage dei cristiani: «Sono stati i jihadisti». Le ultime due esplosioni sono avvenute ieri mattina, in una via semi deserta per via del coprifuoco. Un bagliore accecante, il fuoco e un rumore assurdo, poi a distanza di un paio di secondi, l'altra detonazione. Si trattava di un van imbottito di esplosivo che è stato fatto saltare con un timer nei pressi di una delle chiese che il giorno prima erano state teatro della carneficina.
Sri Lanka, i turisti italiani: «Chiusi negli alberghi, vogliamo andare via da Colombo»
Sri Lanka, l’orrore che spaventa l’Europa
Il santuario di Sant'Antonio, la chiesa di San Sebastiano, la chiesa di Sion sulla costa occidentale, e poi tre alberghi di lusso, Shangri-La, Cinnamon e Kingsbury. Nella festa più importante e simbolica dell'anno, la Pasqua, i cristiani si sono ritrovati nel mirino dei terroristi, bersagli prediletti, agnelli sacrificali solo perché cristiani e strumentalmente associati all'Occidente dall'islam radicale.
È stata un'altra Pasqua irrorata di sangue. Ormai accade puntualmente. L'anno scorso, durante tutto l'anno, la mattanza in chiesa aveva riguardato altre latitudini: Burkina, Nigeria, Filippine, Pakistan, Egitto. Stavolta è accaduto nello Sri Lanka, un'isola bellissima, meta di vacanze, in passato squassata dalla guerra civile.
Purtroppo stavolta il bilancio è raccapricciante, si parla di almeno 300 morti e oltre 500 persone rimaste ferite mentre erano a messa, o negli hotel. Non ci sono italiani. Gli stranieri sono 30, una piccola minoranza, ma provenienti da ben 11 Paesi. Otto dei morti venivano dall'India, quattro dagli Stati Uniti, tre dalla Danimarca, i tre figli dell'imprenditore dell'abbigliamento Anders Holch Povlsen. Due persone, di cui non sono state fornite le generalità, sono svizzere, una delle quali con passaporto anche di un altro Paesi, oltre a una terza persona che faceva parte della famiglia delle altre due vittime elvetiche con due diverse nazionalità, no precisate. Due persone, un uomo e una donna, provenivano dalla Spagna, due dall'Australia, due dalla Cina. Gli altri morti provengono da Olanda, Giappone e Portogallo.
Una successione di esplosioni attraverso kamikaze entrati in azione la mattina della domenica, mentre i riti andavano avanti in un clima di festa, con le palme, i colori liturgici più importanti, i turisti in vacanza, l'allegria del momento. Otto esplosioni a distanza, una raffica di morte che ha sventrato certezze, spezzato famiglie, rovinato i sogni di gente ignara, colpevole di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.
L'esplosione del van, invece, ieri mattina, almeno non ha fatto vittime. La polizia srilankese si è attivata subito, come i soccorsi e le unità speciali mobilitate. La polizia dopo un primo momento di attesa, ha ammesso che si è trattato del peggiore attentato islamico della storia del Paese, almeno da quando l'isola è stata teatro di una orrenda guerra civile finita nel 2009.
LA PISTA TERRORISTICA
Il clima resta pesante e non si sa nemmeno quando le autorità faranno rientrare il coprifuoco esteso a tutto il territorio. Il cardinale Rangjit, di Colombo, una autorità nazionale, ha implorato i cittadini a non cedere alle vendette, a non farsi giustizia da soli, ad aspettare gli esiti delle inchieste che non hanno tardato ad individuare i primi segnali precisi. Anche se non sono arrivate rivendicazioni immediate, la polizia ha ben pochi dubbi sulla matrice. Ieri ha confermato di avere arrestato 24 persone collegate al terrorismo e che dietro questo piano dettagliato e terribile c'è il National Thowheeth Jama'th, un gruppo terroristico islamista locale avente ampie ramificazioni internazionali. Sulle quali ora si sta lavorando con le intelligence di mezzo mondo. Secondo il capo della polizia, Pujuth Jayasundara, era stata diffusa almeno una settimana fa una direttiva che ipotizzava un possibile attacco. Si parlava di possibili atti suicidi nel periodo pasquale. Così come è accaduto.
Strage in Sri Lanka: la guerra Santa che non vogliamo vedere https://www.panorama.it/news/politica/s ... amo-vedereI terroristi che hanno colpito con le bombe uccidendo 290 persone (almeno) e ferendone altre 500 hanno scelto proprio la Messa della Pasqua per il loro attentato. Le cerimonia più sacra, nel "giorno" per eccellenza di ogni cristiano del mondo.
Hanno colpito quando le chiese erano stracolme, hanno colpito mentre si celebrava la resurrezione di Cristo.
Tutto questo non è un caso. Avessero messo le stesse bombe in uno stadio o in una stazione ferroviaria all'ora di punta, o nel bel mezzo di una festa avrebbero fatto forse ancora più morti.
Ma non era quello il loro obiettivo. Nel giorno in cui ancora questi terroristi restano senza una matrice, le bombe senza una rivendicazione, l'unica cosa sicura è che hanno voluto colpire ed uccidere dei Cristiani in nome di una "Guerra Santa" che oramai va avanti da decenni, in diverse parti del mondo, ma di cui nessuno parla. E chissà poi perché.
Certo, la lontananza di questi episodi non ci porta ad un coinvolgimento totale ma questo non deve distogliere la realtà. I cristiani vengono uccisi in Africa, Asia ogni giorno. Ma facciamo finta di non vedere.
Ci sono persone che mettono bombe in una Chiesa a Pasqua; ce ne sono altre che esultano sul web mentre Notre Dame brucia ("in nome di Allah"). Ma non si può dire. O, chi prova a farlo, è il solito "razzista" che fomentano "un pericoloso clima d'odio"...
Sarebbe ora di smetterla di tacere e di raccontare le cose come stanno.
La stessa chiarezza con cui, ad esempio, dell'uomo che ha fatto strage in una moschea di Christchurch, in Nuova Zelanda abbiamo detto che era: bianco, xenofobo, di destra e razzista.
Se vogliamo almeno difenderci in questa "Guerra Santa" forse dovremmo cominciare anche a descrivere con tutti gli aggettivi del caso quelli che ci ammazzano.
Alberto Pento
Infatti da sempre, da Maometto in poi si tratta di guerra criminale, idolatra, disumana, razziale, razzista, nazista, predatoria, razziatoria.
Non vi è nulla di santo ma solo infernalità demoniaca demenziale, idolatria criminale.
È una persecuzione mondiale 345 cristiani uccisi ogni meseGian Micalessin - Mar, 23/04/2019
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 83156.html I dati sono allarmanti. I leader che ricordano le vittime di Colombo non hanno il coraggio di definirle cristiane
Sono i nostri Fratelli nella fede. Incarnano i nostri valori e le radici della nostra civiltà. Ma sono anche la comunità religiosa più perseguitata nel mondo.
Eppure ce ne freghiamo. E prima di noi se ne fregano i rappresentanti di quella sinistra cultura del politicamente corretto che ha divorato l'Europa e sta contagiando un Vaticano sempre più incline a guardare ai Cristiani come ai propri figli minori. Eppure statistiche e medie mensili sono tremende. Ogni mese 345 Cristiani vengono uccisi per ragioni di fede, 105 chiese o edifici cristiani sono bruciati o attaccati, 219 credenti finiscono sotto processo o in galera per aver professato la fede nel Vangelo. Le inquietanti cifre, diffuse da Open Doors l'organizzazione americana che ogni anno certifica la condizione dei Cristiani nei paesi più ostili, sono il termometro della nostra ignavia. Le scopriamo solo quando i nostri fratelli nella fede vengono dilaniati dalle bombe nello Sri Lanka, vengono bruciati vivi in Nigeria ed India o fuggono dalle mattanza islamiste in Iraq e Siria. Certo coloro che per primi dovrebbero ricordarsene non sembrano assai propensi a farlo. Capita qui in Italia dove i migranti islamici sono il vero grande cruccio di un Vaticano raramente pronto a prendere le difese dei cristiani di Siria. È capitato in Birmania dove - durante la visita di Francesco - si è rischiato l'incidente diplomatico nel nome dei Rohingya musulmani, ma non si è spesa mezza parola per le minoranze cristiane oppresse dei Karen e dei Kachin. Capita nuovamente con i cristiani dello Sri Lanka trucidati dai jihadisti e perseguitati dagli estremisti buddhisti, ma ignorati, in passato, dalla Santa Sede. Eppure le persecuzioni dei cristiani sono la grande tragedia dell'epoca moderna. Rappresentano sia in termini quantitativi che qualitativi una delle più grandi ingiustizie e prevaricazioni di questo secolo. I numeri e le statistiche lo dicono con chiarezza. Ed è triste che fra le più ignorate, vi siano quelle di un'autorevole istituzione del Vaticano come l'Aiuto alla chiesa che soffre (Acs). Nei suoi rapporti Acs rivela che almeno 300 milioni di cristiani, cioè 1 su 7 dei nostri fratelli, vivono in paesi dove basta dirsi cristiani per subire violenza o finire in galera. E ancora peggiori sono i numeri raccolti tra l'1 novembre 2017 e il 31 ottobre 2018 da Watch List 2019, il rapporto annuale di Open Doors. In quei 12 mesi 4136 cristiani sono stati uccisi per ragioni legate alla loro religione, 2625 sono stati sbattuti in galera senza alcun processo e 1266 chiese sono state distrutte da violenze anti- cristiani. Ma il culmine dell'ipocrisia si nasconde nei twitter con cui Barack Obama, Hillary Clinton e Nathalie Loiseau, vice ministro per gli affari europei di Macron, ricordano la strage nello Sri Lanka. Per Obama e Hillary, le vittime non sono «cristiani» ma «Easter worshippers» ovvero «celebranti della Pasqua». Per la Loiseau semplicemente non esistono. Nel nome del politicamente corretto la parola Cristiani diventa tabù. Le vittime trucidate dentro le chiese mentre pregavano per la Resurrezione di Cristo diventano esseri senza identità, fedeli senza un nome. Se poi bisogna identificare i responsabili della mattanza la vaghezza diventa ancora più assoluta. I probabili assassini islamici si trasformano in non meglio identificati «estremisti religiosi» senza nome e senza fede precisa. Eppure il rapporto di Open Doors parla chiaro. «In almeno sette dei dieci paesi in testa alla classifica - scrive Watch List - la causa primaria della persecuzione e l'oppressione islamica. Questo significa che per milioni di Cristiani la fede in Gesù può avere conseguenze assai dolorose... In quei paesi i Cristiani possono essere trattati come cittadini di seconda categoria, venir discriminati nel lavoro o subire attacchi e violenze».