Demenze antifrancesi e l'incendio di Notre Dame

Demenze antifrancesi e l'incendio di Notre Dame

Messaggioda Berto » dom apr 21, 2019 7:56 am

Demenze antifrancesi e l'incendio di Notre Dame
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Re: Demenze antifrancesi e l'incendio di Notre Dame

Messaggioda Berto » dom apr 21, 2019 8:01 am

Per qualche anno in Italia ha prevalso l'antigermanismo/antimerchelismo (in relazione all'euro, al dominio economico tedesco, al sostegno dell'invasione dei clandestini), da qualche tempo invece prevale l'antifrancesismo/antimacronismo (in relazione ai clandestini dall'Africa, all'euro, alla Libia), assieme all'antiamericanismo sinistro e cattodemosinistro imperante dalla fine della seconda guerra mondiale.


Demenzialità italiane e venete antigermaniche e antitedesche
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Idiozie antiamericane.
A noi veneti gli USA non hanno mai fatto del male anzi ci hanno difesi dai nazismi fascista, nazista, comunista. Poi hanno accolto tanti veneti di buona volontà costretti a migrare dalla miseria.
Grazie America, grazie USA presidio di libertà e di democrazia per il mondo intero.
Io sto con Trump e gli USA - contro l'antiamericanismo
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Re: Demenze antifrancesi e l'incendio di Notre Dame

Messaggioda Berto » dom apr 21, 2019 8:02 am

Cosa è andato storto, a Notre-Dame?

sabato 20 aprile 2019

https://www.ilpost.it/2019/04/20/cosa-e ... notre-dame

Uno dei più famosi monumenti del mondo è bruciato e nessuno se ne è accorto in tempo per evitare danni gravi: come è stato possibile?

L’abbazia di Notre-Dame a Parigi, uno dei monumenti più importanti e famosi del mondo, è stato gravemente danneggiato lunedì scorso da un enorme incendio che ha distrutto la famosa guglia della chiesa e due terzi del tetto. Le dimensioni dell’incendio, iniziato probabilmente per un incidente, e la velocità con cui si è allargato sono state facilitate dal fatto che la struttura del tetto era costruita interamente in legno, ma in molti si sono comunque stupiti del fatto che un posto come Notre-Dame non fosse protetto da sistemi antincendio moderni ed efficaci. In parte, ha spiegato il New York Times, quella di non avere un moderno sistema antincendio era stata una scelta consapevole, presa per non snaturare la complessa struttura del sottotetto dell’abbazia: qualcosa, però, non era stato valutato correttamente o non ha funzionato.

Alle 6.20 di lunedì pomeriggio, l’allarme antincendio dell’abbazia ha segnalato la presenza di fumo nel sottotetto, e quindi la possibilità che ci fosse un incendio. Ricevuto l’allarme, uno dei guardiani dell’abbazia ha cominciato a salire le scale verso il tetto della chiesa per andare ad ispezionare di persona il sottotetto e verificare cosa stesse accadendo: ci ha messo sei minuti e quando è arrivato in cima non ha notato niente di strano. Pensando a un falso allarme, alle 6.26 è tornato verso il basso e ha confermato che fosse tutto a posto. Ventitré minuti dopo la prima segnalazione, mentre Notre-Dame stava chiudendo ai visitatori, l’allarme antincendio è suonato per la seconda volta: questa volta, due guardiani sono saliti a verificare cosa stesse succedendo, ma alle 6.49, quando sono arrivati nuovamente in cima dopo i 6 minuti di scale necessari, le fiamme erano già troppo estese per poter intervenire. Alle 6.51 i vigili del fuoco sono finalmente stati chiamati: per spegnere l’incendio ci sarebbe voluta tutta la notte e parte della mattina successiva.

Nella ricostruzione di come è iniziato l’incendio, ci sono delle cose strane, o quantomeno sorprendenti. Come mai l’allarme antincendio non ha allertato immediatamente i vigili del fuoco? Come mai non ce ne erano sul posto? Perché il sistema antincendio richiedeva che una persona salisse fino al sottotetto (perdendo 6 minuti di tempo) per verificare la situazione? Come mai non c’erano sistemi per spegnere le fiamme automaticamente o evitarne la diffusione?

Intervistando esperti e persone che si erano occupate delle più recenti ristrutturazioni di Notre-Dame, il New York Times ha provato a rispondere a queste domande.

L’allarme dell’abbazia, come quasi tutti gli allarmi antincendio in Francia, non allerta direttamente i vigili del fuoco. Per evitare che ci siano falsi allarmi e uscite inutili di mezzi e persone, gli allarmi antincendio vengono sorvegliati da un guardiano sul posto, che ha il compito di verificare la situazione e poi chiamare soccorsi. È un sistema ragionevole, che però causa un allungamento dei tempi: nel caso di Notre-Dame questo allungamento era aumentato dal fatto che per salire in cima all’abbazia, nel sottotetto, servissero circa 6 minuti di tempo. Anche nel migliore dei casi, quindi, prima che qualcuno potesse arrivare sul posto con l’attrezzatura per spegnere un incendio, ci sarebbero voluti circa 20 minuti, ha calcolato il New York Times. In alcuni musei o edifici particolarmente importanti – al Louvre, per esempio – per ridurre iun rischi, c’è costantemente una pattuglia di vigili del fuoco, a Notre-Dame era invece tutto affidato ai guardiani.

Il “ritardo” nei tempi di allarme era naturalmente noto a chi si era occupato di progettare i sistemi antincendio della cattedrale. L’ultimo intervento era stato fatto tra il 2000 e il 2013 e diretto dall’architetto Benjamin Mouton, da cui il New York Times si è fatto spiegare diverse cose. Mouton ha raccontato che quando gli fu affidato l’incarico – che comunque portò avanti insieme a diverse persone – non era mai stata fatta una seria valutazione dei rischi di incendio dell’abbazia, che non aveva nemmeno un vero piano di evacuazione per turisti e personale. Come ha detto Régis Prunet, un ex vigile del fuoco che collaborò con Mouton, sembrava un miracolo che niente fosse mai andato storto.

Il pericolo di incendio più grosso di Notre-Dame era proprio legato alla struttura in legno che sosteneva il tetto della chiesa. Era una costruzione che in molti hanno descritto come “una foresta”, fatta di enormi travi di quercia che si incrociavano con scale e passatoie, in cui era difficile muoversi e in cui era ancora più difficile immaginare di poter inserire dei convenzionali sistemi antincendio. Installare i cosiddetti muri tagliafuoco – costruiti con materiali ignifughi che impediscono la propagazione delle fiamme – avrebbe per esempio richiesto di tagliare le travi di legno, snaturando la struttura del tetto, considerata a suo modo un elemento unico e da salvaguardare. Allo stesso modo, installare dei sistemi automatici per lo spegnimento delle fiamme avrebbe rischiato di danneggiare il legno anche in caso di piccoli incendi o falsi allarmi, a causa della troppa acqua, ha spiegato Mouton.

I tecnici che si occuparono della cosa sapevano che un incendio nel sottotetto si sarebbe propagato molto facilmente all’interno di una struttura completamente di legno, ma avevano calcolato che i tempi sarebbero stati più lunghi perché si aspettavano che un legno così vecchio come quello di Notre-Dame sarebbe bruciato lentamente. Per questo, Mouton e i suoi collaboratori decisero di affidarsi a un sistema di prevenzione e allarme, basato su sensori per il fumo e sul lavoro dei guardiani: la loro valutazione era che nel tempo richiesto per completare la procedura di allarme e verifica, un incendio non avrebbe potuto arrivare ad essere incontrollabile. I sensori, distribuiti a tappeto su tutta la cattedrale, venivano controllati tre volte al giorno e in ogni momento c’erano almeno due persone di guardia per un eventuale allarme.

Altri esperti consultati dal New York Times hanno messo in discussione le valutazioni di Mouton e dei suoi collaboratori, spiegando che era infondata l’idea che il legno di Notre-Dame avrebbe bruciato lentamente concedendo molto tempo ai soccorritori. Altri hanno invece suggerito che il sistema di rilevamento degli incendi avrebbe potuto essere aggiornato negli anni, o che si sarebbero potute fare delle scelte di compromesso che avrebbero permesso di proteggere la cattedrale senza interventi troppo pesanti sulla sua struttura. Il problema principale che ha permesso l’incendio di lunedì – oltre alla causa delle fiamme – sembra comunque essere stato proprio nell’intervento del guardiano che per primo è salito fino al tetto per controllarlo. È probabile che abbia sottovalutato la situazione o che non si sia accorto di qualcosa, perché un incendio da qualche parte c’era e i sensori lo avevano segnalato.
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Re: Demenze antifrancesi e l'incendio di Notre Dame

Messaggioda Berto » dom apr 21, 2019 8:02 am

“La Francia se l’è meritata”: ecco l’esercito degli scimpanzé che godono dell’incendio di Notre-Dame
Stela Xhunga
17 Aprile Apr 2019

https://www.linkiesta.it/it/article/201 ... AsZUzQe2iY

Mentre Salvini e Meloni scelgono di mantenere i toni bassi, seguaci e seconde file, da Fusaro a Pillon, si scatenano in una serie di commenti anti-francesi. Provando gioia per le disgrazie altrui, esattamente come accade ai nostri cugini primati

Schadenfreude

Esiste un termine tedesco che in italiano si può tradurre solo ricorrendo a perifrasi, è Schadenfreude, indica il piacere che si prova per le sfortune altrui. Se ci si convince che la disgrazia è “meritata”, il piacere accresce. Declinazioni di Schadenfreude si riscontrano anche tra gli animali, per esempio tra gli scimpanzé. C’è molta Schadenfreude nei commenti eccitati di chi trae dall’incendio della cattedrale di Notre-Dame un proprio, personalissimo, piacere. Un incendio che per motivi diversi e operazioni simboliche tutto sommato ricorsive qualcuno interpreta come una disgrazia un po’ meritata, abbastanza meritata, piuttosto meritata, decisamente meritata. Meritata, insomma.

Tot colpa altrui uguale tot piacere proprio. «Notre-Dame in fiamme. Il fuoco del nichilismo che divora la nostra civiltà», sentenzia via Twitter Diego Fusaro. Tot incuria nichilista, tot piacere. «L’incendio più bello visto finora, Allāh è grande», commenta qualche fanatico su Al Jazeera Channel. Tot superbia architettonica di stampo kāfir, tot piacere. «Quando cerchi di infiammare la situazione a Tripoli e nel mediterraneo, ma ti si sfiamma Notre-Dame… Ahhhhh il carma!» commenta un non fanatico dell’ortografia sotto il post di Giorgia Meloni. Tot colonialismo francese, tot piacere. «Dopo esser stata tolta dalla corona di Spagna, dopo aver perso spazio nelle città scandinave, ora la croce cade da una delle più belle guglie d’Europa. Terribile presagio di una civiltà incapace di trovare le sue stesse radici. Miserere nobis Domine», il lucido intervento di Simone Pillon. Tot incapacità di trovare le proprie radici europee, tot piacere. Poco importa se con un tweet diffuso in francese, inglese e arabo il Grande Imam di al-Azhar, Sheikh Ahmed Al-Tayeb, praticamente il portavoce ufficiale dell’Islam sunnita, ha espresso «profonda tristezza per l’incendio nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi, capolavoro dell’architettura», lo scimpanzé anti-cristiano titilla la sua Schadenfreude. Poco importa se il centro destra italiano, da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, almeno in questo caso, ha adottato la linea diplomatica con la Francia, lo scimpanzé sovranista non rinuncia alla dose giornaliera di Schadenfreude.

Notre-Dame in fiamme. Il fuoco del nichilismo che divora la nostra civiltà

In Francia - terra di Charlie Hebdo, Fluide Glacial e tv Groland, telegiornale di un paese inventato, Groland per l'appunto, che trasmette satira attingendo a fatti di cronaca – la paccottiglia di Schadenfreude diventa spunto per fare un po’ di humour potache. Altrove, come da noi, gli scimpanzé rimangono scimpanzé, sia che si tratti di scimpanzé anti-francesi, anti-cristiani o anti-Ue, in ogni caso non se ne ride. Il sollucchero degli scimpanzé conferma però un dato, tutt’altro che banale: luoghi come la cattedrale di Notre-Dame, sia in quanto luoghi di culto della religione cristiana, sia come luoghi di compendio di espressioni artistiche peculiari della civiltà occidentale, mantengono ancora intatta la propria forza simbolica. Ultimamente va molto l’idea della città ostaggio dell’iper-oggettivismo dove i monumenti e gli edifici sacri nel migliore dei casi sono ormai correlativi oggettivi di sentimenti passati e nel peggiore dei casi testimonianze di decorativismo inutile. Idea che ha più di un fondamento di verità, ma che non esclude che ad oggi, in pieno post-post-modernismo, qualunque cosa voglia dire post-post-modernismo, l’apparato segnico di una cattedrale è ancora intelligibile. Perfino dagli scimpanzé.

Per qualche tempo dopo la Rivoluzione a Notre-Dame ci stettero i cavalli. Cavalli che urinavano e defecavano nella cattedrale, come si confà a una stalla. La parentesi equestre durò poco, Notre-Dame tornò a essere una cattedrale, bella e sacra come prima, e nessuno trovandosi davanti a un rosone pensò più ai cavalli. La sequela di avvenimenti che interessano un edificio sottrae o aggiunge ‘aura’ in base a cosa e a come la memoria collettiva decide di ricordare, ogni operazione mnemonica procede per selezione, recupero e oblio. Ricordare è sempre, imprescindibilmente, dimenticare. Come la memoria collettiva elaborerà l’incendio di Notre-Dame è presto per dirlo, ma difficilmente, con internet a custodire ogni informazione, ci si dimenticherà dell’evento. Forse tra cento, duecento, cinquecento anni, le crociere delle volte rifatte da uomini sottopagati nel 2030 sembreranno maestose tanto quanto quelle rifatte in passato da uomini altrettanto sottopagati. Le scelte di restauro intorno a un edificio considerato simbolo di qualcosa, della Francia, del Cristianesimo, dell’Europa, quale che sia, saranno a loro volta simboliche rispetto a qualcosa, quale che sarà. Ciò che ne uscirà diverrà materiale suscettibile di nuove operazioni simboliche, quali che saranno. Per ora sembra l’inizio di una barzelletta, o di una fiaba dei Grimm: «C’erano degli scimpanzé, tanta tristezza, e Notre-Dame».
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Re: Demenze antifrancesi e l'incendio di Notre Dame

Messaggioda Berto » dom apr 21, 2019 8:04 am

A questi si aggiungono i venetisti venezianisti che non hanno ancora digerito l'invasione napoleonica della Serenissima senza chiedersi perché Venezia non abbia mosso un dito per difendere i territori e le genti venete.

1
https://www.facebook.com/mario.sandrin/ ... 0324738904

2
https://www.facebook.com/annamaria.deon ... 6624893852

Alberto Pento
Notre Dame di Aleppo non esiste. Questa della foto è una moschea ed è stata bombardata dai siriani.

Nella intricata e torbida questione siriana, come orientarsi e con chi stare?
viewtopic.php?f=143&t=2757
https://www.facebook.com/profile.php?id=100017003387674

Il conflitto siriano nasce in Siria, all'interno della società siriana e non altrove e le sue radici stanno tutte all'interno del mondo mussulmano, alle sue storiche e millenarie contrapposizioni politico religiose tra sciiti e sunniti che fanno riferimento all'Iran sciita e all'Arabia sunnita (anche la Turchia è sunnita come pure l'Egitto).
Non dimentichiamo che in Siria il 65% della popolazione è maomettano sunnita e che solo il 16% è maomettano sciita (tra cui gli alawiti di Assad).
Questa secolare contrapposizione islamica è alla base della guerra civile siriana iniziata nel 2011 a cui poi si sono aggiunti come aggravanti altri elementi sia interni (indipendenza dei curdi) che esterni alla Siria (espansione dell'egemonia dell'Iran, dell'Arabia, della Turchia - in parte già presenti nella premessa della contrapposizione radicale generale islamica tra sciiti e sunniti), con in più le derive degli hezbollah libanesi sciiti filo iraniane antisraeliani (e antiebrei), il califfato dell'ISIS a base sunnita e altri terrorismi a base sciita.
Le responsabilità delle potenze occidentali e della Russia sono relativamente recenti e del tutto secondarie nell'alimentare il conflitto e nel ritardare o nell'impedire una soluzione pacifica. I poveri cristiani si trovano tra l'incudine e il martello e non possono che appoggiare il male per loro minore e cioè Assad e gli alawiti (minoranza sciita), il rischio è che gli iraniani diventino i veri padroni della Siria e quindi per loro potrebbe essere peggiore come pure nel caso che vincessero i sunniti con i quali si troverebbero schiacciati più dei copti in Egitto.
Tutti i mussulmani da sempre, da Maometto in poi sono praticanti, diffusori ed esportatori del nazismo maomettano, sia gli sciiti che i sunniti esportano e diffondono l'orrore, il terrore, la violenza e il terrorisno maomettano, coranico.
Non sono solo l'Arabia e il Qatar sunniti ad aver esportare il terrorismo ideologico assassino e stragista ma anche l'Iran sciita.


https://www.facebook.com/photo.php?fbid ... =3&theater


Ettore Di Fabio
Notre Dame di Aleppo non esiste: quella nella foto è la moschea di Aleppo. Ed è stata bombardata nel 2013: mi risulta che la Francia intervenne in Siria due anni dopo...

Sergio Candurri
Aleppo in sterminio. Pensa tu che in una poesia lo disse anche Montale....Parliamo di 40 anni fa...

Samia Akkad
Bombardamento francese una fava comunque. Il benaltrismo già è uno dei mali del millennio, ma il benaltrismo per coprire i responsabili di una devastazione è persino peggio.

Paolo Cerulli
Da cosa si capisce che le bombe erano francesi? Quello che invece si capisce bene è che stai provando a fare il manipolatore di menti non informate.

Florian Islandes Gioffredi
Non sapevo che la Francia avesse bombardato Aleppo partecipando a quello che era una guerra civile tra ribelli e governo siriano? Siamo alle solite fake news?


Aleppo, distrutte due chiese
gianni valente
2015/04/30

https://www.lastampa.it/2015/04/30/vati ... agina.html

Nei giorni scorsi i ribelli anti governativi siriani hanno distrutto due chiese di grande importanza storica e religiosa ad Aleppo. La prima è la chiesa armeno-apostolica dei Quaranta Martiri, situata nel quartiere di Judayda, un quartiere cristiano non lontano dal centro della “capitale del Nord”, come era chiamata l’antica città. Alcune fonti sostengono che si sia trattato di una distruzione operata scavando un tunnel sotto l’edificio, e collocando poi una carica esplosiva; altre fonti invece sostengono che si sia trattato di un bombardamento. Alcune parti della struttura sono ancora in piedi, anche se la distruzione è quasi totale.

Voci – e immagini – della distruzione sono circolate senza conferma ieri; infine la prelature della Chiesa Apostolica Armena degli Stati orientali hanno confermato la notizia. La chiesa dei Quaranta Martiri era molto antica; le sue origini risalgono al XV secolo. Una prima menzione dell’esistenza dell’edificio sacro luogo di culto degli armeni apostolici è contenuta nella seconda edizione di un libro “The exploit of the Holy Bible” di padre Melikseth, pubblicato nel 1476. La chiesa è stata ingrandita e modificata molte volte nel corso dei secoli. Il campanile è stato costruito nel 1912. Ha sempre rappresentato uno dei luoghi centrali della vita della fiorente e numerosa comunità armena di Aleppo. Nel corso dei secoli si è arricchita di icone, reliquie e di “khatchkars”, le steli di pietra scolpite a forma di croce che costituiscono un elemento figurativo particolare caratteristico della religiosità armena. Fra l’altro la chiesa ospitava un “Giudizio universale”, un dipinto che risaliva al 1703.

La distruzione dei Quaranta Martiri è stata preceduta quattro mesi fa dalla distruzione della cattedrale armeno-cattolico di Nostra Signora della Pietà ad Aleppo, sempre ad opera dei ribelli anti governativi. La cattedrale era situata vicino all’Arci eparchia armeno-cattolica di Aleppo. Il bombardamento ha lasciato la chiesa quasi totalmente distrutta. Nel settembre del 2014, invece, i ribelli avevano distrutto la chiesa del Memoriale del genocidio armeno a Deir ez-Zor. Deir ez-Zor, una città sull’Eufrate nella parte orientale della Siria che è stata il punto terminale dello sterminio degli armeni e di altri cristiani, una specie di “Auschwitz” armena.

Prima della cosiddetta “primavera siriana” del 2011 in Siria vivevano circa 70mila armeni, soprattutto a Damasco e Aleppo, oltre che a Lattakia, Homs, Raqqa e nel Kessab, sul mare ai confini con la Turchia.

Da circa due settimane i quartieri cristiani di Aleppo sono sotto il tiro dei ribelli, che inoltre riescono a interrompere frequentemente l’erogazione dell’acqua alla città, oltre che a quella della corrente elettrica, rendendo le condizioni di vita nella zona molto difficili.

I bombardamenti con missili avevano provocato numerosi morti e feriti, e avevano spinto molti abitanti ad abbandonare le loro case. L’esodo era stato particolarmente cospicuo nel quartiere di Souleimaniyeh, abitato in prevalenza da cristiani di varie confessioni (ad Aleppo erano presenti prima della guerra una decina di confessioni cristiane). La cattedrale maronita e l’arcivescovado greco-melkita erano stati seriamente danneggiati .

Il 26 aprile però i ribelli islamici hanno voluto creare un effetto propagandistico drammatico. Hanno scavato dei tunnel sotto la città vecchia di Aleppo, e hanno fatto esplodere diversi edifici. Fra di essi la cattedrale maronita della città, un edificio particolarmente imponente. E per ingrandire l’effetto della loro azione, hanno filmato e montato un video, messo on line poco tempo dopo le deflagrazioni.

Nei giorni scorsi i vescovi cattolici e ortodossi di Aleppo avevano lanciato un appello affinché la città fosse più “un laboratorio d’armi devastanti”, e avevano denunciato un assedio che riduce gli abitanti a “fantasmi di esseri umani”. “Dal profondo del nostro dolore – dicevano i presuli – chiediamo alle persone di coscienza, se ce ne sono ancora: volete che noi restiamo, feriti e umiliati, dei fantasmi di esseri umani”? I vescovi facevano appello alla comunità internazionale, di fronte a una distruzione di grandissime proporzioni, a un silenzio sconcertante.


Alberto Pento
Infatti sono gli stessi siriani (maomettani) a bombardare le chiese cristiane come ben specifica l'articolo.



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REPUBBLICA VENETA – RISPOSTA DEL DOGE ALLE CRITICHE PER L'IMPEGNO DELLA REPUBBLICA VENETA IN FAVORE DELLA RICOSTRUZIONE DELLA CATTEDRALE DI NOTRE-DAME !

A quanti mi hanno scritto che mobilitarci per la ricostruzione della Cattedrale di Notre-Dame rappresenterebbe una grossa contraddizione per la Repubblica Veneta, ferita gravemente dall'arroganza francese, rispondo che Venezia deve invece continuare ad essere assertrice di una politica positiva, collaborativa, produttiva e federalista.
E l'incendio della Cattedrale Notre-Dame ci dà l'occasione per esprimerla!
Alla Francia che ha invaso, occupato, sfruttato, derubato e "venduto" la Serenissima, vogliamo contrapporre una Repubblica Veneta costruttiva, impegnata nella difesa di un'Europa "confederativa", basata sull'unità e il rispetto dei suoi popoli e delle sue culture storiche, della sua identità basata sui valori della cristianità!
Partecipare in prima linea – come abbiamo annunciato – alla ricostruzione della Cattedrale di Notre-Dame significa dunque tornare in campo per contrastare la politica barbara della Francia dei suoi lumi tremuli.

Venezia, 17.4.2019
Albert Gardin – CXXI Doge
Ufficio Dogale – San Polo 2398 – 30125 Venezia
ufficiodogale@gmail.com – info 338 8167955
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 5950139482

Alberto Pento
Più che l'arroganza francese io ricordo quella veneziana nel non aver trasformato la Repubblica Veneta a dominio veneziano in una Repubblica Veneta a dominio di tutti i veneti e poi la sua viltà e il suo opportunismo demenziale nel non aver difeso con le unghie e con i denti i territori veneti e le genti venete che nei secoli precedenti si era affidate a lei, una vergogna che io non dimentico.


4
Elena Lazareva Bersagliera
17 aprile 2019
Elena Lazareva Bersagliera‎ a Ha stato Putina
https://www.facebook.com/annamaria.deon ... 7654797749

Mi dispiace per il Notre Dame distrutto? Mi dispiace per tante altre realtà distrutte dal potere e super potere appoggiato dai francesi, se non messo in opera da loro stessi....... Mi dispiace per Donbass, per Donettsk, per Lugansk, per Odessa bruciata e violentata....Mi dispiace per la Yugoslavia, per il Belgrado bombardato dalle forze alleate della NATO.... Mi dispiace per la Siria quasi rasata al suolo dalle orde dei terroristi sponsorizzati dal occidente, e bombardati direttamente dai francesi..... Mi dispiace per le chiese ortodosse distrutte in Serbia dai terroristi albanesi, sostenuti e ora anche ammessi alla NATO. Mi dispiace per le chiese russe in Ucraina bruciate e derubate dai nazisti ucraini sostenuti anche essi dal occidente..... Germania e Francia in primis!!!!! Mi dispiace per le chiese bruciate dai islamisti nella stessa Francia. Mi dispiace per le chiese in tutta Europa impiegate per ospitare bar, boutique, discoteche e altro..... Mi dispiace per tante cose....... E mi dispiace sopratutto perché nessuno vuole vedere tutto questo.

Alberto Pento
Mi dispiace tanto ma questa demonizzazione dell'Europa, dell'Occidente, della NATO, degli USA e della Francia e della Germania è semplicemente demenziale, assolutamente non condivisibile.
Mi dispiace che si trascurino le primarie responsabilità e colpe dei Russi, dei Siriani e dei Serbi.
L'Ucraina non è fatta solo da nazisti ucraini ma da un popolo intero che ha subito e patito molto male a causa dei russi, dell'URSS e del comunismo e oggi a causa dell'imperialismo putiniano autocratico russo.
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Re: Demenze antifrancesi e l'incendio di Notre Dame

Messaggioda Berto » dom apr 21, 2019 8:04 am

Notre Dame, Vittorio Feltri: "I francesi sono più pirla di noi e Macron andrebbe preso a calci"
di Vittorio Feltri

https://www.liberoquotidiano.it/news/op ... macron.amp

È noto. Noi italiani eccelliamo nell'arte dell'autodenigrazione. Ogni volta che accade un incidente, una sciagura naturale, un disastro qualsiasi ci abbandoniamo alle critiche verso le autorità. D'altra parte siamo noi ad aver inventato lo slogan più diffuso: piove governo ladro, che sintetizza il pensiero corrente, il più comune e sentito.

I cittadini del Nord ce l'hanno a morte con la gente del Sud che ricambia il sentimento. Gli operai sono in eterna polemica con gli imprenditori. I quali dipingono i loro dipendenti come sanguisughe. Gli interisti odiano i milanisti e viceversa. Esistono ancora numerosi personaggi che detestano i fascisti benché morti e sepolti, mentre i sopravvissuti, quelli di CasaPound, quando si va a elezioni raccolgono consensi intorno allo zerovirgola. Gli esempi sarebbero infiniti, ma ci fermiamo qui per non annoiare i lettori. Comunque è un fatto che ci diamo l' un l' altro dei farabutti, degli evasori fiscali, dei corrotti e perfino degli stupratori, degli assassini per quanto le statistiche dimostrino che il popolo che si riconosce sotto il tricolore sia tra i più miti non solo d' Europa: già, siamo i migliori del mondo, però non lo sappiamo o fingiamo di non saperlo.

Lunedì Notre Dame è stata distrutta dalle fiamme a Parigi, non a Reggio Calabria, e così abbiamo scoperto, senza ammetterlo, che i francesi sono più pirla di noi. Pensate, disponevano di un monumento medievale meraviglioso, un mito, e allorché ha preso fuoco nessuno se n'è accorto in tempo ed è finito in cenere. Gli allarmi tecnologici non c'erano e se c'erano dormivano, non funzionavano, i pompieri sono arrivati sul posto del rogo dopo mezz'ora, non c'è stata anima in grado di limitare i danni. Fosse successo a Milano o a Roma i politici si prenderebbero a pugni rimbalzandosi le responsabilità. I giornali gronderebbero indignazione, accuserebbero Salvini e Di Maio, la protezione civile e le forze dell'ordine.

Immaginate le risse nei talk show, le interrogazioni parlamentari, le frecciate al Papa e a Mattarella, tutti complici della distruzione della storica cattedrale. I cugini d'Oltralpe non mi pare si diano martellate sui testicoli; danno la colpa al caso, alla sfiga, senza massacrare Macron che pure qualche calcio nei glutei lo meriterebbe.

Il problema è che i transalpini nonostante i gilet gialli e le puttanate del loro governo hanno un minimo di dignità che li preserva dal ridicolo. Almeno in questo, e soltanto in questo, converrebbe imitarli. Se brucia una chiesa, dove pochi ormai mettono piede perché la massa è miscredente, pazienza, se ne farà un'altra e buona notte al secchio.
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Re: Demenze antifrancesi e l'incendio di Notre Dame

Messaggioda Berto » dom apr 21, 2019 8:06 am

Notre Dame brucia. Su Al Jazeera centinaia di arabo-islamici alla terribile notizia rispondono con la reaction della risata. Festeggiano nel vedere un simbolo della cristianità in fiamme. C'è chi dice "Aspettiamo anche la Torre Eiffel". Sette secoli di storia cadono proprio di Lunedì santo. Un giorno triste per tutta l'Europa.

Notre Dame brucia, i jihadisti esultano sul web. E sui social monta la tesi del complotto islamico
Lunedì 15 Aprile 2019

https://www.ilmessaggero.it/mondo/notre ... 32036.html

I jihadisti esultano per il rogo di Notre Dame. La notizia viene data da Site, dopo che aveva iniziato a rimbalzare da un social all'altro. È un copione che si ripete: quando l'Occidente soffre, che sia per un attentato e per la devastazione di un simbolo della cristianità come Notre Dame, arriva puntuale l'esultanza della parte più fondamentalista dell'Islam.

Notre-Dame, i vescovi: «Anni di lavoro per la ricostruzione». Sgarbi: «Riaperta nel 2029»

A quanto scrive Site sul suo profilo twitter, sono numerosi i profili collegati ad account di islamisti dai quali vengono condivise foto dei media che mostrano le fiamme e il fumo che si alza dalla cattedrale di Parigi, immagini accompagnate da commenti in cui si esprime gioia per la tragedia che ha colpito la capitale francese. Site parla espressamente di «baldoria» social degli islamisti che a corredo delle foto che mostrano la devastazione di Notre Dame, pubblicano frasi di giubilo.

Inevitabile, sui social si diffonde anche la tesi complottista della vendetta islamica. Nonostante non ci sia nessun elemento che abbia fatto pensare a un incendio doloso e le autorità francesi abbiano semmai ribadito la probabilità che il rogo sia partito dalle impalcature che ingabbiavano Notre-Dame, oggetto di un imponente intervento di restauro, una parte di utenti irriducibili è convinta che dietro le fiamme ci sia la mano jihadista.


Notre Dame, il simbolo di Parigi e della Chiesa francese
Renato Zuccheri - Lun, 15/04/2019

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/not ... oMo3v8S0_w

La posa della prima pietra fu nel 1163. Ed è subito diventata il cuore pulsante di Parigi e della Francia

Simbolo della cristianità, della Francia e dell'Europa, la cattedrale di Notre Dame, colpita da un devastante incendio che ha distrutto gran parte dell'edificio, è considerata uno dei capolavori del gotico.

L'inizio della sua costruzione risale al 1163 ed è stata completata intorno al 1250 sull'area dove sorgeva la chiesa di Santo Stefano. Da subito i progettisti avevano pensato di creare un edificio monumentale ma le dimensioni superarono immediatamente quelle di tutte le chiese dell'epoca diventando sa subito unica nel suo genere anche per le peculiarità architettoniche come gli archi rampanti al suo interno, inseriti in un secondo momento per sorreggere i muri ritenuti troppo sottili.

Il suo interno è composto di cinque navate, con doppie navate laterali. Sotto la balaustra della facciata, 28 Statue della Galleria dei Re, distrutte nel corso della Rivoluzione francese, quando la chiesa venne trasformata in "Tempio della Ragione", e ripristinate nel XIX secolo. Al centro della facciata occidentale della cattedrale, il rosone con la Madonna che tiene fra le sue braccia Gesù Bambino con due angeli.

Da subito diventata il cuore pulsante della capitale della Francia, Notre Dame è stata protagonista in questi secoli della storia francese. E quindi del mondo. Dopo la rivoluzione francese, è tornata a essere di proprietà della Chiesa nel 1801 con il concordato tra Papa Pio VII e Napoleone Bonaparte. E qui, Napoleone Bonaparte venne incoronato imperatore dei francesi tre anni dopo, il 2 dicembre 1804. A quell'epoca, la cattedrale versava in condizioni pessime, e nel 1845 venne avviato il programma di restauro sotto la direzione di Viollet-le-Duc, che realizzò i famosi gargoyles. Il 31 maggio 1864, Notre Dame venne consacrata ufficialmente.
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Re: Demenze antifrancesi e l'incendio di Notre Dame

Messaggioda Berto » dom apr 21, 2019 8:07 am

Non potrei né saprei dire meglio. Post mirabile.
Niram Ferretti
16 aprile 2019

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Guglielmo Maccioni

In questa immagine di una estetica così bella e terrifica che nessun scenografo avrebbe mai potuto immaginare, paiono bruciare non le ottocentesche nervature in ghisa di Viollet-le-Duc, sembra invece che si sprigioni in pochi istanti tutta la forza, l'energia, la fatica, le lacrime, anche il sangue e il dolore che un intero popolo ha profuso in più di 8 secoli, per la grandezza del proprio Dio, per la gloria della propria città, della propria Nazione, grazie alla fede nella propria missione civilizzatrice. Attorno alla forza gravitazionale di questo sommo Tempio, sorto ove nacque Lutetia Parisorum, sono cominciate a ruotare, come un pulviscolo primigenio, quelle prime idee informi che, via via coagulandosi, hanno contribuito a generare nei secoli il Sistema Solare della Cultura Occidentale....Mi vengono in mente i clerici vaganti, le chanson de geste, la vicina Sorbona, i mastri costruttori che giravano l'Europa, la Scolastica, la furia distruttrice e iconoclasta della Rivoluzione del 1789 che si accani' sulla stessa Notre-Dame....Si dice che il nostro Alessandro Manzoni ritrovò la fede all'interno di questa cattedrale, mentre ascoltava un Te Deum.
Trovo così iconica stanotte questa guglia svuotata dalle fiamme, così tragicamente iconica per un Occidente che da tempo si accanisce insensatamente contro se stesso, come un invasato suicida...mirabile opera d'arte, moto di popolo certo, tramutatosi da qualche decennio in guscio vuoto di fede e speranza, quasi il sarcofago cesellato di un intera civiltà. E respiro tanta ipocrisia, lacrime di coccodrillo versate copiose dalle cancellerie europee stasera, le stesse cancellerie che solo pochi anni fa respinsero con sdegno le richieste di inserire come elemento fondante della Costituzione Europea (2009) le "radici giudaico-cristiane" nella Storia del Continente....
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Re: Demenze antifrancesi e l'incendio di Notre Dame

Messaggioda Berto » dom apr 21, 2019 8:07 am

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Re: Demenze antifrancesi e l'incendio di Notre Dame

Messaggioda Berto » dom apr 21, 2019 8:07 am

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