I paesi civili e di buona umanità, difendono i loro confini

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Messaggioda Berto » sab ott 06, 2018 7:49 am

Salvini blinda confini al Nord: "Strategia mirata è necessaria"
Giorgia Baroncini - Ven, 05/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 84478.html

Dopo aver reso permanenti i controlli in Friuli Venezia Giulia, ora Salvini pensa al Trentino Alto Adige: "Serve una strategia mirata per il sorvegliare i confini"

"Raccolgo con attenzione le richieste di Trento e Bolzano in materia di immigrazione, dopo anni di governo nazionale targato Pd che ha aggravato il problema anziché risolverlo.

La drastica riduzione degli sbarchi ci ha permesso di migliorare la situazione in molte parti di Italia, ma per i territori come il Trentino Alto Adige serve anche una strategia mirata per il controllo dei confini come stiamo facendo da qualche mese - con successo - in Friuli Venezia Giulia". La ha dichiarato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini.

Caso Fvg

In Friuli Venezia Giulia, Salvini, insieme al governatore della Regione Massimiliano Fedriga, ha messo in campo un piano per incrementare i pattugliamenti. Dopo la sperimentazione di quest'estate, i servizi straordinari sono diventati permanenti e i confini blidati. Gli agenti perlustrano costantemente tutti i valichi a caccia di migranti, anche se non è facile controllare le aree boschive di confine, come abbiamo documentato (guarda il video).

Per sorvegliare gli oltre 200 chilometri che dividono Italia e Slovenia, nei territori di Trieste e Gorizia è stato schierato il corpo dei forestali insieme ad altri reparti delle forze dell'ordine. Contro l'immigrazione clandestina il Viminale ha deciso di usare il pugno duro e il piano di Salvini e Fedriga sta avendo successo. Il flusso migratorio si è ridotto e i controlli a tappeto stanno continuando a portare all'arresto di numerosi passeur e all'espulsione di decine di clandestini.

Trento e Bolzano

Come il Friuli Venezia Giulia, anche i confini del Trentino Alto Adige possono essere scavalcati dai migranti seguendo i sentieri nei boschi. Il piano del ministro dell'Interno potrebbe essere quindi quello di replicare il modello della regione di Fedriga. "La soluzione, vale in Europa come per le regioni italiane, non è la suddivisione del 'problema immigrati' con la distribuzione degli stranieri presenti sul territorio. La nostra idea è azzerare gli arrivi illegali, controllare i confini e permettere migliori condizioni di assistenza solo a chi scappa davvero dalla guerra e dalle persecuzioni. Sarò lieto di essere a Trento e Bolzano per rendermi conto direttamente della situazione", ha concluso Salvini.
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Messaggioda Berto » sab ott 06, 2018 7:56 pm

Migranti, la stangata di Salvini: cestinata valanga di permessi
Claudio Cartaldo - Sab, 06/10/

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 84713.html


Le direttive e le circolari di Salvini colpiscono il segno: boom di richieste di asilo rigettate. E crollano i permessi umanitari (ora eliminati)

I numeri parlano chiaro. Anzi: chiarissimo. Da quando Salvini è al Viminale, infatti, una valanga di richieste di asilo presentate dai migranti sono state rigettate.

Le concessioni dei permessi umanitari, prima dell’ingresso del decreto Salvini che ne abolisce l’esistenza, sono infatti crollate dal 26% al 17%. Ed è probabile che ora, con la nuova normativa, saranno ancora meno gli stranieri che otterranno un permesso di soggiorno biennale.

Sono 6mila le domande di asilo che in un solo mese le Commissioni territoriali hanno scartato. Molto più che in passato. In fondo era stato il Viminale, in estate, a chiedere alle prefetture di dare un taglio alle “regalie” concesse durante i governi del Pd. E i funzionari si sono adeguati. “Volere è potere”, amava ripetere Salvini. Stavolta il motto sembra azzeccato.

Nel 2017, come più volte ricordato dal Giornale, su migliaia di richiedenti asilo solo l'8% ha ottenuto lo status di rifugiato, la stessa cifra per la protezione sussidiaria e oltre il 25% sono potuti rimanere nel Belpaese grazie alla protezione umanitaria. Il dl Salvini, come noto, ha abolito questa forma di documento, sostituendolo con altri permessi di soggiorno legati alla malattia o alle condizioni dello Stato di provenienza.

Il pugno duro riguarda però anche le altre forme di protezione. Mentre scompare l’umanitaria, infatti, le direttive e le circolari di Salvini hanno prodotto un altro risultato. Ovvero hanno permesso di aumentare il numero di dinieghi di qualsiasi forma di protezione. Il 72% di chi ha fatto domanda di asilo, infatti, ha ricevuto un netto diniego. E pensare che, come riporta Repubblica, a giugno i rigetti erano al 59%. Un aumento considerevole.
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Messaggioda Berto » dom ott 07, 2018 8:10 pm

La battaglia del sindaco di Venezia: "Inseguiamo gli africani con pistola e manganello"
Gianni Carotenuto - Dom, 07/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 85023.html

Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, ha rivendicato i risultati della sua amministrazione nel campo della sicurezza. "Concordo con Salvini. Io ho assunto dei vigili Batman che inseguono i nigeriani con pistola e manganello"

"Abbiamo assunto 200 nuovi vigili secondo la logica del cronometro. Sanno correre, saltare e inseguire i nigeriani in fuga per 5 km con pistola e manganello.

Salvini? Sono d'accordo con lui: serve un blocco navale per fermare gli sbarchi". Luigi Brugnaro è un fiume in piena. Il sindaco di Venezia, intervenuto insieme ad alcuni colleghi durante un'iniziativa di Forza Italia a Milano, ha dedicato una parte consistente del suo discorso al problema sicurezza, complimentandosi con il ministro dell'Interno per la stretta all'immigrazione e vantando i risultati della sua buona amministrazione. E aggiungendo una stoccata a Papa Francesco.

"Persona, impresa, libertà", la convention di Forza Italia in corso a Milano tra il 5 e il 7 ottobre, ha avuto tra i suoi momenti più significativi il convegno a cui hanno partecipato alcuni sindaci. Il più battagliero è stato senza dubbio Luigi Brugnaro. Il sindaco di Venezia è intervenuto a proposito della questione sicurezza, da sempre all'ordine del giorno non soltanto a livello nazionale ma anche locale. A questo proposito, Brugnaro ha rivendicato i risultati ottenuti dalla sua amministrazione, alla guida della città della Serenissima ormai da più di tre anni. "Oggi il nostro debito è di 740 milioni: è calato ogni anno di 20 milioni permettendo di efficientare la macchina pubblica", ha esordito Brugnaro, spiegando che ciò è stato possibile grazie alla "riduzione del numero dei dipendenti da 3.200 a 2.700, compensata dall'assunzione di 200 nuovi vigili, giovani e scattanti".

Vigili che, precisa il sindaco di Venezia, sono stati assunti non secondo la logica dell'appartenenza, ma del cronometro. In che senso? Lo ha spiegato lui stesso. "Abbiamo fatto le selezioni per sapere se sapessero correre e saltare", ha detto il primo cittadino veneziano prima di lasciarsi andare a una battuta che ha divertito i presenti, tra cui il commissario alla ricostruzione di ponte Morandi - e sindaco di Genova - Marco Bucci. "Voi ridete, ma adesso quando il nigeriano scappa e fa 5 km, i nostri due vigili giovani si prendono cappello in mano, pistola e manganello, questo, il nero, se ferma con la lingua fora e dice: 'Ma chi sio?' - 'Siamo batman'. Ma è tutto vero", le parole di Brugnaro intervallate dalle risate e dagli applausi del pubblico in sala.

Successivamente Brugnaro, con il suo modo di parlare ruspante, ha raccontato di avere "ripulito delle zone dove c'era degrado assoluto. Gente che vomitava per terra e si faceva il bidet sulle fontane: c'era un'illegalità diffusa". Poi i complimenti a Matteo Salvini. "Sono d'accordo con il ministro dell'Interno quando difende le frontiere: serve un blocco navale per bloccare le imbarcazioni a 13 miglia dalla Libia o dai posti che diventano problematici", le parole di Brugnaro che, alla fine, non ha risparmiato una stoccata a papa Francesco e alla sua logica di accoglienza. "Lui faccia il papa, al resto ci pensiamo noi. A Venezia difendiamo la nostra cultura, siamo aperti e saremo aperti a tutti, ma nel rispetto delle nostre leggi".
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Messaggioda Berto » mer ott 10, 2018 6:36 am

La Merkel ci scarica gli immigrati. Ma Salvini: "Chiudo agli aeroporti"
Andrea Indini - Dom, 07/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 85065.html

Berlino vuole rispedire 40mila migranti in Italia con voli charter. Ma Salvini fa muro: "Non autorizzo alcun atterraggio". E ora si rischia la crisi diplomatica

La tensione è ai massimi livelli. La prova di forza di Angela Merkel per rispedire 40mila immigrati irregolari in Italia rischia di aprire una crisi diplomatica senza precedenti.

Come anticipato nelle scorse ore da Repubblica, Berlino avrebbe già dato il via libera a rimpatriare i cosiddetti "dublinanti" con voli charter per Roma. "Come ho chiuso i porti, adesso chiuderò anche gli aeroporti", sbotta Matteo Salvini promettendo che nessun nuovo immigrato, proveniente dalla Germania, metterà piede sul suolo italiano. Il primo volo sarebbe già programmato per martedì prossimo e, se il governo tedesco non dovesse fare marcia indietro, potrebbe aprirsi una rottura insanabile tra i due Paesi.

A pochi giorni dalle elezioni in Baviera, la Merkel, in crisi di consensi, se ne esce con una forzatura che destabilizza i già precari rapporti con Roma. Tutto perché il ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer non è riuscito a stringere un accordo con Salvini sui "dublinanti", ovvero quegli immigrati che vengono ripescati in Paesi europei diversi da quello di primo ingresso. "Non accettiamo alcuna intesa che possa portare in Italia anche un solo immigrato in più", aveva tagliato corto il leader leghista sbattendo la porta in faccia ai tedeschi. A Berlino qualcuno deve essersela presa amaramente ed ecco scodellare un piano per velocizzare i rimpatri. L'idea della Merkel è di spedirne 40mila all'Italia e 15mila alla Francia. Il piano è talmente a buon punto che la cancelliera avrebbe già disposto due date per far partire i primi voli charter carichi di stranieri: il 9 e il 19 ottobre. Un portavoce dell'Ufficio per l'asilo e i migranti della Baviera ha, però, fatto sapere che "questa settimana non ci sarà alcun charter con migranti da respingere verso l'Italia". Ad ogni modo di questo folle piano il Viminale non è mai stato lontanamente informato.

Dopo il fallimento delle trattative tra Seehofer e Salvini, sempre secondo Repubblica, il dossie sarebbe finito nelle mani de premier Giuseppe Conte che in questi giorni ha iniziato a parlarne direttamente con la Merkel. Lo strappo della cancelliera svela l'impossibilità di trovare un accordo tra i due governi. I tedeschi vogliono infatti rimandare in Italia, "entro 48 ore dall'ingresso in Germania", chiunque attraversi illegalmente la frontiera. Niente da fare. Anche perché Berlino ha rifiutato la contro proposta di Salvini di prendersi un immigrato da ricollocare per ogni "dublinante" rispedito in Italia. Il pugno duro dei tedeschi, però, non servirà a niente. Anche perché al Viminale sono ben determinati a non accettare alcun sopruso da parte della Germania. Come ha già chiuso i porti italiani alle barche delle ong, che riversavano sulle nostre coste migliaia di immigrati clandestini, Salvini è disposto a chiudere tutti gli aeroporti a voli tedeschi. "Se qualcuno, a Berlino o a Bruxelles, pensa di scaricare in Italia decine di immigrati con dei voli charter non autorizzati - scandisce il leader leghista - sappia che non c'è e non ci sarà alcun aeroporto disponibile".




La sinistra demente

Boldrini torna all'attacco: "Altro che porti, Salvini chiuda i suoi social"
Giorgia Baroncini - Dom, 07/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 85195.html

L'ex presidente della Camera è intervenuta sulla questione migranti: "L'unica cosa che Salvini farebbe bene a chiudere sono i social, piazze di spaccio d'odio e disumanità"

Continua a crescere la tensione sulla questione migranti. Dopo la dura risposta del ministro Matteo Salvini alla cancelliera Angela Merkel che intende rispedire 40mila immigrati irregolari in Italia, ora sul tema interviene anche Laura Boldrini.

E lo fa per attaccare il ministro dell'Interno.

"Prima chiude i porti, poi adesso gli aereoporti. E poi, che farà, ci chiuderà tutti dentro casa isolandoci dal mondo?", ha affermato la Boldrini in riferimento alla dichiarazione del leader della Lega che ha promesso di "non autorizzare alcun atterraggio". Salvini infatti, subito dopo le parole di Angela Merkel, ha minacciato la "chiusura" degli aeroporti italiani a voli charter non concordati con l'Italia.

E così l'ex presidente della Camera ha colto la palla al balzo per criticare nuovamente il vicepremier."L'unica cosa che Salvini farebbe bene a chiudere sono i suoi profili social, piazze di spaccio d'odio e disumanità", ha concluso la deputata di Leu su Twitter.
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Messaggioda Berto » mer ott 10, 2018 6:37 am

Trapani, scoppia la rivolta dei clandestini per evitare l'espulsione: fuga di massa dall'hotspot
Franco Grilli - Mar, 09/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 86098.html

Coas all’hotspot di Trapani, dove decine di tunisini hanno cercato di scappare per non essere rimpatriati

Nella tarda serata di ieri, novanta immigrati hanno cercato di scappare in massa dall’hotspot di Milo, a Trapani.

Si tratta di un grosso numero di tunisini trattenuti nel centro per lo smistamento e l’identificazione della città siciliana.

Qui i nordafricani aspettavano di conoscere il proprio destino e molti di loro, comunque, dovevano essere espulsi dal territorio italiano e riportati in patria. All’improvviso, si è scatenata la rivolta e diversi gruppi hanno tentato la fuga.

Come scrive TrapaniOggi, si è reso necessario l’intervento della polizia per arginare le loro velleità e per riportare la situazione nei ranghi. Non è escluso che nel caos creatosi all’interno dell’hotspot - e durato diversi minuti - qualcuno sia effettivamente riuscito a darsela a gambe. Pare, infatti, che qualcuno sia riuscito a scavalcare le recinzioni e far perdere le proprie tracce alle forze dell’ordine intervenute.

Nella mattinata di oggi, comunque, una ventina di immigrati è stata espulsa, venendo riportata in Tunisia.
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Messaggioda Berto » mer ott 10, 2018 7:40 am

Ha aggredito gli agenti nel Cara, il gambiano rischia l'espulsione
Chiara Sarra - Mar, 09/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 86141.html

Dopo l'arresto del gambiano che ha aggredito insieme a 50 migranti due agenti a Cerignola (Foggia), scattano gli effetti del decreto sicurezza: lo straniero rischia l'espulsione

Il decreto Salvini che riforma le regole per la sicurezza e sull'immigrazione - in particolare sulla revoca dell'asilo - ha già i suoi primi effetti.

Lo assicurano fonti del Viminale, che rivelano come il gambiano che sabato scorso è stato fermato per un controllo da due agenti della polizia stradale e che - insieme ad altri 50 migranti - ha prima tentanto di investire con l'auto, poi è fuggito e infine ha aggredito i poliziotti fuori dal Cara di Cerignola (Foggia) ora sia già a rischio espulsione.

Omar Jallow (questo il nome dello straniero) era infatti un richiedente asilo che aveva ottenuto la protezione umanitaria grazie a un ricorso alla magistratura. Il suo status doveva già essere riesaminato dalla commissione territoriale di Foggia che doveva deciderne l'eventuale rinnovo. L'aggressione, però, ha accelerato la procedura e proprio per effetto del decreto Salvini il fascicolo su di lui è già all'esame degli uffici competenti.

Sabato l'uomo era stato fermato dai due agenti mentre era a bordo della sua auto. Invece di fermare il motore, aveva però provato a investirli ed era fuggito. Ne è nato un inseguimento terminato vicino al Centro d'accoglienza di Borgo Mezzanone, dove i poliziotti sono scesi dall'auto e stavano per arrestare lo straniero. In quel momento, però, una cinquantina di migranti li hanno accerchiati e aggrediti per evitare che mettessero le manette al 26enne. Solo grazie all'intervento di altre volanti la rivolta è stata sedata e Jallow è finito in carcere. Gli agenti hanno invece riportato ferite guaribili in quindici e trenta giorni.
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Messaggioda Berto » ven ott 12, 2018 8:48 pm

Il Nord Europa ora si blinda: le frontiere chiuse ai migranti
Lorenzo Vita - Ven, 12/10/

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/i-p ... 87511.html

Il governo tedesco e quello danese hanno deciso di estendere per ulteriori sei mesi le deroghe a Schengen. Temono infiltrazioni terroriste fra i migranti: ma ci sono motivazioni politiche

I Paesi dell'Europa settentrionale blindano i propri confini. La Germania ha appena annunciato di estendere di ulteriori sei mesi i controlli alla frontiera con l'Austria.

La portavoce del ministero dell'Interno tedesco, Eleonore Petermann, ha comunicato la decisione in conferenza stampa.

"Vorremmo tornare a un modello Schengen senza frontiere, senza controlli", ha ammesso la portavoce. Ma ha aggiunto che esistono ancora "problemi con la protezione delle frontiere esterne dell'Ue" e "abbiamo sempre un numero elevato di immigrati clandestini secondari" fra gli Stati membri. Una notizia che arriva come una nuova scure sui già fragili equilibri europei, mettendo a repentaglio la tenuta degli accordi di Schengen.

Mentre il governo tedesco comunicava questa decisione per i confini con Vienna, la Danimarca annunciava di blindare i confini con la Germania. Il governo danese ha deciso di estendere di altri sei mesi i controlli alla frontiera con la Germania. E il motivo, secondo le autorità di Copenaghen, è la costante minaccia alla sicurezza data dal flusso di migranti. Troppi, a detta del governo, che ha infatti mantenuto i controlli citando il rischio di infiltrazione terrorista.

"Esiste ancora una grave minaccia terroristica contro la Danimarca ed una forte pressione sui confini esterni dell'Europa", ha dichiarato Inger Stojberg, il ministro per l'Immigrazione e l'Integrazione. E ha già detto di aver comunicato la decisione alla Commissione europea e agli altri Paesi dell'Unione. Il provvedimento, secondo il governo, entrerà in vigore il 12 novembre.

Per la Danimarca, si tratta dell'ennesima dimostrazione che la politica dell'accoglienza si è dimostrata fallimentare. E ora Copenaghen corre (forse troppo tardi) ai ripari. La scorsa settimana, proprio per dimostrare un'ulteriore stretta nella politica migratoria, il ministro Stojberg aveva annunciato il blocco alle nuove richieste di asilo in base all'accordo con l'Unchr. "Anche se abbiamo fatto molti progressi nel controllo dei flussi in entrata, dobbiamo comunque affrontare una situazione in cui facciamo fatica a integrare i molti rifugiati arrivati in Danimarca in questi anni" ha ammesso candidamente la titolare del dicastero per l'Immigrazione e l'Integrazione.

Sono sei i Paesi dell'Unione europea che hanno deciso, dopo il 2015, di reintrodurre i controlli. Francia, Germania, Austria, Danimarca, Svezia e Norvegia, hanno sfruttato le deroghe al principio di libera circolazione promosso da Schengen per mantenere i controlli al confine dopo le ondate di migranti arrivate a seguito delle crisi in Siria e in Libia.

All'inizio,gli Stati dell'Ue avevano parlato di problemi legati al controllo delle rotte dei migranti all'interno dell'Unione europea. Ma adesso, la situazione è cambiata. Non c'è solo di mezzo un problema legato al monitoraggio dei migranti quanto anche un motivo di sicurezza pubblica. Gli Stati temono che all'interno dei flussi di immigrati possano infiltrarsi terroristi di matrice jihadista. Ed è il motivo per cui non solo la Danimarca, ma anche la Francia, hanno deciso di reintrodurre i controlli: che dovevano finire a ottobre 2018 e che invece rimarranno in vigore fino al 30 aprile 2019. E del resto, con l'avvicinarsi delle elezioni europee, i vari governi non possono permettersi che il problema migranti scaldi ancora di più il fronte sovranista.

Decisioni legittime ma che dimostrano, ancora una volta, quanto questa Unione europea sia assolutamente incapace di costruire una realtà comune. Mentre ai Paesi mediterranei si è chiesto per anni di aprire le frontiere e di essere obbligatoriamente Paesi di sbarco, gli altri Paesi, quelli dell'Europa settentrionale, hanno deciso di chiudere le porte agli stessi migranti che Italia, Grecia e Spagna hanno avuto l'obbligo di accogliere per legge. Ed è anche grazie a questa totale divergenza di interessi che l'Unione europea sta lentamente autodistruggendosi, mostrando che la legge può essere infranta solo da alcuni Stati.
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Messaggioda Berto » ven ott 12, 2018 9:38 pm

L'isola prigione per migranti ora caccia Msf
Aurora Vigne - Ven, 12/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/lis ... 87132.html

I membri di Msf cacciati dall'isola-prigione dei migranti: "Quello australiano è un modello inumano"

I membri di Medici senza frontiere sono stati cacciati dalla Repubblica di Nauru, piccola isola della Micronesia sperduta nel Pacifico Centrale, dove vivono circa 900 richiedenti asilo.

"Condanniamo con forza la decisione del governo di Nauru di interrompere le nostre attività di supporto psicologico per migranti e rifugiati intrappolati sull'isola di Nauru in Australia", scrive in una nota Msf Italia. L'Australia nel 2013 ha firmato un accordo con il governo locale secondo il quale tutti i migranti che sbarcano nel Paese vengono spediti sull'isola-prigione in attesa che venga esaminata la loro richiesta d'asilo.

"Ogni speranza di condurre delle vite sicure e significative è stata distrutta dalle terribili condizioni di vita in cui versano - ha aggiunto - Nei nostri 11 mesi di attività abbiamo ascoltato le testimonianze di bambini di nove anni che preferirebbero morire piuttosto che vivere senza prospettive a Nauru". Dei 900 migranti, infatti, circa un centinaio sono minorenni e 74 di loro hanno tentato il suicidio durante l'ultimo anno.

"Anche da questa parte dell'oceano ci sono situazioni simili a quelle dell'isola di Nauru - dichiara Claudia Lodesani, presidente Msf Italia - Migranti e rifugiati sono intrappolati nel campo di Moria a Lesbo e nei centri di detenzione in Libia. Quello australiano è un modello inumano che non dovrebbe mai essere preso in considerazione".
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Messaggioda Berto » mar ott 16, 2018 6:47 am

Sconfinamento in Italia, Parigi ci prende in giro: "Colpa di agenti inesperti"
Andrea Indini - Lun, 15/10/

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 88554.html

Le autorità francesi parlano di incidente e incolpano i gendarmi: "Avevano una scarsa conoscenza del luogo". Ma Salvini sfida Macron: "Voglio risposte chiare"

"È stato un errore". Le autorità francesi ammettono lo sconfinamento di alcuni agenti della gendarmerie che sono arrivati nella zona di Claviere, in Piemonte, dove hanno fatto scendere due africani da un veicolo.

Ma poi ci rifilano una balla che suona come una colossale presa in giro. Tutta la colpa ricadrebbe, infatti, su agenti nuovi che "non conoscevano bene i luoghi" dove stavano operando. "Macron che si dice buono e generoso scarica di notte gli immigrati in Italia?", ribatte il ministro dell'Interno Matteo Salvini che a questo punto pretende "risposte chiare, rapide e inequivocabili da Parigi". Nel frattempo, ad ogni modo, la giustizia farà il proprio corso: la procura di Torino sta, infatti, già indagando su quanto accaduto venerdì notte.

La prefettura del Dipartimento delle Alte Alpi parla di "errore" e di "incidente" come se dietro l'ennesimo sconfinamento dei militari transalpini non ci fosse una chiara politica di scaricare in Italia gli immigrati non voluti dalla Francia. Non è, infatti, la prima volta che la gendarmerie mette piede sul nostro territorio infischiandosene delle leggi internazionali. Già sei mesi avevano fatto un blitz in un centro migranti a Bardonecchia (guarda il video). Dopo che oggi la polizia ha denunciato l'ennesima infrazione, le autorità francesi hanno ammesso le proprie colpe ma ha anche cercato di ridimensionare l'accaduto spiegando che, "nell'ambito di una missione di rimpatrio di stranieri irregolari, un veicolo della gendarmeria ha attraversato il confine franco-italiano in direzione di Clavière (Italia), senza previa autorizzazione della polizia italiana". "I primi controlli effettuati dalla prefettura delle Hautes-Alpes confermano questo attraversamento, in contrasto con le disposizioni in vigore - si legge nella nota divulgata in serata - sembra che la stazione di polizia di Bardonecchia fosse informata correttamente in relazione al trasferimento di due stranieri illegali al confine. Il veicolo della gendarmeria, tuttavia, non era destinato ad entrare nel territorio italiano".

Le autorità francesi riversano le colpe dell'"incidente" addosso a gendarmi che, essendo "arrivati solo pochi giorni fa nelle Alte Alpi, avevano una scarsa conoscenza del luogo e sono entrati in territorio italiano in circostanze che hanno richiesto un chiarimento". Tutta colpa di militari inesperti, dunque. La prefettura del Dipartimento delle Alte Alpi prova quindi a cavarsela con un semplice "è stato un deplorevole errore". Niente di più. Assicura anche che ci sarà un'indagine congiunta da parte dell'Ispettorato generale della Gendarmeria nazionale e dell'Ispettorato generale della Polizia nazionale per chiarire il blitz di venerdì notte. "Il contatto sarà stabilito al più presto - assicura poi - a livello ministeriale per garantire che vengano prese le misure necessarie per assicurare uno stretto coordinamento tra le forze francesi e italiane alla frontiera ed evitare un nuovo incidente". Ma a Salvini tutte queste scuse non bastano. E adesso pretende dal presidente Emmanuel Macron "risposte chiare, rapide e inequivocabili" per far luce, una volta per tutte su quanto accaduto al confine con l'Italia. Nella speranza, ovviamente, che non accada più.


Alberto Pento
Caro Salvini difendere i confini significa anche impedire lo sconfinamento e l'invasione degli altri paesi europei da parte di clandestini ed altri presenti in italia.
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Messaggioda Berto » sab ott 20, 2018 1:58 pm

Diciotti, smontata la tesi dei pm: "Salvini non ha commesso reati"
Giovanna Stella - Sab, 20/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/smontate- ... 90572.html

Il pm di Palermo indagò Salvini per sequestro aggravato. Il tribunale dei ministri: "Il ministro ha tutelato l'interesse nazionale"

Il caso della nave Diciotti e quello che ha portato (in termini giudiziari) al ministro dell'Interno Matteo Salvini è fatto saputo e risaputo.

L'inchiesta era partita con il pm di Agrigento, Luigi Patronaggio. Il leader della Lega era stato indagato per sequestro aggravato di persona, sequestro di persona, abuso d'ufficio e arresto illegale per non aver fatto scendere subito i migranti a bordo della nave Diciotti. Poi gli ultimi tre reati erano decaduti e restava solo il sequestro aggravato di persona. Gli atti erano così stati mandati a Palermo e poi sarebbe dovuto arrivare il giudizio definitivo del tribunale dei ministri. Ma all'improvviso è arrivato un colpo di scena: il pm Patronaggio e la procura di Agrigento non sono competenti per giudicareil caso perché la Diciotti è stata fermata quando l'imbarcazione era ancora in acque di competenza catanese. Così la palla (giudiziaria) è passata da Palermo a Catania.

Ma ora arriva il vero colpo di scena. Da chi? Dal tribunale dei ministri di Palermo. I giudici scagionano Matteo Salvini. "Nei primi giorni di intervento della nave Diciotti al largo di Lampedusa, per il salvataggio dei 190 migranti che si trovavano a bordo di un barcone proveniente dalla Libia, non sono emersi reati. Fu anzi difeso meritoriamente dalla Guardia costiera l'interesse nazionale", questo è il risultato dell'analisi che il tribunale dei ministri di Palermo ha consegnato nei giorni scorsi alla Procura dello stesso capoluogo siciliano perché trasmettesse gli atti alla corrispondente Procura di Catania. Nessun reato, quindi. Solo difesa dell'Italia.

Un vero e proprio cambia di rotta per quella inchiesta che tanto aveva e stava facendo discutere e indignare. Nell'analisi, quindi, il collegio palermitano, presieduto da Fabio Pilato, Filippo Serio e Giuseppe Sidoti, divide in due il periodo in cui la Diciotti aveva a bordo i migranti. Vediamoli per capire come hanno scagionato il ministro dell'Interno. Il primo, dal 15 al 20 agosto, dove secondo le toghe c'è stato "solo una attività di pressione diplomatica nei confronti di Malta, perché adempisse i doveri previsti dalle convenzioni internazionali che regolano il salvataggio e l'accoglienza dei flussi migratori. Poi la nave fece uno scalo nei pressi di Lampedusa, dove, con alcune motovedette, furono sbarcati 13 migranti ammalati. Gli altri 177, sempre in quella prima fase, non furono oggetto di alcun reato, men che meno il sequestro di persona, perché nei primi giorni si stava cercando una soluzione diplomatica per l'accoglienza, che poi non fu trovata". Quindi nessun sequestro di persona, ma solo una soluzione diplomatica.

Arriva poi il secondo periodo, quello fra il 20 al 25 agosto. I magistrati palermitani rimettono qualsiasi riferimento a possibili reati che non individuano, passando la possibilità di valutazione ai colleghi catanesi. In ogni caso sottolineano che "la Guardia Costiera, cercando una soluzione per lo sbarco a Malta, fece l'interesse del Paese al rispetto delle convenzioni da parte dei partner europei".

Matteo Salvini, quindi, ha fatto soltanto il suo lavoro di ministro: ha tutelato l'Italia e i suoi cittadini.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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