Torçeło - Torçeło no lè Venesia

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Messaggioda Berto » gio set 29, 2016 9:32 pm

Torçeło - Torçeło no lè Venesia
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Re: Torçeło - Torçeło no lè Venesia

Messaggioda Berto » gio set 29, 2016 9:33 pm

Torçeło no lè Venesia

http://www.academia.edu/7886889/Quando_ ... ra_Abitata

Il destino di Torcello, lo si è detto, è legato a doppio filo a quello di Venezia. Torcello oggi è percepita come parte dell’organismo veneziano, ma nel medioevo un viaggiatore che da Venezia si fosse mosso verso le isole della laguna nord avrebbe avuto la percezione di recarsi in una città del tutto unica e differente. Le recenti ricerche archeologiche hanno fornito prove di come, tra la tarda antichità e l’alto medioevo, nelle lagune dell’Adriatico settentrionale, siano sorti molti siti, a volte in competizione tra di loro, contrassegnati da una medesima vocazione economica, ma corrispondenti a realtà insediative e sociali diverse. Torcello e Venezia costituiscono per tutto il medioevo due diocesi diverse, cui fanno riferimento due gruppi sociali distinti. Anche le origini delle popolazioni dell’uno e dell’altro centro, se si osservano sul lungo periodo, paiono differenti. L’abitato di Torcello ha la sua genesi in un popolamento che segue le trasformazioni del fiume Sile. Gli insediamenti si spostano nel corso del tempo lungo il fiume: da Altino romana (? o veneta), passando per Torcello, Mazzorbo, Burano medievali fino ad arrivare a Treporti e Cavallino in età moderna. La popolazione segue via via lo spostamento dei cordoni litoranei. La fortuna dei siti è alterna, ed è legata alla stabilità politica e alle condizioni economiche della regione, anche se è sempre fortemente legata alla laguna: sale, pesca, commerci e trasporti.

Più a sud, presso Rialto, - quindi la primissima Venezia - si riconosce una direttrice dello spostamento degli insediamenti che segue, invece, le anse dell’antico Brenta (Meduacus). Le cronache antiche ci dicono che i dogi della famiglia dei Partecipazi spostano la loro residenza da Metamauco a Rialto. Purtroppo l’archeologia non è ancora riuscita a svelare l’antica Metamauco (ovvero la Malamocco “antica”, poiché l’attuale è un insediamento che nasce non prima del XIII secolo), vi sono però significativi indizi per poterla collocare in un’isola lungo il corso dell’antico Brenta, ai margini della laguna, nell’area dell’attuale Fusina-Porto Marghera. Qui si assiste a qualcosa di differente. La popolazione, infatti, non è strettamente dipendente da una città antica o da una tradizione vescovile (come Torcello dipendeva da Altino). Lo spostamento pare connesso all’intraprendenza di un’élite di proprietari terrieri con grandi capacità mercantili, in grado di investire ingenti somme nella costruzione di navi che solcano il Mediterraneo. Rialto parla, archeologicamente e storicamente, con una lingua del tutto nuova per la laguna, profondamente legata al rafforzamento di un nuovo regno a dimensione europea: il regno carolingio. Rialto è profondamente legata all’entroterra padano altomedievale (con proprietà terriere, fondazioni monastiche). Rialto è espressione dell’alto medioevo europeo: lo testimoniano i commerci, le espressioni artistiche e le forme di governo, in gran parte squisitamente feudali. Allo stesso modo Rialto è proiettata, con commerci e legami politici di altissimo rilievo, verso oriente (Bisanzio) e verso il Mediterraneo meridionale (il mondo Arabo). Torcello e Venezia altomedievali, però, hanno in comune le forme dell’abitato, l’uso dei materiali da costruzione e la me-desima struttura topografica. Torcello, dunque, rappresenta una possibilità unica per immaginare la prima Venezia. Qui, infatti, i depositi archeologici si sono conservati grazie al progressivo abbandono che l’isola ha subito nei secoli finali del medioevo. Non vi sono, come lungo il Canal Grande, palazzi e chiese a coprire e nascondere le aree dei primi insediamenti
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Re: Torçeło - Torçeło no lè Venesia

Messaggioda Berto » gio set 29, 2016 9:38 pm

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Re: Torçeło - Torçeło no lè Venesia

Messaggioda Berto » gio set 13, 2018 7:01 am

Trovato a Torcello scheletro dell'VIII secolo

http://www.unive.it/pag/14024/?tx_news_ ... bcb4211231

A Torcello, presso lo scavo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, iniziano ad emergere I protagonisti della millenaria storia dell’isola. Una sepoltura databile intorno all’VIII secolo d.C. è stata infatti scavata in questi giorni dall’equipe di studiosi provenienti da Università di tutta Italia, sotto la direzione scientifica dell'archeologo Diego Calaon (Marie Curie Fellow). "Si tratta di un giovane adulto, la cui sepoltura – non troppo lontana dall’area che immaginiamo essere stata adibita a cimitero intorno alla Basilica nelle sue fasi altomedievali – di cui si è conservato piuttosto bene quasi tutto lo scheletro, ad eccezione della testa. Non lasciamoci ingannare però: il ritrovamento delle parti residuali di lato destro del cranio e il taglio di una buca di età moderna (probabilmente per un palo strutturale) proveniente dall’alto, ci indicano che la sepoltura era completa e che solo le attività successive svolte nell’area hanno determinato le mancanze di oggi".

Si tratta di un rinvenimento importante: a Torcello negli scavi degli anni ’60 e ’70 del secolo scorso erano state indagate aree cimiteriali, ma generalmente più moderne, ovvero pertinenti al pieno medioevo. Potere analizzare dati biometrici degli antichi Torcellani tra VI e IX secolo è un’occasione unica. Chi erano gli antichi abitanti dell’isola che vivevano nelle ben costruite case di legno presente densamente nell’area? Lavoratori liberi? Schiavi? Si tratta di una comunità già profondamente cristianizzata o meno? La presenza di una tomba isolata, o non connessa direttamente alla chiesa apre a molte ipotesi: le analisi DNA e biometriche ci indicheranno importanti dati interpretativi.

La sepoltura è stata scavata in un area molto interessante da un punto di vista stratigrafico: siamo sull’intestatura di un antico canale lagunare che separava l’isola dell’Antica Chiesa di Santa Maria dall’area dell’abitato medievale: il canale nel tempo è stato bonificato con centinaia di pali lignei, indice di una “fame di spazio” per abitazioni e attività artigianali che richiedeva l’allargamento e la creazione di nuovi spazi abitati.

Lo scavo nella sua estensione, ci sta rivelando come l’VIII i il IX secolo siano centrali per attestare l’esplosione demografica nell’isola: presenza di fitte case in legno, moli, focolari e strutture produttive, testimoniate da centinaia di frammenti di ceramica da cucina (tra cui molti catini coperchio, gli antichi testi per la cottura di pani e focacce nei focolari a terra), anfore da olio e vino, pietra ollare per la cottura di zuppe e minestre.

L’abitato copre un’area molto ampia di magazzini, costruiti e attivi nei due secoli precedenti, tra VI e VII secolo dopo cristo: "Torcello diventa un punto nodale della portualità lagunare proprio in questo momento. Altino non è più praticabile come porto, e i magazzini che stiamo scavando nell’isola - continua Diego Calaon- ci dicono come molto prima di “immaginate” o “leggendarie” distruzioni barbariche le élite locali avevano investito pienamente per la creazione di uno scalo efficiente proprio nell’area del litorale dell’epoca. Magazzini costituiti con mattoni romani di riuso, alcuni anche iscritti, fondati con pietre spogliate dall’antica città romana. Il magazzino portuale porticato visibile a Torcello in questi giorni è eccezionalmente ben conservato: saremo in grado di svelarne gli interni in 5/10 giorni di lavoro". Attraverso il progetto Torcello Abitata e gli incontri di archeologia partecipata anche la cittadinanza, i residenti e gli interessati potranno scoprire di più

Qui il calendario degli eventi.

Nel frattempo continuano anche le indagini in un altro settore, dove una costruzione di grandi dimensioni (più di 25 metri di lunghezza), interpretabile come una rimessa per le barche e magazzino, databile al XIV secolo, è in corso di scavo e studio. L’edificio con solide fondazioni in pietra (ancora ”pezzi” di Altino riutilizzati in laguna,) si affaccia ad una robustissima antica riva in pietra, rinforzata successivamente da un pontile esterno per raggiungere quello che era il corso dell’antico Sile. Tra la riva e il magazzino i segni evidenti e abbondanti di un cantiere medievale per la sistemazione delle barche, probabilmente per la pesca, con le tracce dei pali per l’alaggio, per la sistemazione sul fianco dei natanti e, probabilmente, per la preparazione delle peci.

Una storia densa di elementi, ricca da scoprire giorno per giorno.

https://youtu.be/Ri2S4VseHGg

a cura di Federica Ferrarin
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