Non deprediamo,non uccidiamo i nostri figli, la nostra gente

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Messaggioda Berto » gio ago 02, 2018 7:12 am

Profumi e soldi dagli immigrati. E la funzionaria regalava la cittadinanza
Aurora Vigne - Mer, 01/08/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 60719.html

Nuovi dettagli sull'indagine in corso a Reggio Emilia. Al momento sono 35 le pratiche per l'ottenimento della cittadinanza per le quali è stato provato il metodo corruttivo.

Prendeva mazzette dagli immigrati per velocizzare loro le pratiche per l'ottenimento della cittadinanza.

Ma Sonia Bedogni, funzionaria dello sportello immigrazione delle Prefettura di Reggio Emilia, è stata incastrata dalla testimonianza di uno stagista. Come riporta la Gazzetta di Reggio, l'inchiesta conta per ora sette indagati tra corrotti, intermediari e privati corruttori.

Ma la vera protagonista sembra essere al momento proprio la funzionaria reggiana che, chiedendo in cambio regali e mazzette, avrebbe velocizzato le pratiche delle richieste di cittadinanza a diversi stranieri. In totale, sono al momento 35 le pratiche per le quali è stato provato il metodo corruttivo.

L'indagine da parte della polizia di Stato era partita nel 2016 in seguito ad alcune voci di corridoio. La svolta, però, è arrivata solo grazie alle intercettazioni video e al racconto di un ragazzo che lavorava all'interno della Prefettura.

Sempre come riporta il quotidiano reggiano, lo stagista ha portato all'attenzione il caso di un suo amico cinese la cui pratica di richiesta della cittadinanza era ferma da sette anni. Passa un breve periodo di tempo e voilà: la cittadinanza dell'amico arriva.

Per farlo, confida la funzionaria allo stagista, ha dovuto però scavalcare ben 400 pratiche. E cos'ha ottenuto la donna? Una bottiglietta di Chanel numero 5. A quel punto il neo cittadino italiano chiede una "mano" anche per la moglie che, dopo aver consegnato una mazzetta da 1000 euro alla funzionaria, otterrà anche lei la cittadinanza.

L'indagine, comunque, deve ancora fare luce su molti aspetti della vicenda. Quello che ancora non è chiaro, tra l'altro, è che cosa ne sarà di queste cittadinanze ottenute con il metodo corruttivo.


Alberto Pento
Questa è una criminale che sperpera e ruba i beni degli italiani; la cittadinanza dovrebbe essere un bene civile da trattare con il massimo rispetto. Questa demente irresponsabile va processata e condannata per corruzione, furto aggravato, per tradimento civile, ... e va sospesa dal lavoro e a condanna avvenuta licenziata.
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Messaggioda Berto » dom set 02, 2018 5:37 pm

Parroco denuncia i migranti per occupazione della chiesa
Francesca Bernasconi - Sab, 01/09/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 70287.html

Don Angelo Bettoni, 78 anni, parroco della chiesa di Claviere, un piccolo Comune in provincia di Torino, ha denunciato i migranti che hanno occupato il salone della chiesa. Chiede un'indagine per invasione di edificio altrui e danneggiamento, dato che i migranti hanno rovinato parte della struttura.

Il parroco aveva percepito l'arrivo dei migranti, in fuga verso le Francia ma respinti dalla dendarmerie, come un'irruzione: già il giorno dopo l'occupazione, il 23 marzo, aveva commentato il loro arrivo con un: "Se si fossero comportati così a casa loro...". Ma oltre al fastidio dell'occupazione, ci sarebbero stati anche altri screzi tra don Angelo e i migranti: il sacerdote, infatti, aveva richiesto di portare fuori dalla chiesa dei pali che servivano per appendere uno striscione, ma gli occupanti avevano risposto con un secco "no". Inoltre sembra che i migranti abbiano anche danneggiato alcune parti della chiesa. Dalle parole, il parroco è allora passato ai fatti, presentando denuncia per invasione di edificio altrui e danneggiamento, come riportato dal Corriere della Sera. La denuncia sarebbe il presupposto giuridico necessario per operare uno sgombero, ipotesi abbastanza remota.

Ma oltre ai migranti, la chiesa diventata ormai un centro sociale è stata invasa anche dagli anarchici, che dal giorno dell'occupazione non hanno mai abbandonato il luogo. La tensione a Claviere è alta ed è destinata a salire, in previsione del "campeggio itinerante passamontagna", che si svolgerà dal 19 al 23 settembre, che ha lo scopo di accogliere un dibattito tra antagonisti francesi e italiani. Su questi episodi e sul clima creatosi nel piccolo Comune sta lavorando la digos di Torino.
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Messaggioda Berto » sab dic 22, 2018 9:57 pm

L'Europa affonda le Ong: "Finanziate per 5 miliardi. Ma manca trasparenza"
Antonella Aldrighetti - Sab, 22/12/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 20191.html

La Corte dei conti Ue bacchetta la Commissione: "Sistema inaffidabile, fondi spesi non si sa come"

Che la Commissione europea avesse una propensione speciale per le Ong era già abbastanza palese, ma che addirittura eludesse il rispetto delle regole base sulla trasparenza era difficile da prevedere.

E invece è proprio sulla mancanza di trasparenza nella destinazione dei fondi alle organizzazioni no profit che si sofferma la Corte dei conti europea che, nel ruolo che gli compete, ossia di revisore esterno indipendente dell'Ue, bolla con una sonora bacchettata l'organo esecutivo. I contabili di Lussemburgo (è qui che la Corte ha la propria sede), tutelando gli interessi dei contribuenti dell'Unione sottolineano con un esplicito documento formale che «i dati raccolti sui fondi Ue impiegati dalle Ong non sono uniformi e che la Commissione non dispone di informazioni complete, specie per le reti di organizzazioni internazionali e per progetti a gestione indiretta, per i quali la mancanza di informazioni disponibili ostacola i controlli sulle spese». Ma la disamina dei calcoli non si ferma qui. Anzi.

Secondo la Corte dei conti «il sistema attualmente utilizzato per classificare le organizzazioni come Ong non è affidabile e la Commissione non dispone di informazioni sufficientemente dettagliate su come viene speso il denaro». Nel mirino dei giudici contabili ci sono i documenti di spesa per 11 miliardi e 314 milioni di euro che tra il 2014 e il 2017 la Commissione ha erogato ai progetti delle realtà no profit di cui esplicitamente ben 5,4 miliardi destinati agli aiuti umanitari del continente africano, allo sviluppo di quelle popolazioni disagiate, alla protezione dell'ambiente e alla ricerca nel sud del mondo. Ma proseguendo nella considerazione dei carteggi emerge pure una forte sferzata all'Onu: la Corte osserva che la situazione appare ancora più grave nei casi in cui i fondi europei sono erogati tramite organismi delle Nazioni unite.

Nello specifico si legge che «nel settore delle azioni esterne, la Commissione dovrebbe migliorare la tracciabilità dei fondi identificando nei propri sistemi le entità che effettivamente attuano le azioni finanziate e, nel caso di progetti a gestione indiretta attuati tramite organismi delle Nazioni unite, verificare che siano fornite sufficienti informazioni sui costi indiretti dichiarati per le Ong finanziate. In questo modo sarebbe possibile valutare i costi dichiarati da tutte i partecipanti all'attuazione dei piani di lavoro». Considerazioni che fanno riflettere su quanto e come le organizzazioni non governative si potrebbero gonfiare il portafoglio facilmente visto che non c'è un vero e proprio controllo di fatture, a differenza invece dei progetti europei dove un'azienda privata o un professionista per ottenere il finanziamento aggiudicato deve certificare fino all'ultimo centesimo. Ed è qui che i contabili europei puntano l'indice su un fenomeno conosciuto come quello dei due pesi e due misure.

Perché stando al resoconto pubblicato dalla magistratura lussemburghese si deve partire facendo chiarezza sul ruolo e sulla classificazione delle organizzazioni non governative. Infatti sono state riscontrate delle incongruità nella classificazione delle Ong da parte dei diversi enti e direzioni generali della Commissione stessa. Ed è proprio da questi primi passaggi, smaccatamente errati, che discenderebbe la gestione scorretta dei fondi erogati e non puntualmente controllati nei percorsi di impiego.
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Messaggioda Berto » gio gen 03, 2019 7:25 pm

Addio al business dell'accoglienza. E le cooperative sono costrette a chiudere
Federico Garau - Gio, 03/01/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 23893.html

Dopo Trento, anche dalla provincia di Rovigo arrivano le prime voci di dissenso contro gli effetti del Decreto sicurezza: trovandosi senza fondi, molte coop saranno costrette a chiudere o ad effettuare importanti tagli del personale. Rappresentanti Cgil: “Alimentata voragine della disoccupazione”

Mentre imperversa lo scontro fra il ministro Salvini ed i sindaci ribelli, anche i centri d’accoglienza, che vedono ridurre drasticamente il numero di stranieri all’interno delle loro strutture, si uniscono alle voci di dissenso contro le nuove norme vigenti.

Un caso emblematico è quello di Rovigo, dove nei prossimi mesi gli effetti del Decreto sicurezza porteranno ad un ingente numero di licenziamenti. Gran parte del personale impiegato nelle cooperative non sarà più necessario, considerata l’evidente diminuzione di richiedenti asilo.

Dopo Trento, dunque, anche dalla zona del Polesine cominciano ad arrivare le dure condanne dei sindacati, che accusano il governo giallo-verde di stare creando nuovi disoccupati.

Col restringimento dell’accoglienza, le casse dei centri saranno sempre più vuote, di conseguenza si renderanno necessari dei tagli che colpiranno tantissimi dipendenti. Qualche struttura più grande resterà mentre altre, invece, saranno destinate a chiudere. Del resto, nel territorio in esame, sono presenti all’incirca 400 richiedenti asilo.

Le organizzazioni sindacali rivolgono quindi tutte le loro preoccupazioni nei confronti di quei lavoratori che fino ad oggi hanno prestato servizio nei 7 centri d’accoglienza della provincia. Invocano una soluzione e decidono di rivolgersi direttamente al prefetto. “Assieme alla Cisl abbiamo chiesto un incontro urgente al prefetto Maddalena De Luca vista la situazione d’emergenza che si verrà a creare nei prossimi mesi sul fronte occupazionale. La nuova riorganizzazione decisa dal Governo avrà infatti conseguenze disastrose, non solo nella gestione dell’immigrazione, ma determinerà la morte di decine di posti di lavoro”. Questa la dichiarazione dei rappresentanti Cgil Piero Colombo e Davide Benazzo, riportata da “Il Resto del Carlino”. “Circa una sessantina di persone, per lo più giovani, perderanno, dopo anni di lavoro nel settore dell’accoglienza, la loro occupazione, alimentando la voragine della disoccupazione giovanile in provincia di Rovigo”.

Ed i tagli del Governo, in effetti, sono stati tanti. Molti servizi, un tempo garantiti agli ospiti dei centri, sono stati aboliti o ridotti. Si parla, ad esempio, del sostegno psicologico ai soggetti vulnerabili, l’educazione e l’insegnamento della lingua, le pulizie e la manutenzione delle strutture (in alcune abitazioni agli stranieri verrà distribuito il materiale necessario per provvedere da soli all’igiene), biglietti gratuiti per i mezzi pubblici, servizio mensa (alcuni centri potranno fornire solo la spesa), formazione professionale ed altro ancora.

A tremare maggiormente, nella zona di Rovigo, la cooperativa “Porto Alegre”, dove hanno trovato impego sessanta persone. “Figure professionali con una notevole esperienza” commenta Carlo Zagato, presidente della sopra menzionata coop. “Giovani laureati che con impegno e dedizione si sono impegnati in questo non facile compito attraverso la gestione di situazioni anche molto delicate. Molte di queste figure vengono tagliate, creando un danno importante non solo all’occupazione, ma ai tanti migranti che cercano salvezza nel nostro paese”.

Ecco quindi che il pensiero torna ai migranti. “È stato tolto l’insegnamento dell’italiano durante il periodo di prima accoglienza. Un migrante, secondo le nuove disposizioni, rischia di restare chiuso in un grosso centro di accoglienza in Italia incapace di comunicare”.


Alberto Pento
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Messaggioda Berto » lun giu 24, 2019 3:23 am

Ecco l'eredità del Pd: un miliardo di debiti per accogliere i minori
Antonella Aldrighetti Chiara Giannini - Dom, 23/06/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... M7msavuMa4

Faro dei giudici contabili: non coperti dai governi Renzi-Gentiloni i costi dei Comuni

È di circa un miliardo l'ammontare dei debiti da pagare ai Comuni per l'accoglienza dei minori non accompagnati lasciato dai governi Renzi e Gentiloni.

Risulta dalla relazione 2015-2017 della Corte di conti. I magistrati contabili accendono un faro sull'aspetto finanziario dell'accoglienza: i due esecutivi a guida Pd, e di rimando i ministri dell'Interno allora in carica, ovvero Angelino Alfano e Marco Minniti, hanno lasciato debiti ai Comuni per la gestione dei minori, non conteggiando le cifre in surplus che queste realtà hanno impegnato per accoglienza, scuola e integrazione dei ragazzi.

Per capire, il ministero dell'Interno, nel corso del 2015, ha erogato 45 euro al giorno in media a minore ospitato nelle strutture adibite allo scopo. Cifra che nel triennio in questione ha raggiunto i 54 euro. Le amministrazioni comunali, però, hanno speso in media 80 euro al giorno.

Una spesa molto più alta di quella, sottolinea la Corte dei conti, rilevata per le strutture ex Sprar, gestite direttamente dal ministero dell'Interno e, quindi, più controllabili. Conferma che qualcosa nel sistema di accoglienza periferico non funzionava. Insomma, c'è persino chi avrebbe potuto approfittarsene. Questo ha generato un debito nei confronti dei Comuni di circa 242 milioni all'anno. Da quanto risulta dalla relazione, quindi, tenendo conto del periodo 2015-2017 e della cifra spesa nel 2018, equivalente alle precedenti, si arriva a 986.748 euro, derivanti dalle somme a debito a cui vanno aggiunti gli interessi. Tutto ciò ha generato, da parte dei municipi, la tendenza a togliere fondi ai servizi dedicati ai cittadini italiani, sulla scia del «modello Lucano», ma anche a cedere alle pressioni del Viminale, rifiutandosi di ospitare gli stranieri.

La Corte dei Conti nella relazione sottolinea che quei minori non accompagnati oggi sono quasi tutti maggiorenni. Lo si dice espressamente: «La maggior parte dei minori presenti in Italia al 31 dicembre 2017 ha un'età compresa tra i 15 e i 18 anni; si tratta di ben 17.074 minori su un totale di 18.303, per una percentuale pari ad oltre il 93 per cento del totale». E si prosegue: «È importante evidenziare come tali cifre si riferiscano ai soggetti censiti. Tuttavia è da considerare il rilievo quantitativo del fenomeno dei minori che si rendono irreperibili anche nelle fasi antecedenti alla presa in carico e alla identificazione da parte dell'autorità competente». A tal proposito è stata istituita e potenziata dall'attuale ministro Matteo Salvini, fino al 2020, un'apposita struttura di missione, che fa capo al Viminale, che si avvale di strumenti di controllo e supporto logistico per esaminare la gestione dei migranti minori e che è utile ad approfondire il rapporto amministrativo-contabile tra dare e avere sui territori comunali e Siproimi (ex Sprar).

Da un esame del numero dei minori non accompagnati, risulta che al 31 dicembre 2018 gli stessi erano 10.787, con una riduzione del 41 per cento rispetto all'anno precedente. I Paesi da cui per lo più provengono sono Albania (1.550), Egitto (930), Gambia (892) e Guinea (802). Nel corso del 2016 i fondi erogati ai Comuni per i minori non accompagnati ammontavano a 156 milioni 975.737,40 euro, contro i 155 milioni 951.733 euro del 2017. A questo punto è da capire dove si potranno trovare i soldi per saldare i debiti lasciati dai tue governi dem. Un problema che non riguarda solo il settore dei minori stranieri non accompagnati, ma che sta emergendo anche in altri ambiti.
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Messaggioda Berto » lun set 23, 2019 7:56 pm

Cure, esami e protesi: sanità gratis agli irregolari (e anonimato garantito)
Alberto Giannoni - Sab, 13/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/cure-esami
-e-protesi-sanit-gratis-agli-irregolari-e-1587610.html?fbclid=IwAR2dofidIctRchNeuJyU7JL-2lzgjmZFUE2Maey_XAa3-t2dHyp-h5o_vTI

Un tesserino assicura l'assistenza agli stranieri. La prefettura: niente segnalazione alle autorità

Tutto subito, velocemente e gratis. L'Italia riconosce agli «stranieri irregolarmente presenti» sul territorio nazionale una corsia preferenziale, riservata ed esclusiva, in cui sono garantite cure e prestazioni che gli italiani possono solo sognare.

Non è la narrazione di un esagitato xenofobo ma il quadro che emerge dalla testimonianza diretta di un medico, oltre che dai riferimenti che lo stesso Stato italiano fornisce.

Basta un tesserino (Stp) e si ha la strada spianata nell'accesso alle prestazioni di una delle migliori sanità del mondo, soprattutto con un medico «di manica larga» o l'ausilio di associazioni di volontariato più o meno ideologicamente impegnate. E non si tratta solo di interventi urgenti o salvavita, come sarebbe comprensibile, e in linea con giuramenti e deontologia. Si va molto oltre «le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o essenziali», chiarisce il medico che decide di parlarne. Ne ha avuto diretta esperienza. E spiega di cosa sta parlando: «Per esempio una visita dal diabetologo per la glicemia, o le lastre al torace, o le cure dentarie».

«Protesi, occhiali e ogni ausilio medico gratis - aggiunge Riccardo De Corato, esponente di Fratelli d'Italia, già senatore, oggi assessore regionale in Lombardia - per non parlare della completa esenzione per l'acquisto di medicine». Il tesserino si chiama Stp (Straniero temporaneamente presente) e può essere chiesto «presso qualsiasi Asl». Di queste opportunità dà conto la prefettura di Roma: il tesserino è valido 6 mesi - informa sul suo sito - ma «rinnovabile». Si rivolge allo straniero irregolare: «Puoi anche chiedere che il tesserino sia rilasciato senza l'indicazione del tuo nome e cognome». Infine avverte: «L'accesso alle strutture sanitarie non può comportare alcun tipo di segnalazione alle pubbliche autorità. Tieni comunque presente che in alcuni casi (motivi di ordine pubblico o per altri gravi motivi) la pubblica autorità potrà ottenere il referto, come avviene anche con i cittadini italiani».

Veloci e potenzialmente universali le prestazioni: «Attraverso il Pronto soccorso è possibile accedere a ogni cura - spiega il medico -. L'emergenza urgenza acuta viene garantita a tutti, però qui si parla di prestazioni banali, rese a persone esplicitamente irregolari, mentre gli italiani se le pagano, o rinunciano dovendo scegliere se curare l'una o l'altra fra più patologie». «Queste persone hanno tutto - prosegue - e molti lo esigono, con arroganza, e in genere i medici concedono tutto, per non essere accusati di razzismo. Appuntamenti, attese brevi, ricette bianche, hanno capito tutto e sono imbeccati dalle associazioni di volontariato».

Il medico è «meravigliato», De Corato è indignato: «Mentre a Roma stanno decidendo quali tagli apportare alle Regioni - attacca - continua ad andare in onda l'elargizione di denaro pubblico». «La chiave di scasso si chiama Stp. È mai possibile che questo tesserino sanitario possa essere rinnovato sine die ed è lecito consigliare dal sito della Prefettura che il tesserino possa essere rilasciato senza l'indicazione del nome e cognome?». «Con le parole cure essenziali, continuità delle cure, ciclo riabilitativo completo oggi si passa tutto». «Il governo - conclude De Corato - prima di prendere la forbice e tagliare sulla sanità riveda il capitolo assistenza ai clandestini dettando regole più ferree alle Regioni. I cittadini italiani non possono pagare con le proprie tasche l'accoglienza forzata, e la Prefettura non può certo suggerire l'anonimato».
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Messaggioda Berto » ven feb 26, 2021 9:05 am

"La polizia li coprì perché non voleva apparire razzista"
Eugenia Fiore
24 novembre 2018


https://it.insideover.com/reportage/don ... -gang.html

(Regno Unito) “Dovresti uscire di qua. Dovresti dimetterti. Figlio di *******! Hai lasciato che abusassero di noi. Hai lasciato che uccidessero mia sorella!”. A urlare queste parole in faccia all’ex commissario di polizia dello South Yorkshire, nel 2014, è Sarah Wilson, una della vittime dello scandalo di sfruttamento sessuale minorile di Rotherham: millequattrocento bambine stuprate da varie gang pachistane dalla fine degli anni ’90 al 2013. Lei è una di quelle: prima adescata dalla banda e poi violentata per più di quattro anni di fila. A volte anche da decine di uomini in una sola notte. Sua sorella minore, Laura, è morta invece in quello che viene chiamato il primo delitto d’onore del Regno Unito compiuto da un ragazzo di origine pachistana. Aveva 17 anni quando fu pugnalata e gettata in un canale da Ashtiaq Ashgar. Come riporta la Bbc, Wright darà le dimissioni qualche giorno dopo il confronto con Wilson.

L’episodio è già di per sé molto evocativo di quanto accaduto nella cittadina inglese, dove le denunce degli abusi da parte delle gang sono stata ripetutamente ignorate e insabbiate per anni. Sono innumerevoli le testimonianze di genitori delle vittime a riguardo. “Abbiamo riportato più di 200 incidenti alla polizia. Con le prove. Le nostre denunce, però, sono state ignorate per anni”, afferma il padre di una delle ragazze a Gli Occhi della Guerra.“C’era da parte dei poliziotti la paura di essere identificati come razzisti, per questo preferivano lasciare perdere”. Le stesse parole le abbiamo ritrovate parlando con due vittime delle gang.

Questa realtà dai contorni a dir poco inquietanti trova riscontro nel numero di indagini sulla risposta da parte della polizia alle accuse di abusi sessuali. Come riporta il Guardian , infatti, sono circa un centinaio le indagini sulla polizia dello South Yorkshire da parte dell’Ufficio per la condotta della Polizia.

Una scandalo nazionale, anzi mondiale, quello di Rotherham che si è ripetuto più tardi a Huddersfield. Come abbiamo già riportato sugli Occhi della Guerra, in questa cittadina inglese sono 20 gli uomini, tutti di origine pachistana e anche in questo caso parte della comunità musulmana locale, condannati per stupro e sequestro di minori.

Stesse modalità di adescamento. Stesse violenze. È poi di qualche giorno fa la conferma che, anche in questo caso, i campanelli d’allarme sono stati ignorati per anni. Come riporta il quotidiano locale Examiner Live, infatti, gli abusi perpetrati dalle gang pachistane si sarebbero potuti fermare almeno nove anni fa se solo la polizia non avesse ignorato le innumerevoli richieste di aiuto. “Avevano paura di essere chiamati razzisti. Il loro atteggiamento è stato molto legato a questo fatto”, racconta la madre di una delle vittime di Huddersfield. “Andavo a cercare mia figlia in non so quante città ogni sera e poi la recuperava davanti a case dove era stata violentata da diversi uomini in una sola notte”, aggiunge. “Le mie prove, però, non sono mai bastate”. Anche il deputato locale Barry Sheerman ha dichiarato alla Bbc che c’è stata una trascuratezza da parte delle autorità che non si può negare: “Siamo onesti. Le persone che avrebbero dovuto prendere tutto questo più seriamente, non l’hanno fatto”.

Intanto, però, anche in questo caso decine di bambine sono state sfruttate e stuprate. Per anni.




Sarah Halimi: La procura francese dichiara “Allah Akhbar” fú gridato a causa della Cannabis
T. Rebecca
24 novembre 2019

https://ilgiardinodisraele.com/2019/11/ ... RvVzyqPAOg


Condividiamo con voi la notizia che ci ha profondamente sconvolti. Sembra uno scherzo di cattivo gusto ed invece osserviamo la realtà Francese: Giustizia boicottata per non “alimentare le paure” verso l’estremismo islamico sempre più presente nel territorio o forse perché uccidere gli ebrei non è per forza legato all’antisemitismo… Questo è quello che pretendono i cugini d’Oltralpe.
Il 25% degli atti razzisti in Francia sono antisemiti
Caricatura antisemita francese del 1898, C. Léandre.
Sarah Halami è morta a 65 anni: aveva fondato l’asilo nido del quartiere

È stata uccisa ad Aprile 2017 dal suo vicino di casa. Le famiglie si conoscevano da oltre 20 anni e, prima di buttarla dalla finestra, il medico ha confermato il pestaggio durato diverse ore.
Gridare “Allah Akhbar” prima di uccidere, non è legato all’antisemitismo

Ben tre psichiatri riferiscono al Tribunale che l’assassino ha agito durante un delirio possibilmente causato da un forte consumo di cannabis. L’uomo durante l’arresto aveva dichiarato “ho ammazzato il demone”

Il Mondo tiene su 3 cose: La Giustizia, La Verità e lo Shalom.

Quello su cui dobbiamo riflettere non è tanto la follia dell’odio antisemita, che sia per ragioni jihadiste o antisioniste, piuttosto dalla mancanza di Giustizia nei tribunali europei. Senza Giustizia non c’è Verità e senza Verità non puoi esserci lo Shalom/Pace/Hashem… Quindi le Massime dei Padri – Pirkei Avot c’insegnano che una società come quella francese è destinata ad implodere molto presto.

Ricordiamo che vi fú un terribile caso di stupro di una 15enne a Saint-Malô : il tribunale rilasció il Bangalese rifugiato in quanto “l’educazione che ha ricevuto nel suo paese di origine non gli permette di capire che il suo atto fosse un crimine”

Abbiamo già visto le persone scandalizzarsi e scendere in piazza, abbiamo visto i città intere votare per un cambiamento, eppure gli Stati sembrano aver abbandonato i propri popoli per interessi personali a discapito della collettività. Forse è il caso, per ebrei e Nazioni, di alzare gli Occhi al Cielo, pregare e Studiare la Torah ossia Come Funziona Il Mondo, l’Uomo e Quale Sia la Volontà del Creatore.

Ci ritroviamo beezrat Hashem, Martedì sera col seguito di Ramhal, Derekh Hashem: la Provvidenza Divina
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Messaggioda Berto » ven feb 26, 2021 9:05 am

Il 60% degli immigrati in Italia ha la pensione senza aver mai lavorato
Claudio Cartaldo
30-11-2018

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 09565.html


Su 96mila assegni versati dall'Inps agli extracomunitari, ben 60mila sono di tipo assistenziale. Quindi non sorretti da contributi versati in precedenza

I dati arrivano dall'Osservatorio sui cittadini extracomunitari. Si tratta di un ufficio compreso all'interno dell'Inps che analizza l'impatto degli immigrati sul nostro sistema pensionistico.

Tema su cui tanto si è dibattutto e che vede Matteo Salvini e Tito Boeri (guarda caso) su due fronti diversi. Il primo, pronto a ribadire che gli stranieri non vadano accolti tutti. Il secondo, convinto che saranno i migranti a pagarci l'assegno di riposo dal lavoro.

Chi ha ragione e chi torto? I dati ad oggi sembrano dirci che per ora sono gli italiani a pagare tante pensioni agli stranieri. Al sistema assicurativo pubblico sono registrati ben 2.259.000 immigrati su un totale di circa 6 milioni di extracomunitari residenti nel Belpaese. A incassare già un assegno sono in 90mila e sei su dieci - secondo quanto riporta La Verità - non avrebbero il sussidio coperto da contributi versati in passato. Tradotto: a pagargli la pensione sono gli italiani con le loro tasse.

Dei due milioni e rotti di stranieri iscritti all'Inps, 1.700.000 sono attualmente occupati e percepiscono un reddito di tipo dipendente, mentre altri versano i contributi in base alle leggi per i lavoratori autonomi. Tutto giusto. Peccato che nel 2017 l'Inps abbia pagato qalcosa come 96.743 pensioni a cittadini extracomunitari e di questi ben 60mila incassano una pensione assistenziale, ovvero non coperta da contributi versati in precedenza. Molto spesso, fa notare La Verità, si tratta di "ricongiunti con gli immigrati, in altri di stranieri giunti in Italia ma che non hanno maturato nonostante l'età un numero di contributi necessari per ricevere una pensione". A questi 60mila vanno aggiunti poi altre 10mila persone che incassano assegni ti tipo indennitario, tipo le invalidità da infortunio o simili. E siamo già a circa 70mila. Solo il 29% dunque avrebbe la pensione coperta dai contributi, anche se in questa quota rientrano anche le pensioni di invalidità, di vecchiaia ecc ecc.

Infine, bisogna considerare anche i percettori di prestazioni di sostegno al reddito che sono 120mila. Ovvero persone che hanno un reddito ridotto e che vengono aiutati dalla collettività.
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Messaggioda Berto » lun nov 29, 2021 8:05 pm

Follonica, nonna in vacanza presa a martellate senza un perché: è grave, nipotino ferito
Follonica (Grosseto)
9 luglio 2021

https://www.lanazione.it/grosseto/crona ... -1.6572844

Una vicenda che sconvolge una città. In una meta di villeggiatura di tanti appassionati del mare. Follonica è sotto choc per l'aggressione che nella sera di giovedì 8 luglio ha coinvolto una nonna e il suo nipotino. Presi a martellate da uno sconosciuto, apparentemente senza un motivo.

Accade in un condominio della città, uno dei tanti nei quali ogni estate vengono affittati appartamenti per i villeggianti. La donna, 69 anni, di Siena, era in vacanza con due nipotini, uno di 11 e uno di 9 anni. Una famiglia come tante, che l'estate sceglie la tranquillità di Follonica e le sue spiagge per qualche settimana di relax.

L'aggressore, poi arrestato, è un 34enne del Burkina Faso, che ha assalito i tre nell'androne del condominio. A fermare il 34enne anche un 39enne originario del Senegal che è arrivato in soccorso della nonna e dei due nipotini. Uno dei bambini, colpito, ha avuto dieci giorni di prognosi. Ad avere la peggio però è stata la donna, colpita violentemente in testa con un martello e adesso ricoverata, dopo essere stata trasferita in elicottero, all'ospedale Le Scotte di Siena nel reparto di neurochirurgia in prognosi riservata. Ha ferite alla testa e viene curata dai medici del policlinio.

Le accuse per l'aggressore sono di tentato omicidio, lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Ma cosa è successo nel condominio in via dei Pini? La nonna e i due nipotini avevano trascorso la serata fuori, a prendere il fresco. Sono rincasati intorno a mezzanotte. Arrivati al pianerottolo del terzo piano hanno trovato il 34enne che li ha subito aggrediti. Prima la martellata alla mano al piccolo, poi quelle alla donna in testa. Urla e caos nel condominio, con gli abitanti della zona che hanno chiamato carabinieri e 118.

L'uomo è stato sulle prime bloccato appunto da un senegalese che vive nel palazzo. Poi all'arrivo dei carabinieri l'aggressore è stato ammanettato a fatica. Scalciava e colpiva i militari, per questo ha anche l'accusa di resistenza. Intanto il 118 si occupava dei feriti. Le condizioni della donna sono subito apparse gravi, per questo è stato deciso di far arrivare l'elicottero Pegaso, che ha portato la donna ferita a Siena.

Adesso Follonica è in ansia per la donna, mentre ci si interroga su un'aggressione sconvolgente e, come dicono i carabinieri, senza un apparente motivo. Cosa che inquieta ancora di più la gente della zona.

«Non sono emersi moventi o cause scatenanti l'aggressione - dicono i carabinieri - se non un quadro psichiatrico verosimilmente alterato dell'autore».

«Siamo vicini alla famiglia della donna che è stata brutalmente aggredita ieri sera - dice il sindaco di Follonica Andrea Benini - Ho potuto parlare con la figlia che è ovviamente sconvolta per quanto accaduto. Quello che è successo è un episodio gravissimo che stiamo ancora cercando di comprendere nei dettagli. Siamo sgomenti di fronte a una violenza del genere che non può avere alcuna giustificazione».




Botte a un’anziana fuori dal market I dipendenti: «Abbiamo paura»
Viviana Zamarian
8 luglio 2021

https://messaggeroveneto.gelocal.it/udi ... ?ref=fbfmv

UDINE. Come ogni mattina all’apertura del supermercato Prix di via Leopardi si erano presentati puntuali per fare la spesa insieme. Lei 70 anni, lui 78. Ma mercoledì, poco dopo le 8.30 nel parcheggio hanno trovato un cittadino nigeriano, di 36 anni, in stato confusionale che non li ha voluti far passare vietando loro di poter accedere al punto vendita.

Si è diretto prima verso di lei inveendo e urlando, l’ha strattonata e l’ha colpita facendola cadere a terra, poi ha spinto anche l’amico. Un episodio che ha spaventato i dipendenti del market in borgo Stazione.

«Questa persona solo poco prima era entrata nel punto vendita appena aperto – raccontano – e poi si era fermata all’interno, senza fare gesti eclatanti ma dicendo che non voleva più uscire.

Poi una volta convinto si è fermato all’esterno, nell’area del parcheggio del supermercato dove poi ha aggredito la coppia di anziani che ogni mattina viene a fare la spesa. Di solito sono i primi clienti e così è stato anche mercoledì mattina.

Non si è capito per quale motivo l’uomo, che noi non avevamo mai visto o notato prima, ha reagito così scagliandosi soprattutto contro la donna poi caduta a terra con il carrellino della spesa che, come ci ha detto dopo, aveva appena acquistato».

Sul posto sono intervenuti per tutti gli accertamenti i carabinieri di Udine e hanno identificato il 36enne, soggetto in corso di regolarizzazione, acquisendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza del market. Nessuno dei due anziani però ha poi voluto sporgere denuncia nei confronti dell’uomo né tanto meno farsi medicare o richiedere l’intervento sul posto degli operatori sanitari del 118.

«Abbiamo chiuso il negozio per circa mezz’ora per la presenza di questa persona – aggiungono i dipendenti –. Sono fatti che non dovrebbero accadere e che inevitabilmente non ci fanno lavorare in modo tranquillo. Speriamo che non tornino ad accadere mai più. Ci dispiace molto per i nostri due clienti. Non ci saremmo mai aspettati una cosa simile». —




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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Non deprediamo,non uccidiamo i nostri figli, la nostra gente

Messaggioda Berto » lun nov 29, 2021 8:07 pm

Migranti: l’ipocrisia del governo italiano (ed Ue)
Gianandrea Gaiani
28 novembre 2021

https://lanuovabq.it/it/migranti-lipocr ... M.facebook

Con una crisi economica che dovrebbe indurre il governo a dedicare tutte le risorse agli italiani, che subiscono misure anti Covid sempre più restrittive e discriminatorie, investire risorse per accogliere e mantenere stranieri che giungono illegalmente a casa nostra, costituisce una grave offesa ai cittadini.

Tante chiacchiere, certo ormai troppe, sul ruolo dell’Europa e la necessità di elaborare strategie comuni contro l’immigrazione clandestina, si abbinano alla più totale assenza di iniziative del governo italiano, incapace anche solo di tentare di porre un argine ai flussi illegali.

L’ultimo appiglio a cui sembra aggrapparsi parte della maggioranza che sostiene il governo Draghi, è il Trattato tra Italia e Francia i cui contenuti riguardano anche l’immigrazione e la difesa dei confini europei, ma in termini così generici da non indurre a nessun ottimismo circa il varo di misure concrete che arginino l’immigrazione illegale.

I numeri parlano chiaro: sono ormai 63 mila i clandestini entrati in Italia dal mare dall’inizio dell’anno contro i 35.500 dello stesso periodo del 2020 e i 10.700 del 2019. A questi si aggiungono altre migliaia di clandestini asiatici penetrati dal confine sloveno dove da tempo non si attuano più i “ri-accompagnamenti” alla frontiera con la repubblica ex jugoslava.

Appare oggi ragionevole attendersi che, a fine anno, avremo superato gli 80 mila ingressi dal mare e dal confine orientale.

Tutti accolti da Roma nonostante la gran parte di essi provengano da paesi in cui non ci sono emergenze tali da poter considerare legittima l’assegnazione dello status di rifugiato.

Tunisia, Egitto, Bangladesh e poi Marocco, Costa d’Avorio, Iran: non si tratta di certo di nazioni in guerra o travolte da carestie o cataclismi naturali, ma ormai è noto a ogni organizzazione di trafficanti che l’Italia è l’unica nazione europea del Mediterraneo ad accogliere tutti i migranti economici che arrivano illegalmente, senza attuare respingimenti né rimpatri, che quest’anno sono al minimo storico.

Tra gennaio e ottobre 2021 l’agenzia europee per le frontiere (Frontex) ha rilevato circa 55mila arrivi irregolari di migranti lungo la rotta del Mediterraneo Centrale, che porta alle coste italiane. Nel solo mese di ottobre sono stati oltre 6.240, l'85% in più rispetto al 2020, quando erano in vigore le restrizioni causate dalla pandemia di Covid-19 il 186% in più rispetto all'ottobre 2019.

L'agenzia nota che in ottobre un numero "crescente" di migranti è arrivato in Italia direttamente dalla Turchia, via mare. Quanto alla nazionalità dei migranti, le principali sono Tunisia (oltre 15 mila), Egitto (circa 7.500) e Bangladesh (circa 7.300). Gli egiziani sono la seconda nazionalità e arrivano in larga parte dalla Libia.

Complessivamente gli arrivi dei migranti nella Ue nei primi dieci mesi del 2021 sono saliti di quasi il 70% rispetto allo stesso periodo del 2020, a quota 160mila, e del 45% sul 2019.

Nel solo ottobre ne sono stati registrati quasi 22.800, il 30% in più dell'ottobre 2020 quando erano in vigore le restrizioni anti-Covid, e il 18% in più rispetto allo stesso mese del 2019 (periodo pre-pandemia). Gli aumenti più significativi rilevati si sono avuti sulla rotta dei Balcani occidentali e orientali, e nel Mediterraneo centrale (Italia e Malta).

Dal 1° dicembre un aereo di Frontex sarà dispiegato sul Canale della Manica per sorveglianza dei flussi migratori illegali diretti dalla Francia alla Gran Bretagna recentemente ingigantitisi.

"Il problema dell'immigrazione è strutturale” ha ripetuto ieri il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese che punta a una "pressione sull'Ue per partenariati robusti con i paesi terzi. Non si possono mettere barriere al mare” e "i migranti dovrebbero avere una vita dignitosa nei loro paesi".

Parole che vengono ripetute ormai da molti anni, a vuoto, e che oggi hanno un impatto zero sulla realtà dei fatti. L’Africa e l’Asia non offriranno domani condizioni di vita simili a quelle europee, mentre gli ultimi sbarchi in massa in Italia sono stati effettuati da navi di Ong tedesche, quindi di uno stato membro della Ue che non ha mai accettato di farsi carico dei clandestini trasportati in Italia (e solo in Italia) dai taxi del mare teutonici.

Sognare il rapido sviluppo dei paesi afro-asiatici o la solidarietà dell’Europa è irrealistico ma al tempo stesso un pretesto per non varare misure nazionali idonee ad arginare gli sbarchi.

Le coste italiane non sono un colabrodo in cui i trafficanti riescono a insinuare le loro imbarcazioni cariche di clandestini: semplicemente le autorità italiane facilitano e autorizzano lo sbarco di chiunque si diriga verso il nostro territorio, a differenza di quanto fanno spagnoli, maltesi e greci.

Non è un caso che siano ormai 130 le imbarcazioni giunte sulle coste pugliesi e calabresi dalla Turchia, cariche di migranti per lo più siriani, iracheni, iraniani e afghani trasportati da equipaggi forniti dalle organizzazioni criminali ucraine o di altre nazioni del Mar Nero.

Una ritta fino allo scorso anno poco battuta, ma ingigantitasi da quando la Grecia attua respingimenti in mare dei natanti in arrivo dalla Turchia sulle sue isole.

I trafficanti hanno risolto il problema reperendo imbarcazioni più grandi da inviare direttamente in Italia, dove tutti vengono accolti e gli scafisti arrestati vengono liberati in attesa di processo.

Ieri un barcone con 240 clandestini è arrivato sulla costa ionica calabrese mentre ad Agusta proseguivano le operazioni di sbarco dei 459 a bordo della nave tedesca Sea Watch 4 appartenente all’omonima Ong.

Il 26 novembre in 61 erano sbarcati alla foce del torrente Alli nel catanzarese ma, come se non bastassero gli arrivi di clandestini, Roma sta incrementando l’arrivo di rifugiati attraverso i cosiddetti corridoi umanitari.

In 50 sono arrivati venerdì in aereo a Roma dal Niger, nell'ambito del programma della Caritas Italiana in collaborazione con l’Unhcr, il governo Italiano e la Conferenza Episcopale Italiana: cooperazione che ha già portato in Italia centinaia di persone provenienti da Sudan, Centrafrica, Somalia, Sud Sudan, Eritrea, Camerun e Yemen.

E dopo l’arrivo di oltre 5mila afghani con il ponte aereo dell’estate scorsa da Kabul, il governo italiano ha reso noto che si appresta a trasferirne qui altri 500 dai campi profughi situati nei paesi confinanti con l’Afghanistan, per lo più Iran e Pakistan.

Come ha sottolineato anche Daniel Pipes, direttore del Middle East Forum, sarebbe molto meglio per l’integrazione che profughi afghani e di altre nazioni islamiche venissero accolti da nazioni con la stessa matrice culturale e religiosa, ma al di là di queste valutazioni di buon senso, appare evidente che in Italia i corridoi umanitari costituiscono un gesto di solidarietà che avrebbe ragione, solo se fosse accompagnato dallo stop agli arrivi degli immigrati illegali.

Nel contesto attuale, con una crisi economica che dovrebbe indurre il governo a dedicare tutte le risorse agli italiani e a chi già vive nella Penisola e con misure anti Covid sempre più restrittive e discriminatorie per i diritti e le libertà di movimento di tanti italiani, investire risorse per accogliere e mantenere stranieri che hanno in gran parte pagato profumatamente criminali per giungere illegalmente a casa nostra costituisce un insulto al buon senso, ai cittadini e ai contribuenti.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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