La maggior parte di questi appassionati sono esaltatori di Venezia, tutti presi dal suo mito che hanno idealizzato e posto a modello per il loro Veneto indipendente che vorrebbero, sono al contempo anche spregiatori della storia non veneziana del resto del Veneto e dei veneti, in particolare del lungo periodo a egemonia germanica.Nessuno di costoro, a parte Alberto Pento, ha avuto il buon senso critico di indagare le responsabilità e le colpe dei Veneziani e di Venezia sulla fine della Repubblica Veneta e la mancata realizzazione di una Repubblica Veneta a sovranità di tutti i veneti e di una vera nazione veneta e di un vero e sodale popolo veneto. Per me questo è un merito e indice di credibilità e di capacità critiche che a molti altri storici per passione manca anche se laureati in qualche altra materia non storica.
Chi non sa guardare la trave del suo occhio, le sue responsabilità, le sue colpe, manchevolezze, deficenze, incapacità, limitatezza non fa un buon servizio a se stesso, agli altri e ai veneti tutti.
Raccontare storie inesatte, magari in parte false, ometterne altre, inventarsi favole esaltanti che nascondono la vergogna e negano la verità non è certo un buon modo di fare storia, di interpretare la storia.
Gran parte di questi storici per passione si è formata negli ultimi 30 anni e in stragrande maggioranza si è conformata acriticamente e fideisticamente al mito di Venezia e alla sua idolatria marciana, anche certi vecchi atei hanno aderito per convenienza a questo culto dogmatico teocratico, feticistico e teatrale che di religioso ha sì tanto ma che di spirituale e umanamente ragionevole però ha molto meno. Sono quasi tutti antisemiti e antisraeliani che ancora credono alla demenziale calunnia cristiano-romana che a uccidere il rabbino ebreo Cristo siano stati i giudei quando invece sono stati proprio i romani invasori e dominatori della Giudea.
Sono al contempo anche filo nazi maomettani, filo palestinesi, antiamericani e filorussi, amano l'uomo forte Putin più che la democrazia diretta Svizzera, e la sovranità e la responsabilità dell'uomo di buona volontà, a cui preferiscono le caste aristocratica o borghese.
Hanno formato una circolo castuale di parlatori ademocratici arroganti, presuntuosi, dogmatici, che si fanno precedere dai generici titoli accademici di dr. prof. avv. come se questi bastassero a garantire autorevolezza e veridicità alle loro parole;parlatori indottrinatori che se ne vanno in giro per la terra veneta a raccontare di Venezia, della sua aristocrazia illuminata, delle sue istituzioni esemplari, della sua storia unica e gloriosa come se si trattasse del regno celeste in terra, del paradiso perduto dei veneti, di un mondo passato buono e perfetto, di purezza religiosa, etnico-culturale e istituzionale veneta;
indotrinnatori che nulla ci raccontano dei veneti e del Veneto che non è Venezia e che non sono veneziani, come se questi veneti che sono poi di gran lunga la maggioranza, non esistessero o come se fossero di un'altra razza o etnia meno veneta, un tantino inferiore, trascurabile e disprezzabile, magari di origine barbaro-germanica. Dimenticando che la democrazia repubblicana di Venezia è nata sulla terra ferma delle città di tutta Europa a democrazia comunale e che è un portato delle assemblee degli uomini liberi germanici più che del cristianismo in generale o marciano o dei municipi romani che erano finalizzati più al controllo politico amministrativo e fiscale delle comunità romane e non romane ma soggette a Roma, che a una gestione partecipativa assembleare e democratica delle comunità.
Ci raccontano che i veneti sono un vero popolo, una vera nazione fraterna, che sono stati uno stato unitario repubblicano e federale, che è durato oltre 1100 anni facendolo nascere a Rivoalto nella laguna veneta oltre 1500 anni fa, il che non è vero se non in parte e solo per Venezia.
Ci raccontano che i veneti sono stati vittime della corruzione illuminista, democratica, massonica, giacobina, atea e anticristiana; vittime dei veneti corrotti e degli omnipresenti ebrei corruttori e assassini di Cristo, dei giacobini e dei massoni, dei francesi e di Napoleone e poi dei Savoia e degli italiani, il che non è vero perché l'illuminismo e la democrazia non sono disvalori ma grandi valori umani di civiltà, cultura e progresso.
Questo racconto invece di essere veritiero è una storia piena di omissioni e falsità, mezze verità e solo qualche verità intera; una costruzione ingannevole e illusoria come lo è quella raccontata dai risorgimentalisti italiani tra i quali si trovano anche tanti veneti del passato e di oggi che amano il tricolore e cantano l'orrendo inno di Mameli con le sue assurdità radicate nel mito romano.
Ci raccontano che se i veneti tornassero alla fede cristiana e marciana riavrebbero la Repubblica Veneta Serenissima e che Venezia tornerebbe a splendere gloriosa nel mondo e sarebbe il Paradiso in terra non solo per i veneti ma par tutta l'umanità.
Costoro poi hanno la faccia tosta di lamentarsi perché gli italiani negano o sminuiscono e stravolgono la storia di Venezia e dei veneti, quando loro stessi fanno altrettanto con la storia non veneziana dei veneti e del lungo periodo medievale a egemonia germanica del Veneto terrestre non lagunare.
Il risultato di questo proselitismo venezianista è la formazione di schiere di adepti e fedeli, acritici, fideisti, idolatri, ignoranti, creduloni che non ragionano minimamente, che disprezzano la democrazia e il lavoro manuale degli uomini giudicandolo indegno della sovranità politica, che disprezzano l'uguaglianza, la dignità e la sovranità responsabile come valori democratici di tutti i cittadini, come questo povero laureato Bengy Dilan che in questo post così si esprime contro il libero appassionato e profondo studioso Alberto Pento che per mestiere fa lo spazzacamino e che ha la coscienza, la libertà e la dignità di non conformarsi all'idolatria venezianista e alla sua casta intelettuale:
REPUBBLICA VENETA – CAPIRE LA LEZIONE DI PAOLO SARPI
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 1401098606 Bengy Dilan
Lo conosco questo, è Pento.....è uno spazzacamino, non uno storico .
Di mestiere pulisce camini dalla fuliggine.
Non è storicamente certificato o certificabile. Ma solo l'opinione di uno spazzacamino.
Sulla bravura di spazzacamino, non discuto. Ma sulla sua competenza storica sono in migliaia a contrastarlo. Però basta dargli ragione e lui se ne ritorna da dove è arrivato, più che contento
In Raixe Venete lo chiamavano IL COPIAINCOLLATORE ! ALTRO CHE STORICO !!!
Non lo considera nessuno a livello storico. È come uno con la 5a elementare pretendesse di interpretare codici e leggi in latino.
Lui copiaincolla e malamente.....altro non sa fare.
Bengy Dilan
ok, ho capito.....CIAO HAI SEMPRE RAGIONE TU.....ESATTAMENTE COME PENTO !!!! BYE, BYE, MAN.
Se mi continui a postare le banalità di Pento lo spazzacamino, faccio quello che facciamo sempre con lui....gli diamo sempre ragione e lui così è contento
La ragione è ......
https://www.youtube.com/watch?v=Si-a3T2UKwk