Fede naturale e fede religiosa

Fede naturale e fede religiosa

Messaggioda Berto » sab mar 17, 2018 10:33 pm

Fede naturale e fede religiosa
viewtopic.php?f=201&t=2742



L'uomo e la sua ombra (che scambiò per la sua anima)
https://www.facebook.com/hermane.smith. ... 4717209227

Anema, anemo, atem, atman, atimarse
viewtopic.php?f=44&t=336
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Fede naturale e fede religiosa

Messaggioda Berto » sab mar 17, 2018 10:34 pm

Io non sono più cristiano, ho fede naturale e nel complesso sono felice, un pò rattristato soltanto dalle mie mancanze umane!
Le fedi religiose e le loro idolatrie mi ripugnano




Perché non sono cristiano
viewtopic.php?f=199&t=2689

Primo perché per essere uomo e un buon uomo non occorre essere cristiano;
secondo perché mi è ripugnante aderire a una religione idolatra che ha come fulcro la divinizzazione di un uomo, l'ebreo Cristo; ciò non è ragionevole, sensato e spiritualmente naturale e universale.
Io non credo che l'ebreo Cristo sia il messia, il salvatore/redentore, il figlio di Dio e l'incarnazione di Dio, la via-la verità e la vita; io credo soltanto che fosse un uomo e un ebreo con le sue esaltazioni-fissazioni religiose, vissuto e morto da ebreo ucciso dai romani invasori di Israele e dell'area mediorientale.



Spiritualità e religiosità non sono la stessa cosa
viewtopic.php?f=24&t=2454
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Re: Fede naturale e fede religiosa

Messaggioda Berto » sab mar 17, 2018 10:35 pm

Credere che un re, un imperatore o un rabbino ebreo siano Dio è pura idolatria; ed è pura idolatria anche credere che un libro come il Corano contenga o sia la parola di Dio.


Umanizzazione e incarnazione di Dio
posting.php?mode=post&f=24


Teista, Ateo, Idolo, Idołatra, Aidoło
Idolatria e spiritualità naturale e universale
viewtopic.php?f=24&t=2036
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Re: Fede naturale e fede religiosa

Messaggioda Berto » sab mar 17, 2018 10:36 pm

La fede naturale e universale è una dotazione divina, una dote o un dono di Dio ed è comune a tutte le creature, innata e coincide con la vita;
ma quella delle religioni no, è solo una credenza umana, una fede ideologia elaborata, inventata dagli uomini, da qualche uomo; sono favole, storie fantastiche come quelle su Babbo Natale, le fate, le streghe, gli gnomi;
l'atteggiamento del credente è tipico dei bambini, un infantilismo, dove la fantasia e l'immaginazione producono una realtà irreale-virtuale come ad esempio l'uomo che vola.


La fede ideologica è sempre legata a una volontà politica, a un conformismo sociale, a una costrizione/imposizione politica, al ricatto e alla violenza implicite nel conformismo, alla paura, all'ignoranza, al sogno, alla fantasia, ...


Ideologia
https://it.wikipedia.org/wiki/Ideologia
L’ideologia è il complesso di credenze, opinioni, rappresentazioni, valori che orientano un determinato gruppo sociale.

L' IDEOLOGIA surrogato della Coscienza
Di Mario Trevisan
https://books.google.it/books?id=gegcAg ... se&f=false



False credenze, gli abusivi e li usurpatori di Dio.
viewtopic.php?f=24&t=1780


Teista, Ateo, Idolo, Idołatra, Aidoło
Idolatria e spiritualità naturale e universale
viewtopic.php?f=24&t=2036
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Re: Fede naturale e fede religiosa

Messaggioda Berto » sab mar 17, 2018 10:37 pm

Fideismo
https://it.wikipedia.org/wiki/Fideismo
Il fideismo è l'atteggiamento o la dottrina di chi, constatando discordanza tra fede e ragione, è incline a seguire la prima senza tenere conto della ragione.
Nella teologia cristiana, diversi sistemi di credo che sostengono, su basi diverse, che la ragione è irrilevante per la fede religiosa, sono stati etichettati con il termine fideismo.
La parola viene talvolta usata anche per riferirsi al credo protestante per cui i cristiani sono salvati dalla sola fede (si veda sola fide). Questa posizione viene talvolta chiamata solifidianismo.

Alvin Plantinga definisce il "fideismo" come "l'affidamento fondamentale o esclusivo sulla sola fede, accompagnato da una conseguente denigrazione della ragione ed utilizzato nel perseguimento della verità filosofica o religiosa". I fideisti, quindi, "esortano all'affidamento alla fede, piuttosto che alla ragione, nelle questioni filosofiche e religiose", e possono giungere a disprezzare le affermazioni della ragione. Il fideista ricerca la verità sopra tutto, e afferma che la ragione non può conseguire certi tipi di verità, che devono essere invece accettati solo per fede. La definizione di Plantinga può essere rivista per dire che quello che obiettano i fideisti non è tanto la "ragione" per sé — sembrerebbe eccessivo chiamare Blaise Pascal un anti-razionalista — ma l'evidenzialismo: il concetto che nessun credo può essere sostenuto a meno che non sia supportato dalle prove.

I fideisti notano che le religioni che sono fondate sulla rivelazione invitano i loro credenti a credere in una divinità trascendente, anche se i credenti non possono comprendere pienamente l'oggetto della loro fede. Alcuni fideisti osservano anche che le facoltà razionali umane sono esse stesse inaffidabili, perché l'intera natura umana è stata corrotta dal peccato, e per questo le conclusioni raggiunte dalla ragione umana sono quindi inaffidabili. Le verità affermate per rivelazione divina devono essere credute anche se non trovano supporto nella ragione umana. Il tipo di fideismo che è stato chiamato fideismo naif, trova frequentemente risposte ad argomentazioni anti-religiose; i fideisti si risolvono a sostenere come verità quello che è stato rivelato, anche di fronte a linee di ragionamento contrarie.

Il fideismo rigettato dalla Chiesa Cattolica Romana

Alcune teologie, comunque, rigettano fermamente il fideismo. Il Catechismo della Chiesa Cattolica, che rappresenta la grande considerazione del cattolicesimo romano per il Tomismo, gli insegnamenti di San Tommaso d'Aquino, afferma che è dottrina della Chiesa Cattolica Romana che l'esistenza di Dio possa essere dimostrata per ragionamento. Il razionalismo di Aquino ha radici profonde nella cristianità occidentale; esso risale all'osservazione di Sant'Agostino secondo cui il ruolo della ragione è quello di spiegare più pienamente la fede: fides quærens intellectum, "la fede cerca la comprensione", per usare la sua formula.

La posizione ufficiale del Cattolicesimo Romano è che mentre l'esistenza dell'unico Dio può in effetti essere dimostrata con la ragione, gli uomini possono nondimeno venire illusi dalla loro natura peccatrice fino a negare le pretese della ragione che dimostrano l'esistenza di Dio. Il giuramento antimodernista promulgato da Papa Pio X, richiedeva ai cattolici romani di affermare che:
...

Alberto Pento
Sì ma Dio è una questione e la fede in Cristo un'altra poiché Dio non è Cristo e Cristo è solo un idolo.


Antonio Livi 18 Apr 2013: Fede, non Fideismo
https://www.youtube.com/watch?v=gb42-Y7mYCc
Conferenza del filosofo Antonio Livi a Ferrara il 18 Aprile 2013 presso il Teatro di Santo Spirito organizzata da Alleanza Cattolica e dagli Amici del Timone di Ferrara in collaborazione con i Francescani dell'Immacolata, Rinnovamento e Serra Club.


Libertà, spiritualità e religione, scienza, caso e fede
viewtopic.php?f=141&t=2657

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli delle religioni e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa e dall'uomo e dai suoi idoli.



Aidolo = non credente negli Idoli ma credente in Dio, come Ateo è chi non crede in Dio.
La differenza tra l'Ateo e l'Aidolo è che l'Aidolo crede in Dio ma non crede nelle divinità delle religioni che egli considera tutte degli Idoli. L' Ateo in realtà, a ben guardare, non negherebbe Dio in assoluto ma soltanto gli Dei o Dii delle religioni che l'Aidolo considera Idoli.
Un tempo si credeva che Dio fosse solo la divinità delle religioni e pertanto colui che non riconosceva loro alcuna divinità si diceva Ateo;
oggi si può pensare e credere a Dio, come spirito valore e dotazione naturale e universale indipendente dalle religioni, dalle loro interpretazioni del divino subordinate alle loro rispettive rivelazioni, profeti e incarnazioni.
Se si libera Dio dal presuntuoso monopolio delle religioni, l'Ateo non ha più alcuna ragione di negare Dio e pertanto si trasformerebbe in Aidolo e le religioni tutte verrebbero considerate culti idolatri.
In tal modo non vi sarebbero più ostacoli alla spiritualità e alla fratellanza universale e si superebbero tutti i conflitti religiosi e politico religiosi.
Dio, o causa prima, il Creatore o principio e fine di tutte le cose e di tutte le creature, dell'intero Universo e dell'uomo, esiste da sempre e non soltanto a partire dalle rivelazioni religiose, dai loro profeti e dalle loro divinità incarnate.
Dio non è una invenzione delle religioni; le religioni hanno inventato solo gli Idoli, assumendo come Dio le loro idolatre e presuntuose interpretazioni di Dio.
L'uomo non può in alcun modo interpretare e definire Dio, l'uomo non può creare Dio ma solo idoli.
Le rivelazioni religiose sono tutte presunzioni idolatre.
La vera rivelazione divina è naturale e universale, è la vita stessa e sta nel cuore di ogni creatura e nel nucleo di tutte le cose.
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Re: Fede naturale e fede religiosa

Messaggioda Berto » sab mar 17, 2018 10:38 pm

Il Papa: mai stare “ingabbiati” senza “volare con il sogno”
ANDREA TORNIELLI
2018/03/12

http://www.lastampa.it/2018/03/12/vatic ... agina.html

Mai smettere di «custodire il proprio desiderio». Mai accontentarsi «dell’antipasto». Il cristiano non si ferma alla prima grazia ricevuta, va sempre avanti, perché cerca la gioia di stare con Dio. Cerca tutto «il banchetto». È l’appello di papa Francesco nell’omelia di questa mattina, 12 marzo 2018, nella Cappella di Casa Santa Marta. Il Pontefice dice no ai credenti che stanno «parcheggiati», o «ingabbiati» senza «volare con il sogno».

Nel Vangelo di oggi si legge di un rimprovero di Gesù: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete»; lo rivolge al funzionario del re che Gli chiede di guarire il figlio malato. Cristo sembra perdere la pazienza perché il miracolo appare come l’unica cosa che conta per la gente.

Commenta il Papa, come riporta Vatican News : «Dov’è la vostra fede?. Vedere un miracolo, un prodigio e dire: “Ma, Tu hai la potenza, Tu sei Dio”, sì, è un atto di fede, ma piccolino così. Perché è evidente che quest’uomo ha un potere forte; ma lì incomincia la fede, ma poi deve andare avanti». Domanda Jorge Mario Bergoglio: «Dove è il tuo desiderio di Dio? Perché la fede è questo: avere il desiderio di trovare Dio, di incontrarlo, di essere con Lui, di essere felice con Lui».

La Prima Lettura odierna, dal Libro del Profeta Isaia, illustra qual è il grande prodigio compiuto dal Signore, come osserva il Papa: «Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra. Si godrà e si gioirà sempre, di quello che sto per creare». Dio attira e alimenta il desiderio personale alla gioia di essere con Lui: rileva Francesco: «Quando il Signore passa nella nostra vita e fa un miracolo in ognuno di noi, e ognuno di noi sa cosa ha fatto il Signore nella sua vita, lì non finisce tutto: questo è l’invito ad andare avanti, a continuare a camminare, “cercare il volto di Dio”, dice il Salmo; cercare questa gioia».

Il Vescovo di Roma si chiede che cosa pensi il Figlio di Dio dei cristiani che si fermano alla prima grazia ricevuta, che non proseguono il cammino e si comportano come uno che, al ristorante, si sazia con l’antipasto e torna a casa non sapendo che il meglio arriva dopo: «Perché ci sono tanti cristiani fermi, che non camminano; cristiani insabbiati nelle cose di ogni giorno – buoni, buoni! – ma non crescono, rimangono piccoli. Cristiani parcheggiati: si parcheggiano. Cristiani ingabbiati che non sanno volare con il sogno a questa cosa bella alla quale il Signore ci chiama».

Ecco poi i consigli del Papa: domandarsi: «Com’è il mio desiderio? Cerco il Signore così? Oppure ho paura, sono mediocre? Qual è la misura del mio desiderio? L’antipasto o tutto il banchetto?».

Infine, sottolinea: occorre «custodire il proprio desiderio, non sistemarsi troppo, andare un po’ avanti, rischiare. Il vero cristiano rischia, esce dalla sicurezza».



Alberto Pento
La realtà non ingabbia ma incarna il senso dell'uomo di buona volontà, mente il sogno è il contrario ...


L'uomo di buona volontà e l'ipocrita
viewtopic.php?f=141&t=2515
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Re: Fede naturale e fede religiosa

Messaggioda Berto » sab mar 17, 2018 10:39 pm

Religione e religiosità come ossessione, come grave malattia, grave disturbo della mente e dell'anima o psico-emotivo
viewtopic.php?f=141&t=2527


Cosa ci sarà mai di spirituale in questa gente, in questo culto politico-religioso dell'orrore e del terrore, nel loro pregare idolatra e ossessivo?

http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 68x382.jpg
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... lamica.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Khan-1.jpg


Il maomettismo o nazismo maomettano e i maomettani o l''Islam e gli islamici sono una minaccia, una offesa, un'ingiuria, un pericolo per l'umanità intera
viewtopic.php?f=188&t=2667
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 5512703312

Ma quali sono i valori spirituali e umani dell'Islam?
viewtopic.php?f=188&t=2580


Questo è l'Islam o nazismo maomettano: idolatria, orrore, terrore e morte, da sempre:
viewtopic.php?f=188&t=2705
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Re: Fede naturale e fede religiosa

Messaggioda Berto » sab mar 17, 2018 10:59 pm

???

Papa Francesco: «La fede è un dono di Dio»
maggio 13, 2014

https://www.tempi.it/papa-francesco-la- ... qmOOudryjI

Nell’omelia a Santa Marta il Pontefice ha illustrato i due diversi atteggiamenti nell’annuncio del Vangelo. Chi pensa sia una questione di idee e chi rimane attaccato al Popolo di dio

Papa Francesco, nell’omelia oggi alla Messa in Santa Marta, commentando le letture ha descritto due diversi tipi di atteggiamenti nell’annunciare il Vangelo. Il primo è quello dei discepoli che, fuggiti dopo le persecuzioni, «portano dappertutto» la lieta novella. Inizialmente la predicano solo agli ebrei, poi anche ai greci e ai pagani. Così «una folla considerevole fu aggiunta al Signore». Questi discepoli, ha sottolineato il Papa, si sono lasciati «portare dallo Spirito Santo. Alcune volte lo Spirito Santo ci spinge a fare cose forti: come ha spinto Filippo ad andare a battezzare il ministro etiope, come ha spinto Pietro ad andare a battezzare Cornelio».
«E lo Spirito Santo – ha aggiunto il Pontefice – agisce oggi nella Chiesa e nella nostra vita. Qualcuno di voi potrà dirmi: “Mai l’ho visto!”. “Ma, fa’ attenzione a cosa succede, cosa ti viene in mente, cosa ti viene nel cuore. Cose buone? È lo Spirito che ti invita ad andare per quella strada. Ci vuole docilità! Docilità allo Spirito Santo».

LE IDEE SENZA IL CUORE. Esiste poi un secondo gruppo di persone che sono presentate nelle Letture. Sono gli «intellettuali, i dottori della legge» che «credevano che la religione era cosa soltanto di testa, di leggi». Per loro, bisognava «compiere i comandamenti e niente di più. Non si immaginava che esistesse lo Spirito Santo». Interrogavano Gesù, «volevano discutere. Tutto era nella testa, tutto è intelletto, non c’è il cuore, non c’è l’amore e la bellezza, non c’è l’armonia», è gente «che soltanto vuole spiegazioni. E tu gli dai le spiegazioni e loro, non convinti, tornano con una altra domanda. È così: girano, girano… Come hanno girato attorno a Gesù tutta la vita, fino al momento che sono riusciti a prenderlo e a ucciderlo! Questi non aprono il cuore allo Spirito Santo! Credono che anche le cose di Dio si possono capire soltanto con la testa, con le idee, con le proprie idee. Credono di sapere tutto. E quello che non entra nella loro intelligenza non è vero. Ma tu puoi risuscitare un morto davanti a loro, ma non credono!».

LA CHIESA E’ IL POPOLO DI DIO. Gesù, ha evidenziato papa Francesco, dice loro una «cosa fortissima»: «Voi non credete perché non fate parte delle mie pecore! Voi non credete perché non siete del popolo di Israele. Siete usciti dal popolo. Siete nell’aristocrazia dell’intelletto». «Questa gente – ha proseguito papa Francesco – si era staccata dal popolo di Dio e per questo non poteva credere. La fede è un dono di Dio! Ma la fede viene se tu sei nel suo popolo. Se tu sei – adesso – nella Chiesa, se tu sei aiutato dai Sacramenti, dai fratelli, dall’assemblea. Se tu credi che questa Chiesa è il Popolo di Dio. Questa gente si era staccata, non credeva nel Popolo di Dio, credeva soltanto nelle sue cose e così aveva costruito tutto un sistema di comandamenti che cacciavano via la gente: cacciavano via la gente e non la lasciavano entrare in Chiesa, nel popolo. Non potevano credere! Questo è il peccato di resistere allo Spirito Santo».


Se la fede è un dono, come mai certi hanno questo dono e altri no?

http://www.lanuovanascita.it/it/i-dilem ... ri-no.html


1. La fede: un dono?

Il primo punto da affrontare è quello se la fede sia o meno un dono. Nel Nuovo Testamento il termine per fede (greco: pistis) si riferisce a varie cose. Tra verbo e sostantivo troviamo il concetto poco meno di 500 volte. Abbiamo la fede salvifica, la fede vista come insieme degli insegnamenti cristiani, la fede come uno dei doni dello Spirito Santo, ecc.

Partiamo da quest’ultimo uso del termine fede che può aver creato confusione in alcuni. L’apostolo Paolo, nella 1 Lettera ai Corinzi, al capitolo 12, fa un elenco dei doni dello Spirito Santo: “Ora vi è diversità di doni, ma vi è un medesimo Spirito. Vi è diversità di ministeri, ma non vi è che un medesimo Signore. Vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale opera tutte le cose in tutti. Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune. Infatti a uno è data, mediante lo Spirito, parola di sapienza; a un altro, parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito…” (1 Corinzi 12:5-9). Il brano poi continua elencando altri doni.

Prima di capire meglio di quale fede si sta parlando qui dobbiamo capire che cosa si intende per dono (greco: charisma) dello Spirito. La Bibbia ci dice che è una particolare capacità spirituale data ai credenti per la crescita della chiesa: “È lui [Cristo, per mezzo dello Spirito Santo] che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo, fino a che tutti giungiamo all’unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo; affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore; ma, seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo.” (Efesini 4:11-15) (vedi anche 1 Corinzi 12:7).

A chi sono rivolti questi doni?

- Sono per coloro che sono già credenti, quelli cioè che hanno ricevuto la manifestazione dello Spirito Santo nella propria vita, come vediamo in Efesini 1:13: “In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso”.

- I doni non sono solo per una speciale categoria di credenti, ma per tutti coloro che credono:

“Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune.” (1 Corinzi 12:7); “…tutte queste cose le opera quell’unico e medesimo Spirito, distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole.” (1 Corinzi 12:11).

I doni dello Spirito Santo sono quindi conseguenti alla fede, non il mezzo per ottenerla. Va da sé quindi che il dono della fede di cui abbiamo letto in 1 Corinzi 12:9, non si riferisce a un dono di fede ai fini dell’ottenimento della salvezza, ma solo ad una capacità particolare data ad alcuni credenti di credere fermamente, al di là di ogni logica ed evidenza, nell’opera che Dio può fare nella sua vita, oltre anche renderlo capace di incoraggiare altri a fare dei passi di fede nella propria vita, cioè scelte di vita che vengono fatte in completo affidamento a Dio.

2. La fede che salva: una cosa per pochi eletti?

Dobbiamo quindi considerare ora se la fede, indispensabile alla salvezza, sia una cosa comunque riservata a pochi “eletti” e data in dono solo a ciascuno. Alcuni, per avvallare questa tesi, presentano il brano di Efesini 2:8, che recita: “Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi: è il dono di Dio.” In questo brano però non è la fede ad essere l’oggetto del dono di Dio, ma la grazia della salvezza[1], che è disponibile per chiunque:

“Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata” (Tito 2:11).

“… [Dio] vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità. Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti” (1 Timoteo 2:4-6).

“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.” (Giovanni 3:16).

3. L’origine della fede che salva

La salvezza quindi, non la fede, è il dono gratuito dato a tutti coloro che credono, tramite un atto di fede personale, indipendentemente dagli sforzi personali o da buone opere, come l’apostolo Paolo precisa bene: “Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.” (Efesini 2:9-10; vedi anche Romani 11:6).

Come si arriva quindi a credere? Se la fede non è un dono dato solo ad alcuni ma disponibile a tutti, come si fa ad ottenerlo? La Parola di Dio ci da chiare risposte circa l’origine della fede:

“La fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo.” (Romani 10:17).

È il vangelo, la Bibbia, la Parola di Dio il mezzo scelto da Dio per far nascere in noi la fede. È ascoltando essa, meditandola con costanza che passo dopo passo nasce in noi la fede nel piano di salvezza di Dio. Ad alcuni questo potrà sembrare strano, ma leggiamo ancora cosa ci viene detto:

“Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco” (Romani 1:16).

“Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione.” (1 Corinzi 1:21).

“Egli ha voluto generarci secondo la sua volontà mediante la parola di verità, affinché in qualche modo siamo le primizie delle sue creature.” (Giacomo 1:18).

“perché siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, cioè mediante la parola vivente e permanente di Dio. Infatti, «ogni carne è come l’erba, e ogni sua gloria come il fiore dell’erba. L’erba diventa secca e il fiore cade, ma la parola del Signore rimane in eterno». E questa è la parola della Buona Notizia che vi è stata annunciata.” (1 Pietro 1:23-25).

Paolo, scrivendo a Timoteo, gli ricorda: “fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù.” (2 Timoteo 3:15).

Come è possibile che un libro possa portarci alla salvezza? Ce lo dice ancora Paolo nel versetto successivo a quello appena citato: “Ogni Scrittura è ispirata da Dio…” (2 Timoteo 3:16a).

Nella Bibbia troviamo le parole ispirate da Dio (letteralmente ‘soffiate da Dio’), che ne fanno un libro vivo. Lo stesso ‘soffio’ che ha dato vita all’uomo (Genesi 2:7) e ne ha fatto un essere capace di entrare in relazione con il suo Creatore, è quello che si trova nella Scrittura. Senza quel soffio l’uomo sarebbe come una pietra e la Bibbia sarebbe solo un libro fra i tanti.

La fede viene posta in quel libro che ci parla di Cristo Gesù, di quello che lui ha fatto per l’umanità. È lui l’oggetto della nostra fede, quello che salva, come abbiamo visto (Giovanni 3:16), e la Parola di Dio è quella che ci fa conoscere l’opera salvifica di Dio, come ricorda Gesù stesso: “Voi investigate le Scritture perché pensate di avere per mezzo di esse vita eterna, ed esse sono quelle che rendono testimonianza di me” (Giovanni 5:39).

Solo una predicazione basata sulla Parola di Dio può quindi portare alla nascita della fede nel cuore delle persone, perché sarà lo Spirito Santo per mezzo di essa che parlerà ai loro cuori, con quella azione di convincimento di cui parlava Gesù (Giovanni 16:8).

Concludiamo questa prima parte con altri due versetti sui quali invitiamo a meditare:

“Per questa ragione anche noi ringraziamo sempre Dio: perché quando riceveste da noi la parola della predicazione di Dio, voi l’accettaste non come parola di uomini, ma, quale essa è veramente, come parola di Dio, la quale opera efficacemente in voi che credete” (1 Tessalonicesi 2:13).

“Poiché questa non è una parola senza valore per voi: anzi, è la vostra vita!” (Deuteronomio 32:47a).

Continueremo nelle prossime riflessioni a considerare le domande di Paola, cercando sempre le risposte nella Parola di Dio. Attraverso quelle domande, e quelle risposte, capiremo ancora meglio la meraviglia del piano di Dio per l’essere umano.

[1] Per chi volesse approfondire anche l’aspetto tecnico riguardo il perché qui ‘dono’ si riferisce alla grazia della salvezza e non alla fede, si veda l’articolo “La fede… un dono?”, scaricabile dal seguente indirizzo: www.aitb.it/pdf/Parola&Azioni2_04.pdf
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Re: Fede naturale e fede religiosa

Messaggioda Berto » sab mar 17, 2018 11:01 pm

???

LA FEDE DI DIO

http://www.protestantesimo.it/fede.htm

dr. Donato Trovarelli

Molti credenti, troppi credenti dicono di avere fede e naufragano di fronte alle avversità, non credono alla guarigione dalle malattie e non sanno come comportarsi per risolvere tutti i problemi della vita propria e degli altri e in primis dei propri cari.

Eppure dicono di avere fede, e la loro presunzione arriva anche a guardare dall’alto in basso gli altri che non hanno la loro fede! In realtà loro non sanno che credere in Dio non significa che loro abbiano alcunché da Dio Stesso, perché loro hanno solo la loro fiducia in Dio e nulla più, scambiandola per fede.

I più “tosti” nella fiducia-fede, mettono alla prova la loro fiducia-fede e si esercitano a credere a questo e a quello, come se l’avessero e rimangono puntualmente delusi perché la loro fiducia non basta. Se la nostra fede fosse sufficiente, non avremmo bisogno di altro!

La verità è che la credenza-fiducia in qualcosa, non comporta assolutamente la risposta di Dio, che è ben altro. La fede umana è solo “fiducia-credenza”, con la tragica conseguenza che Giacomo, nella sua epistola chiarisce: “Tu credi che v'è un sol Dio, e fai bene; anche i demoni lo credono e tremano.” (Giacomo 2:19)

Vuoi la guarigione? Vuoi la conversione? Vuoi un miracolo? Ci vuole Dio, perché l’uomo è impotente di fronte a tali cose! La forza divina non è dentro di noi, ma saldamente nelle mani di Dio. Se avessimo qualche possibilità di usare una piccola particella del potere divino, ci distruggeremmo a vicenda! Ecco perché Dio non mette nelle mani dell’uomo alcun potere, ma lo esercita direttamente su richiesta di quest’ultimo. Infatti Gesù aveva avvertito: “senza di me non potete far nulla” (Giovanni 15:5)

Non esiste nessuna forza di auto-guarigione, presente in ipotetici macrocosmi o microcosmi, o in fantastici mondi interiori, ma solo incapacità dell’uomo a produrre prodigi, miracoli o guarigioni. Nessun comportamento positivo o negativo è il rimedio alle malattie o ai disastri fisici, che rientrano invece nell’ordine naturale delle cose.

Similmente litanie, liturgie, atmosfere magico-mistiche, filosofie e teosofie, fantastiche poesie d’amore spirituale, mistiche frasi scopiazzate dall’Evangelo, anche facenti capo impunemente a Gesù Cristo mai adorato direttamente, né conosciuto in “Spirito e Verità”, non sono mai servite a nulla se non ad illudere l’uomo, impedendogli di prendere coscienza che solo Dio, col Suo intervento, può risolvere ogni situazione, intervenendo con la sua capacità creativa d’amore.

Nuove religioni sorgono ogni giorno per illudere l’uomo con false promesse e false dottrine e purtroppo riescono a carpire la buona fede dei semplici, concentrati a trovare la soluzione dei problemi nel posto sbagliato, amanti della guarigione, piuttosto che del Guaritore.

Non si tratta di scalare le montagne della fede, ma di far scendere la grazia di Gesù Cristo!

Meno male che la Parola di Dio avverte che, senza l’Amore di Dio, la fede è zero! “Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non SONO nulla”. (I Corinzi 13:2)

Avere fiducia in Gesù Cristo, non autorizza a fare niente, se non a PregarLo affinché parli e dica qualcosa in merito alle richieste umane.

Paul Jonngi Cho racconta che in Korea del Sud alcune ragazze, dopo un raduno infiammato sulla fede, annegarono in un fiume in piena, perché ritennero di poter camminare sulle acque, basandosi sulle promesse di Gesù e sulla loro “grande fede” in Lui.

Cosa mancava a quelle tre coreane? Semplice, la fede di Dio! Dio non le aveva autorizzate ad attraversare il fiume, così come era avvenuto al discepolo Pietro quando chiese di poter camminare e lo fece solo quando Gesù gli rispose: “Vieni!”

Non scambiamo la sicurezza che riceviamo credendo alla Parola di Dio per la fede di Dio: possiamo aver fiducia in Gesù, sul suo amore, sulla sua potenza, ma non possiamo contare su Gesù, se Gesù non ha parlato: questa è la realtà della fede di Dio.

In pratica l’uomo che ha la fede, intesa come credenza, dipende dalla religione e dagli altri, mentre se ha la fede di Dio, dipende solo da Gesù Cristo. Tutte le persone che nei secoli sono state veramente usate da Dio, avevano questa seconda impostazione.




LA FEDE DI DIO, COME DONO

Nel cap. 11 dell’Evangelo di Marco si legge dell’episodio del fico seccato e ai versetti 22-24 si leggono le seguenti parole: “E Gesù, rispondendo, disse loro: “Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico che chi dirà a questo monte: Togliti di là e gettati nel mare, se non dubita in cuor suo, ma crede che quel che dice avverrà, gli sarà fatto. Perciò vi dico: Tutte le cose che voi domanderete pregando, crediate che le avete ricevute, e voi le otterrete.” Questa è la traduzione della Nuova Riveduta, del Luzzi e di tante altre versioni…

In realtà nell’originale greco si legge ben altro: “Abbiate la fede di Dio (èchete pìstin theoù)! In verità io vi dico che chi dirà a questo monte: Togliti di là e gettati nel mare, se non dubita in cuor suo, ma crede che quel che dice avverrà, gli sarà fatto. Perciò vi dico: Tutte le cose che voi domanderete pregando, credete affinché otteniate e le abbiate”.

La faccenda è ben diversa!

È terribile dover constatare che sembra quasi un complotto contro la FEDE DI DIO! Oggi si parla tanto di teorie del complotto, e sembra che i traduttori l’abbiano fatta apposta a proporre la loro visione della fede, piuttosto che tradurre onestamente alla lettera il testo originale greco!

Non si vuol fare teoria della cospirazione, ma è opinione generale che bisogna aver fede e che bisogna accrescere, aumentare tale fede… Nulla di più falso e deleterio. La fede è di Dio e non può essere oggetto di sforzi umani: più solo essere chiesta! La fede è di Dio, mentre il credente deve solo mettere fiducia in tale fede! È talmente semplice che sembra quasi… impossibile ed impraticabile: l’uomo non rinuncia a fare la sua parte di fede, mente non mette in conto alcuna chiamata di Dio, alcuna parola autorevole di Dio, alcuna voce interiore sussurrata da Dio.

Eppure sta scritto che la fede sia un dono: “Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono (in greco dòron) di Dio.” (Efesini 2:8)

Che vuol dire dòron? dôron - dôru significa dono votivo, offerta in sacrificio, imposta religiosa, tributo, tassa, regalìa, sacrificio.

Nel Nuovo Testamento il termine si riferisce alla morte di Gesù Cristo sulla croce, come offerta di Dio agli uomini (Ebrei cap. 10), come tributo di sangue che gli uomini devono prendere in pagamento per estinguere la loro condizione di peccatori. Cristo diventa, per l'uomo in cerca della salvezza eterna, "agnello immolato" (Apocalisse 5:12; 13:8; Giovanni 1:29,; 1:36; 1 Pietro 9:19).

L'uomo ha ricevuto da Dio stesso "l'offerta che Lui gradisce" per riconciliarci con Lui: la Sua Parola "fatta carne"

Ci sono quattro riferimenti importanti da leggere:

1) Efesini 2:8 "Infatti è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede, e ciò NON viene da voi; è un DONO di Dio" (Il peccato è estinto mediante il tributo di un'offerta!)

2) Ebrei 8:3 "Infatti ogni sacerdote è costituito per offrire DONI e sacrifici; è perciò necessario che anche questo sommo sacerdote abbia qualcosa da offrire." (Gesù cristo, sommo sacerdote, offrì se stesso, il Suo corpo fisico, cioè Cristo-uomo, unica offerta gradita a Dio)

3) Ebrei 8:4 "Poiché vi sono quelli che offrono i DONI secondo la legge" (la legge imponeva offerte di animali, Gesù Cristo si offre come "agnello purissimo")

4) Matteo 2:11 "Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; e, prostratisi, lo adorarono; aperti i loro tesori, gli offrirono dei DONI; oro incenso e mirra."

La fede umana non smuove alcuna montagna, non guarisce alcuna malattia, non salva nessun peccatore: solo Gesù fa tutto e Lui ci tiene a ribadire che se Gli chiediamo qualcosa, Lui la farà: “io la farò…” (Giovanni 14:13)

Gesù parla: Egli è la Parola Vivente. Se Lo preghiamo, Lui risponderà: sappiamolo attendere degnamente. L’apostolo Paolo ben lo sapeva e pregò Gesù una volta affinché gli togliesse una scheggia nella carne, ma non ricevendo risposta, pregò una seconda volta e non ottenendo ancora alcuna risposta, pregò di nuovo e l’avrebbe fatto ancora e ancora, perché sapeva che Gesù avrebbe prima o poi dovuto rispondere: è una Sua promessa!

Allora Gesù gli rispose e lo fece stoppare dal chiedere ancora. La risposta fu chiarificatrice. (2 Corinzi 12:7 e ss)

Non abbiamo come Dio, un idolo muto, ma un Signore il cui nome è addirittura PAROLA… il Logos. Gesù parla! Chiediamogli di ascoltare la sua voce.

“Voi sapete che quando eravate pagani eravate trascinati dietro agli idoli muti secondo come vi si conduceva” (I Corinzi 12:2), ma ora abbiamo finalmente e meravigliosamente un Dio che parla! Siamo disposti ad ascoltare la sua Voce? In verità, quando preghiamo, è solo un elenco di richieste, o di lamentele, o di bisogni. Trascorso tale tempo di esposizione, più o meno addolorata, ci alziamo e ce ne andiamo: e la risposta di Dio? Dio sta per rispondere, ma noi ce ne siamo andati…

Abbiamo messo tutta la nostra enfasi sulla nostra preghiera: siamo stati bravi. Poi viviamo per fede su ciò che abbiamo chiesto, convinti di ricevere esaudimento! E così rimaniamo poveri, malati, moribondi, doloranti, feriti e miseri. Cantiamo che la vittoria è nostra, ma siamo perdenti, cantiamo che siamo felici, ma Dio non ci ha parlato e nessuna felicità è scesa nel nostro cuore…

Anche in greco c’è differenza fra avere fiducia ed avere fede: la prima cosa è umana, la seconda è divina. Avere fiducia è la “pepòizhesis”, avere fede è la “pìstis”: “pepòizhesis” viene dal verbo peizho, è lo stesso che troviamo in Ebrei 13:17 dove non è “ubbidite”, ma “abbiate fiducia”…. Anche qui le traduzioni sono tutte da correggere…

Il dono della fede si ottiene con preghiera, a volte abbinata anche al digiuno: l’uomo è un canale per la potenza che si libera con il dono di Dio. La Parola Vivente è la risposta alle preghiere nell’epoca attuale. Un giorno tale fede verrà sostituita dalla presenza stessa di Dio. Il dono è la fiducia in Dio, in azione, come un’unzione che scende dal cielo, “affinché la vostra fede fosse fondata non sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio”. (I Corinzi 2:5)

L’uomo crede, Dio dona la potenza: “Ma a ciascuno di noi la grazia è stata data secondo la misura del dono di Cristo.” (Efesini 4:7)

Dio risponde alle preghiere, Gesù può intervenire in risposta all’amore, perché la Bibbia è piena di esempi e di citazioni in tal senso: prendiamo a campione due famosi passi, quello di Isaia 65:24: “E avverrà che, prima che mi invochino, io risponderò; parleranno ancora, che già li avrò esauditi.”e di Zaccaria 13:6: “E gli si dirà: "Che son quelle ferite che hai nelle mani?" Ed egli risponderà: "Sono le ferite che ho ricevuto nella casa dei miei amici".

In conclusione è solo la fede di Dio, che rappresenta la vera e grande novità del Nuovo Testamento, rispetto al Vecchio, perché oltre alla Parola scritta e a quella parlata dai profeti, c’è la parola Vivente, rappresentata magnificamente e stupendamente da Gesù Cristo stesso in persona, così come sta scritto: “Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dal rhema (ordine diretto) di Dio (Cristo)” (Romani 10:17)

In Efesini 6:16 di chi è la fede che dobbiamo prendere per difenderci da satana? Sicuramente di Dio, perché l’armatura non è umana ma divina: “prendendo oltre a tutto ciò lo scudo della fede (di Dio), col quale potrete spegnere tutti i dardi infocati del maligno.”

Il medico va dal malato, ma non ha la guarigione. Cerca la causa della malattia, e ordina una medicina, ma la diagnosi non è la guarigione. Il malato prende la medicina, e spera che essa faccia effetto per portare la guarigione. Con Gesù, tutto questo è semplificato: Gesù è medico, terapia, medicina e guarigione. Lui è tutto! Questa è la fede DI Dio. Gesù non ha: Gesù è! Di Lui ne basta un tocco, una briciola, un granello, un semetto, un granel di senape…



LA FEDE DI DIO, NEGATA

Vediamo i danni che si sono perpetrati a causa della TEORIA DEL COMPLOTTO, che consiste nel distogliere i credenti dalla FEDE DI GESÙ, donata in base all’amore di Lui.

1) In Romani 3:22 la fede è DI Gesù, anche se troviamo scritto: “…vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesú Cristo (dià pìsteos Iesoù Cristoù, di Gesù Cristo), per tutti coloro che credono - infatti non c'è distinzione…”

2) In Efesini 3:12 la fede è DI LUI, anche se troviamo scritto: “nel quale abbiamo la libertà di accostarci a Dio, con piena fiducia, mediante la fede in lui.” (in greco: DI LUI dia tes pisteos autou)

3) In Ebrei 6:1 la fede è SOPRA DIO, anche se troviamo scritto: “Perciò, lasciando l'insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in (sopra) Dio (kai pisteos epi theon)”.

4) In Filippesi 3:9 la fede è DI CRISTO, anche se troviamo scritto: “… di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo (di Cristo, dià pìsteos Christoù): la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede.”

5) In Galati 2:16 la fede è DI CRISTO, anche se troviamo scritto: “avendo pur nondimeno riconosciuto che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma lo è soltanto per mezzo della fede in (DI) Cristo Gesù, abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù al fine di essere giustificati per la fede in (DI) Cristo e non per le opere della legge, poiché per le opere della legge nessuna carne sarà giustificata.”

6) In Galati 2:20 la fede è DEL FIGLIO DI DIO, anche se troviamo scritto: “Sono stato crocifisso con Cristo: non sono piú io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel (DEL) Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato sé stesso per me.”

7) In Galati 5:22 la fede è DELLO SPIRITO SANTO, anche se troviamo scritto: “Il frutto dello Spirito, invece, è amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà (pistis = fede), dolcezza, temperanza”.

8) In Apocalisse 14:12 la fede è DI GESÙ, anche se troviamo scritto: “Qui è la costanza dei santi che osservano i comandamenti di Dio e la fede in (DI) Gesú. (kai ten pistin iesou)”



LA FEDE È UN FRUTTO DELLO SPIRITO SANTO

Lo Spirito Santo, nel Nome di Gesù Cristo, ci dona fede e amore, una miscela esplosiva che produce conversioni, salvezza, miracoli, segni , prodigi, guarigioni ed ogni sorta di opere potenti. Senza l’Amore di Dio però la fede non basta: “Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sono nulla”. (I Corinzi 13:2)

La fede di Dio arriva dove trova anche Amore di Dio. Se i credenti avessero la fede per smuovere le montagne, si distruggerebbero a vicenda! Meno male che la fede di Dio si muove solo accoppiata all’Amore di Dio.

Dio mette il Suo Amore nel cuore del credente e poi mette anche la fede per agire e per smuovere le montagne.

In Galati 5:6 infatti sta scritto che “la fede è operante per mezzo dell'amore.” (di’ agapès energumène): la fede sta ferma, l’Amore potenzia, ingigantisce e mette energia alla fede.

Il concetto di energia qual è? La potenzialità di creare spostamento, è la capacità di compiere un lavoro, è la forza che un corpo ha, in base alla sua posizione, al suo movimento interno (elettroni) o esterno (forza di gravità)

La fede di Dio è la forza, l’Amore è la forza in movimento…

Chi fa tutto questo? Chi può fare tutto questo? Chi è abilitato a fare tutto questo? Gesù!

Lo Spirito Santo, Vicario di Cristo sulla Terra, fa tutto questo, come se fosse, Gesù Cristo, e nel Nome di Gesù Cristo. Nulla si muove al di fuori di queste condizioni!

In Galati 5:22 troviamo scritto che “Il frutto dello Spirito, invece, è amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà (in greco pistis, cioè fede), dolcezza, temperanza”

Il dono della fede è espressamente detto in I Corinzi 12:9 “a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito”: ciò vuol dire semplicemente che si può credere in Cristo, ma solo Cristo può dare attuazione a ciò che si crede. La sicurezza viene dalla Scrittura, ma l’efficacia viene da Dio.

Abbiamo fiducia in ciò che sta scritto, Gesù ci parla per autorizzarci a fare qualcosa, ma se non abbiamo l’Amore, il braccio di Dio rimane fermo!

Similmente è importante credere che il maligno non ci tocchi, perché così sta scritto nella Prima Epistola di Giovanni al cp. 5 versetto 18 (“Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca; ma colui che nacque da Dio lo preserva, e il maligno non lo tocca.”), ma contro gli spiriti, solo un Spirito Santo può efficacemente difenderci! La carne non può combattere uno spirito maligno!

Stessa immagine quando ci rivestiamo dell’armatura DI DIO, quando troviamo scritto in Efesini 6:16 “prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infocati del maligno” e in I Tessalonicesi 5:8 “ma noi, che siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell'amore, e preso per elmo la speranza della salvezza.”

La fede di Dio, viene prima chiesta ed ottenuta, poi diventa frutto al servizio del Signore.

Tanto per fare un esempio, guardiamo ad un albero che dà buoni frutti, ma non pensiamo minimamente che tali frutti sono stati fatti dai rami! Neppure il tronco ha fatto i frutti, perché esso serve per reggere tutto ciò che si vede al di sopra della superficie.

Neppure le radici hanno la forza di produrre frutti, e né sono la loro origine principale: l’origine di tutto sta nella linfa che le radici, il tronco e i rami trasportano, ma se non ci fosse il nutrimento, l’albero seccherebbe come seccò il fico, al quale Gesù negò il nutrimento, maledicendolo!



FEDE E AMORE DI DIO

Dio è Amore. (1 Giovanni 4:16)

Tutto ciò che Dio fa, è intriso del Suo Amore: l’universo è un segno di amore perfetto, l’uomo è un’opera creatrice perfetta. Lui conosce ogni cuore e ogni cosa. Sa chi siamo e cosa ci affligge, cosa nascondiamo e cosa proviamo. Lui e nessun altro ci conosce così bene. Mente, cuore e spirito sono davanti a Lui come libri aperti. Dio ci ama.

Dio conosce la nostra rabbia, le nostre frustrazioni, i nostri dolori e passioni, ed è per questo che Dio ci ama, perché ci ama così come siamo!

Infatti Dio vede quello che potremmo essere col Suo aiuto, con l’aiuto di Colui che è morto sulla croce, soffrendo come mai un uomo abbia mai sofferto, perché puro ed innocente. Lui poteva sottrarsi a tutto questo, ma non lo fece, per amore! Restò lì, sulla croce, per noi, per amore! Ha dato la vita, per darla a noi, gratis. Ha dato il suo corpo alla morte, per non far morire noi, per amore! Tutto è stato fatto per amore, se noi lo accettiamo!

Che l’Amore di Dio, riversato a caldi fiotti di sangue sulla croce, scenda nei cuori e li inondi di perdono, di pace, di gioia, di fratellanza.

Solo così, “la grazia del Signor Gesù Cristo e l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi”. (II Corinzi 13:13)

Sì, quella grazia del Signor Gesù, regalata, come lascito testamentario, da Lui che muore veramente e che veramente ama!

L’Amore di Dio non lasciamolo ad altri: appropriamone, perché è la cosa più preziosa che possa esserci nell’universo! Amare è un atto di coraggio.

Odiare è facile e naturale, ma ci vuole coraggio ad amare i nemici, a liberarsi del proprio odio, a liberarsi del peccato: di sicuro non ci riusciremo da soli, ma Dio può aiutarci in questo, se Glielo chiediamo.

La migliore comunione che possiamo avere infine è quella con la famiglia divina! La nostra amicizia eterna con l’Autore della Vita e della Creazione: lo Spirito Santo, che soffia sui nostri cuori e che ci rigenera come il fuoco rigenera il metallo, forgiandolo in oggetti di pace.

“Lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annunzierà le cose a venire. Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve l'annunzierà. Tutte le cose che ha il Padre, sono mie: per questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà.” (Giovanni 6:13-15)

L’Amore di Dio è sparso nel mondo, anche tramite noi, per cambiarlo e portarlo dalle tenebre alla luce.

L’Amore è di Gesù e vedremo qualcosa di veramente speciale e duraturo, senza pentimento di Dio, come tutti i Suoi doni. Un famoso passo afferma: “Né potestà, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 8:39); “Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada?” (Romani 8:35)

Anche in Efesini 3:18 viene rafforzato il concetto dell’Amore di Dio, lì dove dice: “affinché, essendo radicati e fondati nell'amore, siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi qual sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità dell'amore di Cristo”.

Anche l’uomo ama, ma non è la stessa cosa quando Dio ama.

Si racconta che una bimba di 5 anni andò al mercato con la mamma e vide una collana di perle.

“Me la compri mamma, me la compri?” La madre rispose, “Dovrai fare lavoretti in casa, ti pagherò e quando avrai abbastanza dollari la comprerai.”

Ha lavorato e aspettato con ansia, e grande fu la sua gioia di avere quella collana di perle. La madre la avverti di non bagnarla altrimenti avrebbe cambiato colore. Erano perle false, dipinte!

La bambina aveva un padre amorevole e ogni sera abbandonava tutto per leggere una storiella mentre lei andava a letto a dormire.

Una notte dopo avere letto la storia chiese alla bambina, “Mi ami?” “Sì papà, tu lo sai che ti amo!” “Allora dammi la tua collana di perle, “

“No papa’ non le perle, prenditi il cavallo con la coda rosa che mi hai regalato tu, è il mio favorito.”

“Non ti preoccupare tesoro, papà ti ama, buonanotte.” E le diede un bacio.

Una settimana dopo il papà dopo aver letto la storia richiede alla bambina. “Mi ami?” “Sì papà, tu lo sai che ti amo!” “Allora dammi la tua collana di perle, “

“No papà. le perle no, ma ti puoi prendere la mia bambola che ho ricevuta come regalo per il mio compleanno, con tutti i vestiti.”

“Non importa, dormi bene, Dio ti benedica piccolina. Papà ti ama.” E la lasciò con un bacio.

Alcune notti dopo, quando suo padre entrò trovò la bambina seduta sul letto; suo padre notò che tremava e una lacrima scorreva sul suo viso.

“Cosa c’è? Perché piangi?”

La bambina non disse nulla, alzò la sua manina verso suo padre. Quando l’aprì c’era una collana di perle, e finalmente disse, “ Tieni papà, è per te.”

Con lacrime che si preparavano negli occhi, il padre prese la collana di perle false con una mano, mentre con l'altra tirò fuori dalla tasca una collana di perle vere per darle alla sua bambina.

L’aveva lì da tanto tempo, aspettava che lei gli desse le perle false che tanto amava prima di darle le perle vere.

Così è Gesù il nostro Padre Celeste, aspetta che ci liberiamo dalle cose cui siamo attaccati nella vita, per darci un tesoro ancora più prezioso, così com’è scritto:“Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore del quale ci ha amati” (Efesini 2:4)

L’amore di Gesù ci rende preziosi come l’opale, una pietra dura ma dal grande valore.

Due amici, visitarono una gioielleria, dopo aver visto dei diamanti e pietre preziose, l'uno dei due, mostrò all'altro una strana pietra senza luce: “Io non vedo alcuna bellezza in questa pietra!”

Il suo amico, la prese nella mano e la tenne al caldo qualche minuto, riscaldandola col suo calore. Quando la mostrò, con sorpresa, tutta la superficie risplendeva dei colori dell'arcobaleno. “Com'è possibile questo?”

“Questa è un "opale" essa, ha bisogno del calore della mano, per sprigionare tutta la sua bellezza”.

Ci sono nel mondo, tanti esseri perduti, imprigionati, che non attendano che il contatto di una mano, di un abbraccio, per poter brillare.

Che sicurezza sapere che due mani divine si sono stese e sono state inchiodate per noi, a dimostrarci il grande amore di Dio!

Le mani di Dio sono sopra tutti coloro che cercano il Suo nome. Nel Suo abbraccio e nel Suo calore la tua vita brillerà come le stelle del cielo sempiterno.

Lasciamoci abbracciare da Gesù, che col Suo calore ci farà brillare, e risplendere di una sacra luce interiore, “ed io ho fatto loro conoscere il tuo nome, e lo farò conoscere, affinché l'amore del quale tu m'hai amato sia in loro, ed io in loro.” (Giovanni 17:26)

Non è di un abbraccio umano ciò di cui abbiamo bisogno, ma di un abbraccio divino!

Perché rifiutare un abbraccio di Gesù?

Raccontava un predicatore: “Ho fatto un sogno. Era il giorno del giudizio, e ho udito come Gesù scacciava i perduti: 'Andate via da me, maledetti!' Come è scritto nella sua Parola. Poi li ho visti scivolare via, curvi, spaventati e disperati. Ho sentito che uno di loro chiedeva all'altro: 'L'hai vista anche tu?' 'Sì', rispondeva l'altro, 'l'ho vista anch'io: la mano che ci ha scacciati era forata. Sono stati i chiodi della croce, era forata anche per noi, ma non ne avevamo tenuto conto. Adesso siamo giustamente perduti." (Tratto da: Wilhelm Busch, Gesù nostro destino, Ebner 1994, pag. 221,222)

Gesù vuole amarci; è volontà di Dio!

In Gesù, noi abbiamo un Sommo Sacerdote che intercede per noi, simpatizza con noi, ci capisce, sa tutto di noi e di ciò di cui abbiamo bisogno. Lui ci ama di un amore così profondo e forte che è andato a morire sulla croce al posto nostro: Egli morì per tutti! (II Corinzi 5:14)

L’Evangelo spiegato dall’apostolo Paolo è chiaro ed estremamente semplice. Se affidiamo la nostra vita a Lui, Egli ci dà una nuova vita: mettiamolo alla prova!

I miliardi di persone che hanno sperimentato questo, possono condividere pienamente questo passo: “Perché anche noi eravamo una volta insensati, ribelli, traviati, servi di varie concupiscenze e voluttà, menanti la vita in malizia ed invidia, odiosi ed odiandoci gli uni gli altri. Ma quando la benignità di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore verso gli uomini sono stati manifestati, Egli ci ha salvati non per opere giuste che noi avessimo fatte, ma secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo, che Egli ha copiosamente sparso su noi per mezzo di Gesù Cristo, nostro Salvatore, affinché, giustificati per la sua grazia, noi fossimo fatti eredi secondo la speranza della vita eterna.” (Tito 3:3-7)

Questo non è un gioco, o una filosofia o una religione: è un’esperienza vitale, indispensabile, essenziale. Al di là di questo, c’è solo la morte!

Non dobbiamo aver paura di andare contro tutto e contro tutti, pur di sperimentare l’Amore di Cristo, perché poi lo stesso Cristo ci ridarà tutto e tutti, moltiplicato cento: “E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi a causa del mio nome, ne riceverà cento volte tanto, ed erediterà la vita eterna.” (Matteo 19:29)

Che giova a noi se gli altri si salvano e noi periamo: per un attimo, mettiamo tutto da parte e curiamo la nostra vita spirituale cercando, una volta per tutte e seriamente , il nostro bene. Nulla farà più bene agli altri di trovare noi più disponibili e cambiati dall’Amore di Dio: “Come il Padre mi ha amato, così anch'io ho amato voi; dimorate nel mio amore.” (Giovanni 15:9)

Non abbiamo molto tempo, dati i tempi che corriamo, con tutti i pericoli, catastrofi, e accidenti vari in tutti i campi e a tutti i livelli, e non ci sono persone affidabili, importanti o meno importanti a cui credere: c’è solo Cristo e il Suo Amore da accettare e da sperimentare. Prima lo facciamo, prima dormiremo sonni tranquilli, custoditi dallo Spirito Santo per vivere per l’eternità in Paradiso. Prima lo facciamo e prima saremo in grado di dare agli altri veramente qualcosa di buono e di estremamente positivo: “L'amore non fa male alcuno al prossimo; l'amore, quindi, è l'adempimento della legge.” (Romani 13:10)

Che nessuno pensi di trovare porte chiuse: “Dio è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati”. (Efesini 2:4)

Dio non è un’ipotesi o una speranza o una credenza: Dio è una certezza, Dio è la realtà, Dio è tutto, Dio è! Tutto il resto non è! Ecco perché a Mosè disse: il mio nome è “Io sono” (Esodo 3:14): tutti gli altri dei, tutte le altre cose, non sono!

Anche oggi come duemila anni fa, Gesù ci dice: “Dammi la tua vita sprecata, affaticata, sprezzata, ferita, affaticata e ammalata, ed Io ti darò in cambio la mia forza, la mia salute, la mia vita, il mio coraggio, la mia autorità, la mia potenza. Io sono morto affinché tu possa vivere, Io ho sofferto, affinché tu possa guarire e vivere bene, Io ho ubbidito a Mio Padre, affinché tu possa imparare ad ubbidire a Me, a seguire Me, a chiedere a Me, a dipendere da Me, e ad ascoltare la mia Voce, sempre e comunque! Io sono la Parola Vivente e non un idolo muto, Io sono l’Amore personificato: affidati a Me con fiducia ed Io ti darà la Mia fede, per farti sperimentare che anche con un granellino di tale fede, potrai smuovere le montagne!”
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Fede naturale e fede religiosa

Messaggioda Berto » sab mar 17, 2018 11:01 pm

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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