La religione Bahai

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Messaggioda Berto » gio feb 01, 2018 9:52 am

La religione Bahai
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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: La religione Bahai

Messaggioda Berto » gio feb 01, 2018 9:53 am

Fede Bahá'í
https://it.wikipedia.org/wiki/Bah%C3%A1%27%C3%AD
La fede Bahá'í (persiano: بهائي‎‎) è una religione abramitica monoteistica nata in Iran durante la metà del XIX secolo, i cui membri seguono gli insegnamenti di Bahá'u'lláh (1817-1892), il fondatore.
Tale religione sottolinea l'unità spirituale di tutta l'umanità. Tre principi fondamentali stabiliscono la base degli insegnamenti Bahá'í: l'unità di Dio (un solo Dio che è la fonte di tutta la creazione), l'unità della religione (tutte le grandi religioni hanno la stessa origine spirituale e provengono dallo stesso Dio) e l'unità dell'umanità (tutti gli uomini sono stati creati uguali e le diversità di razza e cultura sono considerate meritevoli di apprezzamento e accettazione). La fede bahá'í spiega il rapporto dell'uomo nel suo storico e dinamico legame con Dio attraverso il concetto di relatività e progressività della religione, riconciliando così la Storia con ogni monoteismo e anche con le ere precedenti Abramo.
La religione bahai conta circa 7 milioni di fedeli sparsi in oltre duecento Paesi e territori del mondo.[2] Gli aderenti alla fede bahá'í sono chiamati bahá'í.

La fede Bahá'í nasce in seno al babismo, movimento nato a sua volta in seno all'Islam sciita, sorto in Persia nel XIX secolo ad opera del Báb, considerato precursore della fede Bahá'í.
Il fondatore della fede bahá'í è invece considerato Bahá'u'lláh (1817-1892), nobile persiano che per quarant'anni soffrì prigionia ed esilio, considerato dai bahá'í l'ultimo in ordine di tempo - ma non definitivo - profeta o messaggero di Dio, titolo riservato dai bahá'í a personaggi come Adamo, Abramo, Mosè, Zoroastro, Krishna, Buddha, Gesù, Maometto e il Báb.


Il principio fondamentale della fede bahá'í è che la rivelazione religiosa non è assoluta, ma relativa e progressiva. Il messaggio essenziale di Bahá'u'lláh è quello dell'unità: c'è un unico Dio inconoscibile, che gradualmente ha rivelato e rivelerà all'umanità il suo verbo tramite i vari messaggeri divini. Tutte le religioni sono viste come stadi correlati della rivelazione della volontà e degli scopi di Dio. Per questo motivo, anche se la religione bahá'í non viene solitamente citata tra le Religioni di Abramo, essa però ne riconosce ed onora tutti i protagonisti. La rivelazione divina è considerata un processo ininterrotto e progressivo; tutte le grandi religioni del mondo hanno origine divina, i loro insegnamenti sono sfaccettature di un'unica verità.
La fede bahá'í afferma quindi che esiste un solo Dio e che esiste una sola religione che percorre la storia; tutte le manifestazioni di Dio fanno parte dell'identica catena di rivelazione divina e sono state inviate sulla terra per educare l'umanità. I suoi credenti considerano la vita di Bahá'u'lláh, le sue opere e la sua influenza pari a quelle delle altre Manifestazioni di Dio, come per esempio Abramo, Krishna, Mosè, Zoroastro, Buddha, Cristo e Maometto. I bahá'í considerano il loro iniziatore, nella successione dei messaggeri divini, il più recente.
Lo scopo ultimo della religione bahá'í è l'unità del genere umano e la pace universale. Dice Bahá'u'lláh in un suo scritto: "La Terra è un solo paese e l'umanità i suoi cittadini". La fede bahá'í tende all'instaurazione di una comunità mondiale in cui tutte le religioni, razze, credenze e classi si uniscano, non obliando tuttavia la loro peculiare genesi storica e diversità. Secondo Bahá'u'lláh una società globale per poter fiorire deve basarsi su alcuni principi fondamentali, che includono: la libera indipendente ricerca della verità, l'eliminazione di tutte le forme di pregiudizio; piena parità di diritti e doveri tra uomo e donna; riconoscimento dell'apporto storico di ogni civiltà, progressività e unità essenziale delle grandi religioni mondiali; unicità di Dio; eliminazione degli estremi di povertà e ricchezza; istruzione primaria universale e obbligatoria; armonia tra religione e scienza; consultazione, come metodo usuale, per la soluzione dei problemi; glorificazione della giustizia come principio adatto a governare l'umana società; compartecipazione degli operai agli utili dell'azienda.
Le risorse del sottosuolo vanno considerate come patrimonio comune dell'umanità intera, in un equilibrio sostenibile tra natura e tecnologia; una sola lingua ausiliaria universale e una moneta unica mondiale oltre allo stabilirsi di un sistema legale federativo mondiale, che conduca al benessere e alla sicurezza collettiva.


https://it.wikipedia.org/wiki/Portale:Bahai
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Re: La religione Bahai

Messaggioda Berto » gio feb 01, 2018 9:54 am

Le Terrazze bahai, note anche come Giardini pensili di Haifa,
https://it.wikipedia.org/wiki/Terrazze_bahai
si trovano sul Monte Carmelo in Israele.
Costituite da giardini intervallati da terrazze circondano il Mausoleo del Báb e sono meta di pellegrinaggio per i Bahai e una delle maggiori attrazioni turistiche di Haifa.


Il mausoleo del Báb, situato sul monte Carmelo a Haifa
https://it.wikipedia.org/wiki/Mausoleo_del_B%C3%A1b
Il mausoleo del Báb, situato sul monte Carmelo a Haifa al disopra di quella che è nota come la Colonia tedesca, contiene i resti mortali del Báb, fondatore del babismo e precursore di Bahá'u'lláh creatore della religione bahai. Questo mausoleo è considerato dai bahai il secondo luogo più sacro al mondo dopo il mausoleo di Bahá'u'lláh sito a Acri.

Il mausoleo di Bahá'u'lláh
https://it.wikipedia.org/wiki/Mausoleo_ ... 7ll%C3%A1h
Il mausoleo di Bahá'u'lláh, il sito più sacro al mondo per i credenti bahai, contiene le spoglie mortali di Bahá'u'lláh, il fondatore della fede bahai.
Si trova a Bahjí nell'immediato circondario di San Giovanni d'Acri, in Israele, in prossimità della Villa di Bahjí dove Bahá'u'lláh trapassò.


http://bahaisalento.it/giardini-bahai-haifa.html

https://www.youtube.com/watch?v=1aebl_XKAXo
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Re: La religione Bahai

Messaggioda Berto » gio feb 01, 2018 10:04 am

La legge bahai è costituita dall'insieme di norme e prescrizioni osservate come tali dagli aderenti alla religione bahai
https://it.wikipedia.org/wiki/Legge_bahai
Tali norme derivano essenzialmente dai testi di Bahá'u'lláh, il fondatore della religione bahai e comprendono anche le interpretazioni che ne sono state date da `Abdu'l-Bahá e da Shoghi Effendi e le disposizioni via via emanate dalla Casa Universale di Giustizia.
Nonostante la loro obbligatorietà è enfatizzato il principio che i Bahai seguano le norme bahai per intimo e libero convincimento oltre che per amore verso Bahá'u'lláh.

Nel Kitáb-i-Aqdas si trovano norme relative alla preghiera obbligatoria, al digiuno, alla eredità, all'abolizione del clero, alla proibizione della schiavitù, dell'ascetismo, del gioco d'azzardo, alla condanna dell'ozio, della maldicenza, alla punizione dell'assassinio, dell'incendio doloso, ai requisiti necessari per praticare una professione, all'enfasi sulla necessità di educare i figli e sull'obbligo di obbedire alle leggi del proprio paese.
Bahá'u'lláh, nei suoi scritti, sollecita i suoi seguaci a lavorare in amicizia e rispetto con persone di tutte le religione, guardandosi dal fanatismo e dall'orgoglio.

Il matrimonio, visto sotto l'aspetto del rapporto fisico e spirituale che si viene a instaurare nella coppia, pur non prescritto come obbligatorio, è raccomandato per la mutua affezione e assistenza che ne deriva agli sposi oltre che per il benessere della società.
I requisiti per il matrimonio bahai sono il raggiungimento dell'età di 15 anni e il consenso dei genitori, necessario per rafforzare il legame tra le due famiglie di origine dei nubendi.
La sessualità costituisce una parte della vita matrimoniale intesa a rafforzarne il rapporto di coppia. La sessualità può essere esercitata esclusivamente tra persone di sesso opposto sposate e ciò esclude l'omosessualità, la poligamia e qualsiasi rapporto sessuale al di fuori del matrimonio. Il matrimonio tra persone di religione diverse è ammesso, mentre quello interrazziale è incoraggiato. Il divorzio è permesso ma scoraggiato; il divorzio è ammesso se dopo un anno di separazione la coppia non si riconcilia.
La famiglia bahai deve allevare i figli nella moralità e nella religione ma non nel fanatismo.I genitori devono fornire l'educazione, intesa nel senso più ampio, ai propri figli e questi devono rispetto e obbedire ai propri genitori come se ubbidissero a Dio.
Shoghi Effendi ha precisdato che preservare l'unità familiare è della massima importanza; ai Bahai è suggerito di bilanciare il desiderio di servire la religione con le proprie responsabilità di genitori, coniugi e figli.
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Re: La religione Bahai

Messaggioda Berto » gio feb 01, 2018 10:04 am

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Re: La religione Bahai

Messaggioda Berto » gio feb 01, 2018 10:04 am

INDIA
Leader Baha’i: come il santo di Assisi, Papa Francesco custode dell’ambiente e del creato
Nirmala Carvalho
05/06/2013

http://www.asianews.it/notizie-it/Leade ... 28121.html

Nella Giornata mondiale dell’ambiente, A.K. Merchant sottolinea l’attenzione del pontefice per la natura e ogni essere vivente. Rilanciando il monito di Bergoglio all’udienza generale, egli promuove un giusto equilibrio fra “elementi materiali e spirituali”. E rilancia il servizio ai poveri ed emarginati della società.

Delhi (AsiaNews) - "Fin dal nome scelto per il suo pontificato, che richiama il santo di Assisi, Papa Francesco mostra quanto sia importante la tutela dell'ambiente e della natura". È quanto afferma ad AsiaNews A.K. Merchant, direttore ed ex segretario generale della comunità indiana Baha'i, che a tre mesi dall'elezione conferma la grande attenzione, sensibilità e profondità spirituale mostrate dal pontefice. Proprio questa mattina, in concomitanza con la Giornata mondiale dell'ambiente, l'ex arcivescovo di Buenos Aires ha invitato non solo i cristiani, ma tutta la popolazione mondiale a contrastare la cultura dello spreco e "coltivare e custodire" il creato.

La religione Baha'i riconosce tutti i fondatori della grandi religioni come annunciatori di un unico Dio e predica l'umanità come una singola razza, senza distinzioni etniche o religiose. Come leader e capofila della comunità, A.K. Merchant ha partecipato all'incontro di Assisi ed è stato ricevuto in Vaticano sia da Benedetto XVI, che dal predecessore Giovanni Paolo II. Egli è anche attivo nel settore dell'ambiente e delle energie rinnovabili, una tematica oggi al centro delle cronache con celebrazioni ed eventi in tutto il mondo.

La comunità Baha'i, spiega il leader indiano, crede e promuove un giusto equilibrio "tra elementi materiali e spirituali", perché una sproporzione fra i due elementi "non farà che aumentare i pericoli" per la terra e i suoi abitanti. "Papa Francesco - continua A.K. Merchant - con i suoi ripetuti appelli in favore dei poveri e dell'ambiente mostra una profonda comunione con la comunità Baha'i".

L'ambientalista sottolinea la "profondità dei valori" di Papa Bergoglio, che richiamano in modo continuo alla "carità" e al "servizio dei più poveri e reietti della società", assieme alla "tutela per l'ambiente". "Papa Francesco, così come san Francesco - conclude il leader Baha'i - mostrano il valore del rispetto di ogni singola creatura di Dio. Tutti noi siamo chiamati a prenderci cura della terra, a essere custodi dei doni di Dio".




INDIA
India, leader Baha’i: Insieme a papa Francesco, difendiamo l’ecologia integrale della terra
22/06/2015

http://www.asianews.it/notizie-it/India ... 34580.html


A.K. Merchant, amministratore nazionale del Tempio del Loto a Delhi, commenta ad AsiaNews l’enciclica “verde”. Il messaggio generale della “Laudato sì” è che “la giusta gestione dei beni comuni globali è uno dei compiti più importanti del 21mo secolo”.

Mumbai (AsiaNews) – L’enciclica “Laudato sì” di papa Francesco “è giunta in un momento storico dove il cambiamento climatico, la concentrazione delle ricchezza e la violenza religiosa ed etnica sono tutti a un punto di rottura. La protezione dell’ambiente e il ripristino dell’equilibrio dell’ecologia della terra sono un aspetto integrale del credo e dell’impegno spirituale della comunità Baha’i, che per questo sostiene l’impegno preso dal Santo Padre”. Lo afferma ad AsiaNews A.K. Merchant, amministratore nazionale della comunità indiana Baha’i e del Tempio del Loto a Delhi, luogo di culto ufficiale dei fedeli di questa religione.

Il credo Baha'i riconosce tutti i fondatori della grandi religioni come annunciatori di un unico Dio e predica l’umanità come una singola razza, senza distinzioni etniche o religiose. Inoltre, esso pone molta attenta alla protezione dell’ambiente e alla custodia del creato.

Secondo Merchant, tre aspetti dell’enciclica sono di particolare importanza: “Essa si basa in modo inequivocabile sul consenso scientifico che il riscaldamento globale è in atto e che il cambiamento climatico è causato dall’uomo. Secondo, smaschera le strutture politiche ed economiche di potere dietro il dibattito sul cambiamento climatico, e sottolinea l’importanza di attori non-statali per arrivare a una svolta. Terzo, definisce l’atmosfera e l’ambiente come beni comuni, anziché ‘terre di nessuno’ che chiunque può inquinare”.

“Sebbene l’enciclica ponga l’attenzione sui poveri – continua il leader Baha’i – non è solo uno scritto morale. Essa è anche un appello straordinario ad agire rivolto ai governanti. Afferma in maniera esplicita che i negoziati internazionali portati avanti fino ad ora non hanno fatto progressi significativi (169) e accusa la politica mondiale per la sua risposta debole (54)”.

Merchant giudica poi significativo che il papa “anziché indicare i governi come gli attori principali, o di inquadrare il problema climatico solo come responsabilità del singolo individuo, sottolinei invece l’importanza degli attori collettivi, come le cooperative, le Ong e la società civile (179)”.

Questo perché, aggiunge, “le sole azioni individuali possono ottenere molto poco, ma insieme si può fare la differenza”. Forse, conclude, “questo è il messaggio generale dell’enciclica: la giusta gestione dei beni comuni globali è uno dei compiti più importanti del 21mo secolo, che può avere successo solo se un gran numero di attori, a livello locale, regionale e globale, si uniscono insieme. Come amministratore della comunità Baha’i in India, sono convinto che le parole del Santo Padre avranno un impatto non solo sui cattolici di tutto il mondo, ma su tutta la popolazione globale”. (NC)
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Re: La religione Bahai

Messaggioda Berto » gio feb 01, 2018 10:12 am

Abusi su una tredicenne, "saggio" allontanato della comunità religiosa Bahá’i
I seguaci della comunità iraniana "processarono" l'uomo, ma non informarono la procura di Torino per non turbare l'equilibrio del gruppo religioso. L'uomo sarà processato
14 aprile 2017

http://torino.repubblica.it/cronaca/201 ... -162989324

Abusi su una tredicenne, "saggio" allontanato della comunità religiosa Bahá’i
Erano andate avanti per qualche tempo quelle lezioni pomeridiane per recuperare le insufficienze mostrate a scuola. Il "saggio", l'anziano maestro iraniano della comunità Bahá’ì di Torino, era stato così gentile a dare la sua disponibilità quando i genitori di una tredicenne di origini sudamericane avevano chiesto un aiuto per la figlia. Come già accadeva per altri bambini e adolescenti che facevano "doposcuola", la ragazzina si è recata per qualche tempo la domenica mattina nei locali di via Rondissone, sede del gruppo religioso, per le ripetizioni. Ma un giorno è stata vista fuggire in lacrime dall'appartamento, ha trovato rifugio nell'alloggio dei custodi, anche loro di fede Bahá’ì, e ha raccontato gli abusi sessuali che aveva subito da parte dell'anziano saggio. Loro hanno convocato i genitori e di comune accordo è stata informata la comunità: la comunità, non la polizia, i carabinieri o la procura. Ed è stata la chiesa Bahá’ì a sottoporre la sua guida a una sorta di processo interno, al termine del quale è stato allontanato. Alla famiglia è stato offerto del denaro a titolo di risarcimento e la comunità si è premurata anche di offrire un supporto terapeutico da parte di una psicologa della loro stessa fede. Però, anche dopo l'epurazione, la magistratura non era ancora stata avvertita perché occorreva "preservare il carattere dell’unità del sistema Bahá’ì". Si tratta di una "religione abramitica monoteista nata in Iran durante la metà del XIX secolo", come recita il loro sito, molto diffusa anche in Italia. E a Torino raccoglie molte persone di diversa nazionalità e anche parecchi italiani di elevata estrazione sociale.

Alla fine, tuttavia, la storia di questo grave abuso è uscita allo scoperto ed è stato quando la famiglia della ragazza si è trasferita in un'altra provincia. La comunità non ha abbandonato la famiglia di fedeli e ha continuato a fornire assistenza psicologica alla ragazzina affidandosi però a una terapeuta di un altro territorio. Ed è stata quest'ultima ad accorgersi della gravità della situazione e a informare la procura di Torino. Il pm Mario Bendoni ha aperto un fascicolo per violenza sessuale e favoreggiamento. L'uomo, assistito dall'avvocato Daniela Rossi, è stato arrestato. Si tratta di fatti "aggravati dall’abuso della sua figura che rappresenta l’autorità", ha scritto il gip nell'ordinanza di custodia cautelare.

Tra pochi giorni si aprirà il processo, che sarà subito rinviato visto che l'imputato, che ha confessato, ha intenzione di offrire un risarcimento alla famiglia della ragazza, assistita dall'avvocato Emanuela Martini. A giudizio andranno anche il custode della chiesa e la psicologa che ha omesso la segnalazione alla magistratura.

"I fatti venivano gestiti all’interno della comunità senza che nessuno presentasse denuncia per l’accaduto", ha scritto il giudice per le indagini preliminari. E anche la famiglia era molto restia a iniziare un iter giudiziario. Perché erano consapevoli che una denuncia avrebbe coinvolto nella vicenda non solo il responsabile, ma l'intera comunità religiosa. "Ma erano anche molto preoccupati per la figlia - precisa l'avvocata Martini - Non volevano che dovesse rivivere quel trauma".


Alberto Pento
Hanno informato la comunità e il responsabile del crimine è stato subito allontanato. Poi la comunità si è fatta carico dell'assistenza alla famiglia e alla bambina; non mi pare un comportamentio riprovevole anche se non hanno effettuato denuncie alla polizia e alla magistratura.
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Re: La religione Bahai

Messaggioda Berto » gio feb 01, 2018 11:01 am

La religione Bahai è già un passo avanti verso la spiritualità universale, con il suo tentativo di unificazione e di superamento delle varie religioni e dei loro conflitti,
però resta sempre una religione che non esce dal campo religioso e che non supera le religioni tradizionali col le loro ideologie e dogmi,
fondate sulle rivelazioni dei profeti, intermediari, testimoni mandati da Dio all'umanità in un relativo e progressivo avvicinamento a Dio.

Sicuramente è già un valore che non contenga alcuna violenza e alcuna coercizione proselitistica.
Per me l'avvicinamento a Dio può essere possibile solo con un avanzare che sia al contempo un ritorno, scoperta come riscoperta di ciò che è e che è sempre stato naturale e universale con la possibilità da parte delle creature di comprendere Dio unicamente con l'intuizione del cuore ed unicamente a quanto è dato di Dio ad ogni creatura.
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Re: La religione Bahai

Messaggioda Berto » dom mar 11, 2018 12:39 pm

Condannato a morte per la sua fede
Sab, 10/03/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 03332.html

Le sconfitte subite dallo Stato Islamico in Siria e Irak non frenano la persecuzione delle minoranze religiose in Medio Oriente ad opera dell'estremismo islamico.

Mentre prosegue senza sosta, e nell'indifferenza generale, la fuga dei cristiani perseguitati, cresce la repressione anche nei confronti di altre espressioni religiose. Tra queste la comunità Bahà'ì, realtà religiosa geograficamente più diffusa dopo il cristianesimo, con circa 8 milioni di credenti in tutto il mondo, e che da sempre predica principi di pace, tolleranza, unità dei popoli e parità tra uomo e donna.

Lo scorso 2 gennaio, in Yemen è stato condannato a morte Hamed bin Haydara, un membro della comunità Bahà'ì locale, ingiustamente imprigionato quattro anni fa solo e soltanto per il suo credo religioso. A condannarlo è stata la Corte criminale specializzata di Sana'a, dal 2015 controllata dai ribelli Houthi, anche detti Ansar Allah («partigiani di Allah»), che rappresentano la minoranza sciita del Paese.

Hamed è stato arrestato arbitrariamente sul suo posto di lavoro il 3 dicembre 2013 e da allora si trova in carcere, dove ha trascorso oltre un anno in isolamento. Durante la detenzione ha subito ogni tipo di tortura. Dopo tre anni in attesa di giudizio, dall'aprile 2016 Hamed è stato convocato in tribunale per 14 udienze, ma gli è stato concesso di presenziare solo a tre di esse. Una delle imputazioni mosse a carico di Hamed da parte dei suoi accusatori è «di aver dimostrato un elevato livello di moralità, tramite il quale si è conquistato la fiducia dei suoi concittadini».

La vicenda ha fatto scattare la mobilitazione dei Bahà'ì in tutto il mondo, incluso il nostro Paese, dove la comunità è presente con circa 5.000 fedeli. Sui social network (soprattutto Facebook e Twitter) hanno iniziato a moltiplicarsi gli appelli per #HamedLibero e la petizione italiana su Change.org, aperta pochi giorni fa, ha appena raggiunto 2.500 adesioni.

Neda Parsa, presidente dell'Assemblea Spirituale Nazionale della Comunità Bahá'í d'Italia, ha lanciato un appello: «L'Italia e l'Europa, patrie del diritto, della tolleranza e della pace fra i popoli, non possono accettare una violazione così grave del diritto umano fondamentale della libertà religiosa. Rivolgiamo anche a tutti i rappresentanti del nuovo Parlamento, delle istituzioni italiane e del mondo delle associazioni l'appello a prendere pubblicamente posizione per chiedere la liberazione di Hamed».
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