Marso, Marzio, Marsan, Marexane, Marta, Maroła

Marso, Marzio, Marsan, Marexane, Marta, Maroła

Messaggioda Berto » dom dic 08, 2013 5:43 am

Marso, Marzio, Marsan, Marexane, Marta, Maroła
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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Marso, Marzio

Messaggioda Berto » sab giu 14, 2014 6:43 am

Marso, Marzio, Marsan, Marsango, Marçexine, Marzengo, marso/marcio, marçide, ...
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... 1veTg/edit
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Il Campo Marzo a Vicenza: storia, curiosità e origini del nome.
http://salutidavicenza.it/campo-marzo

Un susseguirsi di accese discussioni sui social ha infuocato gli animi dei vicentini: si dirà Campo Marzo o Campo Marzio? L’interrogativo si ripete, seppur ciclicamente, tra le fila degli appassionati di storia locale. Ma è bene proseguire con ordine, tracciando un percorso cronologico e descrittivo del parco tanto amato, prima di giungere ad una risposta che, mi auguro, possa risultare esaustiva per il lettore.

Cenni storici

Le origini di Campo Marzo si perdono nella notte dei tempi. Un documento datato 983 attesta il primo passaggio dei terreni dal vescovo Rodolfo ai monaci benedettini di San Felice. Nel 1058 l’atto venne rinnovato dal vescovo Liudigerio, che cedette l’area alle monache di San Pietro.
Nel documento sopracitato il lotto è indicato con il termine “Guisega”, che risulta essere il toponimo più antico e conosciuto di Campo Marzo. Il vocabolo, in realtà, è una storpiatura grammaticale del tedesco “wiese”, che può essere tradotto nella nostra lingua con il termine prato oppure pascolo. Solo più tardi, in una permuta del 1074, appare in un altro documento la denominazione di Campo Marzo; l’area, all’epoca, comprendeva ottanta campi circondati da mura erette per impedire l’accesso ai branchi di lupi.

Si dice e si scrive Campo Marzo, Campo Marzio oppure Campomarzo?

Mentre nello scritto è accettato il termine Campomarzo senza rischiare di incappare in correzioni grammaticali, nel parlato i vicentini si dividono in due grandi categorie: quella dei sostenitori del Campo Marzio e quella dei difensori del toponimo Campo Marzo.

Ma come mai, verrebbe da chiedersi, esistono modi apparentemente simili per indicare il grande e verde parco di Vicenza? In realtà i due vocaboli hanno derivazioni e significati diversi, e pertanto è da escludersi un errore di grammatica ereditato da qualche distratto autore del passato.

L’origine del nome Campo Marzio, come anticipato nei paragrafi precedenti, è attribuibile alle teorie espresse nel periodo rinascimentale, quando letterati e storici erano convinti che l’intero lotto, a quel tempo parzialmente destinato al pascolo del bestiame e all’agricoltura, fosse stato adibito alle esercitazioni militari e al culto del dio Marte durante la dominazione dell’impero romano. Ma questa tesi non trova alcun riscontro nei preziosi archivi cittadini, quindi la sua veridicità non può essere comprovata.

Abbandonate le teorie sul toponimo Campo Marzio o Campo di Marte, la ricerca si concentra sulla denominazione Campo Marzo e l’esito che ne deriva riserva alcune sorprese. Secondo gli studiosi, infatti, la configurazione del terreno (che al tempo si trovava ad un livello più basso di quello attuale) comportava frequenti ristagni d’acqua e la conseguente emanazione d’aria fetida e nauseabonda, tipica delle zone paludose.

L’intera zona, inoltre, era attraversata da scoli e numerosi fossati che contribuivano a rendere il terreno molle e fradicio. Per questi motivi al parco fu attribuita la definizione di campus marcius, campo marcito, marcio, fino al vocabolo rimasto ancora in uso: Campo Marzo.



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Re: Marso, Marzio

Messaggioda Berto » sab giu 14, 2014 6:45 am

Cfr. con

Porta Lupia, Lupia, Canpagna Lupia, Luppia, Lupari, Lupatoto, Lupara, Lupatia niente lupi
viewtopic.php?f=45&t=114



Visa, Visan, Vizza, Ghixa, Ghixolfa, Guizza, Ghizzole, Vighizzolo, Guidizzolo, ...
viewtopic.php?f=45&t=998

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Re: Marso, Marzio, Marsan, Marexane, Marta

Messaggioda Berto » sab mag 16, 2015 7:08 pm

Marexane/Maresane, Marezzane, Marchesane/Markexane (?), Marchesante (Fara V.no), Maredane, Maranzana, Resana (?), Marçexine,....Marzio/Marso (canpo/campo), ...
viewtopic.php?f=45&t=117

https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... ZPVlk/edit
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Re: Marso, Marzio, Marsan, Marexane, Marta, Maroła

Messaggioda Berto » sab dic 02, 2017 4:03 pm

Xmarso/marso (marcio) Mar-, mal-, mer-, mel- Mar, Mare, Mara, Maran, Mareno, Marola, Marexane, Marta, Marsia, Marsi, Marsan, Marso (marcio), Mala, Mer, Merano, Morena, Moira, Mira, Mel, Melo, Melma, molo, mojo ...

https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... Q5eFU/edit

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Re: Marso, Marzio, Marsan, Marexane, Marta, Maroła

Messaggioda Berto » sab dic 02, 2017 4:03 pm

Marta, Canpo de ła Marta, Martana, Martaro, Martorano, Martexana


Sant'Agata de' Goti
http://it.wikipedia.org/wiki/Sant%27Agata_de%27_Goti

http://www.santagatadeigoti.net
Sant'Agata de' Goti è un comune italiano di 11 453 abitanti in Campania, nella provincia di Benevento.
Ufficialmente si trova notizia per la prima volta del toponimo Sant'Agata nel 568 d.C. quando viene fondato dai longobardi l'omonimo gastaldato.

La cittadella storica si erge su una propaggine tufacea tra il Martorano e il Riello, due affluenti del fiume Isclero, che formano uno spettacolare incrocio di profondissimi valloni, in era geologica epicentro di un violentissimo sisma; l'intera città si sviluppa alle falde del monte Taburno (1394 m), oltre il torrente Martorano.


Campo della Marta (Cittadella)

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... amarta.gif

Come al solito, tutto viene fatto discendere dai “nobili romani” così anche il Campo della Marta viene fatto discendere da un tradizionale romano “Campo di Marte” non attestato da alcun scritto e dal alcun reperto archeologico o da alcuna altra fonte. Un Campo di Marte però questa volta non degli antichi romani ma in uso ai soldati della Serenissima che così si rifarebbero ai legionari romani in una ideale continuità storica, peccato che anche a Venezia non esista alcun Campo di Marte.

http://venetonotizie.blogspot.com/2008/ ... rtano.html

Comunque i ritrovamenti del 2008 hanno chiarito che durante il medioevo il Campo della Marta era abitato con case e strade: 'Dalle antiche mappe era noto che le stradine che si intersecano creando i vari isolati, arrivassero a lambire tutta la cinta muraria. Ora però è tutto ben visibile. Netti e precisi i perimetri delle case e i segni delle strade, che corrispondono, traguardandole, a quelle attuali. ... Prima di cominciare i profondi scavi - com'è obbligatorio quando si lavora in zone o edifici storici - vengono effettuati i rilievi archeologici che nel caso di Campo della Marta hanno portato all'evidenza gli antichi isolati. "Presumo siano del 1300-1400 - spiega l'architetto Paolo Brentel studioso della storia delle città murate del Veneto - poi nel 1500 questa area è stata utilizzata come Campo di Marte, ossia per l'addestramento militare. Quindi è diventato Campo della Marta. Osservando dall'alto e confrontandolo con le vecchie mappe, isolati e spazi per le strade corrispondono in modo perfetto".


Marta (comune etrusco laziale)

http://it.wikipedia.org/wiki/Marta_(Italia)
Marta è un comune italiano di 3.567 abitanti della provincia di Viterbo nel Lazio.
Situato nell'Alta Tuscia, a 315 m s.l.m., sulla sponda meridionale del lago di Bolsena, dista dal capoluogo circa 24 km.
Il borgo medievale è arroccato su un colle dal quale si domina la vista sul lago e le case in tufo, con le caratteristiche viuzze, scalinate, passaggi ed angoli suggestivi, sono a loro volta dominate dalla possente Torre dell'Orologio di forma ottagonale costruita su un basamento tronco-piramidale e dai resti della Rocca che Papa Urbano IV fece costruire intorno al 1260.

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -Marta.jpg

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Marta (fiume etrusco laziale)
http://it.wikipedia.org/wiki/Marta_(fiume)
Il fiume Marta, chiamato anticamente Larthe, è l'unico emissario del lago di Bolsena; scorre nel Lazio, in provincia di Viterbo, nel territorio dei comuni di Marta, Tuscania e Tarquinia.
Lungo il corso del Marta sono presenti alcune sorgenti termali e, come immissari, i torrenti Catenaccio e Traponzo.La valle formata dal Marta è stata usata, fin dalla preistoria, come importante via di comunicazione e di transumanza. Il Marta sfocia nel mar Tirreno, dopo un corso di circa 50 km, nei pressi di Tarquinia; presso la foce sorgeva, anticamente, il porto etrusco di Martanum.

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... emeran.jpg


La Peschiera Di Martanum
http://www.italico.org/repository/File/ ... Marini.pdf
Sulla Tabula Peutingeriana si distinguono un Marta nell’entroterra e un Marta flumen in corrispondenza della foce del fiume; quest’ultimo, riconducibile al sito costiero in questione, viene indicato come Maltanum o Martanum nell’Itinerarium Maritimum.
http://www.comune.tarquinia.vt.it/index ... ezione=272

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Martana (isola del Lago di Bolsena)
L'isola Martana, situata proprio di fronte al centro abitato di Marta, è oggi di proprietà privata, pertanto non è possibile visitarla.

http://it.wikipedia.org/wiki/Isola_Mart ... la_Martana

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... artana.jpg


http://www.augustoguidoni.it/Marta.htm
L'isola Martana è entrata nei libri di storia per aver ospitato come prigioniera la regina dei Goti Amalasunta, figlia di Teodorico il Grande e reggente al trono per conto del figlio Atalarico, ancora troppo giovane (10 anni) per governare. Alla prematura morte di Atalarico (534)Amalasunta, già vedova di Eutarico, scelse come compagno il cugino Teodato, che, per usurparne il trono, la relegò in quest'isola, dove fu fatta annegare mentre faceva il bagno. Quell'assassinio diede a Giustiniano, imperatore di Bisanzio, amico devoto di Amalasunta, l'occasione per intervenire in Italia e fu così che ebbe inizio la lunga guerra gotico-bizantina.
http://www.moveaboutitaly.com/lago_bols ... na_it.html

Amalasunta, figlia di Teodorico il Grande
http://it.wikipedia.org/wiki/Amalasunta


La patrona del paese de Marta xe Santa Marta
(Il cristianesimo si adegua con i nomi dei Santi ai toponimi locali)
http://it.wikipedia.org/wiki/Marta_di_Betania

La Torre di Marta
http://www.canino.info/inserti/tuscia/a ... /index.htm
La torre, simbolo di Marta almeno quanto la Barabbata, è infatti antichissima e potrebbe ben risalire ad epoca anteriore al dodicesimo secolo: ne abbiamo conferma dalle fonti storiche e in particolare dal Bussi che, nella sua storia di Viterbo, racconta che i viterbesi se ne impadronirono nel 1197, dopo averla espugnata uccidendo in battaglia tal Janni Macaro, che ne era il signore.

La Torre di Marta ha fatto scuola ed è divenuta anche Torre di Malta:
(vi è una probabile influenza semantica del toponimo Martana come isola prigione e anche di antiche voci germaniche sui luoghi del suplizio e della prigionia che si sovrappongono e convergono con l'antico nome del paese di Marta e con la funzione della Torre come prigione ...)

Martaro a Nontagnana
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Navejo Martexana
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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... tesana.jpg

Martor
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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... martor.jpg

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Re: Marso, Marzio, Marsan, Marexane, Marta, Maroła

Messaggioda Berto » sab dic 30, 2017 8:12 am

Da Sixara

CANTE D'ADESE E PO e BI-BA-RI-BO
Tra l'Adese e 'l Po:
VI

O nostra vecia Luna polesana
in tra l'Adese e 'l Po nostra lanterna,
signora d'ogni froldo e maresana,
remenga che ne imaga e ne governa:

impissa el ciaro da le Boche ai scoli,
dai montesei de sabia ai canevari,
ai gorghi indormensà dai rosignoli,
ai campi arà tra pomi e persegari:

el più bel ciaro impissa, o Luna nostra,
per le speranze che no l'è finie,
lume ch'el slusa in mezo de sta giostra
de sogni, de ricordi e fantasie:

e che ne s'ciara - qualche note almanco -
i fossi coi fantasmi dei negà,
i boschi che se sporze in Canalbianco
e tore e copi e ponti de çità:

e sàlesi, olmi, onàri, pioparèle,
opii, róvari, frassini e nogare,
ombre desperse, noturne sentinele
de sta pianura tra do fiumi e 'l mare:

e le fantaseme che fa paura
- quando luna te monti in galesana -
e tra na svolta ciara e n'altra scura,
le bala co le strighe la furlana.

O Luna che col ladro Salvanelo
te giri el mondo e co' la so fassina,
da po' che l'è vignù catarte in çielo
per fare el scuro su la so rapina:

quando l'Adese e 'l Po xe in tuta piena,
quando che i pessi in vale i va a vajon,
fa on salto in acqua e dame a mi la vena
de dirte brava co na gran canson.

In nota el poeta l intitola la sezion VI come Visione notturna del Polesine dall'Adige al Po e l mete coalke spiegazion so le parole cofà:
froldo ke l sarìa indoe ke l acoa la bàte so l àrzare, e batendo la lo fròla come, e 'lora l è mejo farghene nàltro pìn là , ke l vien dito el ritiro; marezana l è inveze kei s-ciàpi de tèra suta - diti renai - le golene, indoe ca crése i àlbori, a se pòe anca coltivarle e ndarghe stare, savendo però ke i è sojète a xlargarse o alzarse, anca xbasarse, fondàrse, spicolirse e sconparire: dipende dal Po.
Le marezane le core senpre el ris-cio de deventare froldi e viceversa; la golena - el dixe el poeta - l è " tratto più modesto della marezzana ".
El dixe ke in galesana - de la luna - a vòe dire " in pecorelle, le lievi nuvolette a strie che se la contendono, onde una luce velata che avvolge in pallidi chiarori ed ombre il paesaggio [...] " e anca mi me pare de 'verla zà sentìa sta espresion cuà, però no savarìa se n riferimento la luna; podòpo el dixe del Salvanèlo ladro- polexàn ke, sicome ke l volea ndare robare te na nòte de luna pièna el se ghea ranpegà fin desora co na fasìna pa scondarghe tuto el splendore de la luna e difàti ke i so conpari cuà zo a ga riesesto de robare e tuto, ma Salvanèlo l è restà là desora, fasìna e tuto... zèrte olte, s a se varda bèn, la se vede la sagoma del Salvanèlo co la so fasìna n spàla.
E podòpo el parla di negà: " Nei tristi tempi della pellagra, le acque erano spesso la fine e la tomba dei pellagrosi ".

Pièn de àcoe el Polexene, indoe ndare negarse.


Na poexia al jorno
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