Migranti, stranieri, clandestini e malattie contagiose

Re: Migranti, stranieri, clandestini e malattie contagiose

Messaggioda Berto » mar set 12, 2017 10:24 pm

La malaria? Ebbene si, la portano gli immigrati. Ecco i dati del Ministero
Eugenio Palazzini
8 settembre 2017

http://www.ilprimatonazionale.it/cronac ... tero-72388

Non azzardatevi a dire che la malaria in Italia la portano gli stranieri, subirete gli strali degli strenui pretoriani a difesa dell’immigrazione. Come si fa a dire una fesseria del genere: maledetti razzisti siete i soliti ignoranti. La malaria viene trasmessa infatti dalla puntura di alcune specie di zanzare scomparse da decenni dalle nostre parti, mica si trasmette come altre malattie, che in ogni caso non proverete per caso ad imputare al numero crescente di immigrati? Siete sempre e solo razzisti ignoranti. Chiaramente poi non tentate, voi maledetti ignoranti e razzisti, di spiegare che a debellare la malaria è stato Mussolini, pena battutine a denti stretti sulle bonifiche e i treni in orario. Come se anche a riguardo l’Italia di oggi potesse sul serio permettersi ilarità.

Ecco allora che per evitarvi le facili rimostranze dei gendarmi del pensiero unico insindacabile, vi proponiamo una circolare del ministero della Salute datata 27 dicembre 2016 e inviata agli assessori regionali alla Sanità. Ovviamente ci aspettiamo scientifiche analisi da parte dei suddetti, che come al solito saranno in grado di smentire anche i dati ufficiali pur di chiudere gli occhi e sognare mondi fantastici multietnici. Secondo quanto riportato a dicembre dal Ministero: “Nel corso degli anni, anche in Italia, come in Europa, la malaria è diventata la malattia tropicale più frequentemente importata. Dati epidemiologici recenti, relativi al periodo 2011-2015, mostrano 3.633 casi di malaria notificati, di cui 89% con diagnosi confermata. La quasi totalità dei casi sono d’importazione, i casi autoctoni riportati sono stati sette: due indotti (P. falciparum e P. malariae), tre criptici (1 di P. falciparum e 2 di P. malariae), uno sospetto da bagaglio (P. falciparum), uno sospetto introdotto (P. vivax), cioè trasmesso da vettori indigeni (Allegato 1). Il 70% dei casi si sono verificati nel genere maschile e il 45% nella fascia di età 24-44 anni. Tra i cittadini italiani si sono riscontrati il 20% dei casi di cui il 41% in viaggio per lavoro, il 22% per turismo, il 21 % per volontariato/missione religiosa. Gli stranieri rappresentano l’80%, per quanto 4 riguarda quest’ultimi l’81% dei casi sono da registrarsi tra immigrati regolarmente residenti in Italia e tornati nel paese di origine in visita a parenti ed amici, definiti in letteratura come Visiting Relatives and Friends e indicati con l’acronimo VRFs, il 13% tra immigrati al primo ingresso”.

Avete letto bene? Nella quasi totalità dei casi la malaria è di importazione e 8 casi su 10 riguardano stranieri. Eppure il ministero sostiene anche che soltanto il 13% dei casi di malaria è imputabile a immigrati al primo ingresso, a fronte del 20% di cittadini italiani che tornano da viaggi in zone del globo dove la malaria è endemica. Bene, il fatto è che il ministero spiega anche come i cosiddetti VRFs, ovvero gli immigrati residenti in Italia che tornano nei Paesi di origine per brevi periodi, “presentano una probabilità 8 volte più elevata di ammalarsi di malaria rispetto ad altre tipologie di viaggiatori, e per quelli diretti in Africa occidentale tale valore sale a 10, poiché frequentemente non effettuano un’adeguata profilassi antimalarica”. Ecco il punto, la malaria si diffonde in Italia per lo più a causa di cittadini africani che vanno a trovare familiari nei Paesi di origine e poi tornano malati perché non hanno effettuato la profilassi a differenza della gran parte degli italiani. Quindi si, che piaccia o no ai paladini delle porte aperte, oggi abbiamo in Italia un problema malaria che è strettamente legato al problema immigrazione.
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Re: Migranti, stranieri, clandestini e malattie contagiose

Messaggioda Berto » mer set 13, 2017 8:15 pm

Negare, nascondere o sminuire la relazione tra i clandestini e gli irregolari non certificati sanitariamente e demenzialmente e irresponsabilmente lasciati liberi di circolare è un crimine di complicità con chi non fa il suo dovere di proteggere le comunità dei cittadini italiani

«È incitamento all’odio razziale». L’Ordine dei giornalisti e il sindacato condannano Libero e Il Tempo.

http://www.ilsalto.net/odio-razziale-or ... o-il-tempo

«È incitamento all’odio razziale». In una nota congiunta il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Nicola Marini, il presidente e il segretario generale della Fnsi, Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso intervengono sulla deriva di certa informazione negli ultimi giorni. Per rimettere un po’ d’ordine nel marasma di opinioni scatenate in particolare dai due quotidiani. «I titoli di prima pagine di Libero e de Il Tempo sulla tragica morte per malaria della bimba trentina rievocano certa “caccia all’untore” di manzoniana memoria e non fanno certo onore alla nostra professione di giornalisti».

“Dopo la miseria portano malattie”, ha titolato in prima Libero quando una bimba di 4 anni è morta di malaria in Italia. E, come se non bastasse ha sottotitolato: “Immigrati affetti da morbi letali diffondono infezioni. Basta che una zanzara punga prima un malato e poi uno sano e quest’ultimo muore. Il governo se ne disinteressa e insiste con l’accoglienza”. E Il Tempo non è stato da meno: “Ecco la malaria degli immigrati”, ha strillato in prima. Il direttore editoriale di “Libero”, Vittorio Feltri, ha provato a respingere le accuse sostenendo che: «Il nostro è un titolo fattuale, chi lo critica o è in malafede o è cretino», ha dichiarato ai microfoni della “Zanzara”, su Radio 24.

«Il ricorso a titoli sensazionalistici e privi di riscontri oggettivi nei confronti di persone straniere, oltre a minare la credibilità dell’informazione, viola il testo unico dei doveri del giornalista», prosegue la note di Odg e Fnsi, «in particolare in materia di diffusione di notizie sanitarie, ingenerando nell’opinione pubblica timori infondati. Le generalizzazioni finalizzate ad incitare sentimenti di odio e di risentimento per motivi razziali contrastano, con la missione primaria del giornalismo che deve saper costruire la fiducia dei lettori rispettando sempre la verità sostanziale dei fatti e la tutela delle personalità altrui. La libertà di espressione ed il rispetto dell’art. 21 della Costituzione non possono essere invocati per far passare messaggi di odio indiscriminato in una supposta interpretazione dei sentimenti dell’opinione pubblica che invece deve poter ricevere un’ informazione corretta e scevra da suggestioni infondate».
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Re: Migranti, stranieri, clandestini e malattie contagiose

Messaggioda Berto » gio set 14, 2017 4:37 am

Sanità, dall’oncologia reparti pieni di clandestini
11 settembre 2017

http://www.inews24.it/2017/09/11/sanita ... landestini

Arriva un’allarme dalla sanità italiana legata alla presenza sempre più di clandestini. Sale l’irregolarità e questo si vede anche per quanto riguarda gli ospedali.
li oncologi lanciano l’allarme sui clandestini
Il Presidente dell’Aiom Carmine Pinto si spinge ancora più in là per quanto riguarda un’allarme che regala preoccupazioni e anche difficoltà da gestire.
Questi sottolinea: “Ormai gli irregolari sono il quindici per cento dei pazienti. Si tratta sempre di casi difficili e di persone senza soldi e famiglia. I casi di cancro sono molto alti perché scarseggia la prevenzione e in molti fumano e bevono molto. Noi li curiamo tutti anche chi è clandestino perché è doveroso. Bisogna però fare i salti mortali”.
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Re: Migranti, stranieri, clandestini e malattie contagiose

Messaggioda Berto » gio set 14, 2017 4:45 am

???

Aids, in Lombardia incremento del 20% in un anno. "Spesso i più giovani non si vogliono curare"
di Manuela Gatti | 13 settembre 2017

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09 ... re/3854616

Milano capitale dell’Hiv? Stando agli ultimi dati registrati dall’ospedale San Gerardo di Monza sembrerebbe proprio così. Nell’ultimo anno c’è stato un incremento del 20% dei nuovi riscontri dell’infezione. A ciò si aggiungono i numeri complessivi: su 130mila persone sieropositive in Italia, più di 20mila risiedono in Lombardia. Di queste, 15mila vivono tra Milano e l’hinterland. A rivelare questi numeri è il direttore dell’ospedale San Gerardo di Monza, Andrea Gori, che ha spiegato al Corriere della Sera di aver diagnosticato 400 nuovi casi di Hiv dall’inizio del 2017, il che fa segnare segna un 20% in più rispetto all’anno precedente. I nuovi riscontri riguardano soprattutto i giovani maschi tra i 25 e i 29 anni: in questa fascia l’aumento dei contagi è salito addirittura del 40%, spiega Gori. I più colpiti sono i giovani gay tra i 25 e i 29 anni:”Sono giovani di una generazione che non ha vissuto i tempi durissimi delle morti per Aids e hanno bisogno di essere informati ed educati”, continua il direttore del San Gerardo.

Ogni anno in Italia si registrano tra i 3.500 e i 4mila nuovi riscontri di Hiv. Gli ultimi dati disponibili dell’Istituto superiore della sanità, relativi al 2015, parlano di 3.444 nuovi casi. Le cifre sono da interpretare tenendo presente che tante persone non sanno di aver contratto il virus: secondo una stima del Centro europeo di controllo delle malattie e dell’Oms Europa, nel nostro continente ci sono almeno 122mila persone sieropositive che non sanno di esserlo, circa uno su sette del totale degli infetti. “Queste persone spesso arrivano in ospedale anche dieci anni dopo il contagio, quando la situazione è grave e quando potrebbe avere infettato almeno una dozzina di altre persone”, continua Gori.

“Un trend che abbiamo rilevato negli ultimi anni è che a contrarre il virus dell’Hiv sono ragazzi sempre più giovani“, conferma a ilfattoquotidiano.it Giuseppe Ancona, specialista in Malattie infettive all’ospedale San Paolo di Milano. “Questi ragazzi non si preoccupano della loro sieropositività, vedono che anche i loro coetanei sono sieropositivi e non se ne curano. Non sanno che l’impatto dei farmaci sulla qualità della loro vita non è paragonabile alle conseguenze del virus”. Ma, spiega Ancona, in generale l’età media di persone con Hiv negli ultimi anni è aumentata di circa 10 anni: “È una cosa fisiologica: alla quota di giovanissimi che si infettano va aggiunto il serbatoio di casi di Hiv cronici, che è fisiologicamente in aumento”.

Fenomeno preoccupante sono le persone sieropositive che rifiutano le terapie: “Proprio recentemente mi sono confrontato con un paziente che, dopo aver letto il bugiardino dei farmaci, ha deciso che per motivi di lavoro non poteva permettersi di stare male per gli effetti collaterali. Questo è un caso limite, ma riscontriamo spesso diffidenza nei confronti delle terapie”, continua lo specialista del San Paolo. “Non curandosi, il virus dell’Hiv si trasforma in Aids in media dopo una decina di anni, ma tutto dipende dal proprio sistema immunitario. Per i più fortunati possono passare anche 20 o 30 anni, per i più sfortunati anche solo due. Al netto di chi si è infettato e non lo sa e di chi rifiuta le cure”, conclude Ancona, “prosegue la propria vita in condizioni ottimali, cioè sottoponendosi a terapie efficaci, il 66% circa dei sieropositivi”.
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Re: Migranti, stranieri, clandestini e malattie contagiose

Messaggioda Berto » sab set 23, 2017 8:14 pm

Invasione, Lorenzin: "Nessun virus dagli sbarchi, ma solo drammi psicologici"
di Fabio Cantarella- 19 Settembre 2017

"SALUTE E MIGRAZIONE: CURARE E PRENDERSI CURA"

http://www.ilpopulista.it/news/19-Sette ... ogici.html

"Il migrante che arriva è sano, è quello più forte perché è riuscito a sopravvivere al duro viaggio", ha aggiunto il ministro

"I migranti portano le malattie come tutti gli altri, non abbiamo mai rilevato casi di virus particolari, ciò che va sempre curato sono i problemi psicologici causati proprio dal viaggio. E' comunque necessario assistere chi arriva nel nostro Paese. E' una questione di buon senso e non solo di prassi nazionale. Anche nella fase più complessa degli sbarchi nel nostro Paese non abbiamo avuto casi particolarmente allarmanti".

Lo ha spiegato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin a margine della conferenza stampa di presentazione del progetto Sanità di frontiera: "Salute e migrazione: curare e prendersi cura". "Il migrante che arriva - ha continuato Lorenzin - è sano, è quello più forte perché è riuscito a sopravvivere al duro viaggio". Il ministro parla anche dei vaccini gratuiti per i minori non accompagnati che arrivano dal mare: "È stato sempre così fin dall'inizio, è giusto che chi arriva sul nostro territorio si trovi in una situazione di immunizzazione come quella dei nostri cittadini, ciò ci permette di garantire la sicurezza di tutta la collettività".



I clandestini traghettati dalla Libia? Uno su quattro è malato di Aids o di epatite
di Redazione- 22 Settembre 2017

http://www.ilpopulista.it/news/22-Sette ... atite.html

Lorenzin: "Gli immigrati non portano malattie"
Le analisi effettuate su 1.050 "migranti", pronti a diventare villeggianti a spese nostre, hanno rilevato oltre 400 casi di positività "all'Hiv-Aids e all'Hbv"

Quasi un aspirante profugo su quattro, di un campione di oltre mille in attesa di venire traghettati in Italia visitati nel centro della Libia, sarebbe risultato essere sieropositivo o avrebbe l'epatite B: è quanto emerso giovedì dalle dichiarazioni rilasciate da un responsabile di un presidio medico locale al sito Al Wasat.

Il direttore del Dipartimento della lotta all'immigrazione illegale della città di Kufra, Mohamed Abdel Fadil, ha inoltre precisato che dalle analisi effettuate su 1.050 "migranti", pronti a diventare villeggianti a spese nostre, sono stati rilevati oltre 400 casi di positività "all'Hiv-Aids e all'Hbv", come riportato dal sito libico.

Anche se per ora questi futuri richiedenti asilo "sono stati tutti rimpatriati", come ha detto il responsabile, lo stesso ha fatto capire che presto torneranno, sottolineando la necessità di creare "centri sanitari" e di rafforzare le strutture che si occupano di immigrazione nelle zone di frontiera, soprattutto nel sud della Libia.

Solo lunedì, il ministro della salute Lorenzin aveva dichiarato che le risorse boldriniane non sono un pericolo per la salute degli italiani: "Non abbiamo mai avuto segnalazioni di virus particolari arrivati dai migranti, la malattia più grave da curare sono i drammi psicologici" le sue parole, nel corso del convegno "Migranti e salute".
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Re: Migranti, stranieri, clandestini e malattie contagiose

Messaggioda Berto » dom set 24, 2017 7:15 am

Ecco gli accoglitori, operatori dell'accoglienza, in tenuta protettiva con mascherine e tute in tyvek per la protezione antiparassitaria, antibatterica e antivirale.
https://www.facebook.com/14551584545515 ... 2807678455
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Re: Migranti, stranieri, clandestini e malattie contagiose

Messaggioda Berto » lun dic 11, 2017 5:50 pm

Svezia: l'immigrazione è responsabile dell'aumento del 300% dei casi di HIV (300% di aumento, vuol dire che è aumentata di 4_volte [3.8_volte] l'incidenza di casi di HIV e la conseguente probabilità di contrarre l'infezione, a parità delle altre condizioni).

Sweden: Migration responsible for 300% increase in HIV cases
By Voice of Europe 5 December 2017

https://voiceofeurope.com/2017/12/swede ... -hiv-cases

The number of HIV-related illness in Sweden has grown from 1,684 in 2006 to 6,273 in 2016. That’s an increase of almost 300%.
According to Anders Tegnell of the Public Health Authority, this can be explained by migrant flows from countries where HIV is a major problem.
“There are more and more people living with HIV, because you no longer die of AIDS,” he said.
Publicly available health figures in Sweden show that the number of new cases was relatively constant from the late 1980s to a few years into the 21st century. Since then there was a steep increase.
In 2011, for example, 74% of new cases were infected abroad and 84% of people infected were foreign born.
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Re: Migranti, stranieri, clandestini e malattie contagiose

Messaggioda Berto » lun gen 15, 2018 8:52 am

Tubercolosi resistente agli antibiotici, colpiti 8 asilanti
ZURIGO
09.01.2018 -

http://www.tio.ch/svizzera/attualita/12 ... 8-asilanti

L'identificazione del batterio, fatta all'Università di Zurigo, ha portato alla creazione di un sistema di allarme europeo

ZURIGO - Un ceppo dell'agente patogeno della tubercolosi resistente a diversi antibiotici ha colpito otto richiedenti asilo africani arrivati in Svizzera nel 2016. L'identificazione del batterio, fatta all'Università di Zurigo, ha portato alla creazione di un sistema di allarme europeo.

Il primo caso chiarito presso il Centro nazionale di referenza dei micobatteri (NZM) dell'Università di Zurigo riguarda un profugo somalo arrivato nel febbraio del 2016 al centro per richiedenti asilo di Chiasso (TI).

«Quel ceppo aveva una combinazione di resistenze a quattro tipi di antibiotici che non era mai riscontrata in precedenza», afferma Peter Keller, responsabile delle diagnosi presso il centro NZM, citato in una nota dell'Università.

Nei mesi successivi lo stesso tipo di batterio è stato trovato su altri sette richiedenti, tutti provenienti da Paesi del Corno d'Africa, arrivati in Svizzera fino al mese di novembre del 2016.

Le persone contagiate con questo ceppo multi-resistente devono essere sottoposte a quarantena e seguire un trattamento endovenoso in ospedale di più mesi. Grazie alla rapida identificazione del ceppo, nessun'altra persona è stata contagiata in Svizzera, scrive il centro NZM.

Visto il moltiplicarsi dei casi, il centro NZM e l'Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP) hanno diffuso un avvertimento ai colleghi in Europa. Sulla base dei dati ricevuti dalla Svizzera, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), ha identificato al 21 casi di contagio, tutti di persone provenienti dal Corno d'Africa o dal Sudan.

Grazie alla segnalazione e alla creazione di una rete europea di allarme si è riusciti ad evitare la diffusione del ceppo resistente agli antibiotici, afferma Peter Keller.

I ricercatori hanno sviluppato un test che permettere di chiarire nel giro di poche ore la presenza del pericoloso batterio e sono pure riusciti a ricostruirne il percorso. Secondo un articolo pubblicato sulla rivista "Lancet Infectious Disease", tutto fa pensare che il ceppo si sia diffuso dal campo profughi di Bani Walid, in Libia. Il campo, che si trova a 180 chilometri a sud-est di Tripoli, è tristemente noto per le pessime condizioni igieniche.
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Re: Migranti, stranieri, clandestini e malattie contagiose

Messaggioda Berto » gio mar 22, 2018 5:27 pm

Toghe rosse vogliono impedirci di segnalare i migranti infetti
Il protocollo del Tribunale di Venezia sui migranti provoca la reazione di Magistratura Democratica: "Lede diritto alla riservatezza"
Claudio Cartaldo
Mer, 21/03/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 07796.html

Il "Protocollo sezione immigrazione" emanato dal Tribunale di Venezia non sembra poi così scandaloso.

Piuttosto di buonsenso. Recita esattamente così: "I difensori, ove siano a conoscenza di malattie infettive del ricorrente (ad esempio Tbc), sono tenuti a comunicare la circostanza al giudice prima dell'udienza e a richiedere al ricorrente la produzione di certificazione che attesti l'assenza di pericolo di contagio". La questione, ovviamente, riguarda soprattutto i migranti che fanno ricorso contro il diniego al diritto d'asilo. E la sinistra già si straccia le vesti.

Facciamo un passo indietro. Il sei marzo scorso il presidente del tribunale Manuela Farini e da quello dell' Ordine degli avvocati di Venezia firmano un protocollo in cui - di fatto - si chiede agli avvocati dei migranti che presentano ricorso di informare se questi sono affetti da malattie contagiose. La decisione ha scatenato - come scrive Libero - la reazione di "Magistratura Democratica, i Giuristi democratici e l'Asgi, ossia l' Associazione per gli studi giuridici sull' immigrazione".

Il presidente di Magistratura Democratica, Riccardo De Vito, ha detto senza mezzi termini che "l' obbligo da parte dell' avvocato di rivelare dati ultra sensibili relativi al suo cliente lede il diritto alla riservatezza e alla dignità. Nessuno penserebbe mai di chiedere simile certificazione medica alle parti di qualsiasi altro procedimento giudiziario, dimenticando che sono soggetti a stringenti controlli medici sia al loro arrivo che nei centri di accoglienza". E così se un migrante sarà malato di scabbia, per MD, nessuno dovrà saperlo. Rischiando magari di ammalarsi.
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Re: Migranti, stranieri, clandestini e malattie contagiose

Messaggioda Berto » dom apr 15, 2018 8:38 am

E l'AIDS-HIV ?
https://it.wikipedia.org/wiki/AIDS


Casalinghe italiane a caccia di africani per far sesso. Padova, scandalo a luci rosse: come le hanno beccate
13 Aprile 2018

http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... A.facebook

A Padova è scoppiato uno scandalo a luci rosse. Nella zona della stazione ferroviaria orde di donne vanno a caccia di amanti africani, perlopiù ragazzi senegalesi disposti a tutto per una spesa al supermercato.

Leggi anche: Camaiore, le casalinghe fanno sesso con gli immigrati nel centro d'accoglienza

"I ragazzi senegalesi si posizionano, quasi sempre, tra via Cairoli e corso del Popolo. Ad adescarli sono signore di mezza età", racconta al Gazzettino un commerciante di piazzale della Stazione. "Si è vero, vengono avvicinati dal sesso femminile e a volte si fanno pagare in cibo" ha confermato una passante. E così i senegalesi si trasformano in toy boys per le padovane cinquantenni.

E non sono solo donne a cercare le loro prestazioni sessuali. Spesso si vedono anche degli uomini. Per lo più di una certa età.



Camaiore, le casalinghe italiane facevano sesso con gli immigrati nel centro d'accoglienza
21 Ottobre 2017
di Simona Bertuzzi

http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... ione-.html

Il via vai delle signore non era passato inosservato.
Ogni sera alla stessa ora cominciava il rituale: uno sfrigolio di gomme sull' asfalto e i tacchetti frettolosi di chi lasciava l' auto ed entrava alla spicciolata nel centro immigrati la Misericordia. I vicini di casa insospettiti e infastiditi si appostavano guardinghi dietro le finestre.

Chi fotografava, chi filmava...
Ma le signorine erano ombre scure e imbacuccate, impossibile indovinare volti o immaginare identità. E la curiosità montava e la morbosità si insinuava. Poi un giorno il solito tizio chiacchierone e bontempone rompe gli indugi: quali traffici loschi e strani crimini, «nel centro per migranti di Camaiore i ragazzotti se la spassano con le connazionali».

Il pettegolezzo fa il botto.
Nei bar del Lido non si parla più d' altro, gli adolescenti si danno di gomito, gli anziani ammiccano sotto i baffi bianchi, adagiati ai tavoli del Gordo giù in fondo alla strada. E forse finirebbe lì, a un becero pettegolezzo di paese mischiato alle cronache nere della provincia lucchese questa faccenda di migranti maschi e signorine vogliose se non fosse per il trambusto di certe notti strane e per il senso civico dei soliti vicini incazzosi che vanno in processione dal sindaco e implorano: «Chiudete il centro del peccato». Il sindaco Alessandro Del Dotto, un signore renziano e perbene attento al buon nome del paese e alla pace dei suoi concittadini non si fa pregare più di tanto. Chiama le forze dell' ordine, coinvolge i vigili, ed iniziano gli appostamenti, una due tre notti. Finché un bel giorno le forze dell' ordine fanno irruzione alla Misericordia. Si aspettano forse spacciatori e delinquenti. E invece trovano una manciata di migranti, un po' sorpresi, un po' sfatti, sicuramente appagati, adagiati sopra le brande scomode. Niente di che, se non fosse che sotto i letti dei profughi si nascondono alcune donne truccate e impomatate.
«Tutte straniere, signor tenente?». «Non tutte, comandante» e la voce si fa un sussurro imbarazzato... «c' è anche qualche italiana, più di una per la verità, e la conosciamo bene, è del posto». Nell' elenco si infilano anonime signorine immigrate, ma anche la moglie italianissima di Tizio e pure di Caio. E mentre si compone il quadro boccaccesco di questo angolo di periferia, le signore di Camaiore (poche in verità) escono dai letti imbarazzate, sistemano i collant, pettinano i capelli.

E ora che succede? Non c' è il diritto all' anonimato?
Oddio, nelle case del paese scoppia un bel polverone. Mariti furibondi, porte sbattute, qualcuno giura di aver visto famiglie insospettabili e perbene spaccarsi a metà come mele mature lungo i binari della stazione. Un finimondo da Bocca di Rosa, solo che in Bocca di Rosa la fonte del peccato era una soltanto e qui un centro intero di migranti. Ma adesso non facciamo i bigotti. Bisogna comprenderle certe storie e certi peccati. I giorni sanno essere noiosi per le mogli di tutto il mondo, e nei paesotti di provincia anche di più. I pomeriggi che scorrono lenti. I compiti dei figli che sono sempre gli stessi. E i mariti che non guardano, non vedono, non sentono, e si eccitano per il calcetto del lunedì che neanche il porno di Siffredi. E invece hai visto quei giovanotti fieri e cupi del centro migranti? Le bocche carnose, gli occhi scuri, le vite spezzate dentro? Fanno polemica in Italia per gli arrivi in massa dei migranti, condannano «il degrado, i bivacchi, i gruppetti che stazionano pigri agli angoli delle piazze». E non hanno fatto i conti con l' altra faccia dell' accoglienza. O meglio non hanno chiesto alle donne, a tutte quante, cosa pensassero loro degli arrivi. E di quei giovanotti africani venuti a scompaginare vite e ritmi consolidati. Belli come il sole, sereni come bimbi, vigorosi e forti nelle loro magliettine attillate e bianche e con quell' aria scanzonata e curiosa di chi ha poco da fare e lunghe ore da colmare. Uno ti guarda. Un altro sorride. Dunque che fare? Si sono truccate per benino, le donne di Camaiore, e appena i mariti si sono distratti hanno iniziato l' andirivieni.
Qualcuna da sola. Altre con le amiche, in una fuitina collettiva e folle. Che sarà mai un' ora lieta e leggera adagiate a corpi scolpiti e senza intoppi, ché tanto domani le vedi vestite per la messa, con la nonna al braccio e il bimbetto in passeggino? E finalmente l' hanno capito lungo le strade del Lido perché i migranti usassero i soldi della mensa per acquistare cellulari. Qualcosa dovevano pure inventarsi per mandare sms alle amate Suvvia non fate i bigotti. È l' accoglienza signori. Al profumo di rose.
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