Bergoglio è stato costretto a far marcia indietro sull'accoglienza ad oltranza e indiscriminataMigranti, papa Francesco: "Riceverli, integrarli ma anche fermarli se i numeri divengono insostenibili"Il pontefice di ritorno dal viaggio in Colombia. "Credo sia lecito per un Paese che ha fatto molto come l'Italia regolare i flussi migratori e domandarsi: ho abbastanza posti per accoglierli? Va capovolto il ragionamento: l'Africa è amica e va aiutata a crescere". E sulle devastazioni climatiche: "L'uomo è uno stupido. Solo i superbi e i testardi non sanno riconoscere le responsabilità delle scelte politiche"
dal nostro inviato PAOLO RODARI
11 settembre 2017
http://www.repubblica.it/vaticano/2017/ ... P1-S1.8-T1"Chi governa deve gestire il problema con la verità del governante che è la prudenza". Francesco, di ritorno dal viaggio in Colombia, risponde a una domanda sulle politiche restrittive dell’Italia sui migranti, conferma di aver incontrato il premier Gentiloni ma smentisce di aver parlato dell’argomento e spiega come sia lecito, per un Paese che ha fatto molto come l’Italia, regolare i flussi migratori e fermarli se i numeri divengono insostenibili.
Il Papa interviene anche sui cambiamenti climatici ricordando che solo "i superbi e i testardi" non sanno riconoscerli. Chiede a Trump di non abolire la legge di Obama sui dreamers, mentre per il Venezuela ritiene che siano le Nazioni Unite "che si devono far sentire".
Recentemente la Chiesa italiana ha espresso comprensione verso la nuova politica del governo di restringere sulle partenze dalla Libia e gli sbarchi nel Paese. Si è parlato anche di un suo incontro con Gentiloni in merito. C’è stato questo incontro e cosa pensa di questa politica di chiusura delle partenze considerando il fatto che i migranti che restano in Libia vivono in condizioni disumane?
"L’incontro con Gentiloni è stato personale e non su questo argomento. È avvenuto inoltre settimane prima che venisse affrontato questo problema. Sento il dovere di gratitudine per l’Italia e la Grecia perché hanno aperto il cuore ai migranti. Il problema è sempre avere un cuore aperto. È un comandamento di Dio. Anche se non basta soltanto aprire il cuore, chi governa deve gestire questo problema con la verità del governante che è la prudenza. Che significa domandarsi, primo: quanti posti ho? Secondo, occorre ricordare che non bisogna solo riceverli ma anche integrarli. Ho visto esempi di integrazione bellissima. A Roma Tre ho ascoltato quattro studenti. L’ultima ragazza che è intervenuta meno di un anno prima era venuta da Lesbo a Roma con me in aereo. Studiava biologia, ha fatto l’equiparazione degli studi e ha continuato. Questo è integrare. Terzo: il problema umanitario, che significa prendere coscienza di questi lager in cui vivono spesso queste persone. Ho visto delle foto. Ma ho l’impressione che il governo stia facendo di tutto in campo umanitario per risolvere anche problemi che non si possono assumere. Riassumendo: cuore aperto, prudenza, integrazione e vicinanza umanitaria. Un’ultima cosa: c’è nella coscienza collettiva un principio: l’Africa va sfruttata. Su chi fugge dalla fame occorre invece che facciamo investimenti. Mentre spesso ogni volta che i Paesi sviluppati vanno in Africa è per sfruttare. Dobbiamo capovolgere e dire: l’Africa è amica e va aiutata a crescere".
Migranti, papa Francesco: "Riceverli, integrarli ma anche fermarli se i numeri divengono insostenibili"
L’uragano Irma ha provocato decine di morti e danni. Si teme anche per ampie zone della Florida; già sei milioni di persone hanno lasciato le proprie case. Gli scienziati ritengono che il riscaldamento degli oceani contribuisca a rendere le tempeste più intense. Vi è secondo lei la responsabilità morale dei leader politici che si rifiutano di riconoscere che il cambiamento climatico è opera dell’uomo?
"Chi nega questo deve chiedere agli scienziati che sono chiarissimi e precisi. La recente notizia della nave russa che è andata dalla Norvegia al Giappone attraverso il Polo Nord senza trovare ghiaccio è un messaggio molto chiaro. È uscita poi una notizia che diceva che abbiamo solo tre anni per tornare indietro. Non so dire se sia vero che abbiamo solo tre anni, ma è vero che se non torniamo indietro andiamo giù. Del cambiamento climatico si vedono gli effetti e gli scienziati indicano la strada da seguire. Tutti noi abbiamo una responsabilità. Ognuno è una gocciolina, ha una responsabilità morale. Occorre ascoltare e prendere decisioni. È una cosa su cui non scherzare e molto seria. Ognuno ha la sua responsabilità morale. I politici hanno la propria. Poi la storia giudicherà le decisioni".
I cambiamenti climatici sembrano esserci anche in Italia: i morti di Livorno, i tanti danni a Roma. Perché tarda una presa di coscienza da parte dei governi circa l’ambiente?
"C’è una frase dell’Antico Testamento che dice: l’uomo è uno stupido, un testardo che non vede. È l’unico animale che inciampa due volte sulla stessa pietra. C’è la superbia, la sufficienza di dire che non è così e poi c’è il “Dio tasca” non solo sul creato ma in tante altre decisioni. Oggi a Cartagena ho visitato la parte povera della città, poi la parte turistica, lusso senza misure morali. Quelli che vanno di là non si accorgono di questo? Quando non si vuol vedere non si vede. Si guarda solo una parte".
E cosa pensa della crisi in Corea?
"Della Corea capisco poco. Credo che ci sia una lotta per interessi che tuttavia mi sfuggono".
Quando incontra i giovani dice loro: "Non vi fate rubare la speranza". Negli Stati Uniti è stata abolita la legge dei dreamers, dei sognatori, 800mila ragazzi messicani, colombiani, che con questa abolizione potrebbero dover far ritorno nel Paese d’origine abbandonando la propria famiglia. Cosa pensa?
"Ho sentito di questa legge, ma non ho potuto approfondire. Tuttavia penso che staccare i giovani dalla famiglia non sia una cosa che porta un buon frutto né per i giovani né per la famiglia. Ho speranza che questa legge la si ripensi un po’. Ho sentito parlare il presidente degli Stati Uniti che si presenta come un uomo pro-life. Se è un bravo pro-life può capire l’importanza della famiglia e della vita e che va difesa l’unità della famiglia. Chi ruba la speranza ai giovani? La droga e le altre dipendenze. Mentre è importante il rapporto con le radici, i giovani sradicati vogliono ritrovare le radici, per questo insisto sul dialogo tra giovani e anziani, perché lì ci sono le radici".
Lei ha parlato del Venezuela, ha pregato affinché finisca la violenza. La Santa Sede è impegnata per il dialogo nel Paese. Ma il presidente Maduro ha usato parole dure contro i vescovi, mentre dice di essere con il Papa. Cosa pensa?
"La Santa Sede ha parlato forte e chiaramente. Quello che dice Maduro lo spieghi lui. Ma la Santa Sede ha fatto tanto, ha inviato lì un gruppo di lavoro, un nunzio di primo livello, poi ha parlato con le persone, pubblicamente. Io tante volte ho parlato cercando sempre una via d’uscita, offrendo un aiuto per uscire, ma sembra che la cosa sia molto difficile. Quello che è pericoloso è il problema umanitario, tanta gente che soffre, scappa, dobbiamo aiutare a risolvere il problema in ogni modo. Credo che le Nazioni Unite debbano farsi sentire per aiutare".
Come sta dopo l’incidente allo zigomo di ieri?
"Mi sono posizionato – nella papamobile, ndr – per salutare i bambini, non ho visto il vetro e “boom!”… Ma sto bene".
Lei è arrivato in una Colombia ancora divisa. Cosa fare concretamente perché le parti divise superino l’odio. Come le piacerebbe che fosse la Colombia?
"Dopo 54 anni di guerriglia si accumula odio, e molte anime divengono malate. La malattia non è colpevole. Queste guerriglie e i paramilitari hanno fatto peccati brutti e hanno provocato questa malattia, ma ci sono dei passi che danno speranza. L’ultimo è il cessate il fuoco del ELN: li ringrazio tanto. Ma c’è qualcosa di più: la voglia di andare avanti va oltre i negoziati. C’è la forza del popolo. Io ho speranza in questa forza. Dobbiamo aiutare il popolo con la vicinanza e la preghiera".
La Colombia ha sofferto molto la violenza per la guerra e il narcotraffico. E per la corruzione nella politica. Cosa fare con questo flagello? I corrotti vanno scomunicati?
"Ho scritto un piccolo libro che si chiama “Peccato e corruzione”. Tutti siamo peccatori, ma il Signore è vicino a noi e non si stanca di perdonare. Il peccatore delle volte chiede perdono. Il problema è che il corrotto si stanca di chiedere perdono e dimentica come si chiede perdono. È uno stato di insensibilità davanti ai valori, alla distruzione, allo sfruttamento della persona. È molto difficile aiutare il corrotto, ma Dio può farlo. Io prego per questo".
Lei ha detto che per arrivare alla pace bisogna coinvolgere diversi attori. Pensa che il modello della Colombia sia possa replicare in altri conflitti?
"In tanti conflitti state coinvolte altre persone per arrivare alla pace. È un modo sapienziale di andare avanti, la saggezza di chiedere aiuto. Si chiede delle volte l’intervento delle Nazioni Unite per uscire dalla crisi, ma un processo di pace va avanti soltanto quando lo prende in mano il popolo. Il protagonista della pacificazione o è il popolo o si arriverà fino a un certo punto. Questa è la strada maestra. Voglio lasciarvi con un’ultima immagine. Quello che più mi ha colpito dei colombiani, c’era la folla sulla strada… mi ha colpito che i papà alzavano i loro bambini per farli vedere al Papa perché il Papa desse la benedizione dicendo questo è il mio tesoro, la speranza, il futuro, io ci credo. Mi ha colpito la tenerezza, gli occhi dei papà e delle mamme, bellissimo. È un simbolo di speranza e futuro. Un popolo che fa bambini e li fa vedere è un popolo che ha speranza e futuro".
La demenza irresponsabile di Bergoglio, dei suoi vescovi e dei falsi buoni che fanno del male e che non rispettano i nostri diritti umanihttp://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 132&t=2591Parassiti, falsi, manipolatori dei diritti umani, ladri di vita http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 205&t=2668Con gli uragani l'uomo non c'entraFranco Battaglia - Mer, 13/09/
Il Papa ha idee confuse in tema di protezione dell'ambiente. A proposito dei disastri del maltempo ha dichiarato che «siamo tutti responsabili», riferendosi al genere umano.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 40964.htmlInsomma, a Suo dire, la colpa dei disastri è degli uomini. Non è ben chiaro, dalle parole del Pontefice, qual è esattamente la colpa degli uomini. Esistere? Vivere? Costruire abitazioni? Non bisogna costruire lì. Lì, dove? In tutta la Florida? Non bisogna costruire in riva a quel fiume. E perché no? In realtà potremmo costruire le nostre case dove ci pare. Basta governare le possibili avversità della natura, dai terremoti alle inondazioni. Ampie aree dell'Olanda stanno sotto il livello del mare. Il fatto è che per far bene e in sicurezza bisogna metterci le risorse, che poi spesso devono venire dal denaro delle nostre tasse, giacché la gestione di queste cose interessa la collettività. Un terremoto di forza 9 fa oscillare i grattacieli di Tokyo, ma le oscillazioni per i giapponesi non sono un problema. Un terremoto di forza 4 può far crollare un paesino dell'Umbria. Quello di alcuni anni fa nel Modenese, che fu devastante per molte abitazioni, lasciò non scalfiti i viadotti autostradali, costruiti da ingegneri degni del loro titolo.
È allora necessario essere consapevoli che, ove v'è responsabilità morale umana dei disastri del maltempo, questa è tutta degli ambientalisti. Vediamo perché. Costoro negli ultimi vent'anni ci hanno massacrato gli zebedei invocando misure ridicole contro i capricci del clima. Hanno sostenuto: 1) essi sono dovuti alla industrializzazione, a causa della quale gli eventi climatici estremi, a loro dire, sarebbero aumentati in numero e in intensità; 2) bisogna governare codesti presunti cambiamenti climatici attuando una politica energetica diversa da quella che ha favorito l'industrializzazione, essendo questa la causa dei cambiamenti climatici (cosa di cui anche Papa Francesco sembra essersi convinto).
La prima affermazione è decisamente falsa. Nei 160 anni compresi fra il 1850 e il 2010, gli Stati Uniti sono stati colpiti da 77 uragani, 4 di forza 5, 20 di forza 4, e 53 di forza 3. Di quelli di forza 5, due sono occorsi prima del 1935 e 2 dopo il 1935. Di quelli di forza 4, ne sono occorsi 5 nel primo terzo dell'intervallo 1850-2010, 9 nel secondo terzo, e 6 nell'ultimo terzo. A ragionare come fanno quelli che nulla sanno di statistica diremmo che l'industrializzazione fa bene ai capricci del clima, visto che nella seconda metà del Novecento gli uragani di forza 4 che hanno colpito l'America sono stati il 50% in meno che nella prima metà del Novecento. Ma noi non siamo avvezzi a tale uso garibaldino della statistica. Infine, dei detti 53 uragani di forza 3, sono occorsi 13 nella seconda metà dell'Ottocento, 20 nella prima metà del Novecento e 20 nella seconda metà del Novecento.
Una volta che abbiamo assodato che la prima affermazione è patentemente fasulla, è chiaro che la seconda affermazione è, a dir poco, inutile. In realtà, essa e vengo al punto è dannosa, anzi è devastante. Impegnare risorse come suggerito dagli ambientalisti distoglie le stesse da altre misure che, invece, sono necessarie per governare i capricci del clima. A partire dal governo Prodi, l'Italia ha impegnato centinaia di miliardi sulla politica energetica cosiddetta alternativa, in nome della volontà di governare il clima. Questo denaro è stato sottratto alle risorse necessarie per proteggersi dal clima e dalle sue conseguenze. Che è come dire, per proteggere dal peso della neve le case di montagna, di aver impegnato il nostro denaro per evitare che nevichi anziché per costruire i tetti spioventi.
«Siamo tutti responsabili!» lo gridò in televisione, alla fine di un accorato discorso, il ministro delle finanze jugoslavo quando, nel maggio del 1984 presentò alla popolazione lo sfacelo economico in cui versava il Paese che egli governava; mentre, invece, era lui solo il responsabile. Allora, Santo Padre, non sarebbe invece opportuno separare il grano dal loglio, e indicare i veri responsabili morali di questi disastri?
Bergoglio l'orrido papa vigliacco che lascia morire i cristianiTutte le demenzialità e le incoerenze di un uomo che non merita il mio rispetto e che ci fa tanto del male
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