Ecco quando le migrazioni sono e non sono invasioni

Ecco quando le migrazioni sono invasioni

Messaggioda Berto » gio mag 25, 2017 7:37 am

No all'invasione, riportateli in Africa, in Libia

Dramma migranti nel canale di Sicilia: 34 morti, anche bambini. Oim: 156 dispersi in naufragio fantasma
Un'imbarcazione si ribalta al largo del porto libico di Zuara, soccorsa da Guardia Costiera italiana e ong Moas. L'accusa di Medici Senza Frontiere: Guardia costiera libica mette a rischio salvataggi. Viminale: al 23 maggio sbarcati in Italia quasi il doppio dello scorso anno
24 maggio 2017

http://www.repubblica.it/cronaca/2017/0 ... -166288598


ROMA - Trentaquattro morti, annegati in mare. Tra di essi anche bambini, secondo quanto testimoniato dalle ong impegnate nei soccorsi. Quando una nuova giornata difficile nel Mediterraneo Centrale volge al termine, la Guardia Costiera dirama il bilancio delle ripetute operazioni di salvataggio coordinate dalla sua centrale operativa. Il dramma è avvenuto al largo del porto libico di Zuara, provocato dal ribaltamento di un barcone.

"Per uno sbandamento verosimilmente causato dalle condizioni meteomarine e dallo spostamento repentino dei migranti su un fianco dell'imbarcazione - si legge nella nota -, circa 200 migranti sono caduti in mare da un barcone con circa 500 migranti a bordo. L'immediato intervento delle navi 'Fiorillo' della Guardia Costiera e 'Phoenix' del Moas ha consentito di trarre in salvo la maggior parte dei migranti caduti in acqua. Trentaquattro, invece, i corpi senza vita recuperati in mare dai soccorritori".

Per Medici Senza Frontiere (Msf) e Sos Mediterranee, che hanno assistito, la responsabilità dell'incidente è anche della guardia costiera libica, che si sarebbe avvicinata ai barconi in difficoltà, minacciando le persone a bordo, sparando colpi in aria, mettendo in pericolo la vita delle persone e scatenando il panico.

Le équipe delle due organizzazioni erano state avvertite della posizione dei barconi in difficoltà e avevano distribuito giubbotti di salvataggio per iniziare il soccorso. Nel frattempo si è avvicinata un'imbarcazione armata della guardia costiera libica. "Due guardacoste libici, in uniforme e armati, sono saliti su uno dei gommoni. Hanno preso i telefoni, i soldi e altri oggetti che le persone portavano con sé", racconta Annemarie Loof di Msf. "Le persone a bordo si sono sentite minacciate e sono entrate nel panico. Molti passeggeri, che fortunatamente avevano già ricevuto i giubbotti di salvataggio prima che iniziassero gli spari - aggiunge Loof - si sono buttati in acqua spinti dalla paura".

La Guardia Costiera fa sapere anche di circa 1800 i migranti tratti in salvo nel Mediterraneo Centrale, in 10 distinte operazioni di soccorso coordinate. "I migranti si trovavano a bordo di 4 gommoni e 6 unità in legno - precisa il comunicato -. Le operazioni hanno preso parte nave 'Fiorillo' della Guardia Costiera, nonché le motovedette CP 288, 303 309 della Guardia Costiera, nave 'Libra' della Marina Militare italiana, le navi 'Echo' (Gran Bretagna), 'Protector' (Gran Bretagna) e 'Canarias' (Spagna) inserite nel dispositivo EUNAVFOR MED e le navi, appartenenti alle ong, 'Phoenix' (Moas) e 'Vos Prudence' (Medici senza Frontiere), nonché un rimorchiatore e 3 mercantili".

Sono stati gli operatori dell'ong Moas a far sapere di aver recuperato tra i corpi senza vita quelli di "molti bambini". Ufficiosamente, fonti dei soccorritori successivamente hanno aggiornato a "forse una decina" i minori annegati. Chris Catrambone, fondatore dell'ong Moas (Migrant Offshore Aid Station), ha diffuso via Twitter una foto dei migranti caduti in mare, scattata durante le operazioni di salvataggio, accompagnata dal seguente messaggio: "Non è la scena di un film horror, ma una tragedia della vita reale che si svolge oggi alle porte dell'Europa".

Sul profilo Twitter di Catrambone immagini di un elicottero della Guardia Costiera italiana, che il fondatore di Moas ringrazia, e di un aereo spagnolo che ha lanciato diversi canotti in mare. La cronaca social di Catrambone include momenti di alta drammaticità. Come quando l'operatore umanitario racconta dello sforzo frenetico dei soccorritori per "aprire la stiva bloccata del barcone di legno dove centinaia di migranti sono intrappolati".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » mar lug 25, 2017 8:01 pm

Per entrare in Australia
Elena Vigliano

L'Italia permette a chiunque, persone prive di documento d'identità, di certificazione sanitaria, penale e prive di reddito, di entrare nel proprio territorio, il che è una pura follia, le cui conseguenze disastrose sono a tutti evidenti.

Prenda esempio dall'Australia, una nazione liberale, civile, con un sistema ammininistrativo efficiente, e tra quelle con la migliore qualità della vita.

Per entrare nel paese (nel caso non si disponga di un preventivo contratto di lavoro, da esibire alle autorità doganali, all'atto e PRIMA dell'ingresso nel paese, ottenuto attraverso una attenta selezione delle domande di lavoro e sulla base di specifiche professionalità richieste dal mercato del lavoro australiano e altri requisiti personali di onorabilità ed affidabilità)
ci si deve attenere alle seguenti regole:
- effettuare un versamento di 750mila dollari australiani per ottenere il visto
- in aggiunta si deve fornire fornire la prova di un flusso di reddito annuo minimo di 65mila dollari australiani annui.
- ogni richiedente deve soddisfare criteri di salute e di rispettabilità
- deve fornire la prova di disporre di un adeguato pacchetto di assicurazione sanitaria per vivere in Australia
- tale assicurazione deve fornire ornire copertura almeno equivalente a Medicare (inclusa la copertura dell'85% dei costi per ospedali, emergenze e servizi di medico generico)
Fornire copertura per i prodotti farmaceutici.
È preferibile che la polizza sia con un'assicuratrice australiana; tuttavia si possono accettare disposizioni alternative che soddisfino i requisiti di cui sopra. Gli accordi alternativi, con un'assicuratrice d'oltremare, avranno bisogno di un esame dettagliato individuale della polizza assicurativa e possono causare ritardi di trattamento.
- infine per ottenere il visto è necessario essere sponsorizzato da un'agenzia governativa statale o territoriale australiana, dopo avervi fatto preventiva domanda.
- se il richiedente visto/permesso di soggiorno soddisfa i criteri sopra elencati può rimanere per un massimo di soggiorno di 4 anni, rinnovabile se il richiedente continua a soddisfare i criteri, per altri 4 anni.
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Messaggioda Berto » mar ago 22, 2017 10:07 am

Quell'articolo su Twitter sull'islam anti-occidente
Redazione - Sab, 19/08/2017

Bruno Gulotta, uno dei due morti italiani di Barcellona, aveva postato su Facebook un saggio scritto da Guglielmo Piombini, uno studioso anarcoliberale, che suona quasi come un monito.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 31758.html

Eccone un estratto.

Non tutte le culture (...) sono uguali. Non tutte le culture accettano quei principi liberali che (...) in Occidente ancora sopravvivono a livello sociale. Ma che fine faranno questi valori se le nostre società sono popolate sempre più da persone portatrici di una cultura, come quella islamica, che ritiene giusta l'abolizione della libertà d'espressione in materia religiosa, l'inferiorità giuridica delle donne e degli «infedeli», la pena di morte per apostati, blasfemi o adultere, e che avversa profondamente tutte le manifestazioni artistiche della creatività umana come la musica, la scultura o la pittura?

Il sottosviluppo e la situazione fallimentare di gran parte dei paesi islamici sono dovuti a questa cultura, non alla malasorte. Inevitabilmente l'enorme afflusso di musulmani nel vecchio continente renderà le società occidentali sempre più simili al Pakistan, al Bangladesh, all'Afghanistan o all'Egitto, come già sta accadendo in molti quartieri storici delle città europee. Il fatto che gli immigrati dai paesi islamici desiderino possedere i benefici economici dell'America, dell'Inghilterra, della Germania, della Svizzera o dell'Austria non significa affatto che apprezzino o comprendano le condizioni che hanno reso possibili questo benessere, e che si impegneranno a conservarle. Ma la ricchezza materiale dell'Occidente non è piovuta dal cielo: è un qualcosa che la società europea ha saputo costruire nei secoli, dandosi una struttura sociale fondata su un insieme di valori-guida basati sul rispetto dell'individuo.

I musulmani non sembrano collegare la superiorità economica e tecnologica dei paesi occidentali, che evidentemente li attira, con gli aspetti culturali più libertari delle nostre società. Anzi, dichiarano apertamente il loro disprezzo per la cultura occidentale e di non avere nessuna intenzione di integrarsi o di adeguarsi. Vogliono la ricchezza materiale ma odiano ciò che l'ha resa possibile. Non si fanno domande sulle ragioni per cui hanno deciso di emigrare, sul perché preferiscano vivere in Occidente rispetto ai loro paesi. Non capiscono né vogliono capire. È chiaro tuttavia che l'atteggiamento psicologico di chi penetra, spesso illegalmente, nel territorio di un altro paese per beneficiare della ricchezza dei suoi abitanti, manifestando nello stesso tempo odio e disprezzo nei loro confronti, non è quello dell'immigrato ma dell'invasore.
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Messaggioda Berto » mar ago 22, 2017 10:07 am

La legge o convenzione internazionale del soccorso in mare
viewtopic.php?f=194&t=2665
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Messaggioda Berto » sab dic 02, 2017 9:55 pm

???

Usa sponsor dell'immigrazione in Italia per destabilizzare l'Europa
AFRICA di SERGIO BIANCHINI
2 Dic 2017

http://www.lindipendenzanuova.com/afric ... migrazione

Sgombriamo il campo da un equivoco voluto e sostenuto che confonde tutti i termini della questione.

I duecentomila africani all’anno che dal 2014 vengono prelevati in Africa e siringati in Italia non c’entrano niente con le classiche migrazioni.

Le migrazioni classiche sono legate allo sviluppo ineguale dei territori ed alla dinamica della domanda e dell’offerta di impieghi e di lavoro. I nostri emigrati sono sempre andati là dove li volevano, Svizzera Belgio Stati Uniti, Argentina. Per invogliarli ad arrivare nel lontano continente americano fu inventato lo ius soli.

I nostri emigranti andarono a lavorare e vivere non forzando mai gli ordinamenti e le leggi degli stati .

C’è qualcosa di blasfemo nel paragone tra i nostri gloriosi emigrati e la tolleranza verso l’immigrazione illegale che ci viene richiesta in loro nome.

Anche la gran massa degli immigrati in Italia negli ultimi 30 anni è in generale legata, anche se con enormi eccezioni e sanatorie, alla dinamica domanda offerta. La graduatoria degli ingressi in base a quella legge della domanda e dell’offerta è prevalentemente dai paesi dell’oriente (Romania, Albania, Ucraina, Moldavia, Cina) e del nord Africa a cominciare dal Marocco.

La novità scattata nel 2014 è invece un fenomeno completamente diverso. Gli Africani, provenienti dal centro africa, sono accompagnati fino alle coste della Libia e lì prelevati e portati in Sicilia. Si traveste questo prelievo con la favola del salvataggio ma ormai tutte le riprese dimostrano che sono veri e propri prelievi concordati in acque tranquille nei pressi delle coste libiche. Il numero annuale di questi prelievi è programmato in 200.000 unità l’anno ed anche l’apparente piano di svolta della Gabanelli (probabile erede della Bonino) prevede 200.000 prelievi l’anno e 20.000 impiegati statali addetti alla loro gestione.

I 200.000 non sono legati ad alcuna necessità e realtà economica e vivono solo di sussidi statali e di un accattonaggio (e di furti, rapine, spaccio) che ormai a vista d’occhio occupa tutti i centri commerciali, le chiese i mercati e che non accenna a diminuire anzi cresce in modo galoppante. 200.000 prelievi l’anno sono accuratamente concepiti come una necessaria massa critica, una massa d’urto sulla società italiana ed europea a cui bisogna impedire uno sviluppo proprio e naturale. Diventeranno presto, col meccanismo dei ricongiungimenti una presenza di almeno 500.000 all’anno.

In questa situazione gli appelli all’accoglienza ed i discorsi sull’equa ripartizione che renderebbe sopportabile l’introduzione sarebbero accettabili solo se venisse d’ora in avanti interrotto il prelievo. Ma tutti sanno che non sarà così. Anche la linea Minniti è assolutamente ingannevole e solo propagandistica. L’accusa secondo cui non prelevando si condannano gli africani ai lager libici ha qualcosa di sottilmente diabolico ed è chiaramente finalizzata a mantenere i prelievi.

Il prelievo africano non ha niente a che fare con la maggiore o minore apertura verso l’immigrazione. È una forzatura politico-militare dei fenomeni e degli equilibri europei all’interno dello scontro mondiale e della crisi dell’egemonia USA. La cosa è galoppante dal 2014, dopo la distruzione del sistema libico. Proprio nel 2014 Prodi è stato nominato commissario ONU per il Sahel in totale sintonia col presidente OBAMA.

Gli africani sono la carne da trapianto (non più da cannone) per destabilizzare l’Europa partendo dall’Italia che è l’anello debole.
La tradizionale forte presenza cattolica in Africa viene usata dal mondialismo per arruolare il cattolicesimo nella sua strategia politico -militare sfruttando la carità cristiana che da secoli opera in quelle aree sub sahariane. Ricordo che fin da piccolo partecipai a Brescia ad incontri dei padri Comboniani che raccontavano le vicende dell’Africa e spiegavano che in Africa non bisognava portare i pesci ma la canna da pesca.

L’attuale convergenza tra il mondialismo politico militare e l’ultimismo cattolico forse non durerà a lungo, perché la chiesa non è la stessa cosa del sistema imperiale delle multinazionali che operano cinicamente per il loro vantaggio politico, economico e militare. Nessun politico ha ancora risposto alla richiesta del Papa di quantificare la reale capacità di ricezione del nostro paese.

La chiesa cattolica ha nell’ultimismo uno dei suoi messaggi millenari a cui si è sempre attenuta e ancora oggi si attiene. Ma se vogliamo la salvezza del nostro paese e dell’Europa dobbiamo contrastare anche sul piano culturale il mondialismo politico-militare e l’africanizzazione forzata.

Per l’Africa che cresce di 40 milioni di persone l’anno un prelievo italiano di 200.000 è niente. Ma per noi è fatale. Il mondialismo non ama gli africani anche se vuole farli amare a noi perfino più di noi stessi. Per noi gli africani sono come gli indiani o i cinesi. Per i mondialisti invece il nero africano (a differenza dei neri indiani e degli africani non neri del nord africa che non praticano l’accattonaggio e che non sono esaltati) è diventato quasi un etical simbol, e l’amore totale nei suoi confronti è la cartina di tornasole del nuovo umanesimo politico-militare. Basta osservare tutte le pubblicità e le mode di alto bordo per riconoscere stridenti e martellanti forzatura africanofile.

La spiegazione che io do ( ma non è essenziale dato che si comincia a ragionare con la visione dell’assurdo) a queste cose è che nel grande processo mondiale in cui l’Asia si espande incessantemente COL LAVORO BEN ORGANIZZATO l’egemonia americana si trova in gravissimo pericolo ed usa sapientemente la sua intelligenza politica cercando di impedire in primo luogo una saldatura dell’Europa con la Russia e con la Cina.

È grottesco che in Europa, ma soprattutto in Italia, essere europeisti voglia dire essere accoglienti verso l’Africa e non si possa mai parlare di misure atte a creare una maggiore comunità di organizzazione e di interessi tra gli europei. E che nonostante l’autoscioglimento dellUnione Sovietica si continui come niente fosse a fare, con spese ingenti, la guerra, fredda ma sempre più calda, contro la Russia.
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Messaggioda Berto » dom dic 10, 2017 7:34 am

Non esiste alcun obbligo all'accoglienza e non accogliere è un dovere quando l'invasione si fa potenzialmente mortale e viola i nostri diritti umani;
impedire l'invasione anche con le armi è un diritto e un dovere di legittima difesa.




La crisi migratoria europea: Arriveranno ancora milioni di migranti - "L'esodo africano di proporzioni bibliche impossibile da fermare"
di Soeren Kern
8 dicembre 2017
Pezzo in lingua originale inglese: Europe's Migrant Crisis: Millions Still to Come
Traduzioni di Angelita La Spada

https://it.gatestoneinstitute.org/11512 ... opea-esodo


Più di sei milioni di migranti sono in attesa nei paesi del Mediterraneo di raggiungere l'Europa, secondo un rapporto riservato del governo tedesco trapelato e finito sulle pagine del quotidiano tedesco Bild.

"I giovani hanno tutti il cellulare e possono vedere cosa accade in altre parti del mondo e questo agisce da calamita." – Michael Møller, direttore generale della sede delle Nazioni Unite a Ginevra.

"I più grandi movimenti migratori devono ancora avvenire: la popolazione africana si raddoppierà nei prossini decenni. (...) La Nigeria [crescerà] fino a quattrocento milioni. Nella nostra era digitale, con Internet e i telefoni cellulari, tutti sanno della nostra prosperità e conoscono il nostro stile di vita. Devono ancora arrivare da otto a dieci milioni di migranti ." – Il ministro tedesco dello Sviluppo Gerd Müller.

Il vertice tra Unione Europea e Unione Africana, svoltosi ad Abidjan in Costa d'Avorio, il 29-30 novembre scorsi, è miseramente fallito dopo che 55 leader africani e 28 leader europei presenti al summit non sono stati in grado di trovare un accordo anche sulle misure fondamentali per impedire a potenziali decine di milioni di migranti africani di inondare l'Europa.

Malgrado le aspettative elevate e le altisonanti dichiarazioni, l'unica decisione concreta uscita dal vertice di Abidjan è stata quella di promettere l'evacuazione di 3.800 migranti africani bloccati in Libia.

Più di sei milioni di migranti sono in attesa nei paesi del Mediterraneo di raggiungere l'Europa, secondo un rapporto riservato del governo tedesco trapelato e finito sulle pagine del quotidiano tedesco Bild. Il report afferma che un milione di persone sta aspettando di farlo in Libia; un altro milione in Egitto, 720 mila in Giordania, 430 mila in Algeria, 160 mila in Tunisia e 50 mila in Marocco. Più di tre milioni di persone che sono in attesa in Turchia al momento non possono entrare in Europa a causa dell'accordo sui migranti che l'Unione Europea ha concluso con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

L'ex capo dell'ambasciata britannica a Bengasi, Joe Walker-Cousins, ha avvertito che un milione di migranti provenienti dai paesi africani sono già in viaggio verso la Libia e l'Europa. Gli sforzi dell'Ue per formare istruttori di una guardia costiera libica sono stati "troppo esigui e tardivi", egli ha affermato. "I miei informatori nell'area mi dicono che ci sono un milione di potenziali migranti, se non di più, che stanno già arrivando dall'Africa centrale e dal Corno d'Africa".

Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha dichiarato che l'Europa sta "sottovalutando" l'entità della gravità della crisi migratoria e che "milioni di africani" inonderanno il continente nei prossimi anni, se non saranno adottate misure urgenti.

In un'intervista al Messaggero, Tajani ha parlato di un esodo "di proporzioni bibliche che sarà impossibile fermare" se l'Europa non riuscirà ad affrontare ora il problema:

"La crescita della popolazione, i cambiamenti climatici, la desertificazione, le guerre, la carestia in Somalia e in Sudan. Questi sono i fattori che costringono le persone a lasciare i loro paesi.

"Quando le persone perdono la speranza, rischiano di attraversare il Sahara e il Mediterraneo perché è ancora meglio che rimanere nel loro paese, dove corrono rischi enormi. Se non contrasteremo subito questo fenomeno, nei prossimi anni ci ritroveremo con milioni di immigrati alle nostre porte.

"Oggi stiamo cercando di risolvere un problema di poche migliaia di persone, ma dobbiamo avere una strategia per milioni di persone".

Pochi giorni prima del vertice tra Unione Europea e Unione Africana, Tajani aveva invocato un "Piano Marshall per l'Africa" – un piano di investimenti a lungo termine da 40 miliardi di euro per favorire l'istruzione e incentivare la creazione di posti di lavoro nel continente per dissuadere le persone a non andarsene. Tajani ha detto che la crescita esponenziale della popolazione in Africa sarà una "bomba" demografica che potrebbe spingere milioni di africani in Europa. "Senza una strategia avremo terrorismo, immigrazione illegale, instabilità", egli ha affermato.

Più della metà della crescita globale della popolazione da qui al 2050 si verificherà in Africa, secondo il rapporto delle Nazioni Unite di "Revisione 2017 sulle Prospettive della Popolazione Mondiale". Il report stima che la popolazione africana aumenterà di 1,3 miliardi, passando da 1,2 miliardi nel 2017 a 2,5 miliardi nel 2050. Tra il 2017 e il 2050, si prevede che le popolazioni di 26 paesi africani raddoppieranno rispetto alle dimensioni del 2017.

Secondo le Nazioni Unite, gran parte dell'aumento della popolazione africana si verificherà in Nigeria, il settimo paese più popoloso al mondo. Entro il 2050, la Nigeria supererà gli Stati Uniti diventando la terza nazione più popolosa al mondo, dopo l'India e la Cina (la popolazione dell'India dovrebbe superare quella della Cina entro il 2024).

Oltre il 2050, si prevede che l'Africa sarà l'unica regione al mondo ad avere "una sostanziale crescita demografica" – secondo il rapporto, la quota della popolazione globale del continente passerà dal 17 per cento nel 2017 al 40 per cento entro il 2100.

L'Africa è attualmente il continente più giovane al mondo: il 60 per cento della sua popolazione ha meno di 25 anni a fronte del 32 per cento del Nord America e al 27 per cento dell'Europa.

I 28 Paesi membri dell'UE hanno un Pil di 18 trilioni di dollari, nove volte i 2 trilioni di dollari dell'Africa.

Il direttore generale della sede delle Nazioni Unite a Ginevra, Michael Møller, ha dichiarato che l'Europa deve prepararsi ad accogliere altri milioni di migranti dall'Africa, dall'Asia e dal Medio Oriente. In una intervista a The Times, Møller, un danese, ha detto:

"Quella a cui stiamo assistendo è una delle più grandi migrazioni umane nella storia. E rischia di accelerarsi. I giovani hanno tutti i telefoni cellulari e possono vedere cosa sta succedendo in altre parti del mondo, e questo agisce da calamita".

Il ministro tedesco dello Sviluppo Gerd Müller ha fatto eco al monito di Møller:

"I più grandi movimenti migratori devono ancora avvenire: la popolazione africana si raddoppierà nei prossini decenni. Un paese come l'Egitto crescerà fino a cento milioni di abitanti e la Nigeria fino a quattrocento milioni. Nella nostra era digitale, con Internet e i telefoni cellulari, tutti sanno della nostra prosperità e conoscono il nostro stile di vita".

Müller ha aggiunto che soltanto il 10 per cento di coloro che sono diretti in Europa ha raggiunto il Vecchio Continente: "Arriveranno ancora otto-dieci milioni di migranti".

Sul Financial Times Gideon Rachman spiega così la situazione dell'Europa:

"Una possibile reazione da parte dell'Europa è quella di accettare il fatto che la migrazione dal resto del mondo è ineluttabile – e di sostenerla senza riserve. Le economie europee piene di debiti hanno bisogno di una iniezione di giovinezza e dinamismo. Chi lavorerà nelle case di riposo e nei cantieri edili, se non gli immigrati provenienti dal resto del mondo?

"Ma anche quegli europei che sono favorevoli all'immigrazione tendono a sostenere che, ovviamente, i nuovi arrivati nel continente devono accettare 'i valori europei'. Ciò potrebbe essere irrealistico. (...) Molti immigrati provenienti dal Medio Oriente e dall'Africa si portano dietro dei comportamenti molto più conservatori e sessisti. Ci vorrà più di qualche lezione di educazione civica per cambiare questo... .

"È possibile che gli Stati insulari circondati dall'Oceano Pacifico, come il Giappone, o l'Australia, mantengano norme rigorose in materia di immigrazione. Sarà praticamente impossibile farlo per una Unione Europea che fa parte di un blocco euroasiatico ed è separata dall'Africa solo da stretti tratti del Mediterraneo".



Si può fermare e si deve fermare anche con le armi.
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Messaggioda Berto » lun dic 11, 2017 9:43 pm

Non portarti la morte in casa, non hai colpe né responsabilità
viewtopic.php?f=194&t=2624

Parassiti, falsi, manipolatori dei diritti umani, ladri di vita
viewtopic.php?f=205&t=2668

Pensa prima alla tua gente e al tuo paese, invece che agli africani e all'Africa
viewtopic.php?f=205&t=2681

All'Africa e agli africani non dobbiamo nulla, ma proprio nulla, niente di niente, tanto meno agli asiatici e ai nazisti maomettani d'Asia e d'Africa
viewtopic.php?f=194&t=2494

All'area arabo islamica del nazismo maomettano d'Africa e d'Asia, noi europei, occidentali, atei e cristiani non dobbiamo nulla, anzi
viewtopic.php?f=188&t=2674

Nazismo maomettano = Islam = dhimmitudine = apartheid = razzismo = sterminio
viewtopic.php?f=188&t=2526

Il maomettismo e i maomettani o l''Islam e gli islamici sono una minaccia, una offesa, un'ingiuria, un pericolo per l'umanità intera
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 5512703312
viewtopic.php?f=188&t=2667

Si applichi la Legge Mancino al nazismo maomettano e ai suoi seguaci
viewtopic.php?f=188&t=2673

Bandire l'Islam prima che distrugga l'Europa e il Mondo
viewtopic.php?f=188&t=2374
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Messaggioda Berto » dom gen 21, 2018 1:17 pm

Rabbino Di Segni: «Migrazione islamica fuori controllo, è un problema per tutti»
2018/01/20

https://voxnews.info/2018/01/20/rabbino ... -per-tutti

Rabbino Di Segni, da 17 anni capo religioso della comunità ebraica di Roma lancia l’allarme immigrazione islamica in una intervista al Corriere.
Era ora:

Siete il popolo eletto?

«Non nel senso di una presunta superiorità. L’elezione è una sfida. È una continua messa alla prova. Non ti è consentito quel che è permesso a una persona normale. Sei chiamato a rispettare una disciplina particolare, con tutti i rischi che questo comporta».

Marx, Freud, Einstein: qual è il segreto dell’intelligenza degli ebrei?

«Se ti considerano diverso, finirai per comportarti in modo diverso, anche se non sei religioso; e l’evoluzione nasce dalla differenza. Siamo un popolo ricco di eccessi, in positivo e in negativo: ci sono ebrei molto intelligenti, e altri che non lo sono».

Lei ha detto: «Abbiamo sempre inventato cose che ci hanno portato via». Cosa intende?

«Le rivoluzioni del primo ‘900 sono state fatte da ebrei, poi eliminati scientificamente uno per uno, da Trotzky in giù. In Italia abbiamo avuto Modigliani e Treves, che fece il duello col Duce. Lo diceva già Malaparte: un ebreo può fare la rivoluzione, non comandare».

Lei ha biasimato l’Italia per aver votato contro il riconoscimento di Gerusalemme capitale di Israele. Perché?

«Perché è il riflesso della tipica posizione cristiana e più ancora musulmana per cui gli ebrei possono essere sottomessi o tollerati, mai sovrani, neppure a casa propria».

C’è anche un antisemitismo di sinistra?

«Certo che c’è».

Lei non ha punti di disaccordo con Papa Francesco sui migranti?

«Sui migranti noi ebrei siamo lacerati. La fuga, l’esilio, l’accoglienza fanno parte della nostra storia e della nostra natura. Ma mi chiedo: tutti i musulmani che arrivano qui intendono rispettare i nostri diritti e valori? E lo Stato italiano ha la forza di farli rispettare?».

«Purtroppo devo rispondere due no. Per questo sono preoccupato. L’Europa è nata dopo Auschwitz; non vorrei che finisse con un’altra Auschwitz. Non so chi sarebbero stavolta le vittime. So che la migrazione incontrollata può provocare una reazione di intolleranza; ci andremmo di mezzo anche noi, e forse per primi».

L’arrivo di migliaia di migranti musulmani è un problema per gli ebrei?

«Non solo per gli ebrei; per tutti».
Al corteo del mese scorso a Milano si sono sentiti slogan in arabo che inneggiavano a Khaybar, la strage di ebrei fatta da Maometto. Ho ricevuto lettere private di scuse da parte di organizzazioni islamiche; non ho sentito parole pubbliche».
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Ecco quando le migrazioni sono invasioni

Messaggioda Berto » dom gen 21, 2018 3:47 pm

Invasione criminale

Scontri armati tra migranti e polizia – La cruna dell'ago
di Cesare Sacchetti
2018/01/20

https://lacrunadellago.net/2018/01/20/l ... -e-polizia

La guerriglia sulle autostrade del Belgio. Accade sull’autostrada E-40, vicino alla città di Groot-Bijgaarden, a pochi passi da Bruxelles, nella regione delle Fiandre. Su quel tratto stradale spesso transitano autoarticolati diretti verso il Regno Unito, e non è raro che i migranti tentino di salire a bordo di questi mezzi pesanti per approdare in Gran Bretagna. Quello che è accaduto lo scorso giovedì notte, riportato dal giornale belga Het Nieuwsblad, però è più preoccupante.

Risultati immagini per Groot-Bijgaarden E40
L’autostrada E-40 in Belgio, luogo dello scontro armato tra i migranti e la polizia

I migranti, in massima parte originari da Iraq, Afghanistan e Iran, non si sono arresi tranquillamente alla polizia. Una volta che di fatto la polizia del posto ha tentato di prenderli in custodia, sono fuggiti nelle boscaglie vicine ma si trattava solo di una fuga temporanea. Hanno chiamato rinforzi e hanno affrontato le forze dell’ordine con mazze e bastoni in un vero e proprio scontro armato.

Proprio su quell’autostrada c’erano già stati degli episodi di aggressione e violenze nei confronti dei conducenti dei camion che si rifiutavano di trasportare i migranti sui loro mezzi. I controlli delle forze dell’ordine belghe si sono intensificati a questo proposito per cercare di contrastare il traffico di esseri umani sulle autostrade del paese.

Lo scorso giovedì notte però la situazione è degenerata quando è esplosa la ribellione e l’aggressione contro i poliziotti che, nei loro controlli di rito, hanno scoperto i migranti che cercavano di salire a bordo di alcuni mezzi in un parcheggio sull’autostrada E-40 nei pressi di Groot–Bijgaarden.

E’ proprio il portavoce della polizia federale, Peter De Waele, a descrivere quanto accaduto. “Una pattuglia della polizia, formata da 6 agenti, stava effettuando dei controlli e ha sorpreso 5 migranti mentre cercavano di salire a bordo dei camion.” A quel punto, racconta De Waele, “gli uomini sono fuggiti nei cespugli per poi ritornare subito dopo con dei rinforzi armati di mazze e bastoni”. I poliziotti belgi quindi si sono visti accerchiati e in inferiorità numerica, perché i migranti avevano formato un gruppo di 40 persone estremamente aggressivo e che si incitavano l’uno con l’altro per lanciare gli attacchi contro gli agenti.

In un primo momento, prosegue De Waele, “i poliziotti hanno cercato di difendersi con i manganelli”, ma per cercare di riportare la situazione alla calma, gli agenti di polizia sono stati costretti a sparare un colpo di pistola in aria per far desistere i migranti inferociti dall’aggressione. Solamente due settimane prima a Kempen, una regione nel Nord-Est del Belgio, la polizia aveva fermato un furgone carico di 30 persone che una volta vistosi scoperte avevano cercato di ribellarsi.

Ma quanto accaduto a Groot-Bijgaarden non ha precedenti specifici e preoccupa non poco le forze dell’ordine. Lo stesso De Waele evidenzia che a differenza dei precedenti controlli, i “migranti ora non fuggono, ma attaccano direttamente la polizia”. Le autostrade del Belgio,a quanto pare, sono diventate teatro di scontri armati.
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Ecco quando le migrazioni sono invasioni

Messaggioda Berto » lun feb 12, 2018 7:13 pm

Sbarchi prima di Renzi

2003 14.331
2004 13.635
2005 22.939
2006 22.016
2007 20.455
2008 36.951
2009 9.573
2010 4.406
2011. 64.261
2012 13.245
2013 42.925

Sbarchi dopo Renzi

2014 170.100
2015 153.842
2016 181.283
2017 119.310

Non vi sembrano abbastanza?? Continuate a votare chi è a favore dell’invasione. (cit.)


Sbarchi, ecco le cifre: dal 2002 al 2014 arrivati in oltre mezzo milione
di Giorgia Castelli
lunedì 20 aprile 2015

http://www.secoloditalia.it/2015/04/sba ... zo-milione

L’escalation dei numeri degli sbarchi è da brivido. Dal 2002 al dicembre 2014 sono arrivati in Italia 458478. Ecco le cifre anno per anno. Nel 2002 sono arrivati nelle nostre coste 23.719. Ministro dell’Interno di allora era il forzista Beppe Pisanu.

Sbarchi, cifre da capogiro

Nel 2003 gli sbarchi sono diminuiti a 14.331. Come si legge in una circolare pubblicata allora a firma del ministro Pisanu gli sbarchi di immigrati nel 2003 erano diminuiti del 40%. «In particolare – si legge nella nota – si conferma il sostanziale azzeramento del flusso migratorio verso la Puglia (-96% circa, da 3.372 nel 2002 a 137 nel 2003), come risultato del buon funzionamento dell’accordo con l’Albania. Analoga situazione si riscontra in Calabria (-92% circa, da 2.122 a 177), come effetto dei numerosi accorsi con i Paesi amici dell’altra sponda del Mediterraneo. Anche per quanto riguarda gli sbarchi in Sicilia si registra una notevole diminuzione (-23%9, pur restando il flussso ancora sostenuto, pur restando il flusso ancora sostenuto (dai 18.225 arrivi nel 2002 ai 14.017 nello scorso anno)». I dati, scriveva il ministro Pisanu, «confermano la validità della linea seguita nell’applicazione della legge Bossi-Fini». Anche nel 2004 sono ulteriormente diminuiti e sono scesi a 13.635. Mentre nel 2005 c’è stata un’impennata che ha portato le nostre coste ad essere prese d’assalto da 22.939 immigrati. Per poi avere una leggera diminuzione nel 2006 quando gli sbarchi sono passati a 22.016. Fino a maggio 2006 a reggere il ministero dell’Interno era sempre Pisanu, poi dal 17 maggio le redini del dicastero col secondo governo Prodi sono passate nelle mani di Giuliano Amato fino all’8 maggio del 2008. Nel 2007 gli sbarchi si sono assestati a 20.455. Per poi salire nuovamente nel 2008 a 36.951.

Con Maroni nel 2010 sono crollati a 4.406

Con Roberto Maroni nel 2009 sono scesi a 9.573 e nel 2010 sono crollati a 4.406. Nell’anno 2011 un’impennata di arrivi: 64.261. Come si legge nel Rapporto annuale Sprar del 2011: «I flussi migratori dalla Tunisia e dalla Libia degli ultimi mesi, causati dall’inasprirsi delle tensioni in questi territori, lo scoppio della guerra civile e il successivo intervento militare internazionale hanno determinato un aumento degli sbarchi di migranti». Nel 2012 finita l’emergenza umanitaria c’è stata una nuova contrazione degli sbarchi: scesi a 13.267. Col governo Letta e ministro Angelino Alfano nel 2013 gli arrivi sono ulteriormente saliti a 42.925. Nel 2014 c’ è stato un boom di sbarchi: 170mila. In totale dal 2002 alla fine del 2014 sono giunti in Italia 458. 478.
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