CLNV, Plebiscito.eu, LIFE, Gandhi, disobbedienza fiscale

Re: CLNV comitato liberazione nazionale veneto ???

Messaggioda Berto » dom mar 05, 2017 8:27 am

Fanfaroni prexountuoxi envaxà dal mito de Venesia

CLNV e C.L.N.V.
comitato liberazione nazionale veneta, da Bergamo a l'Istria




On CLNV
Sti ki łi saria drio laorar par rendarne łebari a naltri veneti
http://www.clnveneto.com/post/la-via-della-liberta



Naltro CLNV
LA STRUTTURA DEL C.L.N.V.
COMITATO LIBERAZIONE NAZIONALE VENETO
Il Percorso di Libertà del Popolo Veneto da Bergamo all'Istria
http://clnveneto.ch

Il C.L.N.V. (Comitato Liberazione Nazionale Veneto) è legalmente costituito e dichiarato presso la O.N.U.
La sua struttura è tipicamente veneta con cariche pro-tempore ed un organo decisionale, la “Quarantia Etica” che lavora con un’unica finalità che è l’ottenimento della Decolonizzazione dei Territori Veneti occupati dall’Italia.


Ki łi se ga dexmentegà de metarghe anca la decołonixasion de l'Istria da łi croati ma anca da łi tałiani.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: CLNV comitato liberazione nazionale veneto ???

Messaggioda Berto » dom mar 05, 2017 2:10 pm

Semo rivà al marcà de łe careghe del falbo Major Consejo co tanto de punti cofà al soramarcà: 20 euri al mexe = 1 punto


REPUBBLICA VENETA
ALLARGARE IL MAGGIOR CONSIGLIO

https://www.facebook.com/photo.php?fbid ... 7566211992


Non sarebbe ora di allargare il numero dei Membri del Maggior Consiglio?
Vediamo di preparare una campagna adeguata e di rafforzare le istituzioni venete con 100 nuovi membri del Maggior Consiglio entro il 25 aprile 2017.
Chi volesse aprire la llsta, compili la scheda qui allegata e la mandi via mail a "governoveneto@gmail.com".
L'adesione è libera, ma soggetta all'approvazione del Maggior Consiglio.
La partecipazione al MC comporta l'impegno di sostenere finanziariamente le istituzioni con un versamento minimo di 20 euro mensili. Ogni contributo di 20 euro darà diritto a un punto nella propria scheda di votazione.
Non è prevista la sospensione per morosità nei versamenti, ma eventualmente solo per gravi motivi dannosi alla Repubblica Veneta.
Venezia 5.3.2017
Albert Gardin – 121° Doge


Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -punto.jpg
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Messaggioda Berto » ven mar 24, 2017 6:19 am

Coaja de ła LIFE el scrive:

http://www.life.it/1/non-pagare-le-tass ... apevolezza

Non pagare le tasse con consapevolezza
Pubblicato 23 marzo 2017 | Da daniele

Questi appunti possano essere di aiuto a chi intraprende una qualunque forma di resistenza fiscale contro lo Stato italjano ed il suo ostinato e consapevole diniego al diritto di autodeterminazione del Popo£o Veneto; possano limitare al minimo le eventuali negative conseguenze di una radicale azione di disobbedienza civile dal risultato estremamente incerto e imprevedibile.

Indipendentemente dal fatto che non si paghino le tasse per motivi ideologici e politici, per impossibilità materiale o semplicemente per gabbare lo Stato, è opportuno sapere che sottrarsi agli obblighi fiscali prescritti da questo, può comportare rischio di sanzioni penali e amministrative molto variabili, rapportato alle azioni poste in essere e all’entità dell’eventuale evasione.

Da evitare, quindi, l’evasione fiscale come sotto individuata

EVASIONE FISCALE diventa reato penale quando:

Dichiarazione fraudolenta
L’imposta evasa è più di 30.000€ per singola voce, il reddito non dichiarato è più del 5% del reddito totale o supera 1,5 mln di € Multa, carcere da 1anno e 6 mesi fino a 6 anni

Dichiarazione infedele
L’imposta evasa è più di 150.000€, il reddito non dichiarato è più del 10% del reddito totale o supera 3 mln di € Multa, carcere da 1 a 3 anni

Dichiarazione omessa
L’imposta evasa è più di 50.000€ Multa, carcere da 1 a 3 anni

Emissione fatture false
È sempre reato Multa, carcere da 1 anno e 6 mesi a 6 anni

Occultamento o distruzione documenti contabili
È sempre reato Carcere da 6 mesi a 5 anni

Non è reato l’omesso versamento di Iva e di ritenute certificate, fino a 250.000€.

Non è reato omettere il versamento di imposte e tasse, per impossibilità economiche o per altri motivi, dopo aver prodotto una fedele dichiarazione, né sono previste sanzioni penali, ferma restando la responsabilità in solido col patrimonio sociale o personale, nei termini e modi previsti. In questo caso la prescrizione per omesso versamento è di 5 anni mentre per l’evasione accertata sarà di 10 anni procrastinabile, per interruzione dei termini, all’infinito.

Daniele Quaglia


Coaja el se ga dexmentegà de contar ła roba pì enportante ke a ghè anca:

Decreto legislativo del 1947
http://www.ilgazzettino.it/vicenza_bass ... 12519.html
Entrambi sono citati nei mandati di perquisizione che sono stati notificati a 19 degli indagati sulla base di un decreto legislativo del 1947 che punisce con la reclusione da sei mesi a cinque anni «chiunque con qualsiasi mezzo promuove ed organizza accordi o intese tra i contribuenti al fine di ritardare, sospendere o non effettuare il pagamento di imposte dirette o indirette, ordinarie e straordinarie in esazione è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni».


Art 415 CP tałian
https://books.google.it/books?id=JH-OOt ... ti&f=false

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... /415-1.jpg
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Messaggioda Berto » sab mar 25, 2017 11:28 pm

???

Fermato da agenti «Non do documenti perché sono veneto»
Il denunciato era stato coinvolto nel caso del Tanko
25.03.2017
Valentino Gonzato

http://www.ilgiornaledivicenza.it/terri ... scroll=180

VICENZA. Si è rifiutato di mostrare i documenti ai poliziotti perché ha affermato di non riconoscere lo Stato italiano. E mentre gli agenti lo portavano in questura ha preso il cellulare per scrivere su Facebook e dichiararsi «prigioniero di guerra». «Mi ha prelevato ora una volante della polizia occupante italiana e mi sta portando presso la questura di Vicenza. Abuso e atto intimidatorio», ha scritto. Un’ora dopo, Gabriele Perucca, 47 anni, di Montegalda, già coinvolto nell’indagine sul cosiddetto Tanko e conosciuto anche per le proteste dei forconi di qualche anno fa, è uscito dagli uffici di viale Mazzini con in mano una denuncia. Ora la vicenda, accaduta attorno alle 21 di giovedì in viale Verona, è all’esame della Digos.
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Messaggioda Berto » mar mag 02, 2017 9:45 am

Sti kì li ga scuminsià a esar pì coreti

http://www.clnveneto.com/post/aggiornam ... a-bollette

ATTENZIONE!

CHI VI DICE CHE LA LEGGE DEI 220 GIORNI NON E’ PIU’ POSSIBILE UTILIZZARLA E’ MALE INFORMATO.NOI ABBIAMO VERIFICATO CON I NOSTRI LEGALI ED E’ VALIDA ED E’ STATA RICONFERMATA ANCHE NEL DECRETO LEGISLATIVO 159/2015.

ATTENZIONE!

NON-ASCOLTATE CHI VI DICE DI NON PAGARE L’IVA E LE ACCISE IN BOLLETTA PERCHE’ VI RITROVATE CON IL CONTATORE STACCATO, MOTIVO? LA SOCIETA’ CHE VI FORNISCE ENERGIA E’ UNA SOCIETA’ PRIVATA CON LA QUALE AVETE FIRMATO UN CONTRATTO E VI SIETE IMPEGNATI A RISPETTARLO E NON SI PUO’ FARE A MENO DI PAGARE SENZA ESSERE PERSEGUIBILI.

IN QUESTO CASO NON CENTRA NULLA LO STATO ITALIANO E NEANCHE IL DIRITTO INTERNAZIONALE MA VALE CIO’ CHE AVETE FIRMATO.

PENSATECI BENE PRIMA DI FARE QUALCOSA DI SBAGLIATO, INFORMATEVI DA CHI E’ PREPARATO IN MATERIA, PER ESEMPIO DA UN PROFESSIONISTA EVITATE DI CHIEDERE A CHI SI IMPROVVISA ESPERTO IN MATERIA!
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Messaggioda Berto » mar giu 06, 2017 12:52 pm

???

Autodeterminazione è indipendenza

http://www.life.it/1/autodeterminazione-e-

Dov’è la voglia di autodeterminazione? Dov’è finito l’orgoglio indipendentista Veneto? Scartata la via partitica, preda prediletta della corruzione istituzionalizzata, rimane solo l’esercizio effettivo dell’Autodeterminazione.

In questo senso:

Nel 2009 nasceva da elezioni democratiche il progetto LIFE-Autogoverno del Popolo Veneto che, nell’immediato ha subito 5 smembramenti e un’inchiesta giudiziaria a cui sono tutt’ora sottoposti 6 elementi;

Nel 2014 irrompeva nell’immaginario collettivo indipendentista veneto Plebiscito.eu che ha raggiunto fama internazionale grazie ai risultati conseguiti al Plebiscito digitale;

Un anno più tardi, in seno allo stesso progetto, avveniva l’elezione del Parlamento provvisorio della Repubblica Veneta alla quale ha partecipato anche il gruppo LIFE-APV in segno di cooperazione;

In contemporanea nasceva il CLNV, Comitato di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto che sembrava sbaragliare il campo dei concorrenti indipendentisti.

Allo stato attuale, LIFE-APV risulta fermo ai blocchi appesantito da un processo giudiziario, Po£isia Veneta, in atto dal 2010 che non trova conclusione;

Plebiscito si è adagiato sui fasti di una vana gloria appesantito dal miraggio di un cripto futuro e il suo organo più importante, il Parlamento, risulta inoperoso dalla triste seduta del luglio 2016 a Villorba;

il CLNV che segna un importante seguito di pubblico ha vari elementi coinvolti nelle vicende Tanko 2, il che sembra causa di lotte intestine di una certa rilevanza non ultima, la diatriba tra chi ritiene maestra la strada dell’autodeterminazione e chi sarebbe propenso a seguire quella della sovranità personale.

Sembra tutto fermo mentre, invece, dovrebbe essere tutto un ribollire di iniziative che potrebbero ispirarsi ai punti che il Centro Studi per i diritti umani dell’Università di Padova ha individuato nella relazione presentata alla conferenza di Bratislava del 1992:

1. fare immediato, esplicito riferimento al diritto internazionale dei diritti umani;

2. mettersi subito sotto l’autorità sopranazionale delle Nazioni Unite e delle istituzioni regionali a queste coordinate;

3. non usare la violenza, ma gli strumenti propri del metodo democratico: negoziato, referendum, plebiscito, elezioni, ecc.;

4. rispettare tutti i diritti umani, in particolare i diritti delle minoranze;

5. impegnarsi che la eventuale nuova entità territoriale non sia armata;

6. darsi una costituzione democratica che riconosca esplicitamente il primato del diritto internazionale dei diritti umani;

7. aderire subito ad un sistema di integrazione internazionale.

Erano le proposte che il gruppo LIFE-APV aveva rivolto al Parlamento provvisorio della Repubblica Veneta, Plebiscito.eu, rimaste inascoltate.

Considerando altresì che l’autodeterminazione è un diritto che va esercitato a prescindere;

che i soggetti legittimati a ciò possono essere sia Istituzioni democraticamente elette dal Popolo come nel caso del Parlamento di Plebiscito.eu, sia Comitati o Movimenti di liberazione accreditati come nel caso CLNV;

LIFE-APV si auspica che i due soggetti dopo una profonda riflessione interna con gli organi riuniti in seduta plenaria, possano pur continuando a mantenere una propria soggettività, condividere se non pianificare, l’autodeterminazione del Popolo Veneto.

In caso contrario, non è escluso che LIFE-APV riprenda la sua autonoma attività.

Daniele Quaglia



Patrizia Badii scrive:
5 giugno 2017
Ciao ,Daniele leggo che all’interno del CLNV ci sarebbero delle diatribe fra chi vorrebbe seguire la strada dell’Autodeterminazione e chi invece quella della sovranità individuale. All’interno del CLNV e vero che ci sono alcuni esponenti che da anni avevano fatto la dichiarazione sostituitiva, ( spero sia giusta la dicitura ma io sono ignorante in quella materia), in comune o ai tribunali, ma questo nulla ha che vedere con il percorso del CLNV che è nato per applicare e rivendicare il diritto di Autodeterminazione unica via che a tutto oggi persegue. Chi è all’interno del CLNV sa benissimo che questa è la via che noi abbiamo deciso di perseguire e non ce ne sono altre.
Mi scuso per l’intervento ma era un atto dovuto per chiarezza negli intenti e del percorso.
PAX TIBI
Patrizia Badii

franco Pistoia scrive:
6 giugno 2017

Caro amico Daniele, come a volte succede non si riesce ad avere una chiara concezione delle lotte svolte da altri, ma si cerca di distinguere solamente il proprio, o ciò che si sta facendo, e questo è certamente fuorviante e ci allontana dalla verità, in certi casi sarebbe meglio accertare se la notizia che ci perviene da terzi sia di prima qualità oppure si tratta della solita perversione usata spesso dai soliti nemici di tutti, nella specifica affermazione che hai usato per indicare che nel comitato esistono correnti diverse o alternative, posso confermare che non è così, il comitato prosegue con diligenza il compito che si era prefissato utilizzando la legge internazionale sull’autodeterminazione come diritto unico del popolo Veneto per la possibile liberazione dei territori occupati illegalmente dallo stato italiano. La mia stima nei tuoi confronti e in ciò che fa la Life è come da sempre molto alta ed è per questo che ti invito a sostenere il comitato (CLNV) in ogni vostra azione scritta o di fatto, in quanto con molta chiarezza persegue lo scopo unico e primario che ci accomuna. Qui mi fermo certo della tua comprensione sul motivo di questo scritto che serve solo a chiarire. Un cordiale saluto Franco Pistoia.
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Messaggioda Berto » mer lug 05, 2017 8:57 pm

???

MORTE ALL'ITALIA: ECCO LE RICETTE
Raffaele Serafini

https://www.facebook.com/bandierevenete ... ED&fref=nf

Prima soluzione:
Andate in banca e prelevate tutti i vostri soldi e portateli su una banca estera, è perfettamente legale, nell'Europa del libero commercio potete tenere il conto dove volete. Salverete i vostri risparmi e farete morire banche, stato e finanza ladra.
Seconda soluzione:
Non pagate più nulla allo stato italiano, non pagate, tenetevi i soldi per voi e i vostri cari. È inutile pagare un morituro, sono soldi buttati. Non dovete avere paura, loro giocano ad intimidirvi, ma non possono fare di più e lo sanno. Lo stato italiano vive solo grazie ad un sistema intimidatorio che incute terrore attraverso i mezzi di comunicazione di massa e le istituzioni.
Terza soluzione:
Disobbedite, delegittimate le istituzioni e chi serve lo stato italiano. Loro vi invitano a votare a partecipare perchè cercano legittimità, se voi non partecipate e disobbedite loro perdono legittimità. Disconoscete l'autorità italiana, in quanto illegittima. Non state al loro gioco, sono degli invasori parassiti che cercano di farvi partecipare al loro gioco: sudditi e regnanti. Smettetela di fare i sudditi, annullate la vostra schiavitù.
Quarta soluzione:
Rifiutate di cooperare con lo stato italiano e le sue istituzioni criminali, rifiutate di relazionarvi in qualsiasi modo con lo stato italiano. non lavorate, non fate alcun volontariato a favore dello stato italiano, sospendete qualsiasi collaborazione. Cortocircuitatelo.
Ricordate, uno stato muore o perchè viene invaso o pèrchè i sudditi non ci credono e lo rinnegano, è ne più ne meno che una forma di divorzio.
Lo stato italiano è un'associazione criminale che adopera le leggi per vessare la popolazione e mantenere i privilegi, è morale quindi lottare contro lo sttao italiano e chi lo serve per compiere atti immorali che vanno contro i diritti inalienabili e fondamentali dell'umanità e dell'individuo.
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Messaggioda Berto » mer lug 05, 2017 9:07 pm

SIAMO TUTTI DODDORE. ONORE ALL’INDIPENDENTISTA SARDO
di GIANLUCA MARCHI
05/07/2017

https://www.miglioverde.eu/tutti-doddor ... ista-sardo

Vedete, cari amici indipendentisti (almeno per chi lo è, non amico, ma indipendentista) è persino banale dire che “oggi siamo tutti Doddore Meloni“. Lui, il più conosciuto e battagliero degli indipendentisti sardi, si è lasciato morire in carcere dopo 69 giorni di sciopero della fame e della sete. Ha voluto ripercorrere, fino all’estremo sacrificio, la strada indicata da Bobby Sands, eroe dell’indipendentismo nordirlandese che si lasciò morire in carcere in segno di protesta per il regime duro a cui venivano sottoposti i detenuti repubblicani.

Doddore Salvatore Meloni era stato messo in galera il 28 aprile scorso a seguito di una sommatoria di pene per reati fiscali (il nostro amico Leo Facco lo farebbe santo subito per quei reati finalizzati a fregare lo stato italico), e all’appuntamento si era presentato innalzando la bandiera dei Quattro Mori e portando sottobraccio la biografia di Bobby Sands.

In un certo senso lui aveva già scelto il proprio destino. Sapeva che i reati fiscali per i quali era stato condannato erano più che altro un pretesto per fiaccare e mettere all’angolo un personaggio scomodo per le istituzioni italiche, soprattutto dopo che nel 2008 aveva proclamato la Repubblica indipendente di Malu Entu, non tanto per il gesto in se stesso, quando sul suo significato in prospettiva: il nucleo iniziale intorno al quale organizzare la battaglia verso l’indipendenza della Sardegna.

Si considerava dunque un prigioniero politico, la cui storia, ahimè, è conosciuta quasi esclusivamente nei nostri ambienti. Gli italiani non ne sanno quasi nulla, perché i grandi mezzi di comunicazione da cui si abbeverano se ne guardano bene dall’affrontare, con etica professionale, i temi dell’indipendentismo e dell’autonomismo. Proni alla volontà del potere, preferiscono il silenzio o semmai mettere in ridicolo certe idee e talune manifestazioni. In questo facilitati a volte dalla sprovvedutezza di taluni personaggi. Vedremo comunque in queste ore e nei prossimi giorni se e come parleranno della morte di Doddore.

Se ancora ci fosse bisogno di avere una prova provata che lo stato italiano “l’è tutto sbagliato e tutto da rifare”, anzi metaforicamente da far saltare per aria, essa viene da alcuni casi giudiziari di queste ultime settimane. Mentre Doddore Meloni veniva fatto marcire in carcere, e addirittura un giudice arrivava ad affermare che dietro le sbarre non correva alcun pericolo di vita (se fossi in lui andrei a nascondermi in qualche buco di culo del mondo), le istituzioni italiche e gli italiani si azzuffavano sul fatto se al capo assoluto della mafia, Totò Riina, dovesse essere riconosciuto il diritto di tornare a casa per essere avviato a una “morte dignitosa”. E Igor? E lo Zingaro? Mai trovati o fuggiti mentre stavano all’ergastolo! E che ci si poteva aspettare di diverso da uno Stato di cui la mafia è uno dei soci con le azioni che pesano.

Secondo caso. Doddore Meloni stava in carcere per alcuni reati fiscali e uno dei più grandi malversatori di questa fogna di paese, il signor Giovanni Zonin, per un ventennio presidente e dominus assoluto della Banca Popolare di Vicenza, uno che ha distrutto una banca e azzerato i risparmi di decine di migliaia di soci e clienti ma arricchito amici e amici degli amici, se ne va tranquillamente in giro da nullatenente ricchissimo.
Nessuno gli toccherà nemmeno un bene, perché li ha trasferiti a tempo debito a moglie e figli, evidentemente perché ben sapeva che il suo operato da banchiere tutto era fuorché specchiato.

Non c’è nulla da fare, questo è un paese tutto alla rovescia, nato male e cresciuto peggio. Come diceva il nostro grande Gilberto Oneto, il vero problema delle nostre comunità territoriali è l’Italia. Doddore, con il suo estremo sacrificio, ci ha insegnato che quando si insegue un’idea precisa e solida per la propria terra e la propria comunità, sul percorso ci può essere anche l’esito fatale, soprattutto quando questo è l’estremo gesto di ribellione verso uno stato che quelle terre e quelle comunità le vessa e le depreda costantemente. E ricorre alla persecuzione giudiziaria per spaventare e infiacchire gli uomini più esposti sulle cui gambe camminano tali idee.
Caro Doddore, onore a te e che la tua terra ti sia lieve…
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Messaggioda Berto » gio lug 06, 2017 8:03 pm

???


Garibaldi, Bossi e Zaia - Tre nomi, una garanzia per l’Unità d’Italia.
6 luglio 2017
Daniele Quaglia

http://www.life.it/1/garibaldi-bossi-e-zaia


Il primo, Garibaldi, nonostante la pressante controinformazione lo indichi, prove storiche alla mano, un criminale, questi detiene sicuramente il titolo di fautore materiale dell’Unità d’Italia.

Il secondo, Bossi, è colui che ha evitato la dissoluzione dell’Italia quando le spinte secessioniste del Veneto avevano raggiunto il massimo picco negli anni ’90. Aizzando le folle al grido di “secessione” e “Basta Roma, basta tasse” etichettava la LN come movimento secessionista e nel contempo incanalava la rabbia dei secessionisti nelle valvole di sfogo dei comizi: finito il comizio tornava la quiete e indisturbato poteva continuare a governare l’Italia dall’interno dei governi a cui la LN ha partecipato con Berlusconi, negli ultimi 25 anni.

Il terzo, Zaia, è il garante dell’art. 5 della Costituzione italiana che definisce la Repubblica italiana una e indivisibile, colui che definitivamente pone fine al sogno di ogni Veneto di vivere in una Repubblica Veneta, libera, indipendente e sovrana.

Il motivo è presto chiarito in quanto un fatto è certo: i Veneti sono discriminati.

perché subiscono dallo Stato italiano una pressione fiscale, la più alta tra le regioni italiane, alla pari dei paesi nord europei ma con un ritorno in servizi da paese sottosviluppato;
perché una parte di Veneti vive in FVG e Trentino, territori privilegiati dallo Statuto speciale;
perché è negata la conoscenza della loro Storia;
perché è negato lo studio della propria lingua;
perché non possono coltivare liberamente le proprie tradizioni (festività 1 marzo “kao de ano”, 25 aprile “San Marco”).

Di fatto tutti i Veneti, presi singolarmente, sono unanimi nel sostenere che sono sfruttati e discriminati tanto che è diventata quasi una moda rivendicare il diritto all’autodeterminazione dei Popoli. E’ qui che il sogno dei Veneti si infrange, sull’operato di Bossi, prima e di Zaia, ora.

Il diritto di autodeterminazione dei Popoli è riservato, secondo la Corte Internazionale di Giustizia, a quei popoli che si trovano in una di queste tre situazioni:

– sotto occupazione militare da parte di un altro Stato;
– soggetti a colonizzazione;
– sottoposti a discriminazione razziale.

Se la Lega Nord, movimento secessionista, ha “governato” l’Italia negli ultimi 25 anni; se nello stesso tempo ha governato anche la Regione Veneto; se Zaia, esponente LN, è già al suo secondo mandato come governatore del Veneto; se Zaia ha proposto addirittura il referendum per l’autonomia ………. chi va a dire a quelli della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja che i Veneti sono occupati militarmente, colonizzati e discriminati da Roma quando sono governati da una compagine secessionista? Che rivendicano pure il diritto di autodeterminarsi?

Ecco allora che il referendum sull’autonomia, che non ha alcun valore, essendo un referendum consultivo, diventa un mezzo non per offrire maggior autonomia alla regione Veneto, come sbandierato ai quattro venti, ma per affossare definitivamente la più minima possibilità, democratica e pacifica, di rendere il Popolo Veneto, libero, indipendente e sovrano nonché per garantire l’Unità della Repubblica italiana, minacciata dai Veneti stessi.

Zaia, da questo punto di vista, ha fatto meglio di Bossi e meglio di Garibaldi!

Questa è la verità indicibile anche se mi sarò attirato l’ira da parte di qualcuno. Spero solo che il destino sia clemente nei miei confronti e mi eviti la sorte di vedere i monumenti a Garibaldi, nelle piazze italiane, affiancati da quelli dedicati a Bossi e a Zaia.
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Messaggioda Berto » mer lug 19, 2017 2:18 pm

A tuti sti prexuntuoxi, fanfaroni, idolatri e credułi se ga xontà sti kì de ła IV via coeła de łe tante ciacołe ... .

Se capise suito ke anca sti pori toxati kì łi xe envaxà dal mito de Venesia e łi scanvia ła storia de Venesia par ła storia dei Veneti e de ła tera veneta.

Sta IV via fondà sol falòbo mito de Venesia no ła porta da gnaona parte.



https://www.facebook.com/groups/1212142 ... 1181875440

LA QUARTA VIA ALLO STATO VENETO!!!

(roba per venetisti incalliti)

Ormai abbiamo una discreta esperienza circa le proposte e le iniziative indirizzate al ripristino dello stato perduto, le nostre generazioni da 40 anni circa ne sentono parlare e molti hanno "provato" o ci stanno lavorando.

Fondamentalmente, semplificando all'estremo, le modalità proposte sono 3.

1) La VIA DELLA POLITICA attraverso l'adesione a partiti locali identitari che propongono, in modo più o meno esplicito, una successione di azioni per giungere alla creazione di un nuovo stato, passando per il consenso popolare ad un partito regionale per poi, come regione, avviare le pratiche di trattativa con lo stato italiano per la separazione.

2) La VIA CONFLITTUALE che prevede una sorta di ribellione pacifica a livello fiscale e di disobbedienza civile, magari ispirandosi alle epopee mitiche di grandi stati orientali, puntando sulla aggregazione di popolo che, per motivi di natura economica e/o identitaria, assuma atteggiamenti di rifiuto allo stato imposto, con la conseguenza che, stando ad una interpretazione dei trattati internazionali, e facendo intervenire gli enti preposti, l'italia sia costretta ad abbandonare il territorio.

3) La VIA DEI RICORSI LEGALI con la quale, considerando il fatto oggettivo che la presenza dell'italia sui territori veneti è illegale a causa delle anomalie compiute nel 1866 (e nel 1859), cerca di impostare una azione di ricorso presso gli enti internazionali preposti, affinché siano loro a dichiarare il ripristino della piena sovranità dello Stato Veneto.

Le tre vie sono tutte e tre valide e praticabili... in teoria!

Ci sono dei problemi...

Le varie "organizzazioni" che se ne occupano sono costituite da gente in gamba e mossa da buoni principi e ideali alti, però, chi più chi meno, ognuno di loro pare essere convinto della bontà esclusiva del proprio progetto (e delle proprie idee!) e i contrasti tra gli operatori delle diverse strutture (ma anche all'interno tra "colleghi") sono abbastanza frequenti (ed evidenti) fornendo, già da lì, un segnale eloquente che "c'è qualcosa che non va".

Per tutti, dopo gli incoraggianti successi iniziali, i tempi del raggiungimento del successo, che all'inizio parevano definiti, si allungano a dismisura divenendo sempre più vaghi ed incerti, andando poi a raggiungere i limiti della saturazione e conseguente stasi.

Purtroppo la pratica è ben diversa dalla teoria e spesso le frustrazioni nascono proprio dalla constatazione che le cose non vanno come ci si era immaginato.

Le tre vie NON POSSONO FUNZIONARE!

Obiettivamente, procedendo così come stanno andando ora, non porteranno MAI alla creazione o al ripristino dello stato.
Essenzialmente perché le tre vie necessitano di una adesione MAGGIORITARIA della popolazione ma questa adesione è IMPOSSIBILE da raggiungere a causa di alcuni fattori presumibilmente trascurati (o ignorati?) da chi nonostante tutto ci crede e continua a crederci.

Le cause principali della inagibilità delle tre vie alla indipendenza.

1) La popolazione, dal punto di vista mentale e identitario NON è veneta. Dopo 150 anni di ininterrotta pulizia etnica con sterminii e deportazioni. Dopo 200 anni di costante ininterrotto LAVAGGIO DEL CERVELLO... la gente che oggi risiede nel territorio NON ha coscienza del proprio essere e della propria identità. Peggio!... vede le azioni dei movimenti/organismi/partiti INDIPENDENTISTI come OSTILI, destinati pertanto inesorabilmente al seguito di ridotte minoranze.

2) Tutte e tre le vie sono a VALENZA POLITICA e si vanno a confrontare con le proposte politiche di partiti e sindacati e associazioni italiane, entrando inevitabilmente in contrasto con esse. Purtroppo, TUTTI sono, a vario titolo e in vario modo, legati o condizionati da enti, partiti, organizzazioni italiane, e TUTTI tengono (consciamente o inconsciamente) in primaria considerazione le indicazioni di QUELLE organizzazioni.

3) Il carattere dei Veneti (dipendente dal dna tuttora prevalente nel territorio) li induce alla sottomissione rassegnata al potere costituito. Storicamente è dimostrato che i Veneti NON sono inclini alla rivolta ma che anzi si adattano alle condizioni avverse cercando piuttosto soluzioni individuali.

4) Tutte le azioni che vanno contro il potere costituito o ne mettono in dubbio l'autorità, generano REAZIONI dello stesso che, puntualmente, neutralizza sul nascere qualsiasi azione o attività che abbia o dimostri di poter assumere potenzialità tali da poter creare problemi nell'immediato o in prospettiva nel futuro. A NESSUNO è consentito andare oltre un certo livello massimo di partecipazione, poi scattano le repressioni con polizia e tribunali.

5) I trattati internazionali cui TUTTI i vari movimenti si appellano, non hanno alcun valore 1°) se non c'è l'adesione massicia della popolazione... 2°) se non c'è l'appoggio delle potenze internazionali... 3°) se non c'è la volontà dello stato italia di voler collaborare... Attualmente e nel futuro prossimo, nessuno dei tre punti è obiettivamente raggiungibile, rendendo assolutamente inapplicabili i trattati internazionli!

6) La GRANDE MAGGIORANZA della gente non è interessata all'argomento a motivo dei punti sopraesposti, pertanto, non presta attenzione ai messaggi che arrivano dai movimenti/organismi/partiti INDIPENDENTISTI. Qualsiasi proposta degli indipendentisti viene semplicemente ignorata, non ha alcuna possibilità nè di convincere nè di produrre esiti... si perde nel nulla... e infatti... è sotto gli occhi di tutti come 40 anni di attività abbiano prodotto lo 0,X% di consensi e adesioni.

Ci sono pure altre problematiche che rendono inattuabili i progetti indipendentisti ma queste bastano e avanzano per dire, con sufficiente certezza, che sono tutti, nonostante l'impegno e la volontà, IMPOSSIBILI da attuarsi.

E' necessario un cambiamento RADICALE dei metodi e delle prospettive!!!!

La QUARTA VIA che sto proponendo è diversa perché:

- è una iniziativa socio-economica con spunti interessanti per TUTTI i cittadini.

- non è politica e non ha mire politiche, sebbene si proponga di collaborare con gli enti pubblici italiani, pertanto non è soggetta all'ostruzionismo dei partiti;

- non è in contrapposizione allo stato italiano e ne rispetta le normative mantenendosi nella perfetta legalità, senza alcun rischio per chi vi opera o aderisce;

- non è legata ad ideologie o identitarismi spinti e si apre a TUTTI i cittadini senza alcuna distinzione di alcun genere;

- opera nella COMUNICAZIONE e diffonde la CONOSCENZA; induce le persone a riprendere e praticare i valori e i principi fondamentali degli antenati che per secoli e millenni sono stati alla base della loro cività;

- offre INCENTIVI REALI affinché i cittadini aderiscano e partecipino alle attività, si occupa delle esigenze primarie della gente e crea associazione di persone per ottimizzare i benefici dei singoli;

- è organizzata "alla veneta" per consentire agli aderenti di sperimentare i benefici della modalità veneta di governo che procura e garantisce: giustizia, solidarietà, correttezza nei rapporti interpersonali;

- si struttura su diversi livelli, offrendo la giusta collocazione a TUTTI, sulla base della adesione che ognuno può liberamente scegliere, rifacendosi allo schema della società veneziana storica;

- si prefigge di ricostituire una società GIUSTA di cittadini che operino (e ragionino) in termini di solidarietà e correttezza morale/etica, creando COESIONE tra la gente, perché come si sa... in tutte le cose... l'UNIONE FA LA FORZA.

In poche parole è un modo per mettere insieme i cittadini, allo scopo di risolvere piccoli e grandi problemi, ottenere VANTAGGI economici e pratici nella vita quotidiana, instaurare rapporti di fiducia e vicinanza nella logica del LEGAME DI RICONOSCENZA, tutto questo imbevuto nell'esperienza REALE di una organizzazione comunitaria ALLA VENETA, perfettamente adattata ai caratteri delle genti venete, secondo le caratteristiche storiche che hanno reso efficiente e potente la società veneta nei millenni!

I Fondatori di Venezia del 421 si sono trovati in una condizione molto simile alla NOSTRA condizione attuale... non hanno scelto le vie politiche... nemmeno le insurrezioni o le resistenze... per salvare e ripristinare le identità venete hanno fatto esattamente come descritto qui sopra.... la QUARTA VIA!

Perciò l'ho chiamata RIFONDARE VENEZIA, cioè rifondare la veneticità nella TESTA e nel CUORE dei Veneti per ricostituire il popolo veneto, e se c'è il POPOLO, c'è anche tutto il resto!!!

(se hai letto il discorso fino a qua e ne hai intuito la validità... fammelo sapere!)


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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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