GanjeIl Gange (chiamato localmente Ganga, Devanagari गंगा) è un grande fiume del subcontinente indiano che scorre verso oriente attraversando le pianure del nord dell'India e il Bangladesh. Ha una lunghezza di 2.510 km e le sue sorgenti sono localizzate sul ghiacciaio di Gangotri nello stato indiano dell'Uttarakhand, nell'Himalaya centrale. Sfocia nel Golfo del Bengala con un ampio delta nella regione del Sundarbans. Per millenni ha goduto di una posizione preminente nella religione indù in India ed è adorato nella sua forma personificata della dea Ganga.
https://it.wikipedia.org/wiki/GangeIl Gange nelle religioni e nelle mitologie
Secondo gli indù il fiume Gange è sacro. È adorato dagli indù ed è personificato come una dea Devi, che detiene un posto importante nella religione indù. Per gli Indù c'è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume (in particolare in talune occasioni) si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza. Le abluzioni mattutine e serali sono normalmente effettuate presso alcune strutture dedicate costituite da scalinate che terminano nel fiume, dette ghats. Molte persone compiono lunghi viaggi per immergere le ceneri della cremazione dei loro familiari nelle acque del Gange; si crede che questa immersione possa far salire l'anima al cielo. Numerosi luoghi sacri indù si trovano lungo le sponde del fiume Gange, tra cui Haridwar e Varanasi, la città più importante dell'induismo. Si ritiene che bere l'acqua del Gange farà sì che dopo l'ultimo respiro l'anima salirà al cielo.
Al Gange si fa riferimento nel Rig-Veda, la prima tra le scritture indù. Appare nel nadistuti (Rig Veda 10.75), che elenca i fiumi da est a ovest. Anche nel Rig Veda 6.45.31, la parola Ganga è accennata, ma non è chiaro se il riferimento è al fiume.
Il Gange a Varanasi.
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Gli induisti credono anche che la vita sia incompleta senza la balneazione nel Gange almeno una volta nella propria esistenza. Una buona parte delle famiglie indù tiene un flaconcino di acqua del Gange nella propria casa. Viene considerato prestigioso detenere l'acqua della Santa Ganga in casa, e in tal modo, se qualcuno sta morendo, sarà sempre in grado di bere la sua acqua. Molti indù credono che l'acqua della Ganga possa ripulire l'anima di una persona da tutti i peccati passati, e che possa anche curare i malati. Le antiche scritture ricordano che l'acqua del Gange porta le benedizioni dei piedi del Signore Vishnu; quindi la Madre Gange è anche conosciuta come Vishnupadi, che significa "proveniente dal piede di loto del Signore Supremo Sri Vishnu".
Alcune delle più importanti festività indù e raduni religiosi (intesi come culti) si celebrano qui. Varanasi ha centinaia di templi lungo le rive del fiume che vengono spesso inondati durante le piogge. Questa città, specialmente lungo le rive, è un importante luogo di culto indù e sede per la cremazione.
La mitologia indiana afferma che Ganga, figlia di Himavan, re della montagna, aveva il potere di purificare tutto ciò che toccava. Ganga veniva dal cielo e purificava il popolo indiano. Anche dopo il funerale, gli indiani spesso immergono i corpi dei loro morti nel fiume, ritenendo così di purificarli dai loro peccati.
Il Gange era una divinità fluviale anche per i mitografi greci, padre di numerose Naiadi, una delle quali, Limnee, avrebbe generato il bellissimo Ati, arciere dalla mira infallibile.
Gange, "bonifica entro il 2018" - Fiume sacro per induisti, ma anche fra i più inquinati al mondo16 gennaio 2015
http://www.ansa.it/web/notizie/canali/e ... 7e0ff.html Dopo tanti fallimenti e promesse mancate, l'India rilancia il progetto di risanamento del Gange, il fiume sacro per milioni di induisti ma con un tasso di inquinamento record a causa degli scarichi fognari e industriali, oltre che delle cremazioni che avvengono senza sosta sulle sue sponde. Il governo del premier Narendra Modi, un devoto della 'madre Ganga', ha garantito di ripulire le acque del fiume entro il 2018, prima delle prossime elezioni.
Lo ha assicurato ieri alla Corte Suprema, il massimo organo giudiziario indiano che su pressione degli ambientalisti aveva messo in dubbio la possibilità di realizzare la bonifica entro lo scadere del mandato del governo guidato dalla destra del Bjp. La notizia giunge all'indomani del macabro ritrovamento di oltre 100 cadaveri lungo un canale nel distretto di Unnao, nell'Uttar Pradesh, non lontano da un 'ghat', il luogo dove avvengono i bagni rituali e le cremazioni. Da quanto è emerso sarebbero corpi abbandonati da famiglie povere che non potevano permettersi il costo di una pira funebre come prescrive la tradizione indù. Osservando polemicamente che "negli ultimi 30 anni non è stato fatto nulla", il giudice S.Thakur ha chiesto al governo di fissare una scadenza per il suo ambizioso piano. "Il progetto sarà completato entro il 2018 - ha risposto il rappresentante del governo ('solicitor general') Ranjit Kumar - e non andrà oltre al 2019 quando scade questa legislatura".
Il piano del governo prevede 80 impianti di trattamento delle acque nella città rivierasche. Di questi 24 sono già funzionanti. Sono inoltre stati individuati 118 centri urbani che scaricano direttamente nel fiume i reflui e che dovranno dotarsi di depuratori. Lo scorso settembre, la Corte Suprema aveva chiesto all'esecutivo di Modi di "presentare un piano concreto" per la bonifica, e non un 'libro dei sogni' che "richiede 200 anni per essere realizzato". Il leader della destra indiana, salito al potere a maggio con una larga maggioranza, ha posto il risanamento del Gange tra le priorità del suo governo.
Dopo la vittoria elettorale, in un gesto altamente simbolico, era andato a Benares (Varanasi), la città sacra delle cremazioni, per "ringraziare" la dea Ganga, come è chiamata dai fedeli indù. Il progetto di risanamento è tra le opere inserite nella legge di Bilancio 2014-2015. A finanziarlo sarà anche Banca Mondiale con un contributo di un miliardo di dollari. Mentre il Giappone ha promesso di dedicare al recupero ambientale del fiume (lungo 2.500 chilometri) una parte del totale dei 34 miliardi di dollari di investimenti in infrastrutture stanziati in India nei prossimi cinque anni.
L'inquinamento più allarmante è causato dagli scarichi industriali, in particolare nell'area di Kanpur (in Uttar Pradesh) dove si conciano le pelli e dalle attività religiose, come l'immersione delle statue delle divinita' nelle feste religiose. Ma anche le fogne provocano un altissimo tasso di colibatteri che rendono rischiosi i bagni 'purificatori', un obbligo per ogni pellegrino induista in occasioni speciali come il Makar Sankranti, che si celebra in questi giorni e che segna l'ingresso del Sole nella costellazione del Capricorno, evento considerato come l'inizio della primavera.
Secondo uno studio scientifico pubblicato nel 2012, le acque del Gange contengono una quantità elevata di metalli pesanti e sostanze cancerogene che costituiscono un serio pericolo per la salute di decine di milioni di indiani che vivono nel suo bacino. Il primo progetto di bonifica fu lanciato nel 1984 dal primo ministro Rajiv Gandhi (il marito dell'italiana Sonia), ma fu abbandonato dopo pochi anni. E' stato rispolverato nel 2009 con il nome di "Mission Clean Ganga" dall'ex primo ministro Mannohan Singh che aveva anche fissato una scadenza, il 2020, per rimuovere tutti gli scarichi delle fognature e delle fabbriche.