Archeologia: svelato l'ultimo pasto di Ötzi, molto ricco di grassiFilomena Fotia
2018/07
http://www.meteoweb.eu/2018/07/archeologia-otzi/1122617Grazie alla scienza Ötzi The Iceman continua ancora a rivelare i suoi segreti: la mummia scoperta nei ghiacci delle Alpi orientali nel 1991 da due turisti tedeschi, e ribattezzata l’Uomo venuto dal ghiaccio, è oggetto di studio da ogni punto di vista, ed ora – grazie a un lavoro pubblicato su “Current Biology” – conosciamo persino il contenuto del suo stomaco.
L’ultimo pasto dell’Uomo del Similaun morto circa 5.300 anni fa, spiegano i ricercatori, era decisamente grasso, e ricco di carne di stambecco. “Usando un approccio multi-omico combinato con la microscopia, abbiamo ricostruito l’ultimo pasto dell’Uomo venuto dal ghiaccio, dimostrando che aveva una percentuale molto alta di grassi nella dieta, integrata con carne selvatica di stambecco e cervo, cereali come il farro, e con tracce di felci tossiche“, rileva Frank Maixner dell’Eurac Research Institute for Mummy Studies di Bolzano, in Italia.
Il team spiega che l’analisi non era avvenuta prima, perché inizialmente gli scienziati non erano in grado di identificare lo stomaco di Ötzi. Lo stomaco infatti si era spostato durante il processo di mummificazione: nel 2009 lo stomaco è stato individuato durante una nuova indagine sulle Tac, così è iniziata l’analisi del contenuto. “Il materiale nello stomaco era, rispetto ai campioni del basso intestino precedentemente analizzati, straordinariamente ben conservato e conteneva anche grandi quantità di biomolecole uniche come i lipidi, cosa che apriva nuove opportunità metodologiche per rispondere alle nostre domande sulla dieta di Ötzi“, prosegue Maixner.
I ricercatori hanno combinato i classici approcci microscopici e tecniche molecolari moderne per determinare l’esatta composizione della dieta dell’Uomo del ghiaccio prima della sua morte: l’analisi ha identificato il tessuto adiposo di stambecco come la fonte di grassi più probabile. Circa la metà del contenuto dello stomaco era composta da grasso: “L’ambiente freddo e ad altitudini elevate è particolarmente difficile per la fisiologia umana e richiede una combinazione ottimale di nutrienti per evitare la fame e la perdita di energia. L’Uomo venuto dal ghiaccio sembrava essere pienamente consapevole del fatto che il grasso rappresenta un’eccellente fonte di energia“, spiega Albert Zink, dell’Eurac Research Institute for Mummy Studies.
La carne selvatica era stata consumata fresca o forse essiccata, mentre la presenza di particelle di felce tossica è più difficile da spiegare: i ricercatori ipotizzano che l’The Iceman abbia sofferto di problemi intestinali legati ai parassiti trovati nel suo intestino e abbia preso le felci come una medicina. Oppure potrebbe aver usato le foglie di felce per avvolgere il cibo, ingerendo le spore tossiche involontariamente.