Metamauco e Małamoco

Metamauco e Małamoco

Messaggioda Berto » mar feb 16, 2016 10:47 am

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Metamauco e Małamoco

Messaggioda Berto » mar feb 16, 2016 10:51 am

Małamoco

http://it.wikipedia.org/wiki/Malamocco

Malamocco è una piccola località del comune di Venezia, situata nella parte meridionale dell'isola del Lido, alla cui municipalità appartiene, ed erede dell'antica Metamaucum. È circondata da uno stretto canale, residuo dell'antico porto che qui si trovava, che la separa dal resto del Lido, con cui tuttavia costituisce un tutt'uno di fatto.

L'abitato dà inoltre il nome all'attuale bocca di porto, situata alcuni chilometri più a sud e nota anche come porto degli Alberoni, principale ingresso dei mercantili diretti alle banchine di Marghera e al Porto di San Leonardo.

Malamocco è uno degli insediamenti più antichi della Laguna di Venezia e affonda le proprie radici nell'epoca romana. In questo periodo rappresentava il porto di Padova, cui era direttamente collegata trovandosi sulle foci del Medoacus Maior (da cui il toponimo), l'attuale Brenta. È probabile che la località fosse facilmente raggiungibile anche da altri importanti centri quali Ravenna, Altino e Aquileia grazie al transito della via Popilia.

Successivamente vide aumentare la sua popolazione grazie al riversamento di numerosi profughi (principalmente trevigiani e padovani) in fuga dalle invasioni barbariche, in particolare dagli Unni di Attila e, più tardi, dai Longobardi di Agilulfo. Acquisì dunque una notevole importanza, tanto da essere elevata a sede vescovile (VII secolo) e a capitale del Ducato di Venezia (VIII-IX secolo). Quest'ultimo ruolo venne meno quando, in seguito all'attacco dei Franchi di Pipino (810), il doge Angelo Partecipazio decise di trasferire il governo sulle più sicure isole realtine (???).

La leggenda narra come l'antica Metamauco fosse localizzata in posizione più esterna dall'attuale Malamocco, ponendosi verso il mare. Sussistono ancora dicerie locali secondo le quali, nei giorni di mare calmo, è possibile scorgere le rovine della città che, sempre la tradizione, vorrebbe distrutta da un devastante maremoto. In realtà è molto più probabile che il porto di Metamauco non fosse rivolto al mare, ma alla Laguna; cosa confermata da Giovanni Diacono ma anche dall'impossibilità, nell'VIII secolo, di reperire il pietrame necessario all'erezione di efficaci opere protettive, come dighe e banchine. Per quanto riguarda la decadenza della città, essa non fu causata da un grande evento catastrofico, ma dalla continua erosione dell'isola causata dalle correnti dell'adiacente canale di Poveglia. Ciò non esclude che il fenomeno possa essere stato accelerato, per esempio, da una violenta mareggiata.

In ogni caso, all'inizio del XII secolo la decadenza di Metamauco era ormai al culmine: nel 1108 il priorato di San Cipriano fu trasferito a Murano; nel 1109 le monache dei S.S. Leone e Basso passarono a San Servolo. L'apice fu raggiunto tra il 1107 e il 1110 con il trasferimento della diocesi a Chioggia (dove sussiste tuttora).
La nuova Malamocco

Il toponimo è citato per la prima volta nel Pactum Lotharii dell'840 come Madamaucum; nel secolo successivo sono invece attestate le forme Metamaucus e Mathemauco .
Una prima ipotesi sulla sua origine fu formulata da Vittorio Bellemo, che lo fece derivare dal greco μετὰ Μεδόα. Più verosimili sono le conclusioni di Dante Olivieri che lo avvicina a Maior Meduacus (l'attuale Brenta che sfociava presso la località) da cui Mamedòc-, Mademòc- e, infine, Malamocco.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... lamoco.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -vecia.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -vecia.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... _Names.jpg



Brenta, Brent, Brendola, Brondolo, Brunico e Progno
viewtopic.php?f=45&t=106
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... N1VW8/edit
Immagine

Brintexia
https://it.wikipedia.org/wiki/Tavola_Peutingeriana
La Tavola Peutingeriana o Tabula Peutingeriana è una copia del XII-XIII secolo di un'antica carta romana che mostrava le vie militari dell'Impero.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ntexia.jpg
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Metamauco e Małamoco

Messaggioda Berto » mar feb 16, 2016 10:52 am

Quando il maremoto ingoiò Metamauco
Nel 1106 e nel 1117 i sismi più devastanti: «Canal Grande asciutto»
18 luglio 2011

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/ ... -1.1038135

Quella del terremoto in laguna non è una novità, anche se la percezione risulta attutita dal terreno sedimentoso e dai sistemi di palificazione e costruzione «elastica» che hanno preservato Venezia da effetti disastrosi. Il più grave, secondo le cronache, quello del 475, quando vennero riportati gravi danni alle torri di avvistamento ???: «grave per molti edifizi e ruina nelle isole» meno invece per la zona di Rivo Alto, dove gli edifici in pietra di grandi dimensioni erano rari e dove si privilegiava ancora il legno.

Per il centro storico vero e proprio, invece, fu più devastante la scossa del 1093 che: «storge el campagnel de Sant'Angelo e ne seguì, addietro mortalità e carestie». E questo fu forse l'anticipazione dei due terremoti che, a distanza di appena 11 anni, sconvolsero la laguna: il primo fu quello del 1106 che sconvolse Metamauco (l'odierna Malamocco) provocando un maremoto. Le cronache sono raccapriccianti: «l'acqua da tutti li lidi entrava con molti guasti, tante case rovesciate e tanti fondaci guasti e ingoiando un'isola», Metamauco appunto, situata all'altezza di Malamocco più verso il mare. Il secondo, nel 1117, ebbe l'epicentro in Lombardia ma fu di violenza tale che secondo i cronisti «acqua sulfurea sgorgò e appiccò fiamme alla chiesa di Sant'Ermagora», forse sacche di metano liberate dal sottosuolo mentre il Canal Grande «rimaneva ogni tanto asciutto in modo da fare vedere il fondo».
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Metamauco e Małamoco

Messaggioda Berto » mar feb 16, 2016 11:15 am

???

Malamoco da *Mamodocco da *Memedacco da Metamauco da Major Medoaco
(robe sensa senso)

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ocimi1.jpg
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Metamauco e Małamoco

Messaggioda Berto » mar feb 16, 2016 11:17 am

???

Metamauco ła podaria esar voxe toponomastega de łi ani del domegno bixantin


Meta- + -mauco

Meta-

Immaginepg
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -grego.jpg

-mauco

Palù ente xvare lengoe balcaneghe
http://xref.w3dictionary.org/index.php?fl=it&id=29706

xlovaco bažina, močiar, trasovisko, močarina, blato, barina
albanexe: kënetë, moçal
xloven: Močvirja
polaco: bagno, błoto, moczary, mokradło, zalewisko
croato: močvaran, močvara
ongarexe: mocsár, láp, mocsaras terep [kat.]
bulgaro: блато, мочур, тресавище
bieloruso: балота
ruso: болотный, марши, приморское солоноватое болото, топь
serbo: мочваран, мочвара


Mūcus (en latino) = anca paltan , muci palustres; ebraego: mūg (scoajar e desfar), maq (marçume, putridume), mā-qaq (esar scoaja, perito).

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -latin.jpg

mucus, i, m.,
moccio, PL. e a.; muci palustres, fanghiglia, OV.
[cf. gr. mýxa, mykter].

muceo, es, ere, 2 intr.,
essere ammuffito, CAT.
[mucus + -eo].

mucor, oris, m.,
muffa, COL. e a.; mucorem contrahere, ammuffire, COL.; muco, umidità, PLIN.
[muceo + -or].

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... us-477.jpg


Maucor
http://it.wikipedia.org/wiki/Maucor
Maucor è un comune francese di 546 abitanti situato nel dipartimento dei Pirenei Atlantici nella regione dell'Aquitania.
http://fr.wikipedia.org/wiki/Maucor
Le toponyme Maucor apparaît sous les formes Maucoo de Morlaas (1402, censier de Béarn, Maucoo, dejuus Morlaas (XVe siècle, cartulaire d'Ossau) et Mauquo (vers 1540, réformation de Béarn).


Bas-Mauco
http://it.wikipedia.org/wiki/Bas-Mauco
Bas-Mauco è un comune francese di 318 abitanti situato nel dipartimento delle Landes nella regione dell'Aquitania.
http://fr.wikipedia.org/wiki/Bas-Mauco
Bas-Mauco (en gascon Mau Còrn Baish) est une commune française, située dans le département des Landes et la région Aquitaine.
mau còrn désigne un "mauvais coin, un mauvais endroit". C'est l'attraction du mot gascon còr ("cœur") qui a dû influencer la prononciation. Ce nom médiéval est lié très probablement à un lieu à défricher. ???

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... /Mauco.jpg


???

Immagine

meato,
s. m. lett. ‘stretto passaggio’ (1282, Ristoro d'Arezzo), (anat.) ‘piccolo canale, orifizio’ (av. 1406, F. Buti).
Vc. dotta, lat. meatu(m), orig. part. pass. del v., con riscontri in altre lingue indeur., meare (usato anche nell'it. ant., in Dante, p. es.).

meandro,
s. m. ‘ognuna delle sinuosità che caratterizzano il corso di fiumi che scorrono in una pianura con lieve pendenza’ (av. 1685, D. Bartoli), est. ‘andamento serpeggiante di confini, abitati, strade, e sim.’ (av. 1842, C. Bini; in sign. generico di ‘avvolgimento, andamento sinuoso’: 1598, Florio), ‘motivo ornamentale costituito da elementi ripetuti e collegati fra loro’ (sec. XIV, C. degli Ugurgieri), fig. ‘raggiro, tortuosità’ (1707, P. F. Tocci).
Vc. dotta, lat. maeandru(m), dal n. del fiume Maeandru(m), che scorre in Asia Minore in numerose sinuosità, chiamato in gr. Máiandros. Anche il sign. di ‘ornamento serpeggiante, arabesco’ è già lat. (Eneide V 250-1: “victori clamyden auratam, quam plurima circum / purpura Maeandro duplici Meliboea cucurrit”, che il Caro tradurrà: “Al vincitore / Presentò di broccato un ricco arnese / Che d'ostro a' groppi sopra l'oro avea / Doppio un lavoro di ricamo a d'aco”).


Immagine

meatus, us, m.,
corso, moto, andamento, passaggio: solis lunaeque meatus, i movimenti del sole e della luna, LUCR. 1, 128; siderum meatus, SEN.; caeli meatus, i moti celesti, VERG.; meatus (movimenti, flusso e riflusso) maris, MELA; Fabio aquila leni meatu praevolavit, un'aquila precedette Fabio volando lentamente, TAC. Hist. 1, 62, 3; obliquatis meatibus, con moto obliquo, AMM.; meatus animae, il respiro, PLIN. Ep. 6, 16, 13
[meo + -tus3].

meaculum, i, n., passaggio, MART. CAP.[meo + -culum].

meabilis, e, agg.,
1 accessibile, praticabile, PLIN. e a.: civitas ascensu perangusto meabilis, città accessibile per uno strettissimo passaggio, AMM. 18, 8, 11;
2 penetrante, PLIN.
[meo + -bilis].

Meander, vd. Maeander.
Maeander o Maeandros (-us), i, m.,
1 Meandro, fiume tortuoso che sfocia presso Mileto, LIV. e a.;
fig.
2 meandro, tortuosità, andirivieni, CIC. e a.;
3 fregio sinuoso, arabesco, VERG.
maeandricus, a, um, agg., sinuoso, TERT. [Maeander + -cus].

Maeandrius, a, um, agg.,
del Meandro, PROP. e a.: iuvenis Maeandrius, il giovane nipote di Meandro, Cauno, OV. Met. 9, 574.

maea, ae, f., granchio, PLIN. [da gr. maîa].

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... /meato.jpg


Cfr. co:

Metaponto

http://www.vacanzeinbasilicata.it/Basil ... Storia.asp
Metaponto fu fondata da coloni greci dell'Acaia intorno alla metà del VII secolo a.C., diventando molto presto una delle città più importanti della Magna Grecia. Secondo lo storico Strabone, Metaponto fu fondata da Nestore di ritorno dalla guerra di Troia La ricchezza economica della città proveniva principalmente dalla fertilità del suo territorio, testimoniata dalla spiga d'oro che veniva raffigurata sulle monete di Metaponto e che divenne il simbolo stesso della città e che essa inviava in dono a Delfi. Metaponto stabilì un'alleanza con Crotone e Sibari e partecipò alla distruzione di Siris. Nel 413 a.C. aiutò Atene nella sua spedizione in Sicilia. Durante la Battaglia di Heraclea del 280 a.C. si alleò invece contro Roma con Pirro e Taranto. Quando Roma vinse definitivamente la guerra contro Pirro, Metaponto fu duramente punita e alcuni esuli metapontini trovarono rifugio a Pistoicos, unica città che era rimasta fedele a Metaponto durante la guerra. Nel 207 a.C. offrì ospitalità ad Annibale e i romani la punirono nuovamente, distruggendola. Divenne allora città federata riacquistando il suo splendore intorno al I secolo a.C.. L'espansione urbana della città continuò fino all'età romana, che coincise con la decadenza e col progressivo abbandono della città, che venne lentamente ricoperta dai sedimenti alluvionali dei fiumi. A Metaponto visse e operò Pitagora che vi fondò la sua scuola. A poca distanza dalla città moderna è situata l'area archeologica di Metaponto con le sue rovine tra cui spiccano le celeberrime Tavole Palatine e il Museo Archeologico Nazionale di Metaponto.

http://it.wikipedia.org/wiki/Metaponto

Metaponto è una frazione del comune di Bernalda in provincia di Matera. Ha circa 1000 abitanti, che incrementano durante la stagione estiva. Sorge nella pianura a cui essa la città stessa dà il nome, il metapontino, tra i fiumi Bradano e Basento. Fino al 1930, anno in cui fu acquisita da Bernalda, Metaponto e il territorio circostante appartenevano al territorio comunale di Pisticci.


Metaurus, i, m.,
Metauro, fiume dell'Umbria sulle rive del quale nel 207 a. C. Claudio Nerone e Livio Salinatore sconfissero Asdrubale, fratello di Annibale, LIV. e a.; anche agg., Metaurum flumen, il fiume Metauro, HOR. Carm. 4, 4, 38.
???
metatio, onis, f., delimitazione, misurazione, disposizione, COL. e a. [metor + -tio].
metator, oris, m., misuratore, CIC. e a. [metor + -tor].
metatura, ae, f., misurazione, disposizione, LACT. [metor + -ura].


Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... os-723.jpg
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Metamauco e Małamoco

Messaggioda Berto » mar feb 16, 2016 11:24 am

Małamoco


Mala (alotropo de mara ?)

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... /kw-41.jpg


Melena
Il fiume delle piene.

(da un'opera di Giovanni Semerano sugli Etruschi, intitolata "Il popolo che sconfisse la morte", pag. 84 e da "Le origini della cultura europea" pag. 744)

''Un’affluente dell’Arbia, il cui nome, come altrove Meleto (affluente del Montone), Meleto (affluente del Bidente), deriva da basi corrispondenti ad accadico mēlu e mīlum, babilonese malûm, ebraico m(e)lē’a (piena, ‘Hochwasser, seasonal flooding of the rivers ’) e accadico ēnu (sorgente, ‘spring ’); della stessa base di Mela o Mella (Brescia), Rio Melo(Riccione), da non confondere con *mel “monte”: accadico mēlu e mēlûm (altura, ‘heigh ’), al quale occorre ricondurre qualche Meleto senza meli!''


Mar-, mal-, mer-, mel-
Mar, Mare, Mara, Maran, Mareno, Marola, Marexane, Marta, Marsia, Marsi, Marsan, Marso (marcio), Mala, Mer, Merano, Morena, Moira, Mira, Mel, Melo,
Melma, molo, mojo ...

viewtopic.php?f=45&t=116
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... Q5eFU/edit
Immagine


MARE
Da “Le origini delle lingue europee” di Mario Alinei

Immagine

5.2.1. Il nome europeo del «mare»

ossetico MAL «stagno, pozzanghera»,

II nome IndoEuropeo del «mare» è un altro classico problema della teoria tradizionale.
La radice *mori (P. 748; Gamkrelidze e Ivanov [1984, 580]), infatti, non appare in Indoiranico e in Greco, ed anche dove è attestato ha significati diversi:
ittita marmar(r)a- «palude»,
armeno mawr «palude»,
ossetico mal «stagno, pozzanghera»,
latino mare,
gotico marei,
antico alto tedesco marī,
tedesco Meer,
tutti «mare»,
antico islandese marr «mare, lago ,
anglosassone mere «mare, lago, piscina»,
inglese moor e marsh,
tedesco Marsch «palude»,
antico irlandese muir,
gallese, cornico, bretone mor «mare»,
lituano mãre «mare», mã-rios «mare, golfo (di Curonia), laguna»,
antico slavo morje «mare»,
russo dialettale more «lago» ecc.

Anzitutto, la radice è una delle prime che i nostratisti hanno individuato nei diversi phyla linguistici EuroAfroAsiatico:
-ProtoAfroAsiatico *mar- «any body of water» (egiziano mr «lago, cisterna, stagno, serbatoio, inondazione, bacino, canale, terreno paludoso»),
-Proto Cartevelico *mar- (ei) «lago, suolo umido, nuvola»,
-Dravidico mar-ai «pioggia»,
-Proto Altaico *möRä-/müRä- «mare, fiume, acqua» [Bomhard 1984, 273 nr. 253; Illić-Svityć 1990, 159 nr. 294].

Partendo dalla premessa della sua presenza nell’EAA, il ramo della diaspora africana che avrebbe colonizzato l'Europa mediterranea avrebbe potuto più facilmente concretizzare il significato di «mare».
Questa isoglossa «europea» risalirebbe dunque al periodo della prima colonizzazione europea, meno antico di quello della diaspora asiatica.

Noda mia, da xontar:
-ebraico e accadico mar (con valore di amaro, salmastro) e sumero a-ma-ru, a-ma-uru (marea, flusso devastatore).
MARA era anche il nome della località dove Mosè dolcificò l’acqua per dissetare il popolo ebraico durante l’esodo dall’Egitto;
(dal filologo Jovani Semeran).

http://www.biblegateway.com/passage/?se ... ersion=CEI

II. IL CAMMINO NEL DESERTO
Mara
22 Mosè fece levare l'accampamento di Israele dal Mare Rosso ed essi avanzarono verso il deserto di Sur. Camminarono tre giorni nel deserto e non trovarono acqua. 23 Arrivarono a Mara, ma non potevano bere le acque di Mara, perché erano amare. Per questo erano state chiamate Mara. 24 Allora il popolo mormorò contro Mosè: «Che berremo?». 25 Egli invocò il Signore, il quale gli indicò un legno. Lo gettò nell'acqua e l'acqua divenne dolce. In quel luogo il Signore impose al popolo una legge e un diritto; in quel luogo lo mise alla prova.


Osseti o Ossezi
http://it.wikipedia.org/wiki/Osseti
Gli Osseti (o Ossezi) sono il gruppo etnico di maggioranza dell'Ossezia, regione storica a nord del Caucaso, al confine tra Georgia e Russia ed oggi amministrativamente divisa in Ossezia del nord (Russia) ed Ossezia del Sud (Georgia).
Gli Osseti parlano la lingua osseta, lingua iranica correlata al persiano (ma anca a antre lengoe).

Il toponimo "Ossetia" ha radici georgiane. I russi originariamente chiamavano gli Osseti con il termine "Jas", ma nel XIV secolo cominciarono ad usare il termine "osseti" come derivazione della nazione osseta. Nella lingua georgiana i termini "Alania" e "Alani", antico popolo iranico (???), riconducono agli Osseti.
Gli Osseti discendono dall'antico popolo di origine iranica (???) degli Alani, oltre che dai Sarmati e dagli Sciti. Divennero cristiani durante il medioevo sotto le influnze bizantine e georgiane. Nell'VIII secolo emerse nel nord del Caucaso un regno alano stabile, nelle regioni della Circassia e dell'Ossezia del nord. Al culmine della sua potenza, il regno degli Alani era un punto di riferimento per le tratte commerciali della via della seta ed aveva un temuto esercito. Strappati via dalle loro regioni originarie (a sud dell'odierno fiume Don, in Russia) durante le invasioni mongole, migrarono verso le zone montagnose del Caucaso, dove formarono tre distretti territoriali distinti; ...

http://it.wikipedia.org/wiki/Alani



Mar-, mal-, mer-, mel-
Mar, Mare, Mara, Maran, Mareno, Marola, Marexane, Marta, Marsia, Marsi, Marsan, Marso (marcio), Mala, Mer, Merano, Morena, Moira, Mira, Mel, Melo,
Melma, molo, mojo ...

viewtopic.php?f=45&t=116
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Metamauco e Małamoco

Messaggioda Berto » mar feb 16, 2016 11:28 am

Cfr. co:

Malå
https://it.wikipedia.org/wiki/Mal%C3%A5
Malå è una cittadina (tätort) della Svezia settentrionale, situata nella contea di Västerbotten; è il capoluogo amministrativo della municipalità omonima.

https://en.wikipedia.org/wiki/Mal%C3%A5
Malå (Ume Sami: Máláge, Southern Sami: Maalege) is a locality and the seat of Malå Municipality in Västerbotten County, province of Lapland, Sweden with 2,050 inhabitants in 2010.

https://fi.wikipedia.org/wiki/Mal%C3%A5
Malå on samannimisen Malån kunnan keskustaajama. Se sijaitsee Västerbottenin läänissä ja Lapin historiallisessa maakunnassa Pohjois-Ruotsissa. Vuoden 2010 lopussa taajamassa oli 2 050 asukasta.

Malån
https://de.wikipedia.org/wiki/Mal%C3%A5n
Der Malån ist ein Fluss im südlichen Lappland, und Västerbotten, in der schwedischen Provinz Västerbottens län.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Malage.jpg

Mala Duba
http://www.maladuba.com/eng/maladuba.html
http://www.mala-duba.com
Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... roasia.jpg

Mala Račna Slovenia
Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ovenia.jpg


Malaga
https://it.wikipedia.org/wiki/Malaga
Malaga (in spagnolo Málaga) è un comune della Spagna di 566.913 abitanti, situato nella comunità autonoma dell'Andalusia, nel sud della Spagna.
???
In epoca fenicia la città era nota come Malaka, toponimo derivato probabilmente dalla parola fenicia per “sale”, perché l'industria della salatura ai fini di conservazione delle vivande era l'attività all'epoca più importante; in altre lingue semitiche la parola “sale” è מלח (melak) in ebraico e ملح (milh) in arabo.???

Vélez-Málaga
https://it.wikipedia.org/wiki/V%C3%A9lez-M%C3%A1laga
è un comune spagnolo di 57.142 abitanti situato nella comunità autonoma dell'Andalusia

Malaga de Frexno
https://it.wikipedia.org/wiki/M%C3%A1laga_del_Fresno
Málaga del Fresno è un comune spagnolo di 193 abitanti situato nella comunità autonoma di Castiglia-La Mancia.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Metamauco e Małamoco

Messaggioda Sixara » mer feb 17, 2016 8:19 pm

(A) me-la-moco, voxe de el verbo mocarsela. :D
(scùxame, a te sì drio fare on bel laoro e son drio lèzarlo. Dabòn)
Avatar utente
Sixara
 
Messaggi: 1764
Iscritto il: dom nov 24, 2013 11:44 pm

Re: Metamauco e Małamoco

Messaggioda Berto » mer feb 17, 2016 9:13 pm

SaroMała

Ente ła pesa longa dita Toła Peutinjeriana, drio łe coste istriane se cata almanco tre ixłe ke déso no łe ghè pì ona ła xe nomà Saromala, n'altra Ursaria de staltre el nome no so bon de łexarlo.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -Copia.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ntexia.jpg


Pałù (pałua, palude, paduła)
viewtopic.php?f=44&t=2220

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... olexie.jpg

Palù ente xvare lengoe balcaneghe
http://xref.w3dictionary.org/index.php?fl=it&id=29706
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Metamauco e Małamoco

Messaggioda Berto » mer feb 17, 2016 9:17 pm

Ernesto da Canal e Cleonemo contà da Tito Livio

Da:
http://circolovelicocasanova.provincia. ... 45-223.pdf

Ernesto da Canal el scrive, pajina 17, 18, 19:

1) Fra le notizie del primo gruppo bisogna innanzi tutto ricordare quella risalente al 25 a. C. dello storico patavino Tito Livio (Ab urbe condita, X, 2, 4-15), secondo la quale, quando il re spartano Cleonimo, nel 302-301 a. C., giunse con la sua flotta nel mare Adriatico, in prossimità dei lidi veneti, si era trovato di fronte una spiaggia stretta di estensione (tenue praetentum), al di là della quale si estendevano superfici d’acqua sottoposte al flusso e riflusso delle maree (stagna inrigua aestibus marinis); più lontano sorgevano campi coltivati (agros campestres) e sullo sfondo si intravedevano dei colli;
vi era inoltre la foce di un fiume, il Medoaco (Meduacus). Endove jera ła foçe (fauce o boca) longo ła spiaja e da drio ła łagouna?

https://it.wikipedia.org/wiki/Cleonimo

Avendo Cleonimo deciso di risalire il corso d’acqua, poiché ad un certo punto le navi non riuscivano a proseguire a causa dei bassi fondali, fece trasferire la maggior parte dei soldati su imbarcazioni più leggere; con esse gli armati raggiunsero tre villaggi agricoli patavini e si diedero a saccheggi. La gioventù padovana reagì: soccorse le genti aggredite, s’impadronì delle navi leggere degli Spartani e, servendosi di queste e di proprie imbarcazioni fluviali adatte a superare i bassifondi degli stagni per via del fondo piatto (fluviatiles naves, ad superanda vada stagnorum apte planis alveis fabricatas), costrinse alla fuga quelle più grandi, non prima di averne spinta qualcuna in secca (in vada) e incendiata.

2) Da un brano scritto fra il 14 e il 19 d. C da Strabone (Geographica, V, 1, 5 e 7) ha appreso come parte della pianura veneta a causa dell’azione delle maree si riempisse periodicamente di stagni marini e fosse stata regolata per mezzo di fosse e argini (διωρυξι δε και παραχωμασι), che l’avevano resa coltivabile e navigabile.
Lo storico e geografo greco metteva poi in luce il fatto che Altino, così come Ravenna, era resa salubre dal continuo ricambio d’acqua che asportava il fango dalla città e dai fiumi impedendo la formazione della malaria.

3) L’architetto romano Vitruvio (De architectura, I, 4-11), attraverso una notizia risalente al 25 a. C., informava il ricercatore di come le paludi galliche situate attorno alle città di Altino, Ravenna e Aquileia, fossero state rese salubri mediante la realizzazione di canali che, sfociando in mare, consentivano continui ricambi d’acqua (fossis enim ductis sit aquae exitus ad litus).

4) Leggendo un passo dell’erudito Plinio il Vecchio (Naturalis Historia, III, 119), composto nel 77 d. C. circa, Canal è venuto a conoscenza dell’esistenza di una via endolitoranea costituita da fiumi e fosse (in flumina et fossas), la quale correva lungo la costa da Ravenna a Altino per 120 miglia, trovando che tale percorso era confermato dall’Itinerarium Antonini Augusti, risalente all’inizio del III secolo d. C. .

https://it.wikipedia.org/wiki/Itinerario_antonino

5) dallo storico greco Erodiano (Abexcessu divi Marci, VIII, 6, 5), il quale scrisse prima del 240 d. C., e dall’Edictum de pretiis di Diocleziano, che la prolungava fino ad Aquileia.

6) Interessante è parsa al ricercatore anche la testimonianza di Servio (Ad Georgicas, I, 262), il noto commentatore di Virgilio vissuto fra il IV e V secolo d. C., che testimoniava come tanto a Ravenna quanto ad Altino le attività venatorie si praticassero attraverso l’uso di barche (lintres).

7) Le notizie del secondo gruppo furono invece ricavate ancora da Strabone (Geographica V, 1, 7) e da un epigramma del poeta latino Marziale (Epigrammata, IV, 25), vissuto nel I secolo d. C.

Dopo avere appreso dal primo dell’esistenza di un grande porto e di un fiume, chiamati entrambi col nome di Medoaco (Μεδοακος), i quali mettevano in comunicazione Padova con il mare, Canal non ha esitato a intraprendere esplorazioni nell’area lagunare prossima all’attuale bocca di Malamocco riuscendo a localizzare il sito dell’antica struttura portuale.

Nota 133:

L’identificazione della foce del fiume Medoaco (anca Medhoaco o Mesoaco in veneto, Medoacus in latino), del quale parlano Livio e Strabone, con l’attuale bocca di porto di Malamocco, è accettata da tutti i traduttori-commentatori e dagli storici, sia sulla base dei riscontri oggettivi fra le descrizioni dei due scrittori e la morfologia del paesaggio, sia alla luce della toponomastica, secondo la quale il toponimo Malamocco deriverebbe dal termine medievale Metamauco, a sua volta disceso dal greco *{μετα Μεδοακον [prononça : meta mesoacon](?)} o Maior Medoacus (el Brenta) (DORIGO 1995: 138-39).


En ste pajine de Canal ghe xe de łe robe ke no va :

1) Łedhendo i testi greghi e latini, kì çità da Ernesto Canal, no vien fora ca vanti Cristo ghe jera on porto a ła foce del Brenta/Medoacos.
Tito Livio e Strabon no i dixe gnente sora on porto a ła foce del Brenta/Medoacos.
2) Coel ke Canal pol ver catà xe caxo mai i resti de Metamauco, ke xe sta on porto lagonar ente li ani bixantini, ke daspò xe spario entel mar (par on maremoto, inondasion, ałovion ?).


Lagouna veneta (pristoria e storia)
viewtopic.php?f=177&t=1249

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... el-mar.jpg
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Prossimo

Torna a Toponomastica

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Google [Bot] e 1 ospite

cron