Strade etruskehttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... rusche.jpg http://www.archeobo.arti.beniculturali. ... o/area.htm http://www.maat.it/livello2/geostor-etruria.htm Le strade più antiche si basavano su alture e valli fluviali.
Erano poco più che mulattiere.
Ad esempio il sentiero del Cremera tra Veio e il Tevere o la valle del Treia nel territorio falisco.
Le strade di fondovalle non erano sempre percorribili a causa delle alluvioni e pertanto ebbero maggiore sviluppo le piste che correvano lungo le sommità.
Ad esempio la Via Flaminia attraverso l'ager veientanus e faliscus fino al bacino del Treia su di un altopiano. Da notare che il centro delle vie montane nell'Etruria meridionale non era Veio, ma l'area di Prima Porta a nord di Roma.
Il sistema viario etrusco subì dei cambiamenti significativi nel corso del VII secolo a causa dello sviluppo del commercio e della diffusione dei veicoli a due ruote.
Ad esempio la via tra Caere e Veio, che era adatta solo a far passare dei muli, venne completamente rifatta attenuando le pendenze ed eliminando le tortuosità per rendere il percorso più facile ai carri.
In presenza di ostacoli naturali si procedeva a imponenti opere di sbancamento.
Ad esempio lungo la via che collegava Falerii a Nepi venne fatto un taglio profondo 15 metri e lungo 200.
Le strade principali etrusche erano normalmente a due carreggiate, ognuna di circa 2 metri.
Si usavano cunette centrali o laterali.
Con l'usura si generavano dei solchi ed allora si doveva abbassare il livello della strada.
Gli etruschi costruivano sia ponti in legno che in pietra.
Per deviare corsi d'acqua o drenare delle valli ricorrevano a cuniculi.
Famosa la strada di Pietra Pertusa che collegava Veio con il Tevere, a nord di Prima Porta.
Costruita nel V secolo, dopo che Fidene era passata sotto il controllo di Roma, serviva a comunicare con Gabi e Preneste.
La strada è rettilinea, quattro valli vennero drenate con cuniculi per un totale di 4 chilometri, una galleria lunga 300 metri e larga più di 2 venne scavata alla profondità di 40 metri per attraversare l'altopiano della via Flaminia.
I Romani costruirono le loro vie, nel III e nel II secolo a.C., con il concetto attuale della autostrade: percorso rettilineo, minima pendenza, caratteristiche standard.
A volte riutilizzarono tratti di strade etrusche, ma ebbero scarsa attenzione all'attraversamento dei centri etruschi, spesso le strade romane passavano in loro prossimità, ma non al loro interno.
La via Aurelia segue la costa tirrenica fino a Pisa passando in prossimità di Caere, Tarquinia, Vulci, Cosa, Vetulonia, Populonia. Venne costruita da Lucio Aurelio Cotta a partire dalla fine della prima guerra punica (241a.C.).
La via Claudia, che passa ad ovest del lago di Bracciano, porta a Tuscania, Saturnia e Roselle. Probabilmente venne costruita nel 183 a.C. contemporaneamente alla deduzione della colonia di Saturnia.
La via Cassia passa in prossimità di Veio, Volsinii, Chiusi, Cortona e Arezzo, prosegue verso Fiesole. Venne costruita nel 154 a.C. dal censore Caio Cassio Longino.
La via Amerina attraversa Tuder (Todi) e raggiunge Perugia.
La via Flaminia attraversa il territorio dei Falisci e poi quello degli Umbri, passa in prossimità di Narnia (Narni), Interamna (Terni), Spoletium (Spoleto), e prosegue verso Ariminum (Rimini).
La Flaminia venne costruita da Caio Flaminio nel 220 a.C.