Io sto con Ermes Mattielli e con quelli che si difendono!

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Messaggioda Berto » dom ott 11, 2015 7:51 am

???
Arrestato il conducente che uccise i due baby rapinatori a Posillipo. Procura non crede alla fatalità dell’incidente e ipotizza accusa di omicidio.
26 agosto 2013
http://www.retenews24.it/rtn24/archivio ... i-omicidio

A cura di Adriana Costanzo
Investe i rapinatori, ora agli arresti domiciliari per omicidio preterintenzionale. Non è ancora conclusa la vicenda che ha come protagonista Leonardo Mirti, 29 anni, che la notte dello scorso 10 agosto, dopo avere subìto una rapina nel quartiere Posillipo di Napoli, con la sua compagna, ha provocato la morte dei due responsabili del colpo, investendo con la sua Smart lo scooter sul quale viaggiavano. A perdere la vita sono stati Emanuele Scarallo e Alessandro Riccio. L’impatto, secondo la Procura, e stando alle immagini girate grazie a una telecamera di sorveglianza, non sarebbe avvenuto accidentalmente. L’esatta dinamica dell’accaduto, in effetti, è ancora da ricostruire. La vicenda ha inizio alle 2,40 della notte di San Lorenzo. A bordo di una Smart al parco Virgiliano c’è una giovane coppia residente in provincia. La ragazza è al posto di guida, il suo fidanzato accanto. All’improvviso dal buio spuntano in quattro. Armi in pugno intimano alla coppia di consegnare il telefono, un I-phone. La rapina si consuma in una manciata di secondi. I malviventi spariscono nel nulla. La ragazza impaurita lascia la guida della macchina al suo fidanzato Leonardo, che si dirige verso Mergellina, centro città. I due sono scossi. Percorrono solo qualche chilometro quando lungo la corsia opposta incrociano due scooter. I fidanzati credono siano gli stessi che poco prima li hanno rapinati. Dopo qualche secondo, i quattro in sella alle moto, secondo il racconto del conducente, fanno inversione di marcia e si lanciano all’inseguimento della city car. Così inizia una corsa nel cuore della notte: la coppia teme che i giovani malviventi vogliano impossessarsi anche della macchina. All’altezza dell’Ospizio Marino avviene però la collisione con la Smart. Una delle due moto va fuori strada e finisce la sua corsa contro il muro di un palazzo. I due giovani che erano in sella sbalzano ad una decina di metri. La macchina con la coppia travolge dei paletti antisosta, squarcia le ruote ma percorre ancora qualche chilometro dove incrocia una pattuglia dei carabinieri. Il conducente della macchina racconta l’accaduto ai militari e scattano i soccorsi, ma per i due ragazzi non c’è nulla da fare. L’impatto contro il selciato è fatale. Del secondo scooter nessuna traccia. Si è dileguato velocemente. Per capire bene l’accaduto si esaminano le immagini del sistema di videosorveglianza di alcuni esercizi commerciali della zona. I due giovani morti non avevano con sé né la pistola né il telefono: potrebbero averli passati ai due complici fuggiti sul secondo scooter, ma anche questo aspetto sarà tutto da accertare.
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Messaggioda Berto » dom ott 11, 2015 7:59 am

Non difendetevi dai rapinatori Invitateli al bar
Per la giustizia è vietato bloccare i banditi: vanno accolti come i profughi, con un sorriso, perché rubano per necessità

Vittorio Feltri - Dom, 11/10/2015

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 81233.html

Se non vogliono avere grane e finire in cella, gli italiani devono mettersi in testa un concetto elementare: qualche delinquente cerca di derubarli in casa o di rapinarli in qualsiasi luogo? Non possono reagire in alcun modo.

I banditi che irrompono nella tua abitazione nottetempo, dopo aver forzato la serratura allo scopo di fare una razzia, vanno accolti quali profughi, con un sorriso. Non è solo una questione, pur importante, di bon ton: bisogna capire che i ladri sono indotti a violare la legge per necessità di sopravvivenza.

Non sono loro i cattivi anche se pretendono di impossessarsi dei tuoi beni, a costo di picchiarti e magari di ucciderti; il bastardo sei tu che non spartisci le tue ricchezze con chi è in bolletta. Onde per cui datti una regolata. I criminali ti minacciano con le armi? Invece di difenderti, stappa una bottiglia di champagne o almeno di prosecco, se non desideri spendere troppo, e ricevili in salotto come buonismo comanda. Versa da bere, offri pasticcini e lascia che essi scelgano gli oggetti che maggiormente gradiscono e li portino pure via. Hai denaro contante e gioielli in cassaforte? Perdio, che aspetti, consegna loro le chiavi e non opporre resistenza.

La colpa del fatto che i grassatori si siano ridotti al furto per campare non è loro, bensì della società iniqua. E se la società è iniqua e produce criminali, la responsabilità è anche tua, che hai contribuito a creare troppi poveri disperati e pochi ricchi. Sei abbiente? Paga il fio. Non ti venisse in mente di proteggerti. I banditi sono armati? Non ci badare. Se hai un'arma, dimenticala. Altrimenti, se spari, ferisci o addirittura uccidi, sei un uomo finito. Ti arrestano. Ti processano. Ti obbligano a risarcire il malvivente. Poi ti sbattono in galera per anni perché il rovescio ha sostituito il diritto: non sei tu da compatire, ma coloro che ti hanno spogliato di ogni avere.

Gli ultimi casi di aggressione ne sono la prova provata. A Ermes Mattielli, a Scalini di Arsiero (Vicenza), sono stati inflitti 5 anni di carcere per aver azzoppato due ragazzi, che brandivano una sbarra, e tentavano di fregare del rame nella sua modesta aziendina di straccivendolo. Mattielli non era il primo furto che subiva. Esasperato, ha premuto il grilletto andando a segno. Senza ammazzare, però. I giudici lo hanno condannato a versare 135mila euro ai furfanti. Non fosse sufficiente ciò, hanno stabilito che il padroncino vada in prigione per un lustro. Roba da matti? No. Roba da italiani. Non c'è da protestare: qui non si puniscono i farabutti, bensì i cittadini che ne sono le vittime. Il legislatore se ne guarda dal modificare le norme del codice penale. La legittima difesa (anche delle proprietà) non è mai riconosciuta, ma castigata come illegittima.

C'è poi un episodio recente che grida vendetta. Ci riferiamo al gioielliere di Ercolano. Il quale alcuni giorni orsono è stato rapinato di 5mila euro da due briganti. Uno di essi gli ha puntato la pistola alla tempia. Il commerciante si è ribellato, dalla fondina ha estratto la rivoltella e ha premuto il grilletto. Li ha stecchiti entrambi. Riflessione terra terra: meglio due infami al cimitero che un uomo onesto all'ospedale. Macché. Il gioielliere è sotto inchiesta per eccesso di legittima difesa (quasi che esistesse una difesa moderata e contenuta) davanti a una pistola. Cosa egli avrebbe potuto fare in alternativa? Offrire ai rapinatori dei fiori, dei cioccolatini? Invitarli al bar?

Incredibile ma vero. Il commerciante è stato ora obbligato a fuggire da Ercolano perché minacciato di morte dai famigliari di coloro che ha freddato. Siamo alle solite. I martiri sono i gangster, e il reprobo è chi li ha neutralizzati. Nessuno tutela quest'uomo. È giustizia?
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Messaggioda Berto » dom ott 11, 2015 7:59 am

Sparò per difendersi dai ladri entrati nella sua villa. Condannato a sei anni
http://www.riscattonazionale.it/2015/10 ... a-sei-anni
L’imprenditore è stato infatti condannato in via definitiva a 6 anni e 2 mesi di reclusione per aver ucciso con un colpo di fucile, nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2006, un ladro albanese di 19 anni, Ervin Hoxha, che era entrato nella sua villetta e che stava allontanandosi dopo aver rubato il suv parcheggiato in cortile.

La vicenda dell’artigiano di Vicenza condannato a risarcire i ladri, che erano entrati nel suo magazzino, a cui sparò, ferendoli entrambi, ha riacceso i riflettori sui vari episodi di vittime di furti e rapine che hanno reagito a chi li minacciava.

Uno di questi casi avvenuto nella Bassa Bergamasca, è approdato addirittura sul tavolo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al quale è stata presentata la domanda di grazia per Antonio Monella, 54 anni.

L’imprenditore è stato infatti condannato in via definitiva a 6 anni e 2 mesi di reclusione per aver ucciso con un colpo di fucile, nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2006, un ladro albanese di 19 anni, Ervin Hoxha, che era entrato nella sua villetta e che stava allontanandosi dopo aver rubato il suv parcheggiato in cortile. È in carcere da oltre un anno. Un’altra vittima di una giustizia che punisce chi cerca di difendersi. Il caso di Monella è molto simile a quello di Ermes Mattielli che è stato condannato a 5 anni per aver sparato ai ladri entrati nella sua azienda. Dovrà risarcire i due feriti con 135mila euro .
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Messaggioda Berto » dom ott 11, 2015 8:45 pm

Onore a Stakio (Stacchio)
viewtopic.php?f=153&t=1418

El dirito a defendarse e ła revolta
viewtopic.php?f=25&t=42
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Messaggioda Berto » dom ott 11, 2015 8:45 pm

Par mi el spasio de na purpietà privada come na caxa, on magaxin, on negosio lè on spasio sagro e n'omo lè lexetemà, lè entel justo sel dopara ła viołensa par defenderlo, par defendarse e par defendar łi beni ke a ghè drento, anca rivando a copar l'entrouxo agresor, el ladro, el viołador de domeçiłio.

...
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Messaggioda Berto » mar ott 20, 2015 1:23 pm

Milano, sorprende ladro in casa di notte: venticinquenne ucciso a colpi di pistola

http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/C ... 1281.shtml

Un ragazzo di 25 anni è morto per ferite d'arma da fuoco in un appartamento a Vaprio D'Adda, in provincia di Milano.
La vittima, un romeno di 28 anni, era entrata nell'appartamento proabilmente per rubare. È questa l'ipotesi investigativa seguita dai carabinieri in base alle prime testimonianze raccolte, quella dello sparatore, il padrone di casa, e una vicina. A chiamare i carabinieri è stata appunto una vicina, che ha visto due o tre persone scavalcare la recinzione della villetta a fianco.

Quando i militari sono arrivati sul posto si era appena consumata la tragedia: il padrone di casa ha raccontato che, svegliato dai rumori, ha preso la sua pistola (regolarmente detenuta), si è alzato e si è trovato davanti nel buio una figura, a cui ha sparato un colpo. Poi ne ha sparato ancora uno, o forse due, in aria, vedendo in giardino altre ombre fuggire. Quindi, rientrando, ha trovato il corpo a terra del primo ladro, ha cercato di soccorrerlo e ha chiamato 118 e carabinieri.

Il proprietario dell'appartamento è un pensionato di 65 anni, Francesco S., che abita nella palazzina con la moglie, che dormiva con lui al terzo piano, il figlio e la nuora, che dormivano al primo. L'uomo, che al momento è interrogato dai magistrati della Procura di Monza in caserma, ha detto di essersi procurato l'arma dopo aver subito diversi furti in casa. La vittima, in corso di identificazione, era entrata da una finestra dopo essersi tolta le scarpe e aver infilato dei calzini sulle mani, forse per non lasciare impronte.

«Mio padre sta bene, stiamo tutti bene. Per il momento non mi sento di dire altro». È quanto ha detto il figlio del 65enne che ha sparato. Nella stessa villetta abitano la coppia di genitori, un figlio, la nuora e i nipotini.

Salvini. «Ha fatto bene il pensionato a sparare e a difendersi, l'uomo che era entrato nella sua casa se l'è cercata»: lo ha detto il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, commentando la vicenda del sessantacinquenne che questa notte ha sparato e ucciso un ladro che si era introdotto in casa sua a Vaprio D'adda (Milano). «Dirò alla Regione - ha aggiunto Salvini - nel caso la vicenda giudiziaria vada avanti, che si accolli le spese legali per il pensionato». «Se le cose sono andate come sembra dalle prime notizie, la vittima è il pensionato e deve essere sostenuto moralmente ed economicamente, poche chiacchiere, il ladro che è entrato in casa sua se l'è cercata»: così Matteo Salvini, parlando a Radio Padania, è tornato sulla vicenda del pensionato.
«Basta con la gente che ti entra in casa e devi pure stare attento a non reagire! - ha aggiunto il leader leghista - un conto è inseguire uno e sparargli, è una cosa che non si fa, e un altro è difendersi in casa propria quando uno ti entra di notte. Domenica 8 novembre a Bologna raccoglieremo le firme per cancellare questa cosa assurda che è l'eccesso colposo di legittima difesa».



Fato benon, magari el li ghese copà tuti e tre! Sperem kel ladro morto el gapie fato en tenpo a pentirse.!
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Re: Mi sto co Ermes Mattiełi e co coełi ke łi se defende!

Messaggioda Berto » mer ott 21, 2015 8:57 pm

L’uomo che ha sparato e ucciso il malfattore dentro casa sua, aveva il dovere di farlo

http://www.magdicristianoallam.it/blogs ... farlo.html

Non amo la Costituzione Italiana. Mi scuso. Lo so è grave. Una persona perbene, chiunque aspiri ad appartenere alla società civile deve amare la Costituzione. Io faccio parte di quella incivile, e non c’è niente da fare.
La Costituzione italiana è stata scritta da post fascisti e aspiranti comunisti. Non è un’ingiuria: è una realtà cronologica. L’Italia era appena uscita da 20 anni di fascismo: un architetto che viva per venti anni in un luogo dove i grattacieli siano vietati, i grattacieli non li sa fare. E poi c’erano quelli che volevano consegnarci all’URSS. Quindi diamoci una calmata sulla bellezza della Costituzione italiana, che ci ha regalato decenni di ingovernabilità assoluta e tassi di corruzione da paralisi: gli alberi si giudicano dai frutti.
La frase: la Costituzione italiana è bellissima anche se lo Stato italiano fondato su quella Costituzione non funziona, è una frase che contiene una contraddizione plateale.
“L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”, è una frase di un’idiozia sconvolgente. Da quando abbiamo smesso di essere cacciatori/raccoglitori, tutte le società umane sono fondate sul lavoro. Era fondata sul lavoro la Russia di Ivan il Terribile, l’Unione Sovietica di Stalin e ovviamente il Terzo Reich del camerata Hitler, che sulla raccomandazione al lavoro aveva anche istituito appositi campi.
Una nazione decente, una nazione per cui valga la pena di combattere e morire, deve essere basata sui diritti inalienabili del cittadino. La nostra Costituzione non li menziona nel primo fondamentale paragrafo e quindi non li protegge.
Il diritto ad avere una terra, che nessuno possa invadere.
Il diritto ad avere una casa e il dovere di proteggere quella casa e coloro che vi stanno dormendo. L’uomo che ha ucciso chi si è introdotto nella sua casa, il malfattore che vi si era introdotto con due complici, aveva il dovere di sparare, non il diritto, il dovere. In quella casa dormivano sua moglie, suo figlio e sua nuora. Se lui non avesse sparato si sarebbe reso corresponsabile di tutte le violenze che i tre avrebbero commesso contro i suoi familiari.
Il diritto inalienabile alla giustizia. Il diritto inalienabile che la mia vita e i miei beni non siano all’arbitrio assoluto del magistrato di turno, che può annientare la mia esistenza, ridurmi sul lastrico, condannarmi ad anni di carcere in prigioni che la presenza dei stranieri rende particolarmente invivibili, senza rispondere mai di nulla.
Voglio una Costituzione che riconosca la mia dignità di cittadino.


Concordo in pieno con l'autrice.
Aggiungo soltanto: sì sì anche perché quell'uomo non era disarmato (come falsamente raccontano) ma era armato della sua persona, del suo corpo che è la prima arma dell'uomo:
con le braccia e le mani si può stritolare, soffocare, spezzare il collo, spingere giù dalla scale o da un terrazzo o da una finestra, oppure imbracciare un oggetto che si trova nella casa come un coltello, un bastone, una bottiglia di vetro, una sedia e percuotere, tagliare, infilzare sino ad uccidere o a menomare gravemente;
co le gambe si può calciare, calpestare, spingere giù dalle scale, spezzare l'osso del collo;
anche le spalle possono uccidere e la stessa massa del corpo può costituire un'arma pericolosa;
la bocca e i denti possono mordere, lacerare, strappare, trasmettere virus mortali.
Perciò non si può dire che il ladro aggressore e potenziale assassino fosse disarmanto, inoltre mi pare avesse altri due complici.
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Re: Mi sto co Ermes Mattiełi e co coełi ke łi se defende!

Messaggioda Berto » mer ott 21, 2015 10:01 pm

Nessuno tocchi chi si difende - Gnaon el toke ki ke se defende

https://www.facebook.com/Nessuno-tocchi ... 0546415416

e non solo: "Nessuno tocchi Caino"

https://it.wikipedia.org/wiki/Nessuno_tocchi_Caino
Nessuno tocchi Caino (in inglese Hands Off Cain) è una ONG italiana, attiva internazionalmente, affiliata al Partito Radicale Transnazionale, il cui principale obiettivo è l'attuazione della moratoria universale della pena di morte, e, più in generale, la lotta contro la tortura.
Il nome è tratto dalla Genesi:
« Ma il Signore gli disse: «Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!». Il Signore impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l'avesse incontrato » (Genesi 4,15)
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Re: Mi sto co Ermes Mattiełi e co coełi ke łi se defende!

Messaggioda Berto » gio ott 22, 2015 9:18 pm

Spara e uccide un ladro, il pensionato: "La colpa è dei politici, da anni dormo con la pistola sul comodino"
La rabbia dell'uomo indagato per omicidio volontario: "Servirebbero 25 anni di carcere per chi ruba in casa". La Lega manifesta davanti al tribunale di Milano, Salvini: "La difesa è sempre legittima". Maroni porta in Giunta il disegno di legge per il gratuito patrocinio
22 ottobre 2015

http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... -125660032

"La colpa è dei politici, di quel branco di idioti a Roma". Il pensionato di Vaprio D'Adda che ha ucciso un ladro nella notte tra lunedì e martedì parla con i cronisti e non riesce a trattere la rabbia, per la vicenda che lo ha travolto e per la situazione di esasperazione che nel tempo lo ha portato a dormire con la pistola a portata di mano. "Dal 2008 dormo con l'arma sul comodino. Non sono solo io qui, il problema, è di tutti, perché noi dormivamo con le porte aperte, fino a qualche anno fa dormivo con le finestre aperte, dal 2008 ho cominciato a dormire con la pistola sul comodino".

Ieri il premier Renzi ha invitato a non farne un eroe, ma la sua vicenda ha acceso il bidattito politico sulla sicurezza dei cittadini e la questione della legittima difesa. La Lega nel pomeriggio è stata in presidio davanti al tribunale di Milano con Salvini. E Maroni, che ha già promesso al pensionato la copertura delle spese legali, porta in Giunta "il disegno di legge sul patrocinio gratuito per chi si rende responsabile di eccesso colposo di legittima difesa. Ci muoviamo subito", ha sottolineato. Fratelli d'Italia sabato in corso Vercelli a Milano per la raccolta firme di solidarietà al 65enne.

Per il leader della Lega "questo Stato difende e privilegia i ladri". "Renzi dice che metteranno mano alla legge sull'eccesso colposo di legittima difesa - ha attaccato - meglio tardi che mai. Noi da mesi diciamo che deve essere cancellato il reato di eccesso di legittima difesa, vorrà dire che le nostre battaglie, come in altri casi, hanno un senso e ottengono lo scopo, ovvero fare diventare l'Italia un paese normale. La difesa è sempre legittima. La proprietà privata è sacra: chi entra non invitato in casa d'altri deve sapere che rischia".

Riferendosi all'inchiesta che lo vede indagato per omicidio volontario, Sicignano spiega di non poter dire nulla, "posso solo rammaricarmi di quello che è successo - aggiunge - perché effettivamente è sempre un ragazzo di 22 anni. Vogliamo tornare alla normalità" ha aggiunto Sicignano parlando con i giornalisti davanti a casa, e spiegando che ci vorrebbero 25 anni di carcere per chi ruba. "Di questo la vera colpa non c'è l'ha nessuno. Ce l'hanno solo quel branco di idioti che sono giù a Roma perché ci sono politici bravi ma alcuni sono idioti - ha osservato - basterebbe fare della legittima difesa una legge, dare 25 anni a un reato del genere uno non viene più a rubare in casa. Ma 25 anni però, perché questo non è un furto, è uno stupro psicologico, a me, mia moglie, mio nipote, i miei figli, i fratelli. E' ora di finirla. Ne abbiamo pieni i coglioni", è sbottato.

E poi ancora. "Come vuole che stiamo? - ha chiesto - mia moglie trema, oggi l'ho portata dal medico. Le sembra una cosa ragionevole?". Il suo primo pensiero, ha spiegato, "va ai genitori" del ragazzo morto "perché ha sempre 22 anni". Gjergi Gjonj, il giovane colpito a morte durante il tentativo di rapina, viveva a Trezzo sull'Adda, una manciata di chilometri dalla villetta dove è stato ucciso. Il secondo, commosso, all'Arma dei carabinieri, non senza polemiche anche qui. "Abbiamo dei fantini professionisti, perché sono preparatissimi, e poi gli diamo gli asini per correre. Dove vuole che andiamo?" ha concluso.


Sta ki lè na ensemenia sensa moral!

La fidanzata dell’albanese ucciso: “quale legittima difesa? Me l’hanno ammazzato”
23, ottobre, 2015
http://www.imolaoggi.it/2015/10/23/la-f ... -ammazzato

“Ma quale legittima difesa, me l’hanno ammazzato”. C’è solo rabbia nelle parole di Mirela, la fidanzata trentenne di Gjergii Gjoni, il 22enne ucciso dal pensionato di Vaprio D’Adda, in provincia di Milano. Che si sfoga: “Ora chi me lo restituirà?”.

Qui il Video col servizio strappalacrime del TGcom24
http://www.video.mediaset.it/video/tgco ... 68459.html

Sembrava un ragazzo come tanti, Gjergii, almeno dalla sua pagina Facebook. Ma, di notte, entrava nelle case della gente per derubarle. Già colto in flagrante nel 2013, il giovane era stato rispedito in Albania. Ma era tornato, clandestino, infischiandosene delle leggi italiane.

Abitava comodamente a Trezzo sull’Adda, nel Milanese, insieme alla fidanzata, che sapeva e taceva, né mai si chiedeva dove andasse il suo fidanzato di notte…

El ga fato benon a coparlo!
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Re: Mi sto co Ermes Mattiełi e co coełi ke łi se defende!

Messaggioda Berto » gio ott 22, 2015 9:35 pm

Sto kì lè ... bon da far rosto!

Pensionato uccide ladro: io voglio vivere in un Paese dove almeno si ricerca la verità. E voi?
Fabrizio Capecelatro Giornalista, scrittore e conduttore radiofonico Giovedì 22 Ottobre 2015

http://www.nanopress.it/cronaca/2015/10 ... -voi/96341

«Marescià e mi dovevo far sparare per sapere se la pistola era vera o falsa?» Rispose così un ristoratore, napoletano a Milano, al Carabiniere che, intervenuto in seguito a una rapina “a mano armata”, chiedeva all’ignaro gestore del locale se la pistola che il delinquente impugnava fosse vera o finta. E tutto sommato non aveva tutti i torti: che ne poteva mai sapere lui, che per mestiere maneggiava (e anche molto bene) pizze e supplì, di pistole? Certo forse avrebbe potuto notare il materiale, la pesantezza o un qualche particolare che avrebbe potuto identificare quell’arma fasulla, un giocattolo! Ma siamo consapevoli di quale possa essere lo stato di agitazione e paura che si trova ad affrontare la vittima di una rapina o chi, svegliandosi nel cuore della notte, trova un ladro in casa propria?

È difficile, forse perfino impossibile, mantenere la calma e soprattutto la lucidità necessaria per analizzare il reale livello di rischio e quindi calibrare la legittima difesa in base a questo. L’eccesso di legittima difesa è pertanto un reato che deve necessariamente tenere conto di quale fosse lo stato emotivo del reo. Questa, però, è una attenuante e servirà a valutare la pena, non se il fatto è avvenuto o meno. Servirà dunque durante il processo, non certo durante l’indagine che, invece, è volta ad appurare come sono avvenuti i fatti: la verità.

Che un uomo sia stato ucciso da un altro uomo in un determinato luogo e in un determinato momento è, infatti, un fatto, una certezza. E io, da cittadino, voglio che lo Stato appuri, con precisione, come sono andati i fatti. Lo voglio perché quello che è morto, per quanto fosse un ladro, era anch’egli uomo che questo Stato deve tutelare, almeno ricostruendo con esattezza il modo in cui è morto. Lo voglio perché potrebbe succedere anche a me di morire in circostanze poco chiare e, benché di professione non faccia il ladro, in cui sembri che “me la sono cercata”.

Appurata la verità, ricostruiti con certezza e senza pregiudizi, dovuti al fatto che la vittima fosse un delinquente (e pure immigrato, direbbe qualcuno!), i fatti per come sono accaduti e non per come li ha raccontati l’unico dei due che può raccontarli, allora si aprirà il dibattimento processuale e lì saranno tenute in considerazioni tutte le attenuanti del caso.

Prima, però, è necessario sapere cosa la Giustizia dovrà giudicare: per questo l’iscrizione del pensionato della provincia di Milano che ha ucciso un ladro scoperto in casa sua non è solo un atto dovuto, ma è anche un atto giusto. Un atto che io, da cittadino italiano, pretendo che il mio Stato, quello a cui pago le tasse, faccia, se non altro perché è necessario per appurare i fatti.

Poi sarà il processo a stabilire il perché di quei fatti.

Da cittadino mi interesserebbe anche sapere come mai un ex commerciante, oramai in pensione, dorme con una pistola sul comodino, perché – che questo sia omicidio volontario o eccesso di legittima difesa – di sicuro se non ci fosse stata quell’arma sarebbe stato meglio! Se è vero che il ladro sarebbe potuto essere armato e quindi avrebbe potuto colpire il pensionato, è anche vero che in questo caso – come in molti altri – non lo era e il mettere in circolazione sempre più armi aumenta i rischi, più che ridurli.

A prescindere, infatti, dal fatto che, qualora il ladro fosse stato armato, quell’arma se la sarebbe procurata in modo illegale e non sarebbe stato lo Stato a dargli il permesso di sparare, se entrambi fossero stati disarmati oggi non ci sarebbe nessun morto; se entrambi fossero stati armati il rischio che ci fosse un morto, se non due, era lo stesso identico di se fosse stato armato soltanto uno dei due. E il compito di uno Stato non è quello di fare in modo che sia il “buono” a uccidere il “cattivo”, quanto quello di ridurre al minimo il rischio che sia il buono che il cattivo muoiano.



Uccidere un ladro in casa: si può? I casi più famosi
Di Kati Irrente Mercoledì 21 Ottobre 2015

http://www.nanopress.it/cronaca/2015/10 ... mosi/36567

-Nel 2014 a Giovanni Capuozzo di Gioia Sannitica sono stati inflitti 10 anni di carcere perché il 6 luglio del 2012 ha ucciso un uomo albanese di 39 anni che si stava entrando in casa sua attraverso il tetto. Il giudice ha deciso anche il risarcimento da versare alla famiglia del ladro, visto che la moglie della vittima si è costituita parte civile al processo. Nel caso di Giovanni Capuozzo la sentenza parla di omicidio volontario.

-Daniele Bianchetti di Portomaggiore, Ferrara, nel giugno del 2011 sparò un colpo di fucile a un uomo romeno che stava per introdursi in casa sua. Secondo l’accusa e la parte civile, Bianchetti avrebbe agito in preda alla paura di un furto. L’imputato si è difeso dicendo che il colpo era partito accidentalmente, perché aveva inciampato. Bianchetti è stato condannato a sei anni, confermate nel 2014 in appello.

-Mirko Franzoni nel dicembre del 2013 ha ucciso un ladro sorpreso a casa del fratello Ezio, a Serlio, nel Bresciano. Il colpo sarebbe partito in seguito alla colluttazione che si è verificata tra lui e Eduardo Ndoj, 26enne di origine albanese. Frazoni dapprima era stato indagato e arrestato per omicidio, e poi scarcerato per assenza di gravi indizi di colpevolezza.

-Nel settembre del 2006 Antonio Monella, imprenditore edile, uccise un ladro di origine albanese che tentava di rubargli il Suv nel cortile. L’uomo è stato condannato a sei anni e in suo favore sono state raccolte 10.000 firme, per chiedere al tribunale che venisse applicata alla grazia.

-Nell’aprile del 2012 il tabaccaio Franco Birolo di Correzzola, Padova, ha ucciso Igor Ursu, 23enne moldavo che era entrato nel suo negozio. Birolo è stato iscritto nel registro degli indagati ed è stato accusato di omicidio volontario. La Procura ha poi derubrica il reato: da omicidio volontario a eccesso colposo di legittima difesa. Birolo sparò da distanza ravvicinata con una calibro 9 (deteneva una semiautomatica Glock), ma fu stabilito che non era un esperto d’armi.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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