http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... na-713.jpgCalvene, Calavena, Calavino, Calavon, Calavantè, Calavà, Calvenzano, Calvenzana, Caltrano, Calmaxino, ...viewtopic.php?f=45&t=1082 Dal Paleolinguista CLAUDIO BERETTADa:
Nomi dei fiumi, dei monti, dei siti; strutture linguistiche preistoriche di
Caludio Berretta; edizione Hoepli 2007),
CAPITOLO XIV
XIV.1 Voci DALLA PREISTORIA.
IL CULTO DELLA DEA AVENTIA PROTETTRICE DELLE SORGENTIL’uomo si esprime utilizzando i suoi mezzi uditivi, visivi, tattilo-motori. L’arte rupestre ci ha tramandato una documentazione imponente di immagini che danno testimonianza della seconda e della terza di queste categorie: la visiva e la motoria.
La figura dell’orante e del sole, le schiere dei cervi in corsa, le strutture delle statue stele offrono grandi valori dinamici e simbolici, ma ci lasciano solo “immaginare” le voci, o i bramiti, che dovevano accompagnare dal vivo quegli episodi (Anati, 1989, 1994, 1995 a-b).
Questa prima parte del capitolo vuole presentare il grande scenario del culto della
Dea Aventia, protettrice delle acque sorgive.
Punto di partenza è la mia ricerca sui toponimi (Beretta, 1997): nell’Alta Valcamonica (Beretta, 1997 p. 51, 175, 179 e passim), sotto l’Adamello, troviamo il
monte Avio (m. 2962), il
lago d'Avio (m. 1900) e il
torrente Avio che, nella valle omonima, sfocia verso nord nell’Oglio, a Temù (m. 1155).
In parallelo, adiacenti, troviamo il
monte Aviolo (m. 2881), il
lago d'Aviolo (m. 1930) che forma un corso d’acqua e, lungo la Val Paghéra, viene pure a sfociare nell’Oglio, a Vezza (m. 1080).
Ad ovest, in Valtellina, troviamo alle stesse quote il
rio di Avedo, che nasce dalla Cima Saoséo (m. 2560) e sfocia nell'Adda a Grosio (m. 656).
In Valtellina non incontriamo più questo toponimo che invece è ben presente nella direzione opposta, oltre il Tonale, in Val d’Adige.
Questo “sistema di nomi” (qui Tav. II) insiste coerente su un “sistema omogeneo di
res”:
fiumi, sorgenti ed anche monti dai quali quelle acque scaturiscono. Il significato dell’idronimo
Avio ci è stato fortunatamente conservato da tre lapidi del primo secolo (CIL XIII.5071-2-3) scoperte, come già detto (v. Fig. 13, Fig. 28) e passim, nel bacino della Broye, a sud del lago di Morat, in Isvizzera, nella città di
Avenches (
Aventicum) con dedica esplicita alla "
Dea Aventia".
Le lapidi erano state dedicate da notabili romani e da tutta la popolazione "ob eius erga se merita". La stessa popolazione di
Avenches ce ne ha tramandato oralmente il radicale
√av , chiave di volta di tutto il sistema.
Infatti troviamo il medesimo radicale su un orizzonte vastissimo, sempre con il significato di fiume o in generale di acqua: celtico
avon, ladino
ova, sanscrito
âah (hindi
oya), avestico
ab.
A sud, in Africa, troviamo il radicale in
abiad e in
uebi.
Fin qui abbiamo tentato una descrizione per dir così "sincronica" dell’estensione del
√av come prima formante, una sincronia globale che ne indica i limiti spaziali a noi oggi noti, ma non i temporali perché non sappiamo dove e quando la voce si sia formata e quali precedenti psico-linguistici abbia avuti.
Sappiamo che il culto ne è presente ad
Avenches ancora nel primo secolo dopo Cristo e continua ancora oggi, in altre forme, perché presso una sorgente troviamo spesso un’immagine, ed anche un tempio, dedicato alla Madonna come per esempio a Vaprio d’Adda (Lombardia). In Valcamonica e in Valtellina l’idronimo compare solo nelle alte valli e in forma pura.
Ma lo troviamo come
Ova anche nella piana, alla confluenza della Scrivia e del Po.
Normalmente lo troviamo coniugato a seconde formanti, specialmente
-anza, tutte con il significato di “fiume”, o di "acqua", che ci dicono quali possibili ondate di culture si sono avvicendate nei diversi orizzonti, ad es.: -
ana, -egna, -enza, -ara, come ci mostra una selezione molto ristretta e limitata a Svizzera (CH), Italia (I), Francia (F), Germania (D).
Il ricorrere coerente delle seconde formanti
ana, agna, anza, ara, pur nelle apofonesi locali, attestate a loro volta in forma pura come
Onno, Agno, Anza, Aare, ci dice che ci troviamo di fronte a grandi lingue, agglutinanti, ciascuna delle quali ha avuto le sue fasi ed i suoi orizzonti di diffusione che il nostro metodo ci permette di definire.
La struttura di queste lingue è costante: monemi (formanti), prevalentemente mono bisillabici, agglutinati
secondo la formula determinante-determinato, una struttura che si riscontra su orizzonte vastissimo, anche extra-indoeuropeo e che vive ancora in lingue moderne che mantengono una fase agglutinante (v. Conclusione).
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... amsb3m.jpg 1) Almeno cinque corsi d’acqua portano in Francia questo nome oltre ai molti
Avon inglesi.
2) Questa formante -
ingen è correlata ad una serie nutrita di nomi come:
Bechingen, Dächingen, Gächingen ecc.
Inoltre alla serie:
Ingelbach, Ingelheim, Ingel-eben.
Tutte queste formanti sono correlate all’acqua, ma il suffisso
-ingen è fortemente diffuso in tutta l'Europa centrale e nell’Italia settentrionale (
-ingo, -engo) (Gamillscheg 1935, p. 119).
Questa voce
Eb-ingen viene qui accolta con riserva. La prima formante
Eb- sembra fuori discussione; la seconda
-ingen merita ulteriore ricerca (v. A. Bach, § 196 sgg.).
3) In Ispagna, tra le varie testimonianze, troviamo:
Ibi (Valencia) circondata da corsi d'acqua; lo stesso nome dell’
Ebro (
Iber) ed il basco avrebbero conservato forme antichissime, che pongono nuovi problemi, come
ibai (fiume),
ibarra (riviera, valle).
A Sud del
Minho, in Portogallo, troviamo un piccolo fiume, il
Rio Ave che sfocia nell’Atlantico.
Il nome può essere correlato all’antica divinità “
Ava” in quanto a nord del fiume troviamo Braga (m 208) e la collina ancora oggi sacra del Bom Jesus do Monte, struttura del paesaggio analoga al
Mons Aventinus e ad
Aventicum (
Avenches, CH).
vena, ae, f.,
1 vena: venas alicuius incidere, aprire le vene a uno, CIC.; ferire venam, aprire una vena (per fare un salasso), VERG. Georg. 3, 460; venas abrumpere o abscindere o exsolvere o interscindere, svenarsi, aprirsi le vene, recidersi le vene (opp., farsi aprire le vene), TAC.; pl., polso: venas tentare, SUET. e a., o tangere, PERS., tastare il polso;
2 vene, come sede (per gli antichi) della vita, sangue, energie, vita: deficient inopem venae te, morirai di sfinitezza, HOR. Sat. 2, 3, 153; cadentes venas vino reficere, rianimare col vino le forze illanguidite, SEN.; impletae cibis vinoque venae minus efficacem vim veneni fecerunt, il sangue, rinvigorito dalla quantità di cibo e di vino ingerita, rese meno pronta l'azione del veleno, LIV. 26, 14, 5;
3 trasl., vena, filone di metallo, CIC. e a.: metalla, quorum in alto latet vena, SEN. Ep. 23, 5; poet., metallo, OV.; vena d'acqua, canaletto naturale d'acqua: venae fontis, le vene della sorgente, HIRT. B. G. 8, 43, 4; poet., acqua: Lucrina vena, le acque del Lucrino, MART.; uretra, CELS.; vena, canaletto in cui scorrono gli umori di una pianta, TAC.; vena del legno, PLIN.; vena della pietra, PLIN.; pori, VITR.; filare d'alberi, PLIN.; membro virile, MART., PERS. e a.;
4 fig. il cuore, la parte vitale, la parte intima: teneat oportet venas cuiusque generis, è necessario che conosca a fondo gli intimi sentimenti delle persone d'ogni genere, CIC. de orat. 1, 223; vena poetica, ispirazione, talento: sine divite vena, senza una fervida ispirazione, senza talento poetico, HOR.; ingenii benigna vena est (larga è la vena), HOR. Carm. 2, 18, 10.
http://www.uni-mannheim.de/mateo/camena ... s1402.html Glossarium Ad Scriptores Mediae et Infimae Latinitatis;
Du Cange, Charles du Fresne (1610-1688)
http://www.uni-mannheim.de/mateo/camenaref/ducange.html Pedavena e Monte Avenahttp://myportal.regione.veneto.it/openc ... ni_Storici Pedavena si trova alla base delle vette feltrine, ha quasi 4.500 abitanti e prende il nome dal Monte Avena che le sta vicino.
Venas di Cadore
http://it.wikipedia.org/wiki/Venas_di_Cadore Venas di Cadore (in ladino semplicemente Venàs) è un paese del Cadore, lungo la Valle del Boite, frazione del comune di Valle di Cadore, da cui dista 4 km. Il paese è attraversato dalla SS 51 d'Alemagna e dalla Ciclabile delle Dolomiti.
http://www.regolesanvito.it/PDF/VENAS.pdf Venaushttp://it.wikipedia.org/wiki/Venaus Venaus (in piemontese Venàus e in francoprovenzale Vëno, in francese Vénaux) provincia di Torino situato in Val Cenischia, valle collaterale della Val di Susa, a 57 km da Torino.
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... entani.jpghttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 1/Vejo.jpg http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 1/Vens.jpg Val Venosta (Vinschgau,Vnuost)
http://www.suedtirolerland.it/it/region ... al-venosta http://it.wikipedia.org/wiki/Val_Venosta http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 1/vena.jpg http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... na-855.jpg Veneto:etimołoja, xenetega e storiahttps://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... QxZzQ/edit Uenet, ueni, uenetoi, uenetos win, wonne, von etimoloja da voxi veneto bretoni-galo-çelte e xermane
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... 9SREU/edit Abano e Montegroto (etimołoja e storia)https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... h4d0E/edithttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... tia-60.jpg