Novi skei veneti ?

Novi skei veneti ?

Messaggioda Berto » lun mar 31, 2014 12:26 pm

Novi skei veneti ?
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Veneto indipendente, una proposta per una moneta locale
http://www.lindipendenza.com/veneto-ind ... eta-locale


di ENZO TRENTIN

Per una discussione sulla possibilità di avere una moneta nazionale veneta, c’è da tener presente che alcuni non credono che la moneta sia uno dei più importanti problemi soprattutto in un sistema federale. Il problema più importante, secondo costoro, è la gestione della politica economica. In particolare bisogna partire dal sistema fiscale e dall’avere una pubblica amministrazione efficiente ed adeguata alle necessità dei cittadini e non una pubblica amministrazione auto-alimentante e dispotica. Anche la giustizia (penale, civile e amministrativa) dovrebbe essere adeguata alle necessità dei cittadini con leggi chiare e leggibili da tutti. Tuttavia questi ultimi aspetti saranno affrontati da altri gruppi di studio.

I vincoli che l’Italia ha accettato entrando nell’euro sono vincoli che avremmo dovuto perseguire anche se stavamo fuori dalla moneta comune, forse solo in maniera più elastica. La concorrenza dei paesi emergenti (oramai già dei colossi economici) ci avrebbe in ogni caso stroncato. Si tenga presente che l’Italia è un paese trasformatore che ha poche materie prime. Deve importare, pagare, lavorare, esportare e infine incassare. Ci ricordano alcuni esperti che anche la Serenissima Repubblica di Venezia ebbe il suo fulcro nel commercio. E poi è importantissimo lo sviluppo tecnologico. Bisogna che lo Stato metta i cittadini in condizione di usare gli strumenti e i mezzi di comunicazione più avanzati. Comunque tornando all’euro. Ecco un breve appunto storico per sapere che un sistema di cambi stabili che favorisca il commercio è stato allo studio già da metà ’800 quando si è sviluppata un’economia industriale.

Dalla metà dell’800 con lo sviluppo dell’economia gli stati europei hanno cercato una stabilità nei propri rapporti monetari. Alcuni paesi europei organizzarono l’Unione Monetaria Latina con un sistema bimetallico oro-argento. Il sistema venne superato dal “gold standard” che durò fino alla prima guerra mondiale (1914). Tra le due guerre mondiali prevalse l’autarchia e il nazionalismo che impedirono lo sviluppo di qualsiasi forma di cooperazione monetaria. Dopo la seconda guerra mondiale prevalse lo spirito di cooperazione e l’Unione Europea dei pagamenti consentì la ripresa degli scambi commerciali (1950-1958) e portò le monete europee occidentali alla convertibilità nell’ambito del Fondo Monetario Internazionale frutto degli accordi di Bretton Woods del 1944.

Il sistema, imperniato sul FMI e basato su tassi di cambio fissi con margini di oscillazione prestabiliti con riferimento al dollaro USA, consentì un soddisfacente sviluppo degli scambi fino al 1971. Nel frattempo gli Stati europei realizzarono nel 1951 il Trattato istitutivo della CECA e, nel 1957, con il Trattato di Roma la Comunità Economica Europea. Nel trattato venne prevista l’istituzione di un Comitato Monetario per promuovere il coordinamento delle politiche degli Stati membri nel campo monetario.

Alla fine degli anni ’60 il sistema di Bretton Woods manifestò i suoi limiti di fronte allo sviluppo dell’economia mondiale e gli Stati della CEE cominciarono a studiare un loro sistema monetario. Nel marzo 1970, si affidò a un gruppo di esperti, presieduto da Pierre Werner, allora presidente del Consiglio e ministro delle Finanze del governo lussemburghese, l’elaborazione di un progetto di unione monetaria. Il piano venne presentato lo stesso anno e puntava alla progressiva stabilizzazione dei cambi delle monete dei paesi membri e fondamentalmente a spostare la politica di bilancio dal livello nazionale a quello comunitario. Venne approvato e avrebbe dovuto essere realizzato entro il 1980. Ma il 15 agosto del 1971, a seguito della dichiarazione di inconvertibilità del dollaro, il sistema di Bretton Woods saltò, i paesi abbandonarono i cambi fissi e con i cambi flessibili fu giocoforza ripristinare il controllo sui movimenti di capitali; i tentativi di un accordo sostitutivo tra il 1971 e il 1973 fallirono e poi nel 1974 ci fu il primo shock petrolifero.

Il piano Werner si arenò; ma nel 1972 i paesi europei vararono il “serpente monetario” per limitare la fluttuazione delle monete tra di loro. Il serpente non ebbe successo. Nel 1975 i paesi europei vararono l’unità di conto europea (UCE) che nel 1979 divenne ECU un paniere di monete europee che fu la base dell’euro. La necessità di creare in Europa una zona di stabilità monetaria spinse il Presidente francese e il Cancelliere tedesco a varare, nel 1978-79, il Sistema Monetario Europeo (SME). Francia, Italia, Irlanda, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Danimarca organizzarono un reciproco rapporto di sostegno con un meccanismo di cambio finalizzato a limitare le variazioni di valore delle monete accettando la leadership monetaria della Germania. Il sistema consentì il recupero di una stabilità monetaria dopo la pesante inflazione degli anni ’70-’80. La politica monetaria della Bundesbank si affermò ma mancava una istituzionalizzazione di questo ruolo. Con l’attuazione del Mercato Unico e la liberalizzazione dei movimenti di capitali, alla fine degli anni ’80, ripartì l’unione monetaria.

Nel giugno 1988 al Consiglio Europeo di Hannover venne istituito un comitato sotto la presidenza di Jacques Delors per elaborare un progetto di Unione Economica e Monetaria. Il rapporto Delors fu la base del Trattato di Maastricht firmato a febbraio del 1992 che modificando il Trattato di Roma del 1957 istituiva una Banca Centrale Europea e una moneta unica europea. La realizzazione della moneta unica ha determinato la necessità di avere una banca centrale unica alla quale trasferire i compiti e i poteri della politica monetaria. La nascita della politica monetaria come disciplina autonoma dalla politica economica e la necessità che questa nuova disciplina sia di specifica competenza della banca centrale è un fatto relativamente recente (anni 70). Da quando le monete sono state sganciate dall’oro e si è sviluppato un “sistema” dei pagamenti e di creazione del credito è sorta l’esigenza di avere una banca centrale per svolgere il compito di banca delle banche e di regolamentazione e vigilanza sul “sistema”; fermo rimanendo che anche la banca centrale, per quanto indipendente, è sempre sottoposta alle regole dettate dal governo nel CICR (Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio). Con le sue passività (definite base monetaria) la B.C.E. alimenta le banche commerciali che possono così regolare i propri debiti e crediti. Nell’economia monetaria vediamo quindi tre livelli: la banca centrale, le banche commerciali e le famiglie e imprese.

Dopo questa – spero utile – ricostruzione, l’ennesimo gruppo di lavoro a favore della costituzione di un nuovo assetto istituzionale per un Veneto indipendente, ecco qui in allegato un progetto di moneta complementare, che mantenendo inizialmente l’utilizzo dell’Euro, non preclude la possibilità dell’introduzione successiva di una moneta nazionale veneta. Ricordo, ancora una volta, che – in questa delicata fase “costituzionale” – per evitare che si accendano polemiche e critiche ad personam che sarebbero deleterie all’iniziativa che vuole invece essere giudicata per il suo lavoro e non per le persone che lo svolgeranno, tutti i componenti hanno chiesto o hanno accettato d’impegnarsi alla massima discrezione e all’anonimato. Ci penserà la storia – se del caso – ad esaltare i giusti meriti d’ognuno.

ALLEGATO

Sistema_Monetario_per_la_Repubblica_VENETA

http://www.lindipendenza.com/wp-content ... VENETA.doc
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Novi skei veneti ?

Messaggioda Berto » lun mar 31, 2014 12:33 pm

http://www.lindipendenza.com/wp-content ... VENETA.doc


Quale moneta complementare
in un
UN SISTEMA MONETARIO
per la
COSTITUENDA
REPUBBLICA VENETA?
QUALITA’ della VITA
realizzabile Solo con l’autodeterminazione e l’autogoverno concertato
della moneta, della polis, dell’economia e dell'ambiente
MEDIANTE NUOVE GOVERNANCE LOCALI

VENETO
Per rimanere UMANI
In una Società Sana e di Qualità
contro una classe dirigente che chiede

SACRIFICI UMANI
VOGLIAMO
LO STATO VENETO
INDIPENDENTE

Per resistere alla disumanizzazione, alla centralizzazione dei poteri e ad una scala gerarchica sempre più lontana ed irresponsabile, Contro la Globalizzazione che pretende Tasse sempre più alte, pagamento di interessi sempre maggiori, distruzione di lavoro, di imprese, città, regioni e nazioni, perdita del wellfare, dei diritti civili, sindacali e delle produzioni locali, per resistere alla perdita di culture, professioni, e tradizioni,
scegliamo l'INDIPENDENZA
mediante l'autodeterminazione,
l’AUTOGOVERNO SUSSIDIARIO e la Proprietà condivisa della MONETA
con Carta di Credito Comunale e Monete Complementari Locali
----------------------------------------------------------------------------------------------------------
*Autogoverno sussidiario a Base Comunale* Cantoni (o Provincie) e Stato VENETO organi di secondo livello, i rappresentanti Eletti dal livello inferiore, (solo consiglieri comunali, dirigenti pubblici eletti direttamente dai cittadini) (Vengono eletti direttamente anche i deputati della Camera VENETA, remunerati con parametri comunali, con compiti giurisdizionali e di controllo su organi amministrativi e di governo [assorbendo le competenze di CSM, Corte Costituzionale e Corte dei Conti]), legifera la Camera di Rappresentanza delle Città, organo di secondo livello tutti remunerati con parametri comunali, i dirigenti della pubblica amministrazione compresi i giudici (esclusa la giustizia penale nella prima fase) eletti direttamente dai cittadini e svolgono come Loro rappresentanti, remunerati con gettoni di presenza e rimborso spese sui parametri comunali quasi facessero il servizio militare.

STATO VENETO
PROPRIETÀ CONDIVISA DELLA MONETA
MONETA O MONETE “COMPLEMENTARI”
COME
SISTEMA MONETARIO
per la COSTITUENDA REPUBBLICA VENETA

Premessa

La riconquista dell'indipendenza Veneta non può esistere senza il riappropriarsi della potestà di emettere MONETA e della capacità di gestirla;
Anzi la gestione effettiva di una “propria” moneta può addirittura essere l'iniziativa propedeutica, il viatico e l'aiuto determinante per emanciparsi, vista la difficoltà giuridica nella fase applicativa di raggiungere l'indipendenza, malgrado i principi generali riconosciuti a livello internazionale, e l'impossibilità di utilizzare altre strade o forze legalmente, rimane appunto la forza monetaria in grado di essere quindi l'altra gamba oltre a quella della volontà popolare (O LE ALI) per dare una svolta risolutiva alla crisi istituzionale oltre che economica che ci affligge da troppi anni e raggiungere pacificamente, legalmente e velocemente l'indipendenza, e che ciò possa essere un esempio che porti parallelamente verso un assetto confederale l'impianto Statuale della penisola Italiana.

Ma soprattutto come si evidenzia nello schema sintetico in premessa che non si può parlare di Indipendenza Veneta senza inserire la forma di Moneta nel discorso complessivo di “governo” della produzione, del commercio, della politica e del territorio unito all'altra considerazione, che l'autogoverno sussidiario è che l'unica forma efficiente di governo;
E questo perché la Moneta riguarda le radici profonde su cui si innesta la Qualità della Vita attesa e realizzata da un determinato popolo, in uno specifico territorio, con una tipica struttura di governo e con i diversi strumenti organizzativi sociali e societari, e soprattutto con una specifica identità, cultura e tradizioni;
Questo per dire che non si può pensare a che tipo di moneta realizzare per lo Stato Veneto, senza mettere alla base il fermento, l'esigenza di autogoverno che ha portato a questa realizzazione, e come anzidetto nell'unica forma seria lungo la quale si possa realizzare e cioè lungo una organizzazione sussidiaria e decentrata dei poteri; Poteri che rimangono nella Base nelle mani dei cittadini, in nuove strutture di autogoverno; poteri che che partono dal basso, vengono consegnati a propri pari ma non vengono delegati in maniera assoluta né vengono persi tra una delega e l'altra;
Dall'alto invece c'è solo il controllo della corretta applicazione (onde evitare abusi e conflitti di interesse) con dirigenza eletta per brevi mandati, senza la necessità che si formi una nuova casta politica o burocratica, rispetto a questa forma di stato bisogna appunto pensare al tipo di sistema monetario può essere funzionale al funzionamento di questo tipo di stato, come essere di viatico alla sua corretta costituzione.

Ulteriore considerazione in linea teorica ed analizzando i sistemi esistenti è che NON ESISTE IL SISTEMA MONETARIO PERFETTO
(ogni sistema dà vantaggi ad alcuni e svantaggi ad altri ma alla lunga tutti i sistemi superato l'optimum tendono a degenerare e finisce che danno svantaggi a tutti) per cui :

a) la situazione ottimale è quella di articolare più di un sistema monetario in cui uno compensa le deficienze dell'altro ,
b) ma soprattutto che ci vuole il governo umano oltre che della politica e dell'economia anche della moneta correggendo o compensando gli errori sistemici e garantendo le funzioni fondamentali della moneta (per quanto possibile), secondo il rispetto di una giusta scala dei valori ma non genericamente umana e non solo individuale, ma identitaria, realizzativa, familiare e delle articolazioni sociali, radicata nelle culture e nelle tradizioni del territorio; Una moneta quindi che sia governata ed anch'essa funzione di governo capace non già di garantire ma di agevolare il lavoro, la formazione e l'“impresa” per permettere a tutti di realizzarsi e organizzare una società equilibrata in grado di fornire qualità nei prodotti, nei servizi e nel lavoro, di agevolare un parsimonioso utilizzo delle risorse preservandole per le generazioni future, garantendo anche la qualità del territorio appunto, della copertura vegetale, degli equilibri naturali e delle interazioni tra le specie naturali oltre che tra i gruppi umani insomma di agevolare una realizzazione individuale, familiare, e di gruppo di una vera qualità della Vita in un ambiente di qualità.

Altro auspicio è quello di Partire dall'esistente migliorandolo e determinando in maniera graduale i cambiamenti e questo pur considerando che il primo grande PROBLEMA attuale E' la moneta utilizzata da privati per produrre altra moneta ed il SECONDO sono gli INTERESSI (soprattutto se superiori alla produttività) tuttavia questo essendo stato il sistema che ha retto lo sviluppo dell'occidente fin'ora, la prima scelta, diciamo così, di un sistema multisistemico è quella di partire dall'esistente affiancandogli un sistema complementare (e facendolo entrare in equilibrio gradualmente in maniera progressiva naturale i due o più sistemi o strumenti e li finalizzi ai risultati di produzione, redditività e qualità già espressi, promuovendo appunto formazione, lavoro, produzione, redditi e servizi alla persona, famiglia, comunità e territorio chiaramente avendo come sistema irrinunciabile di controllo la fattibilità e la sostenibilità del sistema che altrimenti crollerebbe seppellendo le strutture, le persone oltre alle buone intenzioni.

Arrivati quindi al dunque Ecco un sistema monetario complesso che sia in grado di garantire le condizioni evidenziate in premessa:

A. Dal punto di vista del metodo Si parte dall'esistente, pertanto dagli Euro, dalle banche esistenti , scegliendone di massima due (in partenza anche una sola) che offra le migliori condizioni oltre le maggiori garanzie di collaborazione attiva, economicità, affidabilità, correttezza e solidità, e dai circuiti delle carte di credito esistenti ma creando una propria carta di credito mediante convenzione (con banca, con finanziaria o ente titolare del circuito) sempre secondo il criterio di economicità, semplicità, solidità e sicurezza nel breve e lungo termine.

Pertanto la semplice carta di credito può divenire punto di avvio di un sistema “Monetario” della costituenda Repubblica Veneta se è in grado di creare un circuito di moneta chiuso e stabile tra gli enti pubblici, i produttori, i commercianti ed i cittadini lavoratori/consumatori del territorio, circuito a cui corrisponde un fondo che diviene promotore dello sviluppo ed insieme essere la base di garanzia della convertibilità di una fidelity Card (seconda moneta complementare) su cui i commercianti ed i venditori del circuito caricano gli sconti che riconoscono ai compratori.
La stessa fidelity card (o una card Buoni Acquisto parallela) collegata allo stesso circuito e garantito dai soldi in deposito nel fondo base di garanzia di carte prepagate e carte di credito, può divenire il vettore della emissione di MONETA DEL NUOVO STATO VENETO come voucher anticipazione di un pagamento che lo Stato Veneto effettuerà o come storno di tasse che verranno percepite o come (CCF) che in fondo sono la stessa cosa.

(propedeutico alla realizzazione di tale sistema è anche la costituzione di gruppi di attivisti del progetto)

B. Dal punto di vista operativo si parte:

1. dai COMUNI e dal loro raggruppamento in unità territoriali operative di efficienza , cioè bacini di ampiezza adeguata a produrre e fornire (in futuro) molte delle merci necessarie alla vita di ogni giorno per i cittadini del territorio, facendoli partecipi del progetto anche mediante discussione in consiglio comunale.
2. dagli operatori economici, dalle associazioni di categoria e dai cittadini informandoli della possibilità di realizzare nei loro territori un sistema che risolve diversi dei loro problemi presenti e futuri, mediante convegni, volantinaggio, articoli sui giornali, e mail anche da parte delle associazioni di categoria,
3. si potrebbe anche partire con una legge regionale che incentivi i Comuni che collaborano a far nascere nel loro territorio, una associazione di produttori commercianti e cittadini che funga da coordinatore del sistema.
4. si costituisce un'associazione privata locale con la finalità di promuovere lo sviluppo, la qualità della vita e la qualità dell'ambiente formata dai produttori, dai commercianti e dai cittadini/consumatori oltre che dal Comune (o da più comuni consorziati). L'associazione diviene l'organo che svolge le diverse funzioni relative al funzionamento come servizio di pagamenti e scambi mediante carta di credito a seguito di contratti con banche, finanziarie ecc. e l'associazione costituisce il fondo anche per garanzie prestiti cofidi e cura la nascita della fidelity card del sistema commerciale e produttivo locale.
5. Attivazione del sistema : l'elenco seguente si può anche mettere nelle note finali
a) Il comune, e gli altri enti locali del territorio iniziano a pagare fornitori e dipendenti con carte prepagate e carte di credito del circuito locale,
b) i commercianti al fine di contrastare la crisi ed i fallimenti di negozi e far ripartire i consumi si impegnano ad offrire una percentuale di sconto agli acquirenti del circuito, inoltre sottoscrivono un protocollo km 0 (così si incrementa il reddito dei cittadini del territorio), e farsi il conto corrente privilegiato presso il circuito (ottenendo naturalmente una carta di credito)
c) i soldi nel giro di due, tre mesi si stabilizzano e dopo un certo periodo di tempo si può iniziare ad effettuare (attraverso un consorzio cofidi o una banca) prestiti alle imprese produttive del territorio e prestiti ad iniziative di risparmio energetico e posa pannelli solari;
d) le imprese finanziate devono farsi un conto corrente presso il sistema circuito locale c/c-fidelity card ed anche i lavoratori di dette imprese verranno pagati con carte prepagate o c/c-fc del circuito locale.
e) nella fase iniziale dei prestiti ci può essere una impennata dei consumi successivamente l'incremento delle esportazioni, porterà a stabilizzare il contenuto del fondo che di per se dovrebbe incrementarsi a causa del tendenziale incremento delle esportazioni rispetto al periodo precedente comunque al fine di maggiore sicurezza verrà fatto uno studio e sottoscritte opportune iniziative per impedire un decremento del contenuto di Euro del fondo (avvio graduale dei prestiti, ed altre forme di garanzia per non subire contraccolpi)
e) una volta che il fondo dopo essersi stabilizzato inizia una crescita continua degli euro in cassa per effetto dell'aumento delle esportazioni o per la riduzione delle importazioni, da quel punto in poi il fondo potrà sostenere l'incremento della produzione locale, iniziative di risparmio energetico e di posa dei pannelli solari fino alla piena occupazione.

6. Al fine di impedire che le altre banche del territorio falliscano si potrebbe (attraverso contratti) attivare la un fondo Multibanca magari con la stessa Carta di credito o prepagata realizzando in tal modo un vantaggio per tutti.
7. Già dopo tre mesi, non appena stabilizzato il fondo d'investimento, l'associazione potrà riconoscere i crediti vantati dalle imprese verso la pubblica amministrazione e non ancora riscossi.
8. Le pubbliche amministrazioni potranno appoggiarsi al fondo per la gestione dell'emissione di voucher e CCF che sono appunto la loro emissione monetaria in forma di moneta complementare.

Non sono stati analizzati ll baratto delle merci e lo scambio di servizi tra persone (anch'essi forme di monete complementari) che troveranno una trattazione più puntuale in allegati successivi.

Non sono stati analizzati i pro ed i contro della creazione di una nuova moneta nazionale Veneta diversa dall'Euro e non complementare:

La ragione è che la moneta complementare può essere attivata da subito e fornire perfino un aiuto, una maggiore credibilità e legittimazione alla richiesta di Indipendenza, la stessa cosa non può essere fatta con il Dogado - Zecchino, perchè per ora non può essere legalmente emesso.

Pertanto lo studio ed il dibattito può essere affrontato con più calma avendo più tempo a disposizione sempre che la neonata Repubblica sia nelle condizioni di poter decidere in merito, e, che per esempio, non le venga posta come condizione, quella di rimanere in Europa e nell'Euro, pena il non riconoscimento.
Comunque partendo dal presupposto che possa decidere di dotarsene, pensiamo che per un certo periodo è preferibile tenersi l'Euro, con i vantaggi di avviare una moneta complementare egemone a livello territoriale, come delineato brevemente in questo scritto; solo una volta che saranno risolte le partite pendenti compreso il debito allora potrà lucidamente valutare, avendo tutte le variabili sottomano, se conviene uscire o restare; Per esempio la Cina ha una moneta complementare al dollaro, lo yuan è semiconvertibile infatti, questo permette alla Cina di decidere il valore della moneta in funzione del mantenimento di un enorme vantaggio commerciale, potendone comunque stampare quanti ne vuole per incrementare la competitività delle imprese cinesi rispetto a quelle occidentali,

Ecco di seguito due articoli che parlano dell'argomento, ed è notizia di questi giorni che intende svalutare ancora lo yuan, appunto come volevasi dimostrare; si può fare anche in europa ciò che fa la Cina ?
http://www.asianews.it/notizie-it/Per-c ... 17232.html
http://www.agichina24.it/credito/notizi ... -espansiva

1. la moneta bancaria viene prodotta dalle banche centrali a debito degli Stati, dietro emissione di titoli di debito ad interessi, innestando in tale modo un aumento del debito degli Stati che poi cresce per forza propria, riducendo la loro capacità di interventi anticiclici per attutire le periodiche crisi con il sostegno dei consumi ed il rilancio della produzione, ma soprattutto demolendo lo stato come ente regolatore generale in grado di ricreare l’equilibrio e mantenere la pace sociale attraverso la redistribuzione di redditi a compensazione delle ingiustizie del sistema economico e la fornitura di servizi per attutire le ingiustizie del sistema sociale.

2. la moneta commerciale viene creata dalle banche senza che le stesse la posseggano, pertanto attraverso una usurpazione del diritto; esiste in fondo una delega tacita mai formalizzata che le banche utilizzano (senza pagare un costo, e senza regolamentazione o finalizzazione sociale di tale funzione pubblica usurpata) e di conseguenza la utilizzano secondo una logica di massima redditività e minor rischio per cui da un lato tendono ad andare dove maggiore è la redditività ed a fuggire dove rischiano di perdere interessi e “capitale”
questa la scelta finché gli ambiti territoriali erano circoscritti, e la divisione divisione banche commerciali e banche d'affari era vincolante faceva comunque arrivare il credito alle migliori imprese della nazione nel caso creando polarizzazioni territoriali e regionali
2/bis sorvolando sul fatto che la redditività della moneta non posseduta dovrebbe essere devoluta per la quota maggiore allo Stato, tuttavia il risvolto peggiore di tale esproprio di diritto senza indennizzo e senza controllo né finalizzazione è determinato dal fatto che I potentati economici vivono in un conflitto di interesse nefasto per il sistema produttivo, per le nazioni e per il mondo che per semplicità esemplifichiamo nel: io presto a te e tu presti a me (moneta bancaria creata dal nulla) ed assieme ci compriamo il mondo. Cioè attraverso un arbitrario ed illegittima appropriazione indebita di diritto di emissione di moneta i gruppi bancari divengono proprietari della maggior parte delle ricchezze senza aver fatto alcunchè se non avendo contabilmente stabilito di essere in grado di emetterne il valore. ???

3. L’interesse richiesto dalle banche commerciali (su denaro creato dal nulla) non ha una correlazione con la produttività del sistema e pertanto con la sostenibilità dell’interesse in tal modo molto spesso viene risucchiata tutta la produttività del sistema obbligando gli stati e le imprese ad indebitarsi ulteriormente per realizzare gli investimenti.

4. ed infine perché detti interessi non vengono materialmente “stampati” da nessuno, per cui ciò che viene a crescere è una irresistibile ed esponenziale montagna di debiti a cui non corrispondono attività liquide in grado di compensarli; questi debiti nascosti dai sempre nuovi prestiti concessi dalle banche, riappaiono improvvisamente quando il gap diviene evidente e deflagrante per la richiesta di rientro dei debiti da parte delle banche, in tal caso la mancanza di attività liquide impedisce agli attori economici di trovare materialmente la moneta sufficiente da restituire alle banche e necessariamente una massa di imprese proporzionale al gap degli interessi prodotti negli anni è costretta a fallire per colpa del sistema indipendentemente dalla propria efficienza. ???
4/bis. Come ultimo fattore che si ricollega al conflitto di interesse, su un sistema di per se fragile si è innestato il sistema finanziario internazionale con attori le principali banche di affari, le quali si sono organizzate come un super sistema che ha moltiplicato per mille la capacità di creare obbligazioni (debiti strutturati) con nuovi strumenti ed è venuta ad avere nella prima fase una liquidità inesauribile con cui ha soggiogato Stati e mass media corrompendo tutte le classi dirigenti dei vari Stati nessuno escluso, per poi essere la causa di un default non risolvibile quando è divenuto evidente che le obbligazioni si basano sul niente, non essendoci appunto attività in grado di sostenere debiti che ammontano a 10, 20, 60 volte il PIL mondiale.
a) Il comune, e gli altri enti locali del territorio iniziano a pagare fornitori e dipendenti con carte prepagate e carte di credito del circuito locale,
b) i commercianti al fine di contrastare la crisi ed i fallimenti di negozi e far ripartire i consumi si impegnano ad offrire una percentuale di sconto agli acquirenti del circuito, inoltre sottoscrivono un protocollo km 0 (così si incrementa il reddito dei cittadini del territorio), e farsi il conto corrente privilegiato presso il circuito (ottenendo naturalmente una carta di credito)
c) i soldi nel giro di due, tre mesi si stabilizzano e dopo un certo periodo di tempo si può iniziare ad effettuare (attraverso un consorzio cofidi o una banca) prestiti alle imprese produttive del territorio e prestiti ad iniziative di risparmio energetico e posa pannelli solari;
d) le imprese finanziate devono farsi un conto corrente presso il sistema circuito locale c/c-fidelity card ed anche i lavoratori di dette imprese verranno pagati con carte prepagate o c/c-fc del circuito locale.
e) nella fase iniziale dei prestiti ci può essere una impennata dei consumi successivamente l'incremento delle esportazioni, porterà a stabilizzare il contenuto del fondo che di per se dovrebbe incrementarsi a causa del tendenziale incremento delle esportazioni rispetto al periodo precedente comunque al fine di maggiore rà fatto uno studio e sottoscritte opportune iniziative per impedire un decremento del contenuto di Euro del fondo (avvio graduale dei prestiti, impegno per le ditte
e) una volta che il fondo dopo essersi stabilizzato inizia una crescita continua degli euro in cassa per effetto dell'aumento delle esportazioni o per la riduzione delle importazioni, da quel punto in poi il fondo potrà sostenere l'incremento della produzione locale, iniziative di risparmio energetico e di posa dei pannelli solari fino alla piena occupazione.

???
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Re: Novi skei veneti ?

Messaggioda Berto » lun mar 31, 2014 4:00 pm

Comento de:

eridanio
31 Marzo 2014 at 10:53 am #
Ho molto rispetto per la ricerca di Trentin. Lui ci prova seriamente. Non c’è da prendere in giro chi si interroga chi dinamizza la discussione e cerca una via d’uscita.
Questo non significa che sia opportuno trovare una soluzione ad ogni costo. Indipendentemente intendo dal livello di competenza di chi, bontà sua, si sia imposto lo sforzo di tentare una soluzione operativa, pratica.

Il bigino storico dell’articolo necessariamente troppo sintetico, è già significativo dell’approccio al tema tanto delicato come quello del denaro.
Il denaro, dall’inizio del suo consapevole utilizzo, è un mezzo ideale e pratico per effettuare scambi indiretti di beni e servizi che col baratto non potevano avvenire per mancanza della doppia coincidenza di necessità.
Il denaro ancor prima di materializzarsi come una merce o un segno prende vita nelle nostre sinapsi come mezzo attraverso il quale superare la doppia coincidenza di necessità e poter effettuare un calcolo economico con i numeri cardinali.
Senza l’idea dell’utilità di aiutarsi col calcolo economico (che consentiva inoltre di verificare a distanza contabilmente guadagni o perdite effettive superando le sensazioni e le opinioni), nessun mezzo modalità o supporto poteva mai essere preso in considerazione.

Per millenni il denaro è stato un fatto privato e rappresentato da merci o beni che di volta in volta i mercanti (senza bisogno di una banca centrale) decidevano quale merce potesse fungere da mezzo intermedio di scambio.

Prima di stabilire lire, euro o talleri, farei un piccolo ragionamento confermando la qualità pubblica o privata del danaro.
Io ovviamente preferirei che lo stato (qualsiasi) non si occupasse di moneta. Questo perché la moneta è uno strumento del mercato che serve a registrare comunicare e quindi consente di riaggiustare i segnali che il mercato genera senza che lo stato debba minimamente occuparsene. Questi segnali sono i prezzi.

Lo stato, semmai dovesse riscuotere tasse ( ;-) ), per le proprie attività istituzionali potrebbe farlo richiedendo di essere pagato con la valuta del mercato che ritenesse (su base democratica?) migliore.
Quel che lo stato non dovrebbe fare sarebbe di non incorrere in spese superiori alle risorse disponibili effettive e reali impedendosi di divenire un debitore pubblico.

Lo stato potrebbe essere molto utile ad una comunità se offrisse un intorno di serenità e fiducia. Lo stato che perseguisse il furto, l’omicidio, ed ogni genere di maramalderia.
Un buon diritto basico, fatto da Leggi (come quelle che Birindelli si sforza a spiegare).
A me basterebbe che, contrariamente a quanto è venuto a consolidarsi come prassi, e purtroppo perniciosa prassi, lo stato facesse chiarezza e distinzione tra l’istituto del deposito (quale contratto tipico del Codice Civile) di beni fungibili (grano, olio, danaro) ed il prestito o mutuo (soprattutto in margine al denaro). (Cfr. Art.1834 CC – Art. 1782 CC)
Sull’equivoco che tutto il denaro versato su conti o depositi “a vista” il danaro diventi proprietà(sic) del depositario si regge tutta l’inconsistenza di una istituzione giuridica che rende possibile la moltiplicazione del titolo di proprietà di ogni singolo euro in deposito. E se il comitato dei saggi, scriventi o pensanti, ritenessero di non partire dall’inizio del problema, sappiano che ogni disegno istituzionale che partisse in pompa magna tra l’ammirazione di tutti sin dalla nascita porterebbe il seme della propria distruzione ed inconsistenza figlia dell’arroganza o superficialità cognitiva dei pianificatori.
Dai!…. Che ci sono menti abbastanza profonde per non cadere in una palese coazione a ripetere
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Re: Novi skei veneti ?

Messaggioda Berto » lun mag 04, 2015 6:44 am

La moneta di cui abbiamo bisogno

Venerdì 24 Aprile 2015 09:04
Oronzo Turi
http://www.trentinolibero.it/magazine/t ... sogno.html

Oggi non è più sufficiente USCIRE dall'EURO; Come Non basta l'introduzione della Glass-Steagal (separazione banche d'affari da banche commerciali) o tornare ad una Moneta Nazionale che ci rimetta sotto i Partiti e sotto le Burocrazie Bancarie, prede comunque di finanziarie o nazionali o mondiali che si prendono grosse fette dei guadagni, ma soprattutto che ci lasciano nelle cicliche crisi distruttive dei sette anni e dei 60 anni.

Ma soprattutto sudditi di Banche che portano la Nostra Moneta altrove invece di investirla nel territorio.

Ormai possiamo e dobbiamo aspirare ad ottenere molto di più da una MONETA che ben più della giustizia deve essere non solo emessa a nome e per conto del POPOLO SOVRANO ma GESTITA dalla Comunità dei Cittadini riuniti in una Nuova Governance in grado di GOVERNARE appunto la moneta commerciale per investimenti per creare un sano circuito autosufficiente (pur con scambi con l'esterno) di LAVORO, PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE, REDDITO E CONSUMO, realizzare la migliore qualità della vita possibile per la generalità dei cittadini, nel migliore ambiente, utilizzando in maniera parsimoniosa le risorse.

Questa moneta è realizzabile da subito nella versione di Moneta Locale Sovrana, o Moneta a Km 0.

Cioè che basta AUTOPRODURSI la MONETA a livello locale con una Carta di Credito Comunale/Territoriale + monete complementari (1).

Questa notizia non a caso è tenuta segreta da TV, Mass Media, Economisti, Politici, associazioni di categoria e sindacali nonché dai siti di controinformazione che preferiscono parlare di uscire dall'euro o di monete non convertibili che non servono a niente, mentre tengono nascosto che emettere Moneta Locale Sovrana in EURO e convertibile in Euro ci fa uscire subito dalla crisi e ci difende in futuro da ricadute, E ci permette di produrre tutti i beni di cui abbiamo bisogno e di dare un lavoro dignitoso a tutti.

* Presidente Associazione Azione Territoriale



Usa, boom delle monete locali con cui non si specula
19/02/2012

La moneta: dalla convertibilità dell’oro al fiat money di Nixon nel 1971 fino alle monete locali
Alessandro Montesi
http://www.linkiesta.it/come-funzionano-monete-locali

Negli Usa si diffondono sempre di più nuove monete locali. Lo scopo è creare un mezzo di scambio alternativo al dollaro con cui fornire accesso al credito e promuovere lo sviluppo sociale. Ma qual è la storia della moneta? Perché vengono create monete alternative? Dalla sua nascita alla fine della convertibilità oro-dollaro, un viaggio nella storia del denaro, di cui Keynes ha detto: «Ha importanza solo per quello che può procurare».

Gli americani credono ancora nel dollaro? A giudicare da quello che sta succedendo all’interno del loro sistema monetario, sembrerebbe di no. Nonostante il forte orgoglio patriottico made in Usa, intorno al dollaro si stanno verificando novità di non poco conto. Preoccupati per il destino della propria moneta – anche a seguito alla sua svalutazione dopo l’introduzione dell’euro – alcuni stati americani hanno deciso di sfidare la Federal Reserve, la banca centrale Usa, proponendo l’introduzione di monete locali. Una “rivoluzione monetaria” che attraversa tutti gli States, partendo dal Minnesota e Georgia, passando per Iowa Tennessee, South Carolina per arrivare in Indiana, Utah nell’estremo Nordest di Washington State.

Perché si stanno diffondendo monete alternative al dollaro? Per rispondere, occorre ripensare il concetto di moneta, come istituzione, funzione e soprattutto come fonte di valore. La moneta è una merce, dato che è scambiabile nei mercati valutari. Rappresenta tutte le altre merci, essendo usata per acquistare altri beni e può essere conservata indefinitamente e all’infinito senza costi, cioè senza perdere la sua capacità di scambio nel tempo (tutti i beni normali, ad esempio frutta e verdura, sono soggetti a deterioramento). Un’altra caratteristica della moneta è quella di poter essere sottratta dal mercato: risparmiare moneta in periodi di crisi, può convenire rispetto a investimenti poco sicuri, nei mercati azionari o immobiliari.
La moneta emessa da ogni Banca centrale, cioè la moneta che ha corso legale, riveste tre funzioni: unità di conto (come misura di valore, cioè il prezzo), riserva di valore (appunto perché se accantonata-risparmiata, accresce il valore di risorse del suo possessore) e mezzo di scambio.

E la stessa storia della moneta coincide con la storia dell’uomo. Un possibile racconto potrebbe partire da due testi di Aristotele (384 a.C. – 322 a.C.), l’Etica e la Politica. Se nell’Etica la nascita della moneta come misura di valore coincide con la creazione della comunità, è nella Politica che la moneta diventa mezzo di scambio. Nasce insomma il commercio tra comunità diverse. Manca la terza funzione che ha la moneta oggi, l’essere riserva di valore, cioè una possibile fonte di risparmio. Infatti, essendo le monete coniate con metalli preziosi, ad avere valore non erano le monete stesse ma il materiale con cui erano coniate (oro, argento, bronzo).

Dall’Impero romano passando al Medioevo per arrivare alle grandi monarchie tra ‘800 e ‘900, si può ritenere che la moneta sia stata sempre res principis: spettava, infatti, all’autorità sovrana (il re o lo stato) e non al mercato come accade oggi, definire le caratteristiche legali dei prezzi e il loro valore. La contraffazione delle monete era ritenuto un reato di lesa maestà, dato che ritraevano sovrani e re. Per secoli, fino all’istituzione del primo gold standard (regime aureo) 1717 da parte di Isacc Newton – che fissò la parità della sterlina inglese all’oro – la moneta è stata sempre associata ad un valore metallico. La novità storica del gold standard, rispetto all’antico regime monetario, risiede nella possibilità di pagare i debiti non più in monete (coniate con metalli diversi) ma con una quantità d’oro equivalente al debito, secondo la parità prefissata. Come scrive il professor Luca Fantacci nel libro La moneta, storia di un’istituzione mancata «dalle prime coniazioni auree del re Creso nel VI a.C. fino alla sospensione della convertibilità del dollaro da parte del presidente Nixon nel 1971, l’oro è stata moneta».

Il 1971 rappresenta un punto di svolta nella storia della moneta. Il 15 agosto, il presidente Richard Nixon, minacciato dalle richieste degli ex-alleati di convertire i dollari accumulati durante la fase di ricostruzione europea, spezza il “sacro legame” tra metallo e moneta. Le casse americane infatti non avevano abbastanza oro da coprire tutte le richieste di conversione. In quel momento nacque la moneta com’è intesa oggi, cioè con la caratteristica di riserva di valore. Questa, con le sue tre funzioni, fu denominata Fiat money. Letteralmente significa “lascia che sia fatto”, permette al mercato e non allo stato di attribuire il valore alla moneta senza un sottostante reale che in passato era appunto rappresentato dall’oro. Insomma venne creata la moneta-merce non convertibile, puramente e solamente cartacea, senza alcun sottostante. Con quest’atto, ciò che era la moneta per eccellenza cioè l’oro, perde la sua caratteristica principale: quella di pagare i debiti.

Le monete locali americane che nascono oggi hanno l’intento di ricreare un valore reale sottostante alla moneta cartacea. Infatti, la moneta locale è un accordo per usare un altro mezzo di scambio o unità di conto (ma non riserva di valore) alternativo rispetto al dollaro. Lo scopo è collegare l’accesso al credito con le risorse inutilizzate. Insomma associare un valore reale alla moneta cartacea, promuovere lo sviluppo economico-sociale e costruire un capitale sociale all’interno della comunità. La moneta comunitaria non può essere accumulata o risparmiata, dato che ciò che viene accumulato è oro, argento, cibo (food stamp) o persino tempo (come alla banca del tempo presente anche qui in Italia). Tutto questo accade anche se la costituzione americana, con l’articolo 18, vieta ai singoli stati di emettere o stampare le proprie monete, ma permette la possibilità di creare «monete complementari metalliche di argento e oro come legal tender, come mezzo di pagamento per i debiti».

Una ricerca del professor Ed Collom del dipartimento di sociologia dell’università Southern Maine (Portland, Maine) ha cercato di individuare cosa favorisca l’introduzione delle monete locali. Nascono e si trovano nella città “più giovani”, dove l’età è in media di trentatré anni e dove si verificano alti indici di povertà e la presenza di famiglie povere. Non solo, le monete locali vivono e si diffondono dove è alta diffusione di lavori autonomi e si registrano alti tassi di disoccupazione. La grande diffusione delle monete locali e i suo relativi vantaggi sono confermati dalla grande diffusione che hanno raggiunto. Oltre queste monete ve ne sono 65 dichiarate non ufficialmente attive.

La moneta locale più diffusa si chiama Ithaca hours. È una banconota cartacea collegata al valore del dollaro: al valore di un’ora corrispondono 10 dollari. La risorsa scambiata con questa moneta è il tempo dei residenti della comunità. Creata da Paul Glover nel 1991, la moneta ha raggiunto una grande diffusione, scambiata da una comunità di migliaia di persone, tra cui 400 imprenditori per un giro d’affari di 105mila dollari. Quella che ha creato invece più problemi agli Usa è stata il Liberty Dollar. Coniato in oro e argento, è stato eliminato a seguito ad un’operazione del Fbi (qui il documento che ne attesta l’irregolarità). Questa moneta complementare, creata da Bernand von Nothaus nel1998, aveva un sottostante di metallo che ne garantiva il valore: 10$ erano scambiati per esempio con un’oncia di argento mentre 500$ corrispondeva a un’oncia d’oro. Secondo il suo fondatore, il liberty dollar che aveva raggiunto, nella comunità dove era adottato, un giro d’affari maggiore del 50% rispetto ai dollari. È stato bandito dalle autorità dato che rischiava di minacciare il funzionamento della moneta nazionale.

La grande distinzione tra moneta merce (la fiat money, la moneta che noi utilizziamo quotidianamente), e la moneta non merce (cioè le monete locali) sta nell’estinzione del debito. Con un regime di parità aurea, una banca centrale che vuole emettere moneta e che si indebita verso il circuito interbancario è poi costretta a ripagare il debito con una quantità d’oro prefissata (la moneta quindi coincide con un debito ripagato in oro). In un sistema di fiat money, come quello di oggi, se la banca centrale vuole emettere monete (espansione monetaria) comprando titoli, non deve accantonare niente e basta che stampi semplicemente i “bigliettoni verdi”. Sarà sempre debito che verrà ripagato con l’emissione di un altro debito, cioè moneta che a scadenza sarà pagato con l’emissione di altra moneta che sarà ripagata con l’acquisto di altri titoli e quindi l’emissione di moneta... Insomma, una moneta che rappresenta un indebitamento infinito che non sarà mai effettivamente ripagato dalle banche centrali.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Novi skei veneti ?

Messaggioda Berto » mar mag 12, 2015 8:11 pm

Bond e skei veneti - ???
viewtopic.php?f=94&t=1568
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Novi skei veneti ?

Messaggioda Berto » ven giu 03, 2016 3:27 pm

BITCOIN & CRIPTOVALUTE, IL DENARO NON PUÒ ESSERE UN’ENTITA MATEMATICA

di GERARDO COCO

http://www.miglioverde.eu/bitcoin-cript ... matematica

Le monete digitali, o criptovalute, permettono di effettuare pagamenti online direttamente da un soggetto ad un altro, in modo anonimo, senza passare attraverso il sistema bancario e sono gestite collettivamente dal network degli utilizzatori (i nodi della rete). Sono il risultato di una formidabile tecnologia, la blockchain, un database progettato per fare transazioni e assimilabile a un estratto conto pubblico che conferma e convalida tutte le transazioni. L’intero network conosce il saldo di ogni portafoglio digitale esistente e invalida qualsiasi tentativo di manipolazione. Sono frazionabili all’infinito e quindi utilizzabili per ogni tipo di pagamento. La quantità delle cripto valute, predeterminata da un algoritmo che ne riproduce la scarsità, non può essere inflazionata. Ciò che resta da capire è se impulsi magnetici, ossia «non cose» possano costituire il fondamento di un sistema monetario di un’economia complessa.
Circa due secoli fa, l’uomo d’affari ed economista David Ricardo (1772-1823) fece questo ragionamento. Supponiamo, scrisse, che in un mercato chiuso circoli un milione di monete d’oro e che ciascuna moneta contenga cento grani d’oro fino. Data una certa velocità di circolazione e una certa quantità di merci si avrà un certo livello di prezzi. Supponiamo, ora, che il governo tolga da ogni moneta 10 grani. Allora ogni moneta non conterrà che 90 grani ma malgrado ciò, il livello dei prezzi (cioè il valore della moneta) non sarà alterato se lo stesso numero di monete resta in circolazione. Il governo può continuare a togliere oro dalle monete 20, 30 grani e così via, finché tutto l’oro è tolto e le monete diventano semplici gettoni senza “valore intrinseco”: se la quantità non è aumentata, la capacità di acquisto della moneta gettone sarà la stessa di quella della moneta aurea. Si conclude quindi che anche se la moneta è formata da una sostanza priva di qualsiasi utilità diretta, essa conserva valore (cioè capacità di acquisto rispetto alle merci), purché sia emessa in quantità limitata. Quindi, in base a questo ragionamento anche «gettoni magnetici» come le criptovalute prodotte dai computer, sarebbero denaro.
Molti, tra cui i creatori delle monete digitali, hanno preso alla lettera questo celebre esempio, trascurando che nel sistema ricardiano l’oro non scompare affatto perché il valore dei sostituti monetari (i gettoni), affinché non si inflazioni, deve essere sempre equivalente a quello della quantità d’oro che essi sostituiscono nella circolazione. L’esempio fu solo un tentativo pedagogico di spiegare il nocciolo della teoria quantitativa (per mantenere il valore di una moneta bisogna limitarne la quantità) e convincere della convenienza a usare sostituti monetari al posto dell’oro, troppo costoso a prodursi per la circolazione interna. È l’essenza del Gold Exchange Standard, ideato proprio da Ricardo e durato fino al 1971. In questo sistema l’oro è il mezzo di pagamento internazionale (e l’argento moneta sussidiaria), serve a saldare i deficit commerciali e presuppone necessariamente un rapporto di conversione con i sostituti monetari di cui impedisce emissioni arbitrarie.

Se si fossero ricordati di tutto questo, i creatori delle monete digitali avrebbero evitato clamorosi errori il primo dei quali è di averne fissato unilateralmente e a priori la quantità con un algoritmo. Nella realtà il denaro non può essere una quantità fissa. Ricardo, infatti, parla di quantità limitata, non fissa e fa riferimento a un livello di prezzi e a una velocità. Se chiamiamo P il livello dei prezzi, M la quantità di moneta, V la sua velocità e Q la quantità di merci prodotte, l’equazione P=MV/Q, che esprime la teoria quantitativa nella sua forma più semplificata, può essere risolta solo dal mercato non da un algoritmo. Altrimenti si cade nell’errore dei pianificatori che, «regolamentando», ottengono risultati opposti a quelli desiderati.

Se l’offerta monetaria resta fissa, il valore dipende ovviamente dalla domanda e se c’è un’aspettativa di rialzo, si arriva al paradosso di far apprezzare le valute digitali come quadri d’autore o come francobolli rari come infatti è accaduto dal 2010 al 2013 quando i bitcoin si sono rivalutati 20.000 volte. Chi li ha acquistati ha fatto un investimento speculativo. Bene. Ma allora non si tratta di denaro che è numerario e unità di conto la cui caratteristica è la stabilità non la volatilità.
Accortisi dell’errore gli analisti hanno cercato di modificare l’algoritmo in modo da far coincidere domanda e offerta. Altro ma stesso errore. La domanda aggregata consiste delle domande di milioni e milioni di individui che vengono riadattate costantemente in risposta alle continue mutazioni dell’economia, degli stili di vita e della tecnologia. Pensare di calcolarla matematicamente è una follia collettivista.
Quanto al problema del credito non è stato neppure sfiorato. Le valute digitali possono andar bene per micro pagamenti ma non per un’economia creditizia dove le transazioni non sono regolate a pronti. I periodi di produzione non coincidono con quelli delle vendite, l’attività economica è caratterizzata da fluttuazioni, irregolarità e sfasature temporali tra spese e redditi che solo il credito, che non è una quantità fissa, può colmare e stabilizzare.
Il denaro non può essere una «non cosa» o un’entità matematica. Il valore dell’oro può essere calcolato in termini di petrolio e viceversa, in quanto entrambe sono merci che hanno un valore indipendente. Per misurare valori bisogna possedere valore. Come il metro è l’unità di lunghezza che misura ogni altra lunghezza e il kilogrammo è l’unità di misura del peso, la ricchezza deve essere misurata da un’unità di ricchezza.
Ora qual è il valore hanno le criptovalute? E’ il derivato di dollari, euro, yen, sterline con cui si acquistano ma che non hanno valore indipendente in quanto rappresentano debiti di terzi. Che valore avrebbero, infatti, le monete digitali se le valute da cui derivano perdessero valore? La risposta è ovvia: quello dell’oro (o dell’argento), monete reali, le uniche a sopravvivere a un olocausto monetario grazie al loro valore indipendente.
E allora il futuro possibile e desiderabile delle monete digitali non può che essere quello di ancorarle all’oro e all’argento e farle circolare come loro sostituti. La convertibilità conferirebbe loro il valore di cui oggi sono prive, stabilizzandole immediatamente e trasformandole da «non cose» in «certificati informatici» rappresentativi dei preziosi. Hackers e perfino impulsi elettromagnetici di un’esplosione atomica potrebbero annullare la memoria dei computer ma non l’oro e l’argento custoditi nei depositi. Il credito poggerebbe su una base indipendente di ricchezza e non sui debiti.
Si tornerebbe al sistema ricardiano, ma reso più efficiente dalla tecnologia esistente e con la quale si potrebbe finalmente realizzare un sistema di pagamenti alternativo, decentrato, senza frizioni, solvibile e globale. Gli anni delle banche centrali e del sistema bancario tradizionale potrebbero essere davvero contati.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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