Fisco, dixocoupà e laoro

Fisco, dixocoupà e laoro

Messaggioda Berto » ven feb 14, 2014 9:16 am

Fisco, dixocoupà e laoro
viewtopic.php?f=94&t=580
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Fisco, dixocoupà e laoro

Messaggioda Berto » mer feb 19, 2014 10:46 am

Usa: la disoccupazione calerà con meno tasse e burocrazia, non coi sussidi

http://www.lindipendenza.com/borowski-s ... ccupazione

di REDAZIONE

Proponiamo in ANTEPRIMA per L’Indipendenza la traduzione integrale in italiano dell’articolo Extending Unemployment Benefits Won’t Solve Unemployment apparso sulla rivista Townhall, da parte di Julie Borowski, opinionista e commentatrice economica e politica presso varie testate, analista politica presso FreedomWorks (organizzazione statunitense promuovente basse tasse, meno governo e più libertà), è membro del Board of Advisors della Coalition to Reduce Spending ed autrice e protagonista di TokenLibertarianGirl il suo Vlog personale su YouTube. (Traduzione di Luca Fusari)

Il Congresso sta attualmente discutendo di estendere i sussidi di disoccupazione a lungo termine per altri tre mesi. La maggior parte dei media tradizionali vorrebbero farci credere che i membri del Congresso supportanti tale estensione siano delle anime compassionevoli, mentre chi si oppone che non si preoccuperebbero dei disoccupati. Questo miope racconto ignora i fatti ed allontana la politica dalle soluzioni reali per quanto riguarda la situazione dei posti di lavoro negli Stati Uniti.

Al culmine della crisi finanziaria del 2008, il Congresso istituì un programma federale temporaneo di indennità di disoccupazione. La maggior parte dei sussidi di disoccupazione statali durano circa 28 settimane. L’intenzione del programma federale era di agire dopo che i benefici statali scadono. Il programma è in corso da cinque anni, e alcune persone sono state in grado di raccogliere l’indennità di disoccupazione fino a 99 settimane.

L’economista Milton Friedman fece notare come «niente è così permanente come un programma provvisorio del governo». Il leader della maggioranza Democratica del Senato, Harry Reid, è determinato a rinnovare il programma che è scaduto il 28 Dicembre 2013. Nel frattempo gli altri membri del Congresso chiedono che i 6,4 miliardi di dollari d’estensione dei vantaggi siano compensati mediante tagli della spesa in altre parti del bilancio federale. Questa è una opzione più fiscalmente responsabile la quale garantisce che il costo di estensione del programma non si aggiungerà al deficit federale.

Fedele al personaggio, il senatore Reid ha rifiutato di scendere a compromessi. Estendendo semplicemente l’indennità di disoccupazione federale non si affronterà alla radice il problema di lunga data della disoccupazione. Secondo il Bureau of Labor Statistics oltre 4 milioni di americani sono stati senza lavoro per più di 27 settimane. I sostenitori dell’estensione dei benefici sostengono che sia necessario aiutare le persone che non riescono a trovare un lavoro dopo molti mesi; ma dare più sussidi ai disoccupati è come porre un cerotto su un problema enorme che deve essere affrontato immediatamente.

...

Il fatto che il Congresso stia discutendo del prolungamento dei sussidi di disoccupazione a lungo termine è segno che l’economia è ancora in stallo cinque anni dopo la Grande Recessione. Le persone cronicamente disoccupate che rischiano di perdere i loro sussidi di disoccupazione sono un sintomo di quel problema. Le indennità di disoccupazione non sono una forma di stimolo economico, dare più soldi al problema non aggiusterà la situazione lavorativa, non farà nulla per incoraggiare gli imprenditori a creare più posti di lavoro o aiutare le persone a trovare un lavoro per sfamare le loro famiglie.

...

La priorità dovrebbe essere quella di riportare la gente al lavoro, le indennità di disoccupazione forniscono solo un reddito parziale quando qualcuno è senza lavoro. Molte persone stanno lottando per vivere comodamente sulle indennità di disoccupazione. Le persone devono tagliare le loro spese in quanto i sussidi sono di solito molto inferiori al loro stipendio normale.

I conservatori e i libertari vogliono che le persone siano in grado di guadagnarsi nuovamente uno stipendio pieno. Vogliamo che le persone siano in grado di vivere comodamente senza preoccuparsi di come pagare le bollette di questo mese. Vogliamo che le persone si sentano felici ed orgogliose di sé, il che è spesso associato con un’attività lucrativa.

L’amministrazione Obama non è riuscita ad adempiere alla sua promessa di risanare l’economia. L’establishment di Washington continua a spingere per politiche economiche che limitano le opportunità di lavoro. Ovviamente il governo non crea posti di lavoro, ma ha creato l’attuale contesto che punisce gli imprenditori e li scoraggia dal creare nuovi posti di lavoro.

E’ il momento di provare qualcosa di nuovo, la soluzione per fissare la disoccupazione a lungo termine è quella di togliere dai piedi il governo lasciando prosperare gli imprenditori. I posti di lavoro cresceranno se in primo luogo gli imprenditori potranno permettersi di assumere. Le tasse e le regolamentazioni eccessive negano opportunità di lavoro alle persone.

Gli Stati Uniti hanno la più alta imposta sulle aziende al mondo al 35%. Gli imprenditori amerebbero certamente spendere i loro soldi concentrandosi sulla crescita del loro business, assumendo nuovi lavoratori anziché consegnarli al governo. L’amministrazione Obama si prende la torta a causa del maggior numero di costosi regolamenti proposti. Durante il primo mandato di Obama, gli oneri normativi per gli americani sono aumentati di quasi 70 miliardi di dollari. Ci sono state 25 “principali” regolamentazioni emanate dall’amministrazione per un costo totale di 23,5 miliardi di dollari nel 2012.

Immagine

Un sondaggio Gallup ha rilevato che il 41% dei proprietari di piccole imprese hanno congelato le assunzioni a causa dell’Obamacare. La “riforma” di Wall Street con la legge Dodd-Frank ignora la causa principale della crisi finanziaria del 2008, pur imponendo obblighi e norme inutili sul settore dei servizi finanziari. L’Environmental Protection Agency ha stilato norme ridicole che danneggiano il settore dell’energia e dei consumatori.

Estendere i sussidi di disoccupazione a lungo termine non risolverà nulla.
Saremo esattamente nello stesso punto tra un paio di mesi quando tali indennità scadranno di nuovo. La vera soluzione è quella di far crescere il numero delle opportunità di lavoro incentivando gli imprenditori attraverso l’eliminazione degli ostacoli, delle regolamentazioni e delle tasse. Lasciamo tornare le persone a lavorare.






Renzi senza ministro dell’economia. Mi candido, ecco il programma


http://www.lindipendenza.com/caro-renzi ... lleconomia

di LEONARDO FACCO

Renzi ha qualche problema nel formare il governo. Uno degli scogli che deve superare è la nomina del ministro dell’Economia, ruolo chiave senza ombra di dubbio, specialmente in questo paese che sta morendo giorno dopo giorno. Che fare? Mi candido io. Ho pensato che per fare peggio di Tremonti, Monti e Saccomanni ci vorrebbe Nosferatu sotto effetto dell’alcol. Il mio programma, che vi sottopongo di seguito, è “breve, ma intenso”, nel segno di” una riforma al mese”. Eccolo.

Dato che è un imperativo morale favorire il risparmio, propongo:

1- Tassa piatta al 15% sia per le persone fisiche che per quelle giuridiche. L’8% va ai Comuni, il 4% va alla Regione (o Provincia), il 3% va allo Stato.
Gli enti locali potranno riorganizzarsi e ripartire gli introiti come meglio credono. Chi guadagna meno di 10.000 euro l’anno non pagherà imposte sul reddito.

2- Tassa indiretta sul valore aggiunto I.V.A. al 5% su tutti i prodotti e servizi (pubblici e privati). Il 3% ai Comuni, il restante 2% ripartito a metà fra Regione (Provincia) e Stato.

3- Semplificazione del sistema fiscale e burocratico in modo da permettere a chiunque di poter gestire la propria contabilità senza la necessità di ricorrere, obtorto collo, ad un commercialista. Per cui, il reddito si calcolerà così: “Entrate meno Uscite (tutte), sulla rimanenza si paga la percentuale prevista dalla tassa piatta;

4- Abolizione di ogni imposta indiretta afferente carte bollate, timbri e stampiglie varie.

5- Nessuna patrimoniale è ammissibile sulla prima casa.

6- Introduzione del principio che divide il potere di spendere da quello di tassare. Come in Svizzera, ogni proposta fiscale potrà essere proposta dai diversi di livelli di governo, ma solo i cittadini con referendum (senza quorum) decideranno se la gabella va applicata.

Questa riforma va approvata il primo mese e applicata a partire da gennaio 2015. Qualora ciò non accadesse chiunque ha il diritto di evadere le tasse.

UNA DIETA PALEOLITICA PER LO STATO

1- Riduzione – entro due anni – del 50% del debito pubblico vendendo tutto ciò che è vendibile e di proprietà dello Stato (immobili e società).
Licenziamento di 2,5 milioni di dipendenti pubblici – anche qui entro i primi due anni di governo – con un anno di preavviso per le persone toccate dal provvedimento. Tutti coloro che smetteranno di lavorare per lo Stato (ente pubblico in genere), potranno reinserirsi nel mercato del lavoro usufruendo di notevoli agevolazioni fiscali: per 5 anni non pagheranno alcuna imposta sul reddito; per i 5 anni successivi pagheranno una flat tax del 5%.
Abolizione graduale di tutti i sussidi, partendo da quelli alle aziende e alle associazioni di volontariato (altrimenti non sarebbero tali).
Verrà introdotto nella Costituzione il diritto all’autodeterminazione e l’uso dello strumento referendario per esercitare tale diritto.

2- La sovranità monetaria spetta e appartiene direttamente al popolo senza alcuna intermediazione istituzionale. I diritti di proprietà sul denaro godono della massima tutela e protezione. Allo Stato è fatto totale divieto di interferire nel sistema bancario e monetario.

3- Abolizione dei diritti acquisiti (in merito a quel che concerne pensioni, rendite, privilegi, altro di derivazione pubblica).

4- Ricalcolo delle pensioni pubbliche con introduzione del minimo vitale.

5- Ristrutturazione del debito pubblico.

6- Divieto assoluto per gli enti pubblici di qualsiasi grado di contrarre nuovo debito pubblico.

7- Abolizione del “ruolo” dell’ente pubblico.

8- Pacificazione fiscale: Visti i conti dello Stato e degli altri enti pubblici, si rende necessario un condono tombale, grazie al quale – e solo aderendovi – le persone fisiche e giuridiche acquisiscono il diritto ad accedere al nuovo sistema fiscale. Tutti gli introiti saranno utilizzati per abbattere il debito pubblico.

IL FUTURO E’ MIO E LO DECIDO IO

Riforma del sistema pensionistico, che verrà totalmente privatizzato sul modello di quello cileno. Abolizione del sostituto d’imposta.

Non ho altro da aggiungere. Rimango in attesa di essere convocato a Montecitorio dal premier in pectore. Nel frattempo… evito di farmi fare bonifici dall’estero e, visto che Sanremo impazza, dedicherei all’ex sindaco di Firenze un aforisma del grande De Andrè: “Quello che io penso sia utile è di avere il governo il più vicino possibile a me e lo stato, se proprio non se ne può fare a meno, il più lontano possibile dai coglioni”.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Fisco, dixocoupà e laoro

Messaggioda Berto » mer mar 05, 2014 8:45 am

Povera Italia: ormai sono 10 milioni i cittadini in difficoltà

http://www.lindipendenza.com/povera-ita ... difficolta


di GIORGIO CALABRESI

In Italia 9,24 milioni di persone sono in condizioni di difficolta’: ai “semplici” disoccupati vanno aggiunte ampie fasce di lavoratori, con condizioni precarie o economicamente deboli che estendono la platea degli italiani in crisi. E’ quanto sostiene il Centro studi Unimpresa sulla base dei dati Istat. Un’enorme “area di disagio”: ai 3,2 milioni di persone disoccupate, bisogna sommare anzitutto i contratti di lavoro a tempo determinato, sia quelli part time (640mila persone) sia quelli a orario pieno (1,57 milioni); vanno poi considerati i lavoratori autonomi part time (829mila), i collaboratori (351mila) e i contratti a tempo indeterminato part time (2,6 milioni). Questo gruppo di persone occupate – ma con prospettive incerte circa la stabilita’ dell’impiego o con retribuzioni contenute – ammonta complessivamente a 5,9 milioni di unita’. Il totale del’ area di disagio sociale, calcolata dal Centro studi Unimpresa, comprende dunque 9,24 milioni di persone.

Secondo lo studio, “il deterioramento del mercato del lavoro non ha come conseguenza la sola espulsione degli occupati, ma anche la mancata stabilizzazione dei lavoratori precari e il crescere dei contratti atipici. Di qui l’estendersi del bacino dei ‘deboli’”.
Il dato sui 9,24 milioni di persone in difficolta’, spiega una nota, “e’ relativo al secondo quarto trimestre del 2013 e complessivamente risulta in aumento dell’2,2% rispetto al quarto trimestre del 2012, quando l’asticella si era fermata a 9,05 milioni di unita’: in sei mesi quindi 198mila persone sono entrate nell’area di disagio sociale”. “Nel quarto trimestre dello scorso anno i disoccupati erano in totale 3,25 milioni: 1,69 milioni di ex occupati, 656mila ex inattivi e 906mila in cerca di prima occupazione. In diminuzione di 44mila unita’ gli inattivi scesi da 700mila unita’ a 656mila unita’ (-6,3%). I disoccupati risultano in aumento dell’8,9% rispetto all’anno precedente (+267mila persone). In aumento di 245mila unita’ gli ex occupati da 1,44 milioni a 1,69 milioni (+16,9%). Salgono anche le persone in cerca di prima occupazione, in aumento di 66mila unita’ da 840mila a 906mila (+7,9%). In lieve calo, invece, il dato degli occupati in difficolta’: erano 6,06 milioni a dicembre 2012 e sono risultati 5,99 milioni a dicembre scorso”.

Unimpresa fa poi presente che “una apparente restrizione dell’area di difficolta’ che, invece, rappresenta un’ulteriore spia della grave situazione in cui versa l’economia italiana: anche le forme meno stabili di impiego e quelle retribuite meno pagano il conto della recessione”. “E’ evidente infatti uno spostamento delle persone dalla fascia degli occupati deboli a quella dei disoccupati. I contratti a temine part time sono scesi di 51mila unita’ da 691mila a 640mila (-7,4%), mentre i contratti a termine full time sono scesi di 105mila unita’ da 1,67 milioni a 1,57 milioni (-6,3%)”. “Calano anche i contratti di collaborazione (-54mila unita’) da 405mila a 351mila (-13,3%). Risultano invece in aumento sia i contratti a tempo indeterminato part time (+4,2%) da 2,49 milioni a 2,6 milioni (+106mila) sia gli autonomi part time (+4,4%) da 794mila a 829mila (+35mila)”.
“Il Governo di Matteo Renzi – commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi – deve prendere decisioni importanti: servono misure che consentano a imprese e famiglie di avere risorse per guardare con fiducia al futuro. Offriamo all’Esecutivo, ai partiti e alle istituzioni, i numeri e gli argomenti su cui ragionare per capire quanto sono profonde la crisi e la recessione nel nostro Paese” . “Puo’ apparire anomalo – aggiunge Longobardi – che un’associazione di imprese analizzi il fenomeno dell’occupazione, quasi dal lato del lavoratore. Ma per noi la persona e la famiglia sono centrali da sempre, perche’ riteniamo che siano il cuore dell’impresa. Bisogna poi considerare che l’enorme disagio sociale che abbiamo fotografato ha conseguenze enormi nel ciclo economico: piu’ di 9 milioni di persone sono in difficolta’ e questo vuol dire che spenderanno meno, tireranno la cinghia per cercare di arrivare a fine mese. Tutto cio’ con effetti negativi sui consumi, quindi sulla produzione e sui conti delle imprese”. Insomma, secondo il presidente di Unimpresa “serve maggiore attenzione proprio alla famiglia da parte del Governo”.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Fisco, dixocoupà e laoro

Messaggioda Berto » lun mar 10, 2014 9:35 am

Caro Renzi eviti di tassare, tagli i parassiti mantenuti dallo Stato

http://www.lindipendenza.com/renzi-vuol ... allo-stato

di MARIETTO CERNEAZ

Non appena insediatosi a Palazzo Chigi, Renzi ha aperto le porte di casa a Giovanni Floris per concedere un’intervista a tutto campo a Ballarò. Nel suo blaterare retorico, ha affrontato confusamente anche il tema della tassazione, affermando che non avrebbe tassato i Bot (come aveva annunciato nel pomeriggio il suo braccio destro Delrio), ma le rendite in genere, come se vivere di quel che rende il risparmio accumulato negli anni (in mobili o immobili) sia da considerarsi un reato.

Ad un paio di settimane dalla sua ascesa alla presidenza del Consiglio, il governo Renzi sta già annaspando tra promesse, emendamenti e chiacchiere in libertà, sostenendo un giorno che metterà la patrimoniale e quello successivo che no, anzi ridurrà il cuneo fiscale, forse… magari… chissà. Considerato, però, che qualcosa dal cilindro sarà costretto a tirare fuori, gli diamo un consiglio non richiesto: signor Renzi non tassi come un imbecille qualsiasi, tagli piuttosto le rendite immorali. Eccole un elenco sintetico:

1- Le infami pensioni d’oro che si ciucciano gli ex boiardi di Stato;

2- Gli stipendi degli statali elargiti a ufo, giusto per creare masse di parassiti clientelari. E’ ora che si cerchino un lavoro;

3- Le false pensioni di invalidità, ce n’è una montagna lungo tutto lo stivale;

4- I contributi ai sindacati, ai partiti, alle pseudo-associazioni di volontariato e quelli alle imprese (calcolato in 40 miliardi circa) elargiti a pioggia agli amici degli amici per finanziare aziende fallimentari (quelle delle energie sostenibili ad esempio) e aziende decotte;

5- Immigrati con annessi ricongiungimenti familiari, che si fanno mantenere a vita senza aver mai versato un contributo previdenziale.

La popolazione italiana è di circa 60.000.000 di abitanti. Gli occupati sono circa 22.000.000 di cui:

- 5.000.000 sono direttamente o indirettamente incistati come zecche nel settore pubblico (ministeriali, dipendenti regionali, comunali, forestali etc);

- 16.000.000 sono i pensionati (per molti dei quali l’assegno andrebbe ricalcolato);

- 2.500.000 sono le pensioni di invalidità;

- 17.000.000 sono quelli occupati, a vario titolo, nel settore privato, sempre più in crisi, considerati i dati sulla disoccupazione crescente.

Il calcolo è spannometrico, ma non lontano dalla realtà. Le porgiamo una domanda signor Renzi: come fanno 17.000.000 di persone a mantenere i restanti 43.000.000? Per ora, il governo (lo Stato) li spenna sottraendo loro oltre il 70% del frutto del loro lavoro. Siccome non basta, continua ad indebitarsi. Lei pensa che tutto questo possa durare? Non perda tempo a cercare risposte facendosi aiutare da Padoan, glielo confermiamo noi: no!
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Fisco, dixocoupà e laoro

Messaggioda Berto » mar mar 25, 2014 6:02 pm

Pg, assolvere Dolce e Gabbana

Richiesta in processo appello, in primo grado condannati

Immagine

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 83336.html

(ANSA) - MILANO, 25 MAR - Il sostituto pg di Milano, Gaetano Santamaria, ha chiesto l'assoluzione per gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana, condannati in primo grado a un anno e 8 mesi per una presunta evasione fiscale (dai judeghi rosi). La richiesta è arrivata 'a sorpresa' nel processo d'appello.

Il Pg ha in sostanza difeso l'operato dei due fondatori di D&G, parlando di una ''impresa moderna'': hanno ''pagato le tasse'', ha detto, e la creazione di una società in Lussemburgo è stata ''un'operazione lecita''.


Dolce e Gabbana condannati per evasione fiscale a 1 anno e 6 mesi
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=ABHDesEB

Solo un leggero sconto di pena ma condanna confermata. La Corte d'Appello di Milano non è stata tenera con Domenico Dolce e Stefano Gabbana. I due stilisti sono stati giudicati colpevoli di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi e condannati a un anno e sei mesi di reclusione ciascuno. In primo grado la condanna era stata di un anno e otto mesi.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Fisco, dixocoupà e laoro

Messaggioda Berto » lun apr 28, 2014 1:40 pm

Tre imprese su 5 fanno debiti… per pagare le tasse!

http://www.lindipendenza.com/tre-impres ... e-le-tasse

di LUIGI CORTINOVIS

E’ quasi divertente leggere le confessioni di un Finanziere che, senza mezzi termini, definisce lo Stato criminale e tangentaro. Ma ancor più allucinante è leggere che ci sono imprenditori che continuano a prediligere la sopravvivenza da schiavi di questo Stato criminale e tangentaro.

Perché? Leggete qua: “Tre aziende su cinque chiedono prestiti in banca per pagare le tasse. E’ uno degli ultimi risvolti della crisi finanziaria internazionale e della recessione economica, a cui si è aggiunto, nel nostro Paese, un pesante inasprimento della pressione fiscale. Ragion per cui il 68% delle micro, piccole e medie imprese italiane è stato costretto a ricorrere a un finanziamento per onorare le scadenze fiscali. E c’è l’Imu in cima alla lista dei balzelli che hanno spinto gli imprenditori a rivolgersi agli istituti di credito che ora stanno ricevendo analoghe richieste in vista della Tasi. Questi i dati di più di un sondaggio del Centro studi Unimpresa, condotto fra le 120.000 imprese associate sulla base dei dati raccolti al 31 marzo 2014. Quanto ai settori produttivi, sono gli operatori turistici (per gli alberghi), le piccole industrie (per i capannoni) e la grande distribuzione (per i supermercati) quelli maggiormente esposti con le banche a causa dei versamenti fiscali sugli immobili e, più in generale, per tutti gli adempimenti con l’Erario.”

Politici ladri? Stato inefficiente? Risolveremo col prossimo voto? Verrebbe più da dire che chi è causa del proprio male deve solo piangere sè stesso.


http://www.movimentolibertario.com/2014 ... -criminale

Memorie di un finanziere della polizia tributaria. Si potrebbe intitolare così il sorprendente documento esclusivo che state per leggere. Si tratta della trascrizione, fedele alla lettera, del disarmante sfogo di un disincantato, onesto e preparato maresciallo della Guardia di Finanza, impegnato da diversi lustri nei temutissimi controlli alle imprese. L’uomo, di cui evitiamo di indicare dati anagrafici e curriculum per non renderlo riconoscibile, ha apparecchiato per Libero uno zibaldone di pensieri, suddiviso in capitoletti, sul suo lavoro di tutti i giorni. Che per lui è diventato un tran tran asfissiante, capace di condurlo quasi al rigetto. Il risultato è questa spietata radiografia che stupisce e, in un certo senso, preoccupa di un mestiere che tanto trambusto porta nelle vite degli italiani. Infatti in questo sfogo il militare dipinge le ispezioni delle Fiamme gialle come un ineluttabile meccanismo stritola-imprenditori il cui obiettivo non sarebbe una vera e sana lotta alle frodi fiscali, ma una fantasiosa e famelica caccia al tesoro indispensabile a lanciare le carriere di molti professionisti dell’Antievasione. «Nel nostro lavoro ci sono forzature evidenti, a volte imbarazzanti», ammette con Libero il maresciallo. Che qui di seguito svela retroscena e segreti dei controlli che intralciano ogni giorno il lavoro di centinaia di imprenditori. Una lettura che potrebbe agitare qualcuno e far alzare il sopracciglio ad altri. Ma a tutti deve essere chiaro che non di fiction si tratta e che domani il nostro maresciallo e la sua pattuglia potrebbero bussare alla vostra porta. Preparatevi a leggere il testo di questo finanziere raccolto in esclusiva da Libero.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Fisco, dixocoupà e laoro

Messaggioda Berto » gio lug 24, 2014 2:25 pm

Partite Iva "sta per scoppiare una bomba sociale"

https://www.youtube.com/watch?v=isKk7GIjc2E
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Fisco, dixocoupà e laoro

Messaggioda Berto » dom dic 24, 2017 10:11 am

Povertà e miseria nel Veneto, in Italia e in Europa
viewtopic.php?f=161&t=2444
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Fisco, dixocoupà e laoro

Messaggioda Berto » dom dic 24, 2017 10:12 am

UN GIORNO INCONTRAI UN AMICO, aveva quasi sessant'anni, troppo giovane per smettere di lavorare, ma troppo vecchio per ripartire.

https://www.facebook.com/raffaello.dome ... ment_reply

Era stato costretto a chiudere la sua attività per colpa della crisi e si ritrovava a scrivere un curriculum senza sapere da dove cominciare.
Lessi nei suoi occhi la disperazione.
In seguito gli amici che furono costretti a lasciare la loro attività diventarono sempre di più, in un vortice che coinvolgeva i loro dipendenti e famiglie.
Persone che avevano superato i cinquant'anni e si trovavano a ricominciare da zero, senza prospettive.
Un numero in espansione di disoccupati senza alcun paracadute, buttati in strada dopo che erano stati spolpati di ogni guadagno, colpevoli di avere fatto da soli senza attaccarsi alle mammelle dello stato, partite IVA.
Lavoratori instancabili, che scommettevano il loro denaro e dedicavano il loro tempo nella loro attività, certo, non erano splendidi come quelli che attraversano l'oceano per fare volontariato (pagato) nei paesi del terzo mondo, ad alcuni parevano perfino meschini, ma davano alla propria famiglia e ai loro dipendenti la possibilità di vivere una vita dignitosa grazie a un lavoro, senza ricorrere a vergognosi bonus statali.
Ecco, io dedico a questi che come me passeranno queste feste senza la certezza di un domani, i miei più sentiti auguri di buon Natale e che l'anno prossimo vi sia amico e riporti la serenità nelle vostre famiglie. (B. Bianchi)
Ah, ahahahahahahah....:
.... forse stavano proprio discutendo di questo in tanti workshop!






Artigiano di 59 anni si toglie la vita nel suo laboratorio
18 dicembre 2017

https://udine.diariodelweb.it/udine/art ... 218-472817


La tragedia

A trovare il suo corpo, appeso a una trave, sono stati i famigliari che sconvolti hanno chiamato aiuto. Purtroppo il personale del 118 non ha potuto fare nulla
Ennesima tragedia del male oscuro che, periodicamente, miete vittime in Friuli. Un artigiano di 58 anni si è tolto la vita lunedì, impiccandosi nel suo laboratorio che si trova in uno dei comuni della provincia di Udine.
Stava attraversando un periodo difficile, e purtroppo, come accade a molti, faticava a vedere la luce alla fine del tunnel. per questo, preso da un momento di sconforto, ha preferito togliersi la vita.
A trovare il suo corpo, appeso a una trave, sono stati i famigliari che sconvolti hanno immediatamente chiamato aiuto. Purtroppo il personale del 118 non ha potuto fare altro che constatarne la morte. Dell'accaduto è stato informato anche il magistrato di turno e sul posto sono intervenuti i carabinieri.



Veneti ke łi se ga copà o morti xbandonà e de mexeria
viewtopic.php?f=187&t=1846


http://www.life.it/1/uccisi-dallo-stato/#more-5329

Questa pagina è dedicata ai 160 imprenditori veneti che hanno deciso di lasciarci, morti non suicidi come si vuole far credere, ma uccisi dal sistema Italia alla stessa stregua dei soldati morti nella grande guerra: non caduti per amore della patria ma mandati al massacro da criminali mitomani a capo di un’Italia, perfida matrigna.
Ricordiamoli con una preghiera, questi nostri colleghi ed amici e vigiliamo perché il loro sacrificio non venga un giorno strumentalizzato e mitizzato per “beceri fini patriottici” dalla Stato italiano che quasi sempre, in queste tristi vicende, ha rivestito il ruolo di impietoso aguzzino.
Meritano tutto il nostro rispetto le vittime e la nostra solidarietà le loro famiglie, perché testimoni imperituri delle condizioni disumane a cui spesso, noi imprenditori, siamo condannati nella più completa solitudine.

Daniele Quaglia
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm


Torna a Skei, laoro, economia, banke, fisco, ladrarie o robaure

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

cron