Il debito pubblico italiano - una mostruosità mondiale

Il debito pubblico italiano - una mostruosità mondiale

Messaggioda Berto » dom nov 25, 2018 9:19 am

Il debito pubblico italiano - una mostruosità mondiale

viewtopic.php?f=94&t=2812


https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674


Il debito pubblico italiano, l'hanno fatto gli italiani o meglio le sue caste dominanti con i loro codazzo di clienti, parassite, corrotte, ladre, farabutte, irresponsabili, incivili.
Il debito pubblico italiano non l'hanno fatto i tedeschi e i cittadini europei, le imprese europee, i banchieri europei ed ebrei, ma esclusivamente gli italiani, e parte di questo debito si è riversato nei beni immobili e mobili di tanti italiani e nelle loro rendite patrimoniali.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Il debito pubblico italiano - una mostruosità mondiale

Messaggioda Berto » dom nov 25, 2018 9:20 am

Il debito pubblico in Italia è iniziato con l'indebitamento dei Savoia per la loro guerra risorgimentale, che è ricaduto subito sui sudditi italiani generando il grande esodo delle genti italiche.
https://www.blia.it/debitopubblico
https://www.bancaditalia.it/pubblicazio ... QEF_31.pdf


https://it.wikipedia.org/wiki/Corso_forzoso
Con il corso forzoso, il deficit statale viene finanziato emettendo moneta in misura superiore alle riserve di metallo prezioso possedute dalla banca centrale senza con questo procedere alla svalutazione della parità aurea.
Tuttavia, il mercato reagisce con una perdita di valore della moneta ad emissioni con una percentuale minima a riserva, soltanto per controvalori molto maggiori rispetto a quelli che sono sufficienti a indurre la svalutazione legale da parte delle autorità monetarie.
Il corso forzoso impone una certa moneta come unico mezzo legale di tutti i pagamenti, transazioni commerciali e finanziarie nell'ambito del territorio nazionale. Inoltre, comporta l'illegalità di clausole che obblighino al baratto e dei pagamenti effettuati in valute straniere, punibili con la reclusione.


https://it.wikipedia.org/wiki/Inflazione

Anche in Italia si verificò un episodio iperinflativo tra il 1943 ed il 1945 durante il periodo della Repubblica Sociale Italiana. In quegl'anni, oltre alla perdita di valore della moneta per le cause belliche, si dovettero pure reperire i fondi per il mantenimento delle truppe naziste d'occupazione. Nel 1944 l'inflazione annuale si attestò al 344.47 e raggiunse, nel mese di dicembre, la cifra record del 491.4 %. Sempre nel 1944 in Grecia uno stipendio medio non arrivava a comperare un litro di latte, essendo l'inflazione del 3,02x1010 annuale.


http://www.ilsole24ore.com/articlegalle ... ndex.shtml




I primati dello stato italiano e dell'Italia in Europa e nel mondo
viewtopic.php?f=22&t=2587
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Il debito pubblico italiano - una mostruosità mondiale

Messaggioda Berto » dom nov 25, 2018 9:21 am

Chi mai dovrebbe pagare il debito? Mi pare ovvio, gli italiani, gli italiani che ne hanno le possibilità economiche, finanziarie e patrimoniali;
specialmente quelli che hanno benificiato e aprofittato delle rendite statali, dei sussidi, delle pensionio, delle sovvenzioni, ... arricchendosi.



L'Italia declassata a "quasi spazzatura": aria di patrimoniale
Gian Maria De Francesco - Dom, 21/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 90711.html

Il governo nega ma l'agenzia di rating avvisa: «Le famiglie italiane hanno grossi patrimoni»

Roma «Non c'è nessuna volontà di varare una patrimoniale». Il premier Conte e i suoi due vice, Salvini e Di Maio, lo hanno detto all'unisono al termine del Consiglio dei ministri di ieri.

Ma a Palazzo Chigi sanno bene che esiste un'opzione in più nel caso la situazione precipitasse ulteriormente dopo il downgrade di Moody's che ha ridotto il giudizio sull'Italia da «Baa2» a «Baa3», un gradino sopra il livello spazzatura.

L'outlook, cioè le prospettive del rating, sono stabili perché l'Italia ha un'economia solida e diversificata e per il surplus delle partite correnti ma, soprattutto per un altro motivo più prosaico. «Le famiglie italiane - si legge nella nota - hanno un elevato patrimonio, un cuscinetto importante contro shock futuri e, potenzialmente, anche una fondamentale fonte di finanziamento per lo Stato». Non si tratta di un'ingiunzione come quella del Fondo monetario internazionale o dell'Ocse che nei mesi scorsi avevano suggerito di spostare la tassazione «verso la ricchezza, la proprietà e i consumi, ampliando la base imponibile» tagliando la spesa corrente e abbassando la pressione fiscale sui fattori produttivi.

L'esatto contrario di ciò che sta facendo l'attuale governo che, a fronte, di un carico fiscale sostanzialmente invariato (ma per alcune imprese aumenterà) aumenta il deficit per fornire sussidi come il reddito di cittadinanza. Ma gli italiani sono così ricchi come afferma Moody's? Effettivamente, l'ultimo dossier «Conti finanziari» della Banca d'Italia evidenzia come alla fine del secondo trimestre 2018 i nostri concittadini disponessero di circa 4.300 miliardi di asset tra depositi, titoli di Stato, azioni e quote di fondi comuni. Si tratta di un valore a due volte e mezzo il Pil (circa 1.700 miliardi). A questi si aggiungono 6.200 miliardi di asset immobiliari (dati relativi al 2014 censiti dalle Entrate e dal dipartimento delle Finanze).

Insomma, con 10.500 miliardi di patrimonio gli italiani sono la gallina dalle uova d'oro per uno Stato spendaccione. Tanto più che, come ricorda l'ultimo Bollettino economico di Bankitalia, nel secondo trimestre del 2018 il debito delle famiglie italiane in rapporto al reddito disponibile si è attestato al 61,4% (dal 61,1 di fine marzo), un livello ben al di sotto di quello medio dell'area dell'euro (94,9%). Il debito delle famiglie vale il 41,1% del Pil (57,8% nell'area dell'euro). Insomma, suggerisce Moody's, poiché gli italiani sono relativamente ricchi e poco indebitati, in caso di emergenza si possono colpire questi patrimoni per far quadrare i conti. Nello scorso aprile, dinanzi ai consigli non richiesti di Fmi e Ocse, la Cgia di Mestre ricordava che tutti noi paghiamo oltre 45,5 miliardi di patrimoniali l'anno tra Imu, Tasi, imposte di bollo e di registro, Tobin Tax e tasse di successione. Dunque non sarebbe il caso di inasprire il carico fiscale.

Perché Moody's ha bocciato l'Italia (e, a cascata, boccerà enti pubblici e le banche piene di Btp)? Perché programmi di politica fiscale ed economica del governo gialloverde «non comprendono un'agenda coerente di riforme che spinga, in modo sostenuto, la crescita» e, di conseguenza, anche le previsioni di incremento del Pil paiono sovrastimate. Senza una politica giudiziosa, pertanto, la patrimoniale resterà l'unico modo per evitare l'inferno di un'Italia degradata a «spazzatura».
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Il debito pubblico italiano - una mostruosità mondiale

Messaggioda Berto » dom nov 25, 2018 9:22 am

Il primo passo per ridurre il debito e gli interessi sul debito è quello di tagliare drasticamente la spesa pubblica, rendite e privilegi assurdi, immeritati e spropositati, sussidi e sovvenzioni ai parassiti; tutte le spese improduttive e lasciare solo quelle necessarie ai bisogni fondamentali e primari;
una gestione parsimoniosa.

il secondo passo è lavendita del patrimonio pubblico non di primaria importanza;


il terzo passo mancando le entate di un ulteriore sviluppo economico e della relativa crescita del PIL è quello del contributo forzoso e del taglio dei patrimoni privati, di coloro che si sono arricchiti attraverso lo stato e il bene finanziario pubblico.


Tra il togliere ai poveri, ai giovani, ai disabili, agli ammalati, ai bisognosi, ai lavoratori dipendenti e autonomi, alle imprese produttive, ai vecchi e ai pensionati da lavoro, e il togliere ai parassiti e ai ricchi, credo che sia giusto togliere ai parassiti e ai ricchi.
Credo sia più giusto far vivere tutti e avere un contributo dai più abbienti piuttosto che far morire la parte più fragile e debole del popolo e salvaguardare le ricchezze, il reddito, il patrimonio dei ricchi.



Taglio delle spese - per il nuovo governo

viewtopic.php?f=22&t=2791
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Il debito pubblico italiano - una mostruosità mondiale

Messaggioda Berto » dom nov 25, 2018 9:23 am

Il fanfarone di Grillo racconta che il debito pubblico è immorale e che pertanto sarebbe morale non pagarlo.

Grillo: "Il debito è immorale"
21 ott 2018

https://www.youtube.com/watch?v=Z_QXItqsm54

(Agenzia Vista) - Roma, 21 Ottobre 2018 - Beppe Grillo sul palco di Italia 5 Stelle: "Il debito non deve creare una colpa altrimenti nel 1953 la Germania l'avrebbe pagato e non pagandolo è diventata la Germania che è, altrimenti sarebbe come la Calabria. Il debito è immorale".


La verità è e il buon senso vuole che il debito pubblico anche se fatto immoralmente dagli italiani è più che moralmente doveroso pagarlo.
Non è come racconta il fanfarone di Grillo che il debito è immorale e pertanto non andrebbe pagato.

Il debito pubblico va pagato e non ha alcuna importanza che sia stato fatto immoralmente dai suoi governi eletti più o meno democraticamente, l'averlo fatto è un impegno e va restituito con gli interessi;
si tratta caso mai solo di farlo pagare a chi né ha ingiustamente, fraudolentemente, furbescamente, immeritatamente beneficiato e a chi lo ha criminalmente fatto a danno dei cittadini che non né hanno tratto che svantaggi.


Debito odioso
https://it.wikipedia.org/wiki/Debito_odioso


http://www.finanzaonline.com/forum/aren ... orale.html
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Il debito pubblico italiano - una mostruosità mondiale

Messaggioda Berto » dom nov 25, 2018 9:23 am

NESSUN DEBITO PUÒ ESSERE RISTRUTTURATO SENZA CHE QUALCUNO PAGHI
MATTEO CORSINI

https://www.miglioverde.eu/nessun-debit ... cuno-paghi

I ministri di qualsiasi governo hanno la tendenza a decantare stanziamenti miliardari a favore di questo o quel gruppo di persone, ovviamente con soldi presi ai pagatori di tasse presenti o futuri. Nel caso di Luigi Di Maio e di Matteo Salvini, però, il balletto dei miliardi (spesso sparando cifre a caso), è particolarmente movimentato.
Nel caso dello statista di Pomigliano il tutto avviene con un perenne sorriso sulla bocca, indicando soluzioni all’apparenza semplici e indolori. Si prenda, per esempio, l’idea di alleggerire i bilanci comunali che, a suon di disavanzi, hanno accumulato debiti consistenti.
Di Maio afferma che “si deve aprire un dibattito e inserire nella manovra una norma per scorporare i debiti e affidarli a una struttura commissariale, che il Comune ripagherà un po’ alla volta, senza ricadere sulla fiscalità generale”. Così facendo quei comuni recupererebbero capacità di spesa nell’immediato, risorse che oggi devono destinare al servizio del debito.
Ancorché Di Maio non lo dica esplicitamente, si tratterebbe di una ristrutturazione che, per essere tale, deve avere un valore attuale netto del debito post affidamento alla “struttura commissariale” inferiore a quello che ha ex ante.
Ma i casi sono due: o la perdita è subita dai creditori, oppure la struttura commissariale, gira e rigira, scarica i rischi e le eventuali perdite di questa operazione sulla fiscalità generale, contrariamente a quanto affermato da Giggino. Anche se il comune in questione, un po’ alla volta, pagasse i debiti.
In definitiva, l’ennesima goccia nel mare di sciocchezze che giorno dopo giorno esce dalla bocca di questo signore.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Il debito pubblico italiano - una mostruosità mondiale

Messaggioda Berto » dom nov 25, 2018 9:24 am

L'Europa non accetta la manovra del governo italiano che incrementa il debito anziché ridurlo


Bruxelles respinge la manovra italiana: non era mai successo. «Tre settimane per cambiarla»
Beda Romano
23 Ottobre 2018

http://amp.ilsole24ore.com/pagina/AETKcCUG

STRASBURGO – Per la prima volta nella storia ventennale della zona euro, la Commissione europea ha pubblicato oggi una opinione nella quale contesta formalmente il bilancio di uno stato membro, nella fattispecie l'Italia. La decisione era attesa, ma rimane a modo suo clamorosa e apre a scenari nuovi e incerti. Il governo Conte ha tre settimane per correggere la Finanziaria e riportarla in linea con il Patto di Stabilità. In caso contrario è probabile una procedura per debito eccessivo.

GUARDA IL VIDEO / La Ue boccia la manovra italiana: ecco le motivazioni

«Sono qui con molto dispiacere – ha detto in una conferenza stampa a Strasburgo il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis -. Per la prima volta l'esecutivo comunitario deve chiedere a un paese membro di rivedere la propria bozza di bilancio (…) Purtroppo le chiarificazioni ricevute ieri dal governo italiano non sono state convincenti ai nostri occhi (…) Il governo italiano sta violando apertamente gli impegni presi con se stesso e con gli altri paesi membri (...) L'Eurozona è costruita su stretti legami di fiducia con regole che sono le stesse per tutti», quindi «se la fiducia viene erosa, tutti gli stati membri vengono danneggiati, la nostra Unione viene danneggiata».

GUARDA IL VIDEO / Manovra, Di Maio: avremo forte interlocuzione con la Commissione

La decisione della Commissione giunge dopo una serie di missive tra Roma e Bruxelles. Nelle ultime settimane, l'esecutivo comunitario ha criticato il Documento economico e finanziario e chiesto ragguagli sulla Finanziaria del 2019. Lunedì il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha confermato per l'anno prossimo un deficit nominale del 2,4% del PIL (rispetto a un obiettivo precedente dello 0,8%) e un aumento del deficit strutturale dello 0,8% del PIL, rispetto a un impegno di una riduzione dello 0,6% del PIL.

Intervistato da Bloomberg TV a Mosca, il premier Giuseppe Conte ha commentato: «Non esiste alcun piano B. Ho detto che il deficit al 2,4% del Pil è il tetto. Posso dire che questo sarà il nostro tetto”.

Alla domanda se è possibile immaginare modifiche sostanziali alla manovra, criticata da Bruxelles, ha risposto che questo “sarebbe per me difficile, non potrei accettarlo». Da Bucarest, il ministro degli Interni Matteo Salvini ha aggiunto: «Nel caso di bocciatura del bilancio noi andremo avanti».

Nella sua conferenza stampa, il vice presidente Dombrovksis ha voluto sensibilizzare l'opinione pubblica italiana sui danni di vivere a debito. Ha messo l'accento sul fatto che la scelta dell'indebitamento comporta un aumento dei tassi d'interesse e dei rendimenti obbligazionari. Su ogni italiano pesa un debito di 37mila euro, indipendentemente dall'età e dalla professione. «Se una politica di bilancio accomodante pesa sulla fiducia, potrebbe avere un effetto negativo sulla crescita», ha avvertito.

GUARDA IL VIDEO / Di Maio: la crescita ci sarà, non cambieremo la manovra

Infine, l'ex premier lettone ha fatto notare che in maggio Bruxelles non aveva aperto una procedura per debito eccessivo, nonostante un passivo italiano superiore al 130% del PIL, confidando su un rispetto delle regole del Patto. «Il progetto di bilancio italiano rappresenta un cambiamento di sostanza che potrebbe imporre una revisione di quella conclusione», ha detto il vice presidente, aprendo la porta a una prossima clamorosa procedura di infrazione per debito eccessivo.


L'Ue boccia la manovra:"L'Italia ha tre settimane per scrivere un'altra bozza"
Andrea Indini - Mar, 23/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 91759.html

Il collegio dei commissari Ue ha rigettato il documento programmatico di bilancio: "L'Italia viola deliberatamente regole". Ma il governo non torna indietro: "Non c'è alcun piano B"

La bocciatura era stata annunciata, e ora è arrivata sul tavolo del premier Giuseppe Conte.

Con quella che è una mossa senza precedenti, il collegio dei commissari europei ha, infatti, deciso di rigettare il documento programmatico di bilancio dell'Italia e di chiedere al governo di "presentarne una nuova versione il più presto possibile e al più tardi entro tre settimane". "Chiediamo di sottomettere di nuovo il documento programmatico di bilancio", ha detto una fonte facendo notare, dopo la decisione assunta nella riunione odierna della Commissione a Strasburgo, che "è la prima volta" che una simile procedura viene avviata dall'Unione europea.

Conte non vuole sentir parlare di Italexit. "È per quello che lo spread continua a ballare", dice in un'intervista a Bloomberg ribadendo che, pur ancorando saldamente l'Italia all'Europa, il governo non intende prendere in considerazione un "piano B" soltanto perché è l'Europa a imporglielo. "Ho detto che il rapporto deficit/Pil al 2,4% è il nostro tetto - ribadisce per l'ennesima volta - e sarà il nostro tetto". La linea, decisa con Matteo Salvini e Luigi di Maio, è di andare allo scontro. E, dal momento che a Bruxelles nessuno ha intenzione di farsi da parte, l'impatto sarà durissimo. "Dovete considerare che non siamo scommettitori che giocano sul futuro dei nostri figli alla roulette", spiega Conte rivendicando che la manovra economica presentata dal suo esecutivo è "il miglior modo per uscire dalla trappola del debito". A Bruxelles non sono affatto d'accordo: credono piuttosto che alzare il rapporto deficit/Pil per andare a coprire norme assistenziali come il reddito di cittadinanza possa far solo male all'Italia. Da qui la richiesta di rivedere l'intero impianto della legge di Bilancio "entro tre settimane". Un ultimatum del tutto irricevibile per Salvini che ha ricordato ai commissari europei che "solo il Parlamento italiano potrà migliorare" la manovra economica e si offre di incontrare, "anche domani", il presidente della commissione Ue, Jean-Claude Juncker, per spiegargli il testo. "Ma - ha anche ribadito - nessuno toglierà un euro dalle tasche degli italiani".

Non è solo il governo italiano, però, a usare parole lapidarie. Anche a Bruxelles hanno deciso di adottare la linea dura. "Il governo italiano sta apertamente e deliberatamente andando contro gli impegni che aveva preso", ha accusato il vice presidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis. Secondo il parere del colleggio dei commissari, il documento programmatico di bilancio italiano configura "una inadempienza particolarmante grave" rispetto alle regole europee. Nel mirino dei commissari, però, non è finito soltanto il rapporto deficit/Pil. Da una parte si scagliano contro l'introduzione del condono fiscale, che a loro dire scoraggia "il rispetto, già basso, delle norme fiscali, premiando implicitamente i comportamenti che non rispettano le leggi", dall'altra difendono l'impianto della legge Fornero bocciando apertamente la possibilità di pensionamenti anticipati perché minano "la sostenibilità a lungo termine del consistente debito pubblico italiano". "Data la dimensione significativa dell'economia italiana nell'area euro - si legge nel governo - le scelte del governo creano rischi di ricadute negative per gli altri Stati membri".

A questo punto, se l'esecutivo gialloverde non dovesse modificare la manovra, Bruxelles aprirà una procedura per deficit eccessivo per violazione della regola del debito. "Violare le regole su deficit e debito a prima vista può apparire una tentazione e può fornire l'illusione di affrancarsi - ha detto Dombrovskis - ma a un certo punto il debito si avvicina al punto in cui è troppo pesante e si finisce senza libertà". La palla torna, dunque, nelle mani del governo. Ma il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, ci ha comunque tenuto a far presente al ministro dell'Economia Giovanni Tria che per l'Unione europea resta "un interlocutore credibile e legittimo" e, più in generale, che "la porta resta aperta". "Tuttavia - ha fatto notare - non siamo di fronte a un caso borderline. Siamo di fronte a una deviazione che è chiara, netta e da alcuni rivendicata. Non si tratta di una divergenza minima come negli anni passati, qui lo scostamento è netto". Per questo, sebbene l'intento sia quello di portare avanti "un dialogo costruttivo", Moscovici non lascia molto spazio di manovra al governo italiano.




Salvini: "L'Ue boccia la manovra? Per me non cambia nulla"
Luca Romano - Mar, 23/10/2018
Alla fine la bocciatura è arrivata. L'Ue ha respinto in modo formale la manovra portata avanti dal governo. Salvini: "Andiamo avanti"

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 91771.html

L'Ue ha respinto in modo formale la manovra portata avanti dal governo e ha fissato una nuova scadenza: tre settimane per inviare le correzioni a Bruxelles. L'esecutivo ha già fatto sapere che molto probabilmente la linea sulla manovra verrà confermata. Il premier Conte ha lasciato intendere che potrebbe esserci una timida apertura sul fronte della spendng review e che di fatto sarà questo l'unico passo distensivo da parte dell'esecutivo. Ma la bocciatura, che era nell'aria, non preoccupa affatto il ministro degli Interni, Matteo Salvini: " La Ue ha bocciato la manovra economica italiana, ma non cambia nulla. I signori della speculazione si rassegnino. Indietro non si torna".

E ancora: "Fanno semplicemente irritare di più gli italiani - dice il vice premier e ministro dell’Interno - e poi ci si chiede come mai la popolarità della Ue è al minimo in Italia e in Europa". Insomma il vicepremier non arretra e rilancia sul campo di battaglia di Bruxelles la sua linea sulla manovra che di fatto prevede il tanto contestato superamento della Fornero: "Il governo non cede e non cade per lo spread". Le prossime tre settimane saranno infuocate...
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Il debito pubblico italiano - una mostruosità mondiale

Messaggioda Berto » dom nov 25, 2018 9:26 am

“Patrimoniale” al 20%, il piano della Bundesbank per dimezzare il debito italiano
Isabella Bufacchi
2018-10-27

https://www.ilsole24ore.com/art/notizie ... 1540651466

Un fondo “salva-Stato” tutto italiano, finanziato con il risparmio degli italiani attraverso speciali titoli di Stato di solidarietà sottoscritti forzatamente dai risparmiatori nella misura del 20% del proprio patrimonio netto: così l'Italia, attingendo alla ricchezza degli italiani, può risolvere il problema dell'elevato debito pubblico ed abbassare lo spread senza aiuti esterni, senza ricorrere all'Esm (European stability mechanism) e «senza chiedere l'intervento dei contribuenti europei» o della Bce. È questa la provocatoria, ma ampiamente argomentata, proposta lanciata oggi sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung da Karsten Wendorff, economista di punta della Bundesbank responsabile per il dipartimento delle finanze pubbliche nella banca centrale tedesca. L’ipotesi, si precisa nel servizio, è a titolo personale.

L’ispirazione: il piano B di Savona
Partendo dalla proposta del ministro Paolo Savona, che secondo l'economista mira a scaricare sull'Europa con la richiesta di garanzie varie il debito pubblico italiano sopra il 60% del debito/Pil, e ricordando che lo stesso vicepremier Matteo Salvini fa spesso riferimento alla ricchezza dell'Italia e degli italiani, Wendorff mette le due cose assieme per proporre all'Italia il fondo salva-Stato, una soluzione tutta fatta-in-casa per risolvere un problema che lui considera (e come lui molti tedeschi e molti europei) domestico. Non più dunque il ricorso all'Esm, il fondo-salva Stati europei. La notizia è stata rilanciata anche da Bloomberg.

«Patrimoniale? No, c’è un rendimento»
Non si tratterebbe di una patrimoniale, afferma l'economista convinto, perché i titoli di Stato di solidarietà nazionale pagherebbero comunque un rendimento e non si tratterebbe di un prelievo forzoso ma un investimento forzoso. Il fondo salva-Stato oltretutto, questa la tesi, diventerebbe uno strumento deterrente, il famoso bazooka nel cassetto, per bloccare la speculazione: mettendo a garanzia del vecchio debito pubblico italiano direttamente la ricchezza degli italiani. L'acquisto dei bond sarebbe forzato, pari al 20% del patrimonio netto: Wendorff ha già calcolato che così facendo circa la metà del debito pubblico italiano ricadrebbe sotto l'ombrello di questo fondo.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Il debito pubblico italiano - una mostruosità mondiale

Messaggioda Berto » dom nov 25, 2018 9:28 am

L'idiozia che si possa pagare il debito stampando moneta


Il falso mito della sovranità monetaria
viewtopic.php?f=94&t=2490


CI MANCA SOLO DI CARTOLARIZZARE I DEBITI PUBBLICI
di MATTEO CORSINI
11/03/2018

https://www.miglioverde.eu/ci-manca-sol ... i-pubblici

Da quando c’è stata la crisi dei debiti pubblici di alcuni Paesi dell’Area euro (Italia inclusa), appaiono periodicamente proposte di soluzioni più o meno miracolose per alleviare il problema del sovraindebitamento e del legame vizioso tra debito pubblico e bilanci delle banche.
Mentre le proposte di mutualizzazione più o meno esplicite sono rimandate immediatamente al mittente da chi dovrebbe pagare il conto al posto di altri, quelle che si basano su una qualche forma di ingegneria finanziaria, pur non avendo finora avuto successo, sono meno osteggiate. Tra queste l’idea di cartolarizzare una parte dei debiti pubblici. Un veicolo europeo acquisterebbe titoli di Stato dei Paesi dell’Area euro in proporzione alle quote di partecipazione al capitale della BCE, come già avviene con il quantitative easing. Successivamente quei titoli fungerebbero da collaterale per una cartolarizzazione nella quale la tranche senior sarebbe destinata alle banche, mentre la mezzanina e la junior andrebbero ad altri investitori.
La tranche senior dovrebbe avere un rischio molto basso, di conseguenza verrebbe spezzato il circolo vizioso tra bilanci delle banche e debiti pubblici domestici. Tra i proponenti c’è Marco Pagano, professore dell’Università di Napoli Federico II, secondo il quale “questi bond riuscirebbero davvero a ridurre il rischio sistemico in Europa. Perché le banche verrebbero rese più stabili, e con esse ne beneficerebbe l’intera economia.”
Un paio di osservazioni. In primo luogo, nessuno vieta oggi alle banche di comprare titoli di Stato di altri Paesi. Se le banche italiane preferiscono comprare titoli di Stato italiani e non tedeschi od olandesi il motivo è semplice: sui primi riescono ad avere un differenziale positivo tra rendimento del titolo e costo del suo finanziamento, mentre sui secondi no. In pratica, sui primi ottengono un margine di interesse positivo, sui secondi sarebbe negativo. Se la tranche senior della ipotetica cartolarizzazione avesse un rendimento poco superiore a quello dei titoli di Stato tedeschi, alle attuali condizioni le banche italiane avrebbero un margine negativo.
In secondo luogo, credo non vada sottovalutato il fatto che questa iniziativa segmenterebbe il mercato dei titoli di Stato domestici. Per di più, dubito che i Paesi che oggi hanno un basso (costo del) debito sarebbero entusiasti di un meccanismo di questo tipo.
Non a caso se ne parla da qualche anno senza arrivare a nulla, a parte documenti ufficiali più o meno lunghi e altrettanto inutili.



Alberto Pento

Il debito pubblico è come il debito privato che pesa e va pagato. Lo stato è come ogni altro operatore economico e cittadino economico, se prende a prestito dei soldi per fare un'opera pubblica li deve semplicemente restituire alla scadenza pagando gli interessi come tutti, poiché se non lo facesse sarebbe un ladro e nessuno più gli presterebbe denaro e se si mettesse a fabbricare moneta in proprio per pagare iol debito sarebbe semplicemente un falsario che ruba valore ai cittadini con l'inflazione.

La sola alternativa possibile alla stampa in proprio di carta moneta da parte dello stato che lo farebbe diventare un falsario, è il prelievo forzoso dei risparmi dei cittadini senza restituzione e senza pagamento di interessi ossia la rapina o la confisca o il sequestro dei risparmi e dei beni.

Stampare moneta a credito e non a debito non è creare valore dal nulla, poiché dal nulla non si crea valore, ma significa falsare il valore, significa creare un falso valore che va a ridurre il valore vero della moneta esistente in mano ai cittadini e quindi sottrae/ruba loro valore reale o potere d'acquisto.

Ciò che va a chi stampa moneta come servizio al mercato, ai cittadini, alla comunità è solo il costo dell'opera, l'utile d'impresa e a chi distribuisce il denaro prestandolo l'interesse.

Non ha importanza chi stampa moneta, basta che questa moneta sia regolare, contabilizzata a debito da chi ha questo compito e non contabilizzata a credito.

Lo stato non è diverso da un qualsiasi cittadino e da una qualsiasi impresa che operano con il loro denaro oppure con quello preso in prestito. Le imprese adoperano le risorse che ricavano dalla vendita dei servizi o delle merci che producono, i cittadini adoperano le risorse che provengono dal loro redditito da lavoro o d'investimento finanziario, lo stato adopera le risorse che gli entrano dalle imposte, dalle tasse, dai tributi e diritti;
i cittadini, le imprese e lo stato possono adoperare anche denari presi a prestito, pagare gli interessi e alla scadenza restituire i denari ricevuti in prestito.
Chiunque sia esso un cittadino, un'impresa o uno stato che stampi moneta per pagarsi il debito è un falsario, un ladro, specialmente lo stato che è il più pericoloso e dannoso perché gode dell'immunità e dell'impunità.

Non ha importanza chi fabbrica materialmente la moneta che sarà remunerato per questo, quello che è importante è chi mette il circolazione questa moneta che deve essere un ente pubblico responsabile come le banche centrali nazionali o la BCE nel caso dell'Europa, moneta che verrà presa in prestito dalle banche le quali pagheranno l'interesse minimo a l'ente emettitore e che poi a loro volta presteranno alle imprese e ai cittadini i quali pagheranno il relativo interesse da cui la banca ricava quanto deve pagare a sua volta di interesse all'ente emittetor, le spese per la gestione e l'utile.
Questo denaro non va a costituire il patrimonio di nessuno, né dell'ente pubblico emettitore, né della banca che lo riceve in prestito per riprestarlo a sua volta.
Ciò che può diventare patrimonio, utile e risparmio delle banche compreso l'ente pubblico emettitore è solo l'interesse, ossia il frutto del lavoro dell'ente emettitore e della banca, come per l'impresa è l'utile generato dalla differenza tra il ricavo e le spese e come per il cittadino il suo guadagno è ciò che ricava dal suo lavoro con il salario o lo stipendio da cui, spendendo solo una parte, realizza il risparmio che depositato in banca genera il credito sano.

Quando lo stato spende più di quello che ricava dalla imposte, dai tributi e dalle tasse che sono i suoi naturali ricavi, fa come i cittadini e le imprese va in prestito e come garanzia emette/dà dei titoli e questi titoli comportano per lo stato la spesa di un certo interesse che ovviamente va pagato, come alla loro scadenza ovviamente vanno pagati interamente anche i titoli.
Se lo stato per pagare i debiti, oltre ad adoperare le sue naturali entrate, stampasse denaro in proprio anziché prenderlo a prestito dal mercato come fanno tutti, imprese e cittadini, sarebbe null'altro che un ladro, un criminale.


Provate ad immaginare se lo stato italiano anziché prendere in prestito il denaro dal mercato, decidesse di adoperare il denaro che si metterrebbe a stampare in proprio e né stampasse così tanto, a piacimento, da poter comprare tutto il debito pubblico italiano e di comprarsi anche tutte le aziende, le proprietà mobili e immobili dei cittadini italiani offrendo il doppio o il triplo del valore di mercato e magari stampando banconote a manetta, giorno e notte, decidesse anche di comprarsi tutti i beni del mondo,
secondo voi troverebbe qualcuno disposto a vendergli qualcosa oppure non troverebbe nessuno disposto a dargli nemmeno un paio di scarpe vecchie?
Ditemi voi se a questo denaro stampato o coniato à gogo verrebbe dato un qualche valore dalle persone con un minimo di buon senso.

Se gli altri tagli e l'aumento del PIL non bastassero a ridurre la spesa e il debito pubblici, si tagli i risparmio e il patrimonio privato degli italiani.




Alberto Pento

I debiti vanno onorati e pagati, non si fanno saltare i tavoli per non pagare.
Chi ha avuto senza merito, o oltre misura, o con l'inganno deve restituire e pagare.
Le caste parassitarie d'Italia e le loro clientele debbono pagare restituendo tutto il mal tolto con gli interessi e senza la protezione della cupola mafiosa costituita dalla Corte Costituzionale.



Il debito pubblico italiano - una mostruosità mondiale

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674

Il debito pubblico italiano, l'hanno fatto gli italiani o meglio le sue caste dominanti con i loro codazzo di clienti, parassite, corrotte, ladre, farabutte, irresponsabili, incivili.
Il debito pubblico italiano non l'hanno fatto i tedeschi e i cittadini europei, le imprese europee, i banchieri europei ed ebrei, ma esclusivamente gli italiani, e parte di questo debito si è riversato nei beni immobili e mobili di tanti italiani e nelle loro rendite patrimoniali.


Il falso mito della sovranità monetaria
viewtopic.php?f=94&t=2490

La crisi economico-finanziaria della Grecia
viewtopic.php?f=94&t=1590

Demenzialità italiane e venete antigermaniche e antitedesche
viewtopic.php?f=22&t=2775
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Il debito pubblico italiano - una mostruosità mondiale

Messaggioda Berto » dom nov 25, 2018 9:29 am

Tutte le fake news di Gabanelli sul debito, smontate
di David Carretta
2018/05/31

https://www.ilfoglio.it/economia/2018/0 ... 0.facebook

Bruxelles. "Debito: un’idea per uscirne vivi e tornare a crescere", è il titolo di una lunga inchiesta pubblicata mercoledì dalla Dataroom di Milena Gabanelli sul Corriere della Sera, con cui una delle giornalisti più stimate dal grande pubblico e dall'establishment per le sue capacità divulgative e la sua forza di denuncia presenta la formula magica per risolvere tutti i problemi dell'Italia.
Solo che niente, o quasi, dell'articolo della Gabanelli corrisponde al mondo reale.
Passino i copricapi nazista per raffigurare la Germania e napoleonico per impersonare la Francia. Robaccia da bar, che fa il pari con gli “italiani scrocconi” da birreria dello Spiegel. “È stato un errore grafico che ci è sfuggito. Grazie della segnalazione. Ci scusiamo molto e lo cambiamo subito perché non era e non è questo il senso”, ha risposto al nostro Luciano Capone, la Dataroom della “regina anti-fake”.
Il fake, o ancor meglio il post-verità, è il contenuto dell'inchiesta, in cui si descrivono i mercati finanziari e l'Unione europea come il terreno di battaglia di potenze ostili – Germania e Francia – per depredare a tutti i costi la povera Italia utilizzando le armi dello spread e del debito. Senza entrare nei dettagli della proposta di una serie di economisti che Gabanelli definisce “nostra”, ecco una serie di esempi che meriterebbero un copri-capo a forma di cono che un tempo era utilizzato nelle scuole.

Gabanelli: “Se l’Italia dovesse decidere di uscire dall’euro, dovrebbe versare alla Germania 443 miliardi, la Francia gliene dovrebbe versare 65, la Spagna 381, e così via: il totale per la Bundesbank sono 923 miliardi. Questa è la posizione dell’entourage Merkel, e i numeri saltano fuori dai saldi del sistema di pagamento interbancario europeo, denominato Target 2 (…). Se i tedeschi si stanno occupando della questione 'saldi' vuol dire che stanno studiando il piano B della rottura dell’Euro per fare bottino".

La realtà: Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha risposto nel gennaio del 2017 a un'interrogazione di due eurodeputati anti-euro italiani, Marco Valli e Marco Zanni, sulle conseguenze per una paese che lascia l'euro in termini di saldi Target 2. “Se un paese lasciasse l’Eurosistema, i crediti e le passività della sua BCN (Banca Centrale Nazionale) nei confronti della BCE dovrebbero essere regolati integralmente”, aveva scritto Draghi, precisando poi in numerose occasioni che la cosa è comunque da escludere perché l'euro è irreversibile. Berlino non ha alcun piano B per fare bottino sui saldi Target2, ma la stampa e la classe politica tedesca si lamentano dei crediti ogni qual volta che riemerge il rischio di un'uscita di un paese dall'euro.

Gabanelli: “In queste settimane Francia e Germania stanno decidendo le regole di funzionamento dell’Eurozona, e noi, terzo paese per dimensione economica, a quel tavolo è come se non ci fossimo”.

La realtà: In queste settimane Francia e Germania faticano a trovare un'intesa sul completamento dell'unione bancaria e la road map per una maggiore integrazione della zona euro. I negoziati sull'unione bancaria sono già complicati, quelli sulla futura Eurozona 2.0 chiesta da Macron richiederanno molto tempo. L'Italia è assente perché non ha un governo e i suoi rappresentanti non possono prendere posizione in vista di un esecutivo marcatamente anti-Ue, come accaduto con l'astensione su un pacchetto bancario all'Ecofin del 25 febbraio. Per contro, la crisi finanziaria e la prospettiva di un governo populista rappresentano un alibi perfetto per Francia e Germania per nascondere le loro divisioni e rinviare compromessi difficili.

Gabanelli: “Il tema ruota attorno al debito pubblico: non riusciamo ad abbatterlo perché siamo amministrati da una pessima classe dirigente, ma è anche vero che su questo debito noi paghiamo interessi del 2,4 per cento (schizzati oggi al 3,21 per cento per effetto della turbolenza politica), mentre la Francia paga lo 0,7 per cento e la Germania lo 0,4 per cento. A queste condizioni la consistente parte sana del paese non ce la farà mai”.

La realtà: Siamo amministrati da una pessima classe dirigente, ma negli ultimi quattro anni sul debito abbiamo pagato un tasso di interesse molto inferiore del 2,4 per cento. Il minimo è stato toccato il 25 novembre del 2016, con un rendimento sui titoli decennali pari al 1,04 per cento. La parte sana del paese in realtà ce la fa e ce l'ha fatta anche con rendimenti molto più alti, come dopo l'introduzione dell'euro (il tasso non è lo spread), durante la crisi del 2011 e 2012 e all'epoca della lira.

Gabanelli: “Quando abbiamo deciso di adottare una moneta unica abbiamo rinunciato ai tassi di cambio, vuol dire avere un unico tasso di interesse e rischi condivisi. Tradotto: 100 euro di debito, valgono 100 euro tanto a Berlino quanto a Roma. Era così fino al 2010, quando è esplosa la crisi e la cancelliera Merkel e il presidente francese Sarkozy hanno avuto paura che i vari governi nazionali non si mettessero in riga per pagare i debiti. Da allora ognuno per sé, ed è comparso lo 'spread'".

La realtà: 100 euro di debito continuano a valere 100 euro tanto a Berlino quanto a Roma. Lo spread non è “comparso” nel 2010, ma è sempre esistito, prima e dopo l'introduzione dell'euro: misura il differenziale di rendimento tra titoli di Stato e è considerato come una misura dell'affidabilità del debito di un paese rispetto a un altro. Dal 2010 molti giornalisti si sono accorti della sua esistenza, ma evidentemente non hanno ancora compreso cosa sia.

Gabanelli: “La conseguenza (dello spread) è che quando la Bce, secondo le regole previste, presta dei soldi alle banche dei vari paesi dell’Eurozona, applica tassi di interesse diversi, a seconda del grado di rischio: 19 paesi, 19 tassi diversi”.

La realtà: La Bce presta a tutte le banche della zona euro allo stesso tasso di interesse, ma applica un haircut (sconto) sui titoli che le banche danno in garanzia (collaterale) concedendo dunque livelli diversi di liquidità. Una banca tedesca e una banca italiano che presentino alla Bce 100 milioni dello stesso Bund tedesco otterranno la stessa liquidità allo stesso tasso. Allo stesso modo, se una banca italiana presenterà come collaterale un Bund tedesco otterrà più liquidità della banca tedesca che offre in garanzia un Btp italiano.

Gabanelli: “Le regole che si stanno definendo per noi potrebbero essere un cappio: le banche devono accantonare l’equivalente dei loro crediti deteriorati. Significa che le nostre banche non potranno permettersi di prestare soldi a quell’azienda in difficoltà, a cui basterebbe un po’ di liquidità per ripartire. E più aziende chiudono in Italia e meglio andranno le concorrenti tedesche o francesi”.

La realtà: Le regole sui requisiti di capitale, così come le misure prudenziali della sorveglianza della Banca centrale europea, servono a evitare nuove crisi bancarie come Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Vicenza o Veneto Banca, causate in gran parte da crediti deteriorati. L'esperienza empirica suggerisce che i crediti deteriorati nei bilanci delle banche rappresentino un freno alla concessione di prestiti da parte degli stessi istituti di credito. In generale, più aziende chiudono in Italia meglio andranno le concorrenti cinesi o dei paesi dell'Est, dato ciò che produce l'Italia nella catena globale.

Gabanelli: “Ma c’è una novità: la possibilità di partecipare alla creazione di un fondo che compra un po’ di debiti (inclusi i nostri) degli stati membri. Un fondo che si finanzia emettendo titoli con 2 tassi d’interesse: uno più alto perché più rischioso in quanto legato al debito dei paesi messi come Italia, Grecia, Spagna, Portogallo, e uno più basso legato al debito di Paesi sicuri come Francia e Germania. In questo modo diventa regola l’euro a 2 velocità”.

La realtà: In vista non c'è nessun fondo che compra debiti. La Commissione ha appena presentato la proposta di SBBS (Sovereign Bond-Backed Securities, originariamente European Safe Bonds o Esbies) per cartolizzare tranche di debito sovrano di diversi paesi della zona euro, riducendo il rischio e dunque il rendimento su una parte minima del debito per quelli più in difficoltà. Gli SBBS rappresentano un pool diversificato che riunisce obbligazioni sovrane provenienti da tutti gli Stati membri della zona euro in base al loro peso economico. Le banche e le assicurazioni sarebbero inoltre incentivate a comprare meno titoli del proprio paese riducendo il legame crisi sovrana-crisi bancaria. L'idea nasce da un team di economisti, tra i quali ha giocato un ruolo chiave l'italiano Marco Pagano. La proposta è comunque destinata a morire rapidamente. La Germania e altri paesi nordici sono contrari perché vi vedono un embrione di Eurobond. Anche l'Italia ha espresso critiche perché l'effetto degli SBBS, incentivando banche e altri investitori a comprare meno debito italiano, potrebbe essere controproducente sullo spread.

Gabanelli: L'alternativa che risolve tutti i problemi dell'Italia è un'assicurazione sul debito come proposto da un gruppo di economisti italiani (Marcello Minenna, Roberto Violi, Giovanni Dosi e Andrea Roventini). "Il nuovo governo italiano, quando ci sarà, deve decidere cosa vuole: un’Eurozona vera, o quella finta, dove finiamo sempre col subire le decisioni degli altri. L’occasione è l’incontro dell’Eurogruppo di giugno, e sul tavolo ci deve stare anche la nostra proposta: quella di una condivisione dei rischi a prezzo di mercato, contro quella dell’«ognuno per sé» tanto cara ai tedeschi."

La realtà: All'Eurogruppo di giugno i ministri delle Finanze discuteranno del backstop (rete di sicurezza) per il Fondo unico di risoluzione delle banche e del fondo salva-Stati Esm (European Stability Mechanism) che dovrebbe essere chiamato mutualizzare maggiormente i rischi. Nel fondo Esm ogni stato membro, anche l'Italia, ha diritto di veto. La condivisione dei rischi a prezzi di mercato – cioè con lo spread deciso dagli investitori – è quello che già pratica il fondo Esm.

Infine due parole sui dati della Dataroom. Il grafico su debito e tassi di interesse dei 19 Stati membri della zona euro è ricco di errori. Secondo la Dataroom di Gabanelli, l'Estonia a fine 2017 aveva più di 2 trilioni di euro, praticamente come la Germania. In realtà, l'Estonia ha il debito più basso di tutta la zona euro: appena il 9 per cento del Pil, circa 2 miliardi di euro.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Prossimo

Torna a Skei, laoro, economia, banke, fisco, ladrarie o robaure

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

cron