Reddito di cittadinanza e d'intorni

Re: Reddito di cittadinanza e d'intorni

Messaggioda Berto » mer mag 23, 2018 9:49 pm

Reddito di cittadinanza per gli immigrati: altre crepe nell'esecutivo giallo-verde
Lodovica Bulian - Mer, 23/05/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 30753.html

Salvini lo ha limitato ai soli italiani, ma Di Maio potrebbe sconfessarlo

Due indizi non fanno una prova. Ma un sospetto sì: ovvero che a Matteo Salvini non riesca la mediazione messa nero su bianco sul contratto, di riservare il reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia dei pentastellati, solo agli italiani.

Nel documento frutto di giorni di tira e molla tra i rispettivi sherpa, la misura è in effetti prevista per i «cittadini italiani». Pare però difficile credere che alla fine l'attuazione del sogno grillino possa prescindere dalla proposta di legge presentata in Parlamento dal M5s. Un vero cardine dell'identità pentastellata. E a rileggere quel testo, infatti, si scopre che venivano indicati esplicitamente nella platea dei beneficiari non solo gli italiani, ma anche i cittadini di Paesi membri Ue insieme con «gli stranieri provenienti da Paesi che hanno sottoscritto accordi di reciprocità sulla previdenza sociale». Per tutte queste categorie, il provvedimento specificava che fosse «garantito un reddito stabilito in ordine alla composizione del nucleo familiare ed all'indicatore ufficiale di povertà monetaria dell'Unione europea quantificato in 780 euro mensili». Ma quali sono questi Paesi citati dal ddl pentastellato? Sul sito dell'Inps si trova, aggiornato al 2015, l'elenco degli Stati con cui Roma ha stipulato «convenzioni bilaterali di sicurezza sociale»: oltre a Argentina, Brasile, Turchia, Messico, Uruguay, Australia, per esempio, figura anche la Tunisia. Che è, secondo le classifiche del Viminale, pure il secondo Paese di afflusso di migranti sulle nostre coste. L'accordo, che risale al 1987, «si applica a tutti i lavoratori che possono far valere periodi di assicurazione in Italia e in Tunisia, nonché ai loro familiari e superstiti». Dunque, il sostegno al reddito, almeno come formulato originariamente dai grillini, spetterebbe anche a immigrati regolari tunisini.

Secondo indizio: prima della stesura del contratto, in una recente intervista a Otto e mezzo, una dichiarazione del senatore, allora ancora candidato M5s, Emilio Carelli aveva allarmato il centrodestra sull'utilizzo dello strumento: «Il reddito di cittadinanza è destinato agli immigrati regolari solo dell'Unione Europea o di quei paesi extra Unione Europea che hanno un accordo bilaterale che prevede, diciamo così, un sostegno di questo tipo o un'assistenza di questo tipo anche nel loro paese. Cioè una reciprocità».

Esattamente quanto previsto dal primo disegno di legge. E se in questi giorni il segretario leghista ha rivendicato di aver ottenuto che invece quella misura «sia solo per i cittadini italiani, che è la cosa che mi stava più a cuore», come per la Tav, con le uscite pubbliche di Di Maio che hanno smentito la linea equilibrista tenuta nel contratto, anche per il reddito di cittadinanza rischia di esserci uno sfasamento tra quanto scritto e la realtà. Soprattutto perché la restrizione della platea ai soli italiani potrebbe far storcere il naso all'ala sinistra del partito, incarnata dal presidente della Camera, Roberto Fico.
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Re: Reddito di cittadinanza e d'intorni

Messaggioda Berto » dom giu 10, 2018 1:04 pm

"Scomunicato" il reddito di cittadinanza. Non piace al Papa e nemmeno ai vescovi
Fabio Marchese Ragona - Lun, 29/05/2017

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 03093.html

Il Papa e Bagnasco: ci vuole il lavoro per tutti, non lo stipendio per tutti

Un reddito di sopravvivenza non è conforme alla dignità umana, serve lavoro per tutti: questo principio illumini la politica.

All'indomani del monito di Papa Francesco davanti a 3500 lavoratori dell'Ilva di Cornigliano, monito considerato da molti (politici e non) una «mazzata» contro Beppe Grillo e la proposta pentastellata del reddito di cittadinanza (mazzata rispedita al mittente perché secondo Grillo «la nostra proposta va nella direzione indicata dal Pontefice»), al fianco di Francesco e sulla sua stessa linea interviene il cardinale Angelo Bagnasco, Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee e arcivescovo di Genova che sabato ha accolto Bergoglio nel capoluogo ligure. «Quella sul reddito -, ha detto ieri il porporato commentando a Stanze Vaticane - Tgcom24 la visita pastorale di Francesco nella sua città, -è stata una tematica nuova, almeno per come suona, nel magistero del Papa. Al di là delle varie forme di reddito proposte», ha detto Bagnasco, «il richiamo fondamentale che il Papa ha fatto in modo chiaro, distinto e reale è che anche un Paese, una società, dove per ipotesi tutti avessero assicurato un reddito di sopravvivenza, ma anche di un certo tenore di vita, non sarebbe conforme alla dignità della persona, che non può vivere da assistita, deve vivere con il proprio lavoro per avere la dignità di guadagnarsi il pane per sé e per la propria famiglia, e per poter realizzare se stesso. Questo è un principio molto importante», ha aggiunto l'arcivescovo di Genova, «che deve illuminare seriamente la politica presente e futura».

Un chiaro appello del presidente dei vescovi europei ai politici italiani, che possano tener conto delle parole di Francesco sul tema lavoro e sulla «sacralità» dell'impiego, bocciando quindi la proposta di un assegno di mantenimento per chi è disoccupato. «L'obiettivo non è un reddito per tutti ma un lavoro per tutti, senza lavoro per tutti non ci sarà dignità per tutti», aveva detto sabato il Papa rispondendo a una domanda di una rappresentante sindacale dello stabilimento industriale genovese. «Bisogna guardare senza paura e con responsabilità alle trasformazioni tecnologiche dell'economia e non bisogna rassegnarsi all'ideologia che sta prendendo piede ovunque, che solo la metà o i due terzi dei lavoratori lavoreranno, gli altri invece mantenuti da un assegno sociale. Senza lavoro», ha aggiunto Bergoglio, «si può sopravvivere ma per vivere occorre il lavoro. Il nocciolo della domanda è questo: un assegno statale, mensile, che ti faccia portare avanti una famiglia non risolve il problema».

Nel corso del suo discorso Bergoglio non ha fatto alcun riferimento diretto alla proposta dei 5 Stelle, citando invece l'art. 1 della Costituzione e aggiungendo un ennesimo appello su salari e speculazione. E non è una novità, quello del lavoro è un tema molto caro al Pontefice argentino: già nel settembre del 2013, a Cagliari, il Papa non aveva usato mezzi termini: «Non c'è speranza sociale senza un lavoro dignitoso per tutti», aveva detto Francesco, «purtroppo, specialmente quando c'è crisi e il bisogno è forte, aumenta il lavoro disumano, il lavoro-schiavo, il lavoro senza la giusta sicurezza, oppure senza il rispetto del creato, o senza rispetto del riposo, della festa e della famiglia. In questo sistema senza etica al centro c'è un idolo e il mondo è diventato idolatra di questo dio denaro».



Papa su reddito cittadinanza, Grillo: "Piccoli leader strumentalizzano le parole. M5s va nella direzione del Pontefice"
27 maggio 2017

https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/0 ... ce/3618618

“Davanti alle ideologie Papa Francesco rilancia sulla necessità non di un reddito per tutti, ma di un lavoro per tutti”. “Piccoli leader in cerca di visibilità strumentalizzano le sue parole”. Matteo Renzi e Beppe Grillo si scontrano sul discorso del Pontefice a Genova durante l’incontro con i dipendenti Ilva. Bergoglio ha infatti detto che “togliere lavoro è contro la Costituzione”, ma ha anche aggiunto che il reddito minimo non risolve la situazione. Un intervento che ha subito scatenato la reazione dei politici che hanno dato la loro interpretazione delle parole del Papa.

Se Renzi ci ha visto una scomunica del Movimento 5 stelle, Grillo ha ribadito che le loro proposte vanno nella stessa direzione. “I piccoli leader in cerca di visibilità”, ha scritto sul blog, “e i piccoli giornalisti strumentalizzano le parole del Papa a fini politici. La proposta di Reddito di cittadinanza del Movimento 5 stelle va nella direzione indicata dal Pontefice”. Il riferimento del leader M5s, che solo una settimana fa ha partecipato alla marcia di Perugia sullo stesso tema, è proprio alle parole del segretario Pd: “Non si sono soffermati a capire e hanno ascoltato solo quello che pareva a loro”, ha replicato Grillo nel suo post. “Oggi Papa Francesco ha parlato dei due temi che sono al centro del dibattito per il futuro del nostro Paese e della nostra civiltà: reddito e lavoro. E noi andiamo esattamente in quella direzione”. Il reddito di cittadinanza del Movimento 5 stelle, ha continuato, “garantisce a tutti i cittadini di avere un reddito al di sopra della soglia di povertà e contemporaneamente permette loro di inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro. Quello che proponiamo all’Italia è una misura che è presente in tutta Europa, tranne che nel nostro Paese e in Grecia ed è l’unica risposta possibile all’emergenza nazionale che i partiti hanno causato e fanno finta di non vedere: la povertà”. In realtà, ancora una volta, si confonde il reddito minimo con il reddito di cittadinanza. Il primo è una forma di stipendio base a cui tutti i cittadini che vivono sotto la soglia di povertà devono poter accedere: l’Italia è l’unica, insieme alla Grecia a non averlo in Europa e l’approvazione del reddito di inclusione da parte del governo Gentiloni vuole sanare questa lacuna; il secondo è una misura estesa a tutti i cittadini senza condizioni ed esiste solo in alcuni Paesi, tra cui ad esempio la Finlandia.

All’attacco contro Renzi anche la prima firmataria M5s sul ddl reddito cittadinanza: “Il segretario Pd”, ha detto Nunzia Catalfo, “cerca di strumentalizzare le parole del Pontefice sul reddito, cosa assolutamente disdicevole. È chiaro ormai a tutti che il disegno di legge del M5s è collegato e condizionato al lavoro. Proprio per tale motivo abbiamo previsto un investimento di oltre 2 miliardi di euro per rendere efficienti i Centri per l’impiego in modo da migliorare l’incrocio tra domanda e l’offerta di lavoro, ma è anche ovvio che per creare occupazione sono necessari anche investimenti nei settori strategici, abbandonando completamente la politica di bonus portata avanti fino ad ora, che nulla ha risolto”. Quindi ha concluso: “Condividiamo le parole di Papa Francesco dirette a chi licenzia e a chi sfrutta i lavoratori. Renzi anziché esultare si dovrebbe vergognare visto che è stato proprio lui ed il suo governo ad ammazzare l’art.1 della nostra Costituzione favorendo i licenziamenti di massa e rendendo più precario quello che una volta, invece, era ritenuto lavoro stabile”.

Il segretario dem poche ore prima su Facebook aveva invece preso posizione in favore delle dichiarazioni del Papa: “Ciò che ha detto a Genova sta coerentemente dentro la grande storia della dottrina sociale della Chiesa Cattolica, ma assume un valore straordinario in questo preciso momento storico. Ve lo ripropongo perché credo che sia fonte di grande ispirazione e riflessione. Davanti alle ideologie che chiedono di dare a tutti un reddito, di far mantenere le persone con un assegno sociale Papa Francesco rilancia sulla necessità non di un reddito per tutti, ma un lavoro per tutti.” Perché “senza lavoro per tutti non ci sarà dignità per tutti”.
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Re: Reddito di cittadinanza e d'intorni

Messaggioda Berto » dom giu 10, 2018 3:21 pm

Governo, Briatore: "Reddito cittadinanza? Follia. Al Sud già stanno sul divano gratis, ora addirittura vogliono pagarli"
di Gisella Ruccia | 10 giugno 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... li/4416800

“Reddito di cittadinanza? Mi sembra una follia vera, perché così paghi la gente che sta sul divano. Al Sud sul divano già ci sono gratis, ora addirittura li paghi. Prenderanno il divano a due piazze”. Così, ai microfoni de La Zanzara (Radio24), Flavio Briatore commenta uno dei cavalli di battaglia del M5s. E aggiunge: “Investire nel Sud? No, non ci sono le condizioni, non ci sono le infrastrutture. Ci sono difficoltà enormi. La gente non ha voglia, e chi ce l’aveva è andato via dal Sud. Quando avevamo l’idea di dare una licenza ad Otranto, nel nostro gruppo c’erano diversi pugliesi, diverse persone del Sud. Abbiamo dato loro la possibilità di tornare. Nessuno ha voluto farlo”. Briatore esprime, tuttavia, simpatia per il governo Conte: “Tifo per questo esecutivo, come dovrebbero fare tutti. Salvini e il grillino mi sono simpatici. Vedo che c’è grande entusiasmo. Lasciamoli fare. Di Maio è ministro del Lavoro, pur avendo fatto lo steward? Non vuol dire un cavolo. Abbiamo avuto Monti che ha lavorato, veniva considerato un grandissimo esperto economico, ma ha fatto dei disastri. Di Maio farà sicuramente meglio di Monti. Non capisco perché non si debba dargli una chance. E poi” – continua – “chi l’ha detto che Di Maio non abbia mai lavorato? Far la politica è un lavoro. Vincere le elezioni, diventare vicepremier non è che sia da tutti. Quindi, dobbiamo dargli merito che ha fatto un percorso molto importante. Io sono partito da Cuneo a 12 anni, raccoglievo le mele. Dovremmo avere ammirazione per chi fa un’ascesa sociale del genere”. Critico invece sull’amministrazione Raggi: “Con Roma i grillini non hanno fatto una gran bella figura. Arrivare a Roma è più o meno come arrivare a Nairobi, forse Nairobi è meglio di Roma. Può darsi che abbiano imparato, d’altronde la gente li ha votati. Quindi non puoi andare contro il voto popolare”.
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Re: Reddito di cittadinanza e d'intorni

Messaggioda Berto » mar set 18, 2018 6:58 am

Papa Francesco boccia il reddito di cittadinanza del M5S: “Toglie dignità e responsabilità alla persona”

http://www.castedduonline.it/papa-franc ... la-persona

Papa Francesco boccia il reddito di cittadinanza del M5S: “La persona che mantiene se stessa e la sua famiglia con il proprio lavoro sviluppa la sua dignità, il lavoro crea dignità. I sussidi, invece, quando non legati al preciso obiettivo di ridare lavoro e occupazione, creano dipendenza e deresponsabilizzano”. Una secca e sonora bocciatura dunque alla proposta del nuovo Governo Conte, che secondo papa Francesco non risolverebbe i problemi del Paese. E il dibattito è aperto…
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Re: Reddito di cittadinanza e d'intorni

Messaggioda Berto » mar set 18, 2018 6:58 am

Macron annuncia il reddito universale entro il 2020. Piano povertà da 8 miliardi
2018-09-13

https://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2 ... 4017.shtml

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato l'introduzione di un «reddito universale di attività» entro il 2020. La misura, che punta a garantire che tutti possano «vivere degnamente», è stata illustrata nel quadro del nuovo piano anti-povertà di 8 miliardi in quattro anni presentato oggi dal leader francese. Un piano che va dall’aiuto alle madri che tornano al lavoro al lavoro, impiego, aiuti sociali, alloggi con priorità alle madri con bambini, colazione a scuola per i bimbi che vivono nella aree povere del paese; scuola dell’obbligo fino ai 18 anni o in alternativa tirocini.

Nove milioni di francesi, cioè il 14% della popolazione, vivono in povertà, un terzo di questi sono bambini ma quello che più salta agli occhi di questo annuncio è che «il presidente dei ricchi» - così lo chiamano i suoi oppositori - lancia un piano anti-povertà. Non una negazione di se stesso comunque una misura che richiama il reddito di cittadinanza dei Cinquestelle a cui Macron si contrappone in Europa e in particolare alle prossime europee del 2019.

«Con una legge nel 2020, creeremo un “reddito universale di attività” per permettere ad ognuno di vivere in modo decente», ha annunciato il presidente della Francia, precisando che sarà un reddito «universale perché ognuno potrà pretenderlo non appena i suoi redditi passeranno al di sotto di una certa soglia».

Per Macron, sarà «semplice, equo e trasparente. Metteremo insieme il maggior numero di prestazioni sociali affinché si possa finalmente fornire una risposta unica per garantire che la gente viva degnamente». Ma il reddito di cittadinanza in salsa francese è anche un modo di riaccedere rapidamente al mondo del lavoro: un contratto con impegni e responsabilità reciproci, corredato da «diritti e doveri supplementari» ha precisato il presidente. Ogni beneficiario dovrà infatti iscriversi in un «percorso di inserimento in cui sarà impossibile rifiutare oltre due offerte ragionevoli di lavoro» ha concluso.
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Re: Reddito di cittadinanza e d'intorni

Messaggioda Berto » sab set 29, 2018 6:57 am

Reddito di cittadinanza: come funziona, requisiti e a chi spetta. Guida TP
articolo scritto da: Giancarlo Manzi
28 settembre, 2018

https://www.termometropolitico.it/13094 ... ziona.html

Il nodo reddito di cittadinanza sta per arrivare ‘al pettine’ del nuovo governo Lega-5 Stelle. I pentastellati, che ne hanno fatto un cavallo di battaglia per eccellenza della loro proposta politica, si giocano moltissimo sul sussidio anti-povertà. Non a caso Luigi Di Maio, qualche giorno fa, ha rassicurato – “Va fatto subito” – aprendo ad uno spazio di manovra entro la prossima legge di bilancio. E ieri il premier Conte alla Camera, giocando di sponda e accennando ai dati sui 5 milioni di cittadini che vivono sotto la soglia di povertà certificata dall’Istat, ha ribadito l’impegno sulla misura. Parole pubbliche che cozzano però con le indiscrezioni in merito allo stop al reddito di cittadinanza che sarebbe stato imposto dal Ministro dell’Economia Giovanni Tria, ‘coadiuvato’ dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti.

Il problema resta sempre lo stesso: le coperture. Per il reddito di cittadinanza servono infatti, milione più milione meno, almeno 15 miliardi di euro. Più altri 2 miliardi per riformare i centri per l’impiego, gli uffici da cui dovranno passare tutte le richieste e che saranno il cardine operativo del sussidio. Secondo Repubblica, l’esecutivo starebbe allora pensando a una trattativa con l’Europa per ottenere da Bruxelles una flessibilità dello 0,5% utile a finanziarlo. Oltre all’utilizzo dei 3,4 miliardi di euro del Fondo Sociale Ue.

Reddito di cittadinanza: requisiti e a chi spetta

Il ‘numero principe’ del reddito di cittadinanza è rappresentato dalla soglia di povertà Istat, sotto la quale un nucleo familiare va considerato povero: 780 euro al mese. Ebbene, con la misura (fonte il disegno di legge presentato nel 2013), il M5S intende far percepire tale somma a tutti. Sia per intero, a chi non guadagna nulla. Sia tramite un’integrazione, a beneficio di chi lavora o ha una pensione (appunto si parla di ‘pensione di cittadinanza’), ma non raggiunge la soglia. La platea in attesa è di circa 9 milioni di persone.

I requisiti in sintesi: essere maggiorenni. Disoccupati o inoccupati. ‘Vantare’ un reddito o pensione sotto i 780 euro al mese. La misura però, sia chiaro, è rivolta ai nuclei familiari, non a tutti indiscriminatamente. Esempio: se in una famiglia entrambi i genitori sono disoccupati, il nucleo ha diritto a 1680 euro (780+780). Se uno o entrambi lavorano, ma con stipendio sotto la soglia Istat, si ha diritto all’integrazione fino ai 780 euro.

Reddito di cittadinanza: come mantenerlo e quando decade

Ovviamente, non si possono ‘mantenere’ le famiglie in eterno. Ci sono, dunque, dei paletti che, se non rispettati, fanno decadere il diritto a percepire il reddito di cittadinza. Innanzitutto, bisogna iscriversi a un centro per l’impiego. L’idea è che lo Stato aiuti temporaneamente chi è in difficoltà, fino a che i cittadini non trovino un impiego. Per farlo, devono dedicarsi almeno 2 ore al giorno alla ricerca di un’occupazione. In parallelo, è obbligatorio inoltre frequentare dei corsi di formazione e impiegare 8 ore a settimana in progetti comunali legati alla collettività. Durante questo periodo (senza soglie temporali), il reddito è garantito. Ma decade nel caso in cui la persona rifiuti per tre volte consecutive un lavoro proposto per il tramite del centro per l’impiego.

Reddito di cittadinanza: i punti controversi

La proposta presenta comunque alcuni punti controversi. In particolare, nei riguardi dei liberi professionisti. Chi vuole accedere al reddito di cittadinanza, infatti, deve necessariamente chiudere, se ne è in possesso, la propria partita IVA. Questo perché i centri per l’impiego proporrebbero soltanto lavori con contratti a subordinazione, spesso incompatibili con alcune professioni. Un aspetto che potrebbe incentivare la chiusura di tante attività autonome.

Ancora, nelle pieghe della ‘regola dei tre lavori’, esiste una sottigliezza su cui non si è quasi mai dibattuto. Il disegno di legge prevede che il sussidio sia ritirato nel caso in cui venisse dimostrata la palese volontà, da parte di un cittadino, di ottenere un esito negativo in un eventuale colloquio di lavoro, con l’obiettivo di prolungare all’infinito il diritto a percepire il sussidio. Alcuni detrattori pensano che la suddetta prescrizione conceda troppo potere discrezionale a chi valuta queste condotte, aprendo la strada ad accordi sotto banco o malversazioni.

Altro nodo, quello relativo alle zone del paese più depresse dal punto di vista economico. In questi territori, che si trovano loro malgrado di fronte a una carenza quasi strutturale di occupazione, il rischio è che il reddito di cittadinanza si trasformi in un ‘vitalizio’ a tutti gli effetti. Con prevedibili effetti negativi sul bilancio dello Stato.



Reddito di cittadinanza 2018/ Ultime notizie: Salvini, "Abolirà la povertà? Io abolirei i pareggi del Milan"
Reddito di cittadinanza in arrivo. Come funziona e a chi spetta? Domande che restano aperte dopo i 10 miliardi che sono stati previsti con la Nota di aggiornamento del Def 29 settembre 2018 - agg. 29 settembre 2018, 0.35 Bruno Zampetti
http://www.ilsussidiario.net/News/Econo ... Def/841414

Luigi Di Maio negli ultimi giorni è finito nel mirino delle opposizioni per una frase pronunciata nel salotto di Porta a Porta da Bruno Vespa:"Con pensione e reddito di cittadinanza che introduciamo con questa Legge di Bilancio, avremo abolito la povertà". Una dichiarazione sicuramente forte, ma cosa ne pensa il suo alleato di governo Matteo Salvini? Come riportato dall'Agi, il leader della Lega ha preferito smarcarsi con una battuta:"Mi piacerebbe anche abolire il cattivo tempo e i pareggi del Milan ma purtroppo con decreto non ci riesco". Una frase, quella del segretario federale del Carroccio, da prendere evidentemente con le molle poiché pronunciata con una chiara finalità ironica, ma se è vero che anche scherzando si possono suggerire delle profonde verità ecco che allora la presa in giro "bonaria" da parte di Salvini nei confronti dell'altro vicepremier sembra raccogliere tutte le perplessità dell'anima governativa leghista nei confronti del reddito di cittadinanza. (agg. di Dario D'Angelo)


REDDITO DI CITTADINANZA, I REQUISITI PER RICEVERLO

Con la decisione di impostare un deficit al 2,4% per finanziare la Manovra appare ormai scontato che si libereranno diversi miliardi per la realizzazione del reddito di cittadinanza. Ma adesso è tanta la curiosità rispetto a come verrà strutturata la riforma da parte del governo, chiamato a fugare tutti i dubbi su una misura bollata da più parti come "assistenzialista". Come riportato da Il Sole 24 Ore, Luigi Di Maio al termine del Cdm di ieri sera ha parlato di circa 10 miliardi di euro da stanziare in favore di oltre 6 milioni di italiani in condizione di povertà. Ma chi ha diritto nello specifico al reddito di cittadinanza? Ci sarebbero 4 requisiti: la ricerca attiva del lavoro, il completamento dei percorsi di formazione, l'involontarietà della disoccupazione e il reddito familiare. Sarà davvero questa la misura in grado di "abolire la povertà" come promesso da Luigi Di Maio? (agg. di Dario D'Angelo)


REDDITO DI CITTADINANZA, SARA' IL PIU' GENEROSO D'EUROPA

"Sarebbe il più generoso in Europa in termini monetari e uno dei meno stringenti in termini di obblighi per il beneficiario", questa l'analisi del quasi premier Carlo Cottarelli sul reddito di cittadinanza. L'economista a capo dell'Osservatorio CPI ha analizzato la proposta del Movimento 5 Stelle paragonandola agli altri esempi in Europa e il risultato è sorprendente: in Italia avremmo il reddito di cittadinanza più generoso, il più basso in base ai requisiti e il più alto in termini di assegno. I 780 euro al mese infatti superano i 530 euro della Francia, i 400 euro della Germania e del Regno Unito. "Oltre a un livello di sussidio relativamente elevato il rischio di un effetto perverso sull’offerta di lavoro proviene anche dal minore collegamento previsto in Italia tra il beneficio e la partecipazione in programmi di attivazione e/o accettazione dell’offerta di lavoro. Tutti i Paesi europei richiedono ai percettori di redditi minimi garantiti di essere disposti a lavorare e nella gran parte questo comporta l’obbligo di adesione e partecipazione a un programma di integrazione sociale e formazione lavorativa, che, se disatteso, comporta la perdita del reddito minimo" ha aggiunto Cottarelli. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)


REDDITO DI CITTADINANZA, LE DOMANDE DOPO IL DEF

Il reddito di cittadinanza ci sarà. Con l’approvazione della Nota di aggiornamento al Def 2018 il Governo ha infatti fissato i saldi di bilancio per l’anno prossimo, prevedendo un deficit al 2,4%, ponendo di fatto le basi per la manovra finanziaria che dovrà essere messa a punto nelle prossime settimane. In ogni caso l’esecutivo ha già deciso che nella Legge di bilancio ci saranno alcune misure, oltre alla cancellazione degli aumenti dell’Iva, tra cui appunto il reddito di cittadinanza. Il comunicato diffuso da palazzo Chigi parla nello specifico di “introduzione del reddito di cittadinanza, con la contestuale riforma e il potenziamento dei Centri per l’impiego”. Per questa misura probabilmente verranno messi sul piatto 10 miliardi di euro. Resta da capire quali saranno i requisiti per poter accedere alla misura e soprattuto da quando sarà erogata.


IL RUOLO DEI CENTRI PER L’IMPIEGO

Il reddito di cittadinanza, infatti, dovrà essere erogato dai Centri per l’impiego, che andranno quindi primariamente potenziati. Nelle scorse settimane Luigi Di Maio aveva fatto capire che sarebbe stato marzo il mese importante per i Cpi. Importante sarà poi capire per quanto tempo si potrà godere del reddito di cittadinanza e quante offerte di lavoro sarà possibile rifiutare per non perdere il sussidio. I 780 euro al mese, secondo uno studio pubblicato dall’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica, guidato da Carlo Cottarelli, è il più generoso d’Europa, tenendo conto che è pari alla soglia di povertà. Rispetto ad altri paesi, quindi, in valore assoluto non è il più alto, ma lo è tenendo conto di quella che è la soglia di indigenza. Ora non resta che attendere la Legge di bilancio per conoscere i dettagli sul reddito di cittadinanza.
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Re: Reddito di cittadinanza e d'intorni

Messaggioda Berto » mar ott 02, 2018 9:50 pm

Il “reddito di cittadinanza” rischia di far esplodere una guerra tra poveri e alimentare il razzismo nei confronti degli stranieri. Contro la povertà servono milioni di nuovi posti di lavoro aiutando le imprese

Magdi Cristiano Allam

https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... __tn__=K-R

Cari amici, questo Governo rischia di sprofondare nel ridicolo immaginando di abolire la povertà in Italia dando a 6,5 milioni di persone, cittadini italiani e stranieri residenti da almeno dieci anni, le pensioni o i redditi di cittadinanza pari a 780 euro al mese. Qualora questi 6,5 milioni di persone dichiarassero di non percepire alcun reddito, il costo per lo Stato sarebbe di oltre 5 miliardi di euro al mese, pari a oltre 60 miliardi di euro all’anno.
Ma ancor di più rischia di acuire la tensione sociale e di far esplodere una guerra tra poveri quando il Governo, costretto a risvegliarsi dal torpore ideologico, annuncerà che non ci sono soldi sufficienti per accontentare tutti coloro che accamperanno il diritto a percepire la pensione o il reddito di cittadinanza, provocando l’insurrezione anche violenta di coloro che saranno rimasti esclusi dalla regalia statale.
E nel contesto della ribellione violenta potrebbe esplodere un’ondata generalizzata di razzismo perché la pensione e il reddito di cittadinanza verranno corrisposti anche agli stranieri regolarmente residenti da almeno dieci anni. Se facciamo il parallelo con quanto avviene nella maggioranza dei Comuni, dove l’assegnazione delle case popolari e dei sussidi comunali sulla base del reddito dichiarato e dei figli a carico vede gli stranieri favoriti all’80 per cento, nel senso che su dieci case popolari disponibili otto vanno agli stranieri e solo due agli italiani, la prospettiva è che anche a livello nazionale gli stranieri beneficeranno di gran parte delle risorse destinate alle pensioni e ai redditi di cittadinanza. Ebbene il rischio è che i pensionati e i disoccupati italiani, ma più in generale i cittadini italiani che denunceranno la flagrante ingiustizia della discriminazione degli italiani in Italia, finiranno per reagire anche violentemente contro gli stranieri.
Cari amici, mi auguro che questa follia suicida del reddito di cittadinanza, che è stata spregiudicatamente manipolata dal M5S in campagna elettorale conquistando il consenso del 33 per cento degli elettori, venga del tutto accantonata. Esorto gli amici della Lega a prenderne le distanze. Nessun economista serio e nessuna persona assennata direbbe quello che il Capo politico del M5S Luigi di Maio, che ricopre indegnamente la carica di Vice-Presidente del Consiglio e Ministro dello Sviluppo economico, del Lavoro e delle Politiche sociali, ha detto lo scorso 26 settembre alla trasmissione televisiva “Porta a Porta”: “Con pensione e reddito di cittadinanza che introduciamo con questa legge di Bilancio, avremo abolito la povertà“.
A parte il fatto che la povertà è sempre esistita e non c’è nessuno Stato al mondo del tutto esente dalla povertà, e che pertanto l’oggetto dell’impegno del Governo dovrebbe essere casomai il rilancio dello sviluppo, ebbene lo sviluppo lo si ottiene creando milioni di nuovi posti di lavoro in grado di produrre beni e servizi che alimentino la spirale virtuosa della crescita della produzione e dei consumi. Se effettivamente lo Stato dovesse avere a disposizione 5 miliardi di euro al mese, finanzi dei progetti strutturali, come la messa in sicurezza del territorio nazionale, li metta a disposizione delle imprese italiane, cominciando con il drastico abbattimento delle tasse, a condizione che assumano centinaia di migliaia di lavoratori italiani, che le tasse le paghino in Italia e che gli utili vengano rinvestiti in Italia.

http://www.ansa.it/…/reddito-cittadinanza-ricarica-su-tesse…

Il reddito di cittadinanza potrebbe essere "caricato" sulla tessera sanitaria e speso solo in Italia, in modo da far rimanere quello che esce dalle tasche dello Stato all'interno dei confini nazionali per far crescere i consumi e dare una spinta all'economia. Luigi Di Maio comincia così a delineare il sostegno bandiera dei 5 Stelle, pronto a viaggiare su strumenti tecnologici e totalmente tracciabili. Per garantire un assegno da massimo 780 euro al mese, che potrebbe partire da metà marzo, forse inizio aprile, il tempo necessario, secondo i pentastellati, per riformare e rafforzare i centri per l'impiego, lo stanziamento dovrebbe essere di 10 miliardi. Al lavoro sul dossier è il viceministro all'Economia Laura Castelli che sta mettendo a punto lo strumento insieme al team per la trasformazione digitale di Diego Piacentini.
- L'ASSEGNO VIA 'CARD', L'AFFITTO SI PAGA CON UNA APP: l'idea sarebbe quella di assegnare il reddito senza "passaggio di contanti" ma attraverso carte di pagamento, compreso il proprio bancomat, o la tessera sanitaria provvista di chip. Nell'esempio illustrato dal viceministro, "basterà dare il bancomat al fornaio che riconoscerà il codice della tesserina tramite un apposito software e scalerà la cifra dell'acquisto". Un meccanismo simile a quello dei buoni pasto elettronici con la differenza che sarà lo Stato "a ripagare in giornata" i commercianti. La carta servirà per pagare beni di prima necessità e dovrebbe essere "destinata al consumo". Per i pagamenti che richiedono bonifico bancario, come l'affitto di casa, si starebbe invece pensando ad una apposita app.
- PLATEA: si tratterebbe di 6,5 milioni di persone. Il reddito personale deve raggiungere i 780 euro quindi dovrebbe essere erogato per intero a chi parte da zero, mentre per chi ha qualche forma di entrata si tratterebbe di una integrazione. A beneficiarne sarebbero gli italiani e i residenti da almeno 10 anni. L'accesso potrebbe essere legato all'Isee. Per evitare abusi il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha dato mandato alla GdF di mettere a punto un piano specifico di controlli.
- DIRITTI E DOVERI: per ottenere il sussidio bisognerà impegnarsi in un percorso di formazione professionale, prestare 8 ore di lavoro gratuito a settimana nel proprio Comune e non rifiutare, senza motivo, più di tre offerte di lavoro.
- I CENTRI PER L'IMPIEGO: il loro rafforzamento è il primo passo essenziale per il funzionamento del nuovo strumento. Ad oggi infatti, secondo gli ultimi dati Eurostat, in Italia meno di 1 su 4 cerca lavoro attraverso le strutture pubbliche, che comunque già non riescono, soprattutto al Sud, a gestire l'attività ordinaria. Per la riforma si punta ad utilizzare circa 2 miliardi dai fondi europei.
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Re: Reddito di cittadinanza e d'intorni

Messaggioda Berto » gio dic 27, 2018 8:28 am

Pacchia per 5mila rom: anche loro prenderanno il reddito di cittadinanza
Fabrizio de Feo - Mar, 02/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 83013.html

Chi ha la cittadinanza già si sta informando su come incassare. Malumori nel Carroccio

Il reddito di cittadinanza prende forma. Ma nonostante il Movimento Cinque stelle stia ragionando da anni su questa misura la sua applicazione operativa appare ancora confusa, così come molte delle sue implicazioni.

La vera domanda è: esiste davvero un modo per non trasformarlo in un sussidio permanente e in un disincentivo al lavoro? E come sarà possibile evitare una (ulteriore) esplosione del lavoro nero e non mortificare chi si troverà a lavorare duramente per pochi euro in più? Ma non è finita qui. Ieri Carlo Stasolla presidente dell'Associazione 21 Luglio è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus per spiegare che con ogni probabilità anche i rom residenti nei campi potranno avere accesso a questo benefit. «Circa un settimo dei rom vive nei campi, sono circa 5.000 con la cittadinanza italiana - spiega Stasolla - Sicuramente loro potranno usufruire del reddito di cittadinanza, dato che non si possono discriminare persone su base etnica. Se si stanno già informando? C'è un certo interesse, qualcuno chiede, ma ancora non si hanno elementi su come si potrà avere questo reddito».

La stessa Associazione 21 Luglio nel suo rapporto annuale sulla condizione di rom e sinti aveva fatto presente in passato che non esistono dati certi sulla composizione etnica della popolazione rom e i numeri sulle presenze complessive in Italia corrispondono a stime che si muovono all'interno di una forbice molto ampia compresa tra le 120.000 e le 180.000 unità. Circa il 50% dei rom sono italiani. Bisogna ricordare che per percepire il reddito di cittadinanza sarà necessario iscriversi ai centri per l'impiego e dimostrare di essersi attivati per la ricerca di un lavoro. Si tratta però di una procedura e di strutture tutte da costruire e avviare.

Di certo dentro la Lega alcuni mal di pancia iniziano a emergere. Se con il reddito di cittadinanza «l'idea è quella di dare soldi alle persone perché se ne stiano sul divano di casa, la sofferenza è assolutamente condivisibile. Ma il punto è che non deve essere così. Deve essere una misura indirizzata esclusivamente a coloro che si danno da fare per riuscire a ottenere un lavoro» dice al Corriere della Sera, Armando Siri, sottosegretario alle Infrastrutture. Più duro il governatore veneto Luca Zaia. «Sono necessari accortezza e buon senso, l'operazione può stare in piedi solo con la garanzia che si va ad aiutare chi ha bisogno per accompagnarlo al mercato del lavoro. Se diventa una cosa stabilizzata, invece, si trasforma in un problema. Di canne per pescare ce ne sono abbastanza ma io sento anche spesso la preoccupazione di tanti pensionati e lavoratori che fanno presente di aver sempre versato contributi, per avere una pensione più bassa di 780 euro».

In questo contesto Luigi Di Maio, intervenendo a Quarta Repubblica su Rete4 prova a spargere ottimismo sugli effetti espansivi della misura. «I soldi del reddito di cittadinanza si potranno spendere negli esercizi commerciali in Italia per far crescere l'economia, bisogna limitare al massimo le spese fuori dall'Italia» spiega. Sarà erogato a «chi è residente da almeno 10 anni nei confini italiani» e «sarà messo su carta elettronica. L'ideale sarebbe usare quello che già abbiamo, la tessera sanitaria con il chip». La scelta della carta elettronica è «perché questi soldi si devono spendere presso gli esercizi commerciali italiani limitando al massimo le spese fuori dall'Italia». Cosi, ha aggiunto, «avremo un gettito Iva e Pil superiore alle aspettative perché inonderemo le piccole imprese e i commercianti».
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Re: Reddito di cittadinanza e d'intorni

Messaggioda Berto » gio dic 27, 2018 8:29 am

Con il reddito di cittadinanza "vietate le spese immorali"
Francesca Angeli - Gio, 04/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 83783.html

Di Maio detta le regole impossibili per i 780 euro: niente contanti, shopping solo nei negozi italiani

Un aiuto sì ma per spendere in modo virtuoso. Tra i tanti limiti indicati all'uso che si potrà fare del sostegno economico erogato dallo Stato ai più indigenti ci sarà anche l'arbitrario criterio della moralità, annunciato dall'ineffabile vicepremier Luigi Di Maio.

«Il reddito di cittadinanza sarà erogato su una card la cui tracciabilità non permette l'evasione o spese immorali - spiega Di Maio - Quei soldi servono per assicurare i beni di prima necessità, se vado a comprare un gratta e vinci o le sigarette o beni non di prima necessità la carta non funziona perché grazie alle tecnologie è possibile disabilitare l'uso del reddito in alcuni negozi».

Il ministro dello Sviluppo e Economico spiega che il primo obiettivo del governo è circoscrivere le spese al suolo italiano perché, dice «vogliamo iniettare nell'economia reale 10 miliardi ogni anno». Che però nel frattempo sono già diventati 9 perché uno servirà al funzionamento dei Centri per l'impiego. Dunque ci sarà un criterio di moralità che si aggiunge alle precisazioni della sottosegretaria al ministero dell'Economia e delle Finanze, Laura Castelli, che aveva detto: «Se per tre mesi un cittadino col reddito di cittadinanza va all'Unieuro, magari un controllino della Guardia di Finanza si fa». Dunque i megastore di elettronica sono luoghi di perdizione per i Cinquestelle.

Comunque si delinea con maggiore chiarezza come funzionerà il reddito di cittadinanza salvo aggiustamenti sempre possibili e quasi certamente necessari. A quanto ammonterà il reddito? L'assegno erogato avrà un tetto di 780 euro mensili e sarà destinato a chi vive sotto la soglia di povertà. Una platea stimata dall'Istat in circa 6,5 milioni di italiani. Ma ci sarà anche un criterio di gradualità. Per chi non ha alcuna forma di introito l'assegno sarà pieno, per chi ha un reddito minimo rappresenterà invece un'integrazione fino a raggiungere la cifra di 780 euro per il singolo; 1.170 euro per una coppia; 1.560 euro per una famiglia di tre persone. Attenzione però per chi ha altre forme di introito verrà ridotto anche se ad esempio si è proprietari di casa.

Chi avrà diritto di percepirlo? Il governo pone precisi paletti: essere cittadini italiani o residenti in Italia da almeno dieci anni; essere maggiorenni, disoccupati o percepire un reddito o pensione al di sotto della soglia di povertà. Per ottenere il sussidio occorrerà iscriversi al proprio Centro per l'Impiego di riferimento (sempre che esista); prendere parte a progetti di utilità sociale organizzati dal Comune di residenza fino ad 8 ore settimanali. Se il beneficiario del sussidio rifiuterà per tre volte i lavori offerti dal Centro per l'Iimpiego perderà l'assegno. Come verrà erogato il sussidio? Niente cash. Il denaro sarà a disposizione su una carta elettronica ricaricabile e tutte le spese saranno controllate. Tra le ipotesi quele di usare la tessera sanitaria o la carta di identità elettronica. Peccato che al momento la digitalizzazione sia ancora un miraggio. Ammessi come specificato da Di Maio solo acquisti per beni di prima necessità, come alimenti e medicinali. Si potrà anche pagare l'affitto. Non si potrà invece risparmiare quella somma. Se non si spenderà tutta la cifra mensile quei denari rientreranno nelle casse dello Stato. L'assegno al momento viene previsto per tre anni sempre che lungo quel periodo sussistano tutte le condizioni elencate. La stima del fabbisogno per coprire il sussidio che dovrebbe partire a marzo 2019 è di 10 miliardi.




Il reddito di cittadinanza agli stranieri Soldi a chi è in Italia da 5 anni
Franco Grilli - Mar, 16/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 88735.html

Il governo ci ripensa: non servono più 10 anni di residenza in Italia. Per avere l'assegno basta solo qualche anno

La manovra è partita per Bruxelles. Dopo il vertice di ieri sera e l'intesa trovata tra Movimento Cinque Stelle e Lega sulle misure da adottare, adesso la partita si sposta in Europa.

Di fatto nel documento inviato a Bruxelles sostanzialemte vengono confermati i punti della nota di aggiornamento del Def e di fatto entrano nella manovra il reddito di cittadinanza e il superamento della Fornero. Le stime per la crescita che erano già state bocciate dall'Ufficio parlamentare per il Bilancio sono state confermate con una crescita dell'1,5 nel 2019, dell'1,6 nel 2020 e dell'1,4 nel 2021. Ma nel documento preparato dal governo che è propedeutico al varo della legge di Bilancio c'è una sostanziale novità.

Negli ultimi tempi si era parlato di una estensione del reddito di cittadinanza anche agli stranieri residenti in Italia da almeno 10 anni. Adesso l'orientamento del governo è cambiato. "Ne possono beneficiare maggiorenni residenti in Italia da almeno 5 anni disoccupati o inoccupati (inclusi pensionati)", si legge nel testo. Dunque la platea si allarga. Solo qualche settimana fa la Cassazione aveva contestato l'erogazione delle pensioni di invalidità solo agli stranieri residenti in Italia da almeno 5 anni. La Suprema Corte ha di fatto rimosso i limiti. E molto probabilmente il governo ha deciso di abbassare il tetto temporale sugli stranieri per evitare possibili rilievi di incostituzionalità sulla norma per il reddito minimo. Almeno 200mila stranieri potrebbero dunque percepire il reddito di cittadinanza e ai centri per l'impiego c'è già chi fa la fila per avere informazioni. Insomma a quanto pare sul "reddito di cittadinanza solo agli italiani" il governo ha fatto retromarcia. L'annuncio faceva forse parte della propaganda legata a questa manovra.
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Re: Reddito di cittadinanza e d'intorni

Messaggioda Berto » gio dic 27, 2018 8:29 am

Reddito di cittadinanza, Salvini avverte: "I furbi non vedranno una lira"
Giovanna Stella - Mar, 25/12/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 21263.html

Il ministro dell'Interno mette nel mirino "chi ha un ricco conto in banca": "Con reddito di cittadinanza aiutiamo gli ultimi"

Mentre la manovra è stata approvata sia da Bruxelles che dal Senato e aspetta di ritornare alla Camera, Matteo Salvini ci tiene a precisare che i furbi non la faranno franca.

A margine della visita agli anziani dell'Opera Pia Cardinal Ferrari di Milano, infatti, il ministro dell'Interno torna a parlare del tanto discusso reddito di cittadinananza. "Chi ha un ricco conto in banca o chi pensa di fare il furbo aggiungendo euro a euro - ha detto il vice premier leghista - non vedrà una lira". Poche parole, ma piuttosto chiare.

"Stiamo incrociando tutte le banche dati e i redditi - ha aggiunto Matteo Salvini - ovviamente se uno ha due o tre case o macchinoni non vedrà neanche un centesimo di euro e cercheremo di aiutare gli ultimi e i dimenticati, quelli che un lavoro non lo cercano neanche più a 20 o a 50 anni".

Il ministro dell'Interno, poi, ha anche parlato dell'autonomia di alcune regioni italiane. "Ci siamo dati dei tempi - ha spiegato - entro metà gennaio la decisione finale dei ministri, entro metà febbraio la proposta finale del governo alle Regioni che hanno chiesto l'autonomia" considerando che "altre si stanno aggiungendo, sia a nord sia a sud".

Matteo Salvini, quindi, commenta così le parole del vice premier Luigi Di Maio che aveva fatto cenno a una "contrattazione lunga con le Regioni" sull'autonomia. "Penso sia un passaggio storico - ha sottolineanto dal canto suo Salvini - perché i soldi più vicini vengono spesi dai cittadini meno si ruba, meno si spreca e meglio si spende. Penso che sarà un'altra delle promesse che manterremo, entro la primavera anche in questo caso".




Salvini, "Reddito di cittadinanza? I furbi non vedranno un euro"
di VALENTINA CONTE
2018/12/25

https://www.repubblica.it/economia/2018 ... /?ref=fbpr

ROMA - "Chi ha un ricco conto in banca e pensa di fare il furbo, aggiungendo euro a euro, non ne vedrà uno". Il vicepremier leghista Matteo Salvini si dice convinto che nessuno potrà bluffare con il reddito di cittadinanza, intascando i soldi e lavorando in nero ad esempio. O truccando l'Isee per fingersi bisognoso. In visita natalizia agli anziani dell'Opera Pia Cardinal Ferrari di Milano, il ministro dell'Interno assicura che il governo farà di tutto per impedire a quanti non ne hanno diritto di essere sussidiati dallo Stato. "Stiamo incrociando tutte le banche dati, stiamo incrociando i redditi: ovviamente se uno ha due o tre case o due o tre macchinoni, non vedrà un centesimo di euro", insiste. "Vogliamo davvero aiutare gli ultimi, i dimenticati, quelli che il lavoro non lo cercano neanche più, a venti o a cinquant'anni".

Le perplessità della Lega sul reddito di cittadinanza non sono una novità. Da sempre i leghisti, dando voce al malumore nel Nord produttivo, la ritengono una misura di pura assistenza che non stimola i beneficiati - concentrati soprattutto al Sud, altro elemento di attrito - alla ricerca di un'occupazione. La proposta del sottosegretario leghista alle Infrastrutture Armando Siri di distribuire il reddito attraverso le imprese ha trovato sin qui l'opposizione durissima dei Cinque Stelle, disposti solo a concedere alcune mensilità - come sconto contributivo - alle aziende che assumono un beneficiario (5 mesi se disoccupato, 6 se donna). Il punto di caduta si vedrà quando il Consiglio dei ministri approverà il decreto con le nuove norme (dopo la Befana, tra il 10 e il 12 gennaio). I leghisti si riservano però di dire la loro non a Palazzo Chigi, ma in Parlamento. Non appena il provvedimento sarà esaminato dalle Camere.
Reddito di cittadinanza e Quota 100 (l'anticipo pensionistico con almeno 62 anni e 38 di contributi) arriveranno "al'inizio dell'anno, tempi tecnici permettendo", assicura Salvini. "Sono provvedimenti rivolti a milioni di italiani che avranno di più rispetto agli anni passati: diritto alla pensione, diritto a un lavoro e a ritrovarlo se l'hanno perso. Conto che entro la primavera si parta con tutti".

Autonomia delle regioni del Nord
Salvini interviene poi anche sulla spinosa questione della maggiore autonomia rivendicata da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. "Ci siamo dati dei tempi, entro metà gennaio la decisione finale dei ministri, entro metà febbraio la proposta finale del governo alle regioni che hanno chiesto l'autonomia", promette il ministro e segretario della Lega, smentendo il collega pentastellato Luigi Di Maio che invece parla di "contrattazione lunga con le regioni". Non sarà così. Anzi Salvini ci tiene a far notare che "altre regioni si stanno aggiungendo, sia a Sud, sia a Nord", nella richiesta di autonomia. "E' un passaggio storico, perché i soldi più vicini sono spesi dagli stessi cittadini: meno si ruba, meno si spreca e meno si spende. Credo quindi sia una delle altre promesse che manterremo entro la primavera anche in questo caso".

Migranti
Il vicepremier leghista commenta poi la richiesta dell'ong Sea Watch al governo tedesco di risolvere la vicenda dei 33 migranti salvati dall'organizzazione a bordo di una nave che si trova ancora nel Mediterraneo centrale, dopo il rifiuto all'approdo di Malta e Italia. "L'Italia ha aperto il cuore e anche il portafoglio abbastanza", è la risposta di Salvini. "Contiamo sui tedeschi, sugli spagnoli, sugli olandesi, sui francesi. L'Italia negli anni passati ha fatto sbarcare più di 700 mila persone. Direi che il cuore e il portafoglio li abbiamo aperti abbondantemente: adesso tocca agli altri".
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