Assenteismo in Italia

Re: Assenteismo in Italia

Messaggioda Berto » mer mar 01, 2017 10:43 pm

???
Hr - Lavoratori italiani del privato: presenti! Lo dice il Barometro europeo sull'assenteismo
di Rosanna Santonocito
7 settembre 2016


http://job24.ilsole24ore.com/news/Artic ... iew=Libero


Lavoratori italiani: presenti! Contro i più vieti stereotipi, l'Italia non è un Paese di assenteisti. Si sta più spesso a casa dall'ufficio in Francia, dove il tasso di assenze denunciato dai direttori delle risorse umane nelle aziende private è del 7%, o in Spagna e Portogallo, dov'è intorno al 6%. Il nostro 5,49% - un valore per di più stabile, diversamente da quelli dei Paesi citati, dove invece la propensione non "timbrare" il cartellino cresce - dovrebbe metterci al riparo dall'ironia dei vicini di confine. Ma anche dall' impatto economico delle defezioni dei dipendenti, che è notevole: un punto percentuale del tasso di assenteismo, dicono le stime, genera un costo che varia dallo 0,3% al 1,87% del totale della retribuzione. Vista dalla parte di chi lavora, il 41% dei dipendenti nel nostro Paese dichiara di essere stato sempre presente al lavoro nell'ultimo anno.

C'è un barometro che misura l'assenteismo, lo realizza da otto anni Ayming, gruppo internazionale di consulenza sulla business performance. Quest'anno, per la prima volta, la temperatura negli uffici è stata presa a livello europeo. Italia, Francia, Benelux, Regno Unito, Germania, Spagna e Portogallo i Paesi coinvolti nell'indagine nel mese di giugno. Il metodo: intervistare le due popolazioni interessate sui fronti opposti , ovvero i direttori HR (500 in totale, 118 quelli italiani) e oltre tremila dipendenti (operai, impiegati e quadri di cui 500 in Italia) di aziende private di tutte le dimensioni. L'obiettivo: tracciare un quadro del fenomeno che, secondo i promotori dello studio, rappresenta in primis «il sintomo di un rapporto di scarsa fiducia tra collaboratori e azienda», legando quindi il problema all' aspetto della motivazione dei dipendenti. Inoltre, capire come le Hr gestiscono entrambe le tematiche .

Che cos'è «assenteismo» e cosa no?

Innazitutto, che cosa si intende per assenteismo? Un ostacolo che emerge dall'analisi - e in qualche modo la limita - è la poca uniformità nella definizione, da parte degli Hr manager interpellati, del termine e delle tipologie di comportamento che dovrebbero rientrare sotto questa voce. Se infatti la maggior parte dei direttori HR a livello europeo afferma di misurare il tasso di assenteismo nella propria azienda - in Italia lo calcola il 74% , l'84% in Francia e l'82% in Portogallo - non esiste uno strumento comune : ogni singola realtà lo valuta secondo parametri propri e, purtroppo, i propri retaggi culturali. Quasi il 100% delle aziende italiane intervistate, per esempio, considera parte del fenomeno oltre alle assenze ingiustificate, anche quelle per malattia personale o professionale, gli incidenti sul lavoro/infortunio, ma anche il congedo per maternità o paternità.

La sindrome italiana del «presentismo»

Il fatto è che in Italia, lo spiegano i ricercatori, siamo un po' tutti vittime della sindrome del "presentismo", che fa sì che l'assenza del collaboratore venga percepita e valutata dall'azienda in modo negativo indipendentemente dalla motivazione. E sul versante dei dipendenti, in Italia si tende ad andare lo stesso in ufficio pur sapendo che la produttività per quel giorno sarà ridotta per paura di essere visti male, e considerati "fannulloni".

Comunque, i dipendenti europei richiesti quantificare la propria presenza sul posto di lavoro nell'ultimo anno si dichiarano in grande maggioranza "sempre presenti": così ha risposto il 72% degli interpellati. Gli inglesi che non stanno mai a casa dal lavoro, o almeno lo dichiarano, sarebbero addirittura l'86%, seguiti dagli olandesi con l'83%, dai tedeschi con l'80% e dagli spagnoli con il 79%. I francesi che nel 2015 non sono mai mancati sono il 71%. Qui va tenuto conto delle differenze nelle legislazioni sul lavoro e, anche qui, della diversa concezione di assenza nei diversi Paesi, intesa come "non recarsi sul posto di lavoro" e non solo "rimanere a casa". Alcuni, per esempio, ci fanno rientrare la frequenza di un corso di formazione al di fuori della sede, anche se la formazione è parte dell'attività lavorativa ed è organizzata dall'azienda.

Più scontenti, più assenti

La principale cause dell'assenza dal luogo di lavoro dichiarata dai dipendenti riguarda allo stato di salute individuale e dei familiari (45% delle assenze totali) . Seguono le motivazioni legate alla qualità della vita all'interno del contesto organizzativo, e i dati lo dimostrano.
Secondo Ayming, negli ambienti improntati alla collaborazione, dove c'è fiducia nei confronti del management e il riconoscimento delle persone é a tutti i livelli i, tassi di assenze sono inferiori. A livello europeo, i principali motivi per cui i dipendenti soddisfatti e coinvolti non si presentano in azienda sono il proprio stato di salute (25% del totale) e la situazione personale (13%). Il carico di lavoro (7%), l'insoddisfazione legata alla retribuzione (7%) o alla scarsa serenità dell'ambiente di lavoro (7%), registrano un'incidenza più limitata, contrariamente a quanto avviene per i collaboratori insoddisfatti.

Presenzialisti nelle Pmi

La propensione ad assentarsi dal lavoro, secondo i responsabili Hr, cambia in funzione della dimensione dell'organizzazione: si va da un tasso minimo dell'1,28% nelle piccole imprese tra 20 e 49 collaboratori - dove l'assenza di una persona ha un impatto maggiore sui processi aziendali e sulla programmazione del lavoro - al dato massimo dell'8,01% nelle grandi, che ne impegano dai 250 ai 499 . Il concetto che «se il mio lavoro non lo faccio io, non lo può fare nessun altro» appare come uno dei principali freni al fare assenze, anche per cause giustificate. Inoltre il dipendente di una piccola realtà, più coinvolto, si sente più responsabile dei risultati della propria organizzazione a prescindere dal suo ruolo in azienda.
Per il 56% degli HR manager italiani, il tasso di assenteismo nel 2015 è risultato stabile rispetto all'anno precedente,il 28% afferma che è diminuito e solo il 17% rileva un aumento. In Francia, ill 49% degli intervistati dichiara che il tasso di assenteismo è cresciuto nell'ultimo anno, il 24% che è diminuito e il 27% afferma che è stabile.

Le azioni per ridurre l'assenteismo
Che cosa si fa per contrastare il fenomeno? Alla domanda «Avete messo in atto qualche iniziativa per ridurre l'assenteismo?» il 49,4% dei direttori Hr italiani ha risposto negativamente, il 24,1% ha agito nell'anno in corso e il 26,3% lo farà in futuro. Chi ci ha provato, però, vede già i primi risultati: il 36% ha registrato una diminuzione delle percentuali dell'assenteismo, il 23% ha registrato un maggiore coinvolgimento dei propri dipendenti;, il 20 % ha ottenuto un miglioramento delle performance sociali ed economiche dell'impresa e il 14% ha registrato un aumento della collaborazione tra colleghi.
Perchè i programmi anti-assenza diano frutti ci vogliono l'appoggio della direzione (23%), il supporto dei dipendenti più motivati all'interno dell'azienda (20%) e il coinvolgimento dei rappresentanti sindacali (11%).
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Assenteismo in Italia

Messaggioda Berto » sab mar 04, 2017 7:33 am

Napoli: «furbetti del cartellino», 55 dipendenti ospedale ai domiciliari
L’inchiesta del Nas dei carabinieri riguarda i dipendenti dell’ospedale Loreto Mare.
I reati ipotizzati: truffa ai danni dello Stato e falsa attestazione di presenza
Milano, 24 febbraio 2017 - 07:54

http://www.corriere.it/cronache/17_febb ... 83bf.shtml

Due anni di indagine, telecamere nell’ospedale Loreto Mare, 500 ore di filmati e 94 persone indagate, di cui 55 raggiunte da una misura cautelare in carcere con il beneficio dei domiciliari. L’inchiesta del Nas dei carabinieri riguarda i dipendenti dell’ospedale napoletano che ora dovranno rispondere di truffa ai danni dello Stato e falsa attestazione di presenza per assenteismo. Medici e infermieri che strisciano fino a venti tesserini per coprire colleghi che si allontanavano dal posto di lavoro sono stati immortalati da telecamere nascoste.


Indagini

Tra i 94 indagati ci sono un neurologo, un ginecologo, nove tecnici di radiologia, 18 infermieri professionali, sei impiegati amministrativi, nove tecnici manutentori e undici operatori socio-sanitari. Sin dall’inizio dell’indagine è emersa una prassi consolidata consistente nella «strisciatura plurima» dei tesserini da parte di dipendenti che facevano risultare ingresso e presenza nel nosocomio di colleghi assenti e impegnati in faccende private.I controlli hanno fatto emergere anche l’assenza di dipendenti dell’Ufficio rilevazioni presenze e assenze, ovvero di coloro che avrebbero dovuto assicurare i controlli. Uno di loro in orario di servizio andava a fare lo chef in una struttura alberghiera. Due operatori socio-sanitari che avevano la disponibilità di venti badge li passavano nella macchina marcatempo a seconda dei turni di servizio dei colleghi da coprire che mandavano sms o telefonavano per chiedere il favore. Un medico che risultava presente se ne era andato in taxi a giocare a tennis, a sbrigare incombenze di carattere privato oppure a fare compere in gioielleria.


Al lavoro

Tra gli arrestati vi sono alcuni sindacalisti di Cgil, Cisl. Uil, che - secondo fonti interne dell’ospedale - sarebbero stati coinvolti nella gestione dei badge marcati abusivamente. «Abbiamo chiesto al gip di autorizzare chi è finito agli arresti domiciliari di lasciare la propria abitazione per andare al lavorare. Non vogliamo che l’ospedale resti senza assistenza», ha sottolineato il procuratore Nunzio Fragliasso, che regge la Procura di Napoli dopo il pensionamento di Giovanni Colangelo.




L’esercito di medici assenteisti «Qui in reparto tutti sapevano»
Fulvio Bufi
25 febbraio 2017

http://www.corriere.it/cronache/17_febb ... ea94.shtml

Il day after del grande blitz. Dopo i 55 arresti tutti in fila alle 8 di mattina per strisciare il badge. Ma degli assenteisti con l’obbligo di lasciare i domiciliari per andare al lavoro non c’era nessuno
Carabinieri all’Ospedale di Loreto Mare (Napoli)Carabinieri all’Ospedale di Loreto Mare (Napoli)

Raccontano che alle 8 del mattino ci fosse la fila per strisciare i badge. Magari è vero, ma sarebbe meglio se si trattasse di una esagerazione. Dei 55 assenteisti arrestati venerdì, con l’obbligo di lasciare i domiciliari per venire al lavoro (tutti tranne cinque), ieri mattina non c’era nessuno. Quelli in servizio, quindi, non hanno nulla da dimostrare, tantomeno di avere l’abitudine alla puntualità. Nessuno gliel’ha mai contestata.

Il giorno dopo

Però è chiaro, il giorno dopo gli arresti non è un giorno normale all’ospedale Loreto Mare. Pure se è sabato e i turni sono ridotti, gli ambulatori sono in gran parte chiusi e gli uffici amministrativi pure, tutti o quasi. Ma di che altro si potrebbe parlare se non di quei medici che si segnavano — o si facevano segnare — presenti e poi se ne andavano nei loro centri privati, di quei tecnici che facevano altrettanto o di quegli impiegati che avevano altre attività, uno addirittura lo chef in un ristorante.
La Radiologia è il reparto maggiormente coinvolto. Sono radiologi i medici indagati e quelli arrestati e ai domiciliari ci sono diversi tecnici. Adesso l’aria che tira lì è quella del «tutti sapevano ma tutti si facevano i fatti loro». Lo dicono un paio di pazienti, uno che racconta di aver atteso quaranta giorni per una radiografia e una donna che sostiene di essere andata inutilmente in ambulatorio per due volte, perché pur avendo appuntamento l’hanno rimandata indietro «per l’assenza di quelli che dovevano farmi la radiografia. Adesso capisco da che cosa dipendevano quelle assenze». L’altro, quello dei quaranta giorni di lista d’attesa, se la prende con tutti: «Come è possibile che i colleghi non sapevano niente? Sapevano ma stavano zitti, questa è la verità».

L’esposto anonimo

Tutti zitti, però, non sono stati, visto che l’inchiesta è nata da un esposto anonimo che denunciava proprio le assenze di tre medici. «Non so chi l’ha fatta quella denuncia ma non so nemmeno perché l’ha fatta», dice un infermiere davanti al Pronto soccorso. E fa capire che qui ci sono mille guerre interne. «A qualcuno sono andate le scarpe strette e ha denunciato. Ma se non ci ha messo la faccia vuol dire che aveva qualcosa da nascondere pure lui. Comunque almeno si è cominciato a fare pulizia. Poi staremo a vedere se finisce qui o verranno fuori altre cose. Tanto il problema è degli imbroglioni, non di chi lavora».
In realtà il problema è anche di chi lavora, perché ha lavorato pure per gli altri. E anche adesso, chi stava in licenza o aveva chiesto di andarci si è visto bloccare tutto: la direzione ha dovuto richiamare in servizio gli assenti giustificati.


Il medico che andava a giocare a tennis durante l’orario di lavoro
Lo sfogo dei colleghi

«Solo danni hanno fatto», si sfoga una infermiera di Cardiologia. «Hanno mortificato i pazienti, l’ospedale e tutti i loro colleghi. Gente così non dovrebbe più mettere piede qui dentro». Invece torneranno e chissà che bel clima ci sarà già da domani, quando i 50 arrestati che hanno avuto dal giudice l’autorizzazione/obbligo a lavorare riprenderanno servizio, e saranno fianco a fianco con colleghi che non gliela perdonano. Certo quelli finiti sotto inchiesta segni di pentimento finora non ne hanno dati, almeno quelli che ieri sono stati interrogati dal gip e si sonno avvalsi della facoltà di non rispondere. Si tratta di capire con che spirito torneranno a fare il loro lavoro. «Qualcuno magari non sa nemmeno come si striscia il badge, visto che c’è stato sempre chi lo ha fatto per lui», scherza un anestesista. E chiede: «La Lorenzin che dice?». La risposta è in un lancio d’agenzia da Palermo, dove il ministro era ieri: «Mando i Nas negli ospedali», ha detto. Ma c’è chi ha fatto anche altro per evitare le furbizie degli assenteisti: all’ospedale di Salerno ai badge è associata l’impronta digitale del dipendente. E nessuno può strisciare per conto di altri.
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Re: Assenteismo in Italia

Messaggioda Berto » gio nov 02, 2017 8:18 am

Spazzini "furbetti" alla Veritas: 007 per controllarli, alcuni già licenziati
di Giorgia Pradolin

https://www.ilgazzettino.it/nordest/ven ... 39091.html

VENEZIA - Non sono solo voci quelle che da giorni preoccupano gli operatori ecologici della municipalizzata
veneziana ma realtà ben definite: i controlli, le investigazioni, i pedinamenti con fotografie di furbetti trasgressori delle regole contrattuali ci sono davvero e vengono effettuati da esperti ingaggiati, alias agenzie investigative specializzate (Veritas si affida a più di una). Negli ultimi anni, considerati i circa 3mila dipendenti della municipalizzata tra centro storico e terraferma, gli investigatori sono entrati in azione un paio di volte all'anno. Gli ultimi interventi risalgono a prima dell'estate.

I CASI

Così ci sono stati licenziamenti avvalorati dalle investigazioni e quando i dipendenti hanno impugnato il provvedimento davanti al giudice del lavoro, spiegano da Veritas, le prove portate dagli 007 sono state ritenute valide. Si tratta di casi piuttosto gravi che superano i provvedimenti disciplinari più lievi, come il richiamo aziendale. Tra questi, uno spazzino che pur trovandosi in infortunio andava a fare attività fisica in palestra, un operatore che si recava a lavorare in una società di cui era il titolare e un altro che durante il suo turno svestiva la divisa per intraprendere tutt'altro servizio, in un'attività privata ...
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Re: Assenteismo in Italia

Messaggioda Berto » mer nov 28, 2018 8:47 am

Messina, assenteismo al comune di Ficarra: 16 indagati
5 aprile 2018

https://youmedia.fanpage.it/video/aa/WsYQ4-SwFQrssysP

Sospesi 9 mesi. Tra loro anche l'addetta all'anticorruzione Roma, (askanews) - Lunghe passeggiate al mercato, chiacchierate al bar, pause caffè prolungate, tappe in piazzetta o a casa: 16 impiegati del comune di Ficarra, nel messinese, sono indagati per "assenze ingiustificate durante l'orario di lavoro". Operazione del comando provinciale dei Carabinieri di Messina: l'accusa è di truffa aggravata e continuata ai danni dell'ente pubblico e false attestazioni o certificazioni. Le indagini, iniziate dal 2016, hanno messo in evidenza una cronica e generalizzata abitudine degli indagati ad allontanarsi dai rispetti uffici per motivi personali. I dipendenti comunali evitavano di timbrare i cartellini in modo da non far risultare i periodi prolungati di assenza. Nel complesso sono stati rilevati circa 650 episodi per un ammontare complessivo di 12.500 minuti. Tra i 16 dipendenti del comune, sospesi per nove mesi, ci sono anche tre dirigenti e l'addetta al settore "trasparenza e anticorruzione", che in soli due mesi si è assentata 160 volte senza alcuna giustificazione.
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Re: Assenteismo in Italia

Messaggioda Berto » mer nov 28, 2018 8:47 am

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Re: Assenteismo in Italia

Messaggioda Berto » mer nov 28, 2018 8:48 am

Palermo, blitz antiassenteismo all'assessorato Sanità: 11 arresti e 31 denunciati
Blitz della Finanza negli uffici di piazza Ziino. Le telecamere svelano scambi di badge e false presenze segnate sui computer. L'indagine è partita dalla segnalazione di una moglie tradita. Razza: "Regione parte civile". Ecco i nomi
di SALVO PALAZZOLO e FRANCESCO PATANE'
27 novembre 2018

https://palermo.repubblica.it/cronaca/2 ... F2s8jJV3gk

All’assessorato regionale alla Salute la pausa caffè durava davvero tanto. C’era poi la pausa per la spesa, per lo shopping, la pausa per una lunga passeggiata e quella per andare dal parrucchiere. E molti non si presentavano neanche in ufficio, o arrivavano con tre ore di ritardo, però risultavano sempre presenti. Un’indagine della Guardia di finanza, coordinata dalla procura di Palermo (il pm è Giacomo Brandini), svela l’ufficio della Regione dove ci sono più furbetti del cartellino. Undici sono finiti agli arresti domiciliari nel corso del blitz scattato all’alba, ad undici dipendenti è stato notificato l'obbligo di firma, altri venti sono stati denunciati. Un’inchiesta dai numeri pesanti, saltata fuori grazie alle telecamere piazzate dai militari del Gruppo di Palermo all’ingresso degli uffici di piazza Ziino.

"Questa attività di indagine è un esempio dell'impegno della Guardia di finanza nella tutela della spesa pubblica", dice il generale Giancarlo Trotta, il comandante provinciale delle Fiamme Gialle.
Palermo, blitz antiassenteismo all'assessorato Sanità. Undici arresti e undici obblighi di firma
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L'indagine è partita dalla segnalazione di una moglie gelosa che, nel novembre del 2016, ha chiamato il numero "117" per denunciare le strane assenze del marito: avrebbe voluto, in sostanza, vendicarsi di un tradimento del consorte. Da qui sarebbero scattati i controlli della guardia di finanza all'interno degli uffici.

I dipendenti dell'assessorato alla Salute pizzicati fuori dall'ufficio sono più di un quinto del totale degli impiegati e dei dirigenti di piazza Ziino. Sono accusati di truffa aggravata, accesso abusivo al sistema informativo e false attestazioni e certificazioni. "C'era una prassi consolidata negli uffici dell'assessorato", dice la Guardia di finanza in una nota. "I dipendenti gestivano i loro turni di servizio con presenze fittizie debitamente e furbescamente certificate". Si scambiavano i badge oppure attestavano false presenze. L'indagine ha svelato più di 400 ore attestate in maniera fraudolenta sui computer dell'assessorato.

"L'assessorato della Salute si costituirà parte civile nel procedimento e, se dovessero ricorrere i presupposti, avvierà le procedure di licenziamento per i dipendenti infedeli", annuncia l'assessore Ruggero Razza. "Potrei dire - aggiunge - che tra i primi atti al nostro insediamento c'è stata la direttiva sul controllo delle presenze e che i fatti per i quali si procede sono antecedenti all'insediamento di questo governo. La verità, però, è che fa rabbia pensare che dipendenti pubblici non siano presenti alle loro responsabilità. Sono sicuro che i magistrati andranno in fondo per scoperchiare del tutto questa vergogna".
Tutti i nomi
Agli arresti domiciliari vanno Nicola Bonello, Giovanni Bronzo, Gabriella Gugliotta, Salvatore Migliorisi, Angelo Lentini, Fulvio Monterosso, Luciano Romeo, Vito Saputo, Benedetto Sciortino, Letterio Taormina e Ivan Trevis. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Giovanni Allegra, Francesco Bongiorno, Marco Camarda, Anna Maria Chiavetta, Antonino Costumati, Salvatore Gervasi, Giuseppe Magno, Giuseppe Maranzano, Angela Maria Misseri, Giuseppina Palazzolo e Giovanna Tagliavia. Altri venti dipendenti sono stati denunciati.
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