AppuntiIl debito pubblico è come il debito privato che pesa e va pagato. Lo stato è come ogni altro operatore economico e cittadino economico, se prende a prestito dei soldi per fare un'opera pubblica li deve semplicemente restituire alla scadenza pagando gli interessi come tutti, poiché se non lo facesse sarebbe un ladro e nessuno più gli presterebbe denaro e se si mettesse a fabbricare moneta in proprio per pagare il debito sarebbe semplicemente un falsario che ruba valore ai cittadini con l'inflazione.
La sola alternativa possibile alla stampa in proprio di carta moneta da parte dello stato che lo farebbe diventare un falsario, è il prelievo forzoso dei risparmi dei cittadini senza restituzione e senza pagamento di interessi ossia la rapina o la confisca o il sequestro dei risparmi e dei beni.
Stampare moneta a credito e non a debito non è creare valore dal nulla, poiché dal nulla non si crea valore, ma significa falsare il valore, significa creare un falso valore che va a ridurre il valore vero della moneta esistente in mano ai cittadini e quindi sottrae/ruba loro valore reale o potere d'acquisto.
Ciò che va a chi stampa moneta come servizio al mercato, ai cittadini, alla comunità è solo il costo dell'opera, l'utile d'impresa e a chi distribuisce il denaro prestandolo l'interesse.
Non ha importanza chi stampa moneta, basta che questa moneta sia regolare, contabilizzata a debito da chi ha questo compito e non contabilizzata a credito.
Lo stato non è diverso da un qualsiasi cittadino e da una qualsiasi impresa che operano con il loro denaro oppure con quello preso in prestito. Le imprese adoperano le risorse che ricavano dalla vendita dei servizi o delle merci che producono, i cittadini adoperano le risorse che provengono dal loro redditito da lavoro o d'investimento finanziario, lo stato adopera le risorse che gli entrano dalle imposte, dalle tasse, dai tributi e diritti;
i cittadini, le imprese e lo stato possono adoperare anche denari presi a prestito, pagare gli interessi e alla scadenza restituire i denari ricevuti in prestito.
Chiunque sia esso un cittadino, un'impresa o uno stato che stampi moneta per pagarsi il debito è un falsario, un ladro, specialmente lo stato che è il più pericoloso e dannoso perché gode dell'immunità e dell'impunità.
Non ha importanza chi fabbrica materialmente la moneta che sarà remunerato per questo, quello che è importante è chi mette il circolazione questa moneta che deve essere un ente pubblico responsabile come le banche centrali nazionali o la BCE nel caso dell'Europa, moneta che verrà presa in prestito dalle banche le quali pagheranno l'interesse minimo a l'ente emettitore e che poi a loro volta presteranno alle imprese e ai cittadini i quali pagheranno il relativo interesse da cui la banca ricava quanto deve pagare a sua volta di interesse all'ente emittetor, le spese per la gestione e l'utile.
Questo denaro non va a costituire il patrimonio di nessuno, né dell'ente pubblico emettitore, né della banca che lo riceve in prestito per riprestarlo a sua volta.
Ciò che può diventare patrimonio, utile e risparmio delle banche compreso l'ente pubblico emettitore è solo l'interesse, ossia il frutto del lavoro dell'ente emettitore e della banca, come per l'impresa è l'utile generato dalla differenza tra il ricavo e le spese e come per il cittadino il suo guadagno è ciò che ricava dal suo lavoro con il salario o lo stipendio da cui, spendendo solo una parte, realizza il risparmio che depositato in banca genera il credito sano.
Quando lo stato spende più di quello che ricava dalla imposte, dai tributi e dalle tasse che sono i suoi naturali ricavi, fa come tutti i cittadini e tutte le imprese, va in prestito e come garanzia emette/dà dei titoli e questi titoli comportano per lo stato la spesa di un certo interesse che ovviamente va pagato, come alla loro scadenza ovviamente vanno pagati interamente anche i titoli se non vengono rinnovati.
Se lo stato per pagare i debiti, oltre ad adoperare le sue naturali entrate, stampasse denaro in proprio anziché prenderlo a prestito dal mercato come fanno tutti, imprese e cittadini, sarebbe null'altro che un falsario, un ladro, un criminale.
Provate ad immaginare se lo stato italiano anziché prendere in prestito il denaro dal mercato, decidesse di adoperare il denaro che si metterrebbe a stampare in proprio e né stampasse così tanto, a piacimento, da poter comprare tutto il debito pubblico italiano e di comprarsi anche tutte le aziende, le proprietà mobili e immobili dei cittadini italiani offrendo il doppio o il triplo del valore di mercato e magari stampando banconote a manetta, giorno e notte, decidesse anche di comprarsi tutti i beni del mondo,
secondo voi troverebbe qualcuno disposto a vendergli qualcosa, oppure non troverebbe nessuno disposto a dargli nemmeno un paio di scarpe vecchie?
Ditemi voi se a questo denaro stampato o coniato à gogo verrebbe dato un qualche valore dalle persone con un minimo di buon senso.
Se gli altri tagli e l'aumento del PIL non bastassero a ridurre la spesa e il debito pubblico, si tagli il risparmio e il patrimonio privato degli italiani.
Alberto Pento
I debiti vanno onorati e pagati, non si fanno saltare i tavoli per non pagare.
Chi ha avuto senza merito, o oltre misura, o con l'inganno deve restituire e pagare.
Le caste parassitarie d'Italia e le loro clientele debbono pagare restituendo tutto il mal tolto con gli interessi e senza la protezione della cupola mafiosa costituita dalla Corte Costituzionale.
Il debito pubblico italiano - una mostruosità mondiale
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674Il debito pubblico italiano, l'hanno fatto gli italiani o meglio le sue caste dominanti con i loro codazzo di clienti, parassite, corrotte, ladre, farabutte, irresponsabili, incivili.
Il debito pubblico italiano non l'hanno fatto i tedeschi e i cittadini europei, le imprese europee, i banchieri europei ed ebrei, ma esclusivamente gli italiani, e parte di questo debito si è riversato nei beni immobili e mobili di tanti italiani e nelle loro rendite patrimoniali.